Roland Garros 2010: Grazie Francesca!

Promemoria primo messaggio :

WTA Open de France

RD/Wikipedia 14 maggio 2010

... un po' di storia...

parlare dell' Open de France - Roland Garros - significa parlare di uno dei miti della storia del tennis, tornare indietro nel tempo, entrare nella "storia" , parlarne per ore, giorni...

Mi affidero' pertanto ad alcune note tratte da Wikipedia (n.d.r.), lasciando a chi e' interessato, l' approfondimento dei vari argomenti specifici

L'Open di Francia di tennis, ufficialmente Torneo di tennis del Roland Garros, si tiene normalmente dopo la metà di maggio agli inizi di giugno a Parigi.
È il secondo dei tornei del Grande Slam in ordine cronologico.
La prima edizione si svolse nel 1891 e da allora si tiene con cadenza annuale.
È comunemente chiamato anche solamente Roland Garros prendendo il nome dallo stadio, intitolato ad un pilota dell'aeronautica francese nella Prima Guerra Mondiale.

Superficie di gioco

Il Roland Garros si gioca sulla terra rossa, superficie di gioco caratterizzata da rimbalzi più alti e quindi più lenti rispetto ai campi in erba, cemento e sintetico.

L'Open di Francia ha impedito finora uno Slam in carriera a Martina Hingis e Lindsay Davenport.

Organizzazione e curiosità

Le partite del torneo si svolgono al meglio dei 3 set per le donne, in asenza di tie-break.

Lo stadio centrale della struttura tennistica può ospitare 16.000 spettatori tutti seduti.

Albo d' oro (ultimi 10 anni)

2009 Swetlana Kutznezowa
2008 Ana Ivanovic
2007 Justine Henin
2006 Justine Henin-Hardenne
2005 Justine Henin-Hardenne
2004 Anastazja Myskina
2003 Justine Henin-Hardenne
2002 Serena Williams
2001 Jennifer Capriati
2000 Mary Pierce
e via via... tra le "tante", Steffi Graf, Iva Majoli, Arantxa Sanchez, Monica Seles, Chris Evert, Martina Navratilova, Margareth Smith Court, Billie Jane King, Evonne Goolagong...fino alla mitica Suzanne Langlen

WTA Open de France - Roland Garros

OdT 3 giugno 2010 (n.d.r.)


La Schiavone è in finale


Come in un bel sogno, come in una bella favola.
Una di quelle da raccontare all’infinito.
Francesca Schiavone, ci permettiamo di dirlo, è la nostra favola, una favola azzurra che oggi possiamo raccontare.
Urlando ai quattro venti la gioia di chi si sente prima di tutto tifoso e poi testimone di una impresa senza precedenti. E allora viva il suo talento, il suo tennis, il suo essere donna dentro e fuori dal campo. Non ci ha pensato due volte la “Schiavo” ed ha riscritto la storia, non contenta di quello che aveva già fatto martedi scorso, battendo la Wozniacki e guadagnando la semifinale, prima donna dopo Silvana Lazzarino a farlo. Ha riscritto la storia, udite udite, andando in finale all’Open di Francia, seconda prova dello Slam in corso di svolgimento sul “rosso” del Roland Garros.

Prima donna in assoluto, come lei soltanto Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta, l’ultimo italiano a vincere uno Slam, guarda caso proprio il Roland Garros, nel lontano 1976.
Ha vinto, portando Elena Dementieva a ritirarsi dopo un primo set durato un’ora e nove minuti e dopo aver dimostrato, semmai ce ne fosse stato bisogno, tutta la propria forza psicofisica.
Oggi è difficile batterla la nostra Francesca, molto difficile e di questo se n’è accorta anche la russa Dementieva, capace di salvare tre palle break nei suoi primi tre turni di battuta, prima di strappare a sua volta il servizio alla nostra tennista al settimo gioco.
Dopo il cambio di campo, la russa si portava sul 40-15, ma qui Francesca era brava a reagire, a non mollare la presa, a restare con la testa in campo. Portava la sua avversaria a commettere tre errori di diritto che, di fatto, le consegnavano il controbreak: 4-4 e tutto da rifare. In questo modo, si arrivava al tie break e qui, la tennista azzurra completava l’opera. Partiva male, andando subito sotto 2-0 con minibreak. Ma da quel momento in poi era un susseguirsi di punti, fatti di vincenti (come nel caso dell’ace che portava ai quattro setpoint consecutivi) e di colpi, utili a mettere in difficoltà la Dementieva. La russa aveva soltanto un sussulto, giocando una stop-volley incredibile.
Ma il colpo le era fatale, poco dopo il sorriso di Francesca si sovrapponeva alla disperazione di Elena.
La Dementieva usciva dal campo in lacrime.
Una smorfia di dolore sulla stop volley giocata nel penultimo punto del tie-break, era stato il segnale d’allarme che qualcosa non andava. Ma il ritiro a fine set ha colto tutti di sorpresa, a cominciare dalla Schiavone che contro la 28enne moscovita aveva perso sei dei dieci precedenti confronti diretti.

Sabato toccherà, per la prima volta ad una giocatrice.

Sarà il gran momento di Francesca.

WTA Open de France - Roland Garros

TB 3 giugno 2010 (n.d.r.)

Il sogno si è compiuto.

34 anni dopo Adriano Panatta, l'Italia ha nuovamente un suo rappresentante nella finale di un torneo del Grande Slam.
A centrare l'impresa è stata un'immensa Francesca Schiavone, che ha usufruito del ritiro di Elena Dementieva al termine del primo set della semifinale, peraltro vinto al tie-break dall'azzurra.
E' un'impresa storica, leggendaria perchè inedita.
Se in campo maschile avevamo avuto due finalisti Slam (Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta), tra le donne non era mai accaduto.
Il merito è tutto di Francesca, straordinaria sin dal primo turno dove aveva rischiato di perdere contro Regina Kulikova (che era stata avanti 4-3 e servizio nel terzo set).
Da allora ha vissuto un crescendo esaltante, culminato nella netta vittoria contro Caroline Wozniacki e sublimato dal ritiro di una Dementieva che comunque era già in grande difficoltà.

Il bacio alla terra rossa
La russa era andata avanti di un break (4-3 e servizio, con due palle per il 5-3) ma l'italiana è rimasta in partita con i denti, effettuando il controbreak ed artigliando il tie-break.
Sotto 2-0, ha infilato sei punti consecutivi.
La russa ha annullato il primo setpoint con una stop volley di rovescio, poi ha messo largo un rovescio e si è arresa.
E' andata a stringere la mano ad un'incredula Schiavone ed è uscita dal campo tra le lacrime.
Il ritiro è probabilmente dovuto ad un problema muscolare.
L'azzurra ha avuto bisogno di qualche secondo per realizzare quanto fosse successo, poi ha regalato al pubblico di Parigi il gesto che ormai la contraddistingue: il bacio alla terra battuta, stavolta ancora più intenso dell'altroieri.




Francesca è già nella storia: tra lei e la leggenda c'è solo la finale di Sabato, dove affronterà la vincente di Jankovic- Stosur

WTA Open de France - Roland Garros

Tit 3 giugno 2010 (n.d.r.)


SCHIAVONE, LA FINALE E’ TUA!


Francesca giocherà l’atto conclusivo del Roland Garros. Prima italiana nella storia di questo sport a giocarsi un titolo così prestigioso. Nella semi di oggi dopo aver vinto il primo set al tie break con grande personalità, l’azzurra ha beneficiato del ritiro della Dementieva per un problema all’adduttore. La Leonessa è nell’Olimpo del tennis tricolore




Per la prima volta un’atleta italiana potrà giocarsi un titolo dello Slam nella finalissima di uno dei quattro tornei più importanti della stagione.
Questa leggendaria impresa è riuscita a Francesca Schiavone, in un crescendo di emozioni scaturite gara dopo gara.
Nella semifinale odierna la Leonessa ha superato l’ostacolo grazie al ritiro della russa Elena Dementieva a causa di un problema al polpaccio sinistro. Non inganni questo fatto perchè finchè c’è stata battaglia, la tennista milanese ha tenuto il campo magistralmente, mettendo ripetutamente in difficoltà la giocatrice moscovita. Il primo parziale è stato vinto al tie break dalla nostra portacolori dopo un lotta serrata. Se dovessimo elencare tre elementi che hanno contribuito al successo di Francesca potremmo senza dubbio tirar fuori le sue grandi doti agonistiche, il temibilissimo back di rovescio ed una prima servizio che nei momenti decisivi non ha mai tremato. Questo storico successo consente inoltre alla Schiavone di raggiungere da lunedì prossimo la sesta posizione della classifica Wta. Un altro record infranto nella storia del tennis azzurro.

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UbiT 3 giugno 2010 (n.d.r.)


Leggenda: Francesca è in finale!






Francesca Schiavone è in finale al Roland Garros.

Vince il primo set contro Elena Dementieva, che subito dopo abbandona per uno strappo al polpaccio.

Felicità mista a incredulità per un risultato incredibile.

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3 giugno 2010


... e Samanta Stosur e' la seconda finalista!!



Samanta Stosur



def. 61 - 62


Jelena Jankovic

WTA Open de France - Roland Garros


RD 3 giugno 2010


Samanta Stosur

un 2010 in continua crescita, fino ad arrivare alla finale di uno Slam





Incontrera' in finale la nostra Francesca Schiavone...e sara' una battaglia!!

WTA Open de France - Roland Garros


...dal web "aussie" ... 3 giugno 2010


Sam slams into RG final


Sam Stosur stands on the brink of becoming Australia’s first women’s grand slam title holder in three decades after cruising through to Saturday’s French Open final.
Stosur slaughtered Serbian fourth seed Jelena Jankovic 6-1 6-2 in an hour in Paris on Thursday.
Overflowing with belief from seeing off four-time champion Justin Henin and Serena Williams in the previous two rounds, Stosur dominated two-time semi-finalist Jankovic.
The Australian continued to leave the big names in her wake with Jankovic joining four-time champion Justine Henin and 12-time major winner on the Roland Garros scrapheap

WTA Open de France - Roland Garros

SportMediaset 3 giugno 2010 (n.d.r.)


la Stosur e' la seconda finalista

L'australiana ha lasciato solo tre games alla Jankovic, ora sfidera' la Schiavone





Sara' Samantha Stosur l'avversaria di Francesca Schiavone nella finale del Roland Garros.
L'australiana, testa di serie n° 7, ha mostrato di essere in grande forma, superando facilmente in due set (6-1, 6-2) la serba Jelena Jankovic (n° 4 del tabellone).
Solo un momento di difficoltà per la 'aussie', quando è andata sotto per 2-0 all'inizio del secondo set, ma si è ripresa subito ed ha chiuso il match senza problemi.


Ci sono cinque precedenti tra la Schiavone e la Stosur ed il bilancio è a favore dell'australiana, che ha vinto quattro incontri con un solo successo per l'italiana. Tre partite, tutte vinte dalla n° 7 del tabellone, sono state disputate nel 2009, mentre quest'anno non si sono ancora incontrate.

WTA Open de France - Roland Garros

DWeb 3 giugno 2010 (n.d.r.)


Stosur in finale, sfiderà la Schiavone


L'australiana polverizza la serba Jankovic in due set 6-1 6-2


Sarà l'australiana Samantha Stosur ad affrontare Francesca Schiavone nella finale del Roland Garros.

Nella seconda semifinale la Stosur ha travolto in due set la serba Jelena Jankovic, numero 4 del tabellone parigino, imponendosi in due set con i parziali di 6-1, 6-2.

La Stosur, numero 7 del seeding, nei quarti aveva eliminato la numero uno del mondo, la statunitense Serena Williams, in tre set.

WTA Open de France - Roland Garros


MP 3 giugno 2010 (n.d.r.)


Schiavone, finale contro la Stosur


Tra Francesca Schiavone e il titolo al Roland Garros resta solo un ostacolo, quello costituito da Samantha Stosur.





La 26enne di Brisbane, numero 7 del seeding parigino, ha infatti raggiunto in finale la milanese, travolgendo Jelena Jankovic (n. 4) con un 61 62 che non ammette repliche.

Tra l'azzurra e l'australiana esistono cinque precedenti nel circuito: Francesca vinse il primo, nei quarti di Hasselt 2005 (64 62), ma ha poi perso quattro volte di fila, senza mai conquistare un set: nei primi turni di Roma 2007 (63 64), Indian Wells (61 64) e Parigi (64 62) 2009 e nella finale di Osaka (75 61), sempre nella stagione passata. Davvero curioso il fatto che il match clou di sabato fosse stato, dodici mesi fa, soltanto un incontro di primo round.

Grazie al piazzamento in finale, la Schiavone è già sicura di essere, da lunedì prossimo, almeno la numero 7 del ranking Wta, un piazzamento da sogno.
Se poi dovesse vincere il torneo, scalerebbe un ulteriore gradino, andandosi ad accomodare sul sesto, giusto davanti alla Stosur.

La tennista oceanica, come del resto la leonessa, sta vivendo il migliore periodo della carriera.
L'anno scorso era riuscita a raggiungere le semifinali, stavolta si è già migliorata, eliminando, lungo la strada, fuoriclasse come Justine Henin e Serena Williams e annichilendo oggi la Jankovic.

Per la nostra campionessa di Fed Cup, dunque, si prospetta un impegno assai duro, ma, d'altronde, è difficile attendersi match agevoli quando si gioca la finale di uno Slam.

Francesca è già nella storia, sabato può entrare nella leggenda dello sport italiano.

WTA Open de France - Roland Garros

Tit 3 giugno 2010 (n.d.r.)


SAMANTHA, CHE SPETTACOLO !


Con un’altra prestazione fantastica Samantha Stosur





approda in finale al Roland Garros. Troppo debole la resistenza della serba Jelena Jankovic, che crolla in meno di un’ ora con un secco 6-1 6-2.

Samantha Stosur e Francesca Schiavone daranno vita sabato pomeriggio alla loro prima finale di un torneo dello slam.

Ad accompagnare l’azzurra ci sarà una Stosur che mette a segno un altro smacco di alto livello.
Dopo Jusine Henin e Serena Williams, adesso tocca all’ex n1 del mondo Jelena Jankovic finire sotto i colpi dell’australiana, che nel 5° confronto diretto, travolge la serba per 6-1 6-2.

Uragano Samantha.
Appena 23 minuti bastano e avanzano all’australiana per incamerare il primo set con un secco 6-1.
Un dominio assoluto in tutti i fondamentali, permette alla Stosur di fare subito il break del 3-1 e confermarlo poco dopo con 4 prime consecutive.
La Jankovic sembra inerme, sempre costretta a rincorre e incapace di produrre un minimo di gioco, sovrastata dalla concretezza di una Stosur impeccabile, che alla fine chiude il set con ben 12 vincenti e 5 ace.

Miraggio Jelena.
Come un fulmine a ciel sereno la Jankovic entra di prepotenza nel match, piazza un break di 10 punti a 1, fa subito il break e si procura la palla del 3-0.
L’illusione dura ben poco, l’australiana infatti recupera e ottiene il contro break, prima di riagganciare la sua avversaria sul 2-2 nel game successivo. La serba ci prova ancora, procurandosi 2 occasione del 3-2, ma oggi davvero la Stosur non è in vena di regali, e con due stupenti dritti in lungo linea piazza il break decisivo che di fatto chiude il match.
Il ritmo imposto dalla numero 7 del torneo è talmente aggressivo che la Jankovic scompare letteralmente dal campo,(ammettendo che ci fosse mai stata), non riuscendo più a fare un game, crollando con un rapido 6-2, e spalancando a Samantha le porte della sua prima finale slam.

Comunque vada sabato, tra lei e Francesca, il Roland Garros avrà la sua nuova regina.

WTA Open de France - Roland Garros

UbiT 3 giugno 2010 (n.d.r.)


Una Stosur da paura!


Sam Stosur schianta la Jankovic in una semifinale senza storia e raggiunge in finale la nostra Francesca Schiavone. Impressionante esibizione dell'australiana. In finale ci vorrà la migliore Schiavone di sempre.

Se dopo aver raggiunto la sua prima finale in un torneo dello Slam, vorrà anche alzare al cielo il trofeo dedicato a Suzanne Lenglen, Francesca Schiavone dovrà avere la meglio su una grandissima Sam Stosur.

Non sarà facile. Perché la dimostrazione di forza, potenza e fiducia fornite nella semifinale odierna è stata veramente impressionante.
La 26enne di Brisbane, dopo aver già eliminato Henin e S. Williams nei due turni precedenti, s'è ripetuta oggi contro Jelena Jankovic in un match dominato in lungo e in largo, senza dare nemmeno per un istante l'impressione che il risultato potesse essere in dubbio.

La partita.
Eppure la Jankovic era partita abbastanza pimpante, portandosi subito 0-30 sul servizio Stosur e dando l'impressione di volere lei comandare lo scambio. Macché. Il più classico dei fuochi di paglia. Con quattro punti consecutivi Sammy salva il primo turno di servizio, dopodiché inserisce il pilota automatico e da' il via a quella che risulterà essere una vera e propria esecuzione.

Il primo break
arriva già al quarto gioco con un dritto anomalo vincente, dopo che la Jankovic aveva già annullato due palle break in precedenza. Il confronto dritto contro dritto è impietoso. Si pensava che la Stosur potesse rischiare qualcosa andando a cercare la palla sempre col dritto, offrendo il fianco al micidiale rovescio lungolinea della Jankovic. Nulla di tutto questo. La potenza negli scambi è impari. La precisione pure. La Stosur gioca in prossimità delle linee (laterali e di fondo), la Jankovic manda di là palle corte e prive di peso e non appena prova a forzare...sbaglia!

E allora il secondo break è solo questione di tempo. Pochi minuti per l'esattezza e subito arriva nel sesto gioco: 5-1 Stosur. L'australiana serve per il primo set e chiude senza problemi alla seconda opportunità, dopo aver sciupato la prima con un doppio fallo: 6-1 in suo favore.

Un dato meglio di tutti racconta questo primo set che non c'è stato: 11 errori non forzati e 0 (zero!) vincenti per la Jankovic!

Nel secondo la musica sembra poter cambiare, ma è solo questione d'un attimo. La serba tiene il servizio a zero (con due aces) e nel game successivo, grazie ad un grande passante lungolinea di dritto, brekka per la prima (e ultima) volta la Stosur portandosi avanti 2-0. Non basta. Il servizio pare iniziare a funzionare e grazie al terzo ace negli ultimi due giochi si porta avanti 40-15. Ma qui, qualcosa si blocca e il giocattolo si rompe. Definitivamente. La Jankovic ricomincia improvvisamente a sbagliare regalando quattro punti consecutivi e il controbreak alla sua avversaria. Prova subito a reagire la numero 4 del mondo, procurandosi subito tre palle break nel gioco successivo. Niente da fare. L'australiana le annulla tutte con il servizio, riportandosi immediatamente in parità: 2-2.

La partita, di fatto, finisce qui.
La Stosur brekka nuovamente la Jankovic (stavolta a zero) e la strada verso la sua prima finale in un torneo dello Slam si fa sempre più in discesa. La serba in campo non c'è più, forse ancora memore delle due occasioni sprecate (sul proprio servizio) per andare sul 3-0. Sammy mette a segno il quinto break del match al settimo gioco, per poi chiudere in quello successivo con il suo colpo-simbolo: l'accelerazione di dritto.

31 anni dopo. Così, per la prima volta dal 1979 – quando Wendy Turnbull fu nettamente sconfitta (6-2 6-0) da Chris Evert – un'australiana riconquista la finale del Roland Garros.
Non siamo ai livelli dell'Italia con la lazzarino, ma nemmeno 31 anni per un paese con la tradizione tennistica australiana sono pochi.

Noi ovviamente speriamo che sabato pomeriggio sia Francesca ad esultare, ma nel caso dovesse essere la Stosur sarebbe il primo successo australiano dopo quello di Margareth Smith Court del 1973, quando battè in una finale mozzafiato (6-7, 7-6, 6-4) Chris Evert per il penultimo dei suoi 24 titoli dello Slam.

Insomma, non sarà facile per Francesca in finale contro questa Stosur.
Ma sempre meglio lei che una Serena a caccia del Grande Slam. O no?

WTA Open de France - Roland Garros

ST 3 giugno 2010 (n.d.r.)


Samantha Stosur annienta la Jankovic ed è in finale




E’ bastata un’ora a Samantha Stosur per sconfiggere Jelena Jancovic per 6-1 6-2 e qualificarsi alla finale del Roland Garros. L’australiana si giocherà la conquista del titolo, sabato, contro la nostra eroina di Francia, Francesca Schiavone. Dopo aver vinto ieri un match duro e combattuto contro la numero 1 del mondo, oggi la Stosur si è confermata giocatrice pericolosa e molto lucida polverizzando la serba.

WTA Open de France - Roland Garros

PTNews 3 giugno 2010 (n.d.r.)


Schiavone, altra pagina di storia: "E' bello, bellissimo, emozionante"


Prima italiana nella storia del tennis Francesca Schiavone, batte 76 (rit.) Elena Dementieva e raggiunge la finale del Roland Garros 2010

E' in finale Francesca Schiavone ed il sogno continua.
Per la prima volta nella storia del tennis una tennista azzurra si qualifica per la finale di uno Slam.
Erano trentaquattro anni,Adriano Panatta 1976 , che il nostro sport attendeva un momento come questo.
La gioia è immensa ed è un momento storico per tutto lo sport italiano.
Il ritiro di Elena Dementieva nulla toglie ai meriti di Francesca che si era aggiudicata il primo set al tie-break per sette punti a tre.
Fino ad allora niente nel gioco della russa, faceva pensare ad un abbandono precoce. La numero 5 del mondo spingeva fortissimo con il dritto insistendo sul rovescio di Francesca che comunque riusciva a non perdere campo. Dopo un break ed un contro break conditi di doppi falli da entrambi le parti il match era scivolato fino al tie-break con l'epilogo del ritiro della Dementieva. L'azzurra ha giocato in modo impeccabile anche se dovrà rivedere la seconda palla di servizio, un po' troppo lenta, sulla quale spesso la Dementieva attaccava e prendeva il comando dello scambio. Ma a questo penseremo domani adesso sentiamo Francesca esprimere tutta la sua gioia.

"E' bello, bellissimo emozionante. La cosa più bella è che sono io che ho fatto questo ed apprezzo ancora di più di essere dove sono. E' grazie al cuore per la passione che ho io che sono qui e non è un caso . E' per come sono io , per tuttti gli anni dedicati a questo lavoro, ad allenarmi, giorno dopo giorno è un insieme di cose che non si possono descrivere in poche parole."
Cos'è successo da un anno a questa parte
"Ho cambiato tante cose ho cercato le persone che potevano aiutarmi di più e meglio e le ho trovate tramite nelle strutture federali incredibile ma vero. E con questo insieme di aiuti professionali ho trovato il mio equilibrio, un rispetto reciproco, ed una grande professionalità. Un sistema che mi permette di continuare ad essere chi sono L'anno scorso non avevo questo equilibrio ne queste possibilità"
Finale al Roland Garros e numero 7 del mondo hai realizzato cosa vuole dire
"No, sinceramente me l'hanno detto, penso che sia un emozione, un piacere un insieme di piccole cose. Non so forse tra x giorni potrò dire di più. In questo momento posso dire sono felice e basta"
Hai un ottimo rapporto con Barazzutti come ci sei arrivata
"Con la professionalità e generosità Abbiamo queste cose in comune io credo nei suoi messaggi da coach e lui crede in me come atleta. Anche Renzo (Furlan) mi sta dando una gran mano. Mi sono allenata un mese intero con lui e non è poco ricevere consigli da due professionisti ex top ten e top 20 del mondo"
Come gioco sei al 100% e perché dici sempre questa sono io
"C'è ancora margine posso giocare più esplosivo più penetrante il servizio lo posso migliorare ed andare a rete di più, si può ancora fare meglio. Dico sono io perché é un attimo in questa professione dimenticare chi siamo e da dove siamo venuti era un modo per ricordare a voi ed a me come sono arrivata fino qua e come l'ho fatto.
Come vivi questo momento di gloria, finalmente non si parlerà solo di calcio
"L'Italia vuole tante vittorie, vincere in tutti gli sport. Per vincere uno Slam, non lo so ancora, per raggiungere una finale la gente non sa quanto bisogna faticare per arrivarci. A volte ci si dimentica quanta dedizione e disciplina ci vuole per raggiungere un risultato. Se il calcio è nelle prime pagine forse è perché ci piace di più . Ma qui ci vuole tanta disciplina forse di più. Dispiace di non arrivare alla gente più che sui titoli ci sia scritto Francesca Schiavone. Lavoriamo tanto spero e vedo che miglioriamo molto e spero che questo serva a far parlare del tennis."
Cosa è cambiato rispetto al passato
"Di dritto spingo di più, per spiegartelo come persona, dovrei scrivere un libro! Sono più consapevole, più sicura, vedo cosa voglio dove voglio andare"
Se chiudi gli occhi cosa vedi quale Francesca
"Vedo gli anni che vissuto fino a 16/17 quando stavo nel mio condominio, andavo a scuola statale e sentivo di fare qualcosa ed andavo verso una direzione , ma non ne avevo i mezzi."
Sabato la finale
"Faccio le mie solite cose, la routine, non voglio perdermi in troppe cose extra. Lei è una delle atlete che è cresciuta di più. Gioca molto bene ha una forza spropositata rispetto alle altre. Sarà dura."
Quali caratteristiche deve avere un uomo per conquistarti
"Non me lo sono mai chiesto, a me piace moltissimo in una persona l'intelligenza, le ambizioni che ha nella vita,meglio pensare al tennis".
Quanto è bello essere in finale
"E' meraviglioso qualcosa di speciale che non me lo godo solo ma tutti quelli che amano il tennis parliamo di un torneo meraviglioso ero ogni giorno ha lavorato per ottenere queste e negli spogliatoio mi dicono sono contenta che sei in finale. Questa è la soddisfazione più grande"
Che immagini rivedi di questa giornata
"Ho visto quando bacio il suolo e poi anche quando lei mi viene a stringere la mano sono rimasta cosi non ero pronta per quel gesto e per x secondi non mi sono resa conto dopo di che mi sono lasciata andare ed ho alzato le braccia al cielo dopo di che mio sono sentita bene!"

WTA Open de France - Roland Garros

RD 3 giugno 2010


...pics of the day... 1


il meglio di Francesca













(photos offielles FFT)

WTA Open de France - Roland Garros

RD 3 giugno 2010


...pics of the day... 2


disperazione Dementieva...




vincitori...e vinti...






la foto piu' bella





/photo officielles FFT

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RD 3 giugno 2010


...pics of the day... 3


...il rovescio di Sam...




...il super-servizio di Sam...





...vincitori e vinti...




(photho officielles FFT)

WTA Open de France - Roland Garros


RD 3 giugno 2010


Francesca

Francesca

Francesca





G R A Z I E

per le emozioni che ci hai regalato!!

WTA Open de France - Roland Garros

ADNKronos 4 giugno 2010 (n.d.r.)

La Schiavone in finale sorprende stampa straniera

La conquista della finale del Roland Garros da parte di Francesca Schiavone e' un momento storico per il tennis italiano, un evento che ha sorpreso anche i media stranieri, a iniziare dal principale quotidiano sportivo francese, L'Equipe, che ha preso in simpatia la giocatrice azzurra, anche per quel suo modo di esultare baciando la terra rossa parigina.
"L'Italia non vive un momento simile dai tempi di Panatta -scrive l'Equipe-.

La Schiavone gioca con passione e con il cuore, e i suoi sforzi sono stati finalmente premiati all'eta' di 29 anni".

Restando in Francia, Le Figaro ha definito l'impresa della milanese come "un fatto storico, l'Italia ha dovuto attendere dal 1976, ovvero dalla vittoria di Panatta, per vivere un momento del genere".

Parla di Francesca Schiavone anche il Wall Street Journal.
Il quotidiano americano, nella sua versione cartacea, ha dedicato grande spazio alla nostra tennista, mentre nel sito web ha evidenziato come l'Italia sia tutt'altro che una potenza del tennis, facendo un paragone con la Spagna, una nazione sportivamente simile a noi ma che in questo sport ha vinto molto di piu', "l'Italia ha 58 milioni di abitanti, la Spagna 40, pero' gli iberici hanno prodotto tennisti di altissimo livello come Nadal mentre al momento in campo maschile l'Italia non e' nemmeno presente tra i primi 50 del mondo".

WTA Open de France - Roland Garros

Il Giornale 4 giugno 2010 (n.d.r.)


Storica Schiavone, è in finale: "Per il mio Paese"

La Dementieva perde il primo set al tie break e si ritira per infortunio. Francesca: "E ora la partita che sogno fin da bambina". Domani la sfida con l’australiana Stosur. L’ultimo italiano arrivato a giocarsi uno Slam fu Panatta nel 1976. . E vinse.


«Niente ha successo come il successo», scriveva Moravia.
Domandate pure a Francesca Schiavone quanto sia vero questo assioma che interpreta alla perfezione l'ennesima impresa della tennista milanese, la prima italiana a conquistare la finale in uno Slam.
E poco importa se il sigillo sia arrivato alla fine del primo set, vinto al tie-break dall'azzurra dopo 69' tormentati minuti di gioco, in seguito a un infortunio muscolare della sua rivale, Elena Dementieva, numero 5 del ranking.
È successo tutto al cambio di campo in modo così sorprendente da prendere in contropiede non solo il pubblico, ma anche la nostra Francesca e le tv rifugiatesi nella pubblicità.
Con una smorfia di sofferenza e le lacrime agli occhi, la 28enne campionessa di Mosca s'è avvicinata alla Schiavone e le ha stretto la mano:
«Mi ritiro, ho troppo male, la finale è tua».

Ecco perché, subito dopo aver mandato in corridoio il rovescio che chiudeva il primo set, diceva fra sé: «Non posso andare avanti, non ce la faccio».
In conferenza stampa dirà di avere male al polpaccio sinistro fin dal secondo turno.
Si spiegano così le tre smorzate suicide con cui aveva cercato di abbreviare alcuni scambi del tie-break.
Ma nessuno si era accorto di niente.
Quasi una legge del contrappasso: nei quarti la Dementieva aveva superato la connazionale Petrova sfruttando un malanno dell'avversaria alla coscia.
Così è lo sport.
Francesca nostra ha impiegato qualche secondo per capire cosa stava accadendo e per comprendere di essere in finale.
Poi ha apprezzato il canovaccio e, giusto come aveva fatto due giorni prima, s'è allungata sul campo per baciare la terra rossa del Roland Garros e ricevere gli applausi convinti del pubblico.

Ancora una volta ha aggiornato il librone del nostro tennis.
Mai un'italiana, nella storia centenaria degli Slam, aveva avuto l'opportunità di vincerne uno. In passato c'erano riusciti, e sempre al Roland Garros, solo in tre: De Stefani (sconfitto nella sua unica finale), Pietrangeli (quattro volte con due vittorie) e Panatta (un tentativo, un successo).
Adesso tocca a lei, a questa ragazza di quasi 30 anni, li festeggerà il 23 giugno, alta appena 1.66 cm, che suona il pianoforte e scrive poesie, ama la musica di Mina e i libri di Follett.
Di questa ragazza che ha avuto il grande merito di credere in se stessa al punto tale da lavorare sodo per migliorarsi e dare la paga alle forzute teen-ager del tennis al femminile.
Incredibili i suoi progressi nella battuta, nel dritto e soprattutto nella tenuta mentale.

"leonessa", oggi sei molto di più, sei una campionessa in tutto e per tutto.

Con l'impresa di ieri la Schiavone s'è assicurata quanto meno il settimo posto nel ranking mondiale (e la Pennetta è decima, mai due azzurre nella top-ten), il premio della Fit (200mila euro, potrebbe raddoppiare in caso di trionfo) e l'assegno degli organizzatori che, a seconda del piazzamento, varia da 560mila a un milione e 120mila euro.
C'è poi un particolare da far drizzare i capelli e aprire il cuore di speranza, una curiosità che risale all'anno in cui l'ultimo italiano vinse il torneo.
Era il 1976. E Adriano Panatta salvò un match-point nell'incontro di apertura contro il ceco Hutka prima di batterlo in cinque set per 2-6 6-2 6-2 0-6 12-10. Bene. A distanza di 34 anni la Schiavone ha raggiunto la finale dopo aver corso lo stesso rischio nel primo turno con la russa Kulikova, l'unica ad averle strappato un set.

Che sia di auspicio.

WTA Open de France - Roland Garros

La Repubblica 3 giugno 2010 (n.d.r.)


Caparbia e senza formalismi:
Francesca, la ragazza del miracolo

Doveva essere per forza lei, a sfatare il tabù più nobile: Francesca Schiavone.





La ragazza che odia i formalismi, che va per le spicce, che non si preoccupa di essere simpatica a tutti i costi.
Una persona la cui unica priorità è essere coerente con se stessa.
Una donna comunque alla ricerca di se stessa.
Donna, prima ancora di essere atleta.
Nel senso di avere spessore, di accettare di prendersi le responsabilità.

Viva Francesca, dunque.

Prima italiana a conquistare la finale di un torneo di tennis dello Slam. Solo due maschietti, in tutta la storia italiana, c'erano riusciti: Nicola Pietrangeli ed Adriano Panatta, perfino vincitori.
Quest'ultimo aspetto, la vittoria, è di là a venire, ed è un'altra storia.
Ma la raccontiamo sabato.
Per ora, ed è già storia, l'Italia completa la sua immagine, riempie un'altra pagina dei suoi cent'anni di vita (proprio in questo 2010).

Ci riesce una ragazza che compie trent'anni tra poco più di una settimana.
Una ragazza che, a guardarla in mezzo a questa generazione di muscolose tenniste, ci si chiede cosa c'entri.
Una ragazza che non tira forte, che non ha colpi vincenti, i famosi "winner".
Il suo, è il trionfo del lavoro certosino.
Del lavoro della pazienza.
Del lavoro ai fianchi.
Che tennista è Francesca Schiavone?
Una tennista che una volta ti tira uno slice, l'altra un mezzo lob, poi s'inventa un'accelerazione, infine viene anche a rete.
Perché mica si spaventa di venire sotto il net, anche se è alta meno di 170 cm. Francesca è un'ottima doppista.

Perché questo succede dopo dieci anni di carriera? A trent'anni? Perché ognuno di noi ha un percorso da fare.
Una storia da seguire, da costruirsi.
Forse perché le italiane (vedi anche la Pennetta) hanno più bisogno di tempo, rispetto alle giovani (e incoscienti) colleghe straniere.
Hanno bisogno di pensare, non sono dei robot cui ordini di tirare centocinquanta dritti incrociati, e te lo fanno a tempo di record.
Non solo: Francesca Schiavone (ed anche Flavia Pennetta) ha dovuto vedere il baratro, immaginare di vedere chiusa la sua avventura sportiva, prima di risalire, ritrovarsi.
Essere consapevole di se stessa.
Oggi è in finale al Roland Garros, ieri accennava all'ultimo anno, alle ultime partite.
La vita è così, e lo sport ne è da sempre la metafora perfetta: Francesca ha girato tanto, prima di trovare il coach giusto: tra argentini e spagnoli alla fine ha trovato casa in Italia, a Tirrenia, centro federale.
Certe volte giri il mondo, e poi il tesoro ce l'hai in giardino: in questo caso Corrado Barazzutti.
Il ct che ha incontrato per rispondere alle convocazioni della nazionale, e che poi - con il tempo - ha conosciuto ed apprezzato.
Barazzutti, un altro grintoso sul campo. Proprio come la Schiavone. Uniti, nei loro successi, dalla sola forza di volontà. Due tipi caparbi, che non potevano non piacersi. Due che sanno come prendersi, che sanno capirsi.
Che hanno intrapreso la strada, e speriamo che sia quella giusta con il rettilineo finale e la bandiera a scacchi.

WTA Open de France - Roland Garros

4 giugno 2010

errex2008 ha scritto: WTA Open de France - Roland Garros

4 giugno 2010

I like it

WTA Open de France - Roland Garros

Sett. 425 Fila 3 Posto 27 - 4 giugno 2010 (n.d.r.)


Francesca Schiavone sulla terra rossa



Ci sono superfici che diventano un po' luoghi dell'anima, per motivi del tutto personali. Il calcio si gioca su un prato, certo, ma a me emoziona il rumore di una palla che rimbalza sulla strada o rimbomba in un cortile, perché mi ricorda cose ben precise - di un'epoca, forse di un'era - e sensazioni ancora tattili di una certa modalità di football, o forse fulbar, quando si giocava davanti a casa e ad un tratto ci si fermava, ogni tanto, a far passare le macchine.
E così il tennis per me è la terra rossa, perché ho iniziato così e ho continuato così, anche se poi la corruzione dei tempi ha portato il mateco e l'erba sintetica, e la palla fa un rumore sordo quando tocca la moquette. Il tennis è terra, non ci sono cazzi. Il tennis sono i calzini bianchi che a fine partita sono rossi. Il tennis è quel residuo rossastro che lasci a doccia finita. E' la polvere sulle palline. E' arrivare su una palla corta e strisciare, e lasciare due metri di scia e quando torni a fondo campo la sistemi con nonscialàns con la suola. E' innaffiare il campo, scientificamente: non poco, ma assolutamente non troppo. Questione di attimi.
Dopo 34 anni c'è un italiano in finale di un torneo del Grande Slam. E' un'italiana, per essere precisi, ed è una su cui non avrei mai puntato un euro. Perchè cazzuta è cazzuta, la Schiavone, ma ormai ha trent'anni - e intorno ha una madria di slave maggiorenni non da molto - e non è una che sprizza precisamente genio e talento. E' una podista (e perciò mi sta simpatica) ma ha un braccio abbastanza ordinario, per quanto il rovescio a una mano mi regali sempre un brivido particolare. E poi le è capitato questo dualismo con la Pennetta (in realtà sono molto amiche), e quando tra due ragazze una è molto figa e l'altra meno, ecco, diciamo che quella più figa cattura di più l'attenzione al di là dei suoi effettivi meriti.
Però la Schiavone è un'atleta vera, una che vende cara la pelle, ha vinto due volte la Davis femminile e tra alti e bassi è da dieci anni ai vertici del tennis, quindi buttala via.
Sembrava però l'ennesima nostra incompiuta di 34 anni di tennis senza finali di Slam, con molti buoni comprimari, qualche talento eccelso (ma senza la dovuta testa) e uno sterminato elenco di tennisti/e abbonati al cinquantesimo posto della classifica. E invece guarda cosa ti combina al Roland Garros. E come minimo diventerà settima al mondo, record assoluto per una donna italiana. Che filotto.


Bello che Francesca Schiavone riporti il tennis italiano laddove l'aveva lasciato Panatta: in finale a Parigi, il regno della terra rossa. Nella finale più strana che mente umana potesse concepire (Schiavone-Stosur: ci sarà un pazzo che l'avrà giocata alla Snai?) magari lo vince anche, lo Slam, anche se ho visto gli ailàits dell'australiana e mi sono abbastanza impressionato.
La Stosur sembra Wonder Woman, la Schiavone sprizza energia: ogni tanto una finale tra outsiders, invece che tra virago istituzionali, fa bene al tennis, esattamente come quella nuvoletta di terra che alzi quando aggiusti il piede prima di tirare.

WTA Open de France - Roland Garros


questa l' intervista a Francesca...quando era ancora n° 9 del mondo...

WTA Open de France - Roland Garros


...e questa e' l' intervista alla n° 7 del mondo...