Da Donnay a...Prince?
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Da Donnay a...Prince?
Ciao a tutti! Siccome non trovo mai pace…vorrei chiedere quali differenze (benefici e/o svantaggi) potrei trovare nella Prince Tour 290 (avrei individuato quella senza buconi) rispetto alla mia attuale Donnay Allwood 102 Unibody.
So che (forse) non dovrebbe essere la racchetta da paragonare a Allwood per analogie (forse sarebbe più la Phantom 100x 290?), ma io cerco proprio quello: ovvero testare e cercare di carpire più info possibili da racchette anche un pò diverse, restando però sempre a target del mio livello di gioco e del mio stato fisico e alla ricerca di un ipotetico set up “ideale”
Faccio una premessina : sono sui 45, h172 x 75 kg; 20/25 anni fa giocavo “a caxxo”, di sana gioventù e senza alcuna cognizione di causa. Difatti, il “competentissimo” rivenditore di zona mi vendette una Hammer 6.2 Oversize manico 2 (preciso che poi ho capito di necessitare del 3…)
Due anni fa ho deciso di iscrivermi ad un corso ove comincio (da ignorante, purtroppo) sempre con la mia vecchia Hammer che il (in)competente rivenditore mi incorda non so come e con quale monofilo.
È lì che il maestro mi suggerisce (in maniera giustamente…discreta) di cambiare racchetta e incordatura indirizzandomi anche da un incordatore capace. Ed è li che inizio a capire che le racchette e le corde non vanno solo “ad estetica” ma che c’è un mondo dietro
Una lieve epitrocleite purtroppo però già mi era venuta (e te credo, direi!) pertanto un po’per questo e un po’ attratto dal “buon” marketing, compro la Clash100 (sempre incordata con Rexis a 24/23). Ci gioco per 7/8 mesi poi inizio a guardarmi un po’ intorno per voler provare altro e sempre tenendo conto della mia lieve epitrocleite con cui convivevo acquisto Blade 104v7 sperimentando il budello (vs Touch a 24/23 c/prest).
Paragonata a Clash, con la Blade trovo una racchetta con la R maiuscola e (paradossalmente?) più “facile” per resa. Durante la Blade (dico durante perché le cause potrebbero essere state di altra natura e non a causa della Blade) inizia però un fastidio a spalla e bicipite che mi costringe a fermarmi per un mesetto.
Un po’ impaurito e dubbioso su eventuali “colpe” dovute alla Blade (o ad una mia impostazione verso di essa), decido di acquistare la Allwood 102 Unibody (vs touch full a 22 kg c/prest), tentato anche dal mio tipo di gioco (definiamolo quasi intermedio, visto che non ho classifica): gioco abbastanza classico su “impostazione” moderna, spin direi al minimo indispensabile, rovescio bimane, ho dei buoni recuperi che spesso eseguo con palle tagliate. Di base non ho un colpo molto potente, swing poco ampio, gioco da fondo cercando un gioco più di precisione che di potenza o topponi. Poco efficace nel gioco a rete. Insomma...ancora qualche difetto da migliorare
Fisicamente rispondo abbastanza bene, avendo sempre praticato vari sport da giovane.
Problemi al gomito ora come ora, fortunatamente non ne riscontro e vorrei tenerli lontani. Un pochino la spalla e bicipite invece, quello ogni tanto sento qualcosina ma a livello comunque “gestibile”.
Quindi la mia prerogativa, come dicevo all’inizio, sarebbe quella di sperimentare nuove strade cercando soprattutto di limitare rischi fisici. Trovo la Allwood una signora racchetta, specie sul gioco controllato e di “precisione”, ma se non eseguo bene la palla va lunga (vorrei provarla a 23 kg…anche se ripeto, credo sia più colpa mia).
Insomma…non sono ancora convinto di aver esaurito la ricerca della mia "tipa" ideale.
Chiedo un aiuto competente (sarei naturalmente grato a Eiffel59). So che una consulenza “sul posto” per capire sarebbe la cosa migliore e quando le cose torneranno più “normali” un bel viaggetto di qualche centinaio di km verso nord me lo farò sicuramente e non vedo l’ora…Nel frattempo mi piacerebbe continuare a provare “cum grano salis” (cit.)
P.S. Scusate il pippone ma ho cercato di dare info spero utili alla domanda posta e grazie ancora a tutti, per la straordinarietà di questo forum
- MorenAssiduo
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Re: Da Donnay a...Prince?
Ora, io non sono un tecnico e non ho le competenze per comprendere quale telaio si possa adattare più o meno ad un giocatore, ma nella semplificazione delle cose (per cui chiedo perdono) da profano, con un pò di logica, posso ipotizzare che magari chi ha un'apertura poco ampia e colpisce più vicino al corpo si possa trovare meglio con un tipo di bilanciamento rispetto ad un che prepara ampio e impatta molto lontano...cosi come un peso maggiore o minore del telaio possono influenzare il gesto tecnico in positivo o in negativo secondo le diverse peculiarità fisiche.
Questo ovviamente è solo a titolo di esempio e per affermare sempre più convinto che non approvo il pensiero che per iniziare a giocare a tennis basti prendere un telaio qualsiasi e una corda qualsiasi perché poi conta solo la tecnica.
La tecnica, in quanto fondamentale, può essere certamente agevolata da un telaio più adatto possibile alle proprie caratteristiche e capacità. Che poi qualche mosca bianca riesca a giocare con un badile senza risentirne fisicamente per carità...ci può stare anche quello.
E mi piace sottolineare che con ciò non mi riferisco al lato "prestazionale" ma esclusivamente al benessere fisico.
Per quanto riguarda la 290 modificata by Mario in effetti è un test che mi ha da sempre stuzzicato. Anche se non ho ben chiaro cosa perderei e guadagnerei rispetto alla 100P...
- drichichiVeterano
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Re: Da Donnay a...Prince?
1) si ero arrivato al peso bilanciamento giusto (più o meno 325/30.5) ma visto il peso ho dovuto fare un passo indietro per la spalla. Ed è giusto cercare una racchetta adatta al proprio gioco.Moren ha scritto:[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] onestamente non saprei dire se il bilanciamento arretrato possa definirsi un aiuto in senso assoluto e per tutti. Magari si...ma io mi sono fatta un'opinione anche leggermente diversa, nel senso che al di sotto del professionismo e dopo una certa età non più giovincella, 1) è forse il caso di mettersi alla ricerca della racchetta più adatta a sé stessi e alla propria "azione dinamica" anziché tentare di adattarsi alla racchetta...
Ora, io non sono un tecnico e non ho le competenze per comprendere quale telaio si possa adattare più o meno ad un giocatore, ma nella semplificazione delle cose (per cui chiedo perdono) da profano, con un pò di logica, posso ipotizzare che magari chi ha un'apertura poco ampia e colpisce più vicino al corpo si possa trovare meglio con un tipo di bilanciamento rispetto ad un che prepara ampio e impatta molto lontano...cosi come un peso maggiore o minore del telaio possono influenzare il gesto tecnico in positivo o in negativo secondo le diverse peculiarità fisiche.
Questo ovviamente è solo a titolo di esempio e per affermare sempre più convinto che non approvo il pensiero che per iniziare a giocare a tennis basti prendere un telaio qualsiasi e una corda qualsiasi perché poi conta solo la tecnica.
La tecnica, in quanto fondamentale, può essere certamente agevolata da un telaio più adatto possibile alle proprie caratteristiche e capacità. Che poi qualche mosca bianca riesca a giocare con un badile senza risentirne fisicamente per carità...ci può stare anche quello.
E mi piace sottolineare che con ciò non mi riferisco al lato "prestazionale" ma esclusivamente al benessere fisico.
2) Per quanto riguarda la 290 modificata by Mario in effetti è un test che mi ha da sempre stuzzicato. Anche se non ho ben chiaro cosa perderei e guadagnerei rispetto alla 100P...
2) riuscirebbe a far sì che la 290gr diventi come la 100P come peso inerzia e bilanciamento.
- faVeterano
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Re: Da Donnay a...Prince?
l'inerzia è simile stock, quindi la vedo dura con il custom a mantenerla tale, a meno che non si metta tutto il peso (15 gr) dentro al manico...ma direi che ha poco senso.drichichi ha scritto:1) si ero arrivato al peso bilanciamento giusto (più o meno 325/30.5) ma visto il peso ho dovuto fare un passo indietro per la spalla. Ed è giusto cercare una racchetta adatta al proprio gioco.Moren ha scritto:[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] onestamente non saprei dire se il bilanciamento arretrato possa definirsi un aiuto in senso assoluto e per tutti. Magari si...ma io mi sono fatta un'opinione anche leggermente diversa, nel senso che al di sotto del professionismo e dopo una certa età non più giovincella, 1) è forse il caso di mettersi alla ricerca della racchetta più adatta a sé stessi e alla propria "azione dinamica" anziché tentare di adattarsi alla racchetta...
Ora, io non sono un tecnico e non ho le competenze per comprendere quale telaio si possa adattare più o meno ad un giocatore, ma nella semplificazione delle cose (per cui chiedo perdono) da profano, con un pò di logica, posso ipotizzare che magari chi ha un'apertura poco ampia e colpisce più vicino al corpo si possa trovare meglio con un tipo di bilanciamento rispetto ad un che prepara ampio e impatta molto lontano...cosi come un peso maggiore o minore del telaio possono influenzare il gesto tecnico in positivo o in negativo secondo le diverse peculiarità fisiche.
Questo ovviamente è solo a titolo di esempio e per affermare sempre più convinto che non approvo il pensiero che per iniziare a giocare a tennis basti prendere un telaio qualsiasi e una corda qualsiasi perché poi conta solo la tecnica.
La tecnica, in quanto fondamentale, può essere certamente agevolata da un telaio più adatto possibile alle proprie caratteristiche e capacità. Che poi qualche mosca bianca riesca a giocare con un badile senza risentirne fisicamente per carità...ci può stare anche quello.
E mi piace sottolineare che con ciò non mi riferisco al lato "prestazionale" ma esclusivamente al benessere fisico.
2) Per quanto riguarda la 290 modificata by Mario in effetti è un test che mi ha da sempre stuzzicato. Anche se non ho ben chiaro cosa perderei e guadagnerei rispetto alla 100P...
2) riuscirebbe a far sì che la 290gr diventi come la 100P come peso inerzia e bilanciamento.
- Kosta66Frequentatore
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Re: Da Donnay a...Prince?
c'è anche un aspetto psicologico.
Una racchetta che senti "tua" ti fa fare meno fatica, le mode del momento influiscono il gioco e la scelta della racchetta, ecc., e vanno a modificare quello che è buono da quello che invece arriva da fuori.
Concordo sul fatto dell'"età" che però definirei meglio come eventi che ci condizionano. Da operato al cuore mi sto incaponendo a trovare il sacro Grall ma poi alla fine quelle che mi danno una mano sono le profilate.
Va da se che una racchetta con il bilanciamento verso sul manico la sento di più, mi da la sensazione di maggior controllo, così come una racchetta che mi spinge di là la palla senza che mi sforzi troppo mi agevola durante la partita.
Alla fine il sacro Grall è un po' tutto questo, il feeling tra attrezzo (racchetta, corde e loro tensione, bilanciamento, ecc.), noi stessi sia a livello fisico (sono in forma, corro, nel tempo il mio corpo cambia ed anche il mio gioco si adatta, ecc.), la nostra idea di gioco (non intendo il nostro gioco, ma che gioco vogliamo fare, ecc.) che l'attrezzo mi permette di fare, l'aspetto psicologico/fisico inteso come sensazione, benessere con la racchetta (azz. che punto ho fatto, che bella volèe, mi è rimasta dentro, il mio avversario non riesce a giocarmi contro, ecc.), se vogliamo aggiungiamo anche il tipo di campo, ecc., ecc.
Lo chiamerei feeling, ma più spesso si potrebbe chiamare compromesso
- drichichiVeterano
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Re: Da Donnay a...Prince?
Infatti in più di un'occasione ho fatto così ma mi sono trovato bene.fa ha scritto:l'inerzia è simile stock, quindi la vedo dura con il custom a mantenerla tale, a meno che non si metta tutto il peso (15 gr) dentro al manico...ma direi che ha poco senso.drichichi ha scritto:1) si ero arrivato al peso bilanciamento giusto (più o meno 325/30.5) ma visto il peso ho dovuto fare un passo indietro per la spalla. Ed è giusto cercare una racchetta adatta al proprio gioco.Moren ha scritto:[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] onestamente non saprei dire se il bilanciamento arretrato possa definirsi un aiuto in senso assoluto e per tutti. Magari si...ma io mi sono fatta un'opinione anche leggermente diversa, nel senso che al di sotto del professionismo e dopo una certa età non più giovincella, 1) è forse il caso di mettersi alla ricerca della racchetta più adatta a sé stessi e alla propria "azione dinamica" anziché tentare di adattarsi alla racchetta...
Ora, io non sono un tecnico e non ho le competenze per comprendere quale telaio si possa adattare più o meno ad un giocatore, ma nella semplificazione delle cose (per cui chiedo perdono) da profano, con un pò di logica, posso ipotizzare che magari chi ha un'apertura poco ampia e colpisce più vicino al corpo si possa trovare meglio con un tipo di bilanciamento rispetto ad un che prepara ampio e impatta molto lontano...cosi come un peso maggiore o minore del telaio possono influenzare il gesto tecnico in positivo o in negativo secondo le diverse peculiarità fisiche.
Questo ovviamente è solo a titolo di esempio e per affermare sempre più convinto che non approvo il pensiero che per iniziare a giocare a tennis basti prendere un telaio qualsiasi e una corda qualsiasi perché poi conta solo la tecnica.
La tecnica, in quanto fondamentale, può essere certamente agevolata da un telaio più adatto possibile alle proprie caratteristiche e capacità. Che poi qualche mosca bianca riesca a giocare con un badile senza risentirne fisicamente per carità...ci può stare anche quello.
E mi piace sottolineare che con ciò non mi riferisco al lato "prestazionale" ma esclusivamente al benessere fisico.
2) Per quanto riguarda la 290 modificata by Mario in effetti è un test che mi ha da sempre stuzzicato. Anche se non ho ben chiaro cosa perderei e guadagnerei rispetto alla 100P...
2) riuscirebbe a far sì che la 290gr diventi come la 100P come peso inerzia e bilanciamento.
- faVeterano
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Re: Da Donnay a...Prince?
"in più di un occasione" magari può avere un senso, non in questo caso, tra l'altro anche la sweet zone è molto più ridotta nella 290, senza mettere piombo all'ovale e solo al manico di certo non aumenta, se metti piombo all'ovale della 290 ovviamente aumenta l'inerzia, quindi che la 290 diventi come la 100p direi anche no. Poi che uno si possa trovare bene è un altro discorso.drichichi ha scritto:Infatti in più di un'occasione ho fatto così ma mi sono trovato bene.fa ha scritto:l'inerzia è simile stock, quindi la vedo dura con il custom a mantenerla tale, a meno che non si metta tutto il peso (15 gr) dentro al manico...ma direi che ha poco senso.drichichi ha scritto:1) si ero arrivato al peso bilanciamento giusto (più o meno 325/30.5) ma visto il peso ho dovuto fare un passo indietro per la spalla. Ed è giusto cercare una racchetta adatta al proprio gioco.Moren ha scritto:[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] onestamente non saprei dire se il bilanciamento arretrato possa definirsi un aiuto in senso assoluto e per tutti. Magari si...ma io mi sono fatta un'opinione anche leggermente diversa, nel senso che al di sotto del professionismo e dopo una certa età non più giovincella, 1) è forse il caso di mettersi alla ricerca della racchetta più adatta a sé stessi e alla propria "azione dinamica" anziché tentare di adattarsi alla racchetta...
Ora, io non sono un tecnico e non ho le competenze per comprendere quale telaio si possa adattare più o meno ad un giocatore, ma nella semplificazione delle cose (per cui chiedo perdono) da profano, con un pò di logica, posso ipotizzare che magari chi ha un'apertura poco ampia e colpisce più vicino al corpo si possa trovare meglio con un tipo di bilanciamento rispetto ad un che prepara ampio e impatta molto lontano...cosi come un peso maggiore o minore del telaio possono influenzare il gesto tecnico in positivo o in negativo secondo le diverse peculiarità fisiche.
Questo ovviamente è solo a titolo di esempio e per affermare sempre più convinto che non approvo il pensiero che per iniziare a giocare a tennis basti prendere un telaio qualsiasi e una corda qualsiasi perché poi conta solo la tecnica.
La tecnica, in quanto fondamentale, può essere certamente agevolata da un telaio più adatto possibile alle proprie caratteristiche e capacità. Che poi qualche mosca bianca riesca a giocare con un badile senza risentirne fisicamente per carità...ci può stare anche quello.
E mi piace sottolineare che con ciò non mi riferisco al lato "prestazionale" ma esclusivamente al benessere fisico.
2) Per quanto riguarda la 290 modificata by Mario in effetti è un test che mi ha da sempre stuzzicato. Anche se non ho ben chiaro cosa perderei e guadagnerei rispetto alla 100P...
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Re: Da Donnay a...Prince?
Kosta66 ha scritto:Ciao,
c'è anche un aspetto psicologico.
Una racchetta che senti "tua" ti fa fare meno fatica, le mode del momento influiscono il gioco e la scelta della racchetta, ecc., e vanno a modificare quello che è buono da quello che invece arriva da fuori.
Concordo sul fatto dell'"età" che però definirei meglio come eventi che ci condizionano. Da operato al cuore mi sto incaponendo a trovare il sacro Grall ma poi alla fine quelle che mi danno una mano sono le profilate.
Va da se che una racchetta con il bilanciamento verso sul manico la sento di più, mi da la sensazione di maggior controllo, così come una racchetta che mi spinge di là la palla senza che mi sforzi troppo mi agevola durante la partita.
Alla fine il sacro Grall è un po' tutto questo, il feeling tra attrezzo (racchetta, corde e loro tensione, bilanciamento, ecc.), noi stessi sia a livello fisico (sono in forma, corro, nel tempo il mio corpo cambia ed anche il mio gioco si adatta, ecc.), la nostra idea di gioco (non intendo il nostro gioco, ma che gioco vogliamo fare, ecc.) che l'attrezzo mi permette di fare, l'aspetto psicologico/fisico inteso come sensazione, benessere con la racchetta (azz. che punto ho fatto, che bella volèe, mi è rimasta dentro, il mio avversario non riesce a giocarmi contro, ecc.), se vogliamo aggiungiamo anche il tipo di campo, ecc., ecc.
Lo chiamerei feeling, ma più spesso si potrebbe chiamare compromesso
Ciao Kosta
si in linea di massima il ragionamento è sulla stessa lunhezza d'onda, anche se io mi focalizzavo più sulla prevenzione fisica anziché sulla "prestazione tecnica" in sè. Il compromesso, forse, il più delle volte è proprio la scelta più saggia è più ottimale per entrambe. Poi c'è anche chi ha la fortuna di poter trovare l'attrezzo giusto senza dover scendere a compromessi con peso, inerzie, bilanciamento, ecc..
Il discorso dell'età è relativo più alle capacità di adattamento che per un quarantenne o più sono sicuramente minori rispetto ad un bambino di 12 anni. Oltre ai vari eventi e fattori che vanno ad aggiungersi.
- drichichiVeterano
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Re: Da Donnay a...Prince?
E più ci gioco e più sono convinto che rende meglio con un buon Multifilo o un Budello Naturale piuttosto che con un mono.
- Kosta66Frequentatore
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Re: Da Donnay a...Prince?
...ho sempre giocato con un multi per avere meno vibrazioni, ma ora che gioco con un mono la sensazione, il tocco, il feeling è nettamente superiore.
...ma ogni racchetta ed ogni giocatore sono diversi ed il matrimonio non è così scontato