Identifica i punti deboli del tuo avversario
- drichichiVeterano
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Identifica i punti deboli del tuo avversario
Ho trovato questo articolo che aiuta a identificare (o comprendere) i punti deboli del tuo avversario.
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Voi come riuscite di solito a "leggere" la partita e "studiare" l'avversario?
Grazie
- kingkongyVeterano
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
VANDERGRAF ha scritto:appunto ! io ho frequentato per una decina di anni un circolo dove insegna un maestro, anche lui
ex b3, che pensa esattamente le stesse cose che sto dicendo io. in questa discussione ci sono
due insegnanti di cui uno dice che la testa serve sempre e l'altro no. che cosa voglio dire ?
che sono tutti pazzi o uno è più competente dell'altro ? assolutamente no ! sto dicendo che non
si può soltanto analizzare le cose in base alle proprie esperienze o al proprio modo di vedere
o insegnare, si deve accettare anche che esistono varie realtà magari non direttamente sottomano
ma comunque esistono. se tu mi dici che quando io sono svogliato faccio meglio a starmene
casa significa che non hai mai vissuto quel tipo di situazione, altrimenti capiresti al volo di cosa
sto parlando. non posso prevedere il futuro, la svogliatezza la posso percepire quando sto sul
campo, non quando sto ancora a casa o in ufficio. e se anche fosse prevedibile non è che posso
annullare una prenotazione in base a come mi sveglio la mattina. ma se persino i pro che ci
devono guadagnare il pane hanno periodi altalenanti a causa dello stato mentale, per quale
assurdo motivo non dovrebbe influire anche sulla resa di un amatore ? c'e' stato un periodo
di circa due mesi in cui lo stesso djokovic era addirittura irriconoscibile a causa di problemi
di natura personale, poi ha ripreso in mano le redini ed è tornato forte come prima.
non so voi ma a me capita almeno due volte al mese di avere giornate in cui facendo
determinate attività mi rendo conto che non ho lo stato d'animo ideale per farle al meglio,
come nel mio rendimento medio. è normalissimo. altrimenti tutti i giorni tutte le persone
del mondo avrebbero la stessa voglia di scherzare, sorridere, fare sport e via dicendo.
ma non è così. e siccome nel tennis non basta guardare la palla (che gran suggerimento)
per giocare un'ora o due ore sempre nelle nostre condizioni medie di rendimento è
altrettanto normale che la coordinazione, la reattività e la lucidità per fronteggiare le
varie situazioni sul campo siano influenzate dalle nostre capacità mentali in quel preciso
momento.
Boh' Sarò strano io, ma non ricordo una volta - ma dico UNA - in cui io non abbia avuto voglia di giocare o che, al contrario, provassi noia, svogliatezza o indifferenza. Eppure ci sono stati periodi in cui giocavo tanto, mi allenavo tanto e odiavo anche qualche esercizio, ma, se avessi potuto, sarei entrato in campo 5 minuti prima e uscito 5 minuti dopo.
Sarà questo il "potere della mente" nel tennis, ovvero la "MOTIVAZIONE"?
Può essere. Non ho certezze, solo convinzioni personali delle quali dubito fortemente...E le convinzioni son meglio delle qualità! Questo per dire che, anche se non dubitassi di me stesso... non sarei in ATP ugualmente!
- VeteranoVeterano
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
- piccolitAssiduo
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
kingkongy ha scritto:VANDERGRAF ha scritto:appunto ! io ho frequentato per una decina di anni un circolo dove insegna un maestro, anche lui
ex b3, che pensa esattamente le stesse cose che sto dicendo io. in questa discussione ci sono
due insegnanti di cui uno dice che la testa serve sempre e l'altro no. che cosa voglio dire ?
che sono tutti pazzi o uno è più competente dell'altro ? assolutamente no ! sto dicendo che non
si può soltanto analizzare le cose in base alle proprie esperienze o al proprio modo di vedere
o insegnare, si deve accettare anche che esistono varie realtà magari non direttamente sottomano
ma comunque esistono. se tu mi dici che quando io sono svogliato faccio meglio a starmene
casa significa che non hai mai vissuto quel tipo di situazione, altrimenti capiresti al volo di cosa
sto parlando. non posso prevedere il futuro, la svogliatezza la posso percepire quando sto sul
campo, non quando sto ancora a casa o in ufficio. e se anche fosse prevedibile non è che posso
annullare una prenotazione in base a come mi sveglio la mattina. ma se persino i pro che ci
devono guadagnare il pane hanno periodi altalenanti a causa dello stato mentale, per quale
assurdo motivo non dovrebbe influire anche sulla resa di un amatore ? c'e' stato un periodo
di circa due mesi in cui lo stesso djokovic era addirittura irriconoscibile a causa di problemi
di natura personale, poi ha ripreso in mano le redini ed è tornato forte come prima.
non so voi ma a me capita almeno due volte al mese di avere giornate in cui facendo
determinate attività mi rendo conto che non ho lo stato d'animo ideale per farle al meglio,
come nel mio rendimento medio. è normalissimo. altrimenti tutti i giorni tutte le persone
del mondo avrebbero la stessa voglia di scherzare, sorridere, fare sport e via dicendo.
ma non è così. e siccome nel tennis non basta guardare la palla (che gran suggerimento)
per giocare un'ora o due ore sempre nelle nostre condizioni medie di rendimento è
altrettanto normale che la coordinazione, la reattività e la lucidità per fronteggiare le
varie situazioni sul campo siano influenzate dalle nostre capacità mentali in quel preciso
momento.
Boh' Sarò strano io, ma non ricordo una volta - ma dico UNA - in cui io non abbia avuto voglia di giocare o che, al contrario, provassi noia, svogliatezza o indifferenza. Eppure ci sono stati periodi in cui giocavo tanto, mi allenavo tanto e odiavo anche qualche esercizio, ma, se avessi potuto, sarei entrato in campo 5 minuti prima e uscito 5 minuti dopo.
Sarà questo il "potere della mente" nel tennis, ovvero la "MOTIVAZIONE"?
Può essere. Non ho certezze, solo convinzioni personali delle quali dubito fortemente...E le convinzioni son meglio delle qualità! Questo per dire che, anche se non dubitassi di me stesso... non sarei in ATP ugualmente!
Magari Vand non parla di "voglia di entrare in campo" ma di voglia di impegnarsi a dare il 200% anche quando in campo le cose non vanno bene. E' umano non averla sempre...
Io in alcuni periodi mi alleno anche 5 o 6 volte a settimana, ho sempre voglia di entrare in campo, sempre.
Una volta in campo però , non sono sempre accetto che si possa sbagliare ed entro in un loop di frustrazione e di espressioni tipiche del nordest che non mi porta da nessuna parte...
Poi esco dal campo e 5 minuti dopo tornerei a giocare...
Forse parlava di quella voglia li, la voglia di sopportare il sacrificio che serve per migliorarsi...
- OspiteOspite
Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
- kingkongyVeterano
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
Veterano ha scritto:Ah ah ah grande King .....mi sembra un po come diré son contento di moriré ma mi dispiace, mi dispiace di moriré ma son contento ah ah ah
Ecco...proprio così... Però, sempre al 101%.
- kingkongyVeterano
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
piccolit ha scritto:kingkongy ha scritto:VANDERGRAF ha scritto:appunto ! io ho frequentato per una decina di anni un circolo dove insegna un maestro, anche lui
ex b3, che pensa esattamente le stesse cose che sto dicendo io. in questa discussione ci sono
due insegnanti di cui uno dice che la testa serve sempre e l'altro no. che cosa voglio dire ?
che sono tutti pazzi o uno è più competente dell'altro ? assolutamente no ! sto dicendo che non
si può soltanto analizzare le cose in base alle proprie esperienze o al proprio modo di vedere
o insegnare, si deve accettare anche che esistono varie realtà magari non direttamente sottomano
ma comunque esistono. se tu mi dici che quando io sono svogliato faccio meglio a starmene
casa significa che non hai mai vissuto quel tipo di situazione, altrimenti capiresti al volo di cosa
sto parlando. non posso prevedere il futuro, la svogliatezza la posso percepire quando sto sul
campo, non quando sto ancora a casa o in ufficio. e se anche fosse prevedibile non è che posso
annullare una prenotazione in base a come mi sveglio la mattina. ma se persino i pro che ci
devono guadagnare il pane hanno periodi altalenanti a causa dello stato mentale, per quale
assurdo motivo non dovrebbe influire anche sulla resa di un amatore ? c'e' stato un periodo
di circa due mesi in cui lo stesso djokovic era addirittura irriconoscibile a causa di problemi
di natura personale, poi ha ripreso in mano le redini ed è tornato forte come prima.
non so voi ma a me capita almeno due volte al mese di avere giornate in cui facendo
determinate attività mi rendo conto che non ho lo stato d'animo ideale per farle al meglio,
come nel mio rendimento medio. è normalissimo. altrimenti tutti i giorni tutte le persone
del mondo avrebbero la stessa voglia di scherzare, sorridere, fare sport e via dicendo.
ma non è così. e siccome nel tennis non basta guardare la palla (che gran suggerimento)
per giocare un'ora o due ore sempre nelle nostre condizioni medie di rendimento è
altrettanto normale che la coordinazione, la reattività e la lucidità per fronteggiare le
varie situazioni sul campo siano influenzate dalle nostre capacità mentali in quel preciso
momento.
Boh' Sarò strano io, ma non ricordo una volta - ma dico UNA - in cui io non abbia avuto voglia di giocare o che, al contrario, provassi noia, svogliatezza o indifferenza. Eppure ci sono stati periodi in cui giocavo tanto, mi allenavo tanto e odiavo anche qualche esercizio, ma, se avessi potuto, sarei entrato in campo 5 minuti prima e uscito 5 minuti dopo.
Sarà questo il "potere della mente" nel tennis, ovvero la "MOTIVAZIONE"?
Può essere. Non ho certezze, solo convinzioni personali delle quali dubito fortemente...E le convinzioni son meglio delle qualità! Questo per dire che, anche se non dubitassi di me stesso... non sarei in ATP ugualmente!
Magari Vand non parla di "voglia di entrare in campo" ma di voglia di impegnarsi a dare il 200% anche quando in campo le cose non vanno bene. E' umano non averla sempre...
Io in alcuni periodi mi alleno anche 5 o 6 volte a settimana, ho sempre voglia di entrare in campo, sempre.
Una volta in campo però , non sono sempre accetto che si possa sbagliare ed entro in un loop di frustrazione e di espressioni tipiche del nordest che non mi porta da nessuna parte...
Poi esco dal campo e 5 minuti dopo tornerei a giocare...
Forse parlava di quella voglia li, la voglia di sopportare il sacrificio che serve per migliorarsi...
Beh, calma...il terrore, il panico, la frustrazione sono una cosa, la "motivazione" è, secondo me, leggermente diversa.
Io ricordo un periodo in cui all'improvviso sono andato "fuori palla" di brutto. No capivo più nulla, sono pure scoppiato a piangere (avevo 15 anni)!
Mi ricordo che non ho mai avuto tanta stima e affetto per il mio maestro Giorgio! Si è seduto di fianco a me e con le sue manacce ruvide mi ha strofinato la testa e ha detto: "Dai, ci penso io! Due scambi e ritorna tutto".
Ci ho messo un mese...UN MESE!!! per ritrovare il timing. Andavo in campo come si può andare in pellegrinaggio a Lourdes. Non lo auguro a nessuno. Ma "non ho perso la fede" (hehehheheh). Scusate, non voglio sembrare blasfemo!!!
Però voglio ragionare su quello che dicono Vander e Piccolit. Magari mi sto auto-mitizzando, come un vecchio rinco nostalgico. Che patetico che sono!
Sorry!!!!
- kingkongyVeterano
- Numero di messaggi : 14103
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
Ci sta tutto. Ci sono le crisi e ci sono i momenti "no".
Però Veterano fa un discorso di approccio al Tennis un po' più ampio.
Quando io scrivevo, giorni fa e qualche decina di post sopra: "la tecnica determina la tattica, non il contrario"...intendevo proprio come le capacità tecniche ti danno il menù delle scelte. Più sei ricco tecnicamente e più il menù si amplia.
Ovvero, non esiste l'adattamento al gioco altrui: c'è la consapevolezza tecnica che ti dice "cosa" e "come".
Lo fai con attente e misurate considerazioni? "Manco per cavolo!", sostiene Veterano. E qui, ragazzi, io sto dalla sua parte.
Ritornando alla guida dell'auto, se compare all'improvviso un ostacolo (cane che attraversa la strada), un guidatore esperto frena e magari sterza. Il guidatore medio frena e si prende 5 minuti di tachicardia. Il principiante rischia di ribaltarsi perché reagisce nel panico.
Guidare è un insieme semi-consapevole di azioni (manovre). Il tennis è lo stesso. Chi è in ATP fa rally e F1, il principiante fa pratica di notte nel parcheggio del supermarket deserto.
Veterano, con cui chiacchierare fa bene alla salute e alla cultura tennistica, questi meccanismi automatici li vede, li insegna e li supera tutti i giorni come maestro e come coach. Quando dice "gioca senza pensare e non pensare al gioco" è perché non ci sono "alternative" su certe palle. Se le alternative le hai dentro...vuol dire che la tua tecnica è superiore a quel livello di "qualità di palla o di scambio".
Non credo sia un concetto difficilo o "inaccettabile". Anzi, mi sembra molto umile.
- OspiteOspite
Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
- framanFedelissimo
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
ESPRESSE tutte le legittime opinioni
SPERANDO che [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ci ripensi
Rispondo a [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] sulla questione tattica dello sventaglio di dritto da posizione anomala.
Caro Piccolit,
fatta la legge, trovato l'inganno, si gioca in due e mai da soli. Supponiamo io e te due quarta, al massimo terza scarsi, oltre le contromisure cambiano.
Se io mi accorgo che la tua fonte di gioco è lo sventaglio, comincio a giocarti sempre il più distante possibile dal tuo posizionamento, con prevalenza se sei bello al centro in attesa, sull'angolino del tuo dritto, quante volte riesci a giocare quel dritto ?
Poche,
e le poche volte che ci riesci che faccio ? Metto i piedi sulla linea e anticipo il rovescio in lungolinea. Se son bravo col coperto e già sei in difficoltà, se son meno bravo o la palla è particolarmente difficile, con lo slice lungolinea. Fatto lo slice lungolinea, già so' che tu andrai a colpire con dritto in corsa e dovrai pure abbassarti molto per farlo, e dovrai spingere tu, perché sullo slice è difficile appoggiarsi, ovvero dovrai pure fare un movimento ampio.
9 su 10 tirerai incrociato, perché quel colpo li è estremamente difficile in lungolinea e io son proprio li ad aspettarti sorridente.
Ah ma mi dirai che i tuoi amici non sono capaci a farlo, si, ma neanche tu sei capace a chiudere, e quando tu avrai imparato a chiudere è probabile che anche i tuoi amici siano cambiati o abbiano imparato a controbattere cosi.
Questo significa che è una possibile, fra le altre, buona tattica, non LA tattica.
- drichichiVeterano
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
- framanFedelissimo
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
Il suo maestrodrichichi ha scritto:Nessuno credo che abbia mai pensato nel senso de La Tattica ma semmai nel cercare una buona tattica tra le tante. Il problema è attuarla mentalmente, e torniamo all'inizio lettura del gioco avversario e concentrazione mentale.
- OspiteOspite
Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
supporto mentale particolare. ti arriva uno sventaglio (il discorso di esempio è impostato su due
giocatori che usano la mano destra), tu cerchi di non ribattere sulla diagonale ma andando in
lungolinea in modo tale che l'avversario dovrà necessariamente giocare un colpo in corsa
incrociato (vista l'estrema improbabilità che ti ribatta in altro lungolinea) e quindi hai il vantaggio
di avere impostato uno schema di cui conosci lo sviluppo. lo conosce pure l'avversario ma deve
correre di più, se la fase di scambio inizia con posizioni equilibrate. poi ovviamente bisogna vedere
che tipo di sventaglio è, perchè se è stretto allora devi subito correre pure tu tagliando il campo in
diagonale e avrai meno probabilità di controllo della situazione. comunque....volevo precisare
ulteriormente che i miei discorsi non volevano mettere in dubbio la competenza e la bravura di
nessuno; siccome ho esposto una mia situazione personale e non c'è stato il minimo tentativo
di comprenderla, anzi sono stato stroncato come uno che farebbe meglio a stare a casa in quel
tipo di casistica, ho avuto una reazione "forte" ma il tutto si limita al modo di interagire su aspetti
particolari dell'argomento, non c'entra niente con il voler insegnare io qualcosa a qualcuno. si fanno
delle valutazioni, degli approfondimenti, in relazione a quello che ci succede sul campo. niente di
più. le parole aspre erano per il modo di esporre nell'affrontare una problematica dando per scontato
che fosse una cosa diversa da quello che è realmente.
- drichichiVeterano
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
50/30/20 mente/fisico/tecnica.VANDERGRAF ha scritto:beh....adesso non è che siccome si è parlato dell'importanza mentale, ogni cosa necessita di un
supporto mentale particolare. ti arriva uno sventaglio (il discorso di esempio è impostato su due
giocatori che usano la mano destra), tu cerchi di non ribattere sulla diagonale ma andando in
lungolinea in modo tale che l'avversario dovrà necessariamente giocare un colpo in corsa
incrociato (vista l'estrema improbabilità che ti ribatta in altro lungolinea) e quindi hai il vantaggio
di avere impostato uno schema di cui conosci lo sviluppo. lo conosce pure l'avversario ma deve
correre di più, se la fase di scambio inizia con posizioni equilibrate. poi ovviamente bisogna vedere
che tipo di sventaglio è, perchè se è stretto allora devi subito correre pure tu tagliando il campo in
diagonale e avrai meno probabilità di controllo della situazione. comunque....volevo precisare
ulteriormente che i miei discorsi non volevano mettere in dubbio la competenza e la bravura di
nessuno; siccome ho esposto una mia situazione personale e non c'è stato il minimo tentativo
di comprenderla, anzi sono stato stroncato come uno che farebbe meglio a stare a casa in quel
tipo di casistica, ho avuto una reazione "forte" ma il tutto si limita al modo di interagire su aspetti
particolari dell'argomento, non c'entra niente con il voler insegnare io qualcosa a qualcuno. si fanno
delle valutazioni, degli approfondimenti, in relazione a quello che ci succede sul campo. niente di
più. le parole aspre erano per il modo di esporre nell'affrontare una problematica dando per scontato
che fosse una cosa diversa da quello che è realmente.
- framanFedelissimo
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
Quelle percentuali son totalmente sballate, e qui do' ragione a Veterano, la cui estremizzazione era dedicata proprio alla sopravvalutazione del lato mentale dei quarta.
- OspiteOspite
Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
sbalordito di come possa colpire il rovescio bimane con quel tipo di impugnatura, che sinceramente
ho visto solo a lui. ma ti assicuro che arrivano dei fendenti incrociati talmente angolati e tesi che
l'unico modo per opporsi è choppare di rovescio a tentare una smorzata in recupero. secondo me
la testa è più importante a livello generale che non sugli schemi da attuare, se hai lucidità e fai
al meglio il tuo gioco hai trovato di conseguenza il punto debole del tuo avversario, sei tu !
chiaramente devi avere una certa padronanza su vari tipi di colpi, inside in, back, inside out...
non tutti ce l'hanno in modo equilibrato. anche importante secondo me variare spesso l'altezza
del rimbalzo e alternare colpi pesanti senza prendere troppi rischi con colpi più a schizzo,
specialmente sul veloce.
- drichichiVeterano
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
E tu che percentuali daresti?framan ha scritto:No dirichirichi
Quelle percentuali son totalmente sballate, e qui do' ragione a Veterano, la cui estremizzazione era dedicata proprio alla sopravvalutazione del lato mentale dei quarta.
- framanFedelissimo
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
50-50 tecnica físico, quando queste due sono stabili, sempre pero' in relazione al livello di gioco, entra una percentuale di cervello variabile ad hoc, ma che mai supera le singole percentuali delle altre due.drichichi ha scritto:E tu che percentuali daresti?framan ha scritto:No dirichirichi
Quelle percentuali son totalmente sballate, e qui do' ragione a Veterano, la cui estremizzazione era dedicata proprio alla sopravvalutazione del lato mentale dei quarta.
- drichichiVeterano
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
Quindi la mente tiene in equilibrio le due metà?framan ha scritto:50-50 tecnica físico, quando queste due sono stabili, sempre pero' in relazione al livello di gioco, entra una percentuale di cervello variabile ad hoc, ma che mai supera le singole percentuali delle altre due.drichichi ha scritto:E tu che percentuali daresti?framan ha scritto:No dirichirichi
Quelle percentuali son totalmente sballate, e qui do' ragione a Veterano, la cui estremizzazione era dedicata proprio alla sopravvalutazione del lato mentale dei quarta.
- framanFedelissimo
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
- drichichiVeterano
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
- framanFedelissimo
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
Priorità è sempre la combinazione tecnico-fisica
- drichichiVeterano
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
- framanFedelissimo
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
- PORQUÉ EL MIEDO A LOS ERRORES NO FORZADOS...!!! Brian Dabul (Ex jugador ATP # 80, jugó todos los Grand Slams en el cuadro principal. Ex No. 1 del mundo ITF Juniors. Entrenador de tenis de alto rendimiento de PTR en Miami) @brian.dabul - Instagram Facebook – Brian Dabul – Youtube Voy a empezar contando una anécdota personal y rápidamente van a entender mi modo de pensar sobre los errores NO forzados. En mi primer año de juniors terminé #3 del mundo y alcancé la final de Roland Garros, gané la Copa Bonfiglio y varios Grados 1, como Santa Croce, donde en cuartos de final me enfrente con un jugador muy alto y muy fuerte. Le pegaba a la pelota extremadamente fuerte, tanto como nunca otro rival que yo había enfrentado, sus técnicas eran muy buenas tanto de piernas como de raqueta; sin embargo, el 50% o 60% de sus tiros iban afuera. El partido lo gane 6-2 6-2 y lo único que tuve que hacer fue meter 1 bola de más por punto. Cuando salí de la cancha le dije a mi coach: “este tipo va a ser buenísimo”; creo que tuve razón porque un año después con 18 años, este mismo jugador ya estaba #50 ATP y un año después Top 10 ATP; era nada más y nada menos que Tomas Berdych. Un par de años más tarde nos volvimos a enfrentar en segunda ronda del Australian Open pero esta vez me ganó en 3 sets. A lo que voy con esta anécdota es que no tengan miedo de cometer errores no forzados si el golpe está táctica y técnicamente bien ejecutado, sigan haciéndolo uno tras otro, créanme que lo van a empezar a calibrar y luego esos mismos errores no forzados se transformarán en winners. Hoy me acorde de esto, leyendo a alguien que yo respeto y admiro mucho, Franco Davin ex jugador Top 10 ATP, ex entrenador de Gaudio, Del Potro y ahora Fognini. Otra cosa que me vino a la memoria fue una nota que dio Alex Zverev sobre el “PROBLEMA DE LOS JUNIORS” y decía que muchos trabajaban para el presente y no para el futuro.:
- PERCHÉ LA PAURA DEGLI ERRORI NON FORZATI ... !!! Brian Dabul (ex giocatore ATP n. 80, ha giocato tutti i Grand Slam nel sorteggio principale. L'ex allenatore di tennis ad alte prestazioni PTR ITF Juniors n. 1 a Miami) @ brian.dabul - Instagram Facebook - Brian Dabul - Youtube Inizierò raccontando un aneddoto personale e capirai rapidamente il mio modo di pensare agli errori non forzati. Nel mio primo anno di junior ho concluso al terzo posto nel mondo e ho raggiunto la finale del Roland Garros, ho vinto la Bonfiglio Cup e diversi gradi 1, come Santa Croce, dove nei quarti di finale ho affrontato un giocatore molto alto e molto forte. Colpì la palla molto duramente, così come nessun altro avversario che avessi mai affrontato, le sue tecniche erano molto buone sia nelle gambe che nella racchetta; tuttavia, il 50% o il 60% dei loro colpi è andato fuori. La partita è stata vinta 6-2 6-2 e tutto quello che dovevo fare era mettere 1 palla in più per punto. Quando ho lasciato il campo ho detto al mio allenatore: "Questo ragazzo sarà fantastico"; Penso di aver ragione perché un anno dopo, con 18 anni, questo stesso giocatore era già ATP numero 50 e un anno dopo Top 10 ATP; non era niente di più e niente di meno che Tomas Berdych. Un paio di anni dopo ci siamo incontrati di nuovo al secondo round degli Australian Open, ma questa volta mi ha battuto in 3 set. Quello che sto andando con questo aneddoto è che non hai paura di fare errori non forzati se il colpo è eseguito tatticamente e tecnicamente bene, continua a farlo uno dopo l'altro, credimi che inizierai a calibrarlo e poi quegli stessi errori non forzati si trasformeranno nei vincitori. Oggi me lo ricordo, leggendo qualcuno che rispetto e ammiro molto, Franco Davin, ex Top 10 ATP, ex allenatore di Gaudio, Del Potro e ora Fognini. Un'altra cosa che mi è venuta in mente è stata una nota che Alex Zverev ha dato sul "PROBLEMA JUNIOR" e ha detto che molti hanno lavorato per il presente e non per il futuro.:
Un punto a favore di Veterano, se ho inteso bene il suo discorso
- framanFedelissimo
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
Scusa Alessandro ma ho provato ad usare lo spoiler ed è venuta fuori sta robaccia
- PistolPeteFedelissimo
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Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
Per chi ha commentato il mio intervento, voglio fare un paio di precisazioni :
1) A me piace imporre il mio gioco, assolutamente, non ho né l'attitudine né la capacità di costruirlo completamente in base ai punti deboli individuati nell'avversario. Però... se una volta non mi accorgevo nemmeno se l'avversario era destro o mancino, veloce o lento, uomo o donna , adesso un occhio su come sia meglio giocarmi le mie carte (ma comunque le MIE carte) lo metto.
2) Non ho la pretesa di fare la TAC dell'avversario nei 5 minuti di riscaldamento, tanto meno lo uso per fargli impressione (anzi recentemente qualcuno dopo averci visto riscaldare, a fine partita si meravigliò del fatto che avevo vinto io - peraltro molto nettamente -"ah scusa ma mi sembrava più attrezzato l'altro" ), ma insomma è sempre un modo per raccogliere informazioni su chi stai per affrontare.
Discussione molto interessante comunque
- VeteranoVeterano
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Livello: ex b3
Racchetta: Wilson Blade 104 - Yonex Ezone 100
Re: Identifica i punti deboli del tuo avversario
Si Fran hai capito bene.....ma mi e' piaciuto di piu' leggere in spagnolo che in italiano....framan ha scritto:
- PORQUÉ EL MIEDO A LOS ERRORES NO FORZADOS...!!! Brian Dabul (Ex jugador ATP # 80, jugó todos los Grand Slams en el cuadro principal. Ex No. 1 del mundo ITF Juniors. Entrenador de tenis de alto rendimiento de PTR en Miami) @brian.dabul - Instagram Facebook – Brian Dabul – Youtube Voy a empezar contando una anécdota personal y rápidamente van a entender mi modo de pensar sobre los errores NO forzados. En mi primer año de juniors terminé #3 del mundo y alcancé la final de Roland Garros, gané la Copa Bonfiglio y varios Grados 1, como Santa Croce, donde en cuartos de final me enfrente con un jugador muy alto y muy fuerte. Le pegaba a la pelota extremadamente fuerte, tanto como nunca otro rival que yo había enfrentado, sus técnicas eran muy buenas tanto de piernas como de raqueta; sin embargo, el 50% o 60% de sus tiros iban afuera. El partido lo gane 6-2 6-2 y lo único que tuve que hacer fue meter 1 bola de más por punto. Cuando salí de la cancha le dije a mi coach:
- PERCHÉ LA PAURA DEGLI ERRORI NON FORZATI ... !!! Brian Dabul (ex giocatore ATP n. 80, ha giocato tutti i Grand Slam nel sorteggio principale. L'ex allenatore di tennis ad alte prestazioni PTR ITF Juniors n. 1 a Miami) @ brian.dabul - Instagram Facebook - Brian Dabul - Youtube Inizierò raccontando un aneddoto personale e capirai rapidamente il mio modo di pensare agli errori non forzati. Nel mio primo anno di junior ho concluso al terzo posto nel mondo e ho raggiunto la finale del Roland Garros, ho vinto la Bonfiglio Cup e diversi gradi 1, come Santa Croce, dove nei quarti di finale ho affrontato un giocatore molto alto e molto forte. Colpì la palla molto duramente, così come nessun altro avversario che avessi mai affrontato, le sue tecniche erano molto buone sia nelle gambe che nella racchetta; tuttavia, il 50% o il 60% dei loro colpi è andato fuori. La partita è stata vinta 6-2 6-2 e tutto quello che dovevo fare era mettere 1 palla in più per punto. Quando ho lasciato il campo ho detto al mio allenatore:
Un punto a favore di Veterano, se ho inteso bene il suo discorso
- Identifica i punti deboli del tuo avversario
- Indirizzare il servizio e capire i punti deboli in risposta dell'avversario!!!
- quali sono i punti deboli del telaio?
- Quanti punti ha perso/ guadagnato Djokovich a Madrid e come funziona l'assegnazione dei punti ATP
- Contro avversario più che battibile: Paura di sbagliare -> Perdita di sicurezza -> Avversario che acquista sicurezza