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Istinto o ragione - Pagina 2 Empty Istinto o ragione

Mer 21 Dic 2016 - 8:35
Promemoria primo messaggio :

Ciao a tutti, ho il grande difetto di essere rigido con il dritto, ho grosse difficoltà a "mollare il polso", sto cercando di mollare un po' la presa e di giocare con le famose tre dita sull'impugnatura ma faccio molta fatica. In particolare, non riesco a far scendere e scorrere il polso sotto la palla. Quando Il maestro mi mette delle palle "facili" a metà campo riesco ad essere più sciolto con il polso ma quando gioco una partita d'allenamento o di torneo non ci riesco. Cerco di mettere in pratica l'insegnamento (in questa fase mi interessa più migliorare che vincere) ma, quando mi trovo la palla a 5cm dalla riga oppure in risposta ad un servizio potente, gioco d'istinto (non ho il tempo di pensare e mi viene automaticamente di mettere tensione al colpo). Ora mi chiedo se cambiare modo di giocare (fatto principalmente per avere meno infortuni) possa giovare visto che è molto difficile cambiare in corsa (i movimenti sono "meccanizzati" negli anni). Grazie in anticipo per le risposte.

dani81
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Istinto o ragione - Pagina 2 Empty Re: Istinto o ragione

Gio 22 Dic 2016 - 20:50
albs77 ha scritto:
dani81 ha scritto:Albs condivido il tuo punto di vista anche se fare delle lezioni da adulto dopo svariati anni d'inattivita` è molto difficile...Il maestro deve togliere gli errori vecchi ed inserire dei concetti nuovi... e` molto più semplice insegnare ad un bambino cominciando da zero. Certe volte mi sembra di "fare il gambero"...un giorno vado bene e poi ritorno ai miei soliti errori. Ci vuole molta pazienza e costanza...capisco l'amatore che non vuole sacrificare tempo e soldi per dei concetti difficili da assimilare.
Se parti già così lascia perdere. È evidente che non vuoi fare la fatica di imparare. imparare qualcosa significa creare una nuova abitudine. Non dimenticare la vecchia. Fare il gambero fa parte del processo di apprendimento ma non é un ostacolo. Io ho fatto lezione con gente che non era fisicamente in grado di provare qualcosa di nuovo. Ma nn è un problema di età ma di mancanza di capacità di apprendimento. Perche invece che partire da zero seguendo quello che gli dice il maestro partono da quel che sanno fare e cercano di correggerlo. Impossibile imparare se pensi che si tratti di cambiare una abitudine. Le abitudini nn si cambiano,si sostituiscono con una nuova e migliore abitudine. La fatica sta tutta nel porsi senza pregiudizi e con l'umiltà di imparare.chi nn impara nn è umile o non è capace,altro che età.
Non sono d'accordo con il tuo ragionamento. Ho detto che sono andato dal maestro per cercare di risolvere un problema tecnico che mi procurava dei fastidi articolari e l'ho risolto con successo (ovviamente ho delle "ricadute tecniche" ma già scendere in campo senza problemi è un successo). Affermi che non voglio far fatica ad imparare ma ho investito tempo, soldi ed ore di filmati per curare questo aspetto. Il mio discorso era: visto il sacrificio che costa impegnare fisico e mente nell'imparare dei concetti nuovi, capisco certi tennisti che preferiscono solo divertirsi (in linea generale). Inoltre, sono contrario al maestro depositario di "verità assolute"...secondo me, deve fare dei tentativi con l'allievo per trovare una sintonia (non può fornire una garanzia del suo successo). Mi ricordo di un giovane tennista promettente che cambiò il rovescio da due mani ad una mano su consiglio del maestro. All'inizio il rovescio ad una mano non andava bene ma il maestro (giustamente) insistette per tanti mesi finché (non vedendo i risultati) tornò a far giocare il rovescio a due mani all'allievo. Ecco, considero questo maestro un grande esempio di umiltà e dedizione perché è ritornato sui suoi passi, ha messo in discussione il rovescio ed ha fatto la scelta corretta. Non ha dato la colpa all'allievo di scarsa dedizione...anche se faceva ore ed ore di rovescio ad una mano non aveva lo stesso risultato, non riguardava solo la dedizione ed il lavoro.
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Istinto o ragione - Pagina 2 Empty Re: Istinto o ragione

Ven 23 Dic 2016 - 2:17
Considerazione della sera:
Il tennis è un gioco bastardo!
Very Happy 
Più sei giovane e più impari in fretta; fai e stai zitto
Più sei "diversamente giovane" (vecchio) e più sei consapevole & capisci la tecnica.
OVVERO: bisognerebbe avere il fisico e il cervello da bambini. Chi se ne frega se capisci tutta la trigonometria, la fisica e la metafisica del tennis!

Più sei bravo (decente) e più hai automatizzato i movimenti.
PERTANTO
Più hai giocato e meno possibilità hai di toglierti i difetti fissati.

Più sei tecnicamente decente e più capisci gli errori...
Più sei decente e più ti arrabbi
PERTANTO
Vabbé! Cavolo vuoli?

Più cerchi di migliorare e più maledici di non avere abbastanza tempo, abbastanza fisico, abbastanza testa, abbastanza costanza.

Più sei anta e più hai voglia solo di divertirti.
Più sei anta e più in fretta ti passa la voglia... perché "Kakkio oggi non entra niente!!!"

Più sei bambino (e basso) e più la rete ti sembra alta
Più cresci e la rete ti sembra sempre più alta. Chiaramente è colpa delle luci o di calo della vista...
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Istinto o ragione - Pagina 2 Empty Re: Istinto o ragione

Ven 23 Dic 2016 - 8:32
kingkongy ha scritto:Considerazione della sera:
Il tennis è un gioco bastardo!
Very Happy 
Più sei giovane e più impari in fretta; fai e stai zitto
Più sei "diversamente giovane" (vecchio) e più sei consapevole & capisci la tecnica.
OVVERO: bisognerebbe avere il fisico e il cervello da bambini. Chi se ne frega se capisci tutta la trigonometria, la fisica e la metafisica del tennis!

Più sei bravo (decente) e più hai automatizzato i movimenti.
PERTANTO
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Più sei tecnicamente decente e più capisci gli errori...
Più sei decente e più ti arrabbi
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Vabbé! Cavolo vuoli?

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Ven 23 Dic 2016 - 8:58
albs77 ha scritto:Se parti già così lascia perdere.

È evidente che non vuoi fare la fatica di imparare. 

La fatica sta tutta nel porsi senza pregiudizi e con l'umiltà di imparare.chi nn impara nn è umile o non è capace,altro che età.

Albs77: nel tuo ragionamento che ho postato qui sopra poni l'accento sull'umilta'...

A mio modesto parere, leggendo quello che scrivi, non ne dimostri molta... mancando di rispetto l'utente dani (sicuramente non ne avevi l'intenzione)...

Tornando in TOPIC, è incredibile quanto io sia in totale disaccordo con tutte le tue "teorie tecniche".

Chiaramente sono certo che tu le esprima in buona fede, e sono altresì convinto che derivino dalla tua breve esperienza tennistica.

Verosimilmente cambierai approccio con il tempo.

Se non sarà così, credo che avrai molte, ma molte delusioni da questo sport.
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Ven 23 Dic 2016 - 10:24
kingkongy ha scritto:Considerazione della sera:
Il tennis è un gioco bastardo!
Very Happy 
Più sei giovane e più impari in fretta; fai e stai zitto
Più sei "diversamente giovane" (vecchio) e più sei consapevole & capisci la tecnica.
OVVERO: bisognerebbe avere il fisico e il cervello da bambini. Chi se ne frega se capisci tutta la trigonometria, la fisica e la metafisica del tennis!

Più sei bravo (decente) e più hai automatizzato i movimenti.
PERTANTO
Più hai giocato e meno possibilità hai di toglierti i difetti fissati.

Più sei tecnicamente decente e più capisci gli errori...
Più sei decente e più ti arrabbi
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Vabbé! Cavolo vuoli?

Più cerchi di migliorare e più maledici di non avere abbastanza tempo, abbastanza fisico, abbastanza testa, abbastanza costanza.

Più sei anta e più hai voglia solo di divertirti.
Più sei anta e più in fretta ti passa la voglia... perché "Kakkio oggi non entra niente!!!"

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Istinto o ragione - Pagina 2 Empty Re: Istinto o ragione

Ven 23 Dic 2016 - 11:04
L'essere "adulto" pone dei limiti in termini fisici e mentali prima di tutto: vai a giocare che ti porti dietro un pò di acciacchi, come passi gli "anta" ci metti il doppio a recuperare da una partita, vai in campo e pensi al lavoro, alla moglie, ai figli, all'amante, alla macchina, alle bollette etc...

I limiti tecnici vengono dopo tutto questo, e sono talmente consolidati nel tempo che spesso uno pensa di non averne.

Il fatto di riconoscerseli è già un grande passo in avanti.

La percentuale di successo nell'eliminarli è davvero molto bassa, per quanto tu ci possa spendere lacrime, sudore e sangue, o per quanto tu ti possa illudere di averlo fatto.

Hai comunque bisogno di un maestro onesto prima di tutto e poi di avere un obiettivo ben preciso da condividere con lui nel percorso che intraprendi e che farete insieme.

L'intelligenza di entrambi starà nel fermarsi quando non ci sono più margini di milgioramento possibili.

Ti faccio un esempio molto personale: pur non giocando male a tennis, anzi, tempo fa decisi di affidarmi ad un maestro per migliorare il mio rovescio in top, quasi inesistente.
Ho sempre giocato il rovescio in back, un pò come la Vinci.
Pensavo di avere un grande back infatti.
Il maestro per prima cosa mi ha fatto capire che il back che giocavo non andava assolutamente bene, ed abbiamo lavorato molto su questo colpo.
Solo dopo siamo entrati nell'argomento rovescio in top.
Ho passato un bel pò di tempo a fare cesti, ho fatto tanta fatica, ha cercato di farmelo entrare in testa utilizzando qualche meccanismo mentale cioè mi faceva sbagliare apposta per farmi capire cosa non dovevo fare, ho fatto una marea di cesti, ho speso tanti soldi, sono davvero milgiorato e sono davvero contento di quello che ho fatto.

Adesso quando serve so tirare pure un rovescio in top decente.

Capito cosa ho scritto??

Che dopo tutta quella fatica, in partita gioco ancora il rovescio in back, anzi quasi solo quello, magari meglio di prima (forse), e proprio quando non ne posso fare a meno gioco con più sicurezza il rovescio in top con risultati leggermente migliori di prima.
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Ven 23 Dic 2016 - 11:42
Una domanda Spalama:
tu hai detto che il maestro prima di tutto ti ha corretto il back di rovescio: le correzioni che ti ha fatto le usi ora in partita o ritorni alla vecchia tecnica esecutiva?

Perchè se giochi il back ancora alla vecchia maniera in partita, il tuo ragionamento fila e cioè non è possibile da adulti modificare la propria tecnica in condizioni di stress cioè in partita ma solo in allenamento; se invece il back lo giochi in partita nel modo nuovo, mi fa pensare che il tuo non utilizzo del top in partita non sia dovuto al non avere assimilato la tecnica del colpo ma a una scelta tattica.
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Ven 23 Dic 2016 - 11:58
Ti confesso che spesso ci devo pensare e devo concentrarmi sui trucchi mentali che mi ha insegnato il maestro per cercare di giocarlo meglio.

E parlo dei dettagli, perchè la tenica di base che ho è comunque buona, e quando ho scritto che il mio back non andava bene, mi riferivo al livello di gioco mio e dei miei avversari in relazione all'obiettivo che avevo di arrivare ad essere 4.1, che per il tempo che potevo dedicare ai tornei ed alle competizioni a squadre era il massimo per me.

Il fatto che uso il back e non il top non è una scelta tattica ma una questione mentale, anche se l'ho un pò migliorato mi sento più al sicuro col mio back.

La cosa molto strana è che il top non riesco ad usarlo in palleggio, durante lo scambio a velocità moderata, ma se devo tirare un passante, oppure un rovescio lungolinea defintivo adesso mi parte la botta vincente.

Sul facile vado male, sul difficile vado bene.....stranezze di noi "over"
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Ven 23 Dic 2016 - 12:01
boh....a me sembra che state cercando troppo di spaccare il capello in quattro. esiste solo una cosa attendibile: il tennis è soggettivo. ognuno ha il suo percorso e le sue attitudini, la sua capacità di migliorare oppure no. e questo interagisce con tante altre cose, come avversari, maestri, tempo a disposizione, soldi e via dicendo.
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Ven 23 Dic 2016 - 12:02
Croc: ho giocato molte partite contro Spalama, e ti confermo che ha un grande back (però non ho idea come lo facesse prima...).

Resta il fatto che, sicuramente, il maestro lo ha corretto, ma non STRAVOLTO!

La discussione verteva sul fatto che ad un adulto con colpi CONSOLIDATI si PUÒ correggere con successo un colpo, ma NON stravolgerlo.

Mi spiego meglio: se uno fa da 30 anni il dritto anni 70 in Continental e affiancato, non riuscirà mai a giocare un dritto in western e open stance...

Si potrà modificarlo, magari, per portarlo ad una estern non accentuata, e farlo colpire sempre affiancato.

Anche perché tra in dritto in western ed uno in Continental non cambia solo l'altezza di impatto, ma anche la distanza dalla palla: insomma tutti i parametri sono diversi:

Impugnatura
Stance
Anche
Distanza palla
Altezza della palla

Ecco perché, in condizioni di stress, si ritorna sempre al vecchio movimento: è una difesa dell' IO!
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Ven 23 Dic 2016 - 12:16
Si esatto me lo ha corretto facendomelo sbagliare però.

Cioè ha capito che non me lo poteva cambiare partendo da zero e repimpostarmelo, quindi mi ha fatto lavorare sugli errori per farmi capire solo ciò che non dovevo fare.

Non so se mi spiego: mi faceva fare degli esercizi facendomi sbagliare apposta ed amplificando gli errori che facevo fino a che mi sono convinto che dovevo fare solo due cose ed in un solo modo.

Adesso magari ne faccio tre o quattro di cose in un paio di modi diversi, ma non ne faccio più dieci in differenti per tirare lo stesso colpo come facevo prima.

E' un percorso difficile da affrontare, ed è prima mentale che tecnico.

Un casino.

E' più psicologia che tennis, e qui entra in gioco il bravo maestro.

Pensi che con me, che già sono ad un livello buono di mio, sia stato facile per lui?
Prova a chiederglielo e ti dirà che non è stata certo una passeggiata, e che è più facile insegnare un movimento da zero a chi non è capace.
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Ven 23 Dic 2016 - 12:23
sono d'accordo anche io sul fatto che non si possa stravolgere il tennis di nessuno, anzi sulle impuganture sono anche più pessimista di te, perchè secondo me è assolutamente impossibile passare anche solo da continental a eastern.
Però penso che se uno riesce nel miracolo di imparare tecnicamente un nuovo colpo, il più è fatto; credo che il passaggio successivo di cambiare tattica sia più facile; io non credo di riuscire a impormi di mettere il piede ad es. più a dx o a sx, magari in palleggio lo faccio pure, ma in partita sotto stress non ci riuscirei; però posso impormi di giocare il rovescio in top piuttosto che in back, poi magari dopo aver perso qualche punto il mio istinto di sopravvivenza mi fa tornare in automatico a giocare in back.
Insomma cambiare tecnica credo sia impossibile o quasi (un barlume di speranza, visto che è Natale, è giusto concedersela...), sulla tattica forse si può fare qualcosa di più (magari non si può passare da un gioco di fondocampo a uno di rete, ma imporsi di giocare qualche top in più credo o almeno spero sia possibile).
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Ven 23 Dic 2016 - 12:26
spalama ha scritto:L'essere "adulto" pone dei limiti in termini fisici e mentali prima di tutto: vai a giocare che ti porti dietro un pò di acciacchi, come passi gli "anta" ci metti il doppio a recuperare da una partita, vai in campo e pensi al lavoro, alla moglie, ai figli, all'amante, alla macchina, alle bollette etc...

I limiti tecnici vengono dopo tutto questo, e sono talmente consolidati nel tempo che spesso uno pensa di non averne.

Il fatto di riconoscerseli è già un grande passo in avanti.

La percentuale di successo nell'eliminarli è davvero molto bassa, per quanto tu ci possa spendere lacrime, sudore e sangue, o per quanto tu ti possa illudere di averlo fatto.

Hai comunque bisogno di un maestro onesto prima di tutto e poi di avere un obiettivo ben preciso da condividere con lui nel percorso che intraprendi e che farete insieme.

L'intelligenza di entrambi starà nel fermarsi quando non ci sono più margini di milgioramento possibili.

Ti faccio un esempio molto personale: pur non giocando male a tennis, anzi, tempo fa decisi di affidarmi ad un maestro per migliorare il mio rovescio in top, quasi inesistente.
Ho sempre giocato il rovescio in back, un pò come la Vinci.
Pensavo di avere un grande back infatti.
Il maestro per prima cosa mi ha fatto capire che il back che giocavo non andava assolutamente bene, ed abbiamo lavorato molto su questo colpo.
Solo dopo siamo entrati nell'argomento rovescio in top.
Ho passato un bel pò di tempo a fare cesti, ho fatto tanta fatica, ha cercato di farmelo entrare in testa utilizzando qualche meccanismo mentale cioè mi faceva sbagliare apposta per farmi capire cosa non dovevo fare, ho fatto una marea di cesti, ho speso tanti soldi, sono davvero milgiorato e sono davvero contento di quello che ho fatto.

Adesso quando serve so tirare pure un rovescio in top decente.

Capito cosa ho scritto??

Che dopo tutta quella fatica, in partita gioco ancora il rovescio in back, anzi quasi solo quello, magari meglio di prima (forse), e proprio quando non ne posso fare a meno gioco con più sicurezza il rovescio in top con risultati leggermente migliori di prima.


Anche io volevo tanto un rovescio in top ma non mi veniva, solo che invece di farmi venire la sindrome della Vinci, come in molti avrebbero fatto, ho insistito sul top.
E sai che cosa ho fatto? dicevo al mio compagno abituale di contarmi contro un 15 ad ogni rovescio in back che non fosse un recupero. Mi sono obbligato a giocare il rovescio in top a tutti i costi e in tutte le situazioni.

Questo è quello che intendo per dedicarsi totalmente alla nuova routine, ma bisogna prima accettare di pagarne il prezzo ,cioè perdere una marea di partite e sentirsi inadeguati nel processo di apprendimento.

Oggi, a distanza di un anno abbondante, il rovescio in top è probabilmente il mio miglior colpo. Ne è valsa la pena? altro che.
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Ven 23 Dic 2016 - 12:31
Comunque vi propongo un metodo che forse può aiutare a migliorare la propria tecnica, che in fondo conferma il fatto che è più facile lavorare con un principiante che con un giocatore esperto.

Mia moglie è una musicista, suona il violino in una famosa orchestra italiana; nonostante questo ha dei difetti tecnici; ogni giorno studia almeno 4 ore al giorno per mantenere la sua tecnica e anzi migliorarla (meno male che io e le nostre figlie siamo fuori casa Smile ); lei dice che le è più facile correggere un difetto quando per qualche motivo è stata ferma per un paio di settimane; infatti in genere è dopo le vacanze estive che i cambiamenti le riescono meglio, perchè si è azzerata la sua "memoria"
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Ven 23 Dic 2016 - 12:35
buon per te albs, ma ti ripeto, quello che vale per te non necessariamente vale anche per gli altri. e non è detto che un colpo acquisito nel repertorio sia poi sempre attuabile in partita, perchè specialmente sul rovescio in top a una mano, se ti capitano avversari che giocano molto arrotato o tirano palle molto tese, gestire il timing sull'impatto diventa di un livello di difficoltà nettamente superiore.  senza contare che bisogna anche avere doti fisiche (che a una certa età possono latitare) per arrivare ben piazzati su ogni palla e poter avere il tempo per aprire il colpo.
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Ven 23 Dic 2016 - 12:44
dani81 ha scritto:
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dani81 ha scritto:Albs condivido il tuo punto di vista anche se fare delle lezioni da adulto dopo svariati anni d'inattivita` è molto difficile...Il maestro deve togliere gli errori vecchi ed inserire dei concetti nuovi... e` molto più semplice insegnare ad un bambino cominciando da zero. Certe volte mi sembra di "fare il gambero"...un giorno vado bene e poi ritorno ai miei soliti errori. Ci vuole molta pazienza e costanza...capisco l'amatore che non vuole sacrificare tempo e soldi per dei concetti difficili da assimilare.
Se parti già così lascia perdere. È evidente che non vuoi fare la fatica di imparare. imparare qualcosa significa creare una nuova abitudine. Non dimenticare la vecchia. Fare il gambero fa parte del processo di apprendimento ma non é un ostacolo. Io ho fatto lezione con gente che non era fisicamente in grado di provare qualcosa di nuovo. Ma nn è un problema di età ma di mancanza di capacità di apprendimento. Perche invece che partire da zero seguendo quello che gli dice il maestro partono da quel che sanno fare e cercano di correggerlo. Impossibile imparare se pensi che si tratti di cambiare una abitudine. Le abitudini nn si cambiano,si sostituiscono con una nuova e migliore abitudine. La fatica sta tutta nel porsi senza pregiudizi e con l'umiltà di imparare.chi nn impara nn è umile o non è capace,altro che età.
Non sono d'accordo con il tuo ragionamento. Ho detto che sono andato dal maestro per cercare di risolvere un problema tecnico che mi procurava dei fastidi articolari e l'ho risolto con successo (ovviamente ho delle "ricadute tecniche" ma già scendere in campo senza problemi è un successo). Affermi che non voglio far fatica ad imparare ma ho investito tempo, soldi ed ore di filmati per curare questo aspetto. Il mio discorso era: visto il sacrificio che costa impegnare fisico e mente nell'imparare dei concetti nuovi, capisco certi tennisti che preferiscono solo divertirsi (in linea generale). Inoltre, sono contrario al maestro depositario di "verità assolute"...secondo me, deve fare dei tentativi con l'allievo per trovare una sintonia (non può fornire una garanzia del suo successo). Mi ricordo di un giovane tennista promettente che cambiò il rovescio da due mani ad una mano su consiglio del maestro. All'inizio il rovescio ad una mano non andava bene ma il maestro (giustamente) insistette per tanti mesi finché (non vedendo i risultati) tornò a far giocare il rovescio a due mani all'allievo. Ecco, considero questo maestro un grande esempio di umiltà e dedizione perché è ritornato sui suoi passi, ha messo in discussione il rovescio ed ha fatto la scelta corretta. Non ha dato la colpa all'allievo di scarsa dedizione...anche se faceva ore ed ore di rovescio ad una mano non aveva lo stesso risultato, non riguardava solo la dedizione ed il lavoro.


Sono d'accordo con te, ma da come l'avevi messa sembrava che ti fossi rassegnato in partenza per il problema dell'età.
Quello che invece volevo far passare è che , anche se sarà difficile, bisogna insistere se vuoi ottenere qualcosa, e soprattutto crederci. La storia dell'età può essere una difficoltà,ma non un ostacolo invalicabile: magari ci vorrà più tempo che se avessi 15 anni, ma con dedizione si può ottenere molto.

E chi continua ad affermare che da adulto ormai non c'è margine di miglioramento, è perché probabilmente lui per primo non ne ha, o non vuole sacrificare un po' delle sue certezze per ottenerlo, più probabilmente.
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Ven 23 Dic 2016 - 12:55
VANDERGRAF ha scritto:buon per te albs, ma ti ripeto, quello che vale per te non necessariamente vale anche per gli altri. e non è detto che un colpo acquisito nel repertorio sia poi sempre attuabile in partita, perchè specialmente sul rovescio in top a una mano, se ti capitano avversari che giocano molto arrotato o tirano palle molto tese, gestire il timing sull'impatto diventa di un livello di difficoltà nettamente superiore.  senza contare che bisogna anche avere doti fisiche (che a una certa età possono latitare) per arrivare ben piazzati su ogni palla e poter avere il tempo per aprire il colpo.


Visto che non mi ritengo di certo un fenomeno (mi piace molto imparare, quello si) mi viene difficile pensare che più o meno chiunque, con un po' di impegno e dedizione, non possa sviluppare dei miglioramenti evidenti.

Poi cosa c'entra il discorso dell'applicabilità? Anche il rovescio in back ha i suoi bei limiti, qui si sta parlando di mettersi a testa bassa per portare alla decenza qualcosa che non si sapeva fare o migliorare qualcosa che si sapeva fare ma non sufficientemente, qualsiasi cosa essa sia: il servizio, lo smash, le volee, dritto e rovescio, il footwork, tutto.

Io sono straconvinto che si possa, entro i propri limiti ovviamente, ma che sia un processo molto "costoso" che molti non vogliono affrontare, mentre altri dicono che no, ormai ad una certa erà non ci sono margini.

Ognuno farà quello che vuole, io intanto continuo a migliorare di anno in anno alla soglia dei quaranta.
Se ci riesco io ci riescono tutti, ma se invece sembra che stia dicendo un'eresia, vorrà dire che sono davvero un fenomeno, meglio per me Very Happy
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Ven 23 Dic 2016 - 13:16
Qui ci sta un grande equivoco.

Nessuno dice che non si possa migliorare, da adulti.

Io ho 54 anni, e sto costantemente migliorando, di anno in anno, e conosco altri over che migliorano negli anni: ma migliorano inserendo piccoli tasselli al loro gioco!

Quello di cui si sta parlando è STRAVOLGERE la dinamica di colpi CONSOLIDATI...

Ecco: questo non lo ritengo possibile (e molti maestri la pensano come me).

Se così fosse, pensate che Errani e Volandri non avrebbero stravolto (in meglio) i loro servizi schifosi?
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Ven 23 Dic 2016 - 14:10
albs77 ha scritto:
VANDERGRAF ha scritto:buon per te albs, ma ti ripeto, quello che vale per te non necessariamente vale anche per gli altri. e non è detto che un colpo acquisito nel repertorio sia poi sempre attuabile in partita, perchè specialmente sul rovescio in top a una mano, se ti capitano avversari che giocano molto arrotato o tirano palle molto tese, gestire il timing sull'impatto diventa di un livello di difficoltà nettamente superiore.  senza contare che bisogna anche avere doti fisiche (che a una certa età possono latitare) per arrivare ben piazzati su ogni palla e poter avere il tempo per aprire il colpo.


Visto che non mi ritengo di certo un fenomeno (mi piace molto imparare, quello si) mi viene difficile pensare che più o meno chiunque, con un po' di impegno e dedizione, non possa sviluppare dei miglioramenti evidenti.

Poi cosa c'entra il discorso dell'applicabilità? Anche il rovescio in back ha i suoi bei limiti, qui si sta parlando di mettersi a testa bassa per portare alla decenza qualcosa che non si sapeva fare o migliorare qualcosa che si sapeva fare ma non sufficientemente, qualsiasi cosa essa sia: il servizio, lo smash, le volee, dritto e rovescio, il footwork, tutto.

Io sono straconvinto che si possa, entro i propri limiti ovviamente, ma che sia un processo molto "costoso" che molti non vogliono affrontare, mentre altri dicono che no, ormai ad una certa erà non ci sono margini.

Ognuno farà quello che vuole, io intanto continuo a migliorare di anno in anno alla soglia dei quaranta.
Se ci riesco io ci riescono tutti, ma se invece sembra che stia dicendo un'eresia, vorrà dire che sono davvero un fenomeno, meglio per me Very Happy
forse non hai compreso quello che ti sto dicendo. non si tratta di essere fenomeni o pippe. semplicemente ogni persona è diversa dalle altre, in tutte le cose, anche al di fuori del tennis. e siccome il tennis coinvolge tecnica, fisico e testa, ci sono tante variabili che generano infinite situazioni diverse. è ovvio che se non ti applichi non ottieni nulla, ma ci sono tantissimi casi dove, nonostante l'applicazione, i risultati sono modesti e non proporzionali all'impegno. questo succede perchè i meccanismi del tennis sono complessi, i metodi di insegnamento cambiano da un maestro all'altro, le opportunità di allenamento cambiano in base al tempo e ai soldi, le condizioni fisiche e mentali sono soggette a cambiamenti nel corso del tempo. non stiamo parlando di persone che possono allenarsi 10 ore a settimana per un anno intero, mi sto riferendo a persone che fanno del tennis una loro passione condizionata comunque dal tempo libero. e non è detto che chi ha un campo da tennis nella sua villa e si dedica a fare servizi un'ora al giorno o gioca spesso con una macchina sparapalle ottenga risultati migliori di altre situazioni apparentemene meno agevoli, perchè esiste il talento e la predispozione, esiste la capacità di crescere e quella di "accontentarsi" oppure di giocare in un certo modo piuttosto che in altri. fa parte della natura umana
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Ven 23 Dic 2016 - 14:24
Probabilmente certi maestri sbagliano a modificare tanti colpi in poco tempo...posizione dei piedi, angoli, polso, rotazione delle spalle ecc. Ora, le osservazioni del maestro a livello tecnico potrebbero essere giuste ma come si fa a giocare sciolti se, ad ogni colpo, devi pensare a come eseguirlo? Come minimo perdi di fluidità e, se non prendi l'aulin contro il mal di testa prima della lezione/partita sono guai Smile. In partita pensi solo a come giocare i colpi perdendo di vista l'avversario e la tattica e, se sbagli pensi "cavolo mi sono dimenticato quella correzione del maestro" dandoti solo colpe. Penso sia giusto migliorare stando attenti a non diventare dei "fanatici della tecnica" altrimenti non si hanno vie d'uscita...ero uno di quelli che si "fissava sui colpi", pretendevo la (presunta) perfezione (con molta immaginazione Laughing ) ma mi sono reso conto che non porta da nessuna parte.
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Ven 23 Dic 2016 - 15:37
Bene ci sono diverse considerazioni da fare,la prima che mi trova daccordo con Sonny e che andare a stravolgere dei colpi consolidati negli anni a volte si fa piu disastri che altro,ma dei piccoli accorgimenti possono riuscire a far migliorare quello che ce.
Altro discorso e' gioco da 20 e ho un rovescio in top indecente e voglio mettermi sotto per impararlo bene o per migliorarlo.In questo caso allora bisogna fare i conti con l'allievo,tempo,voglia,e soldi da spendere.
Una volta che si e' daccordo su queste cose,si incomincia a lavorare.
Ora il risultato finale puo' dipendere da molti fattori,in primis da cosa ce di base,e poi ovviamente dalle capacita'-doti dell' allievo a livello tecnico dell allievo,il discorso mentale lo si vede in seguito,cose che al principio non possono essere date per scontate,nel senso che ok il tuo rovescio in top fa pena cerchiamo di fare un bel lavoro per fartelo diventare solido,ma specialmente all' inizio di garanzie di miglioramenti non se ne possono dare,solo il tempo ed un maestro onesto ti potra' dire ok vale la pena se continuiamo oppure meglio forse che sistemiamo quello che ce,magari rendendo lo slice piu' efficace,cosa che va fatta all'inizio,cioe' miglioriamo quelol che  va gia benino per renderlo veramente solido,poi mettiamoci sotto a "vedere" cosa succede con il top.
IL discorso di Sonny e' logico anche se puo' non piacere,anche se poi bisogna valutare caso per caso,ma specialmente a livello pro a volte ci si domanda come certi giocatori non migliorino certi colpi che sono evidentemente molto piu deboli degli altri,e la risposta e' semplice,perche' non ha senso lavorarci piu' di tanto,se ad una certa eta' il colpo' e' quello che e' lo sara' sempre,nel senso che ormai il tuo colpo e' quello e si sono create delle dinamiche di movimento e di gioco che funzionano in base aquello  che ce,vedi la Errani,oppure Roddick,e il solo cercare di cambiare una virgola a queste dinamiche manderebbe in crisi tutto il meccanismo che bene o male funziona.
Percio' non si spende tanto tempo a cercare di migliorare qualcosa che si sa non essere determinante nel sistema di gioco di quel determinato giocatore, ma anzi si cerca di migliorare ancora di piu' le cose buone che gia ci sono.
Per esempio il Roddick di fine cariera,tecnicamente era piu' completo del Roddick agli inizi ma meno vincente.
Si aveva finalmente imparato a giocare un rovescio bimane decente,ma a lui non era quello che serviva per risultare piu' vincente o un giocatore migliore.Il suo gioco era basato sul servizio e sul dritto ed un rovescio che doveva tenere,ma niente di piu'.
Infatti non ricordo piu' quale allenatore verso fine carriera si era messo in testa che se fosse migliorato con il rovescio avrebbe ottenuto migliori risultati......invece aveva ottenuto il risultato opposto.
Poi proprio a livello di tempo,non ce la possibilita' di fare troppi cambi,anche a livello pro,si spenderebbe troppo tempo,che a quel livello serve per mantenere oppure cercare di migliorare quello che ce.
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Ven 23 Dic 2016 - 16:19
La mia versione è diversa...

Ah!Ah!Ah!Ah!Ah!


Imparare qualcosa da zero e da giovani e giovanissimi è immensamente più facile!
Certamente!!! ...e Tutti ne sono, a ragione, convinti!!!


Testimonio però la mia convinzione che si possa stravolgere una impostazione che ci portiamo dietro da anni a qualsiasi età!

E' importante la motivazione, l'essere disposti a superare la collina del disonore!!!
Avere un maestro che conosca o scopra insieme a te la strada giusta per farlo.
Aver chiari i tempi ed i modi ed aggiornare entrambe via via che il lavoro inizia a pagare.

Non sempre ne vale la pena! Certo!
Costa troppo in tempo, soldi, partite perse etc... Dipende!!! Può darsi!!!
Ma si può fare! Ve lo assicuro!

Si passa sempre dalla medesima via, acquisire la tecnica e le 100, 1.000, 10.000, 100.000, 1.000.000 etc... di ripetizioni del gesto...
Quando ti viene naturale ed in automatico fare quel colpo e farlo in quel modo...
Allora è Tuo!!!
Hai raggiunto l'obiettivo!

Magari Sonny fa suo il colpo dopo 1.000 ripetizioni ed a me non ne bastano 10.000...
Oppure sono disposto a farne solo 1.000, che però non sono per me sufficienti ed abbandono l'idea...

Vincerai più partite? Non è detto...
Magari il fine può anche essere solo estetico!

Non è detto che tu raggiunga l'obiettivo! Questo sì!
O che Tu riesca nei tempi e nei modi che ti eri prefissato!
...i propri limiti o i tempi ed i modi possono poi, in qualsiasi momento, rendere improponibile il perseverare nella missione!

Ma questo vale un po' per tutto nella vita!!!

Il Tennis non si esime purtroppo dal rispettare questa regola di vita!
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Ven 23 Dic 2016 - 17:23
Si Napav,ci va sicuramente un obbiettivo,ma bisogna anche valutare se vale la pena o meno fare certe scelte,che poi ci si riesca o meno e' da mettere in conto,ma non solo,specialmente se sei gia' un buon agonista il cambio o il stravolgere il tutto ti fara' prendere tante mazzate,oppure farti ritornare  a fare le stesse cose,almeno per quello che riguarda la partita specialmente in torneo.
Percio' il tutto dipende dal tuo obbiettivo......sempre che poi obbiettivamente sia una scelta giusta o meno.... Very Happy Very Happy

Se non fai agonismo il discorso diventa piu' facile......perche' tanto non hai nulla da perdere,se no devi smettere per un po di tempo di fare tornei e buttarti  solo sul cambio........sempre senza sapere poi cosa succedera quando tornerai a giocare......perche' e poi li quando entrerai in campo a giocare i primi tornei che si vedranno i risultati di tutto il lavoro fatto.....buoni o pessimi che siano....
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Ven 23 Dic 2016 - 20:48
Sonny Liston ha scritto:Qui ci sta un grande equivoco.

Nessuno dice che non si possa migliorare, da adulti.

Io ho 54 anni, e sto costantemente migliorando, di anno in anno, e conosco altri over che migliorano negli anni: ma migliorano inserendo piccoli tasselli al loro gioco!

Quello di cui si sta parlando è STRAVOLGERE la dinamica di colpi CONSOLIDATI...

Ecco: questo non lo ritengo possibile (e molti maestri la pensano come me).

Se così fosse, pensate che Errani e Volandri non avrebbero stravolto (in meglio) i loro servizi schifosi?
Volandri è obbligato dalla spalla.
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Ven 23 Dic 2016 - 21:02
Secondo me, per migliorare bisogna farsi una sana autocritica sul proprio livello...sembra facile ma ci sono diversi 4.1 che si sentono dei fenomeni e non giocano con dei tennisti di un livello leggermente inferiore (sarebbero degli ottimi avversari) per non sentirsi sminuiti. Sento certi discorsi di quarta categoria "insensati", ho tutti i colpi ma ho perso per...(inventano sempre una scusa). Se si è convinti di avere tutti i colpi ad un livello di quarta categoria qualcosa non va, non si può migliorare perché non si è obbiettivi sul proprio livello e non si possono programmare delle strategie per migliorare.
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Ven 23 Dic 2016 - 21:36
dani81 ha scritto:Secondo me, per migliorare bisogna farsi una sana autocritica sul proprio livello...sembra facile ma ci sono diversi 4.1 che si sentono dei fenomeni e non giocano con dei tennisti di un livello leggermente inferiore (sarebbero degli ottimi avversari) per non sentirsi sminuiti. Sento certi discorsi di quarta categoria "insensati", ho tutti i colpi ma ho perso per...(inventano sempre una scusa). Se si è convinti di avere tutti i colpi ad un livello di quarta categoria qualcosa non va, non si può migliorare perché non si è obbiettivi sul proprio livello e non si possono programmare delle strategie per migliorare.
verissimo!
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