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WTA Roland Garros - 2° Grand Slam (28)
Paris - France
27 maggio – 9 giugno
Name: Roland Garros
Tier: Grand Slam
Surface: Clay/Outdoors
Campionessa uscente: Li Na
(photo by RG off site)
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Re: WTA Roland Garros - 2° Grand Slam (28)
Day 11
singolare
quarti di finale
2a giornata
M. Sharapova (Rus) d. K. Kanepi (Est) 62 – 63
Maria Sharapova sa di essere diventata anche sulla carta la più accreditata alla vittoria finale dopo l'eliminazione di Victoria Azarenka. La numero 2 del mondo, dopo essersi presa qualche rischio di troppo contro la Zakopalova, elimina così l'estone Kaia Kanepi ed accede così alla sua terza semifinale al Roland Garros, dopo quelle del 2007 (sconfitta poi da Ana Ivanovic) e del 2011 (battuta da Na Li).
Se alla russa dovesse riuscire di conquistare la sua prima finale a Parigi, scavalcherebbe la Azarenka e tornerebbe di nuovo la Numero 1 del Mondo, dopo aver lasciato lo scettro esattamente 4 anni fa (proprio l'8 giugno, il giorno in cui giocherà anche la semifinale).
Il match inizia in maniera equilibrata, con break immediato della Sharapova e controbreak successivo della Kanepi. Nessuna gioca al proprio meglio e per Maria sembra prospettarsi una di quelle giornate in cui la pallina fatica ad entrare in campo. Fortunatamente per lei, le cose vanno in altro modo. Entrambe provano a forzare il servizio, l'estone perché sa che deve mettere pressione sulla risposta dell'avversaria (che non si lascia infatti sfuggire la minima occasione), la russa per costruirsi e chiudere subito il punto senza ricorrere a scambi lunghi (data l'alta fallosità dei suoi colpi). Ciò porta entrambe le giocatrici a commettere diversi doppi falli, ma è alla fine la Sharapova a risultare la più solida, autoritaria quasi in alcune fasi del match in cui costringe l'avversaria a correre da una parte all'altra del campo senza sosta. Lo dimostra infatti che fino al 5-2 del primo set, Maria conserva un 100% di realizzazione sulla prima di servizio, mentre la Kanepi, non precisissima, ha appena un 9% di punti realizzati sulla seconda.
Il game più combattuto alla fine è l'ottavo, con l'estone che quasi di rabbia trova due grandi risposte sulla prima della Sharapova e che quindi prova dunque a cercare di allungare il set. La russa però è brava a gestire il momento difficile e piazza due bordate vincenti che chiudono i giochi. Nel secondo set, la Kanepi prova a farsi più incisiva (sfruttando di nuovo qualche errore di troppo della Sharapova), portandosi avanti 2-0. L'estone subisce però di nuovo il rientro aggressivo dell'avversaria. Quel che infatti la numero 2 del mondo lascia durante il match, la numero 2 del mondo finisce sempre per riprenderselo con incredibile autorità e facilità: anche sul 5-2, quando al momento di chiudere subisce invece il break della Kanepi, Masha non ci pensa due volte al turno successivo a strappare di nuovo il servizio e a guadagnarsi così la semifinale.
Esce vittoriosa da un match complicatissimo, Petra Kvitova. La ceca ha recuperato un set di svantaggio e un 2-4 nel terzo e decisivo set per avere la meglio della sorpresa del torneo, la qualificata Yaroslava Shvedova. Match con troppi alti e bassi per la regina di Wimbledon che è lontana e molto dal miglior tennis, quello dello scorso anno per dircela tutta. Troppi errori specie con il dritto e un servizo sottotono hanno condizionato l’andamento del match. L’unico apice del è stato nel terzo quando sotto,la ceca ha dovuto dare vita al suo talento infilando 4 giochi consecutivi. Con la Sharapova sarà un'impresa difficile. La condizione espressa sino ad oggi premia la siberiana ma nel tennis in gonnella mai dare nulla per scontato.
TWI (n.d.r.)
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Re: WTA Roland Garros - 2° Grand Slam (28)
Day 11
Doppio
SFs Day
(photo by CdG)
S. Errani/ R. Vinci (Ita)
d. N. Llagostena V./M.J.Martinez S. (Esp) 64 - 62
se la vedranno con la coppia vincente tra
A Hlavackova/L. Hradecka (Cze) vs M. Kirilenko/N. Petrova (Rus)
SFs Day
S. Mirza/M. Bhupathi (Ind) d. G. Voskoboeva/ D. Bracciali (Rus/Ita) 64 - 62
Il momento d'oro di Sara Errani e Roberta Vinci continua nella maniera migliore. Dopo aver vinto Monterrey, Acapulco, Barcellona, Madrid e Roma, le due azzurre sono in finale anche al Roland Garros.
Questa per loro è l'ottava finale stagionale e la seconda in uno slam su due disputati: nel loro ruolino di marcia figurano infatti anche l'atto finale a Miami e soprattutto quello a Melbourne. Agli Australian Open, purtroppo, furono sconfitte dalle due temibili russe Vera Zvonareva e Svetlana Kuznetsova per 5-7 6-4 6-3.
Sara e Roberta conquistano la finale grazie all'eliminazione del duo spagnolo formato da Nuria Llagostera Vives e Maria José Martinez Sanches (che al terzo turno aveva eliminato Flavia Pennetta e Francesca Schiavone): il risultato è piuttosto netto e recita 6-4 6-2.
E' più che evidente che questo Roland Garros sta funzionando da banco di prova in vista di Londra 2012: sono poche, infatti, le coppie di nazionalità mista e molte di più quelle di giocatrici dello stesso Paese. Il doppio sta infatti prendendo sempre più piede e nel medagliere non esistono medaglie di serie A e di serie B. Ne sa qualcosa Roger Federer, che a Pechino 2008 non era riuscito a salire sul podio in singolare, ma aveva esultato a più non posso quando vinse l'oro in doppio, in coppia con Stanislas Wawrinka.
Perciò questi risultati promettenti da parte delle nostre due campionesse "tascabili" (Sara è 1.64 cm e Roberta è 1.63) fanno più che ben sperare per la kermesse a cinque cerchi, confermando inoltre la tendenza italiana degli ultimi anni, secondo la quale i risultati migliori, a conti fatti, arrivano dalla componente femminile del mondo sportivo e non da quella maschile.
Yahoo/Eurosport (n.d.r.)
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Re: WTA Roland Garros - 2° Grand Slam (28)
Day 12
SFs - Day 2
sarà la coppia russa l' avversaria di Roberta & Sara in finale
M. Kirilenko/N. Petrova (Rus) d. A Hlavackova/L. Hradecka (Cze) 46 – 75 – 75
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Re: WTA Roland Garros - 2° Grand Slam (28)
Day 12
(photos by Getty Images)
SFs Day
Sara sfida in finale MaSha, la nuova n° 1
(photo by AFP/Getty)
(photo by Yahoo/Eurosport)
S. Errani (Ita) d. S. Stosur (Aus) 75 - 16 - 63
(image by AFP/Getty)
(photo by Getty Images)
M. Sharapova (Rus) d. P. Kvitova (Cze) 63 - 63
Sara Errani, il sogno non finisce più: Stosur ko ed è finale![
Dopo Francesca Schiavone, un´altra italiana potrà tentare l´assalto allo slam parigino. Stosur sconfitta in 3 set, nonostante un servizio ancora deficitario. Dopo Angelique Kerber, Sara Errani sconfigge la seconda top ten della sua carriera e incredibilmente andarà a giocarsi la finale per la conquista del Roland Garros. Samantha Stosur porta bene ai colori italiani: dopo che Francesca Schiavone l'aveva sconfitta in finale nel 2010, è stato oggi il turno di "Sarita" batterla per accedere così all'ultimo atto del torneo.
Proprio come contro la Kuznetsova, la Errani non aveva mai vinto contro la Stosur, anche se l'unico incontro sulla terra rossa era quello di 20 giorni fa a Roma, dove l'italiana perse in due set. Tanti i grandi risultati raggiunti da Sara con questo successo: la Errani diventerà infatti numero 10 del mondo nel ranking e numero 4 nella race femminile. Per di più, oltre ad essere la quinta italiana ad aver raggiunto una semifinale slam, è l'unica insieme a Mary Pierce ad essere arrivata in finale a Parigi sia nel singolare che nel doppio. Con questo 7-5, 1-6, 6-3, la Errani ottiene la vittoria numero 24 di quest'anno sulla terra, a fronte di solo 3 sconfitte.
Stosur arriva a questa semifinale sicuramente come la più preparata delle due a gestire la tensione di un simile match, venendo dalla vittoria degli UsOpen e dalla finale del Roland Garros del 2010. Si vede soprattutto dalla sicurezza con cui inizia l'incontro, tenendo il servizio con 3 aces. Viceversa, la Errani mette subito in mostra quella che sarà la sua nota dolente in tutta la partita: 3 prime, 3 punti, 5 seconde, 0 punti e break all'avversaria. Nonostante sullo scambio lungo a vincere sia quasi sempre l'italiana (che conquista 6 punti su 6 nei quindici giocati con più di 9 scambi nel primo set), c'è questa seconda di servizio che è davvero troppo debole e che offre facili risposte vincenti alla Stosur. Basti pensare che Sara ottiene appena 1 punto (12% di realizzazione) in questo fondamentale in tutto il primo parziale e che la velocità della prima di servizio della Stosur viaggia quasi 30 km/h più veloce di quello dell'italiana (159 km/h di media contro 131 km/h).
Ciò nonostante, la Stosur è anche molto fallosa ed evidentemente sotto pressione, dato che sullo scambio prolungato fatica a venirne fuori. La Errani ha una solidità e una profondità di colpi in questo momento che mette in difficoltà l'australiana, costretta a tentare di accorciare gli scambi, compiendo però spesso l'errore. Emblematico di come la Stosur tenti di forzare i propri colpi è il fatto che la maggior parte dei gratuiti non viene dal rovescio, suo colpo più debole, ma dal diritto, su cui compie più del doppio degli errori. La Errani recupera così il break con un parziale di 9 punti a 0 e le due giocatrici si portano poi fino al 5-5, con la Stosur che si tiene a galla grazie ad un altissimo numero di servizi vincenti (cui si affiancano 5 aces). L'undicesimo è gioco è però giocato terribilmente dall'australiana, che mette 4 seconde su 5, con la Errani che gioca intelligentemente sul suo rovescio e che con una aggressività eccezionale ottiene il break definitivo.
Il secondo set vede l'ingresso in campo di una Stosur più aggressiva, che però non riesce a sfondare la solidità della Errani, tanto che a fatica l'australiana tiene il servizio. Purtroppo però poi la Errani compie qualche errore di troppo (4 gratuiti in questi primi due game, quasi come quelli che ha collezionato in tutto il primo set, cioè solo 6) e concede il break proprio come nel primo set. Purtroppo all'italiana non riesce questa volta il recupero, anche perché la Stosur mette in campo una quantità enorme di vincenti (17, come in tutto il primo set), con in più una netta diminuzione degli errori gratuiti (da 11 a 4). L'australiana si rende conto del momento di confusione e poca lucidità della sua avversaria e la pressione che mette sugli scambi è devastante. Sara non può far nulla, anche perché, al contrario dell'avversaria, non ha il servizio ad aiutarla, con un clamoroso 0% di realizzazione sulle seconda di servizio.
Sembra l'inizio della fine per la Errani, se non fosse che la Stosur inizia il terzo set giocando addirittura peggio rispetto al primo parziale, commettendo nei primi 3 game tanti gratuiti quanti quelli fatti in tutto il primo set (14). Errani si porta subito avanti 3-0 e 0-30, ma qui fallisce il colpo di grazia. Poi purtroppo il servizio ancora troppo debole favorisce il ritorno di Samantha Stosur, che si riprende il break a suon di vincenti di risposta sul servizio italiano. Questo rimane però, l'ultimo sussulto di Samantha Stosur, che dopo aver trovato il pareggio sul 3-3, gioca gli ultimi tre game in maniera inguardabile, compiendo in totale nel terzo set 21 errori (nei primi due parziali erano stati complessivamente 27). Sara riesce così a portarsi a casa il match, giocato comunque perfettamente dall'italiana, vittima forse un po' sul finale della paura di vincere, ma a cui va soprattutto il merito di aver vinto un match facendo solo 2 punti sulla seconda di servizio.
Che Maria Sharapova fosse quasi diventata una giocatrice "da terra" lo si era capito perfettamente anche dopo la recentissima vittoria a Roma. E che il divario con Petra Kvitova su questa superficie fosse evidente, pure. Il match di oggi ha solo confermato quanto ci si aspettava. Pur non muovendosi esattamente "alla Nadal", Masha ha dimostrato di saper gestire traiettorie e rimbalzi in maniera molto più agevole rispetto alla sua avversaria. La russa ha trovato di fronte a sè una Petra Kvitova quantomeno spaesata, incapace di imporre il proprio tennis che, è risaputo, funziona molto meglio sulle sperfici veloci. Alla vigilia di questa semifinale parigina, infatti, i precedenti recitavano 3-2 in favore di Maria, ma le due vittorie di Petra sono arrivate una sull'erba di Wimbledon e una sul cemento di Tokyo, mentre l'unico scontro su terra (a Stoccarda 2012) si è risolto in favore della russa.
Quanto visto nel match odierno non ha fatto altro che confermare lo strepitosto strato di forma in cui si trova al momento la Sharapova. Per l'intera durata del primo set Maria è stata avanti nel punteggio, con la Kvitova che per ben due volte ha smarrito il servizio e ha concesso addirittura alla russa di iniziare a servire nel secondo parziale. Solo per qualche game è stata lotta vera, con la Kvitova che dopo essere stata sotto 3-1 è riuscita a rimontare fino al 3-3. Da qui in poi, un po' di nervosismo per una discussione su una chiamata e la cronica difficoltà negli spostamenti della ceca hanno fatto sì che l'epilogo arrivasse in fretta. Sul 4-3 in favore di Masha, Kvitova al servizio spreca un vantaggio di 30-0, cede quattro punti consecutivi e manda la russa a servire per il match. Maria non sbaglia e centra una vittoria per lei molto importante.
Sono infatti due gli obiettivi che la Sharapova centra con la vittoria di oggi. Il primo è la conquista della prima finale in carriera al Roland Garros che gli consentirà sabato di provare a completare il carreer slam, dopo le vittorie a Wimbledon nel 2004, allo US Open nel 2006 e all'Australian Open nel 2008. Il secondo, ben più importante, è il ritorno al numero uno della classifica mondiale, a discapito di Victoria Azarenka. E' una Maria Sharapova davvero incredula quella che si presenta ai microfoni a fine gara: "Sono davvero contenta di essere in finale qui e di aver riconquistato il numero uno dopo il mio infortunio alla spalla."
TWI (n.d.r.)
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Re: WTA Roland Garros - 2° Grand Slam (28)
Vincitrici 2012
doppio
Sara Errani & Roberta Vinci (Ita)
d. M. Kirilenko/N. Petrova (Rus) 46 - 64 - 62
Non ci sono parole per descrivere quanto grandi siano queste due piccole tenniste italiane: Roberta Vinci e Sara Errani si aggiudicano il titolo di doppio al Roland Garros battendo in finale Maria Kirilenko e Nadia Petrova
Le due azzurre si ritrovano di fronte una coppia forte e che a sua volta sta ultimando le prove tecniche per Londra 2012, ma se agli Australian Open era stata la coppia russa Kuznetsova-Zvonareva a sottrarre alle due azzurre la gioia del primo titolo in uno slam, questa volta nulla può fermarle, nemmeno l'eventuale e più che comprensibile agitazione di Sara Errani per la finale in singolare contro un'altra russa, la prossima numero 1 del mondo Maria Sharapova.
Il pubblico del Roland Garros ha "adottato" Sara Errani come mascotte e sul Suzanne Lenglen, per la gioia degli spettatori, si compie la storia: Sara e Roberta sono le prime italiane a vincere uno slam in doppio.
Dopo aver perso il primo set, le nostre ragazze si rimboccano le maniche e, dopo break e controbreak, riescono a mantenere il break di vantaggio che serve per riportare in equilibrio il conto dei parziali. Poi inseriscono il turbo e nel terzo non c'è più storia. Con due break in più al proprio attivo, sul 5-2 la coppia italiana va al servizio e, seppur ai vantaggi, riesce a portare a casa il match, un titolo che vale tantissimo, una grande soddisfazione e ancor più grandi prospettive per il futuro.
E' il sesto titolo stagionale dopo Monterrey, Acapulco, Barcellona, Madrid e Roma, ma è anche la dimostrazione del fatto che la coppia funziona benissimo e che le speranze di medaglia per Londra 2012 sono sempre più alte. E' vero che a Londra si giocherà sull'erba di Wimbledon e non sulla terra, ma è vero anche che le due azzurre hanno dimostrato di essere competitive anche a Melbourne arrivando in finale, e lì la superficie non è la terra battuta.
Il tennis femminile in Italia è cresciuto molto e lo dimostrano i recenti trionfi in FedCup e il fatto che a Parigi quest'anno, per il terzo anno di fila, c'è un'azzurra in finale. Perciò Sara Errani e Roberta Vinci meritano davvero di godersi questo successo, che arriva dopo tanto impegno e tanta fatica.
Immagine e articolo da Yahoo/Eurosport (n.d.r.)[/b]
(photo by Getty Images through WTA off site)
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Re: WTA Roland Garros - 2° Grand Slam (28)
Vinci - Errani, titolo ad alta tensione
"Abbiamo iniziato male, spaventate, mentre le altre hanno impostato bene il gioco, cambiando molto. Dopo la sospensione fortunatamente abbiamo cambiato marcia, eravamo più aggressive e alla fine è andata bene"
E’ stato un debutto ad alta tensione quello di Roberta Vinci e Sara Errani: le azzurre sono la prima coppia tricolore ad aggiudicarsi un titolo Slam, ma la strada che ha portato alla vittoria è stata lastricata dal nervosismo e solo la pioggia è riuscita a lavare via quel sentimento che aveva reso complicato il gioco in avvio.
La forza del gruppo tuttavia ha avuto ancora una volta la meglio e, trascinandosi a vicenda, le ragazze hanno raggiunto il loro sogno battendo la coppia formata da Nadia Petrova e Maria Kirilienko.
Complimenti per l’impresa, ma l’avvio non è stato poi così eccezionale…
Roberta: Ero tesa, nervosa, penso però sia anche normale. Poi non mi piacevano le condizioni di oggi: il campo era lento, le palline pesanti, però con il tempo che c’e stato non si poteva chiedere di più. Abbiamo iniziato male, spaventate, mentre le altre hanno impostato bene il gioco, cambiando molto. Dopo la sospensione fortunatamente abbiamo cambiato marcia, eravamo più aggressive e alla fine è andata bene. Siamo contentissime di questo risultato, anche Sara è sempre rimasta molto concentrata, è andata avanti sia nel singolare, sia nel doppio con lo stesso impegno e questo mi ha reso davvero contenta e orgogliosa.
Come coppia, rispetto alla tendenza del tennis femminile, siete piuttosto piccoline. Come gestire questo fattore per imporvi sulle vostre avversarie?
Roberta: Ognuno è fatto a modo proprio, noi non siamo alte come la Sharapova, ma abbiamo altre caratteristiche. Non ci aiuta nel servizio magari, però poi il fatto di essere più piccole ti fa muovere meglio in campo. Questo non mi dà nessun problema, nel mio fisico trovo il miglior modo per dare il massimo. Non posso pretendere qualcosa di differente.
Questa vittoria può essere di buon auspicio per domani?
Sara: No non ci voglio pensare alla partita di domani, ho pensato semplicemente al doppio oggi e per ora ci godiamo questo titolo. Voglio vivere questi momenti nella maniera più serena possibile, per rendere poi meglio in campo. Alla fine anche se si tratta di una finale Slam è una partita di tennis e dovrò fare le cose che faccio sempre. Poi alla fine vedremo
Roberta se tu fossi al posto di Sara come la giocheresti domani?
Roberta: Io penso che Sara stia giocando bene, sta in fiducia, deve comunque cercare di contenere la Sharapova e farla muovere. Deve essere soprattutto serena e tranquilla, senza lasciarsi travolgere dalle emozioni. È una piccola Ferrer, si sposta tanto di dritto e non ha nulla da perdere. Secondo me ha buone possibilità, perché è gia riuscita a contrastar la Stosur, che comunque ha un servizio molto potente, non è detto che domani Maria sia nella sua giornata migliore, quindi in caso bisognerà approfittarne.
Cosa significa questo titolo in chiave olimpica?
Sara e Roberta: Per noi è una tappa importantissima. Stiamo lavorando il più possibile per tentare di dare il massismo alle Olimpiadi. Noi ci proveremo perché ci teniamo davvero tanto. L’erba magari potrà essere un po’ più difficile come superficie, ma avremo comunque l’opportunità di allenarci.
Se nel tour non c’è un precedente con Sharapova, ce n’è uno che risale all’epoca dell’Accademia di Bollettieri..
Sara: Si giocammo in un torneo organizzato là, ma persi facile 6-0, 6-1, perché già all’epoca picchiava. Però a differenza di oggi era piccolina come me e portava l’apparecchio.
Quell’esperienza in America cosa ti ha lasciato? Ed oggi invece la Spagna cosa ti sta dando?
Sara: Non mi ricordo tanto, di sicuro è stata un’esperienza dura ma mi ha aiutato a crescere. Io sono italiana al 100% ovvio la Spagna mi sta trattando bene. Magari mi ha aiutato a crescere come atteggiamento in campo: se ne fregano dell’effetto visivo, ma cercano piuttosto l’efficacia del colpo.
Immagine e articolo da T.it - V.Clemente (n.d.r.)
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Re: WTA Roland Garros - 2° Grand Slam (28)
Atto finale
Se approcciamo la finale femminile del Roland Garros da un punto di vista razionale, tutto fa pensare a un successo di Maria Sharapova. La russa è più alta, più potente, più carismatica…più tutto. Volendo fare retorica a tutti i costi, potremmo dire che Sara Errani ha un cuore grosso così. Ma non è il caso. Perché non si arriva in finale al Roland Garros soltanto con il cuore. Se così fosse, il suo amico David Ferrer avrebbe già intascato 3-4 Slam. Sara è arrivata al match clou con pieno merito, battendo due ex campionesse di questo torneo (Ana Ivanovic e Svetlana Kuznetsova), nonché due top 10 (Angelique Kerber e Samantha Stosur). Partite vinte con la strategia, la qualità, persino il tocco. Quante giocatrici possono permettersi di rispondere con un dropshot al servizio dell’avversaria? Oppure di mettere i piedi sulla riga sui micidiali “kick-serve” di Samantha Stosur? Pochissime, forse nessuna. Sara Errani lo ha fatto ed è meritatamente in finale, a un passo dal successo più inaspettato nella storia del tennis italiano. Le vittorie di Nicola Pietrangeli, Adriano Panatta e persino di Francesca Schiavone avevano un senso logico, razionale, gerarchico. Nessuno, proprio nessuno, ipotizzava un risultato del genere per la Errani. Come ha detto Stefano Meloccaro su Sky, la stessa “Sarita” avrebbe firmato col sangue per un piazzamento nei quarti, anche in virtù di un tabellone tutt’altro che facile. E invece…
E invece le ha battute tutte e adesso ritroverà la splendente Sharapova, desiderosa di suggellare la ritrovata leadership mondiale con il quarto Slam in carriera. Tra le due ci sono più centimetri di differenza che giorni di distanza. “Masha” è nata a Nyagan, in Siberia, il 19 aprile del 1987. Sette giorni dopo, a Bologna, nasceva la piccola Sara, 164 centimetri di coraggio contro i 188 della statuaria russa. Ma le differenze non finiscono qui. Se facciamo un sito sui siti ufficiali delle due giocatrici, alla sezione “sponsor” troviamo questa situazione:
- Sharapova è testimonial Cole Haan, Evian, Head, Nike, Samsung, Tiffany&Co. e Tag Heuer. Brand prestigiosi, di portata mondiale.
- sul sito della Errani, al contrario, sono menzionati Nike, Babolat, la società di consulenza Sport Lab, SuperTennis (che non è esattamente uno sponsor) ed RBM s.r.l, società che si occupa di macchinari ed impianti nel settore della ceramica e laterizzi. La RBM ha sede a Massa Lombarda, dove risiede la Errani.
A leggere questi nomi, si potrebbe pensare che non ci sarà partita.
Il bello del tennis, invece, è che ci si può sperare. Le due si sono affrontate da Bollettieri nel 1999. La Sharapova non se lo ricorda, la Errani si. Finì 6-0 6-1 per l’algida russa che qualche mese dopo avrebbe vinto l’Eddie Herr Championships.
Sul piano tecnico, Sarita dovrà fare del suo meglio nei colpi di inizio gioco. C’è un briciolo di preoccupazione per i colpi di inizio gioco. La Sharapova è una grande ribattitrice, mentre la Errani non ha certo il colpo migliore nel servizio. Contro la Stosur, la sua prima palla viaggiava a 136 km/h. La seconda a 110. “Masha” lo sa e cercherà di massacrarla sull’uno-due. Il servizio della Sharapova viaggia più forte (medie di 165 e 156 km/h nella semifinale contro la Kvitova), ma può andare fuori palla. Come negli ottavi contro la Zakopalova, quando ha tirato 12 doppi falli ed è rimasta in campo per oltre tre ore. Ma la Errani non è la Zakopalova: se il match dovesse diventare bagarre, l’azzurra avrebbe più di una chance. La Sharapova è favorita perché molto dipenderà da lei. Se servirà e risponderà bene finirà in due set, senza particolare lotta. Se invece dovesse entrare in un tunnel tecnico (scordiamoci quelli psicologici), potrebbe succedere di tutto. I bookmakers danno favorita la russa. Su Betfair la Sharapova si trova a 1,28, la Errani a 4,50. Difficile fare un pronostico, soprattutto quando manca la razionalità. Gli esperti internazionali, senza essere coinvolti emotivamente, si sono tutti schierati con la Sharapova. Noi cosa possiamo fare?
Immagine e articolo da TB (ndr)
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Re: WTA Roland Garros - 2° Grand Slam (28)
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Maria Sharapova (Rus)
d. Sara Errani (Ita) 63 - 62
(photo AFP - Getty)
Sharapova devastante
Era difficile. Lo si sapeva fin dall'inizio. Eppure Sara Errani non ha mai mollato contro Maria Sharapova, pur avendo ceduto nettamente. Troppa disparità nel livello di gioco tra le due, troppo difficile affrontare (per chiunque) una Maria Sharapova perfetta, in molte fasi del match quasi ingiocabile.
Del resto, la russa veniva da un torneo in cui ha perso solo un set e in cui ogni suo match non è durato più di un'ora e un quarto (fatta eccezione per il quarto di finale contro la Zakopalova). E così "Masha", alla sua settima finale slam, conquista il suo primo Roland Garros e diventa la sesta tennista ad aver vinto tutte e 4 le prove del Grande Slam (insieme a Margaret Court, Chris Evert, Steffi Graff, Martina Navratilova e Serena Williams).
Di fronte una contro l'altra c'erano comunque indubbiamente le due giocatrici che hanno meglio interpretato quest'ultima stagione sulla terra rossa. Se Maria Sharapova si presentava con un ruolino di marcia che ostentava 15 vittorie e 0 sconfitte (con conquista dei trofei di Stoccarda e Roma), Sara Errani non sfigurava con il suo tabellino personale che vanta 3 trofei (Acapulco, Barcellona e Budapest), 23 successi e solo 2 match persi (contro Lesia Tsurenko in Fed Cup e Samantha Stosur a Roma).
Le due non si erano mai incontrate in carriera sul campo, sebbene “Sarita” abbia recentemente ricordato di un precedente a 12 anni, all'Accademia Bollettieri, in cui perse 6-0, 6-1 da una Sharapova con l'apparecchio ai denti. All'Open di Francia non accadeva dal 1988 che si fronteggiassero in finale due giocatrici al loro primo scontro diretto (all'epoca furono Steffi Graff e Natasha Zvereva), mentre in generale negli slam l'ultima volta è stata nel 2009, quando agli UsOpen si incontrarono per la prima volta Kim Clijsters e Caroline Wozniacki.
La Sharapova inizia subito il match con un'autorità spaventosa. Troppo timido e contratto il livello di gioco di Sara, che sente la tensione a scapito di una lucidità e aggressività che invece mancano. Troppo debole come al solito il servizio, troppo centrali i colpi, troppo anonima (per non dire inesistente) l'impostazione dello scambio, l'impressione è che la russa si mangi letteralmente la “piccola” Errani, scappando via 4-0, realizzando 12 vincenti a 0 e soprattutto concedendo pochissimo anche per quanto riguarda gli errori.
Il primo vincente della Errani arriva proprio sul 4-0 e questo serve a sciogliere un pochino la giocatrice italiana. Due doppi falli e un gratuito dell'avversaria le concedono un break che la aiutano a trovare più convinzione. Allungando gli scambi, Sara riesce quasi sempre a venirne fuori vincitrice, grazie ad una difesa straordinaria e ad una Sharapova che se costretta a forzare e a tentare più volte il vincente, alla fine sbaglia. Questo aiuta la Errani a rimanere a contatto della russa, che però alla fine chiude alla prima occasione, con 17 vincenti a 4, 13 errori non forzati contro 5 (ma con 11 errori provocati a sfavore di Sara), ma sopratutto con una pressione devastante che non lascia scampo.
Il secondo set ricomincia di nuovo male per Sara, che deve cedere subito il break a 0. Tuttavia, quella che rientra in campo è una Sharapova più fallosa, che concede qualcosa di più ad una Errani che, seppure a fatica, riesce leggermente a trovare una leggere continuità di gioco e a mettere durante qualche punto in difficoltà l'avversaria. I game sono infatti molto più combattutti e la Errani riesce anche a far vedere qualche ottima soluzione. La Sharapova di oggi ha però solo minimi cali e con 38 vincenti di una potenza impressionante (contro gli appena 10 sudatissimi della Errani) conquista meritamente il titolo, legittimando una volta di più la vetta del ranking appena raggiunta. A Sara va tutto il merito per un torneo straordinario e per non aver smesso mai di combattere, strappando grandi applausi quando ha annullato con incredibile carattere due match point. Alla prossima, Sarita.
TWI (n.d.r.)
Maria Sharapova con Monica Seles
Sara Errani con Monica Seles
(photos AFP- Getty)
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Re: WTA Roland Garros - 2° Grand Slam (28)
E’ finita come non speravamo, ma tant’è. Dopo due settimane è tempo di tirare le somme e tracciare un bilancio sul secondo Slam della stagione:
Sharapova 10 Rieccola, regina Maria. Torna sul tetto del mondo a quattro anni esatti dall’ultima volta (era l’8 giugno 2008), conquista il suo primo Major dopo quattro anni e mezzo di digiuno (l’ultimo era stato l’Australian Open 2008), trionfa lì dove era sempre stata respinta in nove partecipazioni, diventa la decima giocatrice della storia a completare il Career Slam. E’ arrivato tutto in una volta, in quella Parigi dove era giunta come una delle favorite, dietro alla sola Serena ma in buona compagnia. Uscita la favorita, le sue quotazioni sono schizzate e lei, da campionessa qual è, ha gestito la pressione senza problemi. Ha smarrito un solo set (contro la Zakopalova), ma nessuna mai è riuscita lontanamente a impensierirla. Ha giocato una finale perfetta, frutto di un approccio al match impeccabile. Da tempo ci si lagnava dell’assenza di una vera regina nel tennis femminile: oggi Maria è tornata al suo posto.
Errani 10 Maria ci perdonerà, ma la nostra Sara merita ugualmente un encomio. Alzi la mano chi l’avrebbe pronosticata nell’ultimo atto del Roland Garros? Neanche lei, per sua stessa ammissione. Già, perché la caparbia romagnola non era mai andata oltre il secondo turno a Parigi, benché il “rosso” fosse quanto di più congeniale alle sue caratteristiche. Ma il 2012 ci ha portato in dote un’altra Errani: i quarti agli Australian Open non potevano essere un caso e la splendida campagna primaverile (Acapulco, Barcellona, Budapest) aveva corroborato le sue credenziali da giocatrice di rango. Al suo primo Major da testa di serie (n.21, ndr), Sara ha stupito il mondo intero ottenendo in due settimane record su record: prima vittoria contro una top-10, prima finale in uno Slam, prima volta nelle top ten, numero 4 nella Race, primo titolo di doppio in uno Slam con la Vinci. Una Errani favolosa, che al cospetto di una Sharapova versione-monstre ha comunque venduto la pelle carissima, non mollando mai e catturando la stima del “difficile” pubblico parigino. Ora inizia la sua nuova carriera, dovrà (per forza di cosa) cambiare programmazione e ambire ad altro. Seguiremo gli sviluppi. Intanto, chapeau.
Shvedova 8 Partita a fari spenti, la numero 142 del mondo è uscita con successo dall’inferno delle qualificazioni. Appagata? Manco a dirlo. Nel main-draw ha messo in riga Minella, Arvidsson e Suarez Navarro guadagnandosi la chance di sfidare Na Li negli ottavi. E lì arriva l’impresa. Poi mette paura alla Kvitova, cedendo solo nelle battute finali del terzo set. La sua è una bella storia. Numero 29 nel 2010 (dopo i quarti a Parigi), era finita fuori dal circuito a causa di un travagliato intervento al menisco; da lì il calvario della depressione e la lenta, lentissima, ripartenza dal circuito Itf. Ora la resurrezione. Ben ritrovata.
Stosur 7.5 Al Roland Garros bisogna sempre tenerla d’occhio. Negli ultimi quattro anni ha collezionato due semifinali e una finale: un biglietto da visita niente male. Peccato (per lei) che si sciolga sempre sul finale di torneo. In semifinale contro la Errani ha fatto e disfatto per larghi tratti del match, ma quel terzo set infarcito di obbrobri era da censura. La sconfitta con “Sarita” è stata soprattutto tattica: ancora una volta, infatti, la ventottenne di Brisbane ha palesato l’assenza di un piano alternativo alle sassate da fondo.
Kerber 7 E’ stata la migliore tedesca al French Open, risollevando le sorti di una Germania sì competitiva (quest’anno ha anche schierato 4 tenniste nella top 15) ma ancora giovane e discontinua. Ha compensato le premature eliminazioni di Barthel e Lisicki giocando un torneo solido e senza sbavature. Giustiziera della Pennetta, si è arresa alla strabordante Errani. Il suo ingresso nella top 10, comunque, non è casuale. E’ una bella gatta da pelare, per chiunque.
Martic 6.5 Talento purissimo. Forse un po’ leggerina, ma nel monotono panorama del corri&tira appare come una sorta di panda in via d’estinzione: servizio vario e preciso, rovescio bimane alternato ad un back velenoso, buona sensibilità nei pressi della rete. Dovrebbe irrobustirsi, ma è stata già in grado di far fuori la Bartoli. Da monitorare.
Kvitova 6 La prima semifinale al French Open le assicura una sufficienza stiracchiata, ma la Petra vista a Parigi non ha quasi mai convinto. Preconizzata a inizio anno come la futura imperatrice del tennis femminile, nel 2012 non è ancora riuscita a conquistare una finale e – fattore ancor più significativo – sembra essere regredita rispetto alla stagione scorsa. Vuoi per i numerosi infortuni, vuoi per i chili di troppo (che cominciano a essere…troppi!), la mancina di Bilovec è lontana anni luce dalla campionessa ammirata a Wimbledon lo scorso anno. Non a caso, è uscita mestamente al cospetto della prima vera avversaria (Sharapova). Da rigenerare.
Pennetta 5 D’accordo, è uscita con la Kerber e ci può stare. Inutile però negare che averla vista a Roma così pimpante (infortunio a parte) ci aveva autorizzato a immaginarla più in là nel torneo. La vendetta contro Angelique (che l’aveva battuta agli Us Open 2011) non è stata servita. Peccato. Ora arrivano i prati londinesi, dove lei sa esprimersi come deve: vedremo lì la Flavia migliore?
Azarenka 5 Non è più la tiranna dei primi tre mesi dell’anno, e questo lo si sapeva già. Che la versione femminile di Djokovic-2011 dovesse prima o poi incepparsi era prevedibile, ma il punto non è quello: le finali perse nettamente contro Sharapova (a Stoccarda) e Serena (a Madrid) sembrano averle fatto perdere fiducia e sicurezza. A Parigi ha rischiato l’harakiri contro la Brianti all’esordio, salvo poi farsi sorprendere negli ottavi dalla non irresistibile Cibulkova. Ha ceduto lo scettro mondiale dopo quattro mesi. In costante flessione.
Li Na 5 Aveva iniziato alla grande, spazzando via Cirstea e Foretz-Gacon. Superata con difficoltà la giovane McHale, ha quindi mandato alle ortiche un match alla sua portata contro la Shvedova commettendo una caterva di errori. Era la campionessa in carica, se ne torna a casa con una pesante cambiale in scadenza che la estromette dalla top ten dopo un anno e mezzo di permanenza ininterrotta.
Schiavone 4.5 Prosegue l’annus horribilis della milanese. Certo, i risultati portati a casa quest’anno non lasciavano presagire nulla di buono, ma si faceva leva sul potere dei dolci ricordi parigini per rigenerare la nostra Leonessa. Nulla da fare, è bastata una Lepchenko in buona giornata e una Francesca versione-Babbo Natale (troppe chances sprecate) per eliminare quella che fino alla vigilia del torneo era la miglior italiana e che, oggi, diventa soltanto la quarta azzurra in graduatoria (dietro a Errani, Pennetta e Vinci). In attesa di un nuovo ruggito, si spera.
Barthel 4.5 La fragorosa esplosione di cui è stata protagonista nel 2012 l’avevano accreditata come la più pericolosa mina vagante nel tabellone parigino. E invece, prima che scoppiasse facendo vittime illustri, Mona ha pensato bene di “suicidarsi” all’esordio giocando il suo peggior match dell’anno contro la qualificata statunitense Lauren Davis, che l’ha annichilita con un roboante 6-1 6-1. Rimandata.
A. Radwanska 4 Ennesimo flop in un torneo dello Slam. E dire che sembrava essere giunto il momento giusto, dato che Agnieszka si presentava qui con la sua miglior classifica di sempre (n.3). E invece, persino la semifinale in un Major rimane tutt’ora una chimera. Con le dovute proporzioni, la polacca sembra una sorta di Murray in gonnella: competitiva quasi ovunque, purché non si respiri profumo di Slam. Bocciata.
V. Williams 4 Spiace assegnarle un voto così basso, specie se si conosce ciò che le è accaduto nell’ultimo anno. La sensazione, però, è che Venere sia ormai un’ex giocatrice e la stesa presa contro la Radwanska ne è l’emblema. Le auguriamo una rapida ripresa, ma rivederla ad altissimi livelli appare proibitivo.
S. Williams 3 Se la pagella di Venus stride non poco con il suo prestigio, un numero così impietoso accanto a Serenona appare quasi un affronto. Il suo flop al Roland Garros, però, non può essere giudicato altrimenti. L’ex numero uno del mondo aveva vissuto una proficua primavera imponendosi sulla terra verde di Charleston e su quella blu di Madrid; lanciatissima verso il successo anche sulla terra rossa di Roma, aveva preferito ritirarsi in semifinale a causa di un fastidio alla schiena che avrebbe potuto compromettere Parigi. Ma, una volta arrivata in Francia, aveva dichiarato di sentirsi bene e di aver pienamente recuperato: la sconfitta al primo turno contro la Razzano, dunque, non ha alibi (un match dove, tra l’altro, Serena è stata per 9 volte a due punti dal match). Per la prima volta in uno Slam (su 46 partecipazioni) perde al primo turno: bentornata sulla terra.
T.it (n.d.r.)