giocare con chi non tiene il ritmo (per ignoranza)

kingkongy ha scritto:La situazione, secondo me, è una delle poche dove la "testa" ha una qualche importanza.
Io ricordo di essere stato mandato (non di rado) dal maestro a pallettate nelle caviglie a palleggiare con ragazzi meno forti e con ragazze. Più divertente la seconda, delle due...
Il compito era tirare sempre la stessa palla nello stesso fazzoletto di terra qualsiasi cosa arrivasse, in qualsiasi condizione. E guai a sgarrare, smash da squalifica.
Si trattava di tenere solido il proprio swing e il prezioso timing.
Eh sì, perché il ritmo va a farsi benedire!
Niente su cui appoggiarsi, niente svolazzi stilistici: testa bassa, concentrati a morte, tutti i fondamentali in riga perfetta: split step, posizione, compressione, colpo, finish, recupero, posizione... Mezz'ora così e ti scoppiava il cervello. Mamma che incubo. Però si imparava.

kingkongy ha scritto:La situazione, secondo me, è una delle poche dove la "testa" ha una qualche importanza.
Io ricordo di essere stato mandato (non di rado) dal maestro a pallettate nelle caviglie a palleggiare con ragazzi meno forti e con ragazze. Più divertente la seconda, delle due...
Il compito era tirare sempre la stessa palla nello stesso fazzoletto di terra qualsiasi cosa arrivasse, in qualsiasi condizione. E guai a sgarrare, smash da squalifica.
Si trattava di tenere solido il proprio swing e il prezioso timing.
Eh sì, perché il ritmo va a farsi benedire!
Niente su cui appoggiarsi, niente svolazzi stilistici: testa bassa, concentrati a morte, tutti i fondamentali in riga perfetta: split step, posizione, compressione, colpo, finish, recupero, posizione... Mezz'ora così e ti scoppiava il cervello. Mamma che incubo. Però si imparava.

piccolit ha scritto:

kingkongy ha scritto:La situazione, secondo me, è una delle poche dove la "testa" ha una qualche importanza.
Io ricordo di essere stato mandato (non di rado) dal maestro a pallettate nelle caviglie a palleggiare con ragazzi meno forti e con ragazze. Più divertente la seconda, delle due...
Il compito era tirare sempre la stessa palla nello stesso fazzoletto di terra qualsiasi cosa arrivasse, in qualsiasi condizione. E guai a sgarrare, smash da squalifica.
Si trattava di tenere solido il proprio swing e il prezioso timing.
Eh sì, perché il ritmo va a farsi benedire!
Niente su cui appoggiarsi, niente svolazzi stilistici: testa bassa, concentrati a morte, tutti i fondamentali in riga perfetta: split step, posizione, compressione, colpo, finish, recupero, posizione... Mezz'ora così e ti scoppiava il cervello. Mamma che incubo. Però si imparava.

Un mio caro amico maestro, che mi ha veramente aperto gli occhi, dice proprio che questo è giocare a tennis.
Dice che vede un sacco di gente tirare forte a caso, e che poi il nonnetto di 85 anni che gioca il doppio camminando, e non sbaglia una palla, in realtà gioca molto meglio, perchè gioca "a tempo".

Luchino 67 ha scritto:Io come al solito sono un caso a parte: se palleggio senza la preoccupazione di dover tirare un colpo che dia  fastidio all'avversario, non sbaglio quasi mai, quindi ho bisogno di fare partita per acquisire  fiducia a tirare i colpi anche e soprattutto quando in ballo ci sono i punti....purtroppo la mia testa è così, c'è poco da fare...però gioco volentieri anche con gente molto meno forte di me, con cui palleggio di più per far stare la partita più in equilibrio di punteggio e anche loro giocano volentieri con me, pur sapendo della differenza di livello, perchè non tiro forte e la mia palla è abbastanza pulita, con poca rotazione, per cui si scambia bene, pur se a velocità non spaziali.....

Ubaldone ha scritto:Grazie per le risposte,
la sintesi delle risposte la trovo in questa frase:

"Si trattava di tenere solido il proprio swing e il prezioso timing.... testa bassa, concentrati a morte, tutti i fondamentali in riga perfetta: split step, posizione, compressione, colpo, finish, recupero, posizione..."


quindi eseguire in campo i fondamentali di ogni singolo colpo permette di compensare irregolarità dell'avversario.

E forse penso sia utile colpire in avanzamento, cioè aggredire la palla senza attenderla dove si pensa possa essere (ma che non sarà)

drichichi ha scritto:

Luchino 67 ha scritto:Io come al solito sono un caso a parte: se palleggio senza la preoccupazione di dover tirare un colpo che dia  fastidio all'avversario, non sbaglio quasi mai, quindi ho bisogno di fare partita per acquisire  fiducia a tirare i colpi anche e soprattutto quando in ballo ci sono i punti....purtroppo la mia testa è così, c'è poco da fare...però gioco volentieri anche con gente molto meno forte di me, con cui palleggio di più per far stare la partita più in equilibrio di punteggio e anche loro giocano volentieri con me, pur sapendo della differenza di livello, perchè non tiro forte e la mia palla è abbastanza pulita, con poca rotazione, per cui si scambia bene, pur se a velocità non spaziali.....

allora credo che, quando un giorno giocheremo insieme, ci divertiremo molto

Luchino 67 ha scritto:

drichichi ha scritto:

Luchino 67 ha scritto:Io come al solito sono un caso a parte: se palleggio senza la preoccupazione di dover tirare un colpo che dia  fastidio all'avversario, non sbaglio quasi mai, quindi ho bisogno di fare partita per acquisire  fiducia a tirare i colpi anche e soprattutto quando in ballo ci sono i punti....purtroppo la mia testa è così, c'è poco da fare...però gioco volentieri anche con gente molto meno forte di me, con cui palleggio di più per far stare la partita più in equilibrio di punteggio e anche loro giocano volentieri con me, pur sapendo della differenza di livello, perchè non tiro forte e la mia palla è abbastanza pulita, con poca rotazione, per cui si scambia bene, pur se a velocità non spaziali.....

allora credo che, quando un giorno giocheremo insieme, ci divertiremo molto

Sarebbe bello.....magari si riuscisse ad organizzare il Prince day a Casale

Ubaldone ha scritto:Salve

giocare con chi ha ritmo e tiro pulito (tipo palleggiare col maestro) permette di stare nella propria area di comfort ed è piacevole (ce lo siamo scritti tante volte in questo forum)


giocare con chi ti spezza sempre il ritmo perchè é CAPACE e ABILE è faticoso ma è gratificante perchè ci si mette alla prova con qualcuno bravo e, anche se si sa che si perderà, permette di imparare sempre qualcosa in più e migliorare


giocare con chi ti spezza sempre il ritmo perchè é una pippa è snervante, 
poichè è incapace di gestire sia l'intensità del colpo che la direzione e quindi non sai (ne io ne lui   ) mai dove e come arriva la palla .
Spesso lo si capisce anche dal palleggio di riscaldamento pre-partita dove a malapena si riesce a fare 5 scambi.


Ecco, con questi ultimi soggetti (le pippe  in campo ) sono spesso in difficoltà per come arrivo sulla loro palla, perchè arrivo fuori ritmo, arrivo posizionato malamente e quindi il mio colpo non è quello che vorrei fare.


Probabilmente io sono :
- lento di gambe 
- abituato a schemi di routine di approccio al colpo
- forse anche mentalmente sfavato perchè invece di godermi la fatica inflitta da uno bravo devo subire il caos    da un cavernicolo

Come risolvo ?

Giulio Marino ha scritto:Sono d'accordo con "scarpone", se non riesco a battere uno che ritengo essere una pippa , che tira a caso, ecc... significa che sono più scarso di lui. Magari ho uno stile più bello e pulito, ma se in partita ci perdo perché non so gestire i suoi tiri "casuali" sono più scarso. Inoltre spesso imputiamo al caso ,alla fortuna, ecc... i tiri dei nostri avversari, ma se entrano spesso in campo e ci mettono in difficoltà forse non sono nemmeno tanto casuali. Magari l'avversario ha uno stile di gioco orrendo, ma se mette la palla in campo in modo "fastidioso/vincente", allora complimenti a lui. Tra i pro uno che stilisticamente per me è inguardabile è Medvedev, ma di sicuro non è una pippa.

Giulio Marino ha scritto:Sono d'accordo con "scarpone", se non riesco a battere uno che ritengo essere una pippa , che tira a caso, ecc... significa che sono più scarso di lui. Magari ho uno stile più bello e pulito, ma se in partita ci perdo perché non so gestire i suoi tiri "casuali" sono più scarso. Inoltre spesso imputiamo al caso ,alla fortuna, ecc... i tiri dei nostri avversari, ma se entrano spesso in campo e ci mettono in difficoltà forse non sono nemmeno tanto casuali. Magari l'avversario ha uno stile di gioco orrendo, ma se mette la palla in campo in modo "fastidioso/vincente", allora complimenti a lui. Tra i pro uno che stilisticamente per me è inguardabile è Medvedev, ma di sicuro non è una pippa.

albs77 ha scritto:La risposta sta in parte nella tua premessa:

Le pippe di questo tipo non sono assolutamente in grado di tenere un palleggio per più di 3 colpi, lo hai chiaramente visto anche tu.
Poi però ci vai in partita e tra una steccata e un colpo preso sul manico che diventa una smorzata ti mandano al manicomio.

Dovresti farti una domanda: cosa cambia per loro dal palleggio alla partita?

La risposta è spesso molto banale. In palleggio TU giochi centrale, con una palla comoda ma non particolarmente forte.
Quando sei in partita invece, immagino TU giochi sulle diagonali e con una palla magari più complessa, e cosa succede?

Succede che le pippe si appoggiano ai tuoi colpi e l'angolo che gli dai ti si ritorce contro, perchè loro non sanno nemmeno cosa sia una diagonale e la geometria del campo è una cosa che si mangia.

Prova in partita semplicemente a giocare al centro,esattamente come se stessi palleggiando, lascia a loro la responsabilità di cambiare direzione alla palla e vedrai che ogni 3 palle ne buttano una sui campi o accorciano centrale e tu attacchi.

PistolPete ha scritto:Faccio un discorso generale... alla vecchia classica domanda "che tattica usare per battere un pallettaro" vedo che si è aggiunta un'altra tipologia, "che tattica usare per battere uno che non sa giocare a tennis". Quest'ultima è più tipica di quelli che "nascono" col maestro, e quindi non hanno vissuto la fase di partitelle stile Fantozzi-Filini, per cui quando incontrano un "Fantozzi" rischiano di andare in difficoltà.
In realtà in entrambi i casi per me la questione non è tattica ma tecnica: se non so battere un pallettaro probabilmente non ho un gioco vincente, ma mi baso più sugli errori dell'avversario, e se incontro uno che sbaglia meno sono f***uto  
Così come se non batto uno che non sa giocare, probabilmente neanch'io sono un novello Federer, e devo allenarmi anche a giocare su questo tipo di palle/avversari.

Tutto questo è - ripeto - un discorso generale e non riferito all'amico che ha scritto il post.