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Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 3 Empty Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"

Mar 21 Gen 2014 - 19:41
Promemoria primo messaggio :




Perché la mente e le emozioni influenzano in maniera così determinante i nostri risultati? Come possiamo neutralizzare le forze negative e raggiungere il successo? Grazie a cosa possiamo esprimere il nostro massimo potenziale? Dopo aver incontrato la filosofia di Osho, il tennista Romano Agam Bernardini ne applica benefici e insegnamenti al gioco del tennis, che in queste pagine diventa metafora di ogni sfida che la vita ci propone. Leggendo questo libro scoprirai: come controllare la mente e le emozioni; tecniche e gli esercizi di rilassamento e di concentrazione; cosa fare prima e durante la partita; chi sono i veri avversari; come prepararsi atleticamente e quale alimentazione seguire per giocare in maniera ottimale a tennis.



D'accordo con @agambernardini, l'autore del bel libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis", apro questo thread. Buona conversazione!

agambernardini ha scritto:ciao a tutti, una domanda per provocare una bella discussione. Diciamo la verità, a parte che con lo Zen giochiamo  soprattutto per divertirci, a tutti piace anche vincere, tirare bei colpi e giocare bene.

La domanda da un milione di dollari è: Cosa ci fa giocare bene, tirare bei colpi e quindi di conseguenza vincere?

In attesa delle vostre risposte un saluto pieno di simpatia a tutti, ciao e a presto, Agam


Ultima modifica di Alessandro il Gio 16 Apr 2020 - 10:53 - modificato 1 volta. (Motivazione : Integrata descrizione del libro e collegamento alla risorsa)

agambernardini
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Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 3 Empty Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"

Mar 25 Mar 2014 - 21:10
ciao rispondo alla domanda sul doppio. Spesso bisogna guardare cosa fa il nostro compagno di gioco anche per capire che tipo di colpo farà ed essere più pronti soprattutto a rete, ma in generale seguire la pallina e automaticamente cercare di includere sia gli avversari che tutto il campo nella nostra visione. Questo accade quando la nostra attenzione è totale, guardiamo la palla ma siamo anche consapevoli di tutto quello che accade intorno a noi e niente ci disturba.......facile facile, ma ci potete arrivare tutti esercitando l'attenzione.

Oggi ho giocato con un socio del mio club con cui non avevo mai giocato e so che gioca bene e tutti mi dicevano, stai attento è molto difficile giocarci contro. In palleggio non ho notato nessun punto debole, sbagliava poco o niente e non capivo se aveva meglio il dritto o il rovescio. Allora mi sono detto, quale migliore occasione per mettere tutta la mia attenzione sulla palla, guardarla fino a che tocca le corde e vedere cosa succede: ho giocato una partita quasi perfetta e ho vinto 6-1 3-1 senza nessuna fatica e nessuna tensione. Viva l'attenzione e lo Zen, ciao a tutti, Agam
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Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 3 Empty Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"

Mar 25 Mar 2014 - 22:04
Penso che questa possa essere la risposta ad un mio problema....
Quando gioco mi deconcentro con facilità...quindi mi innervosisco...quindi peggioro....
Durante l'ultimo torneo sociale, perdevo 60, poi ho iniziato a fissare un punto della rete, a ripetermi che mi mancavano solo 4 punti, poi solo 3, poi ricominciavo (cioè senza portare il punteggio della partita ma solo dei punti che mi servivano per il game!)....e alla fine ho recuperato e vinto al 3!
Dite che leggere questo libro mi possa aiutare?? Dove si compra??

Se avete altri consigli ditemi pure.....avevo pensato di andare anche dallo psicologo direttamente Smile))
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agambernardini
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Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 3 Empty Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"

Gio 27 Mar 2014 - 8:07
rispondo a tictac. Bravo che hai trovato un modo per riportare la tua attenzione sul giocare un punto alla volta. Non credo ci sia bisogno di andare dallo psicologo. I problemi che hai in partita sono del tutto normali e puoi risolverli con gli esercizi che propongo nel libro. Certo il lavoro sul campo aiuta moltissimo anche dopo aver letto il libro, perché ti fa toccare con mano come sia sempre la mente a interferire con la nostra naturale capacità di giocare a tennis e a farci sbagliare. Questo è il lavoro che faccio fare sul campo: vedere che la mente ci fa sbagliare e imparare a non darle retta e rimanere centrati sugli esercizi e sulla palla. I risultati sono davvero incredibili e quando i miei allievi riescono a stare in quello che chiamo "lo spazio" in inglese "in the zone", giocano in maniera praticamente perfetta. Ti faccio gli auguri di trovare anche te questo spazio e dare il meglio di te in partita e divertirti sempre di più giocando a tennis. Mi fa piacere se mi fai sapere come andranno le cose in futuro. Ciao a tutti Agam
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agambernardini
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Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 3 Empty Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"

Mer 2 Apr 2014 - 19:55
ciao ragazzi, ci siamo un po' addormentati. Nessuno ha più domande da fare? Siete diventate tutti fortissimi? A parte gli scherzi vorrei lanciare una nuova idea per un dibattito. Come vi trovate e cosa fate con le palle difficili e quelle facili, soprattutto quelle da attaccare. Ieri giocando il mio avversario mi ha detto che lo ho sorpreso molto come passavo dalla fase difensiva a quella offensiva molto velocemente e soprattutto per come gestivo le palle lente e a metà campo che fanno impazzire tanti giocatori. Un saluto a tutti, Agam
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Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 3 Empty Re: Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"

Gio 10 Apr 2014 - 11:33
Un saluto a tutti e in particolare ad Agam.
Non ho letto il libro ma mi propongo di farlo a breve; mi piacerebbe avere la versione per kindle è disponibile?
Volevo porre una domanda.
Mi capita spesso di "accendermi" nella partita, solo al secondo set; il primo lo perdo facile.
Non avverto timore, quanto un'assenza mentale sul campo; non sono presente.
Poi dopo una mezzoretta mi sveglio ed inizio ad avere un rendimento molto buono.
In effetti anche gli amici/avversari lo notano e rimangono stupiti come il mio livello tecnico muti radicalmente.
Ho ripreso a giocare dopo 25 anni di stop (ne ho 45) e dopo aver risolto i problemi tecnici, leggi racchetta e scarpe, e preso qualche lezione per rientrare in palla, ora mi pongo delle questioni più mentali.
Sto finendo di leggere Winning Ugly di Brad Gilbert in inglese perchè per kindle in italiano non c'è; mi è piaciuto molto, ma è chiaro che trascura tutto l'aspetto mentale che invece mi interessa molto.
Nel forum ho letto del rapporto 70% mente, 30% tecnica, sono assolutamente daccordo.
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Gio 10 Apr 2014 - 11:54
Scusate, onde evitare fraintendimenti.
Mi sono espresso male sul fatto che il libro di Gilbert trascuri l'aspetto mentale; anzi ne fa il punto centrale di tutto il libro infatti consigli tecnici ve ne sono pochi.
Intendevo dire che imposta molto il discorso sull'avversario e poco sull'aspetto zen di estraniarsi per eliminare pensieri negativi.

Grazie degli eventuali consigli e suggerimenti.

Buon tennis a tutti
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Gio 10 Apr 2014 - 14:05
agambernardini ha scritto:ciao ragazzi, ci siamo un po' addormentati. Nessuno ha più domande da fare? Siete diventate tutti fortissimi? A parte gli scherzi vorrei lanciare una nuova idea per un dibattito. Come vi trovate e cosa fate con le palle difficili e quelle facili, soprattutto quelle da attaccare. Ieri giocando il mio avversario mi ha detto che lo ho sorpreso molto come passavo dalla fase difensiva a quella offensiva molto velocemente e soprattutto per come gestivo le palle lente e a metà campo che fanno impazzire tanti giocatori. Un saluto a tutti, Agam

Molto semplice, o le tiro a rete, o almeno mezzo metro oltre la riga di fondo.... Very Happy 

Marcotop65
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Gio 10 Apr 2014 - 14:10
Invece volevo chiedere , seriamente, ad Agam :
Per me il momento peggiore della settimana riguardo il tennis giocato e' il venerdi' pomeriggio ( ovviamente lavorativo ), perche' al tempo stesso non riesco a concentrarmi e mi viene da tirare la palla il piu' forte possibile !
Non c' e' verso , mi devo sfogare.
Se ho la pazienza di resistere , poi dopo circa 30-40 minuti mi calmo un po' e inizio a ragionare sullo scambio.
Posto che il lavoro non lo posso cambiare e lo stress me lo devo tenere, come fare ?
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Gio 10 Apr 2014 - 15:37
adesso che lo so, domani ti mando tutti campanili arrotati! Smile
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Gio 10 Apr 2014 - 16:36
Ho appena finito il libro, che ho trovato molto interessante.
Non vedo l'ora di mettere in pratica gli insegnamenti di agam, ma devo attendere ancora un pò, perchè devo ancora riprendermi del tutto dall'infortunio alla spalla....Poi magari riscriverò le mie sensazioni di gioco, applicando gli esercizi suggeriti.
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Gio 10 Apr 2014 - 20:52
chiros ha scritto:adesso che lo so, domani ti mando tutti campanili arrotati! Smile

L'altra volta , con Mario966 , ho attentato alla vita della fauna sugli alberi... Very Happy 
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agambernardini
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Lun 14 Apr 2014 - 11:53
rispondo a Marcotop65 e a Alby69. Il problema è molto simile. E' chiaro che quando andiamo a giocare a tennis ci portiamo dietro tutto lo stress del lavoro e della giornata e per questo il primo set lo giochiamo male.
Quello che si può e direi si deve fare è allentare la tensione prima di entrare in campo. Una tecnica molto utile è, se andate in macchia mettere la musica a tutto volume scatenarvi urlando, cantando a squarciagola ecc. Se non andate in macchina cercate di arrivare un po' prima e se c'è un muro prendete a pallate il muro o correte, saltate, insomma permettete al corpo di scaricare la tensione prima di entrare in campo, non state fermi e compassati.
Invece non ho capito a cosa si riferisce chiros con i pallonetti arrotati.
Sono d'accordo che il libro di Gilbert è tutto focalizzato sull'avversario e non da consigli o esercizi su come stare noi centrati e rilassati.
Attendo i commenti di chi deve ancora leggere il libro e mettere in pratica gli esercizi di attenzione.
Buon divertimento a tutti e guardiamo sempre la palla e non dove la vogliamo mandare. Ciao a presto, Agam
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Mar 15 Apr 2014 - 21:02
Libro ordinato....arriva giovedì!!
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Gio 17 Apr 2014 - 11:58
Ciao Agam.Sto leggendo il libro.Devo dire che riesco abbastanza (coi miei limiti) ad applicarlo con gli amici nelle partitelle.Infatti ho subito migliorato il mio gioco.Una cosa non ho ancora trovato nel libro (magari e' alla fine), qualche esercizio psicologico da applicare durante il servizio per continuare ad escludere la mente Smile

Ciao
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Gio 17 Apr 2014 - 12:27
io nel servizio seguo il consiglio del mio maestro, faccio 4 (quanti ne vuoi, 4 è un numero medio) palleggi con la pallina prima di servire e li conto, 1... 2... 3... 4... così la mia mente è impegnata a contare invece che a pensare "e se sbaglio?"
inoltre prendi un tuo ritmo e ti crei una routine sempre uguale!!!
sia per la prima che per la seconda...
cosa ne dici agam, ti piace?
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Gio 17 Apr 2014 - 12:36
Molto ZEN mi piace...pensavo anche a visualizzazioni sulla pallina o cose simili Wink
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Gio 17 Apr 2014 - 16:14
Una volta un mio maestro voleva che, mentre servivo, contassi mentalmente "uno" (lancio, caricamento e sosta col braccio del lancio teso) e quindi "due" (espirazione slancio con le gambe e impatto)...era allora piu' x la coordinazione, ma secondo me si puo' applicare anche x rimanere centrati
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agambernardini
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Gio 17 Apr 2014 - 20:37
Sono tutte ottime idee, basta scegliere quella più adatta per ognuno di noi. Io faccio campo - su anche per la battuta. Dico campo quando lancio la palla e su quando la colpisco. Un'altra cosa che mi aiuta molto è pensare: lanciala alta e guarda la palla fino all'impatto con la racchetta. Fra poco non avrete più bisogno dei miei consigli perché vedo che state imparando davvero bene e questo sarebbe davvero un vero successo per me.
Divertitevi sempre di più e entrate in campo per fare l'esercizio di attenzione che avete scelto e i punti cresceranno da soli. Ciao e a presto, Agam
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Gio 17 Apr 2014 - 21:55
Ciao,
grazie del tempo che dedichi a questo thread. Non ho letto il libro, sul tennis giocato ho letto The inner game of tennis, winning ugly, open e you cannot be serious, gli altri erano sulla tecnica costruttiva, la fisica, etc... mi pare che il tuo libro possa avere delle similitudini con the inner game of tennis... lo hai per caso letto? 
sul servizio invece mi sono convinto che "l'azzeramento" dei pensieri mi aiuta, meglio pensare ad una immagine estremamente tranquilla(es. un isolato lago alpino) e poi visualizzare ripetendo a mente i punti che sono chiave per me (ginocchio sx , braccio sx, impugnatura,  rotazione) a me pare mi aiuti tantissimo, la parte che mi lascia perplesso è che spesso non ho voglia di fare questa procedura, sembro colto dal raptus del servizio fatto prima possibile... mah!
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Dom 27 Apr 2014 - 20:42
Se stai fisicamente bene,stai in palla come si dice e la testa è dalla tua
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Dom 27 Apr 2014 - 21:12
Trovo molto utile "contare" i colpi, sia i miei sia quelli dell'avversario, in allenamento come in partita, perchè:

1) aiuta a mantenere alta l'attenzione ( non si perde il filo...)
2) aiuta a respirare regolarmente ( nella frenesia dello scambio si ha la tendenza a giocare "in apnea" )affraid 
3) allenta la tensione e favorisce la decontrazione muscolare
4) dà ritmo
5) concentra l'energia al momento giusto

Volevo sapere se qualcuno ha provato e come si trova.

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Dom 27 Apr 2014 - 21:39
il libro è semplicemente splendido
però va ripassato spesso, nel senso che va letto, lasciato, riletto, lasciato e riletto
l'esercizio più semplice, campo - su (ma io uso 1 - 2), è semplicemente fantastico per i bambini
si sprecano ore e ore per insegnare agli under 10 come colpire la palla, avanti al corpo ecc ecc
ebbene, provate con l'1-2, passato il primo momento di assestamento, troveranno da soli il ritmo giusto e, così, il punto ideale di impatto
altre esercizio splendido per i bambini è il rosso, giallo e verde
più difficile da applicare con i bambini più piccoli, ma quando lo assimilano vi stupirete nel vedere come in gara riescono, valutando preventivamente la difficoltà della palla, ad imbastire un colpo di risposta più appropriato

grazie Adam
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Dom 27 Apr 2014 - 22:01
agambernardini ha scritto:ciao rispondo alla domanda sul doppio. Spesso bisogna guardare cosa fa il nostro compagno di gioco anche per capire che tipo di colpo farà ed essere più pronti soprattutto a rete, ma in generale seguire la pallina e automaticamente cercare di includere sia gli avversari che tutto il campo nella nostra visione. Questo accade quando la nostra attenzione è totale, guardiamo la palla ma siamo anche consapevoli di tutto quello che accade intorno a noi e niente ci disturba.......facile facile, ma ci potete arrivare tutti esercitando l'attenzione.

Oggi ho giocato con un socio del mio club con cui non avevo mai giocato e so che gioca bene e tutti mi dicevano, stai attento è molto difficile giocarci contro. In palleggio non ho notato nessun punto debole, sbagliava poco o niente e non capivo se aveva meglio il dritto o il rovescio. Allora mi sono detto, quale migliore occasione per mettere tutta la mia attenzione sulla palla, guardarla fino a che tocca le corde e vedere cosa succede: ho giocato una partita quasi perfetta e ho vinto 6-1 3-1 senza nessuna fatica e nessuna tensione. Viva l'attenzione e lo Zen, ciao a tutti, Agam
forse semplicemente perche' sei piu' forte di lui? uno puo' guardare la palla quanto vuole e vedere cosa succede  Suspect ,ma con uno piu' forte nn ci sarebbe niente da fare in ogni caso  Smile
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Dom 27 Apr 2014 - 23:13
abracadabra78 ha scritto:
agambernardini ha scritto:ciao rispondo alla domanda sul doppio. Spesso bisogna guardare cosa fa il nostro compagno di gioco anche per capire che tipo di colpo farà ed essere più pronti soprattutto a rete, ma in generale seguire la pallina e automaticamente cercare di includere sia gli avversari che tutto il campo nella nostra visione. Questo accade quando la nostra attenzione è totale, guardiamo la palla ma siamo anche consapevoli di tutto quello che accade intorno a noi e niente ci disturba.......facile facile, ma ci potete arrivare tutti esercitando l'attenzione.

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forse semplicemente perche' sei piu' forte di lui? uno puo' guardare la palla quanto vuole e vedere cosa succede  Suspect ,ma con uno piu' forte nn ci sarebbe niente da fare in ogni caso  Smile
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Lun 28 Apr 2014 - 11:21
in tutti i casi 6-1 3-1 non hai vinto niente....le partite si vincono quando arbitro fischia...beh insomma la citazione per il buon Boskov da il senso di quello che volevo dire!
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Lun 28 Apr 2014 - 11:34
massimiliano.derespinis ha scritto:in tutti i casi 6-1 3-1 non hai vinto niente....le partite si vincono quando arbitro fischia...beh insomma la citazione per il buon Boskov da il senso di quello che volevo dire!

apprezzando davvero la citazione a boskov da poco scomparso, ti faccio però notare che non si sta parlando di vittoria o sconfitta, ma di attenzione e consapevolezza!  Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis" - Pagina 3 622327 
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