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Alberto65
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Sfatiamo qualche mito sulle incordatrici a bilanciere (contrappeso) Empty Sfatiamo qualche mito sulle incordatrici a bilanciere (contrappeso)

Dom 3 Feb 2013 - 12:20

Posto anche su PT ció che segue perché credo possa interessare molti.


Scopo di questo post é quello di sfatare alcuni "credo" e di dare
informazioni corrette in relazione al funzionamento delle incordatrici
manuali a bilanciere (drop weight o contrappeso).

Essendomi da
poco avvicinato al mondo dell'incordatura il primo ostacolo che trovai
al momento della scelta della tipologia di macchina manuale fu che si
diceva in giro che con le contrappeso, per avere una tensione precisa,
la macchina doveva essere posizionata perfettamente orizzontale ed il bilanciere
doveva essere regolato in modo che tensionasse la corda raggiungendo una
posizione perfettamente orizzontale, meglio se in bolla.

Essendo io un tecnico che ama la fisica, queste dicerie mi lasciavano perplesso.

Ho deciso quindi di studiare la fisica delle contrappeso per capirne il funzionamento.
Ho anche fatto molte misurazioni utilizzando una bilancia ellettronica posta in serie alla corda da tensionare.
Purtroppo
mi sono dimenticato di San Google e solo dopo qualche giorno, mentre
cercavo qualche disegno esplicativo, ho trovato in rete chi questo
studio lo aveva giá fatto.


1) Non é vero che la macchina debba essere posizionata perfettamente orizzontale.
Qualunque inclinazione va bene, perché quello che conta é solo il modo in cui si usa il bilanciere.
Per
avvalorare questa tesi ho effettuato diverse prove inclinando la
macchina anche di 20°. Nessuna influenza sul risultato. L'unica cosa che
conta quando si incorda, é la posizione del bilanciere rispetto
all'asse orizzontale perché é solo il bilanciere che esercita la forza
sulla corda ed il resto non ha alcuna influenza sul risultato.
Per assurdo, si potrebbe anche posizionare l'incordatrice in verticale ed a parte la scomoditá, il risultato non cambierebbe.

2)
Non é vero che il bilanciere debba
sempre raggiungere la posizione perfettamente orizzontale. (in bolla)
Limito le formule matematiche e ne riassumo solo i risultati.
Se
poi qualcuno sará a sua volta scettico potrá seguire il link che
indicheró piú avanti e potrá constatare di persona la veridicitá o meno
delle mie affermazioni.
Per avere un errore del 1,51% rispetto al
valore desiderato, bisogna avere il bilanciere a ben 10° di deviazione
dall'asse orizzontale; in alto o in basso é la stessa cosa. Con 5° di
deviazione (giá molto evidenti a occhio nudo) l'errore é solo dello 0,4%
e con ben 15° di deviazione invece, l'errore é del 3,4%.
Questo é
dovuto al fatto che la variazione della forza applicata alla corda in
tensione, é dato dalla forza risultante in condizioni di asse
perfettamente orizzontale moltiplicata per il Coseno dell'angolo
relativo alla deviazione del bilanciare rispetto all'asse orizzontale.
Quindi,
se la forza applicata col bilanciere perfettamente orizzontale é 20Kg,
con uno scostamento di 10° la forza applicata sará: 20 * cos10 = 20 *
0,984 = 19,696Kg
Adesso non venitemi a dire che un errore del 1,51% nella tensione della corda é rilevante.


A
parte l'analisi teorica, ho voluto provare quanto sopra per verificare
personalmente se il risultato fosse effettivamente corrispondesse a
quello teorico.
Effettivamente, se tensiono una corda, il valore di
tensione, col bilanciere che rimane entro un +/- 10°, é praticamente lo
stesso rispetto allo stesso valore misurato col bilanciere perfettamente
orizzontale.
Se poi estremizzo lo scostamento allora riesco a
percepire un leggero calo di tensione proporzionale allo scostamento
stesso. Il calo é identico sia nel caso il bilanciere si fermi sotto che
sopra l'asse orizzontale.
Se poi inclino la macchina ma mi preoccupo
di mantenere il bilanciere pressoché orizzontale (rispetto all'asse
orizzontale e non alla macchina), il risultato non cambia.

Conclusione!

Col bilanciere non é necessario scervellarsi e perdere tempo per far in modo che lo stesso sia perfettamente orizzontale se non addirittura in bolla.
L'unica
accortezza é quello di farlo SEMPRE scendere dolcemente e solo se
supera in modo rilevante l'asse orizzontale, riportarlo leggermente in
alto, facendogli recuperare movimento sulla puleggia e farlo quindi
nuovamente scendere dolcemente assicurandosi che alla fine rimanga quasi
orizzontale ma senza la necessitá di metterlo in bolla.
Un errore di
+/- 10° nel posizionamento é in pratica trascurabile. Se poi siete
pignoli, vi potete posizionare entro un +/-5° e siete sicuri che
l'errore sia veramente basso (0,4%).
Lasciate fare alla gravitá il suo lavoro, ma con dolcezza.

Se,
giustamente, volete una spiegazione di quanto sopra, vi rimando a
questa interessante trattazione dell'argomento dove troverete disegni e
formule esplicative.

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

Oppure cercate in rete "Physic of the drop weight tensioner" e chiedete aiuto a San Google Translator.

Alberto


P.S.
La ricerca esasperata della precisione richiederebbe un'analisi
approfondita di tutte le variabili in gioco. Uno dei problemi maggiori é
la valutazione degli attriti e delle perdite dovute ai grommets, ai
passaggi corde, ai nodi, alle pinze che si muovono leggermente quando si
rilascia il tensionamento, alla corda che piú é lunga (centrali
verticali) é piú si allenta dopo il tensionamento e cosí via.
Quanto
sopra vuole solo essere una discussione sulla fisica delle incordatrici a
contrappeso e non sul risultato perfetto ed é intesa solo a correggere
alcune fuorvianti informazioni disponibili in rete.
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Dom 3 Feb 2013 - 12:40
Premetto che non avendo competenze specifiche ne' di fisica, ne' di macchine incordatrici ho seguito il tuo ragionamento , ma sino ad un certo punto.
Mi domandavo pero' le manuali riescono comunque a raggiungere un certa precisione e costanza nei risultati rispetto alle elettroniche?
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Dom 3 Feb 2013 - 13:04
Ma io neo una manuale a bilanciere Tyger e va benissimo, risparmio mi diverto e sperimento tensioni corde ecc.
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Dom 3 Feb 2013 - 15:13
quindi ci sono dei gradi inferiori e superiori (alla linea orizzontale ) di margine di errore
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Dom 3 Feb 2013 - 16:32
Maaaaa ci sono degli strumenti che misurano la tensione manuali (io ne ho uno di questi) ed elettronici. Se metti il peso a 20 la mia incorda a 20
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Dom 3 Feb 2013 - 16:39
Bah la teoria sarà anche questa ma in pratica il lavoro con un'elettronica viene molto meglio. Io ho iniziato con una manuale, ma ora con l'elettronica è tutta un'altra cosa, il miglioramento che si sente in campo è netto.
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Dom 3 Feb 2013 - 16:43
jagui che elettronica usi?
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Dom 3 Feb 2013 - 17:15
babolat94 ha scritto:quindi ci sono dei gradi inferiori e superiori (alla linea orizzontale ) di margine di errore

Quello che é importante é il concetto che se il bilanciere é "quasi" orizzontale va bene purche l'angolo non sia troppo elevato. Che sia sopra o sotto é la stessa cosa.
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Dom 3 Feb 2013 - 18:25
Tennis Forever ha scritto:jagui che elettronica usi?

una PENTA PREMIUM STRINGER 3600 con il motore WISE aggiunto.
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Dom 3 Feb 2013 - 18:34
Da tennisman? Come ti trovi? Quanti telai al mese fai?
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Dom 3 Feb 2013 - 19:08
Ne faccio pochi, incordo solo per gli amici, non avrei il tempo altrimenti, per me non è un lavoro.

La 3600 non è una macchina per fare tanti telai, secondo me il suo ritmo da non superare è 3-4 telai al giorno, inoltre ogni 2-3 mesi la devo registrare sringendo tutti i vari bulloni.

Il WISE invece è ottimo, secondo me regge anche carichi di lavoro più elevati.
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Dom 3 Feb 2013 - 19:13
Grazie. Che pregi ha la trazione lineare tipo wise rispetto alle elettroniche con "rotella" ? (Non so come si chiama)Smile
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Lun 4 Feb 2013 - 8:59
Non lo so di preciso, probabilmente riesce ad essere più "continua" nel gestire il peso applicato, mentre quelle a rotella durante il tiraggio lavorano con variazioni più grandi, ma ripeto non ne sono sicuro.
1977simo
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Mar 3 Nov 2015 - 11:43
Se posso dire la mia io incordo le mie racchette con una macchina stringway manuale a contrappeso acquistata usata (aveva già fatto un buon numero di telai). Misuro sempre la tensione con raquet tune alla fine del lavoro (in attesa che mi arrivi un ERT 300 che ho da poco ordinato) ma qualunque sia la posizione finale del braccio (orizzontale, sopra o sotto) la tensione finale della racchetta a parità di corde e di settaggio ovviamente (misurata con Raquet Tune), oltre al suono che produce la mia racchetta e alle mie sensazioni di gioco che conosco bene per esperienza, sono sempre le stesse. Quindi l'affidabilità della tensionatura secondo me c'è ed è ottima con la mia macchina. Credo che dipenda molto dalla stabilità del piatto sul quale la racchetta è fissata! Quello della mia stringway è molto solido.
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Mar 3 Nov 2015 - 12:25
Le stringway infatti non sono normali contrappeso, la particolare costruzione della leva del contrappeso fa sì che la tensione applicata sia costante anche se in posizione non orizzontale... ma questo vale soltanto per le stringway.
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Mar 3 Nov 2015 - 12:42
Mi inserisco in questa discussione avendo una Tyger String-Eco45 con sto iniziando a incordare. Ok per il discorso bilancere orizzontale con un po di tolleranza. 

Cosa comporta portare il bilancere in posizione velocemente rispetto a un movimento più lento?
Non so se sia una sensazione o meno... ma mi capita a volte di sentire il piatto corde rigido nonostante la tensione non sia elevata (su 20/21 kg)

Grazie
Ciao
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Mar 3 Nov 2015 - 13:30
Centro...

Rispettabilissime (ed in gran parte corrette) considerazioni sulla fisica lasciano spazio nel risultato finale alla velocità, ed ancor più alla costanza di montaggio.

Non parlo di varianze di tensione meccanica, ma di durezza del piatto corde a parità di tutti parametri.

Una corda tirata facendo portando il contrappeso in posizione più velocemente, ovvero facendo girare il mulinello più rapidamente, o ancora regolando la velocità di un'elettronica ad un livello più alto, darà un piatto corde più secco ed un DT maggiore.

Similarmente, una corda lasciata in trazione per più tempo prima di pinzare.

L'importanza maggiore è quella della costanza. Un buon incordatore è capace di ottenere risultati molto vicini l'uno all'altro indipendentemente dal macchinario usato.
Un ottimo incordatore è capace di ottenere risultati virtualmente identici, e soprattutto di fare in modo che gli stessi non cambino -o meglio che cambino in maniera identica- nel corso del tempo.
La tensione meccanica immediata è un parametro interessante ma poco significativo nell'insieme del risultato... Suspect
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Mar 3 Nov 2015 - 13:37
Eiffel59 ha scritto:Centro...

Rispettabilissime (ed in gran parte corrette) considerazioni sulla fisica lasciano spazio nel risultato finale alla velocità, ed ancor più alla costanza di montaggio.

Non parlo di varianze di tensione meccanica, ma di durezza del piatto corde a parità di tutti parametri.

Una corda tirata facendo portando il contrappeso in posizione più velocemente, ovvero facendo girare il mulinello più rapidamente, o ancora regolando la velocità di un'elettronica ad un livello più alto, darà un piatto corde più secco ed un DT maggiore.

Similarmente, una corda lasciata in trazione per più tempo prima di pinzare.

L'importanza maggiore è quella della costanza. Un buon incordatore è capace di ottenere risultati molto vicini l'uno all'altro indipendentemente dal macchinario usato.
Un ottimo incordatore è capace di ottenere risultati virtualmente identici, e soprattutto di fare in modo che gli stessi non cambino -o meglio che cambino in maniera identica- nel corso del tempo.
La tensione meccanica immediata è un parametro interessante ma poco significativo nell'insieme del risultato... Suspect

Grazie Mario per la precisazione!  Wink
Adesso manca solo di fare uno starting knot decente...  Sad

Grazie
Ciao
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