- malconcioAssiduo
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la tattica di gioco
Leggo poi in giro sui forum discussioni sulla tattica di gioco; volevo perciò mettere a fattor comune la mia lunga esperienza di giocatore di 4. A mio parere la tattica migliore non è giocare sulle diagonali e nemmeno un generico atteggiamento difensivo della serie "buttala di là, può darsi che non torni".
A mio parere, un atteggiamento del genere è perdente; io suggerisco di essere aggressivi: bisogna intendersi su che cosa vuol dire essere aggressivi però. Aggressivo non è chi tira il servizio a 200 orari e lo manda 10 su 10 in rete, aggressivo non è chi cerca il vincente in continuazione; questa non è aggressività ma utopia.Aggressivitàper me vuol dire cercare di mettere in difficoltà l'avversario. Vi è mai capitato di giocare e di perdere con giocatori tecnicamente assai inferiori, i tipici autodidatti che non hanno mai preso una lezione?Sapete perchè avete perso?Perchè sono stati aggressivi,cioè vi hanno messo in difficoltà.Come vi hanno messo in difficoltà? Il modo più semplice è non far colpire la palla da fermi. Non importa se hanno giocato incrociato o lungolinea,vi hanno semplicemente mandato una palla a 1,5 metri di distanza, a dx o a sx,oppurepiù corta.Così facendo avete dovuto cercare la palla e vi hanno proposto una difficoltà tecnica, che avete dovuto superare e difficoltà dopo difficoltà vincono la partita.
In gergo si chiama sporcare il gioco ed è la tattica più vincente a livello di club e di quarta. In terza non so, non ci ho mai giocato
- albs77Fedelissimo
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Re: la tattica di gioco
malconcio ha scritto:Buongiorno. Questo post nasce perchè ho letto la discussione sulla seconda di battuta.
Leggo poi in giro sui forum discussioni sulla tattica di gioco; volevo perciò mettere a fattor comune la mia lunga esperienza di giocatore di 4. A mio parere la tattica migliore non è giocare sulle diagonali e nemmeno un generico atteggiamento difensivo della serie "buttala di là, può darsi che non torni".
A mio parere, un atteggiamento del genere è perdente; io suggerisco di essere aggressivi: bisogna intendersi su che cosa vuol dire essere aggressivi però. Aggressivo non è chi tira il servizio a 200 orari e lo manda 10 su 10 in rete, aggressivo non è chi cerca il vincente in continuazione; questa non è aggressività ma utopia.Aggressivitàper me vuol dire cercare di mettere in difficoltà l'avversario. Vi è mai capitato di giocare e di perdere con giocatori tecnicamente assai inferiori, i tipici autodidatti che non hanno mai preso una lezione?Sapete perchè avete perso?Perchè sono stati aggressivi,cioè vi hanno messo in difficoltà.Come vi hanno messo in difficoltà? Il modo più semplice è non far colpire la palla da fermi. Non importa se hanno giocato incrociato o lungolinea,vi hanno semplicemente mandato una palla a 1,5 metri di distanza, a dx o a sx,oppurepiù corta.Così facendo avete dovuto cercare la palla e vi hanno proposto una difficoltà tecnica, che avete dovuto superare e difficoltà dopo difficoltà vincono la partita.
In gergo si chiama sporcare il gioco ed è la tattica più vincente a livello di club e di quarta. In terza non so, non ci ho mai giocato
E infatti non ci arriverai mai in terza se pensi di giocare così.
Ti va bene solo perchè giochi contro delle piante che non sanno spostarsi.
Il primo che incontri che ha un buon footwork ti sposta da una parte all'altra e in men che non si dica sei già a farti la doccia.
- malconcioAssiduo
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Re: la tattica di gioco
Però fai questo giochino: assisti a un incontro da fuori e conta quante volte le persone hanno sbagliato quando hanno fatto due passi prima di colpire la palla
Ti assicuro che è enormemente più semplice mandare la palla a 1,5 mt di distanza dall'avversario e rendergli la vita difficile piuttosto che reggere con costanza una diagonale, con colpi profondi e arrotati che impediscono all'avversario di entrare lungolinea e di chiuderti il punto.
Oppure fai quest'altra prova: chiedi al tuo maestro la prossima ora di lezione di fare un paio di punti: vedrai che mica si mette a tenere la diagonale e quando accorci ti buca, ma ti fa spostare di quel che tanto che basta per farti sbagliare...
- malconcioAssiduo
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Re: la tattica di gioco
si tratta di non dargli ritmo e costanza in modo che non prenda lui in mano il pallino del gioco.
Poi se lui è così bravo che è lui che fa spostare te, non resta che fargli i complimenti!
- RagusVeterano
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Re: la tattica di gioco
- malconcioAssiduo
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Re: la tattica di gioco
Così come vedo pochi ace e pochi passanti di rovescio, ma tante seconde palle e tanti pallonetti sull'uomo a rete, tanti scambi che non superano i 5 colpi complessivi. Poi boh, ognuno ha il suo modo di pensare
- albs77Fedelissimo
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Re: la tattica di gioco
malconcio ha scritto:che ti devo dire, all'età di 52 anni alla terza non ci penso proprio...
Però fai questo giochino: assisti a un incontro da fuori e conta quante volte le persone hanno sbagliato quando hanno fatto due passi prima di colpire la palla
Ti assicuro che è enormemente più semplice mandare la palla a 1,5 mt di distanza dall'avversario e rendergli la vita difficile piuttosto che reggere con costanza una diagonale, con colpi profondi e arrotati che impediscono all'avversario di entrare lungolinea e di chiuderti il punto.
Oppure fai quest'altra prova: chiedi al tuo maestro la prossima ora di lezione di fare un paio di punti: vedrai che mica si mette a tenere la diagonale e quando accorci ti buca, ma ti fa spostare di quel che tanto che basta per farti sbagliare...
Il tuo punto di vista è lecito, ma vale fintanto che si gioca ad un livello basso, dove fondamentalmente vale tutto, tanto tra voragini tecniche e zero footwork non ci sono proprio le basi.
Il tuo assunto ".. è enormemente più semplice mandare la palla a 1,5 mt di distanza dall'avversario e rendergli la vita difficile piuttosto che reggere con costanza una diagonale" denota che non hai chiaro cosa vuole dire giocare per diagonali (che non significa giocare sempre in diagonale a chi ce l'ha più grosso) e che non hai mai provato l'ebrezza di giocare con un quarta forte.
Tutte le mirabolanti e fantastiche cose che pensi di poter fare come il tuo solito, spostare il tuo avversario di qua e di la, cambiare ritmo, giocare le smorze... quando incontri un buon avversario queste cose semplicemente non te le fa fare.
Ti arriva come primo colpo dello scambio un frullone pesante, e se non sei in grado di rimandarlo indietro come si deve, hai già perso il punto.
L'errore è pensare che man mano che aumenta il livello vedi sempre più numeri da circo mentre è proprio il contrario: più forte è l'avversario e più facile giocherà, tanto non sei in grado di tenere la sua diagonale e prima o poi accorci.
- albs77Fedelissimo
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Re: la tattica di gioco
malconcio ha scritto:e infatti nel tennis vince chi ha in mano il pallino del gioco, però di gente che tiene la diagonale in maniera solida in quarta ne ho vista proprio poca.
Così come vedo pochi ace e pochi passanti di rovescio, ma tante seconde palle e tanti pallonetti sull'uomo a rete, tanti scambi che non superano i 5 colpi complessivi. Poi boh, ognuno ha il suo modo di pensare
E questa è proprio ciò che conferma il concetto.
Quelli che sanno tenere la diagonale.. vanno in terza e ci salutano con un bel "CIAONEEEE"
- malconcioAssiduo
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Re: la tattica di gioco
Ma è appunto questo il punto: ci sono due tipi di quarta, il quarta vero che è solo un giocatore di club che fa qualche torneo e che ha grossi limiti tecnici e il quarta falso, che magari è solo un terza che fa pochi tornei.
Probabilmente tutto nasce dalle classifiche che uno ha visto: quando io avevo 18 anni un c4 era un signor giocatore! Pensa che al mio circolo c'è un ex c2 che a oltre 50 è 2.6!!
Il tennis che descrivete voi non è un tennis di quarta e chi gioca in quel modo in quarta ci rimane poco.
- albs77Fedelissimo
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Re: la tattica di gioco
malconcio ha scritto:"Il tuo punto di vista è lecito, ma vale fintanto che si gioca ad un livello basso, dove fondamentalmente vale tutto, tanto tra voragini tecniche e zero footwork non ci sono proprio le basi."
Ma è appunto questo il punto: ci sono due tipi di quarta, il quarta vero che è solo un giocatore di club che fa qualche torneo e che ha grossi limiti tecnici e il quarta falso, che magari è solo un terza che fa pochi tornei.
Probabilmente tutto nasce dalle classifiche che uno ha visto: quando io avevo 18 anni un c4 era un signor giocatore! Pensa che al mio circolo c'è un ex c2 che a oltre 50 è 2.6!!
Il tennis che descrivete voi non è un tennis di quarta e chi gioca in quel modo in quarta ci rimane poco.
Anche se posso capire il tuo punto di vista non lo condivido perché a mio modo di vedere non ha senso.
Di fatto tu stai affermando che è più facile fare mille cose diverse che farne bene una sola, il che è illogico.
Prova un'attimo a riflettere: parli di semplicità nel cambiare ritmo, cambiare direzione, profondità, rotazione ... ma non sai tenere una diagonale.
Quindi trovi difficile colpire cinque palle consecutive in top senza sbagliare, però sai fare tutto il resto del tennis spumeggiante?
Allora io fossi in te mi porrei una seria domanda: sei davvero sicuro di saper fare tutte le cose che pensi servono a spostare l'avversario?
- malconcioAssiduo
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Re: la tattica di gioco
Insomma cerco di evitare che il mio avversario si appoggi sul mio colpo, ma deve fare un paio di passi e tirare lui la palla. Se uno è in grado di farlo, complimenti vivissimi!
- RagusVeterano
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Re: la tattica di gioco
- malconcioAssiduo
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Re: la tattica di gioco
"smorzate o lob da li non venivano piu'"
Virgoletto queste frasi perchè forse fanno capire l'equivoco in cui forse siete caduti (lo dico con tutto il rispetto, nessuno si dispiaccia!).
LA mia lezione tipo con il maestro è prorpio tenere le diagonali e ti assicuro che IN PALLEGGIO CON IL MAESTRO ne sbaglio proprio poche.
Il problema è che non posso pensare alla mia età di mettermi a giocare di ritmo; finirei spompato in breve; quello che devo fare è cercare di non dare ritmo e il modo più sempolice è quello di non fare colpire da fermo l'avversario: mica dico di mandargliela a 3 mt di distanza una a dx e una sx, dico di mandargliela a 1,5 metri di distanza e di preferire il back al top in modo da far piegare l'avversario
- ErosAssiduo
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Re: la tattica di gioco
Però già giocando con i quarta alta e soprattutto con i terza non funziona più, inizio a perdere campo e a giocare in difesa finchè sbaglio o mi bucano.
Quest'anno il mio obiettivo è passare 4.1 (ambiziosamente anche 3.5) e sto lavorando solo per avere un gioco più aggressivo. Che non vuol dire (come avete detto anche voi) cercare i vincenti ma aumentare la "velocità di crociera" e giocare in avanzamento per guadagnare campo: non per scendere a rete, ma per giocare un metro dentro e controllare il gioco. Non sono dotato del winner naturale, perciò devo giocare di manovra.
Negli ultimo mesi mi sto allenando con una "ragazzina" 3.3 (classe '76) e con un amico 30enne 3.4. Paradossalmente gioco meglio con il 30enne perchè tira più forte e mi appoggio sui sui colpi (ma vince sempre lui); la 3.3 è un'atleta eccezionale ma è una "pallettara evoluta" i colpi devo spingerli io e sebbene ogni tanto ci vinca tecnicamente faccio più fatica.
Torno al topic sul giocare aggressivo: per me vuol dire imparare anche a spingere su palle senza peso (chiaro che è un mio limite tecnico).
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Re: la tattica di gioco
Il tennis si gioca solo in un modo ,che significa, fare lo split step,preparare, cercare la palla,caricare gli appoggi,uscire dal colpo bene con i piedi per recuperare in copertura,e stare bassi.
Il tutto ad una velocita' di crociera costante e sostenibile per tutta una partita ad errori praticamente zero, almeno di non essere forzati all' errore.
Le diagonali sono l'abc del tennis e il discorso che ad un certo livello "basso" di gioco non servano puo' essere assolutamente vero.
Ma il problema e' che se per qualche ragione gioco senza tener conto della diagonale,primo non imparo nulla,si magari porto a casa la partita,perche' dall' altra parte del campo ho davanti il signor platano,ma non sto imparando a giocare a tennis,perche' non seguo le inevitabili logiche del gioco, che con un avversario piu' preparato sarebbero evidenti,percio' non seguendo le logiche delo gioco non sto ancora giocando a tennis.
E da li possono nascere tutti i suggerimenti possibili in base alle proprie esperienze di gioco.
Che anche se valide e descritte a fin di bene ,rimangono esperienze personali che purtroppo lasciano il tempo che trovano.
Comunque interessante il discorso del non far muovere bene l'avversario,argomento di agonistica di ottimo livello,sempre che sia visto nella giusta ottica.
Saludos y Buen Tennis
- malconcioAssiduo
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Re: la tattica di gioco
Ecco, appunto: è più facile giocare con chi ti dà ritmo che chi non te lo dà, perchè è più facile appoggiarsi che spingere.Ecco perchè io cerco di non dare ritmo, il che non vuol dire che gli faccio la smorzata o l'attacco in contro tempo, ma solo che cerco di non farlo giocare da fermo o quasi e preferisco il back al top. Se poi l'avversario mi batte, vuol dire che sa giocare anche su palle senza peso, quelle che al mio circolo chiamano la mezzapalla, ed è giusto che vada a giocare in terza (e infatti Eros dice che vuole passare in terza e per farlo deve imparare a spingere di suo).
In altre parole, se io gioco con Eros e gli dò palle sporche forse, ripeto forse, me la gioco, se inizio a giocare di ritmo, mi seppellisce, forte di una maggiore prestanza fisica.
- malconcioAssiduo
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Re: la tattica di gioco
Se devo crescere temmisticamente, accetto di perdere pur di imparare, diciamo che qualche sconfitta è il prezzo da pagare per imparare.
Ma siccome il tipico giocatore di quarta non ha nè l'età nè le potenzialità fisiche e di talento per crescere e nemmeno il tempo per allenarsi, ecco che a mio parere è preferibile vincere subito qualche partita e divertirsi piuttosto che essere bastonato.
- VeteranoVeterano
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Re: la tattica di gioco
Sono daccordo con te....sul portare a casa la partita con qualsiasi mezzo lecito possibile.malconcio ha scritto:Veterano, il tuo discorso ha senso in una prospettiva di crescita tennistica.
Se devo crescere temmisticamente, accetto di perdere pur di imparare, diciamo che qualche sconfitta è il prezzo da pagare per imparare.
Ma siccome il tipico giocatore di quarta non ha nè l'età nè le potenzialità fisiche e di talento per crescere e nemmeno il tempo per allenarsi, ecco che a mio parere è preferibile vincere subito qualche partita e divertirsi piuttosto che essere bastonato.
Meno sul resto, o meglio sul tempo,le potenzialita' fisiche , ed il talento,che credo siano cose strettamente personali.
Io penso sempre che si possa migliorare a qualsiasi eta',ma chiaro come dici tu bisogna averne la voglia, il tempo etc etc etc
- RagusVeterano
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Re: la tattica di gioco
Ottimo intervento, e' quello che mi fa allenare in casa da mesi..Veterano ha scritto:Sono daccordo con te....sul portare a casa la partita con qualsiasi mezzo lecito possibile.malconcio ha scritto:Veterano, il tuo discorso ha senso in una prospettiva di crescita tennistica.
Se devo crescere temmisticamente, accetto di perdere pur di imparare, diciamo che qualche sconfitta è il prezzo da pagare per imparare.
Ma siccome il tipico giocatore di quarta non ha nè l'età nè le potenzialità fisiche e di talento per crescere e nemmeno il tempo per allenarsi, ecco che a mio parere è preferibile vincere subito qualche partita e divertirsi piuttosto che essere bastonato.
Meno sul resto, o meglio sul tempo,le potenzialita' fisiche , ed il talento,che credo siano cose strettamente personali.
Io penso sempre che si possa migliorare a qualsiasi eta',ma chiaro come dici tu bisogna averne la voglia, il tempo etc etc etc
- ErosAssiduo
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Re: la tattica di gioco
Insomma come in ogni cosa della vita per migliorare bisogno uscire dalla propria zona di confort.
cmq, almeno per me, restare centrati in campo per non sbagliare e allo stesso tempo essere aggressivi è una fatica mentale.
Ma mi diverte avere un obiettivo davanti.
E poi mio figlio che quest'anno inizierà a cimentarsi nei primissimi tornei u12 - quante mazzate che si prenderà - deve riuscire a battermi il più tardi possibile (allo stesso tempo non vedo l'ora che lo faccia)
- VeteranoVeterano
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Re: la tattica di gioco
Eros, in campo e specialmente in torneo non puoi entrare con la paura di sbagliare,o almeno la mente non puo' centrarsi in quello ed in nessuna delle faccende tecniche.Eros ha scritto:d'accordo con voi che per crescere bisogna mettere in conto di poter perdere delle partite. O come dicevo nell'altro thread di rischiare qualche doppio fallo in più per poter migliorare il servizio.
Insomma come in ogni cosa della vita per migliorare bisogno uscire dalla propria zona di confort.
cmq, almeno per me, restare centrati in campo per non sbagliare e allo stesso tempo essere aggressivi è una fatica mentale.
Ma mi diverte avere un obiettivo davanti.
E poi mio figlio che quest'anno inizierà a cimentarsi nei primissimi tornei u12 - quante mazzate che si prenderà - deve riuscire a battermi il più tardi possibile (allo stesso tempo non vedo l'ora che lo faccia)
L'errore fa parte del gioco e come tale va preso,e non puo' condizionare la partita.
Si va in campo con quello che si ha ,pregi e difetti e gli errori o per meglio dire la tecnica la si fa crescere in allenamento.
Acetta l'errore senza problemi e pensa subito al punto successivo e vedrai che la mente incomincera' a rilassarsi.
Che cosa intendi essere agressivi ?
- ErosAssiduo
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Re: la tattica di gioco
sì sì ci sto lavorando. Ho iniziato a fare i tornei proprio per togliermi la paura della partita.
E i risultati a un certo punto si sono visti. Sono ancora in stallo con il braccini da seconda di servizio.
Come dicevo con giocare aggressivi intendo prendere l'iniziativa e cercare di guadagnare campo e angoli, quindi palla carica in top e variare il gioco quando l'altro accorcia.
Se mi rilasso invece tendo a giocare in difesa e a remare. Cosa che a me funziona benissimo fino a un certo livello, ma che poi non basta più.
- albs77Fedelissimo
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Re: la tattica di gioco
malconcio ha scritto:Veterano, il tuo discorso ha senso in una prospettiva di crescita tennistica.
Se devo crescere temmisticamente, accetto di perdere pur di imparare, diciamo che qualche sconfitta è il prezzo da pagare per imparare.
Ma siccome il tipico giocatore di quarta non ha nè l'età nè le potenzialità fisiche e di talento per crescere e nemmeno il tempo per allenarsi, ecco che a mio parere è preferibile vincere subito qualche partita e divertirsi piuttosto che essere bastonato.
Se l'obiettivo è vincere, vale tutto, pure colpirla con il manico.
Anche io che mi alleno e punto a diventare 4.1 e possibilmente alla terza, se dovessi giocare con una pianta(leggasi giocatore dai movimenti molto limitati), non mi metto nemmeno a fare le diagonali: gioco un colpo profondo e una smorza e sei per miracolo ci arriva, pallonetto e si ricomincia, tutta la partita.
Va da se che se l'avversario ha una lacuna fisica e/o tecnica bisogna battere sul ferro, quindi se dal tuo punto di vista vedi che semplicemente buttando la palla lontana dall'avversario porti a casa le partire.. non posso fare altro che darti ragione.
- malconcioAssiduo
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Re: la tattica di gioco
Sto palleggiando sulla diagonale di diritto. La velocità è medio bassa, cioè tipicamente di quarta; su una palla interlocutoria dell'avversario decido di cambiare; ovviamente non cerco l'angolo del rovescio ma un colpo a metà strada tra il centro del campo e l'angolo del rovescio. Ripeto che l'avversario non ha accorciato e nemmeno io ho attaccato con una botta di diritto; lui mi ha tirato un colpo interlocutorio e io con un colpo altrettanto interlocutorio ho cambiato. Ora, se io avessi dall'altra parte Federer avrei fatto un errore perchè Federer ne avrebbe approfittato per piazzarsi sull'angolo del rovescio e massacrarmi con il diritto anomalo. Ma di là non c'è federer, c'è il signor Mario Rossi che dovrà fare due metri per prendere la palla; le sue capacità atletiche fanno sì che lui cercherà di giocare il rovescio e non certo di prendere campo con il diritto; dovrà anche avere abbastanza fiato e abbastanza velocità di gambe per arrivare sulla palla, fermarsi e colpire la palla di rovescio. Più facile che non si fermi completamente (tipico errore del giocatore di quarta che colpisce senza fermarsi) e tirare un rovescio non dico in corsa ma camminando non è proprio facilissimo. Dove ho sbagliato? Ho solo adattato i principi del gioco a chi ho di fronte che è il sig. rossi non federer. Gli ho proposto una difficoltà tecnica, cioè fare una ricerca di palla per colpire di rovescio, cosa che non è facilissima. Probabile che il suo rovescio non sarà proprio irreprensibile.
- malconcioAssiduo
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Re: la tattica di gioco
In altre parole A MIO PARERE non si può applicare al tennis di quarta la tattica che usano i campioni perchè essa pressuppone un atletismo e una tecnica che in quarta non esiste.