"Regole non scritte"
- rocco11Frequentatore
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"Regole non scritte"
secondo voi, nei campionati a squadre tipo d2/d3 o nei torni di 3a e 4a, in doppio è "corretto" durante una partita di doppio, con posizionamento tra la linea di servizio e quella di fondo, sparare un missile lungolinea sull'avversario?????
ho visto le migliori risse aizzarsi per questo motivo!!!
personalmente credo sia pericoloso, perchè la palla viaggia dal basso verso l'alto, a differenza di uno smasch, dove la palla va verso il basso!
chiedo se rientra nelle regole non scritte del tennis?
- DagobertoFrequentatore
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Re: "Regole non scritte"
- rocco11Frequentatore
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Re: "Regole non scritte"
- andyvakgjVeterano
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Re: "Regole non scritte"
il tennis è uno sport e come in tutti gli sport è necessario portare rispetto per i propri avversari
- taglia1964Fedelissimo
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Re: "Regole non scritte"
Chiaro che nel caso di grandi divari fra le coppie, i più forti dovrebbero evitare azioni con palla addosso all'avversario.
- focoUtente attivo
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Re: "Regole non scritte"
Se il livello del doppio e' pari e tirando qualche palla sull'uomo a rete si porta a casa qualche punto a mio avviso e' accettabile. Sta al giocatore a rete decidere se stare a rete oppure no e ci sta che il suo compagno rischi di piu' giocando una palla piu' lunga e una seconda piu' solida. Fa parte del gioco.
Mi e' capitato invece di vedere in doppio due quarta categoria scarsi giocare contro un terza e un seconda categoria. Il seconda categoria ogni tanto sparava sull'uomo a rete. In quel caso vuol dire essere senza un minimo di cervello (avrebbero vinto anche con la sinistra).
A nessun livello non trovo corretto sparare uno smash in pieno petto. Bisogna cercare di mettere la palla dove non c'e' l'avversario o al massimo nei piedi. Questa per me e' l'unica regola non scritta.
Ciao
- PoliwhirlUtente attivo
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Re: "Regole non scritte"
- PistolPeteFedelissimo
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Re: "Regole non scritte"
Così nel doppio, se in risposta l'avversario riesce regolarmente a impallinare l'uomo a rete, vuol dire che il servizio è una mozzarella e converrebbe che il compagno rimanesse dietro.
Poi colpire l'avversario è sempre una cosa antipatica, si chiede scusa, ma non è scorretto in sé.
- wetton76Fedelissimo
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Re: "Regole non scritte"
andyvakgj ha scritto:io dico che tirare addosso volutamente all'avversario è da deficienti, sconsiderati, è antisportivo e oltretutto molto pericoloso
il tennis è uno sport e come in tutti gli sport è necessario portare rispetto per i propri avversari
Il fatto è che, anche se non fosse volontario, il rischio c'è sempre con certi personaggi.
Tipico caso (del doppio) quando uno è a rete e l'avversario, a pochi metri di distanza, ci spara addosso un missile (pur non volendo di proposito farci male)!
In situazioni del genere, se intuivo la pericolosità, di solito mi giravo completamente senza oppormi (sperando magari che la pallina andasse fuori).
Ho giocato anche doppi più tranquilli e per fortuna queste cose non succedevano...
- andyvakgjVeterano
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Re: "Regole non scritte"
Tirarsi addosso volontariamente, per il mio modo di vedere, è da idioti.
Se parliamo di alti livelli il discorso è diverso per vari motivi. Uno su tutti i riflessi, un altro la consapevolezza del proprio corpo, un altro la capacità di lettura dei movimenti altrui.
È chiaro che nel tennis si possa tirare addosso all’avversario (tanto è vero che si realizza pure il punto), ma c’è tennis e tennis....
- kingkongyVeterano
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Re: "Regole non scritte"
Mi ritrovo negli interventi di molti che mi hanno preceduto.
Il fatto è che nel tennis uno subisce le scelte, le decisioni e gli errori fatti e, se si è in doppio, non solo i propri ma anche quelli del compagno di gioco.
In certe situazioni poco simpatiche ci si può trovare, eccome, e a quel punto, visto che lo sai che sei "esposto", ci sta anche il "disturbo" (regolare) del colpo avversario, con finte di spostamento a coprire quelle praterie di campo lasciate libere. Non c'è nulla di strano, così come non c'è nulla di poco signorile nel tirare un colpo difensivo centrale tra i due avversari sperando che qualcuno si dimentichi la "regola del dritto"...
Come è stato detto: non te lo ha prescritto il dottore di stare a rete, soprattutto se il tuo compagno si ostina a giocare piano i colpi pari sul dritto avversario... Alla terza volta hai esaurito il bonus del kamikaze e te ne stai sulla riga di fondo... Ma è un tennis disperato, ovvero in relazione alle forze in campo.
Quando il dislivello è palese, la sportività e il buon senso sono più che obbligatori.
In linea di massima, se l'avversario ti tira addosso, prima arrabbiati con te stesso, con il compagno mai e, sempre mai con l'avversario ...perché ha fatto bene a farlo.
Chi rimane? Ah, l'acqua minerale troppo fredda...
- gp75Utente attivo
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Re: "Regole non scritte"
Se qualcuno tira addosso all'uomo di rete giocando invece con i piedi all'altezza della riga di fondo e questo non si sa preparare le cose sono due: o quello a rete è troppo inadeguato all'incontro o quello che colpisce è troppo superiore al livello dell'incontro.
Certo di matti se ne trovano, se uno stecca e la palla rimbalza ad un metro da rete si cerca di non tirare a tutta sul giocatore davanti a te anche perchè con una palla del genere si può far punto tirando ovunque..... ma c'è sempre il caso di incontrare qualche "esaltato". A livello di terza medio/bassa non mi è mai capitato di discutere con nessuno, se si da o si prende una pallata ci si chiede scusa e finita lì.
- johnnyyoFedelissimo
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Re: "Regole non scritte"
Però l'autore del post parla di una situazione specifica:
1. La partita è ufficiale. Certo, non coppa Davis, ma comunque anche in D2 spesso il livello è alto
2. Chi colpisce è abbastanza distante, oltre la metà campo almeno
Beh in questo caso credo che la risposta sia Assolutamente sì, anzi, deve farlo!
Non parlo di colpire con l'intento di fare male, è chiaro, ma è tatticamente corretto. Proprio ieri il maestro nazionale del nostro circolo allenava le ragazze dell'under 16 su questa cosa: in doppio, durante il classico scambio incrociato, se una accorciava, l'altra doveva forzare su quella a rete perché diventava vulnerabile! L'obiettivo non è fare punto perché la colpisci, ma quello di obbigarla a una volèe difensiva (e difficile), aprendosi il campo a una conclusione successiva.
In mezz'ora così nessuna è mai stata colpita.
La situazione cambia quando il colpitore è davvero ravvicinato, a pochi passi dalla rete. Lì sì che diventa pericoloso e non ti da tempo di reazione, ma normalmente se si verifica quela circostanza, il giocatore vulnerabile si gira o si copre in qualche modo. Anche questo è stato detto counque =)