il mio tennis (parte 2)
- hannibal_lecter81Utente attivo
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Re: il mio tennis (parte 2)
hannibal_lecter81 ha scritto:ragazzi oggi ho provato ad aprire prima ma un disastro le palline mi finivano due metri fuori e poi con una velocità di scambio molto bassa tenere dietro la racchetta mi era difficile ,guardate qua un buon dritto ,praticamente senza aprire,lo so ma è più forte di me:
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Come detto per il video di federer in riscaldamento... se si palleggia a velocità molto bassa ovviamente non ha senso aprire al momento dell'impatto dell'avversario, ma credo sia scontato che si stia discutendo di uno scambio in partita ad una velocità media-alta.
Non credo che lo scopo di tutta la discussione sia migliorare l'apertura durante il palleggio lento... giusto?
- hannibal_lecter81Utente attivo
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Re: il mio tennis (parte 2)
voglio un super nalba !!!!!!!
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Re: il mio tennis (parte 2)
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Re: il mio tennis (parte 2)
kingkongy ha scritto:Toh? Hai appena detto che un professionista apre quando vuole con palla lenta? Strano! Perché non eri d'accordo quando l'ho scritto... Per di più citando proprio i campioni in allenamento... Mi fa piacere che tu lo ammetta! Dai Felipo, molla il colpo... Rileggi quello che hai scritto con tanta sicumera e la prossima volta ragiona.
No. Mi piacerebbe pensare che non sai leggere, ma in realtà stai volutamente travisando quanto ho scritto.
Ho detto che portare l'esempio del riscaldamento significa essere alla frutta, significa: non avere argomenti da portare.
Ho detto che un professionista steppa e apre, anche su palla lenta. Se steppa in ritardo lo fa perchè si sta riscaldando e può farlo, perchè è deconcentrato, ma non lo fa volontariamente perchè è una vita che gli insegnano ad aprire appena l'avversario colpisce, ed è un gesto istintivo. Se non lo fosse, non sarebbe un professionista.
Ho portato l'esempio di tre passi con apertura al momento dello step e quindi al momento dell'impatto della palla da parte dell'avversario. Non era impossibile trovare un esempio di questo tipo oltre i 2 passi? l'hai detto tu
Ho detto che è inutile pensare all'apertura in un palleggio a velocità bassissima, perchè è una situazione che non si incontrerà mai durante una partita a meno che non stiate giocando contro un ultranovantenne.
Tu cosa hai dimostrato, invece? mi pare nulla di nulla. Sto ancora aspettando le prove delle tue affermazioni.
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Re: il mio tennis (parte 2)
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Re: il mio tennis (parte 2)
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Re: il mio tennis (parte 2)
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Re: il mio tennis (parte 2)
kingkongy ha scritto:Rileggiti la pagina 2 di questo argomento... Poi trai le tue conclusioni. Ora basta perché non mi diverto a spiegare ne' l'italiano ne' le buone maniere. E non mi diverte nemmeno parlare di tennis con te perche' non abbiamo punti in comune. L'evidenza non e' abbastanza. Amen.
Per non sbagliare mi sono riletto tutto il topic.
Vedo due solamente due persone che discutono, una che porta argomenti validi l'altra che parla di cose un po' campate in aria e pretende di avere ragione portando esempi non attinenti alla discussione. Penso sia tutto sufficientemente chiaro, grazie per averci provato è stata una piacevole discussione. Per l'italiano e le buone maniere non ho bisogno di lezioni da nessuno men che meno da qualcuno qui su un forum
Rileggiti il file che ho suggerito, mi raccomando non può che farti bene.
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Re: il mio tennis (parte 2)
Ecco un allenamento serio e non un riscaldamento scazzato come quello di federer postato prima:
- hannibal_lecter81Utente attivo
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Re: il mio tennis (parte 2)
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Re: il mio tennis (parte 2)
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Re: il mio tennis (parte 2)
asterix ha scritto:avendo letto tutto e guardando tutti i video postati qui mi sento di affermare che effettivamente l'apertura avviene nella maggior parte dei casi quando la pallina è sopra la rete con o senza spostamenti laterali anche xche mi sembra matematicamente impossibile aprire nel momento dell'impatto avversario... forse ci si sposta cominciando l'apertura nei casi più estremi ( tipo federer nadal ecc )... che poi i maestri insegnano di aprire il prima possibile ci stà....anche per far capire all'allievo che deve velocizzarsi... ma da qui all'apertura nell'impatto avversario cè metà campo di mezzo...
Ma è ovvio che non si possa aprire "esattamente" al momento dell'impatto! ma cominciare a farlo non appena l'avversario ha colpito si...lo split step termina "idealmente" con l'atterraggio al momento del colpo dell'avversario, poi in realtà tutto questo non può avvenire in perfetta sincronia.
Quindi l'insegnamento che viene dato è: aprire appena si è intuita la direzione del colpo, che nei pro appunto coincide con l'atterraggio dallo split e lo spostamento o pivot verso una certa direzione, cioè: aprire prima possibile.
E' chiaro che alla velocità con cui giocano i professionisti noi percepiamo che l'apertura inizia quando la palla è quasi sulla rete, questo perchè:
- la palla viaggia velocissima
- nella vista posteriore del giocatore è difficile fare attenzione ai dettagli come l'inizio della rotazione del busto, il pivot del piede esterno, la rotazione delle spalle, etc... ma tutte queste azioni cominciano all'uscita dallo split step, su questo non c'è storia. Qualsiasi video in slow motion lo testimonia.
Quello che noi mortali possiamo imparare dai pro è appunto a reagire immediatamente al colpo dell'avversario, cominciando l'apertura prima possibile - e se facciamo lo split step viene "naturale" cominciare l'apertura non appena atterrati.
Introdurre variabili come: a seconda del colpo che mi sta arrivando devo aprire quando la palla rimbalza, anzi no quando è sulla rete, anzi no quando è a metà campo, anzi no quando.... di sicuro non può migliorare il nostro tennis. Le palle che andremo ad affrontare durante le nostre partite sono sì più lente di quelle che si scambiano i pro, ma allo stesso modo noi abbiamo tempi di reazione maggiori e velocità di spostamento minori, per cui la regola che vale per loro deve valere anche per noi...
Iniziare l'apertura quando vediamo la palla sopra la rete o al momento del rimbalzo (!!!!!!) secondo me è veramente una sciocchezza. E' concedere un vantaggio enorme all'avversario.
Quello che tutti gli allenatori pretendono dai giocatori è la perfezione del movimento e l'uniformità dello stesso (nelle sue parti principali, ovviamente ogni colpo sarà sempre diverso dal successivo come lo è stato dal precedente) per ogni diritto o ogni rovescio da qualsiasi posizione. Per cui anche al momento di reagire al colpo dell'avversario introdurre variabilità crea confusione e perdita delle prestazioni. Si inizia l'apertura in uscita dallo split step, questa è la regola base.
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Re: il mio tennis (parte 2)
- asterixUtente attivo
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Re: il mio tennis (parte 2)
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