Monofilo e articolazioni
- tennistadiprovinciaFrequentatore
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Monofilo e articolazioni
Perché un monofilo rischia di causare problemi alle articolazioni se non cambiato entro una certa tempistica? Qual è il processo meccanico o fisico che fa sì che, ad esempio, dopo 15 ore sia opportuno tagliare per evitare fastidi articolari?
Grazie
- Eiffel59Veterano
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Re: Monofilo e articolazioni
- drichichiVeterano
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Re: Monofilo e articolazioni
- RagusVeterano
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Re: Monofilo e articolazioni
- Tennis ForeverFedelissimo
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Re: Monofilo e articolazioni
Riprendo l'argomento perchè oggi ho avuto l'occasione di fare due chiacchiere con l'Ing. Medri per un paio di ore ed abbiamo affrontato anche questo aspetto.Tennis Forever ha scritto:Ragus ha scritto:Credo ci sia confusione.Tennis Forever ha scritto:Per quello che ho capito io sulle proprietà dei filamenti in generale:
Resistenza tensile (allungamento totale a seguito di trazione)= elasticità (allungamento reversibile)+duttilità (allungamento irreversibile/plasticizzazione)
L'irrigidimento dovuto a plasticizzazione comporta che per allungare la corda serve più energia proprio perché l'allungamento plastico non è più accessibile.
Sulla racchetta questo si traduce che dopo la completa o parziale plasticizzazione la perdita di tensione fa percepire il piatto corde più molle, ma la corda è più rigida (infatti si allunga di meno), ma si può ancora allungare perché la parte elastica c'è ancora, ma a regimi più alti (più forza) perché la corda è più rigida.
Questo è quello che ho capito! Ovviamente non dico che sia la verità assoluta e sono sempre pronto a capire di più con il confronto!
Deformazione elastica è reversibile
Deformazione plastica non è reversibile
I cicli ripetuti a cui la corda è sottoposta aumentano la plasticizzazione cancellando l'elasticità. La corda infatti viene sottoposta a cicli di fatica in regime elastoplastico.
Premesso che nel mio intervento ho scritto resistenza tensile (che dovrebbe essere il carico massimo della corda in trazione prima di rompersi) anzichè tenacità, io non credo sia così.
Per quello che ho capito, se io tiro una corda 25 kg la corda si allunga di x mm di cui y mm per deformazione irreversibile (plastica) e z mm per deformazione reversibile (elastica). Se continuo ad allungarla a 25 kg continuamente (ciclo di cui parli), la corda si allunga sempre e continua a plasticizzare tornando indietro sempre meno. Se per assurdo la corda si allunga talmente tanto da non allungarsi più a 25kg, se successivamente la tiro a 27 kg (sempre se non ha raggiunto il punto di rottura), la corda si allunga e torna indietro un po' (cioè è ancora elastica) e così via.
Quindi se io ho sulla racchetta una corda che si è plasticizzata (ovvero si è irrigidita e ha perso tensione), se colpisco fortissimo (come può fare Sinner per es.) la corda ha ancora una riserva elastica. Ogni giocatore, in base al proprio livello e ai watt di potenza che riesce ad esprimere, può deformare corde più o meno rigide, quindi più o meno plasticizzate.
Una corda come la Lynx magari, una volta plasticizzata avrà un modulo elastico che può avvicinarsi a quello della 4G (non ho dati, magari lo supera pure) e io non riesco a defletterla per sfruttare la scarsa elasticità che ha, ma Tsitsipas marari si!
Spero di aver spiegato quello che voglio dire.
Detto questo, anche stavolta ho scritto quello che ho capito, approfondirò per vedere se sto prendendo un granchio!
Mi ha confermato tutto quello che avevo scritto a suo tempo, ovvero che l'elasticità del filamento non viene meno, è solo meno accessibile causa l'irrigidimento dovuto alla plasticizzazione.
Gli ho fatto lo stesso esempio che facevo sopra (modulo elastico che si avvicina a quello di una 4G) e mi ha confermato tutto.
Lo scrivo solo per dare un contributo alla discussione.
Intanto buon anno a tutti e buon tennis!
- drichichiVeterano
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Re: Monofilo e articolazioni
GrazieTennis Forever ha scritto:Riprendo l'argomento perchè oggi ho avuto l'occasione di fare due chiacchiere con l'Ing. Medri per un paio di ore ed abbiamo affrontato anche questo aspetto.Tennis Forever ha scritto:Ragus ha scritto:Credo ci sia confusione.Tennis Forever ha scritto:Per quello che ho capito io sulle proprietà dei filamenti in generale:
Resistenza tensile (allungamento totale a seguito di trazione)= elasticità (allungamento reversibile)+duttilità (allungamento irreversibile/plasticizzazione)
L'irrigidimento dovuto a plasticizzazione comporta che per allungare la corda serve più energia proprio perché l'allungamento plastico non è più accessibile.
Sulla racchetta questo si traduce che dopo la completa o parziale plasticizzazione la perdita di tensione fa percepire il piatto corde più molle, ma la corda è più rigida (infatti si allunga di meno), ma si può ancora allungare perché la parte elastica c'è ancora, ma a regimi più alti (più forza) perché la corda è più rigida.
Questo è quello che ho capito! Ovviamente non dico che sia la verità assoluta e sono sempre pronto a capire di più con il confronto!
Deformazione elastica è reversibile
Deformazione plastica non è reversibile
I cicli ripetuti a cui la corda è sottoposta aumentano la plasticizzazione cancellando l'elasticità. La corda infatti viene sottoposta a cicli di fatica in regime elastoplastico.
Premesso che nel mio intervento ho scritto resistenza tensile (che dovrebbe essere il carico massimo della corda in trazione prima di rompersi) anzichè tenacità, io non credo sia così.
Per quello che ho capito, se io tiro una corda 25 kg la corda si allunga di x mm di cui y mm per deformazione irreversibile (plastica) e z mm per deformazione reversibile (elastica). Se continuo ad allungarla a 25 kg continuamente (ciclo di cui parli), la corda si allunga sempre e continua a plasticizzare tornando indietro sempre meno. Se per assurdo la corda si allunga talmente tanto da non allungarsi più a 25kg, se successivamente la tiro a 27 kg (sempre se non ha raggiunto il punto di rottura), la corda si allunga e torna indietro un po' (cioè è ancora elastica) e così via.
Quindi se io ho sulla racchetta una corda che si è plasticizzata (ovvero si è irrigidita e ha perso tensione), se colpisco fortissimo (come può fare Sinner per es.) la corda ha ancora una riserva elastica. Ogni giocatore, in base al proprio livello e ai watt di potenza che riesce ad esprimere, può deformare corde più o meno rigide, quindi più o meno plasticizzate.
Una corda come la Lynx magari, una volta plasticizzata avrà un modulo elastico che può avvicinarsi a quello della 4G (non ho dati, magari lo supera pure) e io non riesco a defletterla per sfruttare la scarsa elasticità che ha, ma Tsitsipas marari si!
Spero di aver spiegato quello che voglio dire.
Detto questo, anche stavolta ho scritto quello che ho capito, approfondirò per vedere se sto prendendo un granchio!
Mi ha confermato tutto quello che avevo scritto a suo tempo, ovvero che l'elasticità del filamento non viene meno, è solo meno accessibile causa l'irrigidimento dovuto alla plasticizzazione.
Gli ho fatto lo stesso esempio che facevo sopra (modulo elastico che si avvicina a quello di una 4G) e mi ha confermato tutto.
Lo scrivo solo per dare un contributo alla discussione.
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- drichichiVeterano
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Re: Monofilo e articolazioni
- RagusVeterano
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Re: Monofilo e articolazioni
Era questo riferito al comportamento della corda nella sua vita utile, i sui primi cicli elastoplastici, o a fine vita? Il secondo era punto iniziale di questa discussione.
Nei primi cicli, quando la corda si stabilizza dopo una certa deformazione plastica ha certamente elasticita' residua con un modulo elastico che aumenta.
Come descrive Medri il comportamento a fine vita? Quando tagli una corda e non si sposta dalla sua posizione, ergo non ha elasticita' residua.
- Tennis ForeverFedelissimo
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Re: Monofilo e articolazioni
L'elasticità non diminuisce e non si perde, ma è meno accessibile.
Forse si confonde l'elasticità con la tenacità (allungamento complessivo sia plastico che elastico).
E' evidente che stiamo parlando di teoria più che di pratica perchè:
a) occorre vedere se la corda si rompe prima di aver plasticizzato completamente perchè, se il giocatore è molto forte o sfrutta molto la corda, potrei non raggiungere tale stato;
b) nessuno sano di mente gioca con una corda morta con controllo pari a zero causa perdita di tensione (anche se a molti piace giocare con la corda morta perchè la palla sta tanto sul piatto, hai tanto controllo causa rigidità del filamento ed hai la sensazione di morbidezza del piatto corde, non della corda, proprio a causa della perdita di tensione.
Questo è il comportamento nel corso della vita di una incordatura.
- Luchino 67Veterano
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Re: Monofilo e articolazioni
Feci allora controllare le tensioni e risultarono effettivamente molto lente, per l'esattezza, 19 vert. 16 orizz. ma il controllo era elevatissimo e la precisione direzionale superba, ma facendola reincordare a 20 kg. con corde meno rigide, mi ci trovai bene ma non come con le corde morte.....scrivo tutto questo solo per "contestare" la mancanza di controllo causa perdita di tensione......forse questo, viene in parte compensato, dalla oramai persa reattività, che facilita la capacità di riuscire a tenere la palla sul piatto corde, che di fatto fa si che il giocatore, riesca ad avere maggior controllo in virtù della palla che non esce veloce dal piatto corde ed egli la "sente meglio".......
- drichichiVeterano
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Re: Monofilo e articolazioni
non l'avrei dettoLuchino 67 ha scritto:Prima puntualizzazione; io non sono sano di mente anche se cambio le corde al momento opportuno però, trovo contradditoria la frase, "anche se a molti piace giocare con la corda morta perchè la palla sta tanto sul piatto, hai tanto controllo causa rigidità del filamento" se prima dici che la corda morta, ha controllo pari a zero causa perdita della tensione. Io, una volta, ho acquistato una racchetta usata da un mio amico con su le Black code nere ormai usate tanto; non resistetti e la provai così, giocando benissimo e con sensazioni all'impatto di palla, di lunga permanenza sulle corde e grandissimo controllo. Chiesi allora al mio amico, da quanto tempo le aveva montate e a che tensione e la risposta fu " un anno e più a 26 kg."
Feci allora controllare le tensioni e risultarono effettivamente molto lente, per l'esattezza, 19 vert. 16 orizz. ma il controllo era elevatissimo e la precisione direzionale superba, ma facendola reincordare a 20 kg. con corde meno rigide, mi ci trovai bene ma non come con le corde morte.....scrivo tutto questo solo per "contestare" la mancanza di controllo causa perdita di tensione......forse questo, viene in parte compensato, dalla oramai persa reattività, che facilita la capacità di riuscire a tenere la palla sul piatto corde, che di fatto fa si che il giocatore, riesca ad avere maggior controllo in virtù della palla che non esce veloce dal piatto corde ed egli la "sente meglio".......
- nw-tVeterano
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Re: Monofilo e articolazioni
Non c'è niente di strano, se ti sei trovato bene. Però la tua "esperienza" non fà testo x la maggior parte dell'agonisti. Basta poco x chi picchia dalla prima all'ultima palla x andare fuori "misura" se la corda perde le sue caratteristiche di base/costruzione. Ricordo che i mono sono corda da CONTROLLO.Luchino 67 ha scritto:Prima puntualizzazione; io non sono sano di mente anche se cambio le corde al momento opportuno però, trovo contradditoria la frase, "anche se a molti piace giocare con la corda morta perchè la palla sta tanto sul piatto, hai tanto controllo causa rigidità del filamento" se prima dici che la corda morta, ha controllo pari a zero causa perdita della tensione. Io, una volta, ho acquistato una racchetta usata da un mio amico con su le Black code nere ormai usate tanto; non resistetti e la provai così, giocando benissimo e con sensazioni all'impatto di palla, di lunga permanenza sulle corde e grandissimo controllo. Chiesi allora al mio amico, da quanto tempo le aveva montate e a che tensione e la risposta fu " un anno e più a 26 kg."
Feci allora controllare le tensioni e risultarono effettivamente molto lente, per l'esattezza, 19 vert. 16 orizz. ma il controllo era elevatissimo e la precisione direzionale superba, ma facendola reincordare a 20 kg. con corde meno rigide, mi ci trovai bene ma non come con le corde morte.....scrivo tutto questo solo per "contestare" la mancanza di controllo causa perdita di tensione......forse questo, viene in parte compensato, dalla oramai persa reattività, che facilita la capacità di riuscire a tenere la palla sul piatto corde, che di fatto fa si che il giocatore, riesca ad avere maggior controllo in virtù della palla che non esce veloce dal piatto corde ed egli la "sente meglio".......
- Luchino 67Veterano
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Re: Monofilo e articolazioni
Assolutamente d'accordo con te....ho puntualizzato, proprio per far capire che non tutte le regole generali, siano applicabili semprenw-t ha scritto:Non c'è niente di strano, se ti sei trovato bene. Però la tua "esperienza" non fà testo x la maggior parte dell'agonisti. Basta poco x chi picchia dalla prima all'ultima palla x andare fuori "misura" se la corda perde le sue caratteristiche di base/costruzione. Ricordo che i mono sono corda da CONTROLLO.Luchino 67 ha scritto:Prima puntualizzazione; io non sono sano di mente anche se cambio le corde al momento opportuno però, trovo contradditoria la frase, "anche se a molti piace giocare con la corda morta perchè la palla sta tanto sul piatto, hai tanto controllo causa rigidità del filamento" se prima dici che la corda morta, ha controllo pari a zero causa perdita della tensione. Io, una volta, ho acquistato una racchetta usata da un mio amico con su le Black code nere ormai usate tanto; non resistetti e la provai così, giocando benissimo e con sensazioni all'impatto di palla, di lunga permanenza sulle corde e grandissimo controllo. Chiesi allora al mio amico, da quanto tempo le aveva montate e a che tensione e la risposta fu " un anno e più a 26 kg."
Feci allora controllare le tensioni e risultarono effettivamente molto lente, per l'esattezza, 19 vert. 16 orizz. ma il controllo era elevatissimo e la precisione direzionale superba, ma facendola reincordare a 20 kg. con corde meno rigide, mi ci trovai bene ma non come con le corde morte.....scrivo tutto questo solo per "contestare" la mancanza di controllo causa perdita di tensione......forse questo, viene in parte compensato, dalla oramai persa reattività, che facilita la capacità di riuscire a tenere la palla sul piatto corde, che di fatto fa si che il giocatore, riesca ad avere maggior controllo in virtù della palla che non esce veloce dal piatto corde ed egli la "sente meglio".......
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Re: Monofilo e articolazioni
Si Luchino 67 hai ragione, mi sono espresso male per essere troppo veloce. Intendo questo: quando la corda ha plasticizzato tanto vuol dire che ha perso anche tanta tensione e su questo non c'è dubbio.drichichi ha scritto:non l'avrei dettoLuchino 67 ha scritto:Prima puntualizzazione; io non sono sano di mente anche se cambio le corde al momento opportuno però, trovo contradditoria la frase, "anche se a molti piace giocare con la corda morta perchè la palla sta tanto sul piatto, hai tanto controllo causa rigidità del filamento" se prima dici che la corda morta, ha controllo pari a zero causa perdita della tensione. Io, una volta, ho acquistato una racchetta usata da un mio amico con su le Black code nere ormai usate tanto; non resistetti e la provai così, giocando benissimo e con sensazioni all'impatto di palla, di lunga permanenza sulle corde e grandissimo controllo. Chiesi allora al mio amico, da quanto tempo le aveva montate e a che tensione e la risposta fu " un anno e più a 26 kg."
Feci allora controllare le tensioni e risultarono effettivamente molto lente, per l'esattezza, 19 vert. 16 orizz. ma il controllo era elevatissimo e la precisione direzionale superba, ma facendola reincordare a 20 kg. con corde meno rigide, mi ci trovai bene ma non come con le corde morte.....scrivo tutto questo solo per "contestare" la mancanza di controllo causa perdita di tensione......forse questo, viene in parte compensato, dalla oramai persa reattività, che facilita la capacità di riuscire a tenere la palla sul piatto corde, che di fatto fa si che il giocatore, riesca ad avere maggior controllo in virtù della palla che non esce veloce dal piatto corde ed egli la "sente meglio".......
Quando ha plasticizzato ha aumentato di molto il proprio modulo elastico quindi, se da un lato la corda è più dura (e di tanto), dall'altra il calo di tensione non mi fa percepire questo irrigidimento fino in fondo perchè il piatto corde diventa più molle.
Una corda più rigida controlla di più perchè deforma di più la palla a parità di tutti gli altri parametri, ma una tensione più bassa va esattamente nel senso opposto quindi: in base al mio livello/stile di gioco, fisico, telaio, tensione di partenza, tensione dopo tot ore, percepirò il piatto in un certo modo e mi ci troverò bene oppure no. Quindi quello che per me potrebbe essere un piatto corde ingovernabile, per te potrebbe essere il top.
Quindi ci sta che tu ti trovassi bene con le Black Code usate tanto e ci sta pure che non perdessi controllo. Il fatto che a 20 kg non ti trovassi così bene così come con le corde "morte" ti fa capire proprio quello che è successo.