Io, l'allenatore di me stesso.....
- boris75Assiduo
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Io, l'allenatore di me stesso.....
Ciao ragazzi ho capito una cosa , lo sò forse avrò scoperto l'acqua calda ,però ai maestri noi vecchietti serviamo solo per fare soldi. Il nostro rapporto inizia e finisce nell'ora di lezione e quello che viene fatto in quell'ora è improvvisato , non c'è diciamo un programma un qualcosa di continuo . Mi rendo conto che è impossibile imparare a giocare a tennis con una sola ora a settimana , ma uno si può sempre allenare da solo o con gli amici , oppure fare anche più ore con il maestro se se lo può permettere. Mi trovo in un momento che avrei tantissima voglia di imparare e migliorarmi ma mi trovo solo, come ho scritto io l'allenatore di me stesso , ma se ci capivo a giocare a tennis facevo io l'allenatore . Mi ritrovo a palleggiare per un'ora di diritto e rovescio , ma il servizio ? ma la seconda liftata, ma il gioco al volo ? ecc ecc.... io vorrei imparare un pò tutto , ma devo essere sempre io a proporlo al mio allenatore , non c' è un minimo di programma , e quando mi sono provato a proporre qualcosa sono stato preso anche un pò per il culo ... Al mio circolo alle 10 di sera i campi sono pressochè vuoti , avevo proposto di fare una tariffa speciale per il maestro per vedere se chi fosse interessato poteva risparmiare qualcosa e il circolo faceva lavorare i campi un pò di più ... niente, avevo proposto di fare una pacchetto diverso per i corsi per adulti di aggiungere un'ora in più a settimana risparmiando qualcosa e niente..... La dura realtà è questa almeno per me . Non gliene frega niente e nessuno se tu hai voglia o no , noi fuori categoria serviamo solo per fare soldi punto. Per fortuna ho un amico che si è nella mia situazione e spesso ci alleniamo insieme , senza per forza fare la partitina
Era un piccolo sfogo scusate.
- OspiteOspite
Re: Io, l'allenatore di me stesso.....
io ho girato tante città per lavoro, così ho conosciuto diversi maestri di tennis e posso dire che l'approccio è molto diverso. C'è chi individua alcuni tuoi difetti e cerca di lavorare con te, chi se ne frega del lato tecnico e semplicemente palleggia con te, c'è chi se ne frega di te e gli interessano solo i tuoi soldi etc.
In genere comunque c'è sempre un andamento tipico della lezione; quello del mio maestro attuale è: riscaldamento a metà campo (5 min), incrociato di diritto (2 cesti), lungolinea di diritto ( 2 cesti) , sventaglio di diritto (un cesto), rovescio incrociato (un cesto, è il mio colpo migliore), un esercizio al cesto a per correggere un difetto che quel giorno il maestro ha individuato. In più a lezioni alterne servizio o volee al cesto. Certamente non c'è un programma di lungo periodo!
Dal mio punto di vista, il mio maestro ideale è uno che mi corregge solo l'indispensabile (un maestro ha cercato di cambiare il mio swing di diritto, secondo lui troppo ovalizzato e per sei mesi non mandavo una palla dall'altra parte del campo; quando sono tornato al mio movimento, ha avuto il coraggio di dirmi "hai visto che il lavoro ti ha premiato?), mi dà tante palle pulite su cui giocare (in modo che possa colpire sempre allo stesso modo, migliorando il gesto tecnico, cosa che non posso fare giocando con uno del mio livello, che mi dà sempre palle sporche). Per me il maestro è poi anche un "combinatore di incontri", nel senso che ogni qualvolta ho cambiato maestro, a seguito dei miei spostamenti di lavoro, la mia prima domanda è stata "mi presenti qualche tuo allievo del mio livello con cui giocare?".
- VeteranoVeterano
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Re: Io, l'allenatore di me stesso.....
In genere in quarta se stai bene fisicamente e hai una buona solidita' nel tenere le diagonali porti a casa le partite senza scervellarti in tattiche che poi al lato pratico non sai eseguire.Chiaro che puo' essere noiso fare sempre le stesse cose,e anche qui un po di varieta' ci vuole,ma la base e quella ,diagonali..............e poi quando si ha la palla corta si entra
in campo per il colpo lungo linea e se e' necessario si chiude a rete,niente di tanto complicato.ma tutto cio' deve essere supportato da una base solida,pochi errori gratuiti,e riuscire a tenere un palleggio profondo ad una buona velocita',se poi il servizio ci aiuta un po ancora meglio,ma come ripeto per primeggiare in quarta non bisogna essere dei fenomeni.
Purtroppo i maestri sono persone come tutte le altre,e nell' ambito del lavoro,qualsiasi tipo di lavoro ,si trova di tutto...........anche li bisogna avere fortuna.............ma sopratutto parlare chiaro ed essere onesti con se stessi............la prima lezione serve al maestro per vedere il livello attuale dell' alunno e da li in avanti si decide programma in base a quello che vuole fare l'alunno l'allenamento.
Come dicevo bisogna avere fortuna a trovare un bravo maestro che non abia paura di dirti chiaro in faccia quello che sei(sempre nell ambito tennistico) a volte vengonp da me dei personaggi che pretendono in sei mesi di diventare dei terza categoria,sicuramente si puo' ma ci devono esere delle basi per lavorare,se no e tempo sprecato per te e per il tuo allievo.Se non c'e possibilita' o ci sono dei problemi di base il maestro ha l'obbligo di parlare chiaramente ai suoi allievi,pero' come dicevo anche li c'e di tutto.............
- doppiofalloFedelissimo
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Re: Io, l'allenatore di me stesso.....
- OspiteOspite
Re: Io, l'allenatore di me stesso.....
Detto questo, però, visto che una lezione costa ben 25 euro qui a Roma, che non è cifra da poco, pretendo che il mio maestro si impegni, mettendo da parte le sue "delusioni professionali".
Se proprio devo tener conto delle sue difficoltà umane, spero che lui ricambi tenendo conto delle mie difficoltà economiche e mi abbassi il prezzo della lezione!!!!
- andrea1672Veterano
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Re: Io, l'allenatore di me stesso.....
- OspiteOspite
Re: Io, l'allenatore di me stesso.....
- seamaster76Utente attivo
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Re: Io, l'allenatore di me stesso.....
- Bonifacio AngiusFrequentatore
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Re: Io, l'allenatore di me stesso.....
- boris75Assiduo
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Re: Io, l'allenatore di me stesso.....
Veterano ha scritto:
In genere in quarta se stai bene fisicamente e hai una buona solidita' nel tenere le diagonali porti a casa le partite senza scervellarti in tattiche che poi al lato pratico non sai eseguire.Chiaro che puo' essere noiso fare sempre le stesse cose,e anche qui un po di varieta' ci vuole,ma la base e quella ,diagonali..............e poi quando si ha la palla corta si entra
in campo per il colpo lungo linea e se e' necessario si chiude a rete,niente di tanto complicato.ma tutto cio' deve essere supportato da una base solida,pochi errori gratuiti,e riuscire a tenere un palleggio profondo ad una buona velocita',se poi il servizio ci aiuta un po ancora meglio,ma come ripeto per primeggiare in quarta non bisogna essere dei fenomeni.
Prendo spunto da questo intervento di veterano che mi ha fatto capire tante cose. Ci tengo a precisare per la 2 volta che il mio allenatore è una persona molto seria e ci mette l'anima quando mi allena , solo che siccome in un'ora secondo lui non s'impara a giocare a tennis e lui mi vorrebbe fa fare cose e io invece ne vorrei fare altre. Dal discorso di veterano ho capito che un maestro di oggi ti insegna il minimo indispensabile per poter primeggiare con i tuoi compagni , il tennis come mi ha detto il maestro oggi è servizio e diagonale di diritto . Per questo mi fa palleggiare per un'ora molto sul diritto , perchè migliorando così posso battere tanti miei pari. Tenendo conto che poi io sono mancino per cui il mio diritto incrociato va sulla diagonale del rovescio che di solito a livello di club è il colpo più debole , vai che vinco le partite facile . Forse sarà tennis moderno ,ma a me fa schifo . Nella mia logica ( sbagliata) è quello di far crescere tutti i colpi, e non perchè così vinco facile gioco in diagonale per un'ora. Io non ho da fare tornei , io devo divertirmi e mi diverto se mi sento un giocatore completo e posso mettere in difficoltà il mio avversario solo con un colpo in diagonale. Per il mio livello ho un bel diritto e voglio portare il rovescio in top al suo pari , voglio poter accellerare di rovescio come di diritto, lui sorride quando gli dico questa cosa. Sempre per la mia logica sbagliata se io vedo uno che ha un colpo forte e uno debole , cerco di fargli crescere quello debole così da essere ancora più forte. E ho capito che siccome lui vede le cose in modo diverso da me mi dice su cosa ti vuoi allenare, almeno sono contento visto che pago io...per cui adesso sono ancora più convinto che io sono l'allenatore di me stesso...
- VeteranoVeterano
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Re: Io, l'allenatore di me stesso.....
Se hai un buon dritto ma il rovescio e' inguardabile e non riesci a tenere 10 palleggi di fila nulla ti serve a vere un dritto alla Gonzales,si ti servirebbe ma dovresti avere anche la sua capacita' nello spostarsi per colpire il piu' possibile il dritto anomalo.Comunque credo che il bravo maestro confonda un po il tuo allenamento con quello di un giocatore agonista.
Sicuramente puoi crescere visto che hai quattro allenamenti insisti di piu su un colpo alla volta,ossia riscaldamento dritto rovescio,poi per esempio piu cesti col dritto,un cedto di vole e smash e uno di servizio.Bueno abbiamo visto tutti gli aspetti del gioco.la prossima sessione lo stesso ma insisti di piu sul rovescio,e cosi via,una si insiste di piu' sulla vole' e l'altra sul servizio.
Sempre pero senza tralasciare niente.Poi puoi dedicare una lezione al palleggio per diagonali,sempre dopo aver riscaldato prima tutti i colpi.
Mah non riesco a capìre come un buon maestro non sia in grado di pianificare tutto cio'.Chiaramente sa che un ora e poco pero non ha senso non fare un programma per farti crescere,magari i progressi saranno piu lenti ma ci devono essere,e senza pianificazione non si va da nessuna parte,ricorda che ad ogni colpo va data una direzione .................