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difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo.

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difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo. - Pagina 5 Empty difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo.

Ven 20 Ott 2017 - 1:29
Promemoria primo messaggio :

Ciao a tutti, apro questo topic per sfogarmi un po' di una situazione che mi sta pesando e che mi impedisce di allenarmi serenamente. 
Sono un ragazzo di 26 anni, gioco a tennis dall'infanzia a causa di una passione dei miei genitori. Sono diventato, negli anni, piuttosto bravo, saltuariamente ho fatto tornei (quest'anno mi sono tesserato, ad es. e ho vinto un match in serie d3 contro un 4.1, e adesso sono 4.5 come classifica... ma mi sa che l'ultimo anno in cui mi sono tesserato, prima di questo, è stato il 2008 o 2009)  in realtà gioco solo per passione, per stare in forma e divertirmi. Il problema è che non sono (quasi) mai riuscito a trovare il luogo adatto a questo scopo. Non sono competitivo, nel tennis, e già questo è un problema, perché al livello a cui sono trovo soltanto persone un po' fissate e, per questo, anche un po' antipatiche, o comunque non esattamente l'ideale di amico con cui andare la domenica mattina a divertirmi e a fare due risate insieme.
Da bambino mi sono trovato in un ambiente fantastico: un bel circolo, con dei maestri molto bravi e un bel gruppo di ragazzi e ragazze di varie età. Da adulto ho cambiato circolo, per motivi di comodità geografica, ho frequentato altri due circoli, di cui uno universitario, a un certo punto. Sono dovuto ripartire da zero col farmi nuovi amici, naturalmente. Ma non ho più saputo ricreare un clima sereno. Tutti i ragazzi che ho incontrato erano piuttosto competitivi, perché erano bravi, come lo ero io, ma, a differenza mia, non capivano il bello del giocare per puro svago e non ci capivamo.
C'è un altro problema, un po' più radicale, direi. Io sono gay. Non sono effemminato, non faccio pesare questa cosa a loro, se non lo vedessero da facebook o se non ne parlassi io, non se ne accorgerebbero neanche. Certo, ho passioni particolari, oltre al tennis... non amo il calcio, non amo le auto, non vado in discoteca e ovviamente non parlo di donne. Mi piacciono i videogiochi. Ho un compagno e sono felice della mia vita. Inutile dire che questa cosa ha creato non pochi problemi a chi doveva approcciarsi a me. Sono stato un po' emarginato (ma comprensibilmente, direi).
Un anno fa ho conosciuto un ragazzo nuovo, nel mio circolo, mio coetaneo, col quale per la prima volta dopo anni sono riuscito a instaurare un'amicizia anche al di fuori del tennis, e col quale finalmente giocavo volentieri e veramente mi divertivo.
Purtroppo un altra persona del nostro circolo si è messa in mezzo al nostro rapporto che adesso pare aver avuto una piccola battuta d'arresto. So che sono vago nel dire così, ma non riesco a spiegare tutto, il post diventerebbe lunghissimo e forse non sarebbe interessante leggerlo.
Ho provato a prendere l'allenamento come allenamento, come una sorta di dovere, per star bene fisicamente, mantenermi in forma, e lasciar correre il clima competitivo o la noia che provo a dovermi relazionare con persone competitive, ma non ci riesco. Ho bisogno di qualcuno con cui divertirmi. Sembra facile da trovare, ma nella mia posizione non lo è affatto, a volte mi sembra quasi di star inseguendo una chimera. Ho provato a cambiare circolo ma non mi sono trovato bene, trovo sempre la stessa gente e comunque ho un circolo a due strade dalla mia e non mi va di spostarmi. Sono andato anche in un circolo universitario, ma anche lì, niente.
I problemi sono i commentini che ricevo sul mio gioco, le frecciatine varie, le rotture di palle coi soliti palloni gonfiati... tutto questo mi stressa, ho una vita già piuttosto stressante al di fuori, per me il massimo della vita è andare a giocare in un campetto sfigato la domenica mattina con uno che lo faccia col mio stesso spirito di cazzeggio e non che monti l'eterna diatriba sulle classifiche, i punti, o sul giudicare il gioco e quant'altro. Non chiedo tanto.
Scusate lo sfogo, per molti sembrerà un po' insensato ma magari per uno o due di voi non lo è e possiamo confrontarci.

Dieghost
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difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo. - Pagina 5 Empty Re: difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo.

Ven 26 Gen 2018 - 18:53
Una volta accantonata la "questione gay"(viva dio), forse mi ripeto ma il mio suggerimento è quello di cercare "vecchi agonisti" che hanno mollato un pò le redini e vogliono tenersi in forma rilassandosi col tennis...mi sembra il profilo ideale per le tue sofferenze sociali.
Non ricordo se abiti in una grande città o paese, ma se giochi da sempre dovresti avere anche una buona conoscenza dei circoli, chiedendo appunto di fissare incontri di "questo tipo"..in fondo i maestri conoscono i vari profili dei giocatori del proprio circolo.
Lo so che questo vuol dire fare km, ma se il gioco vale la candela ti tocca, altrimenti rimane uno sfogo sul forum e basta..che va pure bene se va bene a te.
Il mio sport è l enduro. Questo significa che per poterlo fare ogni volta mi tocca fare una paccata di km fra allenamenti in montagna e gare di campionato italiano...capita di fare 1000 km fra il sab e la dom. (solo in auto, più 200 in moto).
Ecco, se fare qualche km in più ti da noia pensa a me..forse ti sembreranno pochissimi e ti verà la voglia di soddisfare i tuoi bisogni pagando un piccolo prezzo.
In bocca al lupo.
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difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo. - Pagina 5 Empty Re: difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo.

Sab 27 Gen 2018 - 0:39
fa ha scritto:Poliwhirl, più che non si è letto quello che hai scritto, penso che probabilmete la stragrande maggioranza di chi ti ha risposto (me compreso) abbia un concetto di rivalità sana diverso dal tuo. Giusto o sbagliato nessuno può dirlo, ma semplicemente diverso....e si, sei stato polemico.
Non so se abbiamo concetti diversi di rivalità sana, in ogni caso non avete letto o avete interpretato le mie parole a modo vostro e funzionalmente alle risposte che volevate dare.
Comunque non importa, prendo atto, la discussione per me è finita da tempo.
E continuate.
Va be', saluti a tutti.
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difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo. - Pagina 5 Empty Re: difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo.

Sab 27 Gen 2018 - 1:06
interpretato le parole funzionalmente alle risposte che volevamo dare. perfetto ! questo la dice lunga su come tu non sia 
in grado di metterti in gioco per partire da zero alla pari di tutti gli altri. e il calcio non c'entra un fico secco ! nel tennis ci 
sono persone che, per loro natura caratteriale, tendono a non essere umili e a subire lo stress da punteggio e ci sono altre
persone (riconosco che siano la minoranza) che invece approcciano questo sport con più leggerezza e anche considerando
la persona che hanno di fronte, nei suoi pregi e nei suoi difetti. è normalissimo che se tu costringi te stesso a muoverti in 
un ambiente logistico circoscritto, le probabilità di trovare le persone "simpatiche" diminuiscano in modo netto. come avviene 
per qualsiasi altra cosa della vita dove c'è necessità di far nascere un rapporto umano che viaggi in parallelo con un altro
tipo di rapporto, vuoi lavorativo, vuoi sportivo e via dicendo. altrettanto normalissimo che tu riceva delle risposte non gradite
se ti metti pure a cavillare su una battuta e l'eventuale non aderenza all'italiano della stessa (ad esempio). si raccoglie quello 
che si semina e spesso non basta nemmeno fare una buona semina per avere un raccolto che sia buono la metà. nostre 
interpretazioni ? benissimo. derivanti da nostre sensazioni nell'interagire con te. ti sei mai chiesto, invece di continuare a 
pensare che gli altri leggano male o diano risposte a cavolo, come mai gli arrivano queste sensazioni ?
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difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo. - Pagina 5 Empty Re: difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo.

Sab 27 Gen 2018 - 10:27
L'agonismo ... Questo sconosciuto. Un po' invidio Poli, io il tempo per allenarmi faccio fatica a trovarlo e quando trovo il tempo per giocare mi dedico alla partitella settimanale, nulla più e, si sa, migliorare in partita é processo molto lungo e complicato. Magari avessi il tempo di allenarmi, nel senso più didattico è propedeutico, mi accontenterei pure di un asettico muro
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difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo. - Pagina 5 Empty Re: difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo.

Sab 27 Gen 2018 - 10:42
Segue... Il resto dell'intervento é stato cassato
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difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo. - Pagina 5 Empty Re: difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo.

Sab 27 Gen 2018 - 15:50
Dagoberto ha scritto:L'agonismo ... Questo sconosciuto. Un po' invidio Poli, io il tempo per allenarmi faccio fatica a trovarlo e quando trovo il tempo per giocare mi dedico alla partitella settimanale, nulla più e, si sa, migliorare in partita é processo molto lungo e complicato. Magari avessi il tempo di allenarmi, nel senso più didattico è propedeutico, mi accontenterei pure di un asettico muro
Non capisco cosa invidi, anche io mi alleno una volta a settimana con la stessa persona, più un'altra se mi capita. Ma passano settimane dove neanche gioco, per impegni vari. L'anno scorso, nonostante avessi dato piena disponibilità e credessi di farcela, ho rinunciato a ben 3 giornate del campionato a squadre e indubbiamente mi è dispiaciuto molto.
Non mi alleno in senso didattico e propedeutico, la tecnica l'ho già appresa a suo tempo, quella è e poco cambia. Mi alleno facendo partite, molto semplicemente, con gente diversa in modo da abituarmi alle diverse tipologie di gioco. Nei limiti, ovviamente, del possibile... non ho a disposizione giornate intere per giocare a tennis ore e ore per raggiungere un obiettivo di classifica o vincere qualche torneo... l'anno scorso avrei voluto sfruttare di più la tessera e partecipare a qualche torneo nella zona, ma per una serie di impegni e altre priorità, non ci sono riuscito.
Ho sempre fatto tornei fin da piccolo, comunque. Per me si tratta solamente di "recuperare" un certo modo di gestire la partita, la determinazione di fare il punto senza farsi distrarre, l'abitudine a leggere il gioco, un "mondo" che ho già abitato in passato. Niente di che.
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difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo. - Pagina 5 Empty Re: difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo.

Sab 27 Gen 2018 - 15:52
Torno su quanto già scritto per completare le mie considerazioni, evidentemente l’informatica non è sempre amica e qualche cosa dall’iphone non ha funzionato bene questa mattina.
Poli, per comprendere bene l’agonismo, la competizione, forse si dovrebbe tornare indietro nella storia, quando nei più prestigiosi colleges britannici si cominciò a praticare alcune discipline, ai tempi considerati ancora semplici giochi, divenuti solo poi, anche grazie a queste esperienze, degli sport.
Quale lo scopo di prestigiose Accademie nell’introdurre nei propri programmi didattici queste pratiche così lontane dallo studio su banchi e sui libri?
Allenare i futuri manager al successo (vittorie), ma anche temperarli al fallimento (sconfitta), in modo da imparare a ripartire da esperienze d’impresa meno entusiasmanti.
Insomma, abituarli alla pratica del primeggiare, non sempre così naturale nell’indole umana, in un contesto il più possibile equilibrato e civilmente sostenibile.
Con il passare del tempo altri stimoli ed altre principi contribuirono a consolidare il contesto sportivo più evoluto, come l’introduzione dello spirito del gentlemen quale ideale sportivo a cui ispirarsi, o il pensiero filosofico del "importante è partecipare”, di decoubertiana memoria, insomma stili comportamentali volti a stemperare atteggiamenti belligeranti più espliciti caratterizzanti originariamente questi giochi popolari, ma, in fondo, contendersi un primato rimaneva lo spirito per il quale si decideva di praticare lo sport.  
Accadeva così allora, accade così oggi, si può farlo con più o meno stile, usando mezzucci più o meno consoni al bon ton, ispirandosi a De Couberten, insomma, come si vuole, ma lo scopo è quello, primeggiare e non possiamo pretendere che gli altri scelgano lo stile a noi più consono, ci sono delle regole per delimitare il giusto ed il sbagliato nella sfida, nel determinare, per determinare il vincitore e lo sconfitto, tutto il resto è contorno.
Bisogna ammetterlo, i più forti competitor, gli agonisti veri, sono quelli che ci mettono l’anima anche a rubamazzetto e nel farlo, raramente risultano anche simpatici, solo i veri campioni con incredibili doti naturali ci riescono e non tutti.
Se nel gioco del tennis non troviamo un po’ di gioia, piacere, attrazione nel cercare di primeggiare sull’altro, pur in un giusto equilibrio e rispetto, forse, in fondo, non ci piace lo sport e siamo più affini al fitness e non c’è nulla di male in questo.  Buon tennis.
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difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo. - Pagina 5 Empty Re: difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo.

Sab 27 Gen 2018 - 16:12
Dragoberto non sono affatto d'accordo su quanto scrivi.
Intanto io non ho mai detto che "l'importante è partecipare", tutt'altro. Sono esattamente dell'idea opposta. 
Tanto è vero che mi sto ponendo tutta questa questione perché vorrei avere anche un buon ambiente nel quale potermi allenare bene per poi arrivare al momento del campionato a squadre e avere sia la preparazione sufficiente sia la motivazione per vincere quelle partite, e non solo per andare lì e fare due palleggi.
La competitività va bene, ma dev'essere relativa al gioco e non può, a mio parere, intaccare in alcun modo la correttezza tra i giocatori né tantomeno il clima sereno nel quale ci si allena.
Oltretutto stiamo confondendo un po' le cose: io la competitività volta a primeggiare o comunque a ottenere buoni risultati l'ho applicata nello studio e nel lavoro, non ho certo bisogno di tirarla fuori in un hobby della domenica mattina. Cioè, posso avere quella per vincere il punto o per vincere il match, ma non ho la competitività tale da servire con i piedi nel campo, oppure di andare a chiedere all'avversario cosa mangia, cosa beve, quante ore si allena, se si diverte o non si diverte a fare quel dato torneo. Men che meno lo farei mai con un mio compagno di squadra o un ragazzo con cui condivido lo spogliatoio. Come ho raccontato sopra, a me è capitato di giocare un doppio con uno che, a ogni mio errore, scuoteva la testa e faceva commenti. Tra l'altro uno scarso, mica uno forte. Durante un suo match di singolare, ricordo che a un certo punto ha fatto il gesto di "tagliare le corde" alla racchetta (sostenendo, appunto, che stesse giocando male perché le corde della sua racchetta andavano cambiate)...
Queste sono le cose che vedo troppo spesso, onestamente, e che non mi piacciono, e di cui parlo dall'inizio del mio topic, suscitando anche identificazione in molti che hanno risposto.
Tutto il resto sono deduzioni fatte da chi ha letto poco o ha capito poco quello di cui io mi sto lamentando, probabilmente perché ci vede qualche analogia con propri vissuti, in realtà non paragonabili.
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Sab 27 Gen 2018 - 16:41
Poli, non sei d'accordo sul fatto che lo sport nasca come esercizio per confrontarsi con altri? scratch
Perchè questo è, il movimento fine a se stesso, praticato con o senza attrezzi possiamo definirlo fitness o esercizio atletico, ma non è una disciplina sportiva caratterizzata da una metodologia di misurazione per decretare il vincitore e lo sconfitto.
Come già detto, le modalità con cui ognuno di noi decide di praticare questo confronto, sfida, una disciplina sportiva, sono libere se non ledono le regole di gioco, le uniche che possono essere tirate in causa per decretare situazioni, comportamenti illeciti.
Siamo anche liberi di criticare coloro che si caratterizzano per uno stile comportamentale poco virtuoso, provocatorio, fastidioso, possiamo anche etichettarli come poco sportivi, ispirandosi ai gentleman di un tempo, ma se non ci rendiamo conto che, spesso, questi comportamenti fanno parte della competizione e non li affrontiamo con un nostro adeguato e voluto contro comportamento (che può variare dagli estremi dell'indifferenza o della reazione, con un'infinità di sfumature di grigi intermedie tra loro), li subiremo passivamente senza altro poter fare.
Noi possiamo decidere come essere, ma possiamo solo sperare come debba essere  i nostri simili.
C'è un bellissimo libro che parla di tennis agonistico di un famoso allenatore della squadra universitaria USA degli anni '70 che illustra molto bene questi aspetti , citando ad esempio perfino le beffe reciproche tra giocatori negli spogliatoi sulle mise usate, o piccole frecciate sui colpi non riusciti nel campionato della settimana prima per introdurre insicurezze psicologiche nell'avversario.
Insomma, solo uno dei due uscirà vincitore, questo deve essere chiaro ...
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difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo. - Pagina 5 Empty Re: difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo.

Sab 27 Gen 2018 - 16:46
Dagoberto ci si può confrontare anche senza essere scorretti né antipatici. A scuola, ad esempio, si insegna più a collaborare fra compagni di classe che non a competere, benché non manchi l'elemento competitivo. Non esiste, per esempio, che uno non presti gli appunti per mettere i bastoni fra le ruote all'altro. 
Una volta, comunque, ricordo che un ragazzo della scuola tennis disse al maestro "un giorno magari sono arrabbiato e nervoso, l'idea di giocare a tennis nel pomeriggio mi rende felice, ma dopo aver giocato vado via più nervoso e arrabbiato di prima". Ecco, queste sono le situazioni di cui mi interessa parlare. Non sto parlando di competitività o meno, sto parlando di creare un ambiente dove la prima cosa è stare bene, di vivere bene lo sport all'interno di un ambiente corretto e sereno. E sicuramente è una cosa possibile sempre che, ripeto, non ci siano quei soliti personaggi che conosciamo a rovinare la piazza. Tutto qua.
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Sab 27 Gen 2018 - 16:53
ciao ho letto un pò questa discussione  secondo me inutile, io gioco 2-3 volte alla settimana, e se avessi più tempo giocherei anche di più però bisogna gestire lavoro moglie e per fortuna bambini,gioco per vincere e per divertirmi senza diventare matto e farmi troppe seghe mentali.Molte volte diamo la colpa ad altri del loro modo di comportarsi nei nostri confronti che noi riteniamo sbagliato o fastidioso, ma non pensiamo mai di essere noi a sbagliare e di essere fastidiosi e antipatici.
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Sab 27 Gen 2018 - 17:03
pigi ha scritto:ciao ho letto un pò questa discussione  secondo me inutile, io gioco 2-3 volte alla settimana, e se avessi più tempo giocherei anche di più però bisogna gestire lavoro moglie e per fortuna bambini,gioco per vincere e per divertirmi senza diventare matto e farmi troppe seghe mentali.Molte volte diamo la colpa ad altri del loro modo di comportarsi nei nostri confronti che noi riteniamo sbagliato o fastidioso, ma non pensiamo mai di essere noi a sbagliare e di essere fastidiosi e antipatici.
Ok posso anche essere antipatico (Fastidioso no perché non mi sembra di dare fastidio) ma l'antipatia nei miei confronti è un sentimento legittimo che sia voi che mi state rispondendo, sia i miei colleghi di circolo possono avere.
Ma questo non cambia la natura del problema. Pur essendo antipatico, io con loro mi comporto benissimo, sono aperto, gentile e non faccio mai commenti o sfoghi come questo che sto facendo qui. Ad ogni modo, posso star loro antipatico per altri motivi non dipendenti dal mio atteggiamento, magari sto antipatico a pelle. Ammettiamo questo. Non cambia comunque nulla. Faccio parte di una squadra agonistica e di un circolo e, per quante antipatie ci possano essere, l'obiettivo è comunque quello di allenarsi serenamente e, possibilmente, anche vincere qualche partita nel campionato. Non sto cercando un gruppo di amici, quelli li ho e non hanno a che vedere niente col tennis. Sto cercando di andare in un circolo per star bene, essere sereno, tornare a casa ed essere motivato a giocare, a fare partite ecc. Cosa che lì non riesco a fare, che sono riuscito a fare altrove e che spero riuscirò a fare, lì o altrove, tante volte nella mia vita.
The end.
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Sab 27 Gen 2018 - 17:09
" ... Dagoberto ci si può confrontare anche senza essere scorretti né antipatici ..."
Io la penso esattamente così, non fraintendermi Poli, e sono anche convinto che ognuno di noi possa contribuire affinchè la competizione si ispiri ad un british style, ma ciò non mi impedisce di essere consapevole che per molti la competizione è un ambito molto più esteso dove il confine tra il lecito e l'illecito è molto più, diciamo, evanescente e, diciamolo pure, questi molti sono, appunto, molti ...
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Sab 27 Gen 2018 - 18:29
Ottimo [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]! Peccato che tu sta in Trentino ed io in Toscana senó un ora di tennis assieme ci stava proprio bene: troppi dietrologismi non aiutsno, via a giocare e se qualcuno scuote troppo la testa basta fare come diceva il mio marstro: occhi fissi sulla palla
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Sab 27 Gen 2018 - 18:55
Dave71 ha scritto:Ottimo [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]! Peccato che tu sta in Trentino ed io in Toscana senó un ora di tennis assieme ci stava proprio bene: troppi dietrologismi non aiutsno, via a giocare e se qualcuno scuote troppo la testa basta fare come diceva il mio marstro: occhi fissi sulla palla
Lì per lì è quello che ho fatto, non sto cercando scuse né facendo dietrologismi. 
Dico solo che... be', finita la partita e una volta tornato a casa, non è che fossi proprio al massimo dell'umore.
Né tantomeno sono invogliato a giocare di nuovo il doppio con questo ragazzo.
Se un hobby non può essere altro che questo, altrimenti è colpa mia che sono spocchioso, permaloso o cannuccia di vetro, be', allora davvero farei meglio a darmi al  fitness come diceva qualcuno.
Siccome sono convinto che un hobby possa essere anche altro, non smetto.
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Sab 27 Gen 2018 - 19:03
preciso, un "hobby competitivo", non un semplice hobby.
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Sab 27 Gen 2018 - 22:14
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Gio 18 Apr 2019 - 10:41
Non mi chiedo mai se la persona con cui sto giocando è stronza o gentile. Non mi chiedo quali siano gli orientamenti sessuali che ha. Non divento amico delle persone con cui gioco a tennis ma a volte gioco a tennis con gli amici. Probabilmente nel forum c'è chi mi odia o mal mi sopporta e c'è chi mi considera uno giusto, e chi non mi considera affatto. E' la vita e tutti hanno il diritto di mostrare sia i lati buoni che quelli meno buoni. Il tennis è uno sport dove nascondersi o mascherarsi è impossibile. C'è sempre uno più forte di noi e c'è sempre uno meno forte. Il problema non è mai dall'altra parte della rete perchè di là c'è l'opportunità di allenarsi bene, di giocare, di mettersi alla prova. I problemi sono sempre vicini a noi, dentro, fra le corde della nostra racchetta… nel manico che scivola, nelle giustificazioni che cerchiamo con noi stessi. E' così bello perdere serenamente perché fa anche vincere serenamente. 
proviamo a giudicare solo gli atti che commettiamo e non le persone che li commettono, saremo meno offensivi anche con noi stessi.
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difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo. - Pagina 5 Empty Re: difficoltà ad allenarmi: piccolo sfogo.

Gio 18 Apr 2019 - 10:48
Questa bella teoria coesiste con il cazzaro appena attribuito alla stessa persona ? Interessante...
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Gio 18 Apr 2019 - 19:03
Visto che qualcuno ha ri-uppato il topic, posso dire, felicemente, che il problema è scomparso, nel senso che c'è stato un piccolo ricambio all'interno della mia squadra e attualmente ho dei compagni di allenamento con cui mi trovo molto bene.
Lo sfogo non ha più ragion d'essere, comunque ringrazio anche chi ha voluto rispondere a distanza di molto tempo. (taglia 1964)
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