Lo stile di gioco riflette la propria personalità nella vita?

Secondo voi c'è un'affinità tra lo stile di gioco e il carattere di una persona/giocatore nella vita di tutti i giorni?

Ad esempio un attaccante sarà probabilmente uno spirito offensivo anche nella vita, e allo stesso modo un giocatore più difensivo può riproporre questo approccio anche nella vita di tutti i giorni..

Io credo che ci sia questa affinità, la noto in primis ad esempio in me stesso, poi nei giocatori di circolo che conosco e anche nei pro, dalle cui interviste e biografie si possono trarre dati importanti sulla personalità.

Bella questione!
Credo sia "molto vero" questo binomio gioco-vita nello spirito con cui si affronta il tennis, lo swing, la tecnica e, soprattutto, il momento agonistico.
Sul sillogismo attacco/difesa...non lo so. Forse sì, forse no. Anche perché, ormai, nessuno attacca più e tecnicamente è diventato molto difficile.

Io riscontro come dice king questa affinità più sul modo di porsi al gioco e all'apprendimento della tecnica e modo di stare in campo. Io per esempio che sono per natura un perfezionista e che le cose o le fa bene o le fa bene, infatti sono fissato con la tecnica e guardo slow motion a tonnelate. Poi sullo stile di gioco forse una certa affinità è più facile da riscontrare a livelli bassi dove c'è più varietà, mentre a livelli più alti ormai gli stili si sono uniformati per necessità e non c'è più tanta varietà. Per esempio volendo io fare il perfezionista anche sul campo da tennis va da sé che preferisca un gioco vario, a tutto campo come quello di Federer che non un gioco come quello di un Seppi decisamente più monotono.
Poi comunque è relativo perché il pallettaro che tifa Federer lo troverai sempre

Beh per quanto mi riguarda mi ha sempre affascinato il gioco d'attacco in tutti gli sport, ed è quello che ho sempre cercato di applicare in campo: con risultati più o meno positivi, ma è l'unico modo in cui mi diverto.


Sono cresciuto con il tennis di McEnroe, per me il calcio ideale è sempre stato zona/pressing anche quando la maggior parte delle squadre giocavano a uomo; anche a scacchi ero un'attaccante all'arma bianca.

E lo sprirto per quanto mi riguarda è proprio racchiuso in un titolo di un libro di scacchi che avevo: "L'ARTE di attaccare".

Sono timidissimo e gioco serve and volley, quindi dovrei essere la prova contraria alla tua tesi.

Io credo assolutamente di si, il carattere si riflette nel gioco, specialmente in uno sport psicologico come il tennis. Anche se non é sempre chiara la lettura di un riscontro..
Zuck é timido é gioca serve and volley, strano? Per me no, per niente...proprio i timidi quando riescono ad esprimersi superando la timidezza(o perchè se lo impongono o perchè si sentono sicuri in un campo), sono molto aggressivi proprio perchè sfogano una energia potenziale trattenuta e immagazzinata da tempo.

Zuck...io avevo i capelli tagliati lunghi con la frangetta fino agli occhi per la timidezza. Poi mal di pancia, sudore, notti insonni per i tornei.... Quindi, figurati che cuor di leone... In campo però ero davvero il bambino/ragazzino più felice del mondo ed ero "totalmente aggressivo". Magari anche eccessivo nella voglia di giocare "dentro & avanti"... Ma positivo, controllato e a mio agio.
Uno psicanalista avrebbe fatto affari d'oro con me! Anche se era (ed è) una nemesi abbastanza scontata.

se è vero sono fottuto.....................

Mi suona strana l'assonanza timido, ergo giocatore di fondo; estroverso quindi s&v.

Andare a rete, cercare di chiudere il punto velocemente può anche essere un metodo per sottrarsi in fretta alla tensione e all'attenzione del punto.

Giusto, o sono troppo sofisticato? Comunque sia buon tennis

zuck ha scritto:Sono timidissimo e gioco serve and volley, quindi dovrei essere la prova contraria alla tua tesi.

Un altro timidissimo, molto abile nell'arte del serve and volley, benchè non disdegnasse il gioco da fondo con agressivi colpi in top, si chiamava Rod Laver, ti sembra poco

Dave71 ha scritto:Mi suona strana l'assonanza timido, ergo giocatore di fondo; estroverso quindi s&v.

Andare a rete, cercare di chiudere il punto velocemente può anche essere un metodo per sottrarsi in fretta alla tensione e all'attenzione del punto.

Giusto, o sono troppo sofisticato? Comunque sia buon tennis

Spesso dietro chi ha la capacità di reggere lunghi scambi da fondocampo, senza farsi prendere dalla fretta di voler chiudere il punto, aspettando l'occasione giusta per affondare il colpo di grazia, nasconde grande sicurezza e fermezza interiore; alcuni nomi tra i grandi? Facile: Vilas, Connors, Borg, Lendl, Wilander, solo tra i più noti. 
Però, ci sono anche tanti esempi illustri di personalità meno serene, tra i regolaristi, uno su tutti, Agassi.
Forse la questione è un po' più complessa ...

Non ci può essere un nesso tra il carattere del giocatore ed il tipo di gioco espresso.

Quello che è legato al carattere è COME si affronta la partita!

Un introverso non mostrerà le proprie emozioni stando in silenzio...

Un estroverso sarà più "plateale" con sceneggiate esagerate ed incitamenti coloriti.

Un iracondo spacchera' le racchette.

Uno infantile cercherà giustificazioni per la sconfitta.

Il tutto A PRESCINDERE dal tipo di gioco adottato.

Se volete esempi:

MC Enroe ed Edberg: due attaccanti puri con caratteri opposti.


Borg e Hewitt: due difensori con caratteri opposti

Io a questa cosa ci credo.. Guardate Protumbo: pippa nel tennis e nella vita!!

Presumo che qualsiasi azione, scelta, comportamento ecc. esprima la personalità di chi li compie, quindi anche lo stile di gioco a tennis.

Giusto ieri, il mio maestro mi ha detto "pensi troppo" relativamente al mio servizio - precisamente quello che faccio anche nel resto della vita quotidiana.

anche io la penso come Sonny

secondo me piu che lo stile si riflette il carattere

per esempio chi non molla mai nella vita , non lo fa neanche nel tennis

chi ha un atteggiamento agonistico nella vita, lo riflette anche nello sport

Lo stile di gioco non riflette la personalità...

Quello è influenzato dal fisico e dalla tecnica e dal talento...

Poi se qualcuno (sicuramente un attaccante) vuole "crogiolarsi" nel fatto che sia un "figo caratterialmente"...

e lo fa stare meglio...

Ben venga!

Ma la cosa, IMHO, non sta davvero in piedi.

Allo stesso modo in cui quello che spara sui teloni bordate a 200 all'ora è un "pauroso" come chi ha il "braccino"...

SONNY ha scritto:Lo stile di gioco non riflette la personalità...

Quello è influenzato dal fisico e dalla tecnica e dal talento...

Poi se qualcuno (sicuramente un attaccante) vuole "crogiolarsi" nel fatto che sia un "figo caratterialmente"...

e lo fa stare meglio...

Ben venga!

Ma la cosa, IMHO, non sta davvero in piedi.

E perché, fisico, tecnica e talento in cosa sono radicati? Il talento è un tratto della personalità, il fisico si forma in base a come viviamo, a come lo trattiamo e a come lo alleniamo... e la tecnica è sviluppata anche in base alle scelte che facciamo (quanto lavorare, come, con chi, con quanto impegno, con quanta attitudine, con quanta motivazione). Tutti sinonimi e aspetti della personalità di un individuo, tutto riflesso sul campo, specie in uno sport "solitario" come il tennis!

Ognuno ha la propria idea.

La tua è rispettabilissima, ma non la condivido "at all"

Ripeto la personalità si riflette dal modo in cui si STA in campo, non con il modo o lo stile con cui si gioca.

Secondo la tua tesi, Edberg e McEnroe. I due più grandi attaccanti degli ultimi decenni, dovrebbero avere personalità simili.

Invece (guarda il caso) si trovano proprio agli antipodi...

Sonny ha ragione... Il mio stile di gioco (e non intendo come impatto la palla) rispecchia solamente quello che ho assorbito da piccolo.... Tutti i maestri che ho avuto, intuite le mie "potenzialità", mi hanno sempre portato ad attaccare l'avversario... Uno in particolare mi ha sempre detto che con ogni colpo dovevo trovare il vincente... Naturalmente mi sono anche dovuto difendere, sempre esclusivamente per poi ribaltare la situazione ed eseguire il vincente... Mai nessuno mi ha insegnato di attendere l'errore dell'avversario ma fare in modo di concludere rapidamente lo scambio.... Non per questo nella vita mi sento un'attaccante, anzi... Sono molto riflessivo e pigro...

SONNY ha scritto:Ognuno ha la propria idea.

La tua è rispettabilissima, ma non la condivido "at all"

Ripeto la personalità si riflette dal modo in cui si STA in campo, non con il modo o lo stile con cui si gioca.

Secondo la tua tesi, Edberg e McEnroe. I due più grandi attaccanti degli ultimi decenni, dovrebbero avere personalità simili.

Invece (guarda il caso) si trovano proprio agli antipodi...

Si in effetti lo stile di gioco riflette più che la personalità la propria capacità tecnica e abilità, quindi il proprio talento, che è una dote naturale, come avere il pallino per la matematica o essere capaci nel lato artistico (disegno, musica, ...) o nel campo letterario, etc. etc.

Il proprio carattere o personalità si rivela magari in altri aspetti, ad esempio: gettare spesso la racchetta per terra per dei punti persi, fare chiamate diciamo "furbe" quando fanno comodo, ma anche portare sempre le palline vecchie e sgonfie, oppure (una cosa positiva) fare due chiacchiere in allegria a fine partita (a prescindere dal risultato), e così via ....

A proposito di McEnroe, ecco un estratto del suo talento tennistico e della sua personalità (vedere come finisce la partita):




Che giocatore però!

in parte si, ma non necessariamente, esistono dei test per vedere la tua personalità in campo. generalmente si distinguono cinque note personalità di un giocatore di tennis.
fatto i test generalmente viene fuori la tua personalità che in molti casi ha un riscontro anche nella vita reale. attenzione, la personalità di una persona spesso non la si vede subito, cioè , non è che uno sa certamente a che personalità appartiene, tanto è vero che esistono gli psicologi per questo dove molti chiedono aiuto per capire qualcosa in più di se stessi. essere assolutamente certi di ciò che si è , diciamo che è sbagliato, perchè noi vediamo ciò che vogliamo vedere. un matto non si sente certamente matto per dirla in parole povere. gli eccessi di ira in campo ad esempio anche se una persona nella vita normale è calma, possono essere origine di un malessere che abbiamo dentro, latente, dovuto ad una frustrazine ad esempio, lavoro, famiglia. certi atteggiamenti in campo, potrebbero essere dovuti all'educazione ricevuta, un giovane agonista magari dalla pressione psicologica del padre o della madre. ecco tutto questo si racchiude in cinque personalità prototipo nell'ambito del tennis, che nascono in psicologia da una teoria che si chiama analisi transazionale.

Nel mio caso si. Ho un timore reverenziale verso l'avversario che conosco per nulla o poco, così come ce l'ho nella vita verso le persone che non sono strettamente mie amiche/parenti.