Come reagite quando l'avversario impazzisce?

Vi è mai capitato che, per un motivo o per l'altro, l'avversario desse di matto?
Spesso i miei avversari si lamentano del mio stile di gioco, visto che non si adatta ai canoni del giocatore moderno, ovvero poco top, molto back, rovescio ad una mano e tanti punti chiusi a rete. Probabilmente il fatto che li faccia correre a rete li fa proprio incazzare (molti giocatori preferirebbero giocare seduti in poltrona a fondo campo), anche perchè il mio colpo migliore è la smorzata, spesso mi esce così bene che per l'effetto mi torna pure in campo XD altre volte così male che nemmeno arriva in quello avversario, ma vabbè, son dettagli XD
Ora, mi è capitato nella mia breve carriera di trovare avversari davvero infastiditi di giocare un tennis diverso dal classico "scambio da fondo aspettando il colpo della vita o che qualcuno sbagli", al punto di avere reazioni svariate quali:
"e non le tagliare tutte, cazzo"
"tira più alto" (gioco molto basso e piatto, e spesso le loro risposte per questo finiscono a rete)
"ma perchè gli dai tutto st'effetto, che poi non facciamo nemmeno due scambi" (sulla smorzata di turno che a causa dell'effetto cambia totalmente direzione)
poi a questo si sommano le occhiatacce sotto rete, le racchette buttate a terra, le urla varie... che poi manco fossi un fenomeno, anzi.
Il problema è che inizialmente subivo psicologicamente il malessere dell'avversario, facendolo quasi mio. Come non provare compassione per l'avversario un po' in sovrappeso che mi odia perchè lo faccio correre continuamente a rete? O come non mettersi nei panni di quello che, visto messo in difficoltà il proprio gioco, si sente frustrato e innervosito al punto di sclerare?
Insomma, per le prime volte, in maniera molto stupida, mi facevo coinvolgere e assorbire dal malessere che abitava la parte del campo oltre la rete, quasi in colpa per "aver rovinato la partita ad un amico/conoscente", e quindi le smorzate non andavano più, il servizio una cacca, le gambe molli... e la partita a calzature estive in legno al femminile (= zoccole).
Ora, ovviamente, con l'esperienza e tutto il resto, tutto questo non succede più.
L'avversario urla? Si dimena? Butta la racchetta?
No problem! C'è sempre qualcosa da fare nel frattempo: indicare i piccioni in cielo e urlare "hai chiamato il falco?" in maniera ironica, guardare la tennista nel campo a fianco prepararsi a ricevere in pose molto interessanti, pensare se aver mangiato la peperonata a mezzogiorno possa essere stata una buona idea... e poi tornare a giocare al meglio.

Quindi la domanda è: vi è mai capitato di sentirvi quasi colpevoli del malessere/brutto tennis espresso dal vostro avversario, a causa di un vostro colpo o di una vostra strategia che lo ha messo completamente in crisi? E di conseguenza, vi è capitato, quasi involontariamente (mai per pietà, intendo), di allentare la presa e magari farvi sfuggire la partita di mano, perdendo?
Siete daccordo con me, invece, quando dico che è giusto perdere 6-0 e uscire col sorriso, così come l'avversario deve accettare un'eventuale sconfitta anche quando magari è sempre stato lui a vincere facile?

La vostra.

Sentirsi colpevoli??? MAI ! Piuttosto se sta giocando male ed è un tipo irascibile (e maleducato aggiungo io..perchè le sue cose vanno a braccetto) continuo e persevero martellandolo proprio dove ha sede il suo malessere, ovviamente rientrando nei canoni della sportività, nulla contro il fair play. Se un colpo gli dà fastidio buon per me; proprio ieri mi è capitato di subìre un lieve stiramento e rimanendo in campo il mio avversario ha cominciato a giocare palle corte di continuo: anche questo è tennis !

Infatti, come ho detto, è stato un errore di inesperienza. Giocare male è quasi una MIA mancanza di rispetto, come se rallentassi perchè lo ritengo inferiore (quando poi magari realmente non lo è). Quest'errore ormai non lo faccio più, però è vero che quando capita ad un amico che stai affrontando un po' ci resti male, soprattutto quando non è solito a queste cose (magari solo insofferente a determinati colpi), ma ormai è una sensazione che come dicono a Roma, "me rimbalza".
Per lo stiramento effettivamente è stata un po' una carognata, però decidendo di restare in campo, hai dato vita ad una scena in stile:
"io sono ancora qui, non fa male! colpisci pure, avanti, colpisci!"
Lui ha semplicemente risposto:
"Ok"

Se parliamo di tornei, manco morto, se parliamo di una partitella amichevole, dipende... effettivamente se siete lì per allenarvi e svagarvi un po', e c'è una tangibile differenza di livello tra i due, qualche piccola concessione si può fare, specie sui colpi troppo destabilizzanti (meno palle corte se sai che è piantato in terra, back meno esasperati se sai che l'altro non sa come ributtarla di là)
Non tanto perchè si incacchiano, che quello è un problema solo loro, ma se non altro perchè in questo modo riesci a giocare un po' di più anche tu.

Si, si parla fuori dal torneo. Il problema è che quando i livelli sono simili, se rinuncio al mio gioco significa permettere di imporre il suo. Certo, io "sopporterei meglio", sono molto autoironico e quindi non me la prendo per un punto sbagliato o per una partita buttata alle ortiche, ma ormai sono dell'idea che, a meno che non si giochi con un bambino, bisogna sempre giocare al massimo, anche "infierendo" nella partita con amici. In fondo, l'avversario impara a reagire ad un gioco diverso da quello a lui congeniale (sempre se vuole reagire e non lamentarsi e basta), e noi a perfezionare il nostro. Ovvio che le due situazioni si possono invertire, col vantaggio di essere noi a imparare qualcosa.

Secondo me, non ti devi fare assolutamente problemi.
Certamente anche a me non piace giocare con chi non mi dà ritmo, fa smorzate, scende a rete etc.
Detto questo, però, io ritengo che se tu mi fai una smorzata o scendi a rete, vuol dire che SONO STATO IO a metterti in condizioni di farlo, quindi mi arrabbio con me, non con te.
Stai pur tranquillo che se giochi con uno più bravo di te non ti darà palle sulle quali attaccare e se comunque azzarderai una discesa a rete, dopo un paio di volte che sarai stato passato, scenderai a più miti consigli.

Così come io mi arrabbio con me stesso quando sbaglio completamente scelta del colpo da usare. Ma poi non è che sia vera e propria rabbia, io sono uno "alla Tsonga", parlo molto con me stesso durante la partita, e con la racchetta, con cui ho frequenti rapporti amorosi in caso di un bel punto messo a segno
A parte l'evidente frustrazione di quando l'avversario fa punti grazie al nastro (sarò sfigato, ma me ne fanno 5-6 a partita nonostante di base giochino molto alto da essa), sono dell'idea che se l'avversario fa punto, o ho sbagliato qualcosa io, o ha saputo chiudere lui, non ci sono ragionamenti sul tipo di punto e su come è stato costruito... è fuffa! Un punto vale l'altro.
Però davvero, troppi giocatori trovano fastidioso il punto chiuso con una smorzata fatta bene o comunque derivato dal gioco non da fondo, e non capisco perchè. Cioè, quando mi fanno il super toppone sulla linea di fondo campo, mica mi incazzo XD

Se e' partita vera, anche amichevole, non ci sono santi, si gioca per vincere e tutto quello che infastidisce l'avversario e' manna dal cielo. Diverso se si tratta di allenamento, a mio parere, anche se fatto contando i punti perche' se non si arriva mai a fare un numero consistente di scambi non ci si allena e preferisco cercarmi un altro compagno

non sono d'accordo neanche io con quanto sto per dire, ma mi reputo una persona obbiettiva e quindi so che è così. Molto spesso mi reco in campo con un mio amico con la chiara intenzione di fare due palleggi, lui inizia ad affettare qualsiasi cosa gli capiti a tiro, e io lo richiamo immediatamente, perchè non mi sembra giusto che io debba fare avanti e indietro, soprattutto con questo caldo, per prendere le sue quasi smorzate, mentre gliela rispedisco sempre comoda e lunga per il palleggio.

In partita invece, nonostante giochiamo per imparare, lui cerca di far punto in qualsiasi modo, a discapito di una corretta esecuzione del tiro, ma io accetto, perchè una partita si gioca per vincerla. anche se lui mi incalza spesso dicendo che è da tanto che non vinco, io non faccio una piega, perchè gioco per imparare a giocare. esco pazzo per il tennis proprio per questo, ognuno governa la sua metà campo ed è libero di impartire il gioco che più gli aggrada, in partita. Arrabbiarsi con l'avversario, che cerca solo di far punto, che poi è lo scopo del gioco, nonostante un pò di amarezza, non credo sia un comportamento sportivo!

otello69 ha scritto:Se e' partita vera, anche amichevole, non ci sono santi, si gioca per vincere e tutto quello che infastidisce l'avversario e' manna dal cielo. Diverso se si tratta di allenamento, a mio parere, anche se fatto contando i punti perche' se non si arriva mai a fare un numero consistente di scambi non ci si allena e preferisco cercarmi un altro compagno

Bravo! Molto spesso si parte con l'idea della partita, e poi quando si perde per mancata voglia si usa la scusa "eh ma io volevo allenarmi"
Comunque condivido, in partita tutto è lecito, tranne buttare addosso la racchetta all'avversario (cosa che per un gesto di stizza mal controllato del mio avversario, quasi non succedeva... ma solo io le racchette le pago ?)

let ha scritto:non sono d'accordo neanche io con quanto sto per dire, ma mi reputo una persona obbiettiva e quindi so che è così. Molto spesso mi reco in campo con un mio amico con la chiara intenzione di fare due palleggi, lui inizia ad affettare qualsiasi cosa gli capiti a tiro, e io lo richiamo immediatamente, perchè non mi sembra giusto che io debba fare avanti e indietro, soprattutto con questo caldo, per prendere le sue quasi smorzate, mentre gliela rispedisco sempre comoda e lunga per il palleggio.
In partita invece, nonostante giochiamo per imparare, lui cerca di far punto in qualsiasi modo, a discapito di una corretta esecuzione del tiro, ma io accetto, perchè una partita si gioca per vincerla. anche se lui mi incalza spesso dicendo che è da tanto che non vinco, io non faccio una piega, perchè gioco per imparare a giocare. esco pazzo per il tennis proprio per questo, ognuno governa la sua metà campo ed è libero di impartire il gioco che più gli aggrada, in partita. Arrabbiarsi con l'avversario, che cerca solo di far punto, che poi è lo scopo del gioco, nonostante un pò di amarezza, non credo sia un comportamento sportivo!

Maledizione, mi sento sempre più odiato come "affettatore"
Comunque io non riesco proprio a provare rabbia in partita, se non per me stesso, ma nemmeno. C'è troppa gioia per un bel punto messo a segno per incazzarsi per 10 sbagliati malamente
In allenamento invece, almeno noi, facciamo a turno: ognuno prova il colpo che vuole, poi palleggio e tutto il resto.

the_wots ha scritto:Maledizione, mi sento sempre più odiato come "affettatore"

ahahahah non intendevo questo, anzi, ti dirò che se qualcuno mi fa una smorzata che gli torna nel suo campo, ha la mia stima e la manifesto apertamente con applauso o con un "bellissima". L'importante è che sia durante una partita! Ti assicuro che mentre si palleggia, sotto il bel sole delle 15.00 degli ultimi giorni di luglio luglio , correre a rete da fondo campo a raccogliere le palle matte, che spesso neanche arrivano nel mio campo, non è proprio un idillio!

A me è capitato solo 4 volte per ora, e in una ho rischiato il pestaggio XD
Comunque anche io sono solito complimentarmi con l'avversario per un bel punto, magari anche per quelli meno spettacolari ma ben costruiti, o conquistati in maniera fortunosa ma con grinta. C'è solo da capire (non mi riferisco a te ovviamente ma a molti tennisti brontoloni), che la smorzata è un colpo come tutti gli altri, e poi non è che sia così semplice come sembra, almeno farlo bene. Sembra che tutti si lamentino come per dire "è il colpo più facile del mondo ma non lo facciamo per garantire un grande spettacolo"
Quando trovo gente che smorza a sua volta mi diverto come un matto ad aggredire e chiudere di incrociato o con un bel passante! Insomma, a me basta stare in un campo, e mi diverto comunque, lo ammetto XD

Per il caldo ti capisco, io qui gioco con temperature che vanno dai 35 ai 40, anche se ammetto che io e il caldo siamo molto amici (noto che le persone che hanno problemi di poca sudorazione lo soffrono di più). Però vedo ragazzini davvero giovani che "si stancano a giocare sotto il caldo", o che non durano più di un'ora... poi li guardo e rido, pensando che si definiscono "i campioni di domani" XD

let ha scritto:

the_wots ha scritto:Maledizione, mi sento sempre più odiato come "affettatore"

ahahahah non intendevo questo, anzi, ti dirò che se qualcuno mi fa una smorzata che gli torna nel suo campo, ha la mia stima e la manifesto apertamente con applauso o con un "bellissima". L'importante è che sia durante una partita! Ti assicuro che mentre si palleggia, sotto il bel sole delle 15.00 degli ultimi giorni di luglio luglio , correre a rete da fondo campo a raccogliere le palle matte, che spesso neanche arrivano nel mio campo, non è proprio un idillio!

Smorzate che tornano nel vostro campo???
E quanto rimbalzano alte??

si parla di 4 in 3 anni di gioco circa (in teoria 1), la traiettoria deve passare a circa 10 centimetri dal nastro e cadere a non più di 30 dalla rete. Ovvio che questi non sono calcoli fatti al momento del colpo eh, ma è per farti capire la traiettoria. Fidati che è possibile, mi è capitato 2 volte sulla terra (li però era molto più angolato il colpo) e 2 sul cemento.
Raro ma prezioso, ha la capacità di uscirti quando, a parte il tuo avversario, il 90% delle persone vicine sono girate o sprovviste di fotocamera

simoo92 ha scritto:
Smorzate che tornano nel vostro campo???
E quanto rimbalzano alte??

era per esagerare...da intendersi come bella giocata, da applausi insomma, come può essere una bella palla ad effetto o qualsiasi altra genialata...chiedo scusa per l'imprecisione

Veramente a me è successo davvero che tornassero indietro XD
Infatti sono corso a chiedere delucidazioni al padrone del club (essendo anche istruttore) in base a chi si sarebbe dovuto prendere il punto, in quel caso. Mi ha spiegato che, anche se la palla torna nel proprio campo, il punto è di chi fa la smorzata, perchè non c'è contatto con la racchetta dell'avversario e quindi questi non diventa "attivo" e di conseguenza, anche se la palla ti torna in campo, e come se l'avversario non avesse modo di colpire e quindi di far punto.
Mi auguro che qualcuno possa confermare questa parte del regolamento.

the_wots ha scritto:Vi è mai capitato che, per un motivo o per l'altro, l'avversario desse di matto?
Spesso i miei avversari si lamentano del mio stile di gioco, visto che non si adatta ai canoni del giocatore moderno, ovvero poco top, molto back, rovescio ad una mano e tanti punti chiusi a rete. Probabilmente il fatto che li faccia correre a rete li fa proprio incazzare (molti giocatori preferirebbero giocare seduti in poltrona a fondo campo), anche perchè il mio colpo migliore è la smorzata, spesso mi esce così bene che per l'effetto mi torna pure in campo XD altre volte così male che nemmeno arriva in quello avversario, ma vabbè, son dettagli XD
Ora, mi è capitato nella mia breve carriera di trovare avversari davvero infastiditi di giocare un tennis diverso dal classico "scambio da fondo aspettando il colpo della vita o che qualcuno sbagli", al punto di avere reazioni svariate quali:
"e non le tagliare tutte, cazzo"
"tira più alto" (gioco molto basso e piatto, e spesso le loro risposte per questo finiscono a rete)
"ma perchè gli dai tutto st'effetto, che poi non facciamo nemmeno due scambi" (sulla smorzata di turno che a causa dell'effetto cambia totalmente direzione)
poi a questo si sommano le occhiatacce sotto rete, le racchette buttate a terra, le urla varie... che poi manco fossi un fenomeno, anzi.
Il problema è che inizialmente subivo psicologicamente il malessere dell'avversario, facendolo quasi mio. Come non provare compassione per l'avversario un po' in sovrappeso che mi odia perchè lo faccio correre continuamente a rete? O come non mettersi nei panni di quello che, visto messo in difficoltà il proprio gioco, si sente frustrato e innervosito al punto di sclerare?
Insomma, per le prime volte, in maniera molto stupida, mi facevo coinvolgere e assorbire dal malessere che abitava la parte del campo oltre la rete, quasi in colpa per "aver rovinato la partita ad un amico/conoscente", e quindi le smorzate non andavano più, il servizio una cacca, le gambe molli... e la partita a calzature estive in legno al femminile (= zoccole).
Ora, ovviamente, con l'esperienza e tutto il resto, tutto questo non succede più.
L'avversario urla? Si dimena? Butta la racchetta?
No problem! C'è sempre qualcosa da fare nel frattempo: indicare i piccioni in cielo e urlare "hai chiamato il falco?" in maniera ironica, guardare la tennista nel campo a fianco prepararsi a ricevere in pose molto interessanti, pensare se aver mangiato la peperonata a mezzogiorno possa essere stata una buona idea... e poi tornare a giocare al meglio.

Quindi la domanda è: vi è mai capitato di sentirvi quasi colpevoli del malessere/brutto tennis espresso dal vostro avversario, a causa di un vostro colpo o di una vostra strategia che lo ha messo completamente in crisi? E di conseguenza, vi è capitato, quasi involontariamente (mai per pietà, intendo), di allentare la presa e magari farvi sfuggire la partita di mano, perdendo?
Siete daccordo con me, invece, quando dico che è giusto perdere 6-0 e uscire col sorriso, così come l'avversario deve accettare un'eventuale sconfitta anche quando magari è sempre stato lui a vincere facile?

La vostra.

Ciao, scusa se te lo dico e spero di sbagliarmi, ma da questo 3d traspare una certa arroganza e presunzione (tennistica, ovviamente!! ) scrivendo che i tuoi avversari danno di matto solo perchè il tuo gioco è anticonvenzionale, che non giochi in top e che fai tante smorzate e che, quindi, non permetti loro di esprimere il loro gioco. Arroganza evidenziata soprattutto quando dici che molti giocatori preferirebbero giocare seduti in poltrona a fondo campo e che quindi impazziscono se li fai muovere. Ma te li scegli per bene i tuoi avversari!!!! Ma non è che i tuoi avversari si arrabbiano perchè sei un tantino indisponente in campo? Credo che tutti i giocatori di tennis, dall'occasionale della domenica al pro, cerchino innanzitutto di non far giocare ed esprimere il proprio avversario con le armi che si ritrovano: anch'io, a seconda dell'avversario, abbozzo una strategia di gioco che mi permette di sfruttare le mie "armi" premendo, ovviamente, sulle carenze avversarie (credo che le due cose vadano di pari passo!!!). Se riesci a giocare in quel modo, probabilmente il tuo avversario te lo permette, se invece giocassi con un giocatore di livello superiore, saresti tu ad andare fuori di testa poichè non riusciresti a fare neanchè una smorzata!!! Poi, che è 'sta cavolata di sentire malessere per non aver fatto esprimere il proprio avversario? Anche da questa affermazione emerge il tuo "super-ego" perchè è come se volessi convincerci che, grazie al tuo "tennis rivoluzionario" la gente s'incazza e tu, dall'alto del tuo livello, quasi quasi ne sei dispiaciuto!!! Ma quando mai!!! Gioca con gente più forte e preparata fisicamente, che alla prima smorzata (se ti riesce!) ti fa i buchi per terra e vedrai, uscendo dal campo dopo mezz'ora con un 6/0 6/0 sul groppone se non sei incazzato anche tu, nonostante lui non giochi un tennis "speciale" come il tuo, ma il solito gioco noioso da fondocampo in top!!!
Scendi sulla terra....in amicizia!!!!

Mi sa che hai letto solo ciò che ti serviva per farti l'opinione sbagliata, a meno che dire che "l'avversario la maggior parte delle volte ha sempre vinto facile", che "il mio tennis non è granchè, anzi", o dagli altri post, in cui dico che non solo in campo sono calmo e "onesto", ma che mi complimento con gli avversari in qualunque occasione, per te è essere arroganti.
Credo sia molto più arrogante rispondere ad un post senza averne capito il senso, o senza averlo almeno letto tutto insieme alle discussioni avute anche con gli altri, o dedurre a priori che, se uno riesce a imporre ogni tanto il proprio gioco perchè l'avversario è psicologicamente debole in quella partita, è solo perchè gli altri son più scarsi... a meno che non si parla di te che vari il tuo gioco e quindi è giusto che tu vinca, io invece figurati che a fine partita resto a luci spente a smorzare i pipistrelli segnando sul loro petto la R di RIVOLUZIONARIO si, sono ironico, meglio specificare, non verrai tu pensassi che me la stia tirando o che sia più arrogante di quello che già pensi.
Come ho già scritto anche in altri posti, ho giocato con gente che mi ha devastato 6-0 6-0 (spero che il mio alone di magico tennista imbattibile non si sia disperso con questa dichiarazione), con gente messa peggio di me fisicamente altrettanto, e perderò molte altre partite, non credo di averne fatto mistero.
Questo non toglie il fatto che ci siano molti giocatori che se non gli proponi il loro stesso gioco, e nel 90% dei casi è sempre top spin da fondo, si arrabbiano, come se quasi stessi facendo perdere loro tempo perchè per loro la smorzata o una palla corta non è GIOCARE. Dire che non esista questo tipo di giocatore, sarebbe una bugia, mentre dire che qualche volta ho affrontato giocatori che si sono incazzati per il modo di giocare (ho detto modo di giocare, non perchè gli lanciavo top simili a missili o back simili a piume) perchè "non hanno voglia di correre" (non vedo quale altro sia il motivo), è solo un modo di descrivere "determinati personaggi" per vedere se capitano anche ad altri di incontrarli.
Poi una cosa molto simpatica, è che tu mi dici che io penso che quasi tutti i giocatori giocando da fondo e in top... ma deduci allo stesso tempo, che la smorzata, ad un livello superiore, è un colpo inutile perchè è solo un assist per l'avversario... simpatica come cosa.

PS: gli avversari me li sceglie sempre il proprietario del circolo in modo di far tutti gli accoppiamenti possibili. Poi che io gli allunghi un centone per far si che mi scelga quello più scarso non lo dire a nessuno! Si, anche qui sono ironico XD
PPS: sulla terra forse ci scendo pomeriggio che vado a giocare, ma ieri sono sceso sul cemento, vale comunque?
PPPS: grazie comunque dell'opinione!

Dipende dai casi...

Se è partita, che essa sia torneo oppure amichevole, cerco sempre di dare il 100% perchè secondo me il rispetto per l'avversario viene prima di tutto, e giocare al 50% è umiliarlo! Parlo essendomi trovato anche (anzi, spesso ) dall'altra parte, ovvero costretto ad affrontare avversari molto più forti di me e sono sinceramente ammirato dalle asfaltate che ho preso! Soprattutto onorato dal fatto che, alcuni di loro, vogliano affrontarmi ancora perchè dopo un annetto "mi hanno visto migliorato"

Se invece è allenamento, anche contando i punti, allora cerco di tenere un palleggio solido e non troppo difficile, in modo da giocare a chi sbaglia di meno (cosa che dovrei fare anche in partita ma...ehm...non sempre mi riesce)

Ormai infatti è chiaro che in allenamento si gioca in maniera comoda per entrambi, mentre in partita ognuno gioca come vuole/può/riesce.
Quello che ancora non riesco a capire è cosa salta in testa alla gente quando, magari avendo una giornata no per il suo tennis, comincia a sclerare.
Io personalmente ho subito delle sconfitte in cui molti di quelli che stavano li a guardare si son pure messi a ridere (epico il mio salto sotto rete per cercare di smashare una palla che è poi passata almeno a 2 metri dalla punta della mia racchetta, la cosa più brutta che il tennis abbia mai potuto vedere XD), eppure non mi sono mai lasciato prendere dalla frustrazione. Io ormai non gioco a calcio/calcetto da una vita, proprio perchè odiavo quel "malsano agonismo" che portava le persone a mal digerire una situazione negativa o di punteggio sfavorevole.
Il tennis invece l'ho sempre visto come uno sport di rispetto, in cui la fortuna non è un premio, ma quasi una "vergogna", al punto che su un punto appunto fortunato si chiede pure scusa. Amo del tennis il fatto che non ci sia quella "foga di vincere a tutti i costi", il sapore della vittoria meritata, e la consapevolezza di aver dato tutto ed accettare col sorriso la sconfitta. Fantastico che non esista un vincitore casuale, non ci sono 90 minuti, la partita finisce quando LA PARTITA FINISCE, e solo se c'è un distacco tale da poter realmente dire chi è il vincitore.
Insomma, detto questo, perchè, essendo queste secondo me le basi del tennis, un giocatore dovrebbe arrivare a tal punto da buttare racchette, inveire con l'avversario, o fare gesti rabbiosi mancando così di rispetto a se stesso e agli altri?
Non sarebbe meglio prendersela a ridere e accettare o combattere determinate situazioni negative solo col gioco?

Signor Costa, a lei la parola

Dipende da che tennis è .
Se serve per allenamento non è certo il massimo giocare con chi non da ritmo , se è partita vale TUTTO .

Guarda the_wots, io la penso ESATTAMENTE come te, e per lo stesso tuo motivo non ho mai giocato a calcio in squadre agonistiche (pur essendo stato un discreto portiere, anche parecchio corteggiato da squadre locali). Sulle "teste calde" bisogna fare un distinguo:

Ho degli amici che giocano a tennis per sfogare la rabbia accumulata durante la settimana che urlano, bestemmiano come camionisti turchi e tirano racchette, ma senza mancarmi di rispetto e accettando comunque la sconfitta, con i quali mi trovo DIVINAMENTE perchè comunque una volta fatto un po' di casino tornano sereni come prima, anzi credo che gli faccia proprio bene!!! Infatti dopo la partita ci ridiamo su davanti ad una buona birra, e mi ringraziano sempre per la pazienza! E durante il match, volano anche degli sfottò

Mentre quelli che non sanno perdere e cercano scuse, oppure danno il merito della sconfitta alla fortuna altrui, oppure ti mancano di rispetto... ecco con me non hanno una seconda possibilità!!! Almeno in amichevole, una volta "scoperti" non mi faccio più sentire!!! Lo sport deve essere un divertimento, venendo a mancare questo elemento non ha più senso farlo!!!

Effettivamente di amici che urlano e fan casino in partita, ma che poi son dei simpaticoni ne ho pure io (addirittura uno che, dopo essersi incazzato, per distrarmi fa battute o assume atteggiamenti di carattere omosessuale ). Con questi non ho problemi perchè alla fine, come dici anche tu, il loro carattere ti permette di poterci scherzare su DOPO. E' quando non si può fare questo, che allora la rabbia è solo motivo di disagio.
Poi ti faccio un esempio: 3 giorni fa sono stato accoppiato con un signore di 40 anni che, causa rottura del braccio destro, aveva cominciato da poco a giocare col sinistro. Iniziamo a palleggiare un pò, poi mi dice "ok, facciamo una partita". Ora, non per superiorità o cosa (non me lo posso permettere nemmeno volendo), ma avendolo visto in notevole sovrappeso (e il fatto che ogni 2 game mi chiedesse di fermarci lo ha confermato), gli ho chiesto "Per me va bene palleggiare, sicuro di voler fare una partita?". Alla sua risposta affermativa, abbiamo cominciato a giocare. Ora, forse in maniera un pò infame, ho cercato di tenere la palla sempre più corta possibile, smorzando ad ogni occasione. Il suo sguardo non era proprio felice, anzi, sembrava quasi innervosito. A fine partita, però, mi ha sorpreso il suo atteggiamento, inverso ad alcuni "giovani professionisti" con cui ho incrociato la racchetta, insistendo che voleva pagare il campo per entrambi per farsi perdonare per la sua forma fisica non proprio eccelsa, chiedendomi di "scusarlo per avermi fatto perdere tempo". Ammetto che sono rimasto molto colpito, nonostante la sua forma ha continuato a giocare (con le dovute pause), non ha detto UNA parola, e nessun commento negativo a fine partita. Ammetto di averlo preso in simpatia per questo atteggiamento, e non rifiuterei di certo un suo invito in futuro, ma ancora di più, ho apprezzato quella gioia quasi infantile di voler solo stare in campo, impugnare una racchetta, e cercare di fare il meglio possibile. Per me è così, tanto per dire, l'altro giorno il mio avversario era in ritardo, mi sono messo a giocare con un bambino di 7 anni... certo, non mi avesse buttato 4 palline in strada... ma vabbè è tutta un'altra storia

Capita, capita.Giusto qualche giorno fa, partita tiratissima con un mio amico: prendo in mano il pallino del gioco, domino quattro games esprimendo un ottimo tennis e subisco per mezz'ora in silenzio le urlate del mio avversario, condite con racchette lanciate, parolcce e sacramenti all'indirizzo del campo, delle palle e del pubblico (sic!).
Ogni santo punto era un delirio di vaffa! ecc.

Alla fine ho mollato e mi sono davvero deconcentrato, iniziando a sbagliare tutto il possibile. Errore mio, per carità ma il mio commento finale è stato: giocare con te è come giocare con Mcenroe (non credo abbia colto l'ironia): un incubo.

in una partita contro uno ke non conosco se riesco a fargli dare di matto in un certo senso ci provo gusto se poi contro un amico lui si arrabbia o perché lo faccio giocare male o perché gioca male di suo allora cerco di fargli passare l'arrabiatura facendogli vincere qualche bel punto e giocando meno seriamente giusto xke mi secca vedere un amico seccato per il suo gioco quando io vorrei invece divertirmi