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Mer 21 Set 2011 - 12:51
Promemoria primo messaggio :

ATP  1000 Parigi - Pagina 2 Atp_1010 Paris - France


7 - 13 Novembre 2011

Name: BNP Paribas Masters
Category: ATP World Tour Masters 1000
Draw Size: S-48 D-24
Surface: Hard
Prize Money: € 2,227,500

Campione uscente: Robin Soderling

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Sab 12 Nov 2011 - 21:09
ATP  1000 Parigi - Pagina 2 Atp_1010 Paris - France


Federer-Tsonga sarà la finale


ATP  1000 Parigi - Pagina 2 Federe14 ATP  1000 Parigi - Pagina 2 Cattur30
(photos by BNP off site)


da TWI(n.d.r.)

Roger Federer b. Tomas Berdych 6-4 6-3


Roger Federer penso che quest'anno abbia guardato il calendario e si sia reso conto di una cosa: "cavolo (si sarà detto), ma a me manca un tassello mica da poco." Probabilmente si riferiva al Master 1000 che sta dominando adesso, quello di Parigi-Bercy, che si sta definendo sotto i suoi mastodontici colpi di bravura e classe. Si sarà detto di finire la carriera tra Rolex, Nike e sponsor vari ma con un oro olimpico e questo Master 1000 al collo.
Obiettivo centrato, o almeno in itinere: sensazionale Federer nelle ultime due settimane. Dopo aver permesso agli spettatori paganti di Basilea di assistere ad una mostra di arte contemporanea direttamente sul centrale della cittadina svizzera, con armi e bagagli il rossocrociato si trasferisce nella capitale francese per portare avanti la medesima moda. Sono ormai quattro giorni che il centrale viene inebriato dai suoi colpi: Mannarino, poi Gasquet, perfino Monaco e oggi Berdych. Avversari non di primissimo livello, ma ostici al punto di poterlo battere (Gasquet e Berdych hanno entrambi commesso il misfatto non tantissimo tempo fa). Ma, guardando il calendario e il tabellone, Roger si sarà accorto delle varie defezioni di Nadal, degli infortuni di Djokovic e dell'incostanza di Murray; bisogna sfruttare l'occasione e darci dentro, pur non avnedo particolare feeling con Parigi, non solo quella al coperto. Detto fatto, avversari completamente demoliti a forza di uno/due servizio/dritto. Gioco aggressivo, pulito e spumeggiante da fondocampo con calibrate discese a rete. Servizio con altissime percentuali e impeccabile nell'efficacia.
Gira il mito, tra i cultori del tennis, che, nel caso in cui Roger sia in giornata, agli altri spettano le briciole: probabilmente, cultori o presunti tali, la realtà dei fatti è stata colta nel segno. Il mondo intero viene travolto dall'uragano Federer: due volte la Francia, poi l'Argentina e occhi la Repubblica Ceca; internazionale lo svizzero. E dire che la semifinale di oggi si annunciava degna dei migliori auspici. Roger si presentava in vantaggio per 9-4 negli scontri diretti ma Berdych aveva vinto 3 degli ultimi 4 oltretutto proprio lui lo sconfisse lo scorso anno a Wimbledon, ponendo fine alla striscia di finali consecutive nel torneo londinese dal 2003. Tomas è stato poi capace di metter fine alla striscia positiva di Murray che si protraeva ormai da fin troppo tempo ed ha le carte in regola, per esplosività del gioco e potenza, di mettere in difficoltà il numero 4 del mondo. Oggi, evidentemente, non era giornata.
Nel primo set, entrambi racimolano poco con la seconda palla di servizio ma la prima dello svizzero è decisiva (94% di punti vinti). Berdych soffre sul suo servizio; i turni di Federer filano via lisci. Il ceco comunque, pur concedendo palle break durante il corso del primo set, riesce a mantenere i propri turni di servizio, arrancando faticosamente ma con successo. Fatale risulta il primo gioco del game, fatidico per decidere le sorti dell'intero set. Roger porta il game ai vantaggi e, complice due perle assolute, porta a casa gioco e, conseguentemente, set. Il centrale di Parigi è catturato dalle sue movenze, leggiadre e potenti allo stesso tempo. Sembra un Federer rigenerato, scevro di residui estivi e pronto alla stagione sul duro. Impressiona la sua regolarità: ormai da 8 anni al vertice, lo svizzero, esclusa la parentesi inerente alla mononucleosi, non ha mai accusato problemi fisici particolarmente gravi; Nadal, Djokovic ansimano, logorati da una stagione, per loro, davvero estenuante. Lo svizzero vola, è leggero e in forma anche nell'ultimo appuntamento dell'anno. Roger porta quindi a casa il primo set 6-4.
Il secondo set segue lo stesso canovaccio del primo, ma in questo caso l'aiuto di Berdych è determinante: uno smash da lui clamorosamente sbagliato ad inizio secondo set consegna due palle break a Federer, che converte e ringrazia. Nel secondo set il copione è il medesimo: il break in apertura caratterizza anche questo parziale. Roger si porta avanti e, nonostante un imponente crescita di Berdych, più propositivo e maggiormente dentro il campo, la partita non cambia il volto e lo svizzero chiude in due set, approdando per la prima volta in finale nel torneo parigino. Pur con un servizio deficitario, infatti Berdych riesce a rimanere attaccato alla partita, eccezion fatta per l'ultimo game del match, dove soccombe e cede malamente il servizio a zero; di certo non gli saranno stati di aiuto i 6 doppi falli commessi (di cui 4 nel secondo set) ma, opinione abbastanza comune e radicata, al cospetto di questo Federer, ben poche chances avrebbe avuto chiunque. Il giustiziere di Federer a Wimbledon 2010 è stato battuto.

Jo-Wilfried Tsonga b. John Isner 4-6 7-6(1) 7-6(3)

Jo-Wilfried Tsonga, dopo un match caratterizzato dalla sua costante imprevedibilità, riesce - al termine di una prestazione un po' altalenante - a superare John Isner in rimonta, godendosi l'accesso in finale con la fatica di due ore e 59 minuti di partita. Sarà dura, per il francese, acquisire - in meno di ventiquattr'ore - la brillantezza necessaria per superare l'ex numero uno del mondo Federer, in cerca di riscatto dopo l'eliminazione da Wimbledon patita per mano del francese, nell'ultimo atto di Parigi Bercy.
Nonostante il successo, sono molte le cose da rivedere in casa Tsonga, a cominciare dalla poca concretezza nelle fasi decisive. Il francese, ha infatti accusato più dell'impensabile il servizio dell'avversario, che è uscito sconfitto senza aver subito nemmeno un break. Siamo tutti d'accordo che l'americano alla battuta è impressionante, ma se sciupi tutte le sette palle break che ti capitano c'è sicuramente qualche problemino da rivedere. Un servizio che ha fatto soffrire il transalpino, ma che ha causato soltanto 10 aces in tutta la gara, contro i 12 messi a segno da Tsonga.
Il primo set viene meritatamente portato a casa dall'americano, con una prestazione più che convincente, in cui riusciva ad ottenere il
break decisivo sul 3-2. Da qui in poi, per più di due ore e mezza, la gara non ha più visto break, per inconcretezza da ambo i lati: 7 occasioni mandate all'aria da Tsonga e 5 per Isner. L'americano, nel primo tie break riusciva a siglare un solo punto, con Tsonga che si portava comodamente al terzo set. L'ultimo parziale, decisivo, scorreva via come un niente fino al 6-5 a favore di Isner (servizio al francese), dove l'incontro cominciava ad infuocarsi sul serio. Da un semplice 40-15, si passava al 40-40 e da lì il "gigante buono" statunitense avrebbe ottenuto ben tre match point, buoni come il pane, ma annullati dall'incredibile potenza del francese, che portava anche il terzo set al tie break e - sfruttando l'inerzia a favore - dominava anche stavolta e firmava il trionfo finale.
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Dom 13 Nov 2011 - 8:19
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due campioni a confronto



ATP  1000 Parigi - Pagina 2 Fdsdfd11

ATP  1000 Parigi - Pagina 2 Federe15


ATP  1000 Parigi - Pagina 2 Tifosi10

ATP  1000 Parigi - Pagina 2 Tsonga17 (photos by BNP Parisbas off site)
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Dom 13 Nov 2011 - 16:10
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finale di doppio



ATP  1000 Parigi - Pagina 2 Bopann10
(photo by BNP Paris-Bercy tournament off site)


R. Bopanna/A.U.H. Qureshi (Ind/Pak)

d. J. Benneteau / N. Mahut (Fra) 62 – 64
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Dom 13 Nov 2011 - 18:29
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ATP  1000 Parigi - Pagina 2 Atp-Tennis-img6159


R Federer d J Tsonga 61 76(3)


"Wimbledon: ce l'ho. Roland Garros, Us Open e Australian Open: li ho. Numero uno al mondo: ce l'ho. 800 vittorie in carriera: le ho. Finali in tutti i Master 1000 in programma: ce l'ho da ieri. Parigi-Bercy: mi manca!" Nel listone della spesa di Roger Federer, probabilmente Parigi-Bercy sarebbe potuto essere uno sfizio più che una necessità; un abbellimento estetico a ciò che già ha fatto. Nel listone della spesa di Jo-Wilfried Tsonga, il torneo sotto il Louvre sarebbe un bel pacco con cui arredare la casa. Necessità più per il sosia di Mohammed Alì che per FedEx.

Invece, caso vuole che Roger debba abbellire di un ulteriore spilla la sua già sfavillante carriera, addobbando la sua sala dei trofei tramite un torneo che mai era riuscito ancora a vincere: prestazioni sconcertanti (sconfitta con Benneteau nel 2009 e forma non sempre espressa al meglio) avevano portato lo svizzero a non raggiungere mai nemmeno la finale nel secondo torneo della capitale francese. Approfittando però delle numerose defezioni, la continuità di Roger viene premiata a coronamento di un finale di stagione perfetto, che lo vede, dopo due mesi di pausa, vincitore nei due tornei fino ad ora disputati: al torneo di casa di Basilea, Federer aggiunge infatti una 2weeks memorabile con la conquista di Parigi-Bercy. Cammino agevole quello dello svizzero, che ha distrutto sul suo cammino avversari abbordabili ma che erano stati capaci di dargli più di qualche grattacapo (sconfitte quest'anno con Gasquet e Berdych); l'ora della rivincita è giunta, anche con Tsonga, reo quest'anno d'aver macchiato il Wimbledon versione 2011 dello svizzero con la partita della vita: tre set giocati magistralmente hanno estromesso Roger per il secondo anno consecutivo ai quarti.

Oggi però risuonava un ritmo diverso, un Federer diverso, com'è usuale vederlo da due settimane a questa parte. Portato avanti dalla sua facilità di gioco e dagli ormai abituali colpi di classe, lo svizzero ha macinato gli avversari, compreso anche Tsonga, arresosi con il punteggio severo di 6-1 7-6. Un match che poteva riservare tutt'altro grado di spettacolarità, viste le premesse della vigilia: soprattutto Federer non ha espresso la stessa brillantezza dimostrata ieri con Berdych ma il risultato è alla fine comunque dalla sua parte. Tsonga, forse stanco delle 12 fatiche d'Ercole di ieri con Isner, patisce lo sforzo, soprattutto per carburare durante il primo set, giocato tutt'altro che discretamente. La striscia dei record quindi si allunga: in questo torneo Roger porta avanti la sua striscia in numerose statistiche. Dopo aver conquistato l'800esima vittoria, con il successo di oggi riesce a vincere per la prima volta il torneo parigino ed è l'unico, con Agassi, ad aver centrato l'accoppiata Roland Garros/Parigi-Bercy; conquista il 18esimo Master 1000, ad una sola lunghezza da Nadal, fermo a quota 19. Si è portato a 99 finali giocate (Connors, Lendl, McEnroe e Vilas sono gli unici ad aver giocato più finali di lui: Connors 163 Lendl 146 McEnroe 108 Vilas 104); dall'altro lato, anche Tsonga può dirsi soddisfatto del suo torneo: si innalza al numero 6 del mondo; permette alla Francia, per il quinto anno consecutivo, di avere un suo rappresentante in finale (2007 Gasquet, 2008 Tsonga, 2009 e 2010 Monfils).

Insomma, all'inizio del match c'erano tutte le premesse per assistere ad una grande partita. Federer è subito costretto ad annullare una palla break ad inizio match.. Stessa sorte per Tsonga, che, dallo 0-30, subisce la rimonta dello svizzero e la fronteggia; il nastro è però rossocrociato; con un break ad inizio match Federer si porta subito avanti. "Altro giro, altro regalo" disse Flavio Tranquillo per sottolineare una tripla di Basile un pò di anni; torna il servizio a Tsonga, questa volta costretto ad annullare altre tre palle break, di cui 2 consecutive. Jo il fighter capitola a quest'ultima a causa di uno sciagurato doppio fallo. Dopo mezz'ora o poco meno Federer prende una penna e mette fine al primo parziale con l'eloquente punteggio di 6-1. La spiegazione sta in un servizio deficitario del galletto: il solo 55% di prime palle con un 58% di vinti con la prima e un desolante 40% sulla seconda.

All'inizio del secondo set è Roger a dover annullare pericolose palle break, mentre i turni di servizio del francese filano via lisci. Sul 4-3 Roger annulla una palla break (finirà con 4 palle break salvate su 4) e la stessa cosa nel game successivo per Tsonga. Nell'aria si vede un match diverso: il falloso primo set del galletto è dimenticato: Tsonga gioca in modo molto più propositivo e costringe Federer alle corte; Roger è però un osso duro e, annaspando, riesce a portare il parziale al tie-break, lì per massimizzare le poche energie rimaste. Si arriva quindi al tiebreak, una passerella per lo svizzero, che si porta avanti subito per 5-1, prima di chiudere poi per 7-3.

Insomma, il finale di stagione avrà, come l'anno scorso, un Federer in grande spolvero che può approfittare delle condizioni non eccezionali dei suoi avversari per portare avanti questa sua personale striscia. Le sue quotazioni per la vittoria a Londra crescono esponenzialmente e cresce anche la possibilità di vedere uno Tsonga concreto e sicuramente ai vertici. Il gioco espresso in questa settimana dal galletto, spumeggiante e portentoso allo stesso tempo, costituisce sicuramente una credenziale non da poco. L'indoor è il suo campo ma uno Tsonga in buona forma non può far altro che bene a tutto il popolo del tennis. Roger, intanto, si gode la conquista di questo ulteriore tassello: basterà a fine carriera una giacca sola per contenere tutti i suoi successi?
da TWI (n.d.r.)
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Lun 14 Nov 2011 - 10:01
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... pics of the day ...


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