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Mer 21 Set 2011 - 9:58
Promemoria primo messaggio :

Rischio "sciopero" - Pagina 2 Atp_re10


Rischio "sciopero" - Pagina 2 Murray12

Rischio sciopero! "Il calendario è ridicolo"


L'infortunio di Djokovic a Belgrado ha reso palesi (se ce ne fosse stato ancora bisogno) le difficoltà dei top player a incastrare tutti i tornei nella stagione. Murray e altri fanno trapelare voci di un incontro tra i giocatori al prossimo Masters di Shanghai per discutere del calendario ed eventualmente proclamare uno sciopero. "Il calendario è ridicolo". Ma non mancano le opinioni contrarie

Dopo varie proteste più o meno velate susseguitesi nel corso degli anni, sembra che questa volta i tennisti vogliano fare sul serio. I recenti avvenimenti del weekend di Davis, con Djokovic infortunato, Federer che è dovuto volare in Australia, e anche Murray che, pur stanco, ha giocato a Glasgow per la Gran Bretagna in un incontro di spareggio minore, potrebbero rappresentare un punto di rottura.
L'anno prossimo in particolare si presenta molto difficile, visto che ci saranno anche la Olimpiadi a scompaginare un calendario già al limite. I tornei obbligatori per i top player, le pochissime settimane di vero intervallo per tutti e la Coppa Davis, coi suoi repentini cambi di superficie, luogo e fuso orario, mettono a dura prova il fisico e la salute dei giocatori, che dovrebbero essere il patrimonio più importante del circuito, e invece si ritrovano a dover subire spesso i voleri degli sponsor e degli organizzatori dei tornei.
Murray ha rilasciato dichiarazioni pesanti, dopo la vittoria della sua nazione per 5-0 sull'Ungheria, definendo il calendario 2012 "ridicolo". Il primo turno della Coppa Davis è solo 12 giorni dopo la finale degli Australian Open, mentre il secondo (per chi lo gioca) si va ad incastrare tra la fine di Miami e l'inizio della stagione sul rosso, periodo in cui lo scozzese e molti altri vogliono cercare di cominciare ad allenarsi sulla terra battuta il prima possibile.
Inoltre le recenti proteste allo US Open, soprattutto di Murray stesso e Nadal, per essere stati costretti a giocare al meglio dei cinque set in tre giorni di fila, avevano già fatto scattare un incontro tra giocatori per formare un gruppo compatto e far sentire le proprie esigenze, al limite anche con uno sciopero. "Ne ho già parlato con altri giocatori e non abbiamo paura di farlo", ha detto Andy alla BBC. Anche Nadal ha parlato in termini simili durante la semifinale vittoriosa contro la Francia. Ci sarà un altro incontro tra giocatori a questo proposito al prossimo Masters 1000 di Shanghai.
Anche Hewitt, che già l'anno scorso aveva parlato delle esigenze della Davis come di un incubo, reclama una maggiore apertura mentale da parte dei vertici del mondo tennistico, che dovrebbero lasciare più libertà ai giocatori di decidere dove e quando giocare o non giocare. L'australiano si rende comunque conto però che queste richieste circolano da quando lui ha iniziato a giocare nel tour, e poco è cambiato, perché non è facile decidere quanti e quali tornei tagliare, anche perché molti sono di proprietà degli organizzatori e dovrebbero essere comprati per poterli eliminare.
Murray vorrebbe riunire i giocatori per buttare giù una lista dei cambiamenti più richiesti, per parlarne con l'ATP e l'ITF, cercare di giungere a un compromesso o ricorrere a misure drastiche. "Vorremmo cambiare piccole cose, avere due o tre settimane di pausa durante l'anno, qualche torneo in meno, mi sembra una cosa ragionevole", dice lo scozzese.
Anche gli organizzatori però vogliono dire la loro. Il presidente dell'ITF Ricci Bitti sostiene che le proteste sulle date della Davis non hanno senso, visto che sono stati i giocatori stessi a deciderle, contro i desideri della Federazione Internazionale di Tennis, nel 2009. Anche l'ATP sostiene di aver già fatto molto, riducendo tutte le finali non Slam al meglio dei tre set, concedendo bye alle prime teste di serie in molti tornei e comunque aumentando i premi.
Prontamente sono anche arrivate le critiche alle parole di Murray: Michael Stich, vincitore di Wimbledon nel 1991, ricorda che in quel periodo i top player giocavano lo stesso numero di settimane, molto spesso anche il doppio e non si lamentavano, e come sempre si dice in proposito sono i giocatori stessi che dovrebbero gestirsi meglio, e ricordare che giocatori e tornei dovrebbero lavorare insieme.
Anche David Lloyd, ex capitano della squadra di Davis della Gran Bretagna, ritiene lo sciopero una proposta ridicola, da parte di persone che guadagnano palate di soldi. "Di solito si sciopera perché lo stipendio è troppo basso o l'ambiente di lavoro malsano, qui non ha senso. Una cosa è chiedere di trovarsi intorno a un tavolo per discutere i problemi, ma parlare di sciopero è scandaloso".

da UBITennis (n.d.r.)

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Ven 23 Set 2011 - 17:39
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Ven 23 Set 2011 - 17:43

Adip
l' ho visto rileggendo il tutto, prima di postare, ...ma l' ho lasciato tal quale...pur dubitando di questa "new entry" Wink
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Lun 26 Set 2011 - 8:35
da UBITennis (n.d.r. - Riccardo Nuziale)

Sciopero: si tratta di capriccio?


Non smette di far parlare di sè la minaccia, lanciata da Murray e appoggiata da diversi giocatori tra cui Nadal, di fermare il tennis giocato fino a quando non si modificherà un calendario a loro detta troppo stressante. I tennisti, soprattutto i top player, non dovrebbero mai dimenticare il loro ruolo all'interno dello sport e non dovrebbero cadere in contraddizioni favorite dalla bramosia di denaro. Riccardo Nuziale

A pochi giorni dalla minaccia di sciopero, capeggiata soprattutto da Murray e Nadal, il dibattito non accenna a placarsi. La richiesta è semplice, quella di rivedere il calendario consentendo maggiori tempi di riposo, evitando infortuni da stress e garantendo una maggiore qualità del gioco.

Come già detto la questione è stata già spiegata con perizia, quindi non mi dilungherò sugli aspetti tecnici della questione. Mi limito a ricordare le parole di Michael Stich, che ha fatto presente come chi ama il proprio lavoro non s’intestardirebbe troppo sui dettagli (perché di dettagli si tratta), e dell’ex capitano David britannico David Lloyd, il quale ha sottolineato come un conto sia il mettersi a discutere per trovare un accordo e raggiungere un compromesso che soddisfi ambo le parti, un altro è parlare di sciopero, a detta di Lloyd scandaloso.

Soprattutto perché l’idea che certi top player stanno cercando di dare è quella di animali da circo che, una volta finito il loro spettacolo, tornano nella loro gabbia con la catena al collo e una ciotola d’acqua fino al prossimo show. Senza arrivare a facili parallelismi con chi fatica ad arrivare a fine mese o con chi, pur facendo lo stesso mestiere, ha ben altri problemi, questo non è accettabile, dal momento che chi è protagonista di uno spettacolo, di qualsiasi tipo, è conscio del proprio ruolo e dei pro e contro che questo comporta.

Che i primi giocatori del mondo siano vittime del sistema che sta loro attorno non è vero, e ho il sospetto che loro stessi lo sappiano.

Murray e Nadal, i due che hanno fatto sentire la voce più degli altri in quest’occasione, stanno a mio modesto avviso esagerando con le lamentele; come Stich ha giustamente ricordato, lo scozzese parla ora degli impegni di Davis quando li ha tranquillamente snobbati per parecchio tempo, palesando quell’immaturità di fondo che non smette continuamente di palesare (si perdoni la ripetizione), mentre lo spagnolo ormai non arriva alla vigilia di un torneo senza mettere le mani avanti: rimanendo ai fatti recenti, dita bruciate manco avesse ordinato un piatto di lava, in Davis dice subito che è lontano dalla perfetta condizione per poi umiliare due top 15 come Gasquet e Tsonga (fosse stato in forma avrebbe volato e sparato raggi?). Ormai il suo motto è “non sono al 100% ma darò il massimo” e questo è triste. Non è essere ingiusti o maliziosi con lui, amici lettori, non vorrei essere mal interpretato, è semplicemente constatare un fatto; un fuoriclasse del suo calibro, simbolo del tennis contemporaneo, idolatrato da milioni di persone tra cui tantissimi bambini, non dovrebbe lanciare con questa assiduità il messaggio del “sì però, sì ma, sì non so”. Voi vi alzate la mattina sempre al 100%? Se la risposta è sì beh, beati voi. Ma il 99,9% dell’umanità penso soffra i miei stessi problemi; e se il 99,9% dell’umanità si lamentasse ogni mattina, sapete che mal di testa causa brusio?

In particolare, poi, i due parlano di accorciare il calendario contraddicendosi clamorosamente, facendo intuire che in fondo proprio male non stanno. Murray sarà impegnato questa settimana a Bangkok in un torneo di dubbissima utilità, “costringendolo” ad un tour de force di tre settimane di tennis no stop (seguiranno Tokyo e Shangai), mentre sabato prossimo Nadal giocherà a Taiwan un match di esibizione di ancor più dubbia utilità contro Ferrer.

Il problema rimane quello: i top players non sanno rinunciare, vogliono tutto. Vincere, guadagnare una montagna di soldi, giocare poco. Perché è inutile parlare di coalizione per cercare di cambiare le cose, di volontà univoca, quando poi basta il richiamo del dio pecunia per mandare in frantumi tali idealistici propositi, che di per sè hanno una loro validità e senso.

Io vorrei non vorrei ma se vuoi, cantava Battisti. Beh, l’attuale parco giocatori (o almeno una buona fetta) sembra essere proprio così.



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Mar 27 Set 2011 - 9:33
da UBITennis (n.d.r.)

Roddick: "La protesta potrebbe riguardare uno Slam"


Alle recenti dichiarazioni rilasciate da Somdev Devvarman e da noi riferitevi nella giornata di giovedì, fa eco Andy Roddick, ormai senatore del circuito. Insieme a Rafael Nadal ed Andy Murray, l'americano costituisce il coro di voci ostili alla vigente struttura del calendario ATP così come favorevoli all'idea di un'associazione che meglio rifletta le istanze dei giocatori rivendicandole più efficacemente presso gli organi decisori dell'ATP stessa. Il nativo del Nebraska infatti, 29anni compiuti il mese scorso e recentmente quarto-finalista agli U.S. Open, ha confermato che molto presto si svolgerà un momento di incontro e di discussione per stabilire "le modalità con cui i giocatori dovranno far sentire più in alto la loro voce su questioni di loro interesse", "Anzi" , aggiunge l'ex n.1 del mondo dopo un'esibizione a Oklahoma City (dove peraltro nel 2002 l'americano conobbe la vera notorietà nel primo turno di Coppa Davis, sconfiggendo nei suoi primi singolari gli slovacchi Karol Beck e Jan Kroslak) , "Potrei dire che questa voce che oggi cerchiamo non siamo mai riusciti ad esprimerla nell'ATP, e quindi occorre un'alternativa". Sulle iniziative di protesta, il 3 volte finalista ai Championships non ha certezze riguardo alla possibilità di uno sciopero, ma anche qualora ci fosse, "potrebbe riguardare uno Slam, ma ne dovremo parlare".
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Gio 3 Nov 2011 - 10:58
intervista a Roger Federer

´ Non capisco le polemiche sul calendario.
Siamo fortunati e non si devono lamentare´

Il tuo match contro Nieminem ha ricordato un pò quello di Djokovic con Malisse. Qual'è il tuo attuale momento di forma? Del primo, del secondo o del terzo set?

Non so dirti di preciso in che stato di forma sono, per fortuna ho passato un altro turno( risata) . Sfortunatamente ho svuto problemi con il servizio nel secondo set
e non ti puoi permettere questi cali con giocatori come Nieminen, che ha meritato di vincere quel set. Io non ho giocato bene quel set mentre Jarkko si e quindi lui ha vinto il secondo ed è diventata moltodura nel terzo. Fortunatamente poi sono riuscito a ritrovare il mio ritmo e alla fine la partita è stata decisa da pochi punti e sono contento di avercela fatta.

Forse è perchè non giochi da sei settimane?

Mi sono preso sempre un break di 4, 5, 6 settimane, non è una cosa nuova per me. Forse per Novak è diverso, magari lui da giovane era abituato a non fare queste pause molto lunghe. Per me è necessario fermarmi. Devo avere il giusto equilibrio tra tempi di recupero, tornei e ore di allenamento. Certo mi mancano delle partite sulle gambe ma sono contento di aver passato due turni e di essere nei quarti.

Parliamo un pò di Murray. Non lo abbiamo capito molto nelle sue scelte. Ci spieghi cosa vuol dire per lui " la stagione è troppo lunga"?

Guarda inizio a non capire cosa lui intende. Forse non sa nemmeno lui cosa vuole dire veramente. Credo non avrebbe chiesto una WC a Basilea se avesse pensato che la stagione è troppo lunga. Tutti chiedono che la stagione sia più corta. Ma io credo che vada bene così perchè se ti infortuni e devi stare fuori per 3 o 6 mesi non avresti la possibilità di giocare con una stagione più breve. Per sport come il football americano o lo sci vuol dire perdere un interno anno. Ho sempre detto che siamo fortunati a poter giocare tutti i mesi tranne che a Dicembre. Se la stagione si fosse conclusa dopo lo Us Open Murray probabilmente non sarebbe stato in grado di vincere 2, 3, 4 tornei. E' questo l'aspetto positivo. Non sei obbligato a giocare tutti i tornei. Ad esempio io ho rinunciato a Shanghai perchè ritenevo che se avessi giocato non sarebbe stato giusto per il mio corpo e la mia carriera. Tuttavia cercheremo di fare dei piccoli aggiustamenti, l'anno prossima durerà due settimane in meno ma ripeto è positivo che abbiamo la possibilità di giocare tutto l'anno.
TWI (n.d.r.)
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Mar 8 Nov 2011 - 17:52
Campioni con il mal di pancia

E’ un finale stagione decisamente turbolento. Tra contratti milionari, proteste sui calendari, sulle tasse e forfait sempre più frequenti, non corre un buon clima tra ATP, ITF e tennisti.
Murray minaccia scioperi, Federer salta la tournèe asiatica, Del Potro dopo aver giocato due tornei si ritira da Parigi-Bercy, Djokovic con l’infortunio in Davis scatena casi diplomatici tra Federazione Serba e ITF (organizzatrice della Davis Cup), Roddick impazzisce con gli organizzatori degli US Open insieme allo stesso Murray, Nadal lamenta troppe tasse da versare al governo britannico.
Chi paga le conseguenze di tutto questo? Lo spettacolo prima di tutto.

Che il tennis si sia evoluto, è un dato di fatto. Più potenza e meno tecnica hanno favorito il nascere di campi in cemento molto lenti spacciati per “veloci” (erba inclusa) e di scambi oceanici dalla riga di fondo. Ovviamente la conseguenza principale è un maggiore sforzo per qualsiasi tennista.
Prendiamo la lamentela di Andy Murray che alla vigilia della tournèe asiatica accusò un profondo disagio a nome di molti colleghi: “Ho parlato con alcuni colleghi e so che nessuno è spaventato dall’idea di scioperare”. Vi chiederete perchè. Semplice: troppe settimane in giro per il mondo, occorre ridurre il calendario e cancellare qualche torneo.

Premesso che il presidente dell’ITF (l’italiano Ricci Bitti) ha prontamente risposto con: “Sono gli stessi giocatori a votare il calendario attuale, e poi se ne lamentano”, occorre ricordare un paio di cose: l’ATP qualche anno fa ha già fatto una prima riforma di riduzione declassando Amburgo ad ATP 500 (fu il primo anno della distinzione 250-500) e sostituendolo con il Master 1000 di Madrid (che passava da cemento indoor a terra battuta). Contemporaneamente scadeva la convenzione con Shanghai per ospitare la Masters Cup che sarebbe passata, quindi, a Londra. Il torneo asiatico rimaneva Master e andava a creare una mini-torunèe asiatica di tre settimane che piaceva a pochi.

I tennisti, però, hanno avuto dei privilegi scandalosi: spesso con la nuova formula del “bye” in un ATP la testa di serie numero 1 o 2 arriva a giocare il suo primo match di Giovedì! E per i Master 1000 la situazione non cambia con il primo turno saltato per i primi 16 del seeding.
A questo aggiungete la giusta cancellazione delle finali 3 su 5 passate regolarmente a match 2 su 3.
E qui bisognerebbe prendere le dichiarazioni di Vliegen della scorsa settimana.
Ok, la stagione è troppo lunga? E allora perché molti big brontoloni passano diverse settimane sotto gli occhi di emiri e altri papponi a fare inutili esibizioni?
Ah, già…il vile denaro.

Proprio il denaro è l’elemento conduttore della prossima lamentela: Rafael Nadal contro le tasse del governo britannico; lo spagnolo, inoltre, ha usato il suo peso mediatico per proporre nuove sedi per la Masters Cup (l’accordo con Londra scade nel 2013).
Da questa dichiarazione è passato alla minaccia di non disputare Wimbledon e di salutare definitivamente il Queen’s.

Dopo qualche giorno dalle dichiarazioni dello spagnolo, l’organizzatore dell’ATP 250 di Halle (il concorrente, di fatto, del Queen’s) dichiara di aver “strappato” Nadal agli inglesi per alla modica cifra di 750.000 sterline (150.000 a match se arriva in finale).
Come al solito, i soldi.

Adesso Rafa passerà dai proclami ai fatti o basterà l’assegno del torneo tedesco per farlo calmare? Avremo un 2012 con un’iniziativa dei top player contro questo sistema (si parla di quasi il 50% del guadagno su territorio britannico da versare come tasse) o si accontenteranno dei premi-gettone?
L’unica cosa certa è la volontà di Ian Ritchie (responsabile esecutivo Wimbledon) a creare un dialogo con il governo inglese per tutelare il palcoscenico dello sport britannico.

Il capitolo Davis è uno dei rebus più intricati della storia del tennis. L’ITF vuole una riforma della competizione e nel 2009 i tennisti ad un tavolo con la federazione avanzano delle contro-proposte che vengono accettate con qualche mugugno da quest’ultima.
Risultato?
Dopo nemmeno 2 anni ritornano le lamentele in seguito all’infortunio di Djokovic che, dopo tutti quei match vinti, ci può anche stare.
Niente da fare! La Davis è antica, va riformata, si gioca troppo, ecc….ecc….
(Ma non sono stati proprio i tennisti ad apportare quelle modifiche?)

Ma non è sempre così. Spesso sono proprio i tornei ad ostacolare riforme che facciano bene al calendario. In molti casi ostacolano addirittura lo spettacolo: si esagera anche per 10-15 minuti di diretta TV. Tutti ricordiamo lo US Open di quest’anno con quel rischioso uragano (di cui dimentico il nome) declassato poi a tempesta. Due settimane a forte rischio climatico e finale maschile giocata puntualmente di lunedì. Ma la situazione bizzarra si è avuta al secondo mercoledì dove Murray, Roddick e Nadal hanno giocato per pochi game con i campi scivolosi e la sicurezza che sarebbe dovuto piovere da lì a poco. 20 minuti di diretta TV sono valsi per gli organizzatori una lunga e duratura figuraccia internazionale. McEnroe sicuramente ha espresso un parere interessante: “forse occorrerebbe spostare gli US Open di qualche settimana giocandoli interamente ad Agosto”.

Insomma tra scioperi della Serie A e lock-out NBA, il tennis sembra essere ancora lontano da gesti così plateali. Per il momento solo i veri big hanno alzato la voce e qualcuno può essere portato a pensare che il loro ruolo non sia di “portavoce” ma di “difensori dei propri interessi”. Basterebbe solo fare attenzione sul momento in cui emergono questi malumori: ovvero, in seguito a tornei andati male o in periodi di pausa e lontananza dal circuito. Mai dopo la vittoria di un Master o uno Slam.

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Gio 1 Dic 2011 - 11:49
Riporto un post di Errex:

Maria Sharapova:
"Sarebbe molto più divertente anche per i nostri fan vedere uomini e donne contemporaneamente. Diventerebbe un po' complicato per la federazione pianificare l'evento, visto che in questo momento la stagione maschile è quasi un mese più lunga di quella femminile, ma potrebbe essere l'occasione giusta per uniformare i due calendari."



Mentre i maschi si lamentano della stagione troppo lunga, degli impegni troppo gravosi, e del fatto che arrivano a Londra stanchi (tutti tranne uno, il Re che arriva a Londra in grandissimo spolvero e non hai dato spalla alle lamentele altrui), la Shapo chiede di uniformare i calendari... Rischio "sciopero" - Pagina 2 97171 Rischio "sciopero" - Pagina 2 97171 Rischio "sciopero" - Pagina 2 97171
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Gio 1 Dic 2011 - 12:18
CC

l' ultimo impegno ATP della stagione 2012 sono le Finals di Londra, programmate a partire dal 5 Novembre 2012...quindi l' ATP ha dato una "limatina" al calendario del prossimo anno Wink

Gli ultimi due impegni WTA 2012 sono il WTA Championship (Istanbul dal 23 ottobre) e il "masterino" (ex Bali) che si giochera' a Sofia dal 30 ottobre.
I due tornei finali WTA 2012 sono gia' stati assegnati, quindi e' improbabile un combined a Londra, ma negli anni a venire puo' essere che (l' oneroso Wink ) calendario ATP venga accorciato e che ATP e WTA Championships divengano un combined, per ovvie ragioni di visibilita' /copertura televisiva, e quindi pubblicitarie (sempre i $ in prima linea).
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Gio 1 Dic 2011 - 12:52
Ma quanti tornei obbligatori ci sono oggi?
Ai tempi di Sampras, i top ten (e solo loro) dovevano giocare almeno 3 slam e 7 supernove, totale 10.
Ovviamente poi la classifica era sui best 14, quindi ne giocavi almeno 14, come fa Federer oggi.
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Gio 1 Dic 2011 - 14:40
Chi ha finito top 30 il 2010, è obbligato ai 4 slam e 8 ATP1000. La classifica è fatta su questi tornei; vengono conteggiati i 18 migliori risultati.
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Gio 1 Dic 2011 - 14:47
Grazie.
Quindi best 18, il che significa che è bene giocare almeno 22/24 tornei per poi tirare fuori i risultati migliori.
E significa anche che cerca di migliorare la propria posizione ne gioca anche 30 più la Davis.
Effettivamente sono un po' tanti....
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Gio 1 Dic 2011 - 15:13
Se guardi il ranking ATP pubblicato lo capisci.

I 4 top sono quelli che hanno giocato meno tornei in assoluto; 19 per Nole, Murray e Federer, mentre Nadal ne ha fatti 20.

Chi deve fare classifica e non fa molto bene negi slam aumenta a 24/25; ci sono poi Tipsarevic, Simon Lopez che si sono spinti a 28 Dolgo ne ha fatti 30, ma il record è di tal Benoit (35). Fognini 32!
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Mar 20 Dic 2011 - 13:07
Nadal propone un nuovo Ranking
Ma Federer non è d’accordo

Non si arrende Rafael Nadal. A capo della rivolta in seno all’Atp per alleviare le “pene” dei big, alle prese con il logorio di stagioni sempre più stressanti, il numero 2 del mondo insiste con la sua idea (folle?) di riformare il sistema con cui vengono stilate le classifiche. Un modo per favorire la permanenza al vertice dei top player, sarebbe rappresentata da un ranking basato sul rendimento, non delle ultime 52 settimane (come è sempre stato dall’introduzione del ranking nel 1973), ma delle ultime 104, quindi di due anni.
Alla base di questa proposta innovativa, la volontà da parte di alcuni di evitare quanto accaduto quest’anno a Juan Martin Del Potro. L’argentino, reduce da una stagione di stop, ha cominciato il 2011 praticamente senza classifica, diventando una mina vagante in qualsiasi tabellone. Ne ha fatto le spese (si fa per dire) Novak Djokovic che si è trovato di fronte il sudamericano già al terzo turno del Roland Garros.
L’idea di allungare l’arco di tempo utile per assommare i vari risultati, trova numerosi consensi tra i top player. L’unico a dissentire è Roger Federer che, però, si dà il caso sia il presidente dell’ATP Players' Council. Il suo parere negativo allontana, per il momento, l’avvento di questa modifica.
“Roger ha le sue idee in qualità di presidente - dice Rafa – io ne ho altre, come vicepresidente. Né le mie, né le sue sono necessariamente giuste o sbagliate. A qualcuno può piacere l’allungamento a due anni, ad altri no. Non ci sarà per questo nessun boicottaggio (come paventato nei mesi scorsi, ndr). Sono in tanti a pensare, come me, che una classifica basata su due anni possa tutelare tutti i giocatori, non solo i big. E’ vero che con il meccanismo esistente si può risalire più velocemente nel ranking dopo un lungo periodo di stop, ma è anche vero che puoi ritrovarti al n.700, così come è accaduto a Del Potro. Sarebbe più importante non dover essere costretti a operare queste rimonte, in modo tale da poter giocare con meno pressione al ritorno alle gare” .
L’unica tutela prevista dal regolamento attuale, è rappresentata dalla classifica protetta per i giocatori assenti da più di sei mesi, che possono usufruire della loro classifica prima dell'infortunio, senza comunque essere accreditati di una teste di serie. Troppo poco per uno come Nadal, da sempre soggetto a numerosi infortuni, che sembra tradire un’insicurezza di fondo e la necessità di dare un po’ di tregua a un fisico, da sempre, sottoposto a sforzi sovraumani.
FIT News (n.d.r.)


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Mar 20 Dic 2011 - 13:50
L'infortunio ci sta e fa parte dello sport, la classifica protetta è più che sufficiente secondo me. E' vero che Del Potro è sceso a numero 700 ma è anche vero che con il ranking basato su due anni si sarebbe portato dietro tutti gli 0 dei tornei saltati un anno in più e oggi non si troverebbe di certo a ridosso dei top10.
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Mar 20 Dic 2011 - 13:54
nadal continua a tirare per la giacchetta il povero delpo il quale non ha mai avuto mezza parola di lamentela sull'attuale sistema ranking. Smile
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Rischio "sciopero" - Pagina 2 Empty Re: Rischio "sciopero"

Mar 20 Dic 2011 - 14:17
E poi è senza dubbio più veritiera la classifica attuale basata su una stagione sola. Delpo al suo rientro poteva comunque fare tutti i tornei e quindi era come se fosse un top30, non capisco cosa ci sia di male. Di certo non valeva la top 10 quando è tornato, agli Us Open (dopo 10 mesi dal rientro) è uscito con Simon per dirne una...
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