Non dare angolo all'avversario???

Vorrei sentire un po' di pareri sul concetto di "dare angolo all'avversario" perché mi sembra una chiave importante quando si gioca a certi livelli, diciamo dalla terza categoria in su... Oggi ho giocato una partita di torneo con un terza e mi sono reso conto che non bastava la profondità di palla ma dovevo stare attento anche a non dargli palle angolate anche se profonde sulle quali sarebbe arrivato bene perché da li trovava spesso soluzioni incisive. Ho tenuto lo scambio centrale e profondo e angolavo solo quando potevo attaccare. Quando attaccava dal centro avevo meno problemi a tenere lo scambio e all'occasione passare al contrattacco, ho avuto occasione di vincere il secondo set anche se alla fine ho perso per pochi punti. Volevo sapere se il mio concetto di non dare angolo è corretto ed è obbligatorio quando si gioca contro avversari dalla terza categoria in su?

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Non credo sia obbligatorio, può essere una tattica contro alcuni giocatori ma perché siamo inferiori sulle diagonali o perché il non dare angolo li porta in confusione. Ad un certo punto però vorrai sempre impostare la tua diagonale preferita o quella dove riesci a controllare di più lo scambio.

Concordo con Ragus può essere sicuramente una tattica valida con un certo tipo di avversari ma non può essere obbligatorio anche perchè soprattutto a certi livelli se trovi per esempio un giocatore che dal centro sa far partire bene lo sventaglio di dritto poi sono dolori.

Per capire bene che cosa voglia dire non dare angolo si dovrebbe prendere carta e penna o stare alla lavagna.
cerco di chiarirlo per punti:

Intanto il punto fondamentale: più sto lontano dalla baseline più do angolo, questo vale sempre.

gioco al centro: più sono profondo meno angolo do. profondo non è dove rimbalza la palla ma dove costringo il mio avversario a posizionarsi per colpire. va da sé che più accorcio più angolo do al mio avversario. 

gioco sulle diagonali: sulle diagonali il modo per dare meno angolo è costringere l'avversario a colpire la palla all'esterno della retta ideale coincidente con la linea laterale. Dal suo esterno, infatti, anche un lungo linea ben tirato sarà a "rientrare" pertanto si avvicinerà a me. l'angolo risulterà quindi più chiuso. Idealmente costringere l'avversario a colpire 2mt dietro la baseline e 1mt esternamente alla linea laterale ci offre la quasi garanzia di non essere attaccati.

gioco lungolinea: idealmente lungolinea non si gioca perchè l'angolo che offriamo è massimo e se il nostro colpo non è davvero incisivo, il rischio è di ritrovarsi a rincorrere gli incrociati del nostro avversario. Il lungolinea ideale è un colpo veloce per chiudere il punto o attaccare che andrebbe giocato a uscire e da dentro il campo. 

Quando si gioca con giocatori di categoria nettamente superiore alla nostra tutti i castelli crollano miseramente per diversi motivi:

se il mio avversario è 3.2 e io sono 4.3 un motivo ci sarà: difficilmente la mia velocità e complessità di palla potrà dargli fastidio, difficilmente la mia tenuta sulle diagonali sarà paragonabile alla sua, difficilmente il mio gioco potrà disturbarlo ma soprattutto la pesantezza della sua palla mi costringerà sempre a difendermi.
In sostanza, se ci sono molte categorie fra due giocatori, il motivo principale è legato alla tecnica di gioco ed alla preparazione atletica.

Stefano74 ha scritto:Concordo con Ragus può essere sicuramente una tattica valida con un certo tipo di avversari ma non può essere obbligatorio anche perchè soprattutto a certi livelli se trovi per esempio un giocatore che dal centro sa far partire bene lo sventaglio di dritto poi sono dolori.

Cristallino

drichichi ha scritto:

Stefano74 ha scritto:Concordo con Ragus può essere sicuramente una tattica valida con un certo tipo di avversari ma non può essere obbligatorio anche perchè soprattutto a certi livelli se trovi per esempio un giocatore che dal centro sa far partire bene lo sventaglio di dritto poi sono dolori.

Cristallino

Vero anche che contro avversari che ti tengono due metri fuori dal campo per non essere facilmente attaccati è più facile mettere una palla profonda e carica centralmente che una palla profonda e carica e pure angolata...

Tirare in mezzo contro certi avversari può essere una buona tattica a patto di spazzolare la riga, 
ma tutto dipende da come il tuo avversario si appoggia sui tuoi colpi. Comunque è vero che con i materiali di oggi
giocare angolato contro gente che corre bene può rivelarsi un boomerang specie se non hai velocità di palla,
ti ammazzano di cross incrociati.
Per rispondere an Andrea400 vorrei però aggiungere, come già hanno fatto altri, che quando c'è un gap tecnico importante 
(quarta medio scarsa contro terza) c'è poco da inventarsi, perché alla fine chi è più forte trova quasi sempre la soluzione sul campo
alle difficoltà che cerchi di proporgli.

Palle profonde sulla riga di fondo campo e senza peso.

Il compianto Clerici diceva sempre commentando gli attaccanti (quelli che andavano a rete allora, non quelli che picchiano da fondo oggi NDR) che piuttosto di attaccare con poco angolo era meglio attaccare proprio in mezzo (ai piedi....) dell'avversario. Che poi è esattamente l'accorgimento che iniziò ad usare SuperMac in prossimità del suo picco di performance del 1984. Per quanto riguarda me, pedalatore da quarta categoria, mi limito ad usare la cosiddetta strategia "angle the angle" sulle palle consistenti dell'avversario mentre su quelle attaccabili azzardo un lungolinea cercando il vincente sia sul dritto che sul rovescio. Quanto alle mie leggendarie () discese a rete il piano di solito è giocare nel lato più distante da dove si trova l'avversario e chiudergli il lato sul lungolinea incrociando le dita