Gianluigi Quinzi

Promemoria primo messaggio :

Pare che finalmente l'Italia abbia un nuovo grande talento tennistico. A 14 anni e' il numero 1 d'Europa della sua categoriaa 12 aveva gia' vinto moltissimi titoli. ora e' in America da Bollettieri.Il carattere e' un po' bizzoso, trattasi di "spaccaracchette", ma se c'e' il talento..Qualcuno lo ha mai visto giocare?

Frank71 ha scritto:Una sola cosetta...........CHE QUALCUNO GLI INSEGNI LE VOLéE!!!!!!!!!!!

già....visto il coach, quello non è proprio il forte degli argentini

Visto semi e finale. Gioca bene, solido e colpi ben portati, ma piano con le celebrazioni perché adesso arriva il difficile e gli stanno mettendo troppe pressioni. Allenarsi fuori gli farà senz'altro bene così in Italia non cominceranno con le celebrazioni, gli spot della nutella e i frollini del mulino bianco facendolo sentire già un campione. Ricordiamoci che Trevisan vinse il torneo e fa fatica ad emergere e in passato Nargiso vinse Wimbledon Juniores... In punta di piedi please... Sssssshhhh

Vincere a 16 anni non è sintomo di future glorie, ma è sicuramente è sintomo di grande talento.
A me paice il suo tennis; è solido, è bravo. Cosa gli serva per crescere, lo sanno in tanti e nessuno veramente.
Quindi, da parte mia, solo i complimenti per un ottimo torneo disputato.

onehandedbackhand ha scritto:Visto semi e finale. Gioca bene, solido e colpi ben portati, ma piano con le celebrazioni perché adesso arriva il difficile e gli stanno mettendo troppe pressioni. Allenarsi fuori gli farà senz'altro bene così in Italia non cominceranno con le celebrazioni, gli spot della nutella e i frollini del mulino bianco facendolo sentire già un campione. Ricordiamoci che Trevisan vinse il torneo e fa fatica ad emergere e in passato Nargiso vinse Wimbledon Juniores... In punta di piedi please... Sssssshhhh

se si guardano un po' i vincitori nell'albo e poi si va a vedere la carriera c'è da essere sorridenti. Trevisan a 5 anni di distanza è oltre la 500esima posizione e come best ranking credo sia stato intorno al 250-270 ... non so ma credo che veramente sia molto molto difficile passare al professionismo vero (anche se vedo difficile non definire questi ragazzi del Bonfiglio dei professionisti)

non sono d'accordo sulla eccessiva pressione perchè nel tennis di alto livello sapere reggere la pressione vale tanto se non di più che avere un ottimo dritto o un gran servizio: se quinzi non reggerà la pressione di dover vincere allora sarà giusto non vederlo ad alto livello (purtroppo).
e non si può nemmeno fare il paragone con trevisan perchè trevisan ha vinto il bonfiglio a 18 anni quando avrebbe dovuto giocare ben altri tornei, quinzi l'ha vinto con due anni d'anticipo che sono un'enormità.
poi è vero che nessuno può dire dove potrà arrivare...

oldest ha scritto:
se si guardano un po' i vincitori nell'albo e poi si va a vedere la carriera c'è da essere sorridenti. Trevisan a 5 anni di distanza è oltre la 500esima posizione e come best ranking credo sia stato intorno al 250-270 ... non so ma credo che veramente sia molto molto difficile passare al professionismo vero (anche se vedo difficile non definire questi ragazzi del Bonfiglio dei professionisti)

267 la migliore...Matteo è cresciuto proprio dove abito io...e c'è ancora sua mamma che insegna qual al tennisclub del paese..

guidoyouth ha scritto:non sono d'accordo sulla eccessiva pressione perchè nel tennis di alto livello sapere reggere la pressione vale tanto se non di più che avere un ottimo dritto o un gran servizio: se quinzi non reggerà la pressione di dover vincere allora sarà giusto non vederlo ad alto livello (purtroppo).
e non si può nemmeno fare il paragone con trevisan perchè trevisan ha vinto il bonfiglio a 18 anni quando avrebbe dovuto giocare ben altri tornei, quinzi l'ha vinto con due anni d'anticipo che sono un'enormità.
poi è vero che nessuno può dire dove potrà arrivare...

Al tennis di alto livello, a meno che uno di nome non faccia Nadal, si arriva dai 20 anni in su e per certi versi si è mentalmente più maturi nell'affrontare le pressioni mediatiche ( parlo solo di queste, perché quelle tennistiche ci saranno sempre, a qualsiasi livello!)
A 16 anni sentirsi sotto i riflettori del movimento nazionale, dopo 40 anni di penombra se non proprio buio in campo maschile, è un peso non proprio facile da gestire. Poi si parla tanto di talento, io non la penso proprio così, ma non voglio fare polemiche anzi, secondo me è un ragazzo che lavora tanto e cresce tennisticamente giorno dopo giorno, ma non ho notato "talento" in senso lato... Quello non viene concesso dalla mano divina così facilmente...

l'importante è che si diverta e che abbia voglia di continuare a fare sacrifici.
poi dire che non abbia talento mi sembra un po' eccessivo...

Ieri sera ho visto la finale anch'io. Secondo me ora è chiaro a tutti (visto che in parecchi hanno avuto modo di vederlo in azione per bene) che la "base" su cui lavorare c'è. Ma, a mio modesto avviso, la programmazione va rivista con l'esclusione delle partecipazioni ai tornei giovanili che è in grado di vincere anche dominando.

Non sono utili alla sua crescita tecnica visto che, se incontra un avversario come il croato in semifinale, a momenti neanche suda. Io punterei tutto sui Challenger, anche perchè per avvicinarsi al tennis che conta servono i punti ATP!

guidoyouth ha scritto:l'importante è che si diverta e che abbia voglia di continuare a fare sacrifici.
poi dire che non abbia talento mi sembra un po' eccessivo...

Talento oggi è un termine abusato, che sia un tennista forte in prospettiva non è da mettere in dubbio, ma non ho visto gesti tecnici naturali... Ma è un dato soggettivo, senza nulla togliere a GQ o alle opinioni altrui che rispetto!

Ragazzi che cinema che state creando: ma lasciatelo in pace! Ha vinto un torneo juniores, e leggo di gesti naturali, di sopportazione dello stress, di giocatori che usciti dal Bonfiglio non sono stati dei fenomeni dopo.
Ma chi se ne frega!!!!!
Ma partiamo da un dato di fatto: ha vinto, e per questo va celebrato con il giusto peso, senza stare qui a mettere il carro davanti ai buoi. Il giusto peso per un ragazzo che ha vinto un torneo...
Ripeto, nessuno sa dove andrà e cosa farà: bravo GQ, impegnati e continua così! sei forte.
E sta lontano da giornalisti e federazione!

... e, aggiungerei a quanto scritto da CC, stai lontano dai facili profeti.
Goditi il n° 2 del ranking Under 18

onehandedbackhand ha scritto:...non ho visto gesti tecnici naturali... Ma è un dato soggettivo, senza nulla togliere a GQ o alle opinioni altrui che rispetto!

il rovescio bimane di quinzi è praticamente perfetto...più naturale di così non esiste...imo
ma da un esteta del rovescio monomane capisco che tu ne possa essere deluso

guidoyouth ha scritto:

il rovescio bimane di quinzi è praticamente perfetto...più naturale di così non esiste...imo

Guido è meglio anche del mio...

guidoyouth ha scritto:

onehandedbackhand ha scritto:...non ho visto gesti tecnici naturali... Ma è un dato soggettivo, senza nulla togliere a GQ o alle opinioni altrui che rispetto!

il rovescio bimane di quinzi è praticamente perfetto...più naturale di così non esiste...imo
ma da un esteta del rovescio monomane capisco che tu ne possa essere deluso

Apprezzo anche il bimane vedi...
Sarà perfetto il rovescio ma per nulla naturale, due anni fa era ancora il suo punto debole... ha lavorato molto e bene, gliene di atto!

....gliene dò atto, maledetto aifon

onehandedbackhand ha scritto:
Apprezzo anche il bimane vedi...
Sarà perfetto il rovescio ma per nulla naturale, due anni fa era ancora il suo punto debole... ha lavorato molto e bene, gliene di atto!

non è che insisto per polemica (come già hai detto tu ) ma il colpo naturale di quinzi è sempre stato il rovescio, è quello che si porta dietro dalla nascita per grazia ricevuta...
lo hanno sostenuto e lo continuano a sostenere tutti gli allenatori che ha avuto, da bollettieri, a piatti a infantino/medica che lo hanno spesso paragonato a un mito come connors, anche lui mancino, anche lui dotatissimo sul rovescio e molto meno sul dritto.
il problema (se di problema si può parlare) per quinzi è appunto sempre stato il dritto e stanno cercando piano piano di migliorarlo.
adesso lo gioca molto arrotato, con movimento molto ampio, lo colpisce un po' troppo dietro e gli manca la sicurezza per chiudere con la botta piatta perchè tende ad andare in extra-rotazione con il busto, scappa dal colpo insomma.
io poi mi limito a riportare qui quello che ho letto dalle interviste con lui e i suoi allenatori, solo per completezza di informazione, per quanto ho avuto modo di approfondire come semplice appassionato di tennis junior

@guidoyouth vedo che la finale di Beker ti ha messo di buon umore

Qualcosa non quadra, o quel biondo capellone un paio di anni fa non era Quinzi o quanto riportato sul numero di Tennis Italiano di diversi anni fa dove parlavano delle promesse italiane (anche Baldi ) lo hanno scritto con i piedi...
Detto questo, poco importa, ci sarà da aspettare un paio di anni ancora nella speranza che cresca ancora..

guidoyouth ha scritto:

onehandedbackhand ha scritto:
Apprezzo anche il bimane vedi...
Sarà perfetto il rovescio ma per nulla naturale, due anni fa era ancora il suo punto debole... ha lavorato molto e bene, gliene di atto!

non è che insisto per polemica (come già hai detto tu ) ma il colpo naturale di quinzi è sempre stato il rovescio, è quello che si porta dietro dalla nascita per grazia ricevuta...
lo hanno sostenuto e lo continuano a sostenere tutti gli allenatori che ha avuto, da bollettieri, a piatti a infantino/medica che lo hanno spesso paragonato a un mito come connors, anche lui mancino, anche lui dotatissimo sul rovescio e molto meno sul dritto.
il problema (se di problema si può parlare) per quinzi è appunto sempre stato il dritto e stanno cercando piano piano di migliorarlo.
adesso lo gioca molto arrotato, con movimento molto ampio, lo colpisce un po' troppo dietro e gli manca la sicurezza per chiudere con la botta piatta perchè tende ad andare in extra-rotazione con il busto, scappa dal colpo insomma.
io poi mi limito a riportare qui quello che ho letto dalle interviste con lui e i suoi allenatori, solo per completezza di informazione, per quanto ho avuto modo di approfondire come semplice appassionato di

Anche secondo me il dritto va rivisto, troppo elaborata la preparazione, per compensare poi deve accelerare troppo il movimento.

Ho visto la finale in replica proprio oggi pomeriggio e condivido quanto già detto sul dritto: preparazione del colpo molto ampia che se non migliorata potrebbe causargli non pochi grattacapi sui campi più rapidi e in effetti gli manca un po' la botta piatta di chiusura.
Secondo me si può lavorare molto anche sulla prima di servizio che "lavora" fin troppo, potrebbe ottenere molto di più da questo colpo.
Però avrà sicuramente tempo e modo per migliorarlo e immagino lo stia già facendo

onehandedbackhand ha scritto:...o quel biondo capellone un paio di anni fa non era Quinzi o quanto riportato sul numero di Tennis Italiano di diversi anni fa dove parlavano delle promesse italiane (anche Baldi ) lo hanno scritto con i piedi...

la seconda che hai detto!

@babolat
la storia dell'americano è tutta da seguire, si!

Boh, per esser migliorato...lo e', parecchio! Concordo con Adip nell'analisi: davvero complicato quel movimento di apertura del dritto con la testa della racchetta in avanti stile "torero".
Anche il servizio mi e' sembrato "migliorabile": la prima e' un groviglio di piani che si incrociano! E quando ha forzato... Non ha ottenuto molto...
Quello che invece non mi e' piaciuto e' stata la scelta tecnico-tattica delle "accelerazioni" fatte così. Dei bellissimi colpi sulle linee ma una profondità media al limite. Al limite dell'attacco (in risposta al dritto arrotato ma sul quadrante di battuta). Le accelerazioni vanno stra bene...ma non partendo da uno scambio così poco profondo. Con il cemento rischia di prendersi botte sui denti!
Pero' ha vinto...! Evviva. Ci smentirà tutti.

Gianni Clerici, la repubblica del 5.06.2012

Sono certo accadute oggi, al Roland Garros, vicende di maggior rilievo di quel che leggerete, amici aficionados. Il ritorno di Dal Potro a spese di Berdych, la patriottica sopravvivenza di Tsonga, la vittoria di Murray su Gasquet, l'inattesa uscita di Li-na contro la qualificata Shvedova, il nuovo successo per ko che conferma Nadal quale favoritissimo del torneo. Tuttavia dedico le mie righette a un ragazzo di sedici anni, Gianluigi Quinzi, anche perché mi trovo in debito con lui. Quando aveva non più di dodici anni, un giorno in cui mi trovavo a passare di fronte al campo n.1 del Foro Italico, quello vicino agli uffici, credetti di vedere un bambino prodigio. Palleggiava con Riccardo Piatti, e lo faceva con una disinvoltura, una potenza, una precisione tali che non credetti ai miei occhi. «Si chiama Gianluigi Quinzi — mi disse Riccardo — e potrebbe diventare un campione». Entusiasta come posso essere, nel mio finto scetticismo, mi buttai a scrivere uno dei miei abituali pezzetti, che purtroppo, per mancanza di spazio non venne pubblicato. L'ho ricordato oggi a quel bel sedicenne di Gianluigi, che ora, dopo aver vinto il Trofeo Bonfiglio, intitolato a un mio giovane sparring partner del Tennis Milano, troppo presto scomparso, solleva la curiosità dei colleghi italiani presenti, e addirittura di un oriundo Usa, Tom Perrotta. Curiosità forse giustificata dal fatto che, tra i precedenti vincitori del Bonfiglio, troviamo Kodes, Panatta, Lendl, Courier, Ivanisevic, e altri grandi. Gianluigi Quinzi è, nientemeno, il secondo nel mondo (classifica Federazione Internazionale) della sua età. Viene da Fermo nelle Marche, ha un papà presidente del localeTennis Club, Luca, e una mamma, Carlotta Baggio, campionessa di pallamano: coppia borghese simile a quelle proletarie dell'est, che vanno monopolizzando per interposte figlie il tennis contemporaneo. Le possibilità economiche del padre avevano contribuito a inviare Gianluigi, ai tempi in cui lo vidi, da Bollettieri, sorta di fabbrica militaresca, dove si impara, insieme alla battuta, a parlare inglese e a rifarsi il letto. Le difficoltà erano rappresentate dall'istituto scolastico italiota, che si accaniva nel considerare le assenze come ingiustificate. Temo che papà e mammà sportivi abbiano avuto più di un'incertezza, nel continuare quella sorta di scommessa esistenziale, con molti lati dubbi. Ma, mentre Gianluigi imparava a crescere, e non cessava di vincere, giunse in aiuto un liceo comprensivo, il Da Vinci di Fermo, e non danneggiarono certo gli strumenti di comunicazione contemporanea, che consentono, massi, di studiare a mille miglia da casa. Nel frattempo, l'istruzione specifica di tennista non era molto aiutata da Bollettieri, che aveva venduta la sua celeberrima "Academy" alla Intemat. Manag. Group, e aveva spinto la famiglia Quinti a optare per l'Argentina, la molto tennistica città di Tandil, e il coach oriundo, di antica esperienza torinese, Eduardo Infantino. Qui a Parigi, ci ha detto il giovanotto, la maggior emozione è stata un allenamento con Nadal, e l'incredibile velocità rotatoria del suo braccio, «superiore addirittura a Roger». Dopo aver parlato a un gruppo di vecchi cronisti, Gianluigi si è allontanato, in apparenza calmo. E mi sono reso conto della sua emozione soltanto ritrovando, sul tavolino, il suo cellulare.

Guido...ma manca il pezzo finale....o no...

no...finale tipico clerici!