Paura per un torneo amatoriale

Credo che il tema sia stato già affrontato sotto varie visioni, ma voglio discutere con voi di quel sentimento che ieri mi ha fatto davvero infuriare con me stesso a fine partita.

Partiamo da quello che tennisticamente sono. Ho iniziato a giocare fin da bambino, ma non ho mai avuto occasione di coltivare fino in fondo questo sport; non mi sono mai confrontato con il mondo agonistico , e solo oggi inizio ad affrontare i primi tornei amatoriali.

Dopo aver perso il primo turno contro un ragazzo molto più solido di me, ieri ho giocato la prima partita del tabellone B. Ebbene, raccontare le mie sensazioni in campo è davvero difficile; la sola parola che mi viene in mente è definire la sensazione con una parola: PAURA!
Battito cardiaco accelerato che trasformava ogni mia rincorsa in uno sforzo fisico maggiore di quello che doveva essere. Il braccio leggermente bloccato, soprattutto impossibilitato a trovare un colpo deciso e sicuro. Presto le gambe hanno iniziato ad essere molli; la testa in qualche occasione era frastornata.
Aggiungiamoci una ‘piccola’ attenuante; avendo rotto le corde della mia racchetta, la Babolat PD 2011, ho usato ieri una PD 2012, purtroppo cordata mono invece del mio solito multi, avendo quindi una sensazione di gioco differente rispetto al solito. Ma prima o poi prenderò la seconda PD da cordare come la prima (in questo momento mancano le finanze).

Essendo un torneo amatoriale era con formula Rodeo, quindi, prevedeva set ai 4 con killer point. Vinto il primo 4-2, nel secondo mi sono tirato fuori dalla partita, perdendo 4-0. Sono stato fortunato a trovare il vincente sul 7-5 del tie finale.

Il mio commento a fine partita sulla mia prestazione è stata ’ ridicolo’!
Vi assicuro che per la brutta sensazione fisica e mentale durante la partita, avrei lasciato il campo senza rimetterci più piede. Scoprire di arrivare a 34 anni, dopo tutto quello che ho fatto nella mia vita e soprattutto quello che voglio fare è davvero imbarazzante! Forse esperienze come queste ci vogliono, ma viverle per il 1° turno del tabellone B mi sembra ridicolo…

Da ragazzo ho studiato teatro: ho fatto spettacoli di fronte a vario pubblico, subendo la giusta tensione prima di entrare in scena, ma dopo qualche secondo sul palco, il gioco delle parti lasciava sempre spazio alla bella sensazione di recitare. Ieri non è stato così; il fatto di essere completamente agitato non ha fatto altro che lasciare spazio a nuova agitazione. Grazie al cielo, avendo appreso un po’ di tecnica di gioco in questo anno di ripresa, mi sono potuto appoggiare su qualche fondamentale di palleggio quanto ce ne è stato bisogno.

Sicuramente, giocare più tornei possibile può aiutare a migliorare, ma rimane l’idea di fondo che mi accompagnato soprattutto nel 2° set: perché devo soffrire così tanto per una partita amatoriale? Perché sono arrivato ad un torneo, con l’idea di divertirmi, e mentre giocavo invece le sensazioni erano altre?
Rimane un dato; ho conosciuto nuova gente con cui giocare, ho allargato il mio giro. Va bene, un piccolo contentino…

corrado, ci siamo passati tutti... l'adrenalina e la paura di non essere all'altezza delle proprie aspettative fanno brutti scherzi, ma un po' alla volte ci si abitua almeno un po'.
io da piccolo avevo paura di fare delle brutte figure davanti a genitori, amici e maestro, poi perdevo talmente spesso che mi è passata, nessuno si aspettava più nulla da me, tanto meno io!
sono passato dal perdere sempre giocando male al perdere sempre giocando bene e divertendomi... poi come per magia ho iniziato a vincere qualche partita!!!
poi qualche partita è diventata qualche partita in più e le mie aspettative si sono nuovamente alzate e le cose sono peggiorate di nuovo... dalle prime partite alle ultime nel frattempo erano passati quasi 15 anni di sonore batoste e di qualche (poche ma importanti per il mio morale) belle vittorie!!!
poi ho conosciuto mia moglie, ho smesso di giocare per seguire lei che nuotava... quando lei è diventata allenatrice e io ho ricominciato a giocare (dopo 10/15 anni di 2/3 partite all'anno)...
ora vinco molto più di prima, mi diverto di più, sono più sereno, senza l'adrenalina del torneo non mi diverto molto...
sono arrivato a tutto questo grazie all'aiuto di mia moglie che mi disseche non sarebbe più venuta a vedermi se non avessi smesso di buttare via partite già vinte per fare solo dei bei punti o perchè mi demoralizzavo se non giocavo proprio al mio massimo!
allora è scattato qualcosa nel mio cervello, dovevo dimostrarle che anche io potevo vincere le partite alla mia portata, che potevo avere un po' di pazienza in più, che non era necessario che chiudessi con un vincente al secondo scambio, che ormai il serve and volley non era più possibile per poter vincere... quando durante le partite iniziavo a tornare quello di una volta la guardavo a bordo campo e lei mi lanciava la sua famosa "occhiata"... e lì capivo che stavo prendendo nuovamente la strada sbagliata!
questo è successo a me quando ormai avevo quasi 40 anni... quindi non aver fretta...
ho amici che giocano da anni ma in torneo perdono regolarmente con avversari che in amichevole non vincono mai un set!
questo è il tennis, cerca di giocare per divertirti, perchè se ti diverti è più facile vincere! non aspettarti di giocare sempre il tuo miglior tennis, anzi in torneo succederà poche volte... accontentati e cerca di portare a casa il punto e la partita, allo spettacolo penserai quando sarai in giornata di grazia!!!
spero di esserti stato d'aiuto, non sono uno psicologo, ma capisco cosa ti passa per la testa, io ho smesso di giocare centinaia di volte...

A costo di suscitare qualche discussione commento quanto detto da te Corrado sul fatto di divertirsi. In torneo, salvo rarissime eccezioni quando la differenza tra te e il tuo avversario e' molto grande ( a tuo vantaggio oppure no), non ci si diverte, si gioca per vincere per tirare di la la palla una volta in più; la soddisfazione sta nel portare a casa la partita oppure, se e' andata male, nell'aver dato tutto per vincere. Non e' divertente, magari stimolante, eccitante, sfidante ma non divertente. Per abituarsi e non avere il braccino (cosa che Cmq torna spesso anche se sei un cagnaccio da torneo) l'unica e' giocare tanti tornei e allenarsi per stabilizzare i tuoi colpi in modo da avere un bagaglio minimo di colpi che tiri senza difficolta'. In amichevole con gli amici ci si diverte (quasi sempre)...

Quotissimo per Nano, le aspettative su quello che la "gente" potrebbe pensare di noi sono il nostro peggior avversario...a volte invincibile

otello69 ha scritto: .... Non e' divertente, magari stimolante, eccitante, sfidante ma non divertente....

caspita come sei sottile! A me queste 3 caratteristiche bastano e avanzano perchè una partita sia considerata "divertente"

Ovvio, le partitelle con gli amici sono un'altra cosa, ci si prende in giro, si fanno battute, si possono provare colpi spettacolari, ma secondo il mio personalissimo modo di vedere, non è che la partita di torneo non sia divertente, è solo divertente in un modo DIVERSO dalla partitella tra amici!!! Anche perchè, se finisse il divertimento, smetterei di giocare a tennis

Quindi il mio consiglio a CorriCorrado è il seguente: trova "l'animale da torneo" che risiede dentro ognuno di noi (in alcuni è più nascosto ma l'abbiamo tutti) ed affronta la sfida del torneo non con la paura di perdere, ma con la convinzione che farai del tuo meglio per dare filo da torcere all'avversario!!! Una volta che hai dato il 100% non puoi avere rimpianti, così come mentre giochi non dovresti avere paure di sorta

come ti capisco !!!

ho passato la mia vita tennistica a giocare con gli amici e al massimo facevo il classico torneo sociale ,

sono sempre stato uno splendito perdente , nel senso che in partita di torneo ho sempre reso meno di quello che realmente valgo , sia per l'inacapacità di adeguare il mio gioco alla partita , vedi le saggie parole di otello,sia per quella assurda sensazione di paura che mi ha sempre preso allo stomaco

per quanto mi riguarda non era tanto la paura di perdere quanto la paura di fare una brutta figura

poi ho scoperto questo forum e piano piano mi ha fatto crescere la voglia di misurarmi nel tennis agonistico , a livello di quarta si capisce .

mi sono iscritto alla fit e ho cominciato a fare i primi tornei e subito la sensazione di paura si è fatta sentire , ma a poco a poco la paura si è trasformata in qualcosa di diverso è cioè quello di volermi esprimere al meglio e entrare nelle regole e nello spirito del torneo

intendiamoci, sempre schiappa resto, ho perso qualche partita con gente che il vecchio me stesso avrebbe definito " più scarsa" e ho vinto qualche bel match , ma mi sono sempre e comunque divertito

l'ho già citato nel mio post dove commento le mie partite , ma devo richiamarlo anche adesso perchè mi sempra utile alla discussione , come afferma il buon vecchio Sonny ( del quale condivido al massimo il 10% di quello che scrive ) " il tuo livello di gioco è quello che esprimi nelle partite del torneo"

quando capisci questo la tua paura magicamente comincia a diventare sempre più piccola e finalmente ti puoi godere tutte le splendite sensazioni che il nostro sport ci regala a qualsiasi livello di torneo tu faccia

ah dimenticavo

se proprio vuoi porvare la vera paura di partecipare ad un torneo non puoi mancare a quello famoso del " POLENTA OPEN"

li si che sono brividi

Per Ste, e' un divertimento diverso se hai imparato a gestire lo stress del torneo o della partita "seria" per che' a mio parere non e' solo l'importanza oggettiva della partita che rileva ma anche come ognuno di noi la vive. Detto cio' ho cercato di spiegare quali sono le mie sensazioni e quando gioco un torneo sento l'adrenalina della gara, non vedo quello che succede fuori dal campo (a volte qualcosa mi perdo...) etc etc, non e' quello che a mio parere si definisce normalmente divertimento anche perche' si associa a un grado grande o piccolo di stress. C'e' chi trova molta soddisfazione in queste sensazioni ma a mio parere "divertimento" e' una cosa diversa. Finita la sega mentale condivido alla grande il tuo consiglio a Corrado

E che per deformazione professionale le parole hanno per me significati "precisi"

anche secondo me ci si diverte molto in torneo, diversamente dalle amichevoli... io mi diverto molto di più in torneo!

infatti (so che avete letto tutti il mio raccontino) nell'ultima partita di torneo giocata in torneo mi sono divertito un sacco, pur avendo perso 7/6 6/4, pur avendo giocato al di sotto delle mie possibilità di quando sto bene, ma proprio quel giorno fisicamente ero limitatissimo, ma mi sono divertito davvero tantissimo, come poche altre volte e soprattutto mai in amichevole mi diverto così (tanto il tweener lo gioco anche in torneo )... basta intendersi su cosa "ci diverte"!

la tua sfida potrebbe essere, non quella di giocare in torneo il tuo miglior tennis, ma di avvicinarti un po' alla volta al tennis delle amichevoli, quello più spensierato, con l'aggiunta di un pizzico (o un camion) di adrenalina!!!

prova a cambiare il tuo obiettivo da torneo, come dice b52, cerca dentro di te quello che ti fa divertire... se ti diverti a giocare solo per lo spettacolo, non fare tornei...

otello69 ha scritto:Per Ste, e' un divertimento diverso se hai imparato a gestire lo stress del torneo o della partita "seria" per che' a mio parere non e' solo l'importanza oggettiva della partita che rileva ma anche come ognuno di noi la vive. Detto cio' ho cercato di spiegare quali sono le mie sensazioni e quando gioco un torneo sento l'adrenalina della gara, non vedo quello che succede fuori dal campo (a volte qualcosa mi perdo...) etc etc, non e' quello che a mio parere si definisce normalmente divertimento anche perche' si associa a un grado grande o piccolo di stress. C'e' chi trova molta soddisfazione in queste sensazioni ma a mio parere "divertimento" e' una cosa diversa. Finita la sega mentale condivido alla grande il tuo consiglio a Corrado

Yes, l'avevo capito, a me succede solo quando dall'altra parte della rete c'è una persona antisportiva, o sbruffona, o comunque qualcuno che "non mi va a genio"... dal momento che vedo che vado a giocare con uno tranquillo allora so che, comunque vada, darò il meglio di me e mi divertirò!

Per quello ho voluto conoscervi bene prima di iscrivermi al Polenta Open

Grazie ragazzi.
Adesso la sfida è proprio gestire questa sensazione, e sopratutto imparare a gestire questa parte del mio carattere; a cominciare dalla partita di stasera. Poi mi iscriverò a qualche altro torneo amatoriale, prima magari di lanciarmi nella 'bolgia' FIT, tanto per fare esperienza.

Giocare sempre al top del mio livello sarebbe indubbiamente stupido pensarlo; uno come me, che comunque sta giocando il miglior tennis della sua vita a 34 anni (e che spera crescerà ancora nei prossimi anni), l'unica cosa che deve fare secondo me è pensare di divertirsi. La mia discussione è basata sul fatto che dovendo gestire la 'paura', il divertimento non c'è stato.

Più di una volta sono uscito dal campo sconfitto, ma felice; lunedì sono uscito dal campo vincitore (per pura fortuna) e non felice. Stasera, spero di entrare in campo con lo spirito della persona che va li per giocare e divertirsi.

In torneo secondo me dovrebbe esserci molto divertimento.

CorriCorrado ha scritto:Grazie ragazzi.
Adesso la sfida è proprio gestire questa sensazione, e sopratutto imparare a gestire questa parte del mio carattere; a cominciare dalla partita di stasera. Poi mi iscriverò a qualche altro torneo amatoriale, prima magari di lanciarmi nella 'bolgia' FIT, tanto per fare esperienza.

Giocare sempre al top del mio livello sarebbe indubbiamente stupido pensarlo; uno come me, che comunque sta giocando il miglior tennis della sua vita a 34 anni (e che spera crescerà ancora nei prossimi anni), l'unica cosa che deve fare secondo me è pensare di divertirsi. La mia discussione è basata sul fatto che dovendo gestire la 'paura', il divertimento non c'è stato.

Più di una volta sono uscito dal campo sconfitto, ma felice; lunedì sono uscito dal campo vincitore (per pura fortuna) e non felice. Stasera, spero di entrare in campo con lo spirito della persona che va li per giocare e divertirsi.

In torneo secondo me dovrebbe esserci molto divertimento.

Basta intendersi sulla parola divertimento

Otello.
Per me divertimento tennistico, semplicemente significa giocare a tennis... ossia scambiare da fondo, scendere a rete, e cercare (spesso senza trovare) qualche soluzione vincente.
Il risultato non conta.

CorriCorrado ha scritto: Otello.
Per me divertimento tennistico, semplicemente significa giocare a tennis... ossia scambiare da fondo, scendere a rete, e cercare (spesso senza trovare) qualche soluzione vincente.
Il risultato non conta.

Te lo dico con affetto e simpatia ma, a mio personalissimo parere, se per te il risultato non conta avrai grosse delusioni nei tornei. Ma spero di sbagliarmi

Non è detto Otello; può darsi che mi manchi il piglio del vincente... Vedremo strada facendo.

CorriCorrado ha scritto:Non è detto Otello; può darsi che mi manchi il piglio del vincente... Vedremo strada facendo.

Mah, a nessuno piace perdere anche se alcuni esprimono questo concetto in maniera indiretta. Si tratta di evitare le attivita' che meno si addicono ai nostri "punti di forza" se no come si suol dire "cornuti e mazziati". Ma per tornare al tennis sono convinto che una bella preparazione fisica/tecnica nella stagione invernale e il maggior numero di tornei possibili compatibilmente con i propri impegni nelle cose serie della vita, facciano emergere la parte vincente di ciascuno di noi poveri tennisti amatori di quarta, quindi dacci dentro e vedrai che i risultati arrivano

Concordo con otello,io in torneo mi divertivo solo quando vincevo.
Comunque per il resto non ti preoccupare,ci siamo passati tutti,solo che da bambino no ci pensi piu di tanto,da adulto ti fai troppe paranoie e dai troppo peso a tutte le cose.

otello69 ha scritto:Ma per tornare al tennis sono convinto che una bella preparazione fisica/tecnica nella stagione invernale e il maggior numero di tornei possibili compatibilmente con i propri impegni nelle cose serie della vita, facciano emergere la parte vincente di ciascuno di noi poveri tennisti amatori di quarta, quindi dacci dentro e vedrai che i risultati arrivano

Giusto Albe...

mamma mia: vengo da una partita che avrei dovuto vincere 4-0 4-0. il tizio si presenta chiedendo scusa per il suo livello.

In pratica, la partita la dovevo fare io. Ho vinto, ma non nettamente: il ragazzo di la mi ha insegnato una cosa stasera. Se sei un agonista, non ti interessa; l'unico risultato che conta è giocare al meglio, impegnarsi per vincere. Lui gioca a pallavolo; ha fatto il torneo di tennis non so perchè. Ma su ogni mia palla, ci andava e ci provava; io invece ero molle. Ho vinto 4-2 4-2 ma facendo oltre che una caterba di errori anche schifo!

L'attentuante è che la palla era davvero non facile da rigiocare; a parte l'altezza (abbondantemente sopra i 3 metri dalla rete e un paio di volte pallonetti che mi chiedo ancora come siano rimasti in campo) e il fatto di essere ferma, da parte mia sempre troppi troppi errori. Devo crescere sotto molti aspetti tennistici; non solo tecnica ma anche e sopratutto torneo.

Insomma se c'è da darlo il 6-0 va dato. ridicolo, ma vero; stavolta ho pagato il contrario. essere molle in partita, convinto di vincere facile... davvero ridicolo scriverlo in un post dopo che 2 giorni fa ho scritto l'esatto contrario.

I tornei insegnano questo!

CorriCorrado ha scritto:mamma mia: vengo da una partita che avrei dovuto vincere 4-0 4-0. il tizio si presenta chiedendo scusa per il suo livello.

In pratica, la partita la dovevo fare io. Ho vinto, ma non nettamente: il ragazzo di la mi ha insegnato una cosa stasera. Se sei un agonista, non ti interessa; l'unico risultato che conta è giocare al meglio, impegnarsi per vincere. Lui gioca a pallavolo; ha fatto il torneo di tennis non so perchè. Ma su ogni mia palla, ci andava e ci provava; io invece ero molle. Ho vinto 4-2 4-2 ma facendo oltre che una caterba di errori anche schifo!

L'attentuante è che la palla era davvero non facile da rigiocare; a parte l'altezza (abbondantemente sopra i 3 metri dalla rete e un paio di volte pallonetti che mi chiedo ancora come siano rimasti in campo) e il fatto di essere ferma, da parte mia sempre troppi troppi errori. Devo crescere sotto molti aspetti tennistici; non solo tecnica ma anche e sopratutto torneo.

Insomma se c'è da darlo il 6-0 va dato. ridicolo, ma vero; stavolta ho pagato il contrario. essere molle in partita, convinto di vincere facile... davvero ridicolo scriverlo in un post dopo che 2 giorni fa ho scritto l'esatto contrario.

I tornei insegnano questo!

Esatto, l'esperienza del torneo e' utilissima per ogni torneo successivo...vedrai che la prossima volta Sarai piu "cattivo"

nw-t ha scritto:

otello69 ha scritto:Ma per tornare al tennis sono convinto che una bella preparazione fisica/tecnica nella stagione invernale e il maggior numero di tornei possibili compatibilmente con i propri impegni nelle cose serie della vita, facciano emergere la parte vincente di ciascuno di noi poveri tennisti amatori di quarta, quindi dacci dentro e vedrai che i risultati arrivano

Giusto Albe...

Lo so che predico bene, tuttavia spesso seguo alla lettera anche la seconda parte del detto

come fatto in altri post ti indirizzo prima ad uno recente in cui si tratta del tuo argomemento, [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] e poi cerco di risponderti a qualche putnoc he reputo interessante:

1-non penso che ci si diverte solo quando si vince, ma piuttosto quando ci si sente di aver giocato il miglior tennis, poi è ovvio che se vinci è ancora meglio, ma di certo vincere una partita giocando male non ti aiuterà a sentirti meglio;
2-la pressione, l'ansia e lo stress non sono di per se fattori negativi, ma è il modo in cui questi vengono gestiti che portano risultati negativi, perchè se per esempio la tua eccessica ansia nei confronti del match ti portasse ad allenarti di più e con maggiore intensità questa sicuramente risulterebbe essere positiva.

quindi, in conclusione, come suggerito da molto gioca il più possibile e fai molti tornei, è solo con la pratica che riuscirai a capirti al meglio, ma è solo e soltanto con l'allenamento, tecnico e mentale, che riuscirai a superare i tuoi limiti.

saluti