Lo stress di una partita di torneo
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Lo stress di una partita di torneo
Prima di iniziare questo post, devo doverosamente sottolineare che:
1. Non sono un tecnico, nè un istruttore-maestro di tennis;
2. Non è mia intenzione "pontificare" o "insegnare" a nessuno;
3. Voglio soltanto fornire spunto di confronto;
4. La mia esperienza non è altro che quella di un onesto "guerriero di quarta categoria" con anni (purtroppo molti) di battaglie da torneo alle spalle.
Ora si può cominciare.
A qualsiasi livello tennistico ci si collochi, è evidente che la partita di Torneo è MOLTO diversa dal semplice allenamento.
Questo, ovviamente, perchè ci mette lo "zampino" un nemico subdolo: Lo STRESS. Ecco che il respiro si fa corto, i battiti aumentano, le gambe diventano pesantissime... ed il nostro braccio diventa sempre più corto.
Siamo inconsciamente OSSESSIONATI dal risultato, non abbiamo piena fiducia nelle nostre possibilità e nel nostro gioco... siamo terrorizzati da un'eventuale brutta figura e dai commenti velenosi dei nostri compagni di circolo.
Poichè lo stress da competizione è fisiologico (esiste in natura per mettere in alletra il nostro fisico prima di una "battaglia"), dobbiamo cercare di INCANALARE questo nostro nemico al fine di farne un prezioso alleato.
Io ho imparato ad amare questa sensazione e ad incanalarla verso una grande concentrazione e determinazione a vincere (ovviamente dove questo è possibile).
Una qualità che tutti i miei amici (e nemici) tennisti mi attribuiscono (e di cui vado molto fiero) è infatti quella di NON PERDERE MAI CON GIOCATORI DI LIVELLO INFERIORE.
Ed è proprio questo il punto: dal modesto NC al giocatore PRO, ciò che distingue il "fighter" dal "perdente" è la capacità e la determinazione che permettono di battere sempre (o quasi) i giocatori di livello inferiore.
Il primo passo è quello di CAPIRE qual'è REALMENTE il nostro livello di gioco.... e, credetemi, non è facile essere così obiettivi da capirlo realmente...
...posso giurarvi che almeno l'80% di giocatori NC-quarta ritiene di essere ad un livello NOTEVOLMENTE SUPERIORE a quello reale. da qui esclamzioni del tipo: "HO PERSO CON UNA PIPPA".
La cruda realtà è che, nella stragrande maggioranza dei casi, quella PIPPA è un tennista più solido e consistente di voi.
Personalmente (e pure di questo sono orgoglioso), mi basta guardare pochi game di un giocatore per stabilire (con ottima approssimazione) se tale giocatore è più forte di me (quindi vincente)... allo stesso livello (lotta serrata) o più debole.
Senza questa "picture", un giocatore di Tennis, andrà sempre incontro ad amarissime sorprese e delusioni.
Passiamo ora alla gestione della partita.
Nel palleggio che precede il mactch, normalmente, il basso quarta comincia a tirare della mazzate terribili, forse per impressionare l'avversario, o forse per stemperare la tensione... o magari per farsi notare da una bella gnocca....
Resta il fatto è che è SBAGLIATO!
In palleggio bisogna colpire piano, in scioltezza (decontrazione, direbbe qualche tecnico), ripassare mentalmente la corretta sensazione del movimento, la corretta respirazione.... il RITMO, insomma.
Se poi riusciamo pure aa capire i lati deboli dell'avversario, tanto meglio.
Si arriverà poi ad un punto in cui la partita ha inizio.
In questo caso, quello che al nostro (basso, anzi bassissimo) livello NON BISOGNA MAI FARE è quello di cominciare prendendo rischi assurdi, tirando mazzate, cercando le righe...
Attenzione, amici, non sto dicendo di giocare da "vigliacchi", ma solo di giocare "ordinati", in sicurezza... evitando rischi inutili.
Non c'è nulla di più bello, per il nostro avversario... di trovarsi i primi punti dell'incontro regalati su di un piatto d'argento!
Diamogli l'impressione di essere CONSISTENTI, degli ossi duri non disposti a regalare nulla.
Questo ci darà fiducia, e, al contempo... metterà un poco di preoccupazione nell'avversario.
Considerate che giocare in sicurezza non significa tirare piano, ma giocare magari con un maggiore spin ed una maggiore "clarence" sulla rete, nonchè un maggior margine sulla riga di fondo.
Ricordate che giocare con più spin significa VELOCIZZARE il movimento del braccio, NON rallentarlo!
Dopo qualche game giocato "in sicurezza" la tensione svanirà... e saremo quindi in grado di esprimere un gioco più "bandalzoso" ed aggressivo.
A questo punto la partita entra nel vivo... ma noi siamo pronti ad esprimere il nostro miglior tennis... che poi è il fine ultimo (chi crede che il fine sia solo la vittoria, sarà un frustrato tennista per tutta la vita).
Ed è questo il punto focale.... quando noi abbiamo dato il massimo, abbiamo fatto goal... la vittoria (o la sconfitta) non rappresenta il problema... ma solo una normale conseguenza.
E' ovvio che se gioco contro un Seconda Categoria non posso pormi la vittoria come obiettivo (sarei un idiota)... ma posso pormi l'obiettivo di giocare al mio massimo.
Ed è questo, amici miei, il fatto importante.... entrare in campo DETERMINATI, CONCENTRATI e FIDUCIOSI DEI PROPRI MEZZI (quelli reali, non quelli che si suppone di avere...) per poter dare il nostro massimo, nella correttezza e nello spirito sportivo.
Senza ridicole giustificazioni al cospetto di una sconfitta.
Comportandosi da UOMINI, non da PUPAZZI.
Un saluto dal vecchio Sonny.
- frankuzzuFrequentatore
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Re: Lo stress di una partita di torneo
- ale.lorenzVeterano
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Re: Lo stress di una partita di torneo
frankuzzu ha scritto:veramente un bel post, complimenti
Hai ragione Frankuzzu, davvero un bell'argomento che mi ero un pò perso.
Ora più che mai è per me attuale visto che sono passato da NC a 4.3 da giugno 2011 a maggio 2012 e mi sono chiesto: "Ora quanto sarà dura fare un ulteriore salto di qualità e classifica?"
Devo dire che passare a 4.3 non è stata un'impresa epocale (in realtà lo fanno in tanti), ma sono comunque contento di questo obiettivo prefissato 12 mesi fa e raggiunto grazie a tante partite con amici del forum (Abra, Ivan, Paolo, Fabio), un pò di allenamento con il maestro (in media 1/2 lezioni al mese) ed una decina di tornei (uno ancora in corso).
Non so dire se i tornei sono tanti o pochi e se mi hanno favorito nel raggiungere questo primo obiettivo, ma secondo me la differenza l'ha fatta un pò la percentuale di vittorie sui match giocati, il 70%, ovvero 20 su 29 battendo però al massimo 4.4 e perdendo appunto con un paio di 4.3.
Il punto è proprio questo, tra l'altro ben trattato da molti di voi e che condivido al 100%. Lasciando da parte chi fa mille tornei, ecc. a mio avviso (parlando sempre di livelli reali) fino al 4.3 è un discorso, ma dopo devi necessariamente fare un gran salto di qualità in termini di regolarità, servizio e tenuta fisica se vuoi puntare al top della 4° categoria. E' inutile girarci attorno!!! Se già con un 4.3 non ho mai vinto in torneo, figuriamoci con 4.2 e 4.1
Ma questo non significa mollare e rimanere nel limbo. A mio avviso lo sport è bello se ci metti agonismo, voglia di superarti e nuovi obiettivi, ricordandoti sempre che non sei Nadal e neanche il 300 del mondo, ma uno che fa altro nella vita. Partecipare è bello, ma vincere lo è di più e giacchè siamo lì a sfidarci, ci si prova!!!
Ultima cosa....secondo me un buon maestro (se davvero bravo e voglioso di aiutarti) è fondamentale per migliorare alcuni difetti, ma soprattutto la mentalità e la tattica da tenere in campo. Lasciamo da parte quanto costano perchè non è questo il post giusto!!!
- KmoreVeterano
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Re: Lo stress di una partita di torneo
io mi ero posto come obiettivo di medio termine quello di arrivare a 4.3 dopo che ero arrivato 4.4 e non ho potuto giocare un anno e ho ricominciato da 4.5.
ci sono riuscito alla fine della scorsa stagione ed ho ora i punti necessari per passare 4.2 dopo aver vinto con 6 4.3 ed altri di classifica inferiore.
E qua mi ricollego a quanto esprimevi piu' sopra...e cioe' che tra i quarta "alti" c'e' gente veramente forte... tecnicamente superiore.
Questa sera ho giocato con un 4.1: il primo set e' stato combattuto, e' durato piu' di un ora, ma alla fine l'ho perso 6/2...il secondo... ve lo lascio immaginare .
Per farla breve: un'altra categoria, altro peso di palla
Se si vuole salire ancora ci vuole qualcosa di piu'. In particolare per chi come me, che sono un combattente, ma tra un po' compiro' 49 anni ed ho un fisico assolutamente normale (per un bancario degli anni 80/90' ) diventa tutto molto difficile...certo pero' arrivare a 4.1 sarebbe una bella soddisfazione
- Mr LybraUtente attivo
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Re: Lo stress di una partita di torneo
E che Dio me la mandi buona!
- pink floydVeterano
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Re: Lo stress di una partita di torneo
Mr Lybra ha scritto:Sto andando a giocare la mia prima partita di un nuovo torneo, contro un NC, ho sempre un pò di timore dei giocatori senza classifica, non sai mai cosa trovi di là della rete...
anch'io , oggi ho giocato la prima partita , contro un NC , 6-3 6-0 x lui, un trentenne , che non faceva tornei da 7 anni, perche' prima ha voluto laurearsi, mi ha detto che prima era 3.5
che sfortuna di sorteggio
- Mr LybraUtente attivo
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Re: Lo stress di una partita di torneo
pink floyd ha scritto:oggi ho giocato la prima partita , contro un NC , 6-3 6-0 x lui, un trentenne , che non faceva tornei da 7 anni, perche' prima ha voluto laurearsi, mi ha detto che prima era 3.5
che sfortuna di sorteggio
Alla fine non ti è andata male. Hai fatto 3 game contro un signor giocatore... Leggi contro chi ho fatto 4 game io... Da spararsi nei c******i.
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- pink floydVeterano
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Re: Lo stress di una partita di torneo
Mr Lybra ha scritto:pink floyd ha scritto:oggi ho giocato la prima partita , contro un NC , 6-3 6-0 x lui, un trentenne , che non faceva tornei da 7 anni, perche' prima ha voluto laurearsi, mi ha detto che prima era 3.5
che sfortuna di sorteggio
Alla fine non ti è andata male. Hai fatto 3 game contro un signor giocatore... Leggi contro chi ho fatto 4 game io... Da spararsi nei c******i.
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si , ero al corrente di questa tua partita , la seguivo sul forum,
mi e' capitato anche a me in passato di trovare un avversario del genere , e ai primi scambi ho pensato, che fortuna, un avversario scarso, a furia di tirare colpi veloci, ho perso il primo set 6-1
poi , ho fatto il suo gioco, essendo piu' giovane, la mettevo solo in campo, siamo andati al terzo , e quando ho vinto e mi ha stretto la mano, mi ha dato del palettaro
io ho pensato, che me frega , ho vinto
- Mr LybraUtente attivo
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Re: Lo stress di una partita di torneo
pink floyd ha scritto:
poi , ho fatto il suo gioco, essendo piu' giovane, la mettevo solo in campo, siamo andati al terzo , e quando ho vinto e mi ha stretto la mano, mi ha dato del palettaro
io ho pensato, che me frega , ho vinto
Bravo
L'ultima volta che ho provato a fare il pallettaro come un pallettaro ho perso al terzo dopo 2 ore e mezza, mi sono stancato un sacco senza portare a casa punti e senza divertirmi... Quindi stavolta gran missili sui teloni e problema risolto in un'ora e 10.
- AndrasFedelissimo
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Re: Lo stress di una partita di torneo
ale.lorenz ha scritto:a mio avviso (parlando sempre di livelli reali) fino al 4.3 è un discorso, ma dopo devi necessariamente fare un gran salto di qualità in termini di regolarità, servizio e tenuta fisica se vuoi puntare al top della 4° categoria. E' inutile girarci attorno!!! Se già con un 4.3 non ho mai vinto in torneo, figuriamoci con 4.2 e 4.1
Sono assolutamente d'accordo a patto che il 4.3 non sia davvero giovane. Nel senso, se ha 15 anni ho idea che sia un tennista davvero forte, se ne ha 25 è buono, se ne ha 35 o più c'è caso che sia più o meno "arrivato" come tennis. Se sei un O35 ed arrivi 4.3 la distanza dai vertici della Quarta Categoria è molto maggiore che non se hai 25 anni ed infinitamente superiore rispetto a chi ne ha 15. Ci si può arrivare, ma a patto di lavorare in modo eccelso sulle cose che menzioni nel tuo post alle quali aggiungerei anche una sorta di "completezza" d'insieme. La mia idea di 4.1 è quella di un giocatore che non fa doppi falli nemmeno sotto tortura ma che ha una seconda palla non facilmente attaccabile (anzi), assieme ad un fondamentale da fondo (in genere il dritto) con cui fare dozzine di punti a match, un passante solido anche di rovescio ed un gioco di volo sicuro.
La sola "lista della spesa" della mia idea di 4.1 mi rende bene l'idea di quanto io ci sia lontano
- MosianAssiduo
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Re: Lo stress di una partita di torneo
Andras ha scritto: La mia idea di 4.1 è quella di un giocatore che non fa doppi falli nemmeno sotto tortura ma che ha una seconda palla non facilmente attaccabile (anzi), assieme ad un fondamentale da fondo (in genere il dritto) con cui fare dozzine di punti a match, un passante solido anche di rovescio ed un gioco di volo sicuro.
La sola "lista della spesa" della mia idea di 4.1 mi rende bene l'idea di quanto io ci sia lontano
Mmm io sono 4.1 e passo 3.5 l'anno prossimo con solo due tornei all'attivo... Doppi falli effettivamente non ne faccio, ma ho una seconda che va a circa 10 km/h ed è tutt'altro che non attaccabile (non ha neanche un po' di effetto ), faccio pochissimi vincenti durante un match, un po' di dritto, un po' di rovescio, ho un pessimo passante di dritto (decente quello di rovescio) e a rete ci vado solo per benedire. Perchè però sono 3.5? perchè sbaglio poco e so leggere la partita ecco, sbagliare poco ed essere intelligente in campo è piu importante a questi livelli rispetto a tutte le caratteristiche che hai elencato te
- MosianAssiduo
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Re: Lo stress di una partita di torneo
ale.lorenz ha scritto:Se sei un O35 ed arrivi 4.3 la distanza dai vertici della Quarta Categoria è molto maggiore che non se hai 25 anni ed infinitamente superiore rispetto a chi ne ha 15.
Questo è vero soltanto se intendi dire che quello di 15 anni ha molti più margini di miglioramento. Per il resto, un 4.3 di 15 anni in media è più scarso di un 4.3 di 35 anni
- AndrasFedelissimo
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Re: Lo stress di una partita di torneo
Mosian ha scritto:Andras ha scritto: La mia idea di 4.1 è quella di un giocatore che non fa doppi falli nemmeno sotto tortura ma che ha una seconda palla non facilmente attaccabile (anzi), assieme ad un fondamentale da fondo (in genere il dritto) con cui fare dozzine di punti a match, un passante solido anche di rovescio ed un gioco di volo sicuro.
La sola "lista della spesa" della mia idea di 4.1 mi rende bene l'idea di quanto io ci sia lontano
Mmm io sono 4.1 e passo 3.5 l'anno prossimo con solo due tornei all'attivo... Doppi falli effettivamente non ne faccio, ma ho una seconda che va a circa 10 km/h ed è tutt'altro che non attaccabile (non ha neanche un po' di effetto ), faccio pochissimi vincenti durante un match, un po' di dritto, un po' di rovescio, ho un pessimo passante di dritto (decente quello di rovescio) e a rete ci vado solo per benedire. Perchè però sono 3.5? perchè sbaglio poco e so leggere la partita ecco, sbagliare poco ed essere intelligente in campo è piu importante a questi livelli rispetto a tutte le caratteristiche che hai elencato te
Premesso che mi complimento per l'umiltà con la quale scrivi (sempre pensato che più si sale in graduatoria meno cioccapiatti si trovano ) aggiungerei alla tua "lista della spesa" delle caratteristiche che ti (auto)descrivono anche due gambe che corrono tanto e bene.
Nel senso non ti ho mai visto giocare ma di default senza quelle in terza col piffero che ci arrivi.
Concordo sullo sbagliare poco ed essere intelligenti in campo, ma mi concederai che senza una solidità tecnica consistente alle spalle son caratteristiche che da sole non bastano.
Nell'inferno della Quarta Categoria a mio parere un giocatore consistente deve 1 non sbagliare mai (intendo dire errori non forzati) e 2 chiudere con un vincente quando l'avversario accorcia o indurlo all'errore (o ad un passante/lob di basso livello che si chiude agevolmente).
Io perlomeno la penso così, sempre con l'aggiunta delle "buone gambe" senza le quali si fa poca strada in ogni caso
- AndrasFedelissimo
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Re: Lo stress di una partita di torneo
Andras ha scritto:ale.lorenz ha scritto:Se sei un O35 ed arrivi 4.3 la distanza dai vertici della Quarta Categoria è molto maggiore che non se hai 25 anni ed infinitamente superiore rispetto a chi ne ha 15.
Questo è vero soltanto se intendi dire che quello di 15 anni ha molti più margini di miglioramento. Per il resto, un 4.3 di 15 anni in media è più scarso di un 4.3 di 35 anni
Chiaro, dai al 15enne i suoi 20 cm e 15kg che gli mancano (ad esempio) ed il 35enne può solo andarsi a nascondere!
- MosianAssiduo
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Re: Lo stress di una partita di torneo
Andras ha scritto:
Premesso che mi complimento per l'umiltà con la quale scrivi (sempre pensato che più si sale in graduatoria meno cioccapiatti si trovano ) aggiungerei alla tua "lista della spesa" delle caratteristiche che ti (auto)descrivono anche due gambe che corrono tanto e bene.
Ti ringrazio per i complimenti ma anche qui ti sbagli a livello di corsa e resistenza fisica sono quasi "imbarazzante". L'unica volta che ho provato a correre in vita mia, dopo circa 200 metri (giuro) mi sono dovuto fermare perchè non riuscivo più a stare in piedi! Questo penso sia dovuto al fatto che non ho mai fatto sport durante la fase di crescita; potessi tornare indietro...!!! Per il resto però in campo mi muovo bene (bisogna sapersi muovere sul campo da tennis, non è per niente una cosa elementare) ed essendo alto (1,92) riesco ad allungarmi e a riprendere palle che sembrano "proibitive". Tutto questo per dire che diventare terza categoria è più facile di quel che si pensa!
- AndrasFedelissimo
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Re: Lo stress di una partita di torneo
Mosian ha scritto:Andras ha scritto:
Premesso che mi complimento per l'umiltà con la quale scrivi (sempre pensato che più si sale in graduatoria meno cioccapiatti si trovano ) aggiungerei alla tua "lista della spesa" delle caratteristiche che ti (auto)descrivono anche due gambe che corrono tanto e bene.
Ti ringrazio per i complimenti ma anche qui ti sbagli a livello di corsa e resistenza fisica sono quasi "imbarazzante". L'unica volta che ho provato a correre in vita mia, dopo circa 200 metri (giuro) mi sono dovuto fermare perchè non riuscivo più a stare in piedi! Questo penso sia dovuto al fatto che non ho mai fatto sport durante la fase di crescita; potessi tornare indietro...!!! Per il resto però in campo mi muovo bene (bisogna sapersi muovere sul campo da tennis, non è per niente una cosa elementare) ed essendo alto (1,92) riesco ad allungarmi e a riprendere palle che sembrano "proibitive". Tutto questo per dire che diventare terza categoria è più facile di quel che si pensa!
Mi sa che ti sbagli tu, la corsa/resistenza fisica comunemente intesa poco ha a che vedere con la corsa/resistenza fisica del tennis. A parte l'esempio dei tuoi 200 metri ti posso dire che un anno fa quando ho ripreso a giocare a tennis dopo 20 anni di stop correvo tre/quattro volte alla settimana per 12km. In campo non avevo nemmeno lontanamente il fiato che ho ora non correndo più (ma proprio più, e da quasi un anno ormai) ma giocando ogni santo giorno o giù di lì.
Il fiato da tennis si fa sul campo da tennis, specie quando ti manca il fiato e non puoi certo mollare a metà game in corso Senza contare che la corsa/resistenza fisica comunemente intesa non contempla assolutamente gli spostamenti laterali, che sono invece la pietra angolare del footwork tennistico.
Certo, quando dico che "il fiato da tennis si fa sul campo da tennis" parlo o di allenamenti con un Allenatore per agonisti o di incontri agonistici oppure anche meglio di torneo, non di partite alla "viva il parroco" in cui i partecipanti devono solo ammazzare un'ora del loro tempo
Ciao!
- MosianAssiduo
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Re: Lo stress di una partita di torneo
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Re: Lo stress di una partita di torneo
Mosian ha scritto:Ah e allora si, da questo punto di vista sono piuttosto allenato, visto che gioco 4-5 volte a settimana però non più di altre persone del mio circolo che giocano quanto me o poco più/meno
In pratica ti alleni quasi tutti i giorni. Un'ora al giorno o piu'?
- MosianAssiduo
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Re: Lo stress di una partita di torneo
- AndrasFedelissimo
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Re: Lo stress di una partita di torneo
Mosian ha scritto:Un'ora al giorno. Ma sarebbe meglio giocare magari qualche volta in meno, però farsi due ore di fila ogni tanto, perchè le partite di torneo raramente durano un'ora!
Anch'io gioco un'ora al giorno weekend inclusi quando non c'è qualche torneo da fare (ed in tal caso con la mia classifica "eccelsa" son sempre in campo il sabato mattina ) però più che partite di allenamento da due ore quel che mi servirebbe sarebbe fare delle ore (singole) di allenamento con qualcuno in grado di tenere lo scambio lavorando sugli angoli da fondo, a rete, etc.
Nel senso: divertente la partita, ma molto più utile lavorare nel modo da me descritto sopra a mio parere. Di tutti quelli che conosco coi quali gioco solo mio cognato, un 4.4 FIT, quando facciamo un'ora assieme dedica sistematicamente almeno 30 minuti al lavoro del quale parlavo prima.
Penso che giocando ogni giorno alternare partite di allenamento ad allenamenti veri e propri possa essere la soluzione ottimale, almeno lo sarebbe per me
- MosianAssiduo
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- AndrasFedelissimo
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Re: Lo stress di una partita di torneo
Mosian ha scritto:Io non ho mai fatto un "allenamento" in vita mia, sempre e solo partite. E' noioso fare gli allenamenti veri e propri
Fondamentalmente concordo, anche se gli allenamenti veri (quelli da solo con l'allenatore) personalmente li reputo più faticosi che noiosi.
Però a far solo partite si rischia di diventare degli ottimi agonisti a scapito della crescita tecnica, che ovviamente c'è ma non è significativa quanto allenandosi.
Voglio dire se uno non ha un colpo solido in repertorio al terzo errore in partita "provando quel colpo" smette di farlo, siamo seri. E parlo di partite d'allenamento, in torneo manco ci si prova a fare un colpo che non si ha solido.
Ho degli eufemisticamente enormi margini di miglioramento sul rovescio in top. In partita di allenamento mi impongo di giocarlo ad ogni rovescio per migliorarlo. Appena mi trovo indietro di un paio di break grazie a questa trovata mi rimetto a giocarlo in back e porto a casa il set
Quindi, almeno per quel che riguarda me, se non mi metto a fare in allenamento (inteso come vero, non come partita) l'angolo di destra colpendo solo col rovescio in top col piffero che arrivo alle percentuali d'errore di quello in back
- fedmexVeterano
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Re: Lo stress di una partita di torneo
Giocare le partite in allenamento è essenziale per il discorso mentale/ concentrazione ma i drills ( su youtube c'è pieno ) sono molto più essenziali.
Pur giocando da poco vedo sia sui campi che in televisione che tutto sommato nel tennis si gioca per "patterns". Allenali allo sfinimento e non solo riusciranno ma si eviterà che la mente "pensi" o "prenda iniziative". Voglio dire ripetere ore ed ore il vincente sul proprio lungolinea farà si che la mente in partita lo "faccia" automaticamente e non pensi "mmmhh potrei tirarla là".
Sono sicuro che un gruppo di amici motivati che si incontrano per fare allenamento "serio" due ore tre volte la settimana più la partitella il sabato con una corretta alimentazione e una preparazione in off season di tre mesi di atletica e pliometria, aumenteranno la classifica di 2 o 3 gruppi sin dal primo anno.
La mente la alleni in primo luogo con l'allenamento, la programmazione e la sicurezza incoscia dello sforzo pregresso.
- KmoreVeterano
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Re: Lo stress di una partita di torneo
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Re: Lo stress di una partita di torneo
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Re: Lo stress di una partita di torneo
fedmex ha scritto:Per mie altre esperienze in sport dove la ripetitività era la regola, ritengo che possa essere valido anche nel tennis la frase " il tennis è noia". Dove per noia si intende ripetizione ossessiva.
Giocare le partite in allenamento è essenziale per il discorso mentale/ concentrazione ma i drills ( su youtube c'è pieno ) sono molto più essenziali.
Pur giocando da poco vedo sia sui campi che in televisione che tutto sommato nel tennis si gioca per "patterns". Allenali allo sfinimento e non solo riusciranno ma si eviterà che la mente "pensi" o "prenda iniziative". Voglio dire ripetere ore ed ore il vincente sul proprio lungolinea farà si che la mente in partita lo "faccia" automaticamente e non pensi "mmmhh potrei tirarla là".
Sono sicuro che un gruppo di amici motivati che si incontrano per fare allenamento "serio" due ore tre volte la settimana più la partitella il sabato con una corretta alimentazione e una preparazione in off season di tre mesi di atletica e pliometria, aumenteranno la classifica di 2 o 3 gruppi sin dal primo anno.
La mente la alleni in primo luogo con l'allenamento, la programmazione e la sicurezza incoscia dello sforzo pregresso.
Condivido tutto parola per parola. E' esattamente quello che penso io anzi secondo me è "in piccolo" (ovvero alla portata dei non professionisti) quello che fanno i Pro.
Chapeau
- KmoreVeterano
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Re: Lo stress di una partita di torneo
Ecco allora che un valido preparatore atletico, abile nella programmazione e profondo conoscitore dell'atleta e dello sport specifico, diventa fondamentale.
L'off season per loro , se va bene e' di una trentina di giorni e si possono permettere dei richiami di una/due settimane due/tre volte a stagione.
Se poi sono bravi ... allora per assurdo il tempo per allenarsi - arrivando alle fasi finali dei tornei - tende a scomparire. I meno bravi invece possono fare qualcosa in piu' dopo aver perso ai primi turni e prima di prendere l'aereo per i tornei successivi.
Un ultima riflessione: ai ns. infimi livelli forse le esigenze di miglioramento, soddisfazione e divertimento (compreso qualche piccolo risultato nei tornei) non sono nemmeno tanto distanti da quelle dei pro. Il tempo a ns disposizione - chi piu' chi meno - e' decisamente limitato, anche avendone le capacita', programmare e abilmente mischiare aspetti atletici e tecnici e' un rebus anche per fior fiore di coach e preparatori e allora...ben vengano le partitelle Buon tennis a tutti