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descriptionLa linea sottile tra lo sfruttamento e la ricerca del compagno di gioco: tra ipocrisia e omertà. EmptyLa linea sottile tra lo sfruttamento e la ricerca del compagno di gioco: tra ipocrisia e omertà.

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Chiedo scusa per il titolo ridondante, il topic affronta in realtà un tema molto semplice, ossia la ricerca del compagno di allenamento all'interno di un circolo.

Lo apro per avere più pareri possibili e ricevere spunti per una migliore gestione del problema in un periodo storico particolare di boom del nostro sport, se vogliamo.

Parto da una piccola esperienza personale: tra un'ondata pandemica e l'altra, mi trasferisco in una città nuova e in un circolo completamente sconosciuto, scelto a caso. Mi presento, rimango stupito positivamente perché capiscono immediatamente il livello di gioco e mi abbinano loro ciclicamente sempre agli stessi 7-8 giocatori al mio livello. Solo con un paio, quelli più o meno miei coetanei, mi scambio il numero di telefono o contatto social per amicizia, motivi extratennistici o per tenerci in contatto e rigiocare di nuovo, mentre con gli altri è del tutto superfluo in quanto l'organizzazione è così precisa che ci divertiamo a farci abbinare in modo random facendoci convocare dal circolo in orari prestabiliti, e andiamo avanti così per qualche mese.

Smetto di giocare a causa del COVID, torno mesi dopo e il circolo ha un nuovo staff, nuova gestione. Mi ri-presento e chiedo di poter giocare esattamente come avevo fatto un anno prima. Per la prima volta, mi abbinano a un principiante. Non mi lamento e ingoio il boccone amaro, capita. Contatto i ragazzi di cui avevo i numeri, ci mettiamo d'accordo e gioco due-tre volte con due di loro, ne parliamo e siamo d'accordo sul fatto che il servizio di ricerca del compagno sia mal gestito .

Ovviamente anche altri si lamentano e così dopo un po' salta fuori un gruppo social gestito dal circolo, dove però c'è il miscuglio di persone a vari livelli che vogliono tutte giocare, e finisce che quelli un po' più bravini non lo utilizzano mai e, per non rischiare di vedersi abbinati a gente che non tira la palla di là, preferiscono arrangiarsi da sé, e quelli più scarsi vengono ignorati da tutti non appena chiedono se qualcuno ha voglia di giocare, il che ai miei occhi è abbastanza imbarazzante e triste.

Ora, dato che si tratta(va) di un circolo molto vivo, e che invece ultimamente sembra un po' spento, forse  anche a causa di questo malgoverno, vorrei capire se si può fare qualcosa per risolvere il problema o dare dei suggerimenti al gestore stesso per migliorare.

Intanto va detto che non è un lavoro semplice quello di mettersi lì a cercare il compagno per qualcuno, e credo che in molti circoli che non brillano per doti organizzative la cosa sia lasciata in gran parte alla responsabilità dei soci e dei frequentatori. Nemmeno le app, che riescono a risolvere un sacco di problemi, hanno mai aiutato veramente. Esistono, ma non funzionano.

Perché non funzionano le app?

Forse c'è un problema di percezione errata di sé e degli altri, da parte di molti che praticano il nostro sport, ed è qui che entrano in gioco le parole sfruttamento, omertà e ipocrisia. Non c'è un minimo di vautazione all'ingresso, non c'è una squadra entro cui ti devi far accettare, quindi chiunque abbia un minimo di spirito agonistico e una racchetta un mano da un anno o due, si sente investito di un ruolo e di capacità che, in verità, non possiede.

Insomma, senza tanti giri di parole, ci sono tanti tennisti che si dilettano nel gioco libero che forse farebbero meglio ad andare dal maestro ancora qualche anno a imparare a giocare a tennis.  E mi sembra che  sulle app si trovino soprattutto questi.

Ci sono, dall'altra parte, giocatori più bravi, che magari hanno fatto il corso a tempo debito da piccoli e da adolescenti, e con un carattere un po' più accomodante di altri, che talvolta vengono sfruttati un po', e messi a giocare con gente con cui nessuno vuol giocare per il semplice fatto che nessuno ha voglia di pagare l'affitto del campo per improvvisarsi maestro con uno che ha a difficoltà nei fondamentali.

Prima di allenarmi in questo circolo dove sono adesso, avevo iniziato ad andare in un'altra struttura dove il gestore si rivolgeva tranquillamente a me dicendomi "Mi servi oggi alle 19 e domani alle 18" per farmi giocare con soci che avevano pagato una quota annuale e avevano la prenotazione automatica di un campo per un'ora a settimana (n.b. in questo caso io giocavo gratis, almeno) e me ne sono andato proprio perché non tolleravo questo modo di fare, questo lessico (mi "servi") e soprattutto perché volevo pagare il campo e giocare a tennis, non giocare gratis e palleggiare con quei soci con cui nessuno voleva giocare perché non erano all'altezza, tornandomene a casa senza nemmeno bisogno della doccia perché non avevo sudato. Mi sono sentito un po' sfruttato, e preso in giro a maggior ragione, dopo aver detto al gestore "non verrò più a giocare", quando mi sono sentito rispondere che immaginava il motivo e che avrebbe provveduto per abbinarmi con giocatori al mio livello da quel momento in poi. Ovviamente non ho accettato e ho preferito andare altrove. (La cosa è durata un paio di settimane, sarò andato 3 volte e giocare lì...)

Questo mi ha dimostrato è che è necessario non essere troppo accomodanti, palesare le necessità e imporsi con l'organizzazione, perché, per quanto bravi possano essere i gestori di un circolo, è veramente un lavoro difficile sistemare un viavai del genere, coi mille impegni e fisime di tutti... ma il singolo giocatore spesso risolve la questione in modo nascosto e si comporta pubblicamente in modo omertoso: nessuno, nel gruppo Whatsapp, ha il coraggio di dire al principiante che cerca un compagno che non lo troverà mai perché, nonostante sia 4.5, per poter giocare a tennis in modo libero e autonomo dovrebbe fare qualche anno di corso col maestro ancora.  Ignorano il messaggio, quello non trova nessuno, e lì finisce. 

Dovrebbe essere il circolo a indirizzare certi giocatori verso le lezioni coi maestri? Per me sì, ma quali sarebbero le conseguenze?  Si tratta, per la maggior parte, di adulti, spesso sopra i 40 anni, con lavoro stabile e disponibilità economica, quindi di certo non impossibilitati nel pagare 60 euro a settimana per un paio di lezioni di tennis. Ma ne sarebbbero soddisfatti? Non si sa.

Come soluzione al problema dell'abbinamento, io avevo pensato alla creazione di più gruppi informali, creati però dai giocatori stessi e non dal gestore, che interviene solo per l'atto di prenotare il campo. 

Tuttavia la cosa potrebbe essere fonte di problemi, qualora si venisse a sapere in giro che ci sono più gruppi, e sempre per il discorso dell'ipocrisia e dell'omertà, non penso che sarebbe accettata di buon grado una cosa simile.

Naturalmente il gruppo creato dal gestore con dentro TUTTI i giocatori è chiaramente un modo per sollevare il gestore dal problema di cercare i giocatori, perché  non appena qualcuno gli scrive che vorrebbe giocare, a lui basta buttare  là la richiesta nel gruppo, che però a seconda dei casi viene completamente ignorata da tutti. E quindi non risolve niente, ma crea solo un circolo dove gioca solo chi riesce a organizzarsi da sé in privato, e i campi restano vuoti per molte più ore rispetto a prima quando c'era un'organizzazione più presente e più serrata.

N.B. (all'intero topic) Ovviamente sto parlando di disparità di gioco molto forti, non certo di livelli diversi ma paragonabili, caso in cui sono io il primo a dire che sia un'ottima cosa abbinare giocatori di livello diverso, altrimenti nessuno migliora mai.
Mi riferisco ad abbinamenti abissali, tra giocatori "autonomi" e giocatori "non autonomi".

Chiedo scusa per esser stato prolisso, e mi piacerebbe ricevere risposte da chiunque  abbia a che fare con problemi simili all'interno del proprio circolo per, come dicevo all'inizio, ricevere qualche spunto.

Grazie.

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Ottima disamina, è più o meno il male della maggior parte dei circoli. Dove c'è da un lato chi non fa nulla per migliorare il proprio gioco, e dall'altro i bravi che non aiutano a migliorare meno bravi ma che in modo volenteroso hanno fatto corso con maestro.
Non credo che ci sia una soluzione se non con una gestione democraticamente accettata e riconosciuta da tutti i giocatori.
Serve sempre nel Tennis la regola del 25-50-25. Bisogna giocare per il 25% con giocatori più forti, per il 50% con giocatori forti quanto noi ed infine con il 25% di giocatori meno forti di noi. Ma purtroppo questo non sempre è possibile. Ovvero se il giocatore è veramente forte il più delle volte ha anche l'umiltà di giocare con quelli più deboli, se il giocatore è più o meno forte (tipo 3.5 con 4.5) crede di essere Federer e non si può abbassare a giocare con giocatori più deboli. La cosa più triste è quando non lo fanno nel loro circolo ma lo fanno negli altri circoli (capisciamme).

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Il circolo lo fanno i giocatori. Io sono in 3 chat di diversi circoli, in uno nessuno rispondeva mai (sono uscito dopo 1 mese).
Nell'altra chat, di altro circolo, scrivi e dopo 10 minuti trovi un compagno.
Poi ti ci potrai trovare più o meno bene ma quello è soggettivo.
Detto questo solitamente nelle chat è pieno di giocatori di 4a quindi a meno che tu non sia un 3.3 non credo ci sia gente realmente "ingiocabile" per eccesso di scarsezza.
Io sono NC e gioco regolarmente con un 4.1, ci perdo magari 62 62 o 63 63 ma la nostra partita la facciamo tranquillissimamente.
Potrà capitarti anche il principiante assoluto, non dico di no, ma nella mia esperienza non è la regola..

Se mi dici che un 4.5 non è in grado di giocare lo accetto...se sei in una chat di terza categoria.
D'altra parte se uno è terza alta non ha bisogno di una chat per trovare compagni di gioco...

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drichichi ha scritto:
Ottima disamina, è più o meno il male della maggior parte dei circoli. Dove c'è da un lato chi non fa nulla per migliorare il proprio gioco, e dall'altro i bravi che non aiutano a migliorare meno bravi ma che in modo volenteroso hanno fatto corso con maestro.
Non credo che ci sia una soluzione se non con una gestione democraticamente accettata e riconosciuta da tutti i giocatori.
Serve sempre nel Tennis la regola del 25-50-25. Bisogna giocare per il 25% con giocatori più forti, per il 50% con giocatori forti quanto noi ed infine con il 25% di giocatori meno forti di noi. Ma purtroppo questo non sempre è possibile. Ovvero se il giocatore è veramente forte il più delle volte ha anche l'umiltà di giocare con quelli più deboli, se il giocatore è più o meno forte (tipo 3.5 con 4.5) crede di essere Federer e non si può abbassare a giocare con giocatori più deboli. La cosa più triste è quando non lo fanno nel loro circolo ma lo fanno negli altri circoli (capisciamme).

Quello che dici è giusto, ed è quello che credo anche io e su cui si basa la buona riuscita dell'organizzazione. Il problema sono i tanti (e sempre più numerosi) giocatori principianti o semiprincipianti che, invece di prendere lezioni e imparare a giocare in primis, si iscrivono a 25 tornei l'anno, salgono 4.4, e pretendono di essere abbinati dal gestore del circolo ad altri giocatori.  Probabilmente è spirito agonistico eccessivo, misto a una mancanza di un criterio di autovalutazione. Perché ripeto che sono tutti benestanti e potrebbero tranquillamente pagare quante lezioni vogliono con qualsiasi maestro.

Dal sistema che ho descritto, quelli un po' più bravini non ne escono più di tanto danneggiati, semplicemente dovranno impegnarsi un pelino di più nell'organizzare da soli le proprie sessioni di gioco. Giusto quella piccola scocciatura. Oltre che, magari, una certa monotonia di gioco, perché alla fine finisci sempre per organizzarti con quei 3 o 4 che ti stanno più simpatici o che hanno più o meno la tua età e con cui magari stringi un legame di amicizia  anche al di fuori, e trascuri  l'organizzazione con altri che pure giocano bene o vorrebbero giocare con te, per il semplice fattto che sei già impegnato.

Quelli meno bravi, purtroppo, sono destinati, come dicevo, a essere ignorati nel gruppo, e la cosa è abbastanza triste.

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piccolit ha scritto:
Il circolo lo fanno i giocatori. Io sono in 3 chat di diversi circoli, in uno nessuno rispondeva mai (sono uscito dopo 1 mese).
Nell'altra chat, di altro circolo, scrivi e dopo 10 minuti trovi un compagno.
Poi ti ci potrai trovare più o meno bene ma quello è soggettivo.
Detto questo solitamente nelle chat è pieno di giocatori di 4a quindi a meno che tu non sia un 3.3 non credo ci sia gente realmente "ingiocabile" per eccesso di scarsezza.
Io sono NC e gioco regolarmente con un 4.1, ci perdo magari 62 62 o 63 63 ma la nostra partita la facciamo tranquillissimamente.
Potrà capitarti anche il principiante assoluto, non dico di no, ma nella mia esperienza non è la regola..

Se mi dici che un 4.5 non è in grado di giocare lo accetto...se sei in una chat di terza categoria.
D'altra parte se uno è terza alta non ha bisogno di una chat per trovare compagni di gioco...


Non parlo di classifiche di quarta categoria perché, come ben sappiamo, da ormai molti anni, non sono più indicative del livello di gioco. Dire 4.5  non vuol dire più nulla, e nemmeno 4.4 e 4.3. Bisognerebbe specificare quanti tornei uno ha fatto nell'ultimo anno, per aver raggiunto una certa classifica.

E ho già detto che sono il primo a sposare l'idea che giocatori di livelli diversi giochino insieme. (come tu racconti di giocare col tuo compagno che è 4.1)

Stavo parlando di un problema più radicale, ossia di giocatori "non autonomi", che pretendono di giocare al pari di quelli "autonomi", invece che umilmente andare a prendere lezioni per il tempo necessario.

Io non vado a giocare a tennis per "competere" o "vincere 63 63" o per allenarmi in vista di tornei, o chissà che altro. Vado per piacere e per tenermi in forma, ma, come tutti, pretendo, visto che pago il campo, che l'abbinamento sia sensato, e posso tollerare al massimo una volta ogni tanto di essere messo a fare da maestro improvvisato a uno che non sa giocare.  Posso accettare anche nel 50% dei casi di esser messo a giocare con persone di livello inferiore al mio, purché, lo ripeto, autonome tanto quanto lo sono io nei fondamentali di gioco (che reggano più di 3 scambi, che sappiano un minimo servire, rispondere al servizio, ecc.)

Ovviamente come me la pensano anche altri, ed è normale che questi giocatori "non autonomi" si ritrovino a esser messi continuamente da parte dagli altri perché, come già detto, spenderebbero i soldi dell'affitto del campo inutilmente, per fare un'ora di tennis che non è tennis, un'ora di attività fisica che non è attività fisica, ecc.

Il gruppo (che prima non esisteva, con la vecchia organizzazione) non fa altro che gettare ulteriore luce sul problema e, se possibile, lo aggrava.

I giocatori "non autonomi" dovrebbero riconoscersi tali e magari rivolgersi a un maestro per delle lezioni, oppure, quando hanno voglia di giocare da soli senza maestro, potrebbero letteralmente prendere un qualunque loro amico prenda per la prima volta la racchetta in mano, o abbia fatto due lezioni in gioventù, e giocare con lui.

Il "gruppo del circolo" è una soluzione semplicistica di un circolo incapace di fornire un certo servizio.

Perché un conto è il gruppo di giocatori che si conoscono tutti fra loro (tipo io ho un gruppo con quei 3-4 miei coetanei con cui gioco più spesso) dove uno si sveglia la mattina e scrive al gruppo per vedere se c'è qualcuno per giocare oggi alle 16 perché ha un'ora libera. 

Un altro conto è un gruppo generico di utenti di un circolo utilizzato principalmente, se non esclusivamente, dal circolo stesso per annunciare che Tizio (giocatore "non autonomo") vuole qualcuno per giocare martedi prossimo alle 18. E dove naturalmente nessuno risponde mai perché con Tizio non si riesce a giocare a tennis neanche un minimo.

(Ripeto: non sto parlando di livelli diversi, di abilità in partita o cose di questo genere, che rientrano ampiamente nelle normali variabili da me accettate e, anzi, gradite e incoraggiate. Sto parlando di persone che sanno "nuotare" (perdonatemi l'analogia) e persone che invece rischiano di affogare se buttate direttamente in piscina senza un corso prima).

Spero di aver chiarito ulteriormente.

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Caro Tijuana , io credo che il problema maggiore sia il troppo caffè che prendi , o non so cosa, che magari fa rima con il nickname

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giocoparritaincontro ha scritto:
Caro Tijuana , io credo che il problema maggiore sia il troppo caffè che prendi , o non so cosa, che magari fa rima con il nickname

Bell'intervento...complimenti........fosse per me, ti bannerei subito.... Suspect Suspect

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Nel mio circolo, abbiamo creato un gruppo di sfide diviso per categorie/capacità, dove si assegnano punti per la classifica sociale. Ormai ci siamo conosciuti tutti e sappiamo il nostro livello e accettiamo di giocare con l'uno magari che con l'altro, consapevoli di che partita ci potrà saltare fuori: basta che uno scriva nel gruppo che cerca qualcuno per giocare in un dato giorno e la partita la si organizza, in umiltà e con quel pò di agonismo per scalare la classifica sociale (che a me e a molti altri, interessa fino a mezzogiorno ).....spesso ho giocato sfide impari, vincendo 6-0 6-0, ma ho comunque passato un'oretta a fare sport, ho conosciuto nuove persone e ho fatto un pò da maestro a gente che accettava di buon grado qualche consiglio, anche su corde e racchette, giusto per spettegolare un pò.....

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Luchino 67 ha scritto:
giocoparritaincontro ha scritto:
Caro Tijuana , io credo che il problema maggiore sia il troppo caffè che prendi , o non so cosa, che magari fa rima con il nickname

Bell'intervento...complimenti........fosse per me, ti bannerei subito.... Suspect Suspect


Alcuni se la cercano proprio... Evil or Very Mad

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Alessandro ha scritto:
Luchino 67 ha scritto:
giocoparritaincontro ha scritto:
Caro Tijuana , io credo che il problema maggiore sia il troppo caffè che prendi , o non so cosa, che magari fa rima con il nickname

Bell'intervento...complimenti........fosse per me, ti bannerei subito.... Suspect Suspect


Alcuni se la cercano proprio... Evil or Very Mad

Fuori subito Twisted Evil

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Luchino 67 ha scritto:
Nel mio circolo, abbiamo creato un gruppo di sfide diviso per categorie/capacità, dove si assegnano punti per la classifica sociale. Ormai ci siamo conosciuti tutti e sappiamo il nostro livello e accettiamo di giocare con l'uno magari che con l'altro, consapevoli di che partita ci potrà saltare fuori: basta che uno scriva nel gruppo che cerca qualcuno per giocare in un dato giorno e la partita la si organizza, in umiltà e con quel pò di agonismo per scalare la classifica sociale (che a me e a molti altri, interessa fino a mezzogiorno ).....spesso ho giocato sfide impari, vincendo 6-0 6-0, ma ho comunque passato un'oretta a fare sport, ho conosciuto nuove persone e ho fatto un pò da maestro a gente che accettava di buon grado qualche consiglio, anche su corde e racchette, giusto per spettegolare un pò.....

In questo circolo dove sono adesso l'utenza è molto variabile, e ci vengono a giocare anche molti che abitualmente giocano o sono tesserati  in altri circoli, quindi non ci conosciamo tutti e si fa fatica a riconoscersi nel gruppo (io personalmente non ricordo neanche i nomi di tutti quelli con cui ho giocato anche più di una volta, solo di quelli con cui ho scambiato il numero).

Un metodo arcaico, da pre-social e da circolo disorganizzato, poteva essere quello di affidare al maestro del circolo la questione: il giocatore (nuovo) si rivolgersi direttamente a uno dei maestri, che indica alla persona la scelta migliore per lui: corso per adulti, oppure un piccolo elenco di nominativi in base al livello di gioco, e poi la persona si arrangia da sé nel cercare dei compagni e il circolo interviene solamente al momento della prenotazione del campo.

Il "gruppo social" di un circolo disorganizzato a  svolgere una certa funzione non mi sembra altro che un deresponsabilizzarsi di un ruolo che si dovrebbe ricoprire, visto anche il costo del campo, e, ripeto, in definitiva i più penalizzati sono proprio quei giocatori principianti che non trovano mai nessuno che giochi con loro.

Come già spiegato sopra, non stiamo parlando di classifiche molto diverse o di vincere / perdere 6-0 6-0 perché questo rientrerebbe comunque  nella norma della variabilità dei livelli di gioco quando si decide di entrare a far parte di una comunità di tennisti. 

Il problema è  che ci sono giocatori "non autonomi" che pretendono dal circolo di poter giocare più volte a settimana con altri giocatori che sono già autonomi, che hanno altre motivazioni e che non sono maestri e non possono più di tanto aiutare il giocatore i primi a imparare a giocare a tennis. 

Purtroppo questo sistema del "gruppo", secondo me, per com'è gestito adesso, non è un sistema che funzionerà: porterà i giocatori più bravi a organizzarsi da sé e giocare sempre tra di loro, senza che il circolo incentivi un giusto ricambio casuale (che, per quanto mi riguarda, è anche divertente), i principianti a non trovare comunque nessuno con cui giocare, e infine probabilmente verrà disertato e infine smantellato.

Credo che sia un problema contemporaneo più generale, quello di affidare la soluzione di ogni problema a un "clic", a un'app, a un gruppo whatsapp o facebook. Come se questi canali e metodi non avessero anch'essi conseguenze negative e, per quanto sembrino a un primo acchito così tanto veloci e smart, poi in realtà nella risoluzione del problema siamo al punto di partenza.

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Tijuana92 ha scritto:



Credo che sia un problema contemporaneo più generale, quello di affidare la soluzione di ogni problema a un "clic", a un'app, a un gruppo whatsapp o facebook. Come se questi canali e metodi non avessero anch'essi conseguenze negative e, per quanto sembrino a un primo acchito così tanto veloci e smart, poi in realtà nella risoluzione del problema siamo al punto di partenza.

 ... se utilizzati in modo semplicistico e senza criterio, naturalmente.

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Spero di non essere bannato,ma anche io tuttavia credo che il concetto poteva essere espresso con il 70% delle parole in meno ,
ed evitando termini come omertà , sfruttamento ecc... si sarebbe capito comunque.

E' un "problema" che esiste da sempre l'abbinamento con il compagno di gioco.

Che si abbina ,molto spesso, anche al fatto che davvero in tanti pensano anche essere più
forti di quanto siano e che la maggioranza dei tennisti preferisce giocare con un compagno più forte.

Quante volte nei post, anche per altri argomenti, leggiamo.... sono 4.2 ,ma me la gioco con i 3.4 ,
oppure non faccio tornei ,ma me la gioco con un amico (in palleggio) che è 4.2 (?!)

Sicuramente affidarsi ad un esterno(circolo) comporta un "rischio" maggiore di incontrare uno scarso,
ma il punto è anche.... quando si è lo scarso tra i due , davvero se ne ha coscienza ? :-)

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Quarantazero ha scritto:
E' un "problema" che esiste da sempre l'abbinamento con il compagno di gioco.

Che si abbina ,molto spesso, anche al fatto che davvero in tanti pensano anche essere più
forti di quanto siano e che la maggioranza dei tennisti preferisce giocare con un compagno più forte.

Quante volte nei post, anche per altri argomenti, leggiamo.... sono 4.2 ,ma me la gioco con i 3.4 ,
oppure non faccio tornei ,ma me la gioco con un amico (in palleggio) che è 4.2 (?!)

Sicuramente affidarsi ad un esterno(circolo) comporta un "rischio" maggiore di incontrare uno scarso,
ma il punto è anche.... quando si è lo scarso tra i due , davvero se ne ha coscienza ? :-)


Anche a te ribadisco che non è un problema di "scarsi", ma di persone che non tengono neanche 3 scambi in palleggio.

Più che altro il punto è che dovrebbero accorgersi che forse è il caso di rivolgersi a un maestro.

Credo che alcuni pensino che il tennis sia una sorta di folgorazione divina, nella quale loro danno valore e peso a dettagli che non sono determinanti (stile di gioco, racchette e corde, tanto per citarne due) e non concepiscono, dal loro punto di vista, che è uno sport esattamente come tutti gli altri, che necessita di molti anni di "gestazione", con la giusta guida di un maestro, per poter essere espresso anche solo in maniera accettabile.

Se uno non chiede l'aiuto del maestro, dato che sicuramente il motivo non è quello di voler spendere meno soldi perché, ripeto, si tratta sempre di persone benestanti, evidentemente è perché crede di non averne alcun bisogno, e magari pensa di avere già dentro di sé tutte le nozioni su come giocare e procede a tentativi, probabilmente traendo massima soddisfazione da tutto il clima da competizione che ruota attorno a quella che poi in realtà non è una competizione vera ma un bluff... stiamo parlando di persone che giocano 20-30 partite l'anno in tornei FIT e ne vincono magari 1 su 20. E le fanno, probabilmente, con lo stesso criterio incomprensibile con cui chiamano i circoli e chiedono di essere abbinati ad altri giocatori.

Se fossi in loro, io trarrei più soddisfazione vedendo, dopo magari un inverno intero di corsi di gruppo 2 o 3 volte a settimana, i frutti del lavoro fatto, magari giocando con gli stessi compagni del corso che è il maestro ad abbinare.

***

Le parole sfruttamento, omertà  e ipocrisia per me calzano a pennello.

I circoli cercano di sfruttare altri giocatori per  poter accontentare questi che si rifiutano di andare dai maestri. (come caso limite ho citato l'esempio di quel circolo in cui io venivo messo a giocare aggratis con soci principianti che avevano il campo pagato... e la cosa per me poteva aver un sanso quando avevo 12 anni e stavo nel circolo d'estate tutto il girono a cazzeggiare, ma non dopo una giornata di lavoro quando giustamente anche io ho bisogno di fare una normale ora di sport per tenermi in forma, e non stare lì immobile a (non) palleggiare o a spiegare come si fanno le volée  o gli smash)

L'ipocrisia sta nel fatto che i giocatori più bravi si organizzano per conto proprio, emarginando sia i principianti che quelli meno bravi. Io sono uno di quelli che, nel circolo, si presta di più a giocare con chiunque, ma so di certi miei "colleghi" che giocano con me, che assolutamente non vogliono giocare con tizio, caio e sempronio (giocatori non principianti, ma meno bravi).

L'omertà è rappresentata da questa chat di gruppo dove tutto tace nel momento in cui qualcuno (principiante) dice di cercare un compagno.

Purtroppo noi siamo stati abituati male, perché i gestori precedenti del circolo erano veramente bravi nell'abbinarci e avevano anche una passione per questo genere di cose, spesso ci chiedevano com'era andata l'ora, chi aveva vinto il set di allenamento, oppure ad es nel caso di giocatori più scarsi di me (per esempio) il gestore mi chiedeva se mi ero trovato bene e io rispondevo di sì, naturalmente, e cercavo di fare la mia parte tentando di essere più gentile e incoraggiante possibile.

La nuova gestione è palesemente affidata a una persona che non ha questo interesse, e probabilmente non capisce neanche il livello di gioco e non è interessata. (oltre ovviamente al fatto che, essendo nuova, non conosce i giocatori). Dopo qualche mese ci sono già state lamentele di alcuni che hanno portato a questa soluzione poco efficace che è il gruppo social.

Che poi la cosa va anche contro il circolo stesso: in 5-6 volte che vado lì a giocare, ho notato che i 4 campi sono quasi sempre vuoti, o al massimo occupati per metà, cosa che non era assolutamente l'anno scorso quando ho iniziato a giocare lì.

Non che la cosa sia di mia competenza o responsabilità, ma forse sarebbe anche il caso, da giocatori, di proporre  al circolo un modo per ovviare alla situazione.

P.S. Io scrivo quanto e quello che mi va di scrivere, se a qualcuno non interessa leggere qualcosa o tutto e non è interessato al Topic, non è obbligato a farlo né a rispondere, naturalmente. 

Grazie.

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A mio avviso in un Circolo si gioca più o meno tutti con tutti. L'unico criterio è quello della palleggiabilità: se uno non è in grado di disputare una partita di allenamento perché c'è troppa differenza ma è in grado di palleggiare sulle diagonali o lungolinea lo si chiama tranquillamente e poi, se dovesse migliorare, si potrà provare a giocare qualche tie-break o un set. Io faccio così: partita di allenamento con un ragazzo 2.8 e palleggio con altri amici che sono 3.5, 4.2, uno addirittura NC (come me del resto, che non sono più tesserato da anni). Se poi c'è qualche altra persona garbata che gioca a tennis è un piacere palleggiarci, altro che sfruttamento o omertà! Poi sta a noi non farci sfruttare, parlando con lealtà con i nostri interlocutori.

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sirlucio ha scritto:
A mio avviso in un Circolo si gioca più o meno tutti con tutti. L'unico criterio è quello della palleggiabilità: se uno non è in grado di disputare una partita di allenamento perché c'è troppa differenza ma è in grado di palleggiare sulle diagonali o lungolinea lo si chiama tranquillamente e poi, se dovesse migliorare, si potrà provare a giocare qualche tie-break o un set. Io faccio così: partita di allenamento con un ragazzo 2.8 e palleggio con altri amici che sono 3.5, 4.2, uno addirittura NC (come me del resto, che non sono più tesserato da anni). Se poi c'è qualche altra persona garbata che gioca a tennis è un piacere palleggiarci, altro che sfruttamento o omertà! Poi sta a noi non farci sfruttare, parlando con lealtà con i nostri interlocutori.

Come ho già scritto sopra, il problema non è come il singolo giocatore possa riuscire a gestire il problema di essere abbinato casualmente a persone di livello diverso o totalmente principianti. 

Il problema è come un circolo possa riuscire a gestire in modo virtuoso le numerose richieste di principianti che si comportano da agonisti facendo con nonchalance vagonate di tornei e chiedendo al circolo di fare quello che di solito fa solo chi è già autosufficiente nel gioco.

E mi sembra che sia un fenomeno molto recente... anni fa io vedevo scenari completamente diversi nei circoli. C'erano gli agonisti e i giocatori bravi che giocavano fra loro, e solo una minima parte di questi faceva tornei, a squadre e non, e poi c'erano i principianti che giocavano con i loro amici oppure facevano i corsi col maestro.

Oggi quasi tutti fanno tornei, indistintamente principianti e non. Tutti vogliono fare gioco libero con gli altri. Paradossalmente ci sono più corsi per adulti di perfezionamento, che non per gli adulti principianti. Il culmine del paradosso si raggiunge nel fatto che quegli "agonisti principianti" che pretendono di giocare liberamente con chicchessia, perché sono armati della racchetta e delle corde di Superman,  sono assai meno bravi (molto meno autonomi) di quegli adulti che umilmente fanno il corso con il maestro perché magari sono solamente bravini o mediocri e pensano di avere cose da imparare. O dei ragazzini e ragazzine adolescenti che fanno ancora i corsi col maestro.

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@[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]  Da noi, siamo al quarto anno consecutivo, che si organizza questa sorta di campionato a sfide e il numero degli iscritti è sempre aumentato ed il livello di gioco della gente con cui ho giocato, negli anni si è alzato, ma non intendo, che ci siano giocatori nuovi più forti, ma che quelli di sempre, sono via via migliorati nel loro gioco. Se la tua necessità è quella di giocare sempre e solo con pari livello, ogni volta che tu hai tempo, forse sarebbe la via giusta, entrare a far parte del gruppo agonistico, ed organizzarti con loro, per partite fuori dal contesto del normale allenamento agonistico......Se ci sono giocatori non autonomi, che cercano compagni di gioco abituali per non voler giocare solo con il maestro, tu ignorali che loro poi si arrangeranno in altro modo...non ci vedo niente di scorretto nel procedere così.....ripeto, da noi, la creazione di questo "sistema", ha fatto si che, il cosidetto "giro", sia cresciuto di numero............mi sembra un pò eccessivo, giudicare queste persone come persone che si credono i nuovi Federer, per cui non prendono lezioni da maestri....come dice [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link], si cerca di giocare un pò con tutti ed ognuno è libero di fare le sue scelte con chi giocare o non giocare....
Sono d'accordo con te invece, sul fatto che, chi gestisce il "tutto" nel circolo, debba avere più passione e "coscienza", nel creare un sistema che porti dei vantaggi a tutti e non solo degli euri nelle casse del circolo.....

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Luchino 67 ha scritto:
@[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]  Da noi, siamo al quarto anno consecutivo, che si organizza questa sorta di campionato a sfide e il numero degli iscritti è sempre aumentato ed il livello di gioco della gente con cui ho giocato, negli anni si è alzato, ma non intendo, che ci siano giocatori nuovi più forti, ma che quelli di sempre, sono via via migliorati nel loro gioco. Se la tua necessità è quella di giocare sempre e solo con pari livello, ogni volta che tu hai tempo, forse sarebbe la via giusta, entrare a far parte del gruppo agonistico, ed organizzarti con loro, per partite fuori dal contesto del normale allenamento agonistico......Se ci sono giocatori non autonomi, che cercano compagni di gioco abituali per non voler giocare solo con il maestro, tu ignorali che loro poi si arrangeranno in altro modo...non ci vedo niente di scorretto nel procedere così.....

 
Non ho problemi a organizzarmi privatamente con giocatori che già conosco, né paura di sembrare scorretto nell'ignorare alcuni che scrivono in un gruppo.

E' un problema di funzionamento virtuoso di un circolo che frequento e che un po' mi sta a cuore, che deve sì cercare di andare incontro ai bisogni di tutti, ma farlo con un "know how", e non con un gruppo social con cui deresponsabilizzarsi.

Il punto è trovare alternative a questo tipo di organizzazione
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