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Ven 5 Mag 2017 - 11:01
Buongiorno, premetto che non so se questa sia la sezione giusta, però volevo esporvi un mio problema.

gioco a tennis da poco più di un anno facendo circa 2 ore a settimana con maestro e se capita con qualche amico, non molto ma neanche pochissimo. Non ho mai giocato tornei ufficiali, solo "partitelle" e tabelloni da circolo ma comunque sempre con spirito di competizione.

Il mio stile di gioco è sicuramente prontato all' attacco (PROVO a fare vincenti e a prendermi la rete, gioco piatto ). Da un tre mesi ho cambiato maestro perché credo che quello che poteva insegnarmi me lo ha insegnato. Questo nuovo maestro prova a cambiare drasticamente il mio gioco con ragionamenti/allenamenti che trovo un po' troppo "freddi" o da "catena di montaggio"... non so come spiegare quindi vi faccio un breve riassunto:

Alla prima lezione abbiamo fatto una lezione abbastanza "classica": un paio di cesti di palleggio-spiegato (piegati guarda la palla, sei frontale etc), colpi al volo, servizio ed in fine un palleggio a punti. A fine lezione mi dice che gioco troppo agressivo e che dovrei essere più paziente per poter essere maggiormente competitivo sulla terra.

Dalla lezione dopo è cambiato praticamente tutto:

Entro nel telone e c' è una rete da pallavolo dietro alla rete da tennis (non proprio da pallavolo ma minimo era alta il doppio della rete normale), sono abbastanza stupito e il maestro mi spiega che il percorso sarà di diventare più difensivi.

Io gioco con un' impugnatura abbastanza standard, una semi-W né tendente all' eastern né alla western e il maestro me la fa ruotare leggermente (niente di che ma giusto per farvi capire) per dare maggiori rotazioni. Durante il palleggio-guidato,sempre con la rete da pallavolo che verrà tolta solo per fare i servizi alla fine, me le mette TUTTE sul rovescio perché "è il colpo più difensivo e tu sei mancino, quindi sulla loro linea di attacco ideale con il dritto). Finito il palleggio mette un cono sulla linea di fondo all' altezza della "righettina" che separa i servizi e mi dice di mirare lì, non vi dico neanche il motivo che già avete capito.

Giocando in questo modo anche fuori dall' ora di lezione, con amici i risultati sono sicuramente migliorati (quando provo a giocare come mi direbbe lui), ma io non mi sento un tennista migliore. Non avrei ottenuto lo stesso maggiori risultati se questo maestro mi avesse fatto diventare un ATTACCANTE MIGLIORE?

Io capisco benissimo che sulla terra un gioco difensivo rende di più, ma è proprio questo il punto, se nonostante io giocassi il mio gioco aggressivo senza farmi influenzare riuscissi ad ottenere risultati soddisfacenti, vorebbe dire che sono diventato un tennista migliore.

Il concetto è complicato da spiegare anche perché io stesso sono confuso, mi viene in mente Bruce Lee che diceva più o meno così "se metti l' acqua in una tazza diventa una tazza e se la metti in una bottiglia diventa una bottiglia" che applicato al tennis si potrebbe "tradurre in se giochi su terra spinna e se giochi sul duro picchia". Question

Immaginatevi un ragazzo che lascia la scuola con il diploma di terza media e si mette a lavorare, all' inizio sicuramente avrà più denaro e libertà di un suo coetaneo che continua gli studi, ma probabilmente quando quest' ultimo finirà l' università potrà ambire a di più di quello che si è messo subito a lavorare. Ora non voglio assolutamente aprire un dialogo sullo studio il lavoro ed il denaro, ma molto semplicemente vedo il gioco che mi sta insegnando il mio nuovo maestro come un investimento di breve durata, sono consapevole che imparare ad essere un buon attaccante sia un processo lungo e sono ancor più consapevole che contro un difensore -su terra- sarà come giocare a scacchi con un pedone di svantaggio (senza nulla togliere al gioco difensivo, però è un dato oggettivo che su terra e a bassi livelli come quelli che sono i miei il difensore è avvantaggiato), ma è proprio questo pedone di svantaggio che devo usare come "monito": "loro partono avvantaggiati quindi devo lavorare duramente per essere tecnicamente migliore".

Se a vostro figlio insegnaste a giocare un tennis bello pulito e morbido, e alla prima partita contro un altro bambino si mettesse a tirare solo pallonetti e pallettine (non è questo comunque che mi insegna il mio maestro, è solo  mettere in evidenza l' investimento a breve termine di certi stili di gioco) e vincesse, e così via fino alla finale, saresti veramente fieri di lui? Io non credo.

Forse non sono stato molto chiaro, anche perché io stesso le idee confuse e tanti pensieri che fanno a botte, però vorrei ribadire solamente che non disprezzo assolutamente chi gioca in difesa, ma semplicemente non è la mia natura.

Qual è la vostra opinione?
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Ven 5 Mag 2017 - 11:19
confesso di non avere avuto la pazienza di leggere completamente il tuo msg, ma dal momento che è simile a quello di tanti altri penso di avre capito il tuo pensiero e ti do una risposta breve.
Giochi per vincere? Sii difensivo e tieni la palla in campo, giocando palla alta sul rovescio.
Giochi per divertirti? Segui la tua natura e pazienza se perdi qualche partita in più.
Giochi seriamente? Impara comunque a tenere la palla in campo e poi segui il tuo istinto di attaccante. Mi spiego: Roberta Vinci è forse tra le tenniste quella con un gioco più offensivo, ma è comunque capacissima di tenere da fondo. In altre parole un pro è in grado di fare tutti i tipi di gioco, però sceglie quello a lui più caratterialmente adeguato; a livello di club invece il giocare in attacco è un pò alibi per non impegnarsi a imparare i noiosissimi colpi da fondo.
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Ven 5 Mag 2017 - 11:25
Dany, deduco dai tuoi discorsi che sei giovane... quanti anni hai??
Comunque trovo l'approccio del tuo maestro molto serio, mi sembra che lavori sui tuoi punti deboli e questo è positivo, il tennis si impara a 360 gradi se vuoi essere "un tennista migliore" e nel andare avanti capirai che non tutte le partite sono uguali, si può vincere attaccando o vincere difendendo, il nr uno attuale è un difensore tanto per intenderci.
Anch'io come te preferisco un gioco aggressivo, cercando l'anticipo e gli scambi corti, ma sulla terra ridimensiono le mie aspettative e cerco di essere aggressivo solo quando ne ho l'occasione, poi certo il vincente è sempre allettante, ma quando per fare un vincente devi prima fare 10 gratuiti meglio desistere dal giocarlo
i tennisti si misurano sui risultati non sullo stile, altrimenti ci sarebbe la fila per essere il migliore, se il tuo maestro ti dice che per vincere di più ti devi "sporcare" le mani... bhe sporcatele e vinci
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Ven 5 Mag 2017 - 12:00
Dany84 ha scritto:Buongiorno, premetto che non so se questa sia la sezione giusta, però volevo esporvi un mio problema.

gioco a tennis da poco più di un anno facendo circa 2 ore a settimana con maestro e se capita con qualche amico, non molto ma neanche pochissimo. Non ho mai giocato tornei ufficiali, solo "partitelle" e tabelloni da circolo ma comunque sempre con spirito di competizione.

Il mio stile di gioco è sicuramente prontato all' attacco (PROVO a fare vincenti e a prendermi la rete, gioco piatto ). Da un tre mesi ho cambiato maestro perché credo che quello che poteva insegnarmi me lo ha insegnato. Questo nuovo maestro prova a cambiare drasticamente il mio gioco con ragionamenti/allenamenti che trovo un po' troppo "freddi" o da "catena di montaggio"... non so come spiegare quindi vi faccio un breve riassunto:

Alla prima lezione abbiamo fatto una lezione abbastanza "classica": un paio di cesti di palleggio-spiegato (piegati guarda la palla, sei frontale etc), colpi al volo, servizio ed in fine un palleggio a punti. A fine lezione mi dice che gioco troppo agressivo e che dovrei essere più paziente per poter essere maggiormente competitivo sulla terra.

Dalla lezione dopo è cambiato praticamente tutto:

Entro nel telone e c' è una rete da pallavolo dietro alla rete da tennis (non proprio da pallavolo ma minimo era alta il doppio della rete normale), sono abbastanza stupito e il maestro mi spiega che il percorso sarà di diventare più difensivi.

Io gioco con un' impugnatura abbastanza standard, una semi-W né tendente all' eastern né alla western e il maestro me la fa ruotare leggermente (niente di che ma giusto per farvi capire) per dare maggiori rotazioni. Durante il palleggio-guidato,sempre con la rete da pallavolo che verrà tolta solo per fare i servizi alla fine, me le mette TUTTE sul rovescio perché "è il colpo più difensivo e tu sei mancino, quindi sulla loro linea di attacco ideale con il dritto). Finito il palleggio mette un cono sulla linea di fondo all' altezza della "righettina" che separa i servizi e mi dice di mirare lì, non vi dico neanche il motivo che già avete capito.

Giocando in questo modo anche fuori dall' ora di lezione, con amici i risultati sono sicuramente migliorati (quando provo a giocare come mi direbbe lui), ma io non mi sento un tennista migliore. Non avrei ottenuto lo stesso maggiori risultati se questo maestro mi avesse fatto diventare un ATTACCANTE MIGLIORE?

Io capisco benissimo che sulla terra un gioco difensivo rende di più, ma è proprio questo il punto, se nonostante io giocassi il mio gioco aggressivo senza farmi influenzare riuscissi ad ottenere risultati soddisfacenti, vorebbe dire che sono diventato un tennista migliore.

Il concetto è complicato da spiegare anche perché io stesso sono confuso, mi viene in mente Bruce Lee che diceva più o meno così "se metti l' acqua in una tazza diventa una tazza e se la metti in una bottiglia diventa una bottiglia" che applicato al tennis si potrebbe "tradurre in se giochi su terra spinna e se giochi sul duro picchia". Question

Immaginatevi un ragazzo che lascia la scuola con il diploma di terza media e si mette a lavorare, all' inizio sicuramente avrà più denaro e libertà di un suo coetaneo che continua gli studi, ma probabilmente quando quest' ultimo finirà l' università potrà ambire a di più di quello che si è messo subito a lavorare. Ora non voglio assolutamente aprire un dialogo sullo studio il lavoro ed il denaro, ma molto semplicemente vedo il gioco che mi sta insegnando il mio nuovo maestro come un investimento di breve durata, sono consapevole che imparare ad essere un buon attaccante sia un processo lungo e sono ancor più consapevole che contro un difensore -su terra- sarà come giocare a scacchi con un pedone di svantaggio (senza nulla togliere al gioco difensivo, però è un dato oggettivo che su terra e a bassi livelli come quelli che sono i miei il difensore è avvantaggiato), ma è proprio questo pedone di svantaggio che devo usare come "monito": "loro partono avvantaggiati quindi devo lavorare duramente per essere tecnicamente migliore".

Se a vostro figlio insegnaste a giocare un tennis bello pulito e morbido, e alla prima partita contro un altro bambino si mettesse a tirare solo pallonetti e pallettine (non è questo comunque che mi insegna il mio maestro, è solo  mettere in evidenza l' investimento a breve termine di certi stili di gioco) e vincesse, e così via fino alla finale, saresti veramente fieri di lui? Io non credo.

Forse non sono stato molto chiaro, anche perché io stesso le idee confuse e tanti pensieri che fanno a botte, però vorrei ribadire solamente che non disprezzo assolutamente chi gioca in difesa, ma semplicemente non è la mia natura.

Qual è la vostra opinione?
Buongiorno Dany84, purtroppo, per me  Neutral , mi hai preso in un momento dove ho un po' di tempo e il topic aperto mi coinvolge molto, toccando un tema trito e ritrito, che non riesco a non affrontare benchè sia anche stato causa di recenti mie prese di campo male interpretate da molti frequentatori del forum, ma tant'è ...
Il tema è molto piccante e delicato, dividendo il popolo tennistico, alla base dell'evoluzione storica degli ultimi 30/40 di questo sport a partire dalle racchette che con la loro attuale configurazione, aiutate da corde sempre più performanti, agevolano proprio un tipo di tennis verso il quale il tuo insegnante, ma non è certo l'unico,  ti sta indirizzando. 
Il fatto è che il tennis nasce come disciplina per sportivi audaci, intrepidi, garibaldini nel tentare e sfidare imprese e gesti ritenuti dai più, improbabili, in altre parole sport per atleti, se vogliamo usare un termine che ci aiuti a capire meglio, direi eroici, ecco perchè la natura umana ha portato tanti appassionati ad amare questo sport, perchè ci fa sognare, ci spinge a credere che giocando anche noi a tennis si possa diventare a sua volta un po' impavidi.
Il tennis che si è affermato, invece, negli ultimi 30 anni è tutto tranne che ardimentoso, caratterizzato da giocatori dal gioco poco esaltante sotto l'aspetto della spettacolarità più esplicità, cioè quella fatta da gesti eccessivi, esagerati, considerati al limite del fattibile, tennisti che nella regolarità dei colpi e nella capacità di mantenere il palleggio tecnicamente e tatticamente perfetto trovarono una diversa ricetta nella ricerca alla vittoria.
Personalmente trovo misterioso come un modo di giocare così monotono nella sua ripetitività, abbia trovato spazio nell'apprezzamento di molti giocatori, ma sicuramente la capacità di vincere tanto dimostrata nella pratica da campioni come Borg, Connors, Lendl, per citare i più famosi, ha contribuito sensibilmente al cambio di mentalità.
L'arrivo, poi, di attrezzature più performanti e permissive hanno consolidato irrimediabilmente il trend ancora in vità.
Tu, evidentemente, sei persona affascinata dal lato più epico del tennis e, quindi, percepisci, a ragione a mio modo di vedere, il tennis di rimessa come un modo per tradire, in qualche modo, lo spirito originario di questo sport, ma, temo, tu sia un po' un pesce fuor d'acqua, o controcorrente, in questa particolare fase storica del tennis dove il trend è, appunto, stare a fondo campo a tirare dritti e rovesci sulle diagonali sfruttando la maggiore capacità di gestione della palla che gli attrezzi moderni offrono e, aggiungo, ahimè Sad .
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Ven 5 Mag 2017 - 12:04
Come già si evince dagli interventi precedenti, meglio diventare dei tennisti "solidi" (a lungo termine) che dei tennisti "belli" ma molto fallosi e quindi alla fine perdenti!

Però uno è libero di scegliere il tipo di gioco da mettere in campo, se ad alto rischio oppure più conservativo ... 

Io ad esempio cerco troppo spesso i vincenti, ma gioco più per il divertimento che mirando al risultato ... probabilmente avrei bisogno anche io di un maestro che mi sappia indirizzare!  Smile
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Dany84
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Ven 5 Mag 2017 - 12:07
coccodrillo ha scritto:
Giochi per vincere? Sii difensivo e tieni la palla in campo, giocando palla alta sul rovescio.
Di sicuro non gioco per perdere Very Happy

Io """"""non""""""" gioco per vincere, nel senso, quando entro in campo il mio pensiero numero uno non è vincere ma cercare di giocare bene, la vittoria sarà solo la conseguenza di aver giocato bene.

Dato che non ho mai giocato una partita con un singolo euro in palio, neanche sotto forma di caffe, non mi sembra intelligente cercare di vincere a tutti i costi, provo a farti un esempio: all inizio inizio, il servizio era un colpo che, quando lo giocavo come mi veniva spiegato dal maestro con pronazione continental etc non ne entrava una che era una, quando lo giocavo nel modo che più mi veniva naturale la palla dall' altra parte almeno ci andava, ecco se ogni partita che ho giocato dal primo momento che ho preso in mano una racchetta l' avessi giocato per "vincere ad ogni costo e ad ogni mezzo" ancora probabilmente servirei tenendo la racchetta chissà in che modo,  invece ho sfruttato queste occasioni per velocizzare il processo di apprendimento del colpo a lungo termine e in situazioni -sicuramente molto rilassate certo- ma comunque con un punteggio e per come sono fatto io (paradossalmente potreste pensare leggendomi) il punteggio è "stressante" ma in senso buono, e quindi una situazione comunque più complessa di quella insieme al maestro. Ora non ho sicuramente un servizio micidiale ma quanto meno è dignitoso.
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Ven 5 Mag 2017 - 12:18
Andrea Malagoli ha scritto:... se il tuo maestro ti dice che per vincere di più ti devi "sporcare" le mani... bhe sporcatele e vinci
sicuramente saper tenere la palla in campo con forti fondamentali e indispensabile per puntare ad eccellere in questo sport, come non poter approvare, quindi, l'atteggiamento di un maestro che punta a far consolidare ciò, ma non possiamo prescindere dal considerare che molto dipende dal sentiment generale che ormai nel tennis di alto o basso livello si respira.
non me lo immagino proprio un maestro che per seguire un suo capriccio decida di insegnare con un approccio in controtendenza con il rischio di apparire agli occhi dei possibili allievi come un marziano.
lo riscontriamo su questo forum come sia difficile esprimere convinzioni diverse sul tema, figuriamoci se un maestro possa decidere di uscire dal coro per dimostrare a chi e per che cosa, che si possa cercare di giocare a tennis anche in modo diverso da come la totalità, ormai, degli insegnanti di tennis suggerisce? 
la globalizzazione, ormai, gioca un ruolo fondamentale anche nella comunicazione, il web ed i social, hanno ridotto drasticamente le distanze e ciò che si fa in un capo del modo si sa, spesso, dall'altro capo.
non ci sono più tanti misteri e ci si muove per trend, per correnti di pensiero e, nel tennis, il gioco vincente, ora, è questo e lo sarà fino a quando emergerà un altro Borg che, a contrario di quanto faceva lo svedese, ricomincerà a menare la danza a colpi di volè, allora e solo allora, forse il tennis diventerà un po' più democratico Very Happy
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Ven 5 Mag 2017 - 12:30
Dany84 ha scritto:
coccodrillo ha scritto:
Giochi per vincere? Sii difensivo e tieni la palla in campo, giocando palla alta sul rovescio.
Di sicuro non gioco per perdere Very Happy

Io """"""non""""""" gioco per vincere, nel senso, quando entro in campo il mio pensiero numero uno non è vincere ma cercare di giocare bene, la vittoria sarà solo la conseguenza di aver giocato bene.




Spesso è la sconfitta la conseguenza di aver giocato bene!! il tennis è un gioco basato sulle percentuali, se giocare bene vuol dire tirare 5 gran vincenti e fare 50 gratuiti, ignora il tuo nuovo maestro e vai avanti per la tua idea...
Ci risentiremo al prossimo post "crisi profonda perdo sempre"  Very Happy anch'io non gioco per vincere ad ogni costo, ma perdere sempre scoccia, altrimenti tanto vale palleggiare aggressivi e basta, senza tenere punteggio
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Ven 5 Mag 2017 - 12:38
Secondo me le nuove tecnologie, corde, telai profilati ecc ecc favoriscono maggiormente il gioco d'attacco, ma per fare con successo e costantemente il gioco d'attacco bisogna assomigliare almeno un pò a Roger, e non tutti hanno questa fortuna... comunque i pallettari esistevano anche ai tempi di panatta, però non esisteva internet ha ha ha!!!!
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Ven 5 Mag 2017 - 12:49
Dagoberto ha scritto:
Andrea Malagoli ha scritto:... se il tuo maestro ti dice che per vincere di più ti devi "sporcare" le mani... bhe sporcatele e vinci
sicuramente saper tenere la palla in campo con forti fondamentali e indispensabile per puntare ad eccellere in questo sport, come non poter approvare, quindi, l'atteggiamento di un maestro che punta a far consolidare ciò, ma non possiamo prescindere dal considerare che molto dipende dal sentiment generale che ormai nel tennis di alto o basso livello si respira.
non me lo immagino proprio un maestro che per seguire un suo capriccio decida di insegnare con un approccio in controtendenza con il rischio di apparire agli occhi dei possibili allievi come un marziano.
lo riscontriamo su questo forum come sia difficile esprimere convinzioni diverse sul tema, figuriamoci se un maestro possa decidere di uscire dal coro per dimostrare a chi e per che cosa, che si possa cercare di giocare a tennis anche in modo diverso da come la totalità, ormai, degli insegnanti di tennis suggerisce? 
la globalizzazione, ormai, gioca un ruolo fondamentale anche nella comunicazione, il web ed i social, hanno ridotto drasticamente le distanze e ciò che si fa in un capo del modo si sa, spesso, dall'altro capo.
non ci sono più tanti misteri e ci si muove per trend, per correnti di pensiero e, nel tennis, il gioco vincente, ora, è questo e lo sarà fino a quando emergerà un altro Borg che, a contrario di quanto faceva lo svedese, ricomincerà a menare la danza a colpi di volè, allora e solo allora, forse il tennis diventerà un po' più democratico Very Happy
Il mio maestro visto il mio atteggiamento offensivo mi fa giocare sedute intere in controbalzo, mi aiuta a sviluppare il mio gioco, mi asseconda, ciò non toglie che se in un match sulla terra piazzo i piedi sulla linea di fondo e cerco di giocare il 90% dei colpi in controbalzo perdo 6-0  6-0 quando giochiamo sulla terra mi fa i frulloni sul rovescio per rafforzarmi dove soffro, giocare d'attacco secondo me non vuol dire tirare un vincente ogni colpo, vuol dire tirare un vincente in maniera intelligente, cioè quando il colpo ha buone possibilità di riuscita, se gioco con un pallettaro che mi tiene 3 mt fuori dalla linea di fondo che senso ha tirare un vincente?? come faccio a correre a rete da la infondo?? per essere rispedito con un facile lob?? se si parla di terra c'è poco da fare, io infatti gioco il 50% delle mie ore su erba sintetica, il che ha 2 vantaggi... primo acquisti velocità, secondo i campi sono sempre liberi Very Happy Very Happy
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Ven 5 Mag 2017 - 12:54
Se tiro 5 vincenti e 50 gratuiti, sicuramente non mi sentirei di dire che ho giocato bene.

Il tennis è sicuramente un gioco di %, ma credo che giocando tendenzialmente d' attacco si abbiamo maggiori margini di crescita (NON CHE UN DIFENSORE NON NE ABBIA O CHE DIFENDERE SIA FACILE), io CREDO (se fossi convinto ne avrei già parlato con lui dicendo di cambiare il modo di fare lezione, ma non mi metto allo stesso livello di un professionista però questo non vuol dire che non possa chiedere pareri ad altri appassionati) semplicemente che se il maestro mi insegnasse a tirare i vincenti e ad attaccare avrei dei margini di crescità più alti, a prescindere dal fatto che all' INIZIO questo stile non porti a vincere, un po' come quando all' inizio si impara il servizio: "vuoi imparare a servire domani o vuoi buttarla di là adesso?"

Comunque io ho detto che sono più propenso a giocare d' attacco ma da qui a dire che ogni tiro provo il vincente ce ne passa, come se uno che è più propenso ad un gioco difensivo me lo immaginassi con le gambe di Seedorf ed un' impugnatura full western Very Happy
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Ven 5 Mag 2017 - 12:59
Andrea Malagoli ha scritto:Secondo me le nuove tecnologie, corde, telai profilati ecc ecc favoriscono maggiormente il gioco d'attacco, ma per fare con successo e costantemente il gioco d'attacco bisogna assomigliare almeno un pò a Roger,

PER ASSOMIGLIARE A ROGER FEDERER BISOGNA PARTIRE NEL MODO MIGLIORE, ERGO TROVARE UN MAESTRO CHE CREDA E SAPPIA INSEGNARE UN TENNIS DIVERSO DA QUELLO INSEGNATO DALLA GENERALITA' DEI MAESTRI CONTEMPORANEI, QUINDI TORNIAMO A BOMBA Smile

e non tutti hanno questa fortuna... comunque i pallettari esistevano anche ai tempi di panatta, però non esisteva internet ha ha ha!!!!

LA STORIA DEI PALLETTARI AL TEMPO DI PANATTA E' GIA' STATA ABBONDANTEMENTE DIBATTUTA NEL FORUM DI RECENTE, PERALTRO SENZA ESITO CHIARO Very Happy . CERTO CHE ESISTEVANO, MA INTANTO RAPPRESENTAVANO UN'ECCEZIONE PERCHè PER POTER GIOCARE IN QUEL MODO CON L'ATTREZZATURA DEL TEMPO (RACCHETTE A PARTE, PENSIAMO ALLE SCARPE CHE USAVANO STANDO A SCAMBIARE LA PALLA PER 20/30 COLPI A PUNTO; POSSO SOLO IMMAGINARE QUALI VESCICHE AVESSERO!!!) DOVEVANO ESSERE UNA SORTA DI SUPERMAN PER QUEI TEMPI, INOLTRE, ALL'INIZIO SOLO BORG E CONNORS (CHE GIOCAVA SI SPESSO A FONDOCAMPO, MA IN MODO NON CERTO CONSERVATIVO!) FURONO VERAMENTE VINCENTI. GLI SPAGNOLI GIà A QUEI TEMPI MAESTRI DELLA TERRA ROSSA, CON CAMPIONI PRESTIGIOSI DI PRIMISSIMO LIVELLO MONDIALE, GIOCAVANO UN TENNIS BASATO SU EFFICACI FONDAMENTALI DA FONDO CAMPO, MA NULLA A CHE VEDERE CON IL TENNIS DI RIMESSA DI OGGI GIORNO PIU' VICINO ALLA PELOTA BASCA.
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Ven 5 Mag 2017 - 13:02
A trovarne di maestri così. Il tuo tipo di gioco, può darti soddisfazione adesso perchè fai i vincenti per "merito" dell'incapacità degli avversari. Quando i tuoi avversari miglioreranno, i vincenti caleranno molto, e i gratuiti fioccheranno e se farai le statistiche a fine partita, il 5/50 ti sembrerà quasi un sogno.
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Ven 5 Mag 2017 - 13:05
Dany84 ha scritto:Se tiro 5 vincenti e 50 gratuiti, sicuramente non mi sentirei di dire che ho giocato bene.

Il tennis è sicuramente un gioco di %, ma credo che giocando tendenzialmente d' attacco si abbiamo maggiori margini di crescita (NON CHE UN DIFENSORE NON NE ABBIA O CHE DIFENDERE SIA FACILE), io CREDO (se fossi convinto ne avrei già parlato con lui dicendo di cambiare il modo di fare lezione, ma non mi metto allo stesso livello di un professionista però questo non vuol dire che non possa chiedere pareri ad altri appassionati) semplicemente che se il maestro mi insegnasse a tirare i vincenti e ad attaccare avrei dei margini di crescità più alti, a prescindere dal fatto che all' INIZIO questo stile non porti a vincere, un po' come quando all' inizio si impara il servizio: "vuoi imparare a servire domani o vuoi buttarla di là adesso?"

Comunque io ho detto che sono più propenso a giocare d' attacco ma da qui a dire che ogni tiro provo il vincente ce ne passa, come se uno che è più propenso ad un gioco difensivo me lo immaginassi con le gambe di Seedorf ed un' impugnatura full western Very Happy
Secondo me la fase in cui un maestro ti imposta sui vincenti, viene molto dopo a quella in cui dici di trovarti tu adesso, piegati, guarda la palla, sei frontale, un maestro deve prima insegnarti i fondamentali in maniera che ti risultino automatici, poi si va oltre
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Ven 5 Mag 2017 - 13:12
Dagoberto ha scritto:

PER ASSOMIGLIARE A ROGER FEDERER BISOGNA PARTIRE NEL MODO MIGLIORE, ERGO TROVARE UN MAESTRO CHE CREDA E SAPPIA INSEGNARE UN TENNIS DIVERSO DA QUELLO INSEGNATO DALLA GENERALITA' DEI MAESTRI CONTEMPORANEI, QUINDI TORNIAMO A BOMBA Smile

LA STORIA DEI PALLETTARI [...]
Per quanto riguarda roger federer, beh, verissimo.

Per quanto riguarda i pallettari sinceramente non mi fanno né caldo né freddo, io non cerco il bel gesto (nel senso lo cerco perché se è veramente un bel gesto allora è efficace, se è bello e non efficace probabilmente non era così bello), io cerco uno stile di gioco che, accoppiato in maniera oculata alla mia natura, sia il più efficace a lungo termine, io non ritengo il pallettaro un gioco profittevole a lungo termine perché hanno limitati margini di miglioramento.
Andrea Malagoli
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Ven 5 Mag 2017 - 13:14
RaTPlayer ha scritto:A trovarne di maestri così. Il tuo tipo di gioco, può darti soddisfazione adesso perchè fai i vincenti per "merito" dell'incapacità degli avversari. Quando i tuoi avversari miglioreranno, i vincenti caleranno molto, e i gratuiti fioccheranno e se farai le statistiche a fine partita, il 5/50 ti sembrerà quasi un sogno.
Altro che catena di montaggio, uno che si prende la briga di portare una rete apposta per allenarti, che pensa alla tua strategia in funzione al fatto che sei mancino, e che vuole rafforzarti dove sei carente.... tienilo stretto, secondo me è più facile che ne trovi uno peggiore
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Ven 5 Mag 2017 - 13:16
Provo a dire la mia, anche se gioco solo da tre anni e mi considero ancora un neofita.
Non bisogna confondere la solidità dei colpi con un approccio difensivo. La base di partenza deve sempre essere una eccellente solidità di palleggio a ritmo sostenuto da fondo campo. Poi a livello tattico costruisci il gioco secondo la tua attitudine (e al tuo talento), ma senza una base solida sarebbe come voler fare dei virtuosismi al piano senza conoscere la musica.
Ho avuto i tuoi stessi dubbi, e da circa un anno mi sono estremamente convinto di questo, e il mio tennis sta nettamente migliorando, anche se la strada è ancora lunga. è un percorso lungo e a volte frustrante, ma per diventare un tennista migliore secondo me essenziale.
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Dany84
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Ven 5 Mag 2017 - 13:19
Andrea Malagoli ha scritto:Secondo me la fase in cui un maestro ti imposta sui vincenti, viene molto dopo a quella in cui dici di trovarti tu adesso, piegati, guarda la palla, sei frontale, un maestro deve prima insegnarti i fondamentali in maniera che ti risultino automatici, poi si va oltre
Ma ti richiedo, quanti anni hai?? butto li 26
Questo non lo escludo, magari le prossime lezioni cambierà qualcosa Rolling Eyes

La mi età? Tennis a lungo termine 113898  sono diversamente 26 enne ma col cuore giovane Very Happy
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Ven 5 Mag 2017 - 13:25
Dany84 ha scritto:
Dagoberto ha scritto:

PER ASSOMIGLIARE A ROGER FEDERER BISOGNA PARTIRE NEL MODO MIGLIORE, ERGO TROVARE UN MAESTRO CHE CREDA E SAPPIA INSEGNARE UN TENNIS DIVERSO DA QUELLO INSEGNATO DALLA GENERALITA' DEI MAESTRI CONTEMPORANEI, QUINDI TORNIAMO A BOMBA Smile

LA STORIA DEI PALLETTARI [...]
Per quanto riguarda roger federer, beh, verissimo.

Per quanto riguarda i pallettari sinceramente non mi fanno né caldo né freddo, io non cerco il bel gesto (nel senso lo cerco perché se è veramente un bel gesto allora è efficace, se è bello e non efficace probabilmente non era così bello), io cerco uno stile di gioco che, accoppiato in maniera oculata alla mia natura, sia il più efficace a lungo termine, io non ritengo il pallettaro un gioco profittevole a lungo termine perché hanno limitati margini di miglioramento.
Dillo a Andy Murray..... Dany tutti e dico TUTTI i tennisti del mondo scendono a compromessi, pensi che King Roger giocherà il RG come ha giocato gli AO?? i tennisti si devono adeguare quasi tutti a 2 cose, la prima e vale per tutti, è la superficie su cui stai giocando, la seconda, è il tuo avversario, forse e dico FORSE 4/5 giocatori al mondo possono tralasciare la seconda, ma la prima... se il tuo maestro ti dice che sulla terra un gioco più attendista è più efficace, una cosa scontata, nonchè la verità
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Dany84
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Ven 5 Mag 2017 - 13:30
Fede_Ramone ha scritto:Provo a dire la mia, anche se gioco solo da tre anni e mi considero ancora un neofita.
Non bisogna confondere la solidità dei colpi con un approccio difensivo. La base di partenza deve sempre essere una eccellente solidità di palleggio a ritmo sostenuto da fondo campo. Poi a livello tattico costruisci il gioco secondo la tua attitudine (e al tuo talento), ma senza una base solida sarebbe come voler fare dei virtuosismi al piano senza conoscere la musica.
Ho avuto i tuoi stessi dubbi, e da circa un anno mi sono estremamente convinto di questo, e il mio tennis sta nettamente migliorando, anche se la strada è ancora lunga. è un percorso lungo e a volte frustrante, ma per diventare un tennista migliore secondo me essenziale.

Tutto giusto, però quando dico approccio difensivo, io faccio solo da "ambasciatore", il mio maestro mi dice che sulla terra vanno i difensori, quindi dubito che in un futuro prossimo applicherà un gioco più offensivo.

Forse non mi sono spiegato bene nel post principale, io vorrei solo capire se un gioco difensivo (a prescindere se sia quello che stia impostando il maestro o meno) abbia meno margini di crescita rispetto ad un gioco più "scoppiettante" ma comunque non da provare il vincente su ogni palla o essere sempre a rete. Tutto questo tenendo conto comunque la mia indole tennistica più propenso comunque ad attaccare.

Io non voglio fare alcuna polemica, non voglio denigrare il gioco di nessuno e non voglio darmi delle arie snob perché dico che vorrei crescere tecnicamente a discapito dei risultati (di breve periodo).
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Dany84
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Ven 5 Mag 2017 - 13:59
Andrea Malagoli ha scritto:Dillo a Andy Murray..... Dany tutti e dico TUTTI i tennisti del mondo scendono a compromessi, pensi che King Roger giocherà il RG come ha giocato gli AO?? i tennisti si devono adeguare quasi tutti a 2 cose, la prima e vale per tutti, è la superficie su cui stai giocando, la seconda, è il tuo avversario, forse e dico FORSE 4/5 giocatori al mondo possono tralasciare la seconda, ma la prima... se il tuo maestro ti dice che sulla terra un gioco più attendista è più efficace, una cosa scontata, nonchè la verità
Definire murray un pallettaro mi sembra esagerato Very Happy

Per quanto riguarda Federer non ti so rispondere sinceramente.

Io quello che voglio dire è che Federer a RG se dovesse cambiar gioco lo farà a ragion veduta perché dall' altra parte non ci siamo né io né tu, ma, IO non gioco contro giocatori così bravi ma contro amici che come me prendono a volte qualche lezione e niente di più e, SE IL MIO GIOCO TENDENZIALMENTE OFFENSIVO NON PORTA A VINCERE CON CONTINUITA' VUOL DIRE CHE IO SEMPLICEMENTE SONO SCARSO E DOVREI MIGLIORARE QUELL' ASPETTO OFFENSIVO E COME E' STATO DETTO I MIEI FONDAMENTALI MA NON CAMBIARE IN MANIERA RADICALE IL MIO GIOCO.

Quando perdo penso che il mio gioco non sia stato all' altezza ma non l' intenzione, un giocatore che tira 50 vincenti fuori e 5 dentro io penso che il problema non sia tanto tecnico (nel senso che sicuramente non è in grado di farlo quindi è tecnico ma anche Federer se si mettesse a mirare l' incrocio delle righe a 200 allora sarebbe in grado quindi sarebbe un errore tecnico) ma di interpretazione.

Quando gioco dall' altra parte c' è sempre un giocatore scarso (senno non giocherebbe di certo con me) quindi dire che non vinco perché gioco d' attacco sia un errore madornale perché, dato che quell' altro è scarso non ci vorrebbe sicuramente Federer per vincere ma un giocatore "umano" quindi dato che non so giocare e devo imparare, imparare per imparare vorrei apprendere il gioco che ha più margine di crescità.
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Ven 5 Mag 2017 - 14:26
Fede_Ramone ha scritto:... La base di partenza deve sempre essere una eccellente solidità di palleggio a ritmo sostenuto da fondo campo. Poi a livello tattico costruisci il gioco secondo la tua attitudine (e al tuo talento)...
Senza scomodare M. La Palice, personalmente non vedo come non possa essere così, ma non credo qualcuno abbia detto qualche cosa di diverso.
Basta pensare a come Mc Enroe  sapesse essere maestro da fondo campo anche con un campione della specialità come Vilas, nonostante sia stato ritenuto uno dei maggiori interpreti del s&v. 


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Personalmente, credo che il tema sia un'altro, utilizzare solo questa modalità di gioco per impostare una strategia vincente e ciò con il saper giocare dei buoni fondamentali non c'entra nulla.
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Ven 5 Mag 2017 - 14:28
Il tennis con risultati "a lungo termine" dipende un po' da te, ma anche dal tuo maestro.

Se vado da un maestro che si limita a lanciarmi solo un cesto di palline, penso che non migliorerò neanche dopo 500 lezioni!!!

Dipende invece da te per un discorso di "predisposizione" al tennis, nel senso che si può diventare dei buoni giocatori (anche di club) grazie ad un minimo di talento/predisposizione, a prescindere dallo stile.

Se dovessi andare io dal maestro cercherei di imparare i colpi in topspin sia dritto che rovescio, poi una volta che uno si apre il campo con questi colpi è relativamente facile piazzare un vincente  Smile
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Ven 5 Mag 2017 - 14:52
Dagoberto ha scritto:
Fede_Ramone ha scritto:... La base di partenza deve sempre essere una eccellente solidità di palleggio a ritmo sostenuto da fondo campo. Poi a livello tattico costruisci il gioco secondo la tua attitudine (e al tuo talento)...
Senza scomodare M. La Palice, personalmente non vedo come non possa essere così, ma non credo qualcuno abbia detto qualche cosa di diverso.
Basta pensare a come Mc Enroe  sapesse essere maestro da fondo campo anche con un campione della specialità come Vilas, nonostante sia stato ritenuto uno dei maggiori interpreti del s&v. 


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Personalmente, credo che il tema sia un'altro, utilizzare solo questa modalità di gioco per impostare una strategia vincente e ciò con il saper giocare dei buoni fondamentali non c'entra nulla.

Pienamente d'accordo, ma l'utente che ha chiesto consiglio dice che gioca circa un paio di ore a settimana da poco più di un anno, quindi non credo abbia una base così solida da fondocampo (non lo conosco e non l'ho mai visto giocare, pronto ad essere smentito). L'esempio di McEnroe non fa altro che avvalorare quello che volevo esprimere...
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Ven 5 Mag 2017 - 15:48
Dany84, a mio avviso, la risposta è si, anhe un gioco difensivo può portare grandi risulati a lungo termine.

Questo è uno sport strano, dove l'"attitudine", il "talento" e "la mente " sono fondamentali.

E' mi aopinione che McEnroe fosse stato impostato solo per il gioco difensivo, pur sapendolo fare, non avrebbe raggiunto determianti livelli, come il contrario per esempio Wilander, fosse stato impostato sul s&v non avrebbe ottenuto i risultati che ha ottenuto, il tutto a parità di tecnica e fisico.
Semplicemente perchè la loro attitudine, il loro talento, la loro "testa" sono neti e cresciuti per fare il gioco che hanno fatto.

Se la tua attitudine e il tuo talento sono epr il gioco di difesa, i migiori risultati a lungo termine verranno con questo gioco, diversamente potrebbero venire con un gioco d'attacco.

Diverso è un discorso di iter di crescita. Sicuramente il consolidare determinati meccanismi di difesa possono essere seguiti da un processo di definizione attacco tatticamente valido (non come faccio io che mi butto a rete all'urlo "avanti Savoia!" )
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