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Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
non è il modo migliore di usare la racchetta: ci sono
libri e maestri in abbondanza che possono rispondere
a questo quesito.
Allo stesso modo, ben pochi giocatori si lamentano
troppo dei propri limiti fisici.
La lamentela storicamente più diffusa tra i tennisti è
sempre la stessa: "Non è che non so cosa fare, ma che
non faccio quel che so fare!"
Il 90% dei tennisti incontra simili difficoltà ma non è facile
capire come affrontarle nella pratica.
Iniziamo a capirlo insieme ....
Tiziano De Tommaso
Buona Visione
- gio2012Veterano
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
- jasperVeterano
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
Ci sarebbero molti argomenti da affrontare, tra cui la respirazione.... sopratutto a basso livello si vedono scambi affrontati in apnea, che non determinano solo il punto che si sta giocando, ma a seconda della durata possono determinare l'intero game!
- jasperVeterano
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
Molti, me compreso, non voglio capire che a volte basterebbe stare li a palleggiare fluido, respirando bene tra un colpo e l'altro, per portare a casa molte più partite di quanto si possa immaginare.
- nw-tVeterano
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
gio2012 ha scritto:senza voler offendere... non ne abbiamo bisogno... la domanda ha solo una risposta: se il fisico (la parte muscolare e la capacità di resistere alla fatica ed il cuore) non è allenato non c'è verso, in partita non fai quello che sai... purtroppo c'è chi è molto bravo a replicare i movimenti che insegnano ma se i fisico non supporta l'azione veloce nn c'è verso...
Completamente d'accordo.
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
Giusto!jasper ha scritto:Gio, non credo sia solo un saper replicare quanto fatto in allenamento...
Ci sarebbero molti argomenti da affrontare, tra cui la respirazione.... sopratutto a basso livello si vedono scambi affrontati in apnea, che non determinano solo il punto che si sta giocando, ma a seconda della durata possono determinare l'intero game!
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
Un tennista PRO ha modo e tempo per arrivare ad un sfida nella condizione migliore, fa questo di mestiere e ha, quindi, più possibilità di liberare la mente da ogni possibile distrazione, focalizzarsi sull'incontro, pianificare atteggiamenti ed allenarli prima; poi, magari non ci riesce perchè anche lui è umano e può farsi condizionare da una serie di circostanze, ma parte indiscutibilmente da una condizione vantaggiosa.
Il tennista amatoriale, spesso approccia una partita di club, piuttosto che la sfida del 1° turno di un torneino dopo il lavoro, o dopo che ha fatto la spesa, arriva in spogliatoio 15' prima dell'ora prenotata, non ha sicuramente la mente libera dalle tante questioni di cui si deve, normalmente, interessare, può percepire inadeguatezza ad assumere atteggiamenti che pensa possano essere ritenuti dai più eccessivi prima della partitella, come mettersi negli spogliatoi in atteggiamento di relax o facendo training autogeno, non sa proprio cosa fare, e così via.
Insomma, liberare la mente sarebbe cosa buona e giusta ... riuscirci .
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
Condivido ogni singola parola. Garzie [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]Dagoberto ha scritto:Il tema dell'approccio mentale durante una sfida amatoriale credo sia quello dove si possa avviare i maggiori margini di miglioramento.
Un tennista PRO ha modo e tempo per arrivare ad un sfida nella condizione migliore, fa questo di mestiere e ha, quindi, più possibilità di liberare la mente da ogni possibile distrazione, focalizzarsi sull'incontro, pianificare atteggiamenti ed allenarli prima; poi, magari non ci riesce perchè anche lui è umano e può farsi condizionare da una serie di circostanze, ma parte indiscutibilmente da una condizione vantaggiosa.
Il tennista amatoriale, spesso approccia una partita di club, piuttosto che la sfida del 1° turno di un torneino dopo il lavoro, o dopo che ha fatto la spesa, arriva in spogliatoio 15' prima dell'ora prenotata, non ha sicuramente la mente libera dalle tante questioni di cui si deve, normalmente, interessare, può percepire inadeguatezza ad assumere atteggiamenti che pensa possano essere ritenuti dai più eccessivi prima della partitella, come mettersi negli spogliatoi in atteggiamento di relax o facendo training autogeno, non sa proprio cosa fare, e così via.
Insomma, liberare la mente sarebbe cosa buona e giusta ... riuscirci .
- gio2012Veterano
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
E' banale... è una spirale: sono poco allenato, mi muovo lentamente, non me ne accorgo, sbaglio, tento di muovermi, mi stanco, ho qualche decimo di millesimo di secondo per decidere il da farsi visto che sono in ritardo sulla palla, mi stanco sempre di più inizio ad innervosirmi, penso all'allenamento, a quello che DOVREI fare eeeeee eccolo lì... la mente è partita per la tangente...
Ci ho messo un po' a capire sta storia sul tennis, io che studio da anni il comportamento mentale per migliorare le prestazioni dei team di lavoro... ma non ne veniva fuori nulla... poi, ho iniziato un programma serio di allenamento: togliamo 15Kg di peso, rinforziamo addominali e lombari, alleniamo quadri e polpacci, ed anche abduttori per prevenire stiramenti e pubalgia eeeeeeeeeee guarda caso.... tutto quello che facevo in allenamento veniva fuori in partita......CERTO, tutta la competenza sul comportamento della testa aiuta: nel servizio si vede tanto, sono praticamente l'unico in grado di fare piatta lift e slice essendo una SUPER Pippa che gioca da 5 anni (iniziato a 45)... chiaro il servizio è lento ma non fa ridere
Tornando a noi... ragionate bene su cosa avete bisogno, fatevi filmare durante un allenamento e durante una partita, se pensate che siete lenti, meglio il lavoro muscolare serio, ci vanno almeno 6 mesi 3 gg alla settimana palestra e 3gg tennis 1 di riposo, poi, per qualche colpo tipo il servizio si, si possono curare anche gli aspetti mentali....
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
- gio2012Veterano
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
Jasper... non credo che tu non sappia respirare bene... ma ragiona un attimo: un atleta molto molto ben allenato non ha il fiato corto, ha bisogno di poco ossigeno... certo bisogna anche respirare bene, ma prova a fare una valutazione delle tue performance muscolari e cardiache... prova. Prendi uno che ti batte ma che tu pensi non giochi benissimo... provate lo scatto (in teoria si fa sui 60 mt, puoi farlo sui 30 non cambia nulla), provate a portare le pulsazioni al 90%: guarda quanti ci mettete a raggiungere il 90% e poi fermatevi e guarda quanto ci mettete a farle tornare normali.... poi torna qui sul forum e facci sapere, ci è utile per capire anche a noi!jasper ha scritto:Poi... pochi giocano bene partite di torneo come fanno in partite di allenamento, spesso per poca fiducia, leggi paura di sbagliare.
Molti, me compreso, non voglio capire che a volte basterebbe stare li a palleggiare fluido, respirando bene tra un colpo e l'altro, per portare a casa molte più partite di quanto si possa immaginare.
- nw-tVeterano
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
- gio2012Veterano
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
eeeeee non lo sapevooooo questo spiega la storia della respirazione... certe vicende ti tolgono il fiato.....
- chiaraltAssiduo
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
gio2012 ha scritto:Jasper... non credo che tu non sappia respirare bene... ma ragiona un attimo: un atleta molto molto ben allenato non ha il fiato corto, ha bisogno di poco ossigeno... certo bisogna anche respirare bene, ma prova a fare una valutazione delle tue performance muscolari e cardiache... prova. Prendi uno che ti batte ma che tu pensi non giochi benissimo... provate lo scatto (in teoria si fa sui 60 mt, puoi farlo sui 30 non cambia nulla), provate a portare le pulsazioni al 90%: guarda quanti ci mettete a raggiungere il 90% e poi fermatevi e guarda quanto ci mettete a farle tornare normali.... poi torna qui sul forum e facci sapere, ci è utile per capire anche a noi!jasper ha scritto:Poi... pochi giocano bene partite di torneo come fanno in partite di allenamento, spesso per poca fiducia, leggi paura di sbagliare.
Molti, me compreso, non voglio capire che a volte basterebbe stare li a palleggiare fluido, respirando bene tra un colpo e l'altro, per portare a casa molte più partite di quanto si possa immaginare.
La mia maestra mi ha fatto notare che parecchia gente non respira mentre sta giocando, tirano in apnea e questa porta ad avere il fiatone in due secondi e a giocare contratti
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
Vero... ieri ne ho avuto la prova, ma diversamente al solito solo verso la fine e con un pallettaro dopo che ho corso per 2 ore e mezzo.
- gio2012Veterano
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
mi è difficile immaginare che questi siano degli sportivi allenati... uno che fa sport da sempre che si allena regolarmente e gioca anche a tennis mi viene difficile pensare che non sappia respirare.... quelli che riportano sta storia che tipo di sportivi sono? fatemi capire meglio... come fai a sciare in apnea? correre per un'ora in apnea? scalare in bici un mille metri in apnea? fatemi capirechiaralt ha scritto:gio2012 ha scritto:Jasper... non credo che tu non sappia respirare bene... ma ragiona un attimo: un atleta molto molto ben allenato non ha il fiato corto, ha bisogno di poco ossigeno... certo bisogna anche respirare bene, ma prova a fare una valutazione delle tue performance muscolari e cardiache... prova. Prendi uno che ti batte ma che tu pensi non giochi benissimo... provate lo scatto (in teoria si fa sui 60 mt, puoi farlo sui 30 non cambia nulla), provate a portare le pulsazioni al 90%: guarda quanti ci mettete a raggiungere il 90% e poi fermatevi e guarda quanto ci mettete a farle tornare normali.... poi torna qui sul forum e facci sapere, ci è utile per capire anche a noi!jasper ha scritto:Poi... pochi giocano bene partite di torneo come fanno in partite di allenamento, spesso per poca fiducia, leggi paura di sbagliare.
Molti, me compreso, non voglio capire che a volte basterebbe stare li a palleggiare fluido, respirando bene tra un colpo e l'altro, per portare a casa molte più partite di quanto si possa immaginare.
La mia maestra mi ha fatto notare che parecchia gente non respira mentre sta giocando, tirano in apnea e questa porta ad avere il fiatone in due secondi e a giocare contratti
- chiaraltAssiduo
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
gio2012 ha scritto:mi è difficile immaginare che questi siano degli sportivi allenati... uno che fa sport da sempre che si allena regolarmente e gioca anche a tennis mi viene difficile pensare che non sappia respirare.... quelli che riportano sta storia che tipo di sportivi sono? fatemi capire meglio... come fai a sciare in apnea? correre per un'ora in apnea? scalare in bici un mille metri in apnea? fatemi capirechiaralt ha scritto:gio2012 ha scritto:Jasper... non credo che tu non sappia respirare bene... ma ragiona un attimo: un atleta molto molto ben allenato non ha il fiato corto, ha bisogno di poco ossigeno... certo bisogna anche respirare bene, ma prova a fare una valutazione delle tue performance muscolari e cardiache... prova. Prendi uno che ti batte ma che tu pensi non giochi benissimo... provate lo scatto (in teoria si fa sui 60 mt, puoi farlo sui 30 non cambia nulla), provate a portare le pulsazioni al 90%: guarda quanti ci mettete a raggiungere il 90% e poi fermatevi e guarda quanto ci mettete a farle tornare normali.... poi torna qui sul forum e facci sapere, ci è utile per capire anche a noi!jasper ha scritto:Poi... pochi giocano bene partite di torneo come fanno in partite di allenamento, spesso per poca fiducia, leggi paura di sbagliare.
Molti, me compreso, non voglio capire che a volte basterebbe stare li a palleggiare fluido, respirando bene tra un colpo e l'altro, per portare a casa molte più partite di quanto si possa immaginare.
La mia maestra mi ha fatto notare che parecchia gente non respira mentre sta giocando, tirano in apnea e questa porta ad avere il fiatone in due secondi e a giocare contratti
Innanzitutto secondo me non per forza bisogna associare sportivo allenato con il gioco del tennis. conosco quarta categoria che giocano solo a tennis ed hanno resistenza pari a zero. la mia maestra dice che quando si colpisce bisogna buttare fuori l'aria, ma vorrei vedere in quanti lo fanno, me compresa che non lo faccio regolarmente.
Tu stai paragonando sport di resistenza con il tennis in cui uno scambio potra' durare al massimo 10 secondi.
Da qualche parte ho letto che i 100 metri si corrono in apnea (ma non vorrei dire stupidate), non nel senso che respiri e tini il fiato, nel senso che non si respira durante la corsa
- nw-tVeterano
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
il tema del respiro non è banale e, esperienza mia, non per forza risolvibile con una sola metodica. il fatto, per esempio, di espirare quando si colpisce risponde ad un principio aerobico comune e, suggerito, per tutti gli esercizi che comportano una fase di carico alternata ad una di scarico, quindi, se faccio delle flessioni sulle braccia, inspirerò quando scendo con il busto verso il pavimento ed espirerò quando spingo con le braccia il busto verso l'alto. questa metodica, però, è particolarmente efficace con esercizi dalla ritmica costante nel tempo, nel senso che ad ogni tot secondi corrisponderà una flessione delle braccia ed un respiro, per esempio.chiaralt ha scritto:gio2012 ha scritto:mi è difficile immaginare che questi siano degli sportivi allenati... uno che fa sport da sempre che si allena regolarmente e gioca anche a tennis mi viene difficile pensare che non sappia respirare.... quelli che riportano sta storia che tipo di sportivi sono? fatemi capire meglio... come fai a sciare in apnea? correre per un'ora in apnea? scalare in bici un mille metri in apnea? fatemi capirechiaralt ha scritto:gio2012 ha scritto:Jasper... non credo che tu non sappia respirare bene... ma ragiona un attimo: un atleta molto molto ben allenato non ha il fiato corto, ha bisogno di poco ossigeno... certo bisogna anche respirare bene, ma prova a fare una valutazione delle tue performance muscolari e cardiache... prova. Prendi uno che ti batte ma che tu pensi non giochi benissimo... provate lo scatto (in teoria si fa sui 60 mt, puoi farlo sui 30 non cambia nulla), provate a portare le pulsazioni al 90%: guarda quanti ci mettete a raggiungere il 90% e poi fermatevi e guarda quanto ci mettete a farle tornare normali.... poi torna qui sul forum e facci sapere, ci è utile per capire anche a noi!jasper ha scritto:Poi... pochi giocano bene partite di torneo come fanno in partite di allenamento, spesso per poca fiducia, leggi paura di sbagliare.
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La mia maestra mi ha fatto notare che parecchia gente non respira mentre sta giocando, tirano in apnea e questa porta ad avere il fiatone in due secondi e a giocare contratti
Innanzitutto secondo me non per forza bisogna associare sportivo allenato con il gioco del tennis. conosco quarta categoria che giocano solo a tennis ed hanno resistenza pari a zero. la mia maestra dice che quando si colpisce bisogna buttare fuori l'aria, ma vorrei vedere in quanti lo fanno, me compresa che non lo faccio regolarmente.
Tu stai paragonando sport di resistenza con il tennis in cui uno scambio potra' durare al massimo 10 secondi.
Da qualche parte ho letto che i 100 metri si corrono in apnea (ma non vorrei dire stupidate), non nel senso che respiri e tini il fiato, nel senso che non si respira durante la corsa
nel tennis durante uno scampio non è sempre gestibile da noi il ritmo dei colpi, ma dipende anche da come e cosa gioca l'avversario, nonchè dalle nostre improvvise ed impreviste decisioni.
se si gioca un tennis molto regolare e si riesce a comandare i ritmi di gioco, tutto funziona per il meglio, ma appena si perde questo ritmo si incomincia ad andare in deficit respiratorio e, nel contempo, la perdita di ritmo nella respirazione ci destabilizza.
l'ho provato personalmente per un periodo, dopo aver letto il libro di Bernardini che, appunto, sponsorizzava l'utilità di focalizzarsi sulla respirazione.
non ci capivo più nulla; quando tenevo contemporaneamente il ritmo della respisrazione con i colpi tutto funzionava per il meglio, ma appena perdevo un tempo, la macchina si incriccava, non sapevo più da dove ricominciare a respirare e, nel frattempo avevo come l'impressione che la pallina continuasse a tornare indietro sempre più repentinamente fino a che andavo letteralmente in tilt .
in realtà succedeva che perso un tempo, mi concentravo su come rientrare nell'abbinare espirazione e colpo successivo e perdevo il focus sulla palla per quell'attimo impiegato dalla palla a percorrere parte del suo tragitto dandomi l'impressione di metterci meno tempo a ritornare.
Ci ho messo quasi 6 mesi a dimenticare gli automtismi nel frattempo memorizzati .
Se dovessi dire come respiro ora, non saprei dirlo, semplicemente non ci penso.
sicuramente non gioco in apnea, ma neanche respiro in modo ritmato ai colpi giocati.
Il respiro deve rispondere all'esigenza di ossigenare i polmoni e sono loro a determinare il deficit o meno funzionale, legare ciò ai nostri colpi rende il tutto molto rigido, mentre il gioco nel tennis non sempre risponde a metriche di timing regolari; almeno per il mio tennis.
- chiaraltAssiduo
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
Non ho mai contato i secondi di un singolo punto, ma sicuramente non si puo' paragonare un 'ora di tennis con un'ora di corsa.
Forse mi sono espressa male, intendo dire che una persona poco allenata riesce a fare un'ora di tennis (magari non al top), dato che ci sono dei tempi morti che ti permettono di rifiatare un attimo, mentre altri sport come corsa e ciclismo fatto in salita non ti danno la possibilita' di rifiatare a meno che uno non si fermi.
Il tennis e' fatto di scatti brevi ripetuti, non e' uno sforzo lineare compiuto per un'ora di seguito
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Re: Mental Coach Capitolo 2: Giochi meglio in allenamento che in partita?
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