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Prova di un padellone: head graphene instinct s 1° serie. Tra miti e realtà. Empty Prova di un padellone: head graphene instinct s 1° serie. Tra miti e realtà.

Lun 24 Ott 2016 - 9:45
Giovedì sono passato dal mio negoziante di fiducia. Su uno scaffale giaceva abbandonata la racchetta in oggetto. Complice il prezzo d'occasione e il fatto che volevo festeggiare un'ottima notizia (per Drichi: il perdiodico controllo per quel problema è andato bene, grazie ancora per i tuoi suggerimenti e il tuo aiuto), ho comprato la racchetta. Gli ho fatto montare al volo il lynx a 21 kg. Con overgrip la racchetta pesa circa 300 grammi (misurati con bilancia da cucina, quindi misurazione abbastanza imprecisa).

Ho testato la racchetta sabato e domenica in palleggio spinto con il mio maestro.

Premessa: il mio livello di gioco è quello tipico del forum, cioè quarta piena. Migliori risultati: vittoria in torneo sociale con un 4.2 e un 4.3. Il mio gioco è fatto di topponi da fondo sul rovescio dell'avversario, per la serie "palla alta e pedalare".

Ecco le mie impressioni:

affermazione n. 1: le racchette con l'ovale grande e leggere non danno top spin alla palla. Non sono d'accordo; la palla girava come al solito

affermazione n. 2: con le racchette leggere non è possibile dare peso alla palla. Questo non è un mito, ma è una realtà: il maestro mi ha detto che giocavo più lungo, ma la palla era molto più leggera.

affermazione n. 3: se l'avversario tira forte, hai bisogno di una racchetta pesante per contrastarlo. Non sono completamente d'accordo: Ho chiesto al mio maestro di spingere; ogni tanto sbagliavo, ma attriburei gli errori alla mia pochezza, non alla racchetta. Ovviamente il mio parere va preso con riferimento alla quarta categoria; per quanto spingesse il mio maestro comunque mi dava una palla da quarta categoria; probabilmente in terza categoria e in seconda categoria una racchetta da 290 grammi è troppo leggera.

affermazione n. 4: le racchette leggere sono racchette facili. Non sono assolutamente d'accordo. Certamente su un recupero una padella aiuta molto; certamente se uno ha una tecnica approssimativa un padellone aiuta a buttarla di là. Però nel giocare dovevo fare grande attenzione a fare tutto bene: aprire bene, caricare sulle gambe, accelerare il braccio e sopratutto non sbracciare e non scomporsi. Se non si gioca correttamente e si sbraccia, la palla finisce sui teloni.

affermazione n. 5: le racchette leggere e rigide fanno male al braccio. Non consiglierei mai a nessuno di giocare con una racchetta del genere; devo però dire che io non ho assolutamente dolori al braccio e alla spalla e fino a ieri ho giocato con una prince tour 98, cioè con una racchetta morbida. Su questo stay tuned...

Il mio giudizio sulla racchetta è estremamente positivo: se uno, come nel mio caso ha 47 anni, trascorre una settimana in ufficio davanti al computer, l'unica preparazione atletica che fa sono le due orette settimanali di tennis nel weekend e qualche camminata veloce, una padella aiuta molto. Aiuta molto perchè si risparmiano forze che si utilizzano per altri aspetti del tennis. Il mio maestro mi ha fatto notare ad es. che facevo lo split-step (io nemmeno me ne rendevo conto...), cosa che con la tour 98 non facevo (forse perchè più stanco). Inoltre, per quanto detto prima, giocavo più composto, senza sbracciare.

In definitiva con un padellone, il tennis è più gioco che sport (anche se la mia maglietta a fine ora era da strizzare...).

Spero di non avervi annoiato e spero che qualcuno voglia commentare, in amicizia e senza eccessi, le mie parole.

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Prova di un padellone: head graphene instinct s 1° serie. Tra miti e realtà. Empty Re: Prova di un padellone: head graphene instinct s 1° serie. Tra miti e realtà.

Lun 24 Ott 2016 - 23:48
padellone in genere indica una racchetta con piatto corde parecchio oversize, non credo che coincida necessariamente con una racchetta leggera. lo split step parte dall'intenzione di farlo, quindi non credo possa relazionarsi alla racchetta che usi. come hai detto anche tu, il problema principale è che rischi di andare spesso lungo, specialmente sui colpi in corsa e se non usi corde rigide a tensione medio alta. il confort non lo puoi valutare in poche ore, quello che oggi ti sembra confortevole, dopodomani potrebbe portarti indolenzimenti, anche perchè spesso i dolori sono un accumulo di stress e non un effetto immediato. sul top spin si è sempre detto il contrario della affermazione numero 1: l'ovale grande agevola il  topspin perchè la palla ha una superficie corde utile più ampia dove poter "rotolare" in fase di impatto
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Prova di un padellone: head graphene instinct s 1° serie. Tra miti e realtà. Empty Re: Prova di un padellone: head graphene instinct s 1° serie. Tra miti e realtà.

Mar 25 Ott 2016 - 8:56
VANDERGRAF ha scritto:padellone in genere indica una racchetta con piatto corde parecchio oversize, non credo che coincida necessariamente con una racchetta leggera. lo split step parte dall'intenzione di farlo, quindi non credo possa relazionarsi alla racchetta che usi. come hai detto anche tu, il problema principale è che rischi di andare spesso lungo, specialmente sui colpi in corsa e se non usi corde rigide a tensione medio alta. il confort non lo puoi valutare in poche ore, quello che oggi ti sembra confortevole, dopodomani potrebbe portarti indolenzimenti, anche perchè spesso i dolori sono un accumulo di stress e non un effetto immediato. sul top spin si è sempre detto il contrario della affermazione numero 1: l'ovale grande agevola il  topspin perchè la palla ha una superficie corde utile più ampia dove poter "rotolare" in fase di impatto

innanzitutto grazie per il tuo parere.
padellone in genere indica una racchetta con piatto corde parecchio oversize, non credo che coincida necessariamente con una racchetta leggera.
La instinct s è 102, una misura un pò più grande della media; certamente esisto anche racchette da 115, ma sono poco diffuse. In genere comunque le racchette con piatto grande sono molto leggere; l'ultimo oversize agonistico era la youtek radical os che pesava meno di 300 grammi (mi pare 295)

lo split step parte dall'intenzione di farlo, quindi non credo possa relazionarsi alla racchetta che usi.
a mio parere lo splitstep non parte da nessuna intenzione di farlo, è un automatismo; il senso del mio discorso era che quando mi stanco, istintivamente per risparmiare energia non steppo più e quindi con una racchetta leggera, stancandomi di meno, steppo più a lungo

come hai detto anche tu, il problema principale è che rischi di andare spesso lungo, specialmente sui colpi in corsa e se non usi corde rigide a tensione medio alta. il confort non lo puoi valutare in poche ore, quello che oggi ti sembra confortevole, dopodomani potrebbe portarti indolenzimenti, anche perchè spesso i dolori sono un accumulo di stress e non un effetto immediato. su questo sono d'accordo; per non andare lungo bisogna avere tecnica, il che ti consente anche di non usare corde rigide e tese e risparmiare, mi auguro, dolori.

sul top spin si è sempre detto il contrario della affermazione numero 1: l'ovale grande agevola il topspin perchè la palla ha una superficie corde utile più ampia dove poter "rotolare" in fase di impatto D'accordo sul fatto che con l'ovale grande si dà più top o rectius si dà più effetto, si tratti di top o di back; il mio discorso era un pò più ampio; nelle prove delle riviste specializzate sulle racchette leggere e con piatto grande si legge in genere che sono adatte a un gioco in slice, più che un gioco in top; con la instinct riuscivo a toppare benissimo.



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Prova di un padellone: head graphene instinct s 1° serie. Tra miti e realtà. Empty Re: Prova di un padellone: head graphene instinct s 1° serie. Tra miti e realtà.

Mar 25 Ott 2016 - 10:37
io sapevo che per il back e lo slice le racchette più idonee sono quelle con piatto piccolo, a prescindere dal peso. di prove su riviste specializzate ne ho lette parecchie anche io e non ho mai letto una cosa del genere. diciamo che il peso va abbinato anche alla manovrabilità e al giocatore, quindi se un telaio ha un piatto grande ed è bilanciato non proprio al manico, meglio che sia leggero, a livello amatoriale.
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Mar 25 Ott 2016 - 10:40
poi chiaramente ci sono decine di casi famosi che parlano di tutto e il contrario di tutto, ma in linea generale ci sono teorie che hanno preso piede. sinceramente, penso che l'unica cosa valida e utile, sia provare vari tipi di racchette, abbinate con la giusta corda, e vedere cosa succede nel nostro caso specifico, sul campo.
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Mar 25 Ott 2016 - 10:55
per quanto riguarda il peso di cui tu parli, se prendiamo come esempio uno degli oversize più famosi della storia, se non il più famoso (quello che usava agassi), pesava 340 grammi al netto delle corde ! trovi pesi ridotti abbinati a ovali grandi soprattutto nelle racchette amatoriali, destinate a bambini o principianti. molto meno tra le racchette agonistiche.
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Mar 25 Ott 2016 - 11:18
era solo per dirti che sì, ci sono oversize da 290 grammi circa anche tra le agonistiche, ma attualmente non è considerato un peso poi così basso. il discorso nasce da un equivoco di fondo in cui ci siamo impantanati: la parola padellone. per te vuol dire ovale grande e peso ridotto, per me solo ovale grande. sarà che io spazio dagli anni 80 ad oggi nel provare telai, quindi istintivamente considero pesi di varie epoche e faccio una sintesi globale
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Mar 25 Ott 2016 - 11:24
VANDERGRAF ha scritto:per quanto riguarda il peso di cui tu parli, se prendiamo come esempio uno degli oversize più famosi della storia, se non il più famoso (quello che usava agassi), pesava 340 grammi al netto delle corde ! trovi pesi ridotti abbinati a ovali grandi soprattutto nelle racchette amatoriali, destinate a bambini o principianti. molto meno tra le racchette agonistiche.

Effettivamente il peso delle racchette si è molto abbassato; se prendi il manuale del tennis di Gianni Clerici, edito negli anni 60, parlando di racchette, consiglia ai principianti racchette da 350 grammi e suggerisce ai ragazzi atletici e alle ragazze in fiore (che bella espressione anni 60) racchette da 400 grammi!

il mio intervento è solo per dire che almeno personalmente, avendo una formazione tennistica anni 70/80, mi sono sempre approcciato con una certa diffidenza alle racchette leggere, mentre probabilmente le racchette leggere hanno molto da dire, anche a chi principiante non è.
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Mar 25 Ott 2016 - 11:36
si, capisco il senso del tuo discorso, ma secondo me non si può ridurre al solo peso. anche io sono di formazione anni 70/80. la leggerezza attuale è stata resa possibile anche dalla rigidità maggiore e dall'evoluzione delle corde. sono cambiati anche i bilanciamenti, perchè un telaio grafite anni 80 era sì pesante, ma bilanciato al manico e morbidissimo, come ad esempio la dunlop di mcenroe. quindi è anche normale che il progresso abbia consentito attrezzi più leggeri ma ugualmente efficaci. però in ogni epoca ci sono limiti estremi ai quali è meglio non avvicinarsi se non si hanno predisposizioni altrettanto estreme, quindi se oggi usi un telaio da 280 grammi è perchè hai esigenze particolari, altrimenti un terza e seconda categoria si rivolgono comunque a quelli che attualmente sono considerati pesi medio-alti
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Mar 25 Ott 2016 - 14:39
Ho giocato in pausa pranzo con un collega 4.1.
Confermo le mie impressioni; aggiungo che con la speed s tiravo delle belle rasoiate in back di rovescio.
Usando un linguaggio automobilistico la instinct s non è granchè ai bassi regimi, mentre è ottima agli alti regimi. In altre parole nel palleggio controllato da fondo è una racchetta (abbastanza) onesta, se acceleri la palla schizza via velocissima (seppur leggera).
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Gio 10 Nov 2016 - 14:34
dopo qualche altra ora di utilizzo posso dire che una racchetta leggera è indubbiamente pericolosa per il braccio ma un buon ausilio per migliorare la propria tecnica.
Una racchetta leggera infatti aiuta poco nell'esecuzione del colpo, per cui bisogna cercare di essere il più puliti e "tecnici" possibili; i colpi "sporchi" e "strappati" sui sentono tutti sulla spalla e sul gomito.
A questo punto cercherò una bella pro kennex da 280 grammi, in modo da continuare con una racchetta leggera, con qualche precauzione però.
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