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Partita VS Torneo

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tempesta
Simonb
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lucioa
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spalama
kingkongy
MARIO966
albs77
14 partecipanti

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Promemoria primo messaggio :

Prendendo spunto dall'altro topic che esamina la differenza tra allenamento o palleggio e partita a punti, ho voluto introdurre la discussione sullo step sucessivo, ovvero la differenza tra la partita e la partecipazione ad un torneo ufficiale.

Potrebbero a prima vista sembrare la stessa cosa: sono entrambe partite,a volte si disputano con le medesime regole, a volte no, ma comunque conta sempre il 15.
Eppure..... per me, esiste un baratro di differenza.

In torneo rendo indicativamente il 60% del mio potenziale, e si manifesta qualcosa che in partita non provo quasi mai : la paura di perdere, o meglio la preoccupazione di non sbagliare.

Discutiamo qui di come vi sentite psicologicamente in TORNEO: magari ne vengono fuori degli spunti interessanti.

A voi la parola.

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Spalama, ti chiedo un consiglio, siccome mi sembra che ne sai di tornei.

Io tendo a giocare molto in pressione, mi piace scendere a rete cercando di spostare l'avversario.

Il mio problema è questo: mentre in palleggio si tende a palleggiare dritto per dritto, anche se sulle diagonali, comunque da diagonale a diagonale

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Come fare per rendere più solido un tennis fatto do spostamenti ?

Soprattutto, io perdo concentrazione nella volée di chiusura, probabilmente per poco allenamento e tecnica nel colpo. Nel senso che è difficile trovare qualcuno che voglia allenarsi a palleggio con l'avversario a rete. I più o tirano troppo piano, o troppo forte, senza creare un buon ritmo da palleggio costante, per poi progredire.

Se già sbiluppassi questo aspetto tecnico, so che perderei meno punti: se la testa non mi segue (e questo è sbagliato), almeno l'attitudine.

Tra l'altro non sono provo di tocco, le stop volley e i colpi di fino li so fare. Ma non ho la costanza della volée...

Superato questo, ti chiedo: va bene la pazienza, ma se uno ha un gioco di pressione (spesso gioco in controbalzo) come fare per migliorarlo ? Nell'ultimo periodo mi metto più lontano dalla riga a scambiare e ci ricavo meno che aggredire in controbalzo, colpendo piano, ma piazzato...

È questo che non capisco, la tattica da torneo mo fa andare fuori giri, eppure sono un ottimo sparring partner, se serve

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Per i 25 euro... Per giocare un torneo in più avrei venduto anche le posate d'argento di mia madre... In torneo giochi perché ne hai una voglia pazzesca. Se non ti sfrizzola...lascia stare. Davvero! 

Simon, parli di chiusura. Qui, senza vederti, ti dico che la "pudicizia" nel gioco a volo non esiste. Quarta o top Atp...quando la palla e' lì...ci vuole fredda cattiveria. Se vedi Edberg che palleggia con Federer...dopo la terza si vede che ha una voglia...che si morde le mani per non chiudere. Oppure lo fa e basta!

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Mmmmh, capito: è inutile fare il gattino. Meglio essere un leone psicologicamente, così da ritrasferire l'aggressività in partita. Questo per le volée, ma anche per il resto.

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Caro Simonb

semplicemente il gioco che descrivi non è un gioco con cui ci si può presentare in quarta categoria, ma nemmeno in terza o in seconda e se ci penso bene a livello atp solo Federer gioca di controbalzo da fondocampo con l'efficacia di chi gioca a rimbalzo.

Quindi partendo da fondocampo, cioè dai fondamentali con cui tenere lo scambio ed aspettare l'occasione giusta per scendere e rete, hai molto da lavorare.

Inutile dirti che per chiudere spesso a rete devo essere un giocatore che domina lo scambio a rimbalzo, che costringe l'avversario ad accorciare e che aggredisce il colpo corto dell'avversario con un ottimo colpo d'attacco veloce e profondo.

La transizione dal fondo alla rete è uno degli aspetti più difficili da curare sia come gioco di gambe che come sequenza di gioco, perchè passi da un colpo a fondo campo, ad un colpo di attacco da metà campo, fino a posizionarti ad un metro dalla rete per la volèè in meno di dieci secondi. (prova a contarli e vedrai).

Per farlo bene troppi cesti devi fare con il maestro.

Inoltre è un gioco rischioso per due motivi.

Tennisticamente se sempre in pressione, quindi con l'ansia addosso di raggiungere il prima possibile la rete in qualche modo, sei portato a rischiare, non hai i colpi per farlo, colpisci piano e piazzato e quindi dai la possibilità a chi sta dall'altra parte di farti giocare una volèè complicata.

Spesso la volèè complicata si traduce o in un errore oppure in un passante in seconda battuta.

Non è nè la stop volley nè il colpo di fino la soluzione, la solzuione è una buona  e robusta prima volèè spinta e sicura. Ergo tanto lavoro da fare dopo aver migliorato il colpo d'approccio.

La volèè di chiusura è una conseguenza di un ottimo colpo d'approccio o di una grande prima volèè.

Ecco se leggi tra le righe, ma non troppo, ti sto dicendo che è un gioco molto rischioso, ottimo colpo d'approccio che mica è facile e grande prima volèè che è parecchio improbabile da vedere al nostro livello.

Mentalmente è un gioco molto dispendioso, fisicamente è un gioco massacrante perchè lavori quasi sempre in fase anaerobica, ti sfianca.

Se vuoi continuare con questo gioco hai tanto lavoro di fronte a te e tanti soldi da spendere con un bravo maestro.

Prova a trovare un compagno di allenamento col quale fare partitelle a tema.

Ad esempio tu puoi solo fare serve and volley oppure chip and charge, oppure al contrario tu puoi fare solo colpi al rimbalzo proprio per migliorare in tuo punto debole, e quindi ti è vietato colpire al volo.

Giocatevi un set in un modo ed il secondo set nell'altro, per esempio.

Lui può giocare come vuole oppure quando tu non puoi colpire a rimbalzo lui non può colpire al volo e viceversa.

Mettete in palio qualcosa, una birra, una pizza etc.. proprio per dare un piglio agonisitco alla faccenda.

Ma col tuo gioco altro che ZEN ti ci vuole, ti ci vuole uno psicologo e pure bravo se non ti alleni ed abbandona il controbalzo, solo McEnroe e quell'altra pippa li....Roger...Roger...ah si Federer....sono stai in grado di gestire questo tipo di gioco, mi pare ambizioso da parte tua ostinarti in questa direzione.

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Spalama, intanto ti ringrazio.

Ti dico, io non mi sto intestardendo su nulla, anzi, mentre prima naturalmente mi posizionato vicino alla riga e stando basso, ora mi.metto un buon metro dietro e cerco di remare di più. Solo che faccio fatica con questo tipo di gioco aerobico... Perché son strano io.

Continuerò a lavorarci, anche perché mi rendo conto che con determinati attrezzi (quelli moderni,.insomma) viene più semplicE stare a fondo e remare un po'.

Però ho notato che se mi metto più vicino, gioco piano e tolgo ritmo, ottengo di più. È questo che mi fa strano.

Per la discesa a rete: normalmente evito improbabili discese. Cerco di sfruttare le occasioni in cui sposto l'avversario, gli faccio perdere equilibrio. Il problema è che la volée, che più che di approccio, riesco a seguire fino a giungere a chiusur, la gioco da gattino, con sufficienza. Soprattutto quelle più semplici.
Per assurdo gioco meglio quelle complicate, perché comprendo la difficoltà e mi concentro.

Insomma, perdo i punti semplici (anche da fondo) e vinco di più quelli difficili. Il che, come hai ben detto, è controproducente per il torneo...

Ps. Secondo me il mio giocare a rimbalzo è anche dovuto al fatto che non sono un gigante (175cm) e su terra mi riesce più semplice colpire avanzando, piuttosto che arretrando

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La transizione dal fondo alla rete è uno degli aspetti più difficili da curare sia come gioco di gambe che come sequenza di gioco, perchè passi da un colpo a fondo campo, ad un colpo di attacco da metà campo, fino a posizionarti ad un metro dalla rete per la volèè in meno di dieci secondi. (prova a contarli e vedrai).

Meno, molto meno di due secondi. Perché due secondi è il tempo che hai dalla linea di fondo alla rete con un tuo colpo di attacco profondo.
Con la solita frase "ai miei tempi": contavamo il ritmo mentalmente in "Bim-Bum-Bam". Bim = tu; Bum = lui; Bam = volée.
E' un esercizio che vale anche per rubare il tempo se l'altro accorcia.
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