VALUTARE E ALLENARE EFFICACE[size=48]M[/size]ENTE
Buongiorno a tutti, prima di presentare il mio ultimo lavoro, volevo cogliere l’occasione sia per ringraziare ogni singolo giocatore di tennis che ha partecipato alla mia scorsa ricerca (senza la vostra partecipazione non sarei arrivato fino a questo punto), che per scusarmi per il tempo trascorso dal mio ultimo articolo, ma come penso possiate immaginare il lavoro di ricerca è veramente lungo e complesso.
Per chi non mi conoscesse, invece, mi ripresento: sono Sergio Costa, psicologo ed esperto in psicologia dello sport, oltre che appassionato di tennis. Lavoro a Roma e dintorni in più circoli sportivi e seguo oltre 20 atleti, di tutte le fasce d’età e livello. Quasi due anni fa ho iniziato un progetto di ricerca su le convinzioni di efficacia personale nel tennis, un argomento a me molto caro e di cui spesso ho sentito parlare, senza però che fosse mai approfondito nella maniera opportuna.
Brevemente cercherò di riassumere tale costrutto, anche se potrete trovare sul web maggiori informazioni nei miei precedenti articoli, poiché oggi il mio interesse principale è quello di informarvi su i risultati che abbiamo ottenuto in quest’ultimo anno di lavoro e di fornirvi finalmente uno strumento concreto per la sua valutazione.
ALCUNI SPUNTI TEORICI
Il senso di Autoefficacia corrisponde alle convinzioni circa le proprie capacità di organizzare ed eseguire le sequenze di azioni necessarie per produrre determinati risultati (Bandura, 1997). Detto in parole povere, riguarda le convinzioni che il soggetto ha di compiere determinate azioni in specifiche situazioni, influenzando fortemente le decisioni e l’impegno sui tipi di attività da intraprendere.
Gli individui che più di altri riusciranno a trarre consapevolezza dall’esperienza, che sapranno regolarsi, dirigersi, motivarsi, e scegliere tra percorsi di azione alternativi, che riusciranno a interpretare, anticipare e generare eventi e situazioni, ed allo stesso tempo a controllare i propri processi di pensiero e i propri stati emotivi, potranno realizzare scenari futuri desiderati e prevenire il verificarsi di quelli indesiderati, saranno inoltre in grado di far fronte ad ostacoli e insuccessi quando gli si presenteranno davanti.
È evidente quindi quanto in ambito sportivo il senso di efficacia personale risulti determinante sia in fase di allenamento, dove promuove la costruzione e il perfezionamento della prestazione d’alto livello, sia in fase di gara, in quanto ottimizza la scelta delle strategie, l’erogazione degli sforzi, e l’esecuzione delle diverse attività (Militello, 2005).
Elevate convinzioni favoriscono la scelta di obiettivi stimolanti e sostengono l’impegno e lo sforzo anche quando i successi non si raggiungono facilmente o i fallimenti minacciano pericolosamente le aspettative di riuscita. Gli atleti più sicuri della propria efficacia mostrano una maggiore capacità di concentrazione, soprattutto attraverso il controllo di pensieri intrusivi e una gestione adeguata dei fattori di stress; tendono ad accettare maggiormente i rischi della competizione, mostrandosi pronti anche a fronteggiare gli inevitabili momenti di crisi, favorendo la tolleranza alla fatica ed il controllo del dolore, così come un più rapido recupero dagli infortuni.
La valutazione delle convinzioni di efficacia personale innesca un processo di riflessione sulle proprie capacità in grado di stimolare il giocatore a prendere consapevolezza, consentendo di elaborare profili individuali costituiti da “punti di forza” e da “punti di debolezza”.
I profili di autoefficacia percepita possono costituire degli adeguati punti di partenza per pianificare e implementare programmi di allenamento altamente personalizzati e finalizzati a potenziare soprattutto le aree in cui i giocatori sperimentano maggiori difficoltà o si sentono particolarmente inadeguati e inefficaci (Steca et al-. 2009).
LA RICERCA
Proprio per questo motivo oramai 2 anni fa ho deciso di approfondire il concetto di efficacia personale all’interno del tennis, costruendo un questionario che potesse essere di facile ed immediata applicazione anche per tutti quegli atleti privi di un maestro.
Grazie alla collaborazione di oltre 20 circoli romani di tennis, ma soprattutto alla disponibilità di numerosi siti internet e ai relativi utenti (che non smetterò mai di ringraziare), hanno partecipato alla ricerca ben 892 tennisti, 747 di sesso maschile e 145 di sesso femminile. Con questa enorme mole d’informazioni abbiamo quindi deciso di effettuare un’analisi statistica per verificare l’attendibilità dello strumento e per valutare la dimensionalità fattoriale di ogni singola scala proposta. Quest’ultima analisi ci ha permesso di individuare empiricamente quali e quanti fattori rendessero conto delle similarità che accomunano le domande proposte, e di identificare quindi la versione definitiva del questionario.
Per quel che riguarda le convinzioni generali sul tennis, l’analisi fattoriale ci ha permesso di individuare empiricamente 5 distinti fattori, all’interno dei quali abbiamo deciso di inserire i 5 migliori item che potessero rappresentare al meglio il gruppo.
Nello specifico delle 6 aree che avevamo individuato prima dell’analisi fattoriale quasi tutte sono state confermate, con tuttavia alcune modifiche. Abbiamo, infatti, definito l’area:
Nello specifico delle 6 aree che avevamo individuato prima dell’analisi fattoriale quasi tutte sono state confermate, con tuttavia alcune modifiche. Abbiamo, infatti, definito l’area:
Gestione del giudizio, Gestione dell’allenamento, Lettura dell’avversario, Concentrazione e Adattamento.
Successivamente anche le scale di ogni colpo specifico (Dritto, Rovescio, Colpi al volo, Servizio e Risposta) sono state analizzate, confermandone l’unicità fattoriale, all’interno delle quali sono stati confermati 10 distinti item, che potessero esplorare al meglio il costrutto indagato.
IL NUOVO TEST
Per fornire uno strumento completo, unico e innovativo nel suo genere, che dia la possibilità all’allenatore e all’atleta di avere un quadro specifico sulle abilità mentali, abbiamo quindi deciso di inserire all’interno ulteriori test, collegati al costrutto di autoefficacia, chiedendo al giocatore di valutare:
- la sua prestazione;
- il suo possibile miglioramento;
- la sua personalità, tramite il BF abbreviato;
- la sua motivazione al successo nel tennis;
- le sue 11 differenti abilità mentali (Obiettivi, Fiducia, Impegno, Visualizzazione, Ansia, Rilassamento, Paure, Energia, Concentrazione, Self Talk e Allenabilità), suddivise in prestazione, allenamento e aspetti generali, tramite il TAM, appositamente creato.
Chiunque sia interessato a comprendere alcuni aspetti psicologici legati al suo tennis, a confrontarsi con se stesso, e a valutare i suoi limiti e punti di forza, può collaborare al progetto, visitando la seguente pagina:
A fine ricerca chi vorrà potrà essere ricontattato personalmente dal sottoscritto (cosa che nella precedente versione non m'è stato possibile fare), con i rispettivi risultati, il tutto ovviamente nel pieno rispetto della privacy, tenendo pur sempre in considerazione che si tratta di una ricerca, con i suoi pregi e difetti.
QUINDI, COSA ASPETTATE ?!
Per qualunque tipo d’informazione, dubbio o perplessità, contattatemi senza problemi al numero di telefono 3899715681 o all’indirizzo email: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] .
L’applicazione e, dove necessario, la ri-applicazione di una serie di tecniche e strategie di potenziamento dell’efficacia percepita personale, basate largamente sulle quattro fonti dell’auto-efficacia individuate da Bandura (Esperienza diretta, Esperienza vicaria, Persuasione verbale, stati emotivi e fisiologici), risulta essere la fase successiva del programma d’intervento. Dopo un’attenta valutazione, grazie all’utilizzo del mio questionario, si dovrà, infatti, porre massima attenzione e cura nel personalizzare il lavoro rispetto alle esigenze e risorse del giocatore, in stretta sinergia e collaborazione con il maestro e l’atleta stesso.
Grazie per la collaborazione.
Saluti a tutti
Sergio Costa
“Se ho le convinzioni di essere in grado di fare, acquisirò certamente la capacità di saper fare effettivamente, anche quando tale capacità non è presente sin dall’inizio.”
Mahatma Gandhi