E di colpo...ODIARE il tennis.

Ieri, dopo l'ennesima partitella col mio solito sparring partner, mi è venuto automatico tornare a casa, impacchettare le racchette varie con le palline e polsini e, in un mucchio unico, portare tutta la mercanzia in cantina, assieme ai ricordi di infanzia.
Poi oggi, dopo una dormita, ho un po' fatto i conti con l'oste e mi sono domandato...ma mi piace davvero giocare a tennis?
Capiamoci, non parlo del gesto tecnico in se, ma tutto ciò che ne deriva: spesso, anche prima di giochicchiare, come ieri, una sorta di partitella allenamento, sentivo tensione che, una volta in campo, si trasformava in vera e propria NOIA e menfreghismo.
Per poi passare a certi elementi con cui ho avuto a che fare; Ho frequentato molti ambienti sportivi e non, ho conosciuto tante persone, mi sono confrontato con diversi caratteri, MA (non voglio fare di tutta l'erba un fascio) credo che il tennis attiri, forse trasforma, il genere di sportivi più subdoli ed ipocriti. Chi finge di aver male dappertutto, chi dà la colpa ad arredi/luminarie, chi, magari quando vince anche, ti deve raccontare i suoi ritmi biologici quasi a giustificazione (oppure per accrescimento) del proprio operato; chi ruba i punti facendoti passare, o meglio pensando che tu sia cretino.. Son stufo.
Poi, ragionandoci, mi sono reso conto che è sempre stata così la mia brevissima carriera da tennista amatore (sarebbe stato il terzo anno di gioco, quindi, poca roba), più nervoso od anche rabbia che, sommandosi con 'gli urti della vita', non è che fosse proprio un qualcosa di distrazione, piuttosto una gravante a dispetto della sportività od anche del rispetto, così, sono giunto alla conclusione di...lasciar perdere.

Scusa, quanti anni hai?

Un pò strana questa cosa, anch'io vengo da altri sport ma nel tennis ho da subito apprezzato che, innanzitutto, nel bene e soprattutto nel male devi sempre fare riferimento esclusivamente a te stesso (e non a compagni, allenatori, tattiche, ruoli, il tempo, la pioggia, i materiali e chi più ne ha più ne metta) ed anche la poca influenza che può avere un arbitro ed, in mancanza di questo, la lealtà che ti porta ad avere le regole di questo sport poichè le palle EVIDENTEMENTE fuori o dentro non si possono certo contestare ed eventualmente per ripetere un punto non succede niente.

Da [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] Oggi a 17:24


Scusa, quanti anni hai?

Da [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] Oggi a 17:44


Un pò strana questa cosa, anch'io vengo da altri sport ma nel tennis ho da subito apprezzato che, innanzitutto, nel bene e soprattutto nel male devi sempre fare riferimento esclusivamente a te stesso (e non a compagni, allenatori, tattiche, ruoli, il tempo, la pioggia, i materiali e chi più ne ha più ne metta) ed anche la poca influenza che può avere un arbitro ed, in mancanza di questo, la lealtà che ti porta ad avere le regole di questo sport poichè le palle EVIDENTEMENTE fuori o dentro non si possono certo contestare ed eventualmente per ripetere un punto non succede niente.

Eros e thanatos...odiare e amare...
Se sei stato divorato dal "sacro fuoco del tennis" un bel sano periodo di rigetto ci sta. Normalissimo!
Se son tre anni che giochi...è un battito di ciglia. Quindi, niente cantina ma mercatino dell'usato: almeno ci fai quattro soldi e non hai la scusa di prendere la racchetta impolverata per giocare ogni tanto.
Se ti passa la rabbia, bene: potrai comprare tutto nuovo e, con rinnovato entusiasmo, parteciperai al rilancio economico del Paese e al miglioramento del PIL. Se continua a non fregartene niente...hai fatto la cosa più giusta e sportivamente onesta.
Abbraccio.

Giusto, niente cantina....Che racchette sono?sai siam pronti a svenarci per racchette seminuove:D
Ridiamoci su...

se non ti diverti affatto fai bene a smettere, ci son così tanti sport da praticare, trovane uno che ti piaccia davvero.

GordonR ha scritto:Ieri, dopo l'ennesima partitella col mio solito sparring partner, mi è venuto automatico tornare a casa, impacchettare le racchette varie con le palline e polsini e, in un mucchio unico, portare tutta la mercanzia in cantina, assieme ai ricordi di infanzia.
Poi oggi, dopo una dormita, ho un po' fatto i conti con l'oste e mi sono domandato...ma mi piace davvero giocare a tennis?
Capiamoci, non parlo del gesto tecnico in se, ma tutto ciò che ne deriva: spesso, anche prima di giochicchiare, come ieri, una sorta di partitella allenamento, sentivo tensione che, una volta in campo, si trasformava in vera e propria NOIA e menfreghismo.
Per poi passare a certi elementi con cui ho avuto a che fare; Ho frequentato molti ambienti sportivi e non, ho conosciuto tante persone, mi sono confrontato con diversi caratteri, MA (non voglio fare di tutta l'erba un fascio) credo che il tennis attiri, forse trasforma, il genere di sportivi più subdoli ed ipocriti. Chi finge di aver male dappertutto, chi dà la colpa ad arredi/luminarie, chi, magari quando vince anche, ti deve raccontare i suoi ritmi biologici quasi a giustificazione (oppure per accrescimento) del proprio operato; chi ruba i punti facendoti passare, o meglio pensando che tu sia cretino.. Son stufo.
Poi, ragionandoci, mi sono reso conto che è sempre stata così la mia brevissima carriera da tennista amatore (sarebbe stato il terzo anno di gioco, quindi, poca roba), più nervoso od anche rabbia che, sommandosi con 'gli urti della vita', non è che fosse proprio un qualcosa di distrazione, piuttosto una gravante a dispetto della sportività od anche del rispetto, così, sono giunto alla conclusione di...lasciar perdere.

Giocando di continuo si possono avere alti e bassi, prova a concentrarti solo sul tuo tennis e magari prova a trovare qualcun'altro con cui giocare ... non mollare è ancora troppo presto forse!

MB66 ha scritto:Scusa, quanti anni hai?

23, ed ho giocato a tennis dai 20, senza contare qualche partitina ogni tanto giochicchiate in precedenza.

Forse hai ragione. Forse dovresti smettere. Molla per un po'. Fai altro. E stai a vedere se il tennis ti mancherà.
Sei giovane, puoi sempre ricominciare tra un po'.
Noia, menefreghismo, nervoso, rabbia. Non va bene.

Non cercare però motivi esterni, guardati dentro per capire questa negatvità. È li che si trovano tutte le risposte.

TI CONSIGLIO di leggere '' lo Zen e l'arte di giocare a  tennis''
potrai vedere le cose con un ottica diversa e potra' esserti utile anche nella vita o x altri sport

Gordon cerca di pensare meno al risultato e goditi di più ogni palla che colpisci, aggiungici un pò di respirazione e ogni tanto fermati a guardare il cielo azzurro

Mi rivedo nella tua descrizione,quando perdo cerco le scuse più subdole,idem i miei avversari. La verità è che uno dei pochi sport che ti sbatte il conto in faccia,sei tu e solo tu. Come leggevo del vademecum di Sonny,tendiamo a sopravalutarci,per questo poi tornando coi piedi per terra ci vien voglia di lasciar tutto. Ieri vedevo la mia maestra in un incontro con altro maestro ( mai stato ad un evento con tennisti veri ) e li ho capito che per me deve essere solo ludico,almeno da ieri,ci sono giorni che pensavo anche di essere bravo...prima di vedere loro. Quando si perde,è perchè l'avversario è stato più bravo,cerco di convincermi di questo,quindi dal mio piccolo dico,vai e divertiti,non buttare nulla e fatti le tue partitelle

La vittoria non deve mai essere l'obiettivo primario.
(Se uno è più forte, ci perdi)...
L'obbiettivo deve essere il DARE IL MASSIMO con quel (poco) che si ha.
Anche nelle giornate storte.

Sonny Liston ha scritto:La vittoria non deve mai essere l'obiettivo primario.
(Se uno è più forte, ci perdi)...
L'obbiettivo deve essere il DARE IL MASSIMO con quel (poco) che si ha.
Anche nelle giornate storte.

su questo condivido in pieno!

Condivido Sonny e se pssibile anche nella vita

Quando si perde non bisogna arrabbiarsi e pigliarsela con qualunque cosa, ma bisogna accettarlo e dire dove ho sbagliato?su cosa devo lavorare?deve essere uno spunto per migliorare. .

Adolfo ha scritto:Gordon cerca di pensare meno al risultato e goditi di più ogni palla che colpisci, aggiungici un pò di respirazione e ogni tanto fermati a guardare il cielo azzurro

.... e se la "crisi" gli prende mentre sta giocando al coperto?? Come fa a guardare il cielo azzurro??

Michele Forni ha scritto:

Adolfo ha scritto:Gordon cerca di pensare meno al risultato e goditi di più ogni palla che colpisci, aggiungici un pò di respirazione e ogni tanto fermati a guardare il cielo azzurro

.... e se la "crisi" gli prende mentre sta giocando al coperto?? Come fa a guardare il cielo azzurro??

può sempre uscire un attimo fuori a prendere una boccata d'aria

 Oppure bucare il pallone

bel consiglio. Quindi invece di una racchetta un comodo arco..

..senza ovviamente colpire l'avversario ma solo il palone