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Una proposta di ranking dal dopoguerra a oggi Empty Una proposta di ranking dal dopoguerra a oggi

Mar 20 Set 2016 - 13:00
Carissimi,
poiché mi piace giocare con i numeri e ancor di più mi piace parlare dei grandi campioni del tennis nelle diverse "ere", e riconoscendo l'impossibilità (giustamente) di trovare accordo unanime su una classifica all-time, ho pensato - più per divertimento e spunto di interesse - a una metodologia (molto semplice) per seguire e classificare l'evoluzione dei risultati dei giocatori principali della storia.

Ripeto, il risultato va letto con curiosità e non pretende assolutamente di essere LA classifica dei migliori giocatori all time. Nonostante la passione per i numeri resto convinto che nulla sia più affidabile del cosiddetto "eye-test", ossia guardare le partite, valutare i colpi, gli atteggiamenti, la bravura, la forza mentale etc. In più ognuno avrà i suoi gusti in termini di "simpatia/antipatia" sia verso i giocatori che verso gli stili di gioco, e tutto questo è legittimo e non scindibile da una vera valutazione di merito.
Ritengo comunque che il risultato, specie nella sua raffigurazione grafica, possa essere interessante.

Giusto per dare un assaggio del risultato, sperando di invogliarvi ad aiutarmi ad estendere il tutto all'intera storia del tennis dal dopoguerra a oggi, ecco il grafico (già completo) dell'evoluzione del punteggio per gli attuali "Big Five"...

Una proposta di ranking dal dopoguerra a oggi Bigfive01

Il mio obiettivo è avere un grafico simile, dal 1949 a oggi, che comprende i seguenti giocatori:
Agassi
Becker
Borg
Connors
Courier
Djokovic
Edberg
Emerson
Federer
Kuerten
Laver
Lendl
McEnroe
Murray
Nadal
Newcombe
Rosewall
Sampras
Sedgman
Trabert
Wawrinka
Wilander
Vi elenco di seguito i punti chiave della metodologia, su cui chiederei il vostro feedback:

1) Il calcolo assegna, anno per anno, un punteggio a ogni giocatore in base al risultato ottenuto nei 4 Slam. Viene premiato: l'accesso alla finale, e la vittoria del titolo. Quindi arrivare in semifinale non dà punti, arrivare in finale sì, vincere il torneo ancor di più. Non considero quindi Masters 1000 e altri tornei comparabili, sia per un'esigenza di semplicità dei calcoli, sia per una ratio di fondo per cui questo esercizio intende misurare solo l'eccellenza di questo sport.

2) I punti assegnati sono 1 per la finale, e 1 aggiuntivo per il titolo. Ovvero: vincere il torneo vale il doppio che arrivare in finale. Questa è una lieve differenza rispetto al sistema ATP per cui la finale vale 1200 e il titolo 2000 (quindi un po' meno del doppio). La ragione di questo maggiore peso dato al titolo, è, nuovamente, il focus sull'eccellenza.

3) Per semplicità ammetto al calcolo solo i giocatori che hanno vinto almeno 3 Slam in carriera.

4) Il punto più critico naturalmente è come considerare i risultati di quei giocatori (Laver, Rosewall etc) che intorno ai '50-'60 si sono alternati tra i Pro tour e il tour amatoriale (che includeva gli Slam). Come sapete nel Pro tour c'erano 3 "major" (US Pro, Wembley Pro e French Pro) che "corrispondevano" agli Slam - mancava qualcosa di simile per l'Australia. In quegli anni quindi si giocavano 7 "major": 3 Pro + i 4 del Grand Slam.
Il problema è che non tutti i giocatori migliori sono "migrati" verso il Pro tour (dove si guadagnava di più) nello stesso anno: Pancho Gonzales già nel 1950, Rod Laver fu tra gli ultimi (1963), Ken Rosewall nel 1957 etc. Per cui non c'è un singolo anno preciso di cui si possa dire "fino a quell'anno, il tour amatoriale aveva i giocatori migliori ed era più prestigioso, dopo quell'anno divenne più prestigioso il Pro tour".
Il principio di fondo è l'uniformità di giudizio tra ere diverse, quindi l'obiettivo è considerare comunque, per ogni singolo anno, i 4 tornei più prestigiosi.
Ho in mente due soluzioni:

4.1) Per ognuno degli anni tra il 1950 e il 1967, cercare i "roster" di ogni coppia di tornei (p.e. Wembley Pro vs Wimbledon), valutare qualitativamente quale fosse più "difficile" in base ai giocatori partecipanti, e usare quello come riferimento per il calcolo.

4.2) Più semplice da fare: considerare Rod Laver come "benchmark" e seguire il suo percorso. Quindi, fino al 1962 valorizzare gli Slam, dal 1963 al 1967 i 3 major Pro + l'AO, e dal 1968 in poi di nuovo gli Slam.


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Una proposta di ranking dal dopoguerra a oggi Empty Re: Una proposta di ranking dal dopoguerra a oggi

Mer 21 Set 2016 - 12:22
Beh, grande successo  Very Happy
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Una proposta di ranking dal dopoguerra a oggi Empty Re: Una proposta di ranking dal dopoguerra a oggi

Gio 22 Set 2016 - 15:56
Ok non interessa nessuno a quanto pare, ma lo posto lo stesso.
Ecco l'evoluzione della "grandezza" dei tennisti in base puramente ai risultati.
Ho assunto i criteri più semplici:
--> Solo tornei del Grande Slam
--> 2 punti per il titolo, 1 per la finale
--> 1949-1962 tour amatoriale, 1963-1967 Pro tour, 1968-: Open era

Ecco i risultati.
Una nota subito: nel lotto (solo giocatori con 3+ Slam) ho dimenticato Vilas (che ne ha 3). Scusa Guillermo. Alla prossima iterazione, ci sarai.

Una proposta di ranking dal dopoguerra a oggi Mytenniscareerrankings01
(con l'asterisco, i giocatori i cui successi sono iniziati prima dell'era Open)

Alcuni commenti:

Rosewall... sottovalutato da tutti? E' anche svantaggiato dalla metodologia... vedete quando la sua curva arancione chiaro si appiattisce? Sono gli anni in cui ha giocato (e vinto molto) nel Pro Tour, ma essendo prima del 1963 non li considero. Tutto sommato forse potrebbe essere considerato superiore a Federer (secondo questo specifico metodo, sia chiaro). 


- Non credo che Djokovic riuscirà a raggiungere Roger in questa classifica a questo punto, ma probabilmente supererà Nadal.




- Pensavo Sampras fosse ancora, anche se di poco, sopra entrambi i suddetti, invece no.



- Pensavo che McEnroe finisse nella stessa "fascia" di Connors e Agassi... Invece no. Inoltre, sottovalutavo Wilander (probabilmente per via della terra rossa).


- Murray potrebbe sorpassare Becker!
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Una proposta di ranking dal dopoguerra a oggi Empty Re: Una proposta di ranking dal dopoguerra a oggi

Gio 22 Set 2016 - 16:12
Mi pare anche interessante, guardando la ripidità e la successione delle curve, notare che in pratica da metà anni '70 si sono susseguite proprio di seguito delle vere e proprie "ere" di dominazione da parte di alcuni grandi del tennis (dentro queste ere ovviamente c'erano altri tennisti quasi altrettanto grandi): l'era Borg, l'era Lendl, l'era Sampras, l'era Federer e ora l'era Djokovic (con il povero Nadal stretto tra i due).
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