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Premetto che sono un principiante e mi sto rendodo conto di avere una grossa pecca per poter praticare divertendomi in questo sport... Qualità fisiche e atletiche non mi mancano; posso dire che tecnicamente (a dire dei maestri) non sono male (anzi) avendo iniziato a 34 anni e contando che sono poco più di sei mesi che mi applico con costanza. Ho fatto solo un torneo tra "amici di circolo" con gente mediamente al mio livello tecnico ma con qualcosa in più in fatto di esperienza e regolarità al servizio. Non ho giocato malissimo a parte appunto il servizio che è il colpo che devo portare a essere più regolare per giocare con continuità.... E' vero, le ho perse tutte ma sono uscito soddisfatto dato che ho dato il meglio proprio contro uno dei ragazzi più forti, tra l' altro spagnolo con un gioco regolare che contarddistingue tradizionalmente gli iberici e ho anche avuto due match point che non sono riuscito a trasformare forse per questioni di testa. Si giocava 2 tie break su 3 quindi quasi una roulette russa per chi ci mette un po' a entrare in partita, ma alla fine, credo, che i valori in campo siano stati rispettati.
Il problema che riscontro praticamente sempre con gente al mio livello o magari tecnicamente un po' meno dotati di me ma più regolari, è il fatto che mi metto pressione da solo e la mia emotività mi fa fare errori su errori e non riesco a resettarmi e riprendere a giocare. Vengo da uno sport che l' emotività la potevi nascondere perchè la potevi coprire con l' irruenza o magari con un bel placcaggio o una percussione; questo ti faceva scaricare l' adrenalina oltre farti star bene mentalmente e quindi non pensare a un errore che potevi aver fatto in precedenza, per non parlare del sostegno dei compagni che hai in campo.....
Scusate la lunghezza del post, ma volevo chiarire nel miglior modo possibile il problema maggiore con cui mi sto scontrando e che ho paura mi faccia appendere la racchetta al chiodo in modo prematuro....

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Come puoi ben immaginare, questo è uno degli aspetti più importanti dello sport che noi tutti amiamo/odiamo.. Forse il più importante in assoluto..
Gli sport individuali richiedono una grandissima capacità di autocontrollo e gestione emotiva.. Per di più il tennis è un gioco in cui non puoi mollare nemmeno sul 6-0 5-0 altrimenti la partita la perdi, devi conquistare ogni singolo punto... Fino all'ultimo.. L'esempio che si fa sempre è quello della squadra di calcio sul 3-0 al 70esimo, LORO possono tranquillamente "smettere" di giocare, un tennista questo non può permetterselo!!
Tornando al tuo problema, dopo una breve ricerca che ho effettuato per avere qualche consiglio sul mio gioco, mi sembra di aver capito che le scuole di pensiero sull'argomento sono sostanzialmente tre:


1) il cervello è il tuo nemico (vedi "Lo Zen e l'Arte di Giocare a Tennis")
2) pensa ogni istante a come vincere
3) divertiti, è uno sport (la meno agonistica delle 3)

La prima sostanzialmente ti porta a distogliere l'attenzione sul punteggio e sulla partita nella sua globalità, facendoti riflettere e concentrare sul singolo colpo, sulla respirazione, sul rimbalzo della pallina ecc. Personalmente è quella che mi dà i migliori frutti in partita..
La seconda è di fatto l'esatto contrario della precedente, professata prevalentemente dai "marines" del tennis americano, che torchiano i loro allievi e li "gonfiano" emotivamente con tattiche, tattichette ecc.. Credo di poter affermare che questo è lo stato d'animo guerrigliero con cui il 99% dei professionisti entra in campo..
La terza prende spunto dall'idea che il tennis è uno sport contro se stessi più che contro l'avversario, per cui ti si chiede di sviluppare uno spirito agonistico proprio contro te stesso, ma in una sorta di "sana competizione" votata al divertimento.

Detto ciò, credo che alla fine dipenda molto dal tuo carattere e da come ti approcci alla partita, ma spero di essere stato utile.. Wink

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Grazie per la risposta e mi sei stato molto utile. Il punto è questo:
Sono sempre stato uno a cui piace lottare, disponibile a sacrificarsi, tendenzialmente testardo ma tendo ad arrabbiarmi se vedo che i miei sforzi non portano a risultati dove i risultati, nella mia ottica, sono un miglioramento costante in relazione a ciò che mi occupa.
Ecco, credo di aver sintetizzato in tre righe il mio modo di essere e come mi approccio non solo allo sport ma alla vita in generale.

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A me quella che descrivi sembra un'attitudine perfetta per il tennis.. Ma la parte che non va è l'arrabbiarsi.. Sia in partita che più in generale nel percorso di apprendimento: in quest'ottica il tennis richiede una pazienza straordinaria.. Dopo mesi a fare gli stessi quattro (4!!) colpi ti sembrerà di aver raggiunto un buon livello tecnico, e magari vincerai "in scioltezza" un paio di partite.. Magicamente, poi, la settimana dopo entri in campo e sembri uno che sta li per caso e che non ha mai tenuto una racchetta in mano.. E li serve TANTA pazienza per accettare semplicemente il fatto che è una giornata no..
Stesso discorso, ma su scala ridotta, vale in partita: pazienza, costanza, ripetere gesti consolidati.. Tutto il resto viene con l'allenamento Wink

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"""Ripetere gesti consolidati""": il tennis in tre parole.

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più ci pensi è peggio è, l'unica cosa su cui devi concentrarti è la palla, osservala bene quando rimbalza per terra, cura molto il timing su di essa, cercando di non farla scendere, fai tutto il movimento completo curando la respirazione. Se ti concentrerai su tutto questo, non ti resterà molto tempo per pensare ad altro Smile

PS: ti consiglio un libro: "Lo zen e l'arte di giocare a Tennis"

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esatto..
l'unica cosa cui devi concentrarci e' la palla lasciando stare tutti i fattori esterni.
una cosa e' dire ed un'altra e' fare. ma stai sereno, divertiti e vedrai che tutto riuscira' x il meglio!

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ronwelty ha scritto:
... Magicamente, poi, la settimana dopo entri in campo e sembri uno che sta li per caso e che non ha mai tenuto una racchetta in mano.. E li serve TANTA pazienza per accettare semplicemente il fatto che è una giornata no...


Può capitare anche a distanza di 24 ore, a me è successo giusto due gg fà, partite di torneo sociale media dei giocatori tutti onesti lavoratori innamorati di questo maledettissimo e meraviglioso sport, quindi niente ex classificati o meglio, mi ritrovo con un signore "leggermente" in sovrappeso e mi metto a palleggiare con lui con una delle mie prince 03 tour appena incordata con un monfilo, palleggio e poi ci gioco, vinco in scioltezza tenendo il punteggio in equilibrio giusto per il gusto di scambiare altrimenti sarebbe stato facile alternare palle corte e lunghe per vincere ma non sono li per stracciare nessuno, sono li solo per divertirmi e questo ho fatto, a fine partita mi sono convinto di non aver mai montato corde cosi precise su una delle mie racchette, 24 ore dopo gioco con un'amico e sorpresa la racchetta non mi sembra più la stessa, meno precisione meno rotazioni più errori in generale, vinco ma non sono convinto per niente del mio tennis e quasi stò per dare la colpa all'attrezzo all'umidità al governo o altro...
E' sempre e solo questione di testa, ti puoi preparare allenare alimentare prima di un'incontro, ti puoi sentire pronto a giocare al massimo e dopo quattro scambi ti ritrovi a pensare di aver sbagliato sport, è nel bene e nel male il tennis.
La concentrazione gioca un ruolo fondamentale sulla qualità del proprio swing non ci piove, è la parte più difficile se vogliamo perchè la fatica fisica si assimila e si può arrivare a farne fino allo sfinimento ma è controllare la mente la parte più dura.
Chiaro che poi ci sono dei gesti e movimenti che "dovrebbero" fare parte del bagaglio di qualunque tennista e da li si cresce, ma questo dipende dal tempo che ci si dedica dalla concentrazione che si tiene durante gli allenamenti e come al solito dalla testa che ci permette di replicare quei gesti e movimenti anche nelle giornate "ni".
Per quanto riguarda le arrabbiature nella mia "carriera" di tennista della domenica ho demolito almeno una mezza dozzina di racchette, solo che dopo non mi sono mai sentito meglio perchè appena compiuto il misfatto mi sono reso conto che la colpa non è mai dell'attrezzo ma di chi lo usa... Neutral
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