LE SCUSE NELLO SPORT

LE SCUSE NELLO SPORT
 
La scusa o la giustificazione è un fattore condizionante del gioco.
Significa tirare fuori una spiegazione per “giustificare” una prestazione negativa.
Può essere qualsiasi cosa la giustificazione: una discussione prima della partita che ti toglie il focus, un fastidio fisico o le più abituali: le palle, il sole, il vento, il campo, le corde…
C’è sempre qualcosa per “giustificare” quella prestazione.
Sono pensieri negativi che si incrociano e trovano un “motivo”
per cui non si è potuto realizzare quanto pianificato: quella paralisi momentanea, che ostacola l'analisi e impedisce di fare le giuste scelte.
In realtà le cause sono solo due:
L’AVVERSARIO O TE STESSO!
Il campo, il sole, il vento, le palle sono elementi comuni ad entrambi i contendenti. Non ha l'importanza sostanziale che gli aggiudica lo sportivo. Può succedere che uno si adatti meglio di un altro, ma non in tutte le condizioni. A meno che uno non si lasci influenzare.
Questi sono pensieri negativi.
Torniamo quindi alla questione importante: noi e il rivale.
Tattiche e strategie. Capire ogni momento della partita. Essere disposti alla lotta. Non arrendersi mai. Continuare a cercare soluzioni e gestire le emozioni negli momenti chiave della partita.
Queste sono le basi.
Se si deve perdere che sia il rivale a vincere, ma prima bisogna provare a rendersela molto difficile.
LE SCUSE SONO OSTACOLI SULLA STRADA DELL SVILUPPO SPORTIVO: commettere errori e prenderne coscienza è più produttivo che fingere un'altra realtà e nascondere la spazzatura sotto il tappeto.
 
Pat Remondegui

Non so se c'entri o meno, ma io a proposito di scuse ne ho una (che resta dentro di me, mai espressa ad alta voce) con la quale lotto da sempre: "la colpa è del maestro".

Faccio tanti doppi falli? E' il maestro che non ci fa fare abbastanza servizi.
Sbaglio molti rovesci? E' colpa del maestro che non mi corregge il movimento.
eccetera...

Naturalmente non è vero, ma dentro di me c'è un altro me stesso molto vigliacco (lui, non io!) che non vuole che mi prenda la responsabilità dell'aver giocato male.
Dopo 10' sono sotto 0-3? Già sento il secondo me stesso che se ne lamenta col maestro... e anziché concentrarsi su cosa fare, la mia testa sta già pensando a come scaricare le colpe su di lui...

La mia scusa preferita allo specchio: “Scusa, ma perché insisti?”

"Avevo le lune di Saturno negli occhi" (cfr. Lucy van Pelt)

Il grande problema delle scuse è che impediscono di progredire nel tennis come in qualsiasi sport.
Vi sono scuse che si adducono per gli altri, ossia per salvare la faccia come se ci fosse qualche cosa di esecrabile nella sconfitta; e scuse che diamo a noi stessi. Se quelle per gli altri sono sintomo di vigliaccheria sportiva, quelle nei nostri confronti sono le più pericolose perchè ci impediscono di crescere e migliorare.
Vale per tutto, non solo per lo sport.
La consapevolezza passa attraverso l'accettazione che in un qualsiasi confronto (sportivo e non) c'è un vincitore (e non un perdente!). Se vince il mio avversario la domanda deve essere: che cosa devo migliorare per giocarmela meglio la prossima volta? E quindi non cosa faccio peggio di lui ma cosa lui fa meglio di me. 
Perdere serenamente e consapevolmente è il primo passo per il miglioramento anche se poi, capire come fare a migliorare non vuol certo dire riuscirci visto che il successivo scoglio è l'accettazione della fatica fisica e mentale per la crescita.

kingkongy ha scritto:La mia scusa preferita allo specchio: “Scusa, ma perché insisti?”

Insistisci che ci riusci 

drichichi ha scritto:

Ecco una classifica molto particolare, ovvero le scuse più frequenti che adducono i giocatori dopo una sconfitta.

1) Ho mangiato troppo a pranzo

2) Oggi non ho mangiato abbastanza

3) L’avversario era classificato

4) L’avversario era così scarso che mi ha mandato fuori palla

5) Come si fa a giocare su un campo così rovinato?

6) L’avversario è un pallettaro, questo non è giocare a tennis

7) Il giudice arbitro mi ha posizionato male nel tabellone

8- L'avversario ha preso cento righe e mille nastri

9) Ho rotto le corde della racchetta preferita

10) Le palle erano troppo pesanti

11) La rete era troppo alta

12) Queste corde non tirano

13) Da quando ho avuto quell’infortunio non riesco più a giocare bene

14) Oggi non c’ero proprio con la testa

15) Mi sono accorto solo all’ultimo game che l’avversario era mancino

Se togliamo " la rete era troppo alta" il resto delle scuse le ho utilizzate tutte,

Credo che inventare/utilizzare le scuse sia un problema di non accettarsi, infatti la maggior parte delle volte che le utilizzo e come ovvio quando perdo, però non con un avversario nettamente più forte, ma al contrario quando io lo reputo più scarso di me, e di conseguenza reputandolo più scarso di me comunque vince, ha individuato il giusto gioco, e quindi io penso, ma se lui è così scarso, immaginiamo quando sono scarso io che ci perdo!!!! È una sorta di non accettarsi. Come dice taglia64 inventare scuse soprattutto se fatto continuamente blocca la crescita nel tennis, perché invece di analizzare cosa e come fare in una successiva partita, ti nascondi dietro una banale scusa come fosse la verità.

L'argomento è sempre molto interessante.
Penso che il tennis abbia delle particolarità che lo rendano unico sotto questo aspetto, perché è uno sport individuale, largamente praticato in cui si "combatte" 1 vs 1.

Ci sono altri sport individuali largamente praticati anche a livello amatoriale, come nuoto o corsa, ma non sono mai sfide individuali, gareggi sempre contro un gruppo nutrito di persone o, ancora più corretto, partecipi contro te stesso, i tuoi tempi e il tuo stato di forma. 
Oppure ci sono altri sport 1 vs 1, come il pugilato, di cui spesso sono state messe in evidenza molti parallelismi col tennis, ma non possiamo dire che sia largamente praticato... 

Ecco, secondo me questi aspetti unici del tennis innescano delle dinamiche che poi in alcuni casi portano a quello che citate sopra, le scuse, "ho perso, però..." e tutto quanto ne consegue. 
Cosa a mio avviso strettamente legata anche ai discorsi che si fanno su altri, esempio "ma davvero hai perso con quello? Ma come hai fatto?"...

Beh, come avete già correttamente scritto, sono tutte dinamiche controproducenti, è bene prima di tutto rendersene conto e poi cercare di starne lontani.

... ahimè
più che si "combatte" 1 vs 1 è si "combatte" 1 vs 2 cioè gli altri 2 sono la Nostra Mente e l' Avversario ...


la scusa che pronuncio all'occorrenza è : "maledetta testa di legno che sono stato oggi"

io sarò atipico, scendo in campo e cerco di dare sempre il massimo, se perdo bravo l'avversario...
e infatti l'unica mia scusa è quando non dò il 100% e mi dico potevo fare di più e soprattutto meglio

Zeus ha scritto:io sarò atipico, scendo in campo e cerco di dare sempre il massimo, se perdo bravo l'avversario...
e infatti l'unica mia scusa è quando non dò il 100% e mi dico potevo fare di più e soprattutto meglio

l'unica scusa che puoi addurre è che ti sei abbuffato di riso patate e cozze