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Dunlop FX 500 Tour


Dunlop non smette di rinnovare la propria gamma e si presenta sul mercato di questo 2020 con una nuova linea di telai sviluppati dal reparto ricerca a sviluppo DUNLOP-SRIXON JAPAN, contraddistinti dalla sigla FX, e connotati dal colore blu. Questa linea FX (force) è caratterizzata da telai con una propensione alla potenza ed alla brillantezza di gioco senza però trascurare un comportamento equilibrato, agonistico e di controllo.
In questo caso, per il nostro test porteremo in campo la sorella maggiore della gamma, denominata FX 500 Tour, contraddistinta da un profilo più sottile rispetto alle FX 500, un piatto corde da 98″ (630sqr inch) e un peso a racchetta nuda di 305g, 5 grammi superiore alla FX 500. “standard”.
La FX 500 Tour è una racchetta moderna, di tipo ibrido, che risulta un sapiente mix fra le classiche e le moderne tubolari e che richiama in qualche modo alla Babolat Pure Strike 98, Yonex Ezone 98, alla Head Radical nonché alla Wilson Blade o in generale, a racchette capaci di mixare lo studio dei profili e delle di una logica strutturale di tipo, tutto sommato, classico.
La sezione degli steli è di tipo trapezoidale per accrescere la rigidezza flessionale in quel punto e garantire maggiore rigidezza torsionale sui colpi decentrati. Il profilo dell’ovale a differenza di quello presente nella parte bassa della struttura è ellittico al fine di massimizzare la resa in termini di rigidezza ottimizzando la penetrazione aerodinamica.
Bella la foggia della parte centrale che si caratterizza per un cuore molto aperto che progettualmente dovrebbe garantire una buona stabilità torsionale oltreché raccordarsi in modo armonico con l’ovale.

Il profilo di questa nuova FX non è costante e passa da un 21mm in testa a un 23mm per la parte centrale del piatto e per la zona ponte per poi scendere a 22mm per la parte bassa degli steli di attacco al manico.
Molto ben fatte le plastiche dei passacorde e del copritesta, veramente un riferimento assoluto in termini di qualità, funzionalità ed estetica, come pure la verniciatura e le decals che appaiono molto ben fatte, pulite, senza alcuna sbavatura e con una cura del dettaglio di assoluto valore.
Il manico, come da classica tradizione Dunlop è piuttosto rotondeggiante, piccolo in mano con un tappo non particolarmente accentuato, dotato di “trapdoor” per l’accesso alla parte interna del telaio.
Buono il grip di colore nero con finitura puntinata su questa versione, di spessore piuttosto sottile che conferisce al manico una sensazione alla presa “esile” veloce e sincera per la percezione diretta ma non fastidiosa degli spigoli.

La FX 500 Tour si caratterizza per una flessibilità statica piuttosto elevata pari a 70 punti RA che trova conferma anche in una frequenza dinamica di vibrazione di (162-165Hz); valori che denotano la natura del telaio e la sua indole reattiva, veloce e nervosa.
La distribuzione del flex è molto progressiva e non presenta punti di flessione particolarmente marcati, quanto piuttosto una distribuzione uniforme e progressiva della flessibilità che dona alla racchetta un feeling compatto e solido.

La maglia definita dallo schema d’incordatura è, secondo gli ultimi sviluppi progettuali di casa Dunlop, piuttosto fitta nella parte centrale, facendo presagire un ottima resa in termini di controllo e di un’attitudine che non pregiudica o limita il gioco “classico”. La maglia si allarga apprezzabilmente verso gli estremi superiori e inferiori per massimizzare la resa dinamica in fase d’impatto e allargare lo sweetspot.
L’area utile d’impatto è piuttosto ampia come pure la comodità in fase di gioco, caratteristiche favorite da un piatto rotondeggiante e garantite anche dal raffinato utilizzo di tecnologie concentrate nella parte delle “plastiche” dei passacorde che garantiscono un’ottima resa dinamica durante l’impatto e il rilascio della sfera.

In campo – I pro
La FX 500 Tour trasmette sin dai primi scambi una ottima sensazione di maneggevolezza e mobilità. La racchetta si muove e si manovra veramente con grande piacere consentendo una gestione dell’attrezzo in ogni fase di gioco.
Come detto non siamo alle prese con una racchetta profilata o un ibrida tendente al profilato, quanto in presenza di una classica dallo stile moderno.

La palla esce piuttosto facile, con un ottimo equilibrio ma senza la sensazione di avere in mano un cannone in grado di trasferire una potenza di palla mostruosa. Il suono prodotto al contatto con la sfera è piuttosto delicato e all’impatto la sensazione generale è piacevole permettendo di trasmettere un buon feeling al giocatore.
La potenza è progressiva, intermedia e serve tecnica per portare la racchetta alla massima velocità. L’inerzia non particolarmente elevata consente di giocare di mano, veloce, decontratti ma senza avvalersi dell’effetto martello che alcuni potrebbero aspettarsi da una racchetta denominata Tour.

La presa delle rotazioni in top è discreta ma la FX 500 Tour non è un telaio che ama essere strapazzato o destinato in maniera prevalente al colpitore da fondo alla ricerca di top-spin estremi e traiettorie molto alte sulla rete.
Molto buona la resa sul back che si può giocare in tutte le varianti con una resa di alto livello e con buona sicurezza anche se il meglio lo dà nelle giocate spinte e non di appoggio.

Il controllo, elemento imprescindibile per un telaio agonistico, è sempre su livelli alti e non tradisce mai in ogni situazione di gioco come era lecito attendersi da un profilo di testa 21mm e di base cuore da 22mm.
La resa migliore nelle giocate da fondo si ottiene sicuramente con colpi giocati con braccio sciolto e veloce e con una copertura di palla moderata, caratteristiche che si addicono al giocatore tecnico dallo stile classico, di attacco e vario.
Ottima sotto rete nei colpi al volo, negli smash e nelle “pennellate” dove si può far valere la mobilità generale e la gestibilità su ogni giocata anche se la rigidezza del fusto si avverte e la sensibilità non è quella di un telaio di tipo classico e flessibile.
Al servizio buona la prima “cannonball” piatta e le giocate slice, mentre il kick necessità di una spinta di gambe e schiena non indifferenti per garantire una buona traiettoria arcuata ed un rimbalzo sostanzioso.
In ogni caso sempre meglio giocare con braccio veloce per ottenere il meglio da questo telaio che non ama essere portato a velocità medio basse con colpi di rimessa e appoggio.
In campo – I contro
La Dunlop FX 500 Tour non è un telaio destinato a neofiti o giocatori di livello intermedio. Si inserisce nella fascia di racchette tecniche di alto livello destinate a giocatori medio-avanzati in grado di coglierne al meglio le caratteristiche.
Alla luce di questo è necessario possedere un bagaglio tecnico quantomeno discreto per massimizzare la risposta del fusto che si caratterizza, come detto per ottimo controllo e per una spinta da tirare fuori mediante un buon utilizzo della tecnica.
Per chi ricercasse maggiore potenza e solidità d’impatto, dato il limitato valore d’inerzia, è consigliabile aggiungere 3-4 grammi in testa che sono in grado di conferire maggior forza battente all’attrezzo senza pregiudicare la resa in termini di maneggevolezza e manovrabilità generale.
Se vogliamo trovare un “difetto” a questa Tour il limite è insito nel suo stesso pregio principale (come sempre accade…); essere un oggetto tecnico e di alto livello che ha bisogno di una guida esperta e decisa per dare il meglio e correre ad alta velocità contraccambiando questa richiesta tecnica con un’ottima risposta in termini di controllo e manovrabilità generale.
A chi è indicata
La Dunlop FX 500 Tour è un telaio destinato al giocatore che ama variare e attaccare, sia da fondocampo che in avanzamento.
È un telaio che ama il gioco pulito e leggermente coperto fatto di variazioni di spin, traiettoria e angoli piuttosto che il gioco di puro sfondamento. Data la buona maneggevolezza si adatta perfettamente all’attaccante a tutto campo o al giocatore di doppio che si può avvalere dell’ottima manovrabilità e dello sweetspot piuttosto ampio.
Non è il telaio per chi ama ribattere, per il contrattaccante da fondo che cerca massima presa 

Le corde

Date le caratteristiche del telaio questa FX 500 Tour si adatta a incordature reattive che favoriscano una buona uscita di palla e una buona presa delle rotazioni.
Per gli agonisti, un poliestere di rigidezza medio-alta (0.8kg/mm – 1.00kg/mm) e calibro medio-sottile (1.20-1.25mm) potrebbe essere la soluzione ideale per mixare le ottime doti di controllo e la brillantezza in termini di uscita di palla a patto d’incordare a tensioni basse che devono fare riferimento attorno ad un valore di 18-20kg.
In casa Dunlop da provare assolutamente la nuova [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] in calibro 1.25 per chi cerca la massima reattività e la [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] per chi predilige impatti più soffici, maggiore contatto con la palla e uscita più progressiva.
Ottima soluzione per chi vuole esaltare la presa delle rotazioni in topspin, potrebbe essere anche un ibrido mono-mono con una sagomata (del tipo [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]) sulla verticale e un mono tondo e scorrevole, possibilmente di calibro inferiore anche 1.18-1.20mm sulle orizzontali.
Per gli amanti del comfort e della pienezza d’impatto la soluzione in ibrido mono-multi è consigliabile in soluzione “tradizionale” con il multi sulle orizzontali, a patto di stare bassi con le tensioni e sicuramente potrà garantire a chi adotterà questa soluzione, comfort di altissimo livello su di un telaio che possiede già di base una buona resa in termini di comodità generale.


Da non scartare assolutamente la soluzione con incordatura in multifilamento ([Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] – [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] – [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]) che potrebbe inaspettatamente regalare (come al sottoscritto) una vivacità, potenza, risposta all’impatto e un comfort assolutamente di alto livello.

 
Blog Racketpedia

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] che te ne pare?  Suspect

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drichichi ha scritto:
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Bo? A occhio direi che preferisco le CX, in generale non mi sono mai trovato granché con questi telai semi profilati. O tanto o niente  Very Happy

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Comunque Dunlop sta al passo con gli altri.

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