Quali sono state le "esperienze culmine" della tua vita?

L'armonia tra i due Sé si ha quando la mente è 
calma e focalizzata.
Solo in quel momento si può raggiungere una 
performance ottimale.
Quando sei "caldo" non pensi a come, quando
o perfino dove colpire la palla.

Non ti sforzi di colpirla e dopo il colpo non pensi
a quanto il contatto sia stato buono o cattivo.
Sembri colpire tramite un processo che non
richiede alcun pensiero.

Ricorda: l'uomo è un essere pensante, ma le
sue grandi opere vengono compiute quando
non calcola e non pensa.

In poche parole dobbiamo tornare bambini ....

... lo sto leggendo proprio adesso in questo libro, alla ricerca del perché in palleggio si è più spensierati che in parita (quando la spensieratezza favorisce la performance)

O meglio: come liberarsi in partita del pensiero quando il pensiero è un ostacolo al buon gioco

Sto leggendo lo stesso libro proprio ora. Ho trovato qualche spunto interessante, ma  speravo meglio, ad esempio ho appezzato molto il libro di Luca Gasparini su tematiche molto simili.

Ubaldone ha scritto:[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

Ottimo libro

Conosco abbastanza bene Maslow... ma non era un tennista: infatti non parla mai di sesso.  

kingkongy ha scritto:Conosco abbastanza bene Maslow... ma non era un tennista: infatti non parla mai di sesso.  

comunque il libro da ottimi spunti

johnnyyo ha scritto:Sto leggendo lo stesso libro proprio ora. Ho trovato qualche spunto interessante, ma  speravo meglio, ad esempio ho appezzato molto il libro di Luca Gasparini su tematiche molto simili.

Il libro di Gallwey non è stato ben tradotto, molto più efficace la versione originale: "The Inner Game of Tennis".

Altro libro cult sull'aspetto tattico-mentale, ma con un approccio completamente diverso da Gallwey, è "Vincere Sporco. Winning Ugly" di Brad Gilbert, forse tradotto un pò meglio.

Altro libro, ma di tipo autobiografico, che potrebbe essere interessante (lo dovrei leggere) è "The Education of a Tennis Player" di Rod Laver.

In generale, ed in colonnello ( ), mi interessa molto il genere autobiografico, quando non sia troppo romanzato...

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libro preso in biblioteca, veramente ma veramente interessante,

spiega bene il concetto di " visualizzazione del gesto atletico - effetto ideomotorio - effetto Carpenter" 
(che consiglio di approfondire in alternativa su internet)

Saluti

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mah, sono d'accordo in parte perche io sono un profondo assertore che i colpi nascono lrima nella capoccia, e quella che da il comando, ergo il non pensare e una teoria discutibile
diciamo che la rapidita di pensiero, come quella del djoker, fa la differenza

i colpi, sopratutto quelli tecnicamente difficili, certo si insegnano, ma tanto evdovuto a attitudine e talento
io ho il problema opposto, e non cercare di giocare come in allenamento in partita, e il perche e semplice
giocando colpi ad elevato coefficiente di difficolta (e sul fatto che lo so fare contattare chi ha visto di persona, cosi risparmiamo risposte del cz), richiede non solo testa e braccio, ma anche condizione fisica
esempio, io tiro prima e seconda alla stessa velocita, ma se sono in condizione come ora, faccio un doppio fallo a set, qualche anno fa ne facevo 5-8......ma mi rifiutavo di tirare una seconda da nonnetto e attaccabile

insomma, il giocatore bravo e quello che sa aspettare, e sa quando accellerare, cambiare ritmo, variare, attaccare, e sbaglia poco, pero lo sa fare con una percentuale di errori molto bassa, e sopratutto si modella sulle caratteristiche dell'avversario
ergo pensa, rapidamente ma eccome se pensa, il discorso di giocare meglio in allenamento che in partita vale per chi non ha maturato un tennis suffucientemente solido, e quindi non ha self comfidence per giocare i suoi colpi

ammetto poi centra anche l'aspetto psicologico
io non mi arrabbio quasi mai, ma al quarto nastro che prendo, inizio un bel monologo con lui, e mi stupisce che non abbiano mai chiamato l'ambulanza psichiatrica e perdo la.concentrazione

poi scrivo senza aver letto nulla dei libri sopra, magari ce tanta roba utile
insomma, non sono un fautore della teoria che non devi pensare.....anzi direi la teoria inversa, solo che devi maturare il fattondi farlomin fretta e avere tecnica e prep fusicavche assecondi la capoccia

rogermaestro555 ha scritto:mah, sono d'accordo in parte perche io sono un profondo assertore che i colpi nascono lrima nella capoccia, e quella che da il comando, ergo il non pensare e una teoria discutibile
diciamo che la rapidita di pensiero, come quella del djoker, fa la differenza

i colpi, sopratutto quelli tecnicamente difficili, certo si insegnano, ma tanto evdovuto a attitudine e talento
io ho il problema opposto, e non cercare di giocare come in allenamento in partita, e il perche e semplice
giocando colpi ad elevato coefficiente di difficolta (e sul fatto che lo so fare contattare chi ha visto di persona, cosi risparmiamo risposte del cz), richiede non solo testa e braccio, ma anche condizione fisica
esempio, io tiro prima e seconda alla stessa velocita, ma se sono in condizione come ora, faccio un doppio fallo a set, qualche anno fa ne facevo 5-8......ma mi rifiutavo di tirare una seconda da nonnetto e attaccabile

insomma, il giocatore bravo e quello che sa aspettare, e sa quando accellerare, cambiare ritmo, variare, attaccare, e sbaglia poco, pero lo sa fare con una percentuale di errori molto bassa, e sopratutto si modella sulle caratteristiche dell'avversario
ergo pensa, rapidamente ma eccome se pensa, il discorso di giocare meglio in allenamento che in partita vale per chi non ha maturato un tennis suffucientemente solido, e quindi non ha self comfidence per giocare i suoi colpi

ammetto poi centra anche l'aspetto psicologico
io non mi arrabbio quasi mai, ma al quarto nastro che prendo, inizio un bel monologo con lui, e mi stupisce che non abbiano mai chiamato l'ambulanza psichiatrica e perdo la.concentrazione

poi scrivo senza aver letto nulla dei libri sopra, magari ce tanta roba utile
insomma, non sono un fautore della teoria che non devi pensare.....anzi direi la teoria inversa, solo che devi maturare il fattondi farlomin fretta e avere tecnica e prep fusicavche assecondi la capoccia

"Escogito ergo sum" 

cz, questa non la so,devo andare a vederi la traduzione......

Io sono un pò in contraddizione con Roger, stranamente, nel senso che, non riuscire a fare in partita quello che ti viene in allenamento, non è solo dato da una non raggiunta completezza tecnica, ma anche, come nel mio caso, da una incapacità di controllare le proprie emozioni.......ho fatto un periodo abbastanza lungo, circa 6 mesi, dove giocavo senza avere esitazioni e sicuro delle mie capacità, senza però capire, cosa avesse fatto installare nella mia mente, questo stato di "grazia". Ricordo solo che andavo in campo e mi dicevo, la partita è più persa che vinta, ma anche perdessi non ha molta importanza.....ma c'era sotto qualcos'altro, perchè ci provo anche ora a fare questo ragionamento, ma le cose non funzionano come in quel periodo la che poi mi fece arrivare fino alla terza categoria.....comunque, non avere esitazioni è veramente molto importante, almeno per me, verificato anche ieri sera, che mi venivano dei diritti incrociati degni del terza che sono stato, perchè ho giocato una partitella senza nessuna velleità e quindi a livello emotivo ero sereno....

ma ci sta perfettamente, se il tono e quello, io non ho la ragione assoluta, e in questo forum li conti sulle punta delle dita quelli che potrebbero vantarsi di averla...
e non sono certi bulli, sbruffoni, e con un limguaggio da bar bettola dei peggiori sobborghi violenti

non saprei dirti, io ho il problema contrario
in allenamento ragiono, sono piu paziente, che ti devo dire
e un problema psicologico al contrario...che comunque ce
non siamo tutti uguali
io pero rimango della idea che non pensare non e corretto, si pensa in modo diverso...e sempre il cervello che da i segnali...

rogermaestro555 ha scritto:ma ci sta perfettamente, se il tono e quello, io non ho la ragione assoluta, e in questo forum li conti sulle punta delle dita quelli che potrebbero vantarsi di averla...
e non sono certi bulli, sbruffoni, e con un limguaggio da bar bettola dei peggiori sobborghi violenti

non saprei dirti, io ho il problema contrario
in allenamento ragiono, sono piu paziente, che ti devo dire
e un problema psicologico al contrario...che comunque ce
non siamo tutti uguali
io pero rimango della idea che non pensare non e corretto, si pensa in modo diverso...e sempre il cervello che da i segnali...

Su questo siamo allineati al 100%

rogermaestro555 ha scritto:cz, questa non la so,devo andare a vederi la traduzione......

è lievemente modificata....
la frase originale è "cogito, ergo sum" ossia penso quindi sono.... io l'ho leggermente modificata  con "escogito" 

ho digitato per sbaglio in google co*ito ergo sum 
non posso rivelare il risultato.....

rogermaestro555 ha scritto:ho digitato per sbaglio in google co*ito ergo sum 
non posso rivelare il risultato.....

qualcosa del tipo "rock demenziale"? 

e venuta fuori la foto di un tennista, ma non posso rivelare chi neanche sotto tortura fisica 

rogermaestro555 ha scritto:e venuta fuori la foto di un tennista, ma non posso rivelare chi neanche sotto tortura fisica 

neanche in mp????? 

drichichi ha scritto:

Ubaldone ha scritto:[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

Ottimo libro

La sensazione qua descritta e' un circostanza che credo  sia dovuta ad una serie di fattori che devono combaciare perfettamente.
E' possibile raggiungere una sensazione simile,ma non e' scontata,anzi e' abbastanza complicato e non e' detto che tutti ci possano riuscire...in altre parole capita se tutti i pianeti si allineano.
In questo caso la testa e la mente sono praticamente isolate da tutto il resto,e' un po come se il corpo reagisse senza pensare,senza quasi fare sforzo fisico,in uno stato di relax mentale completo,come se si vedesse il tutto al di fuori del proprio corpo,e per l'appunto senza dover pensare a cosa si fa.
Non ce bisogno di prendere un acido per arrivare a questa sensazione,ci si arriva per diversi fattori o non ci si arriva mai se uno di questi fattori manca.
Ed e' una sensazione piacevolissima e quasi indescrivibile.
Diokovic non e' arrivato ad essere numero uno solo perche' tecnicamente 'e piu' forte degli altri,ci sono diversi giocatori al mondo anche con una classifica molto inferiore alla sua che sono tecnicamente al suo stesso livello.
Ma la differenza a mio modesto parere la fa la condizione fisica.
Se il corpo sta bene anche la testa funziona bene di conseguenza.
Poi per carità' ce anche chi fisicamente sta benissimo ma non sa come far funzionare la testa.
Ma specialmente a basso livello molto spesso non ci si prepara adeguatamente físicamente,quando ci si trascina per il campo anche sapendo cosa fare tecnicamente e tatticamente la mente non ragiona piu' chiaramente,ed infatti ti dice di accorciare lo scambio il piu' presto possibile cercando qualsiasi soluzione per farlo,che per la maggior parte  delle volte non e' la corretta.
La testa reagisce al fisico,e  vedendolo in difficoltà da degli imput che tennisticamente non sono piu' corretti,ma dovuti appunto alle condizioni fisiche del momento.
Percio' la condizione fisica per ottenere dei risultati a qualsiasi livello e' importantissima,e viene quasi prima della tecnica.
Sino ad un certo livello non e' importante avere una tecnica da pro,ma una buona preparazione fisica.
Per aspirare almeno ad una seconda categoria la preparazione fisica e' scontata.
Il tipo che ogni tanto chiamate in causa che adesso non ricordo come si chiama,ma che e' arrivato in seconda con una tecnica un po ortodossa,lo ha fatto perche' probabilmente ha una base fisica al di sopra della media dei giocatori di seconda  bassa,ed una tecnica che  per quanto ortodossa sia le permette di starci ancora dentro.
Poi piu' avanti non ci va,perche' le manca la tecnica necessaria per fare il salto di qualità'.
Ma tanto di cappello.....
Poi per carità' qua stiamo parlando a livello di chiacchiere da bar ed ognuno e' libero di dire quello che  le pare.
Non sono d'accordo con Roger ne con Luchino su come intendano il lavoro mentale....ma ci si puo' discutere tranquillamente.
Non mi piace avere sempre ragione,e non mi piace che me la si dia solo perche' si sa cosa faccio e che  classifica ho raggiunto.
Mi piace discutere civilmente con chiunque ne abbia voglia di farlo.
Forse e' vero che mediamente ho più' esperienza di un utente medio di questo forum,e mi va di condividere le mie esperienze con tutti,ma non per questo voglio avere sempre ragione,anzi ben venga chi mi contraddice o ha un pensiero differente dal mio.
Scrivo qua per far pensare e cercare di ragionare,senza farsi soffocare dal Ego.
A volte si sbaglia a scrivere e anche ad interpretare gli scritti,e come dico sempre de visu sarebbe differente.
Luchino spero che tu stia bene,che  e' quello che mi interessa di piu',poi possiamo anche azzufarci sul forum....un abrazo !!!

e certo,
e io con te non credo di aver usato mai ne il linguaccio di un bullo da bar di sobborgo violento, ne di avervfatto il lecchino
tanto premesso
concordo che se il,fisico sta bene, gli inputs sono corretti

ma non cedero mai sulla teoria che certi colpi nascono prima nella testa
e cosi anche nel calcio, e in molti altri sport.
non e che perche fisicamente stai bene ti inventi un drop shot in controtempo.....o un sab p i. doppio....

ergo, dire che si gioca meglio se,non si pensa, non e secondo me corretto, e proprio scentificamente incorretto. mia opinione personale
che poi in certi match la palla scotta, basta chiedere a the king l'ultimo e
wimbledon perso.....

Partiamo dal dato di fatto che tutto comincia con la testa,ma e' innegabile che  ci sono azioni automatiche dove la testa non ha più' bisogno di pensare per fare.
Esempio pratico il camminare........
Ecco nel tennis funziona un po cosi.....poi chiaramente bisogna vedere il contesto,e di come utilizzare al meglio la testa,per quello che riguarda il tennis.
Non e'che entri in campo e spegni completamente il cervello,ma ci sono differenti momenti e situazioni di gioco,dove tu non devi assolutamente pensare,ma reagire automaticamente,riconoscendo una situazione provata e riprovata in allenamento,e situazioni dove invece devi prima di reagire pensare.
Ce gente che tecnicamente ha un buon livello ma praticamente in partita gioca male perche' non ha degli automatismi tali a livello di reazione che non le fanno riconoscere la situazione di gioco per reagire nel modo giusto,perche' non si sono mai allenati a farlo.
Insomma hanno esitazioni al decidere cosa fare dipendendo da che palla devono giocare e perdono tempo a pensare cosa devono fare.
Infatti si vede gente sparacchiare delle cannonate da tre metri fuori dal campo invece che magari giocare un colpo in più per poi sparacchiare ma con i piedi dentro il campo.
Una cosa che mi ha fatto imparare molto e' il lavoro nell'accademia dove si curano molto questi aspetti del gioco,ossia che la decisione, che poi in questo caso non si tratta più' di decisione,ma di situazione che se ben allenati,si prende quasi automaticamente riconoscendo la situazione perche' ci si e' allenati per farlo.
Poi come dico per tante altre cose,basta provare.....un giocatore che non e' allenato a questo deve pensare a cosa fare uno che  e' allenato a farlo non pensa ma reagisce correttamente.
Basterebbe farsi un giro in un'accademia quando ci si allena per questo...
Un allenamento che si fa' e di chiedere all'allievo di dire cosa deve giocare in base alla palla che  le arriva,cose facili,tipo,difesa ,neutrale,o aggressivo.....vi garantisco che se non siete ben allenati a farlo ,o rispondete in ritardo o proprio non rispondete,invece chi e' allenato a farlo risponde senza problemi.....
Percio la testa si usa eccome ma bisogna vedere quando e come ....