Se la Schiavone gioca così a 30 anni....

Una considerazione oltre i complimenti per questa grandissima impresa: se la Schiavone arriva a giocare il suo miglior tennis a 30 anni (intendo anche a livello mentale) io credo che molti di noi giocatori di club anche se intorno ai 40 debbano ancora raggiungere il loro massimo livello tecnico e di tenuta mentale soprattutto in partita. Insomma credo che abbiamo ancora parecchi margini di miglioramento (fisico permettendo). Voi che ne pensate?
Ciao

grande onore alla Schiavone, grande atleta e grande impresa

tuttavia, bisogna cercare di vedere le cose nel loro insieme e con oggettività

io credo che il RG femminile di quest'anno rappresenti il livello più basso del tennis femminile degli ultimi 20 anni e non sia altro che la punta di un iceberg di un movimento in profonda crisi e decadimento tecnico

se analizzate le semifinaliste noterete:
- che 2 su 4 hanno più di 28 anni ed 1 ha più di 26 anni
(e badate che in genere, e nel tennis femminile in particolare, con alcune illustri eccezioni - ormai datate - a questa età quasi si smette di giocare);
- che la Stosur (progressi. soprattutto fisici, a parte) fino ad due/tre anni fa giocava praticamente solo il doppio);
- che da almeno tre anni le sorellone Williams hanno preso il tennis come poco più che un hobby e sono numero 1 e 2 del mondo;
- che illustri giovani giocatrici (inutile fare nomi) hanno vinto anche slam e sono rapidamente sparite dalla scena;
- che tolte le prime 10 giocatrici e qualche altra il livello fisico delle tenniste è mediamente modesto, in alcuni casi quasi imbarazzante (anche qui è inutile fare nomi);
- che forti giocatrici al rientro dopo anni di inattività e gravidanza hanno o vinto uno slam, o raggiunto una relativa finale in pochissime settimane (chi ha praticato sport ad altissimi livelli sa benissimo che i rientri ad alto livello sono difficili e quasi mai premianti, la storia sportiva ne è piena di casi)

ciò detto, tanto di cappello alla Schiavone che certamente ha già compiuto una grande impresa, sperando la possa concludere con la vittoria finale, occasione questa, se ci fate caso, del tutto irripetibile

Ciao Stefano io spero proprio che tu abbia ragione ....,sicuramente per me l'aspetto mentale nel tennis è molto importante però penso sia molto soggettivo...La Schiavone nell'arco della sua carriera sicuramente è maturata ma questo anche grazie a scelte radicali azzeccate che le hanno permesso di fare il salto di qualità ; nel mio caso , prossimo quarantenne ,per rinforzare l'aspetto mentale ci vorrebbe maggior abitudine alla "pressione adrenalinica"che solo i tornei e le partite importanti possono dare,poi penso che al mio livello tennistico miglioramenti tecnici li potrei fare per i prossimi 50 anni.... ,fisico permettendo

Gianlui...non temere...

se gioco ancora io...hai speranze!!

Quoto la tua frase finale di profilo di Jim....

che vuoi dire??

Che chi rinuncia ai sogni ,é destinato a morire..il mio sogno è di giocare in maniera decente

appunto Gianlui...

quando passerai gli "anta" , senza aver rinunciato ai tuoi sogni, e ti divertirai ancora a tirare bordate o a giocare di "cesello"...
vorra' dire che i sogni non muoiono mai...

Già intendevo proprio questo,speriamo!!

vai Gianlu...

che tra me e te c' e' un abisso d' eta'...
ma, ricorda: l' eta' e' un fattore puramente anagrafico!!

Comeonnnnnnnn

la questione è molto interessante..e le affermazioni di cui sopra mi portano a dire che la speranza di miglioramento tecnico e mentale ci può essere sempre..
a mio avviso è una combinazione di vari
fattori..
pe quanto mi riguarda sin da piccolo mi avevano insegnato a mostrare e tirare
fuori una grinta e una concentrazione proprio in partita..su questo il maestro fece delle "crociate"..e però ciò
viene anche da noi stessi, dal ns carattere dico..io nelle partite,
anche a 12 anni, mi auto caricavo e non avevo timore dell'avversario..o
melgio trasformavo in grinta e "cattiveria" la tensione che avvertivo
in partita..poi ancor di più se magari l'avversario era molto convinto,
sbruffone o si prendeva gioco di me..allora diventavo ancora "più
cattivo" (in senso buono ovviamente)..e avevo (ma anche questo è
questione di indole cmq) una grande concetrazione e testa nel gioco tale
da non farmi scalfire da eventi esterni e/o condizionamenti di
punteggio e gioco..una sorta di "ghiaccio e fuoco" ecco..
rendevo molto di più in partita..alla luce di
questa autoesaltazione e "rabbia" positiva convertita in grinta che mi
aiutava a sopportare sofrzi fisici notevoli ..e riuscivo ad "andare"
sopra l'avversario "psicologicamente" in modo da fargli sentire che
c'ero..che lo "premevo"...ecco quindi che mi ricollego al msg di Gianluini..
anche se a mio avviso la grinta è difficile da
tirar fuori se "non coltivata" da tempo addietro ma se "c'è" dentro..ti rimane..magari si affioevolisce ma rimane anche con l'età
ho visto che anche in partite con miei ex di anni fa non è scemata ..
certo c'è da dire che la tecnica personale può aiutare in questo, perchè uno non pensa ai colpi, a sbagliare, o cmq in modo minore, e ciò non influenza quindi il rendimento e la testa che è in gran parte usata per la concentrazione e a mantenerci "vivi" e carichi mentalmente anche nei cambi di campo...il resto non non deve esistere..
io penso che uno ci possa arrivare anche piano piano a età avanzate..gicoando sempre di più tornei appunto o partite serie..
però senza dimenticare i propri limiti..è li anche la chiave..non arrabbiarsi se amgari uno pretende cose da se stesso che non può ancora saper fare..ma esser "duri" e concentrati su un livello di gioco consono a noi stessi..col tempo si sale il gradino..e così avanti..
anche nel modo di giocare guardandomi indietro, potrei dire che "mi piaccio" di più oggi che 20anni fa..perchè mi sono imposto un'"auto-evoluzione" verso un gioco più aggressivo e vario..(e forse meno dispendioso) quindi variando anche certi colpi..certo questo in anni di "lavoro" ed inverni passati nei palloni a provare..e quindi quoto Stefano68..c'è sempre tempo...senza pretendere troppo da noi stessi, si sale sempre di più, avendo obiettivi ben chiari in testa..vuoi miglioare la concentrazione in partita, variare un colpo, non sentire la tensione in partita..ecc..ecc..e poi dopo una "certa età" si è più maturi necessariamente (mediamente parlando)..e ciò aiuta non poco la conduzione e/o l'andamento di un match..anche tra amici
e infine un ingrediente fondamentale è il divertimento..senza quello..non si va da nessuna parte...anche se in prima battuta potrebbe essere difficile "collocarlo" in un contesto di concentrazione e grinta..ma ci deve essere!

Ciao Ste!

una "illustrazione" perfetta!!
Grazie per il contributo!!

Ciao

R

jverdel ha scritto:viene anche da noi stessi, dal ns carattere dico..io nelle partite,
anche a 12 anni, mi auto caricavo e non avevo timore dell'avversario..o
melgio trasformavo in grinta e "cattiveria" la tensione che avvertivo
in partita..poi ancor di più se magari l'avversario era molto convinto,
sbruffone o si prendeva gioco di me..allora diventavo ancora "più
cattivo" (in senso buono ovviamente)

e se invece l'avversario è simpaticissimo? Se nell'attesa del match vi conoscete e magari ci scappa pure un qualche aneddoto divertente?

così, a mio parere è ancora più difficile......

Quoto Stefano (jverdel, giusto?) in tutto; purtroppo io ho il problema opposto, non riesco ad essere cattivo nei colpi e concentrato in tutto quello che devo fare per vincere le partite che contano mentre se gioco con un amico al club faccio di tutto per portare a casa la partita... in ogni caso mentalmente ho un approccio decisamente più evoluto ora che non qualche anno fa e tecnicamente secondo me si migliora sempre... In ogni caso il divertimento è fondamentale... io trovo molto appagante provare a fare un po' di tutto e non fossilizzarmi sui "soliti" colpi e anche questo mi aiuta a migliorare...

Ma scusate.....qdo gli istruttori di tennis ti insegnano solo 2 colpi e solo a tirarli fortissimo sin da bambini.....per avere il campione regionale under 10 e risultati subito......cosa vogliamo???? E secondo voi è normale che un tennista debba regolarmente essere nei primi 100 a 16 anni??? Lasciamo crescere i ragazzi, lasciamo che prima sviluppino il gioco, i colpi, la loro personalità, che si divertano....e torniamo ad uno sport più normale, più talentuoso e meno fisico!! Connors e Mc han giocato tranquillamente fino a 36 anni......e secondo me sarebbe giusto così! Oramai una ragazza a 20 anni se non è nelle prime 200 del mondo è considerata una tennista finita: ma stiamo scherzando??!?!?!!? Ma chissenefrega dell'età!
Rendiamo il tennis uno sport giocabile agonisticamente ad alto livello fino a 35/36 anni......ne gioverebbe l'intero sistema ed i ragazzi avrebbero molto da imparare dai colleghi che farebbero loro qsi da papà!

anche secondo me si può migliorare in continuazione...
io quest'anno gioco molto meglio dell'anno scorso, anche se fisicamente ho qualche problema in più
sono più concentrato, ho cambiato un paio di cosine tecniche che mi hanno dato più fiducia e più serenità... quasi sempre!
l'inverno prossimo sistemerò altre cose e spero di continuare a migliorare!
chiaramente il mio livello è e rimane questo, però posso cavarmi qualche soddisfazione in più!
nonostatnte il ginocchio!

Andy
...non dimenticare i miglioramenti dovuti al tuo nuovo "attrezzo"...

ieri ho giocato con la nuova destiny, però con le corde della casa... posso migliorare il set up!

azz...

le corde della casa...come direbbe Mughini..." Le aborro!!

errex2008 ha scritto:azz...

le corde della casa...come direbbe Mughini..." Le aborro!!

hai ragione... il problema è che essendo già montate e pagate, voglio provarle per poi capire meglio la differenza con il monofilo che metterò!
giusto per avere un termine di paragone!

fatti consigliare ... dal "Maestro" (ipse dixit)

già fatto, mi ha detto di cambiarle, ma volevo comunque provarle per sentire un multi scarso, come ho sempre usato... la provo un'altra volta in amichevole poi cambio!

la mia ultima esperienza con le corde pre-montate ...
un "mitico" Sensation su una BLX Pro Open, mi ha fatto decidere...di non acquistare la Pro Open, e di continuare con la T Fight.

Temo che le varie Case, con questa politica dissennata di proporre a
tutti i costi le racchette pre-incordate) debbano recitare un "mea culpa" se poi perdono Clienti potenziali.

Tornando al discorso della Schiavone...

Vero che il tennis femminile attraversa un periodo di stanca, diciamo così. E' anche vero però che la vittoria della Leonessa riporta all'attenzione, per lo meno, un certo modo di giocare a tennis che, soprattutto in campo femminile, ormai non si vedeva più.

Noi spettatori un po' più smaliziati dovremmo esserne contenti e orgogliosi

concordo in pieno...

come quando a Roma ha vinto la Martinez-Sanchez...
un tennis diverso...
o forse e' quello Il Tennis
(quello delle Evert, Navratilova, Edberg, Mac, e via dicendo?)