"Dominic Thiem, lo stacanovista che corre di fretta
Stacanovista. Con una semplice parola si potrebbe riassumere questa prima metà di stagione di Dominic Thiem. No, nulla a che vedere con il movimento di massa e di propaganda sovietica nato nei primi anni del XX secolo. In questo caso la parola ha un'accezione unicamente positiva, perché l'austriaco, 23 anni a settembre, sta diventando una delle certezze di questo 2016.
Il sabato quando – di solito – sorteggiano i vari tabelloni il suo nome ormai è un must. Basti pensare che sono passati circa 170 giorni di questo 2016 e il giovanotto austriaco ha già giocato 59 partite di singolare. I conti sono abbastanza facili: una volta ogni due giorni e mezzo Thiem è in campo. Senza contare anche i tornei di doppio. Però per conquistarsi il diritto di giocare il giorno dopo nel tennis bisogna fare una cosa molto semplice a dirsi, ma molto più difficile da realizzare. Vincere. E Dominic gioca, vince, rigioca e rivince. Su qualsiasi superficie. Ormai è un tormentone: “Prima o poi scoppia”. Tutti con più o meno frequenza abbiamo pensato a questo semplice sillogismo, ma Thiem ogni settimana che passa ci smentisce. Cemento, terra, cemento, terra e adesso erba. In ogni superficie il giovanotto ha portato a casa almeno un trofeo in questo 2016: Buenos Aires, Acapulco, Nizza e per finire Stoccarda. Il tutto senza contare che ha raggiunto un'altra finale, Monaco, e nei sedici tornei disputati sin qui per ben nove volte è arrivato tra i migliori quattro – tra questi tornei c'è il prestigioso traguardo raggiunto a Bois de Boulogne.Centoquarantasette set giocati nei tornei Atp(quindi esclusa la Coppa Davis), di questi ne ha portati a casa ben novantanove a fronte di quarantotto persi. Una continuità che lo ha portato in top ten.
Continuità, ma anche qualità. Lo dimostrano gli scalpi che è riuscito a fare in queste quarantasette vittorie stagionali. Sì, avete capito bene, quarantasette. Per dare l'ideaDjokovic ha portato a casa quarantaquattro vittorie. Dicevamo della qualità: Thiem ha battuto per quattro volte un top ten in questa stagione, due volte Roger Federer (Roma, Stoccarda), una volta Rafael Nadal (Buenos Aires) e una volta David Ferrer (Rio de Janeiro). Non sono in molti a potersi vantare di aver battuto nella stessa stagione Nadal su terra e Federer su erba, nè di aver battuto lo svizzero due volte di fila. Un esempio di come la maturazione di un talento indiscutibile sia arrivata a compimento. Quanto ancora possa migliorare è difficile dirlo, di sicuro ha ancora tantissimo tempo davanti per poter entrare tra i primi 3 del mondo e potersi giocare qualche finale slam per entrare definitivamente nella storia di questo gioco. Insieme a Zverev, Fritz e Kyrgios, seppur con qualche primavera in più sulle spalle, potrà approfittare del momento in cui Djokovic e Murray caleranno inevitabilmente di rendimento.
Una cosa è certa: dal prossimo anno l'austriaco dovrà diminuire i tornei giocati perché ormai avendo un ranking di un certo tipo non può impantanarsi in tornei che non gli fruttano niente per la sua classifica. I tornei in cui dovrà puntare sono quelli che potrebbero fargli fare l'ulteriore salto di qualità: i 1000 e gli Slam. Che poi sono i tornei a cui puntano i veri campioni. Dominic Thiem in questa prima parte di stagione ha dimostrato di potersi avvicinare a quel rendimento. In futuro? Beh, quante storie: Domenico per il momento pensa a Wimbledon, poi Amburgo e Kitzbuhel. Siamo al giro di boa, ma non c'è più tempo, l'austriaco corre di fretta."
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