Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
- kromagnonAssiduo
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Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
Ieri sera il maestro col quale mi alleno, eccellente dal punto di vista tecnico, ma un pò "carente" dal punto di vista della conoscenza, chiacchierando negli spogliatoi su alcuni telai dice: "secondo me molti maestri e molti ragazzi usano le Babolat perchè sono telai molto comodi per giocarci diverse ore di seguito".
Ma non finisce qui, aggiunge poi:"secondo me Babolat fa racchette più facili e comfortevoli, Head racchette un pò più tecniche, mentre Wilson....eh si Wilson fa racchette solo per chi sa veramente giocare a tennis" ....io non ce l'ho fatta a replicare....ma ho voluto condividere con voi questa perla di saggezza.
- RovescioneUtente attivo
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
- kromagnonAssiduo
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
- Mr WilsonVeterano
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
non ha ragione nel mettere wilson sopra head.. è una fatto di puro gusto e sensazione personale sull'attrezzo, non di raffinatezza di gioco.
- kromagnonAssiduo
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
- Mr WilsonVeterano
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
ti faccio un esempio per chiarirti come la penso:
io fin da piccolo, nonostante la mia giovane età, ho sempre portato scarpe di suola ( di cuoio) .. oggi ho una seria difficoltà a trovare comode le scarpe causal di gomma, o i polacchini con la para... trovo comode tutte le scarpe che abbiano almeno una intersuola di cuoio.
con questo cosa voglio dire, solo che se nasci con un tipo di telaio, magari babolat, non troverai mai una sensazione familiare in altri telai diversi.. troverai piacevole lo "sdeng" che fa il telaio .rispetto al "boom" delle racchette piene piene di grafite.
è importante il backgraound tennistico, soprattutto nella scelta delle sensazioni che vuoi in campo..
- kromagnonAssiduo
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
- chris8Fedelissimo
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
- doma12Utente attivo
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
La verità è che chi sa giocare a tennis, chi sa giocare davvero, non si fa tutte le pippe mentali che spesso leggo su telai. Quando sento un 4.5 che sposta il bilanciamento di zero virgola qualcosa e magari chiede mezzo kg in più o in meno di tensione mi faccio delle grosse e grasse risate. Chi lo fa per il piacere di lavorare sul proprio telaio fa benissimo a farlo, ma chi è convinto che per questo livello quel tipo di accorgimento possa fare la differenza vive nel mondo dei sogni. Chiaro che la racchetta e soprattutto le corde sono importanti e ognuno deve ricercare gli strumenti più adatti al proprio gioco, ma poi finisce li. Il 4.5 che non sente la palla e cambia corde e aggiunge 1 grammo di qua e uno di là perde tempo che a mio avviso sarebbe più utile investire in ore di gioco e di allenamento!
Con questo non intendo dire che la personalizzazione dei telai e soprattutto dell'incordatura sia inutile, anzi! Sostengo solo che è apprezzabile solo da un certo livello in poi. Se un terza categoria mi parla di sentire la palla, di bilanciamento ecc sono certo che sa di cosa sta parlando (con il nuovo sistema di punteggio neanche tutti i terza, qui in Liguria 3.5 e 3.4 sono livelli raggiungibili dai vecchi 4.2 e 4.1 di una volta solo partecipando a tantissimi tornei, ma qui il livello è più basso rispetto a Lombardia e Toscana, di conseguenza anche i valori delle classifiche), tutti gli altri scelgano la racchetta che più gli piace e daranno il loro massimo con quella senza il bisogno di modificare nulla.
- kingkongyVeterano
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
Molto meglio impostare un discorso di modus vivendi che fa Doma, piuttosto che dividere il Mar Rosso in tre!
Tra l'altro, la Head produce da anni il telaio agonistico più usato (e pitturato) dai professionisti, ovvero il PT57...e i vari H22 e H19 Wilson non han avuto lo stesso successo (quantitativo) seppur di livello qualitativo equipollente.
Mi vien da dire "Viva le Artengo!": con una coppia risparmi 100 euro e ti fai quattro lezioni individuali...
- doma12Utente attivo
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
Ma insomma io credo che questo maestro non volesse esporre un trattato sui materiali tecnici. Come tu ben sai ogni marchio si crea la propria fama, positiva o negativa che sia, dunque ciò che ha detto il maestro sicuramente è assai superficiale ma ricalca la realtà o almeno l'impronta storica dei tre marchi. Io negli anni, stupidamente, mi sono sparato dalla i.Prestige (quella nera e grigia) alla Federer, vi assicuro che al confronto la Prestige è una passeggiata e non parliamo neanche della Sampras che è davvero ingiocabile per un essere umano! La Pure Drive invece, che ha reso famosa Babolat utilizzando un brevetto ProKennex, aveva il semplice compito di aiutare chiunque a giocare a tennis, cercando di fare un teleaio comunque da agonista. Le profilate (i cannoni come li chiamavo io) esistevano già, mi ricordo le varie S6 e S8 di Head tutta spinta e zero controllo con piatti giganteschi!kingkongy ha scritto:Boh? Io, invece, trovo sia un ragionamento un po' alla pane e salame...e quando si generalizza...si finisce sempre per dire castronerie.
Molto meglio impostare un discorso di modus vivendi che fa Doma, piuttosto che dividere il Mar Rosso in tre!
Tra l'altro, la Head produce da anni il telaio agonistico più usato (e pitturato) dai professionisti, ovvero il PT57...e i vari H22 e H19 Wilson non han avuto lo stesso successo (quantitativo) seppur di livello qualitativo equipollente.
Mi vien da dire "Viva le Artengo!": con una coppia risparmi 100 euro e ti fai quattro lezioni individuali...
I telai dei professionisti sono un discorso a parte, anche qui si apre un mega capitolo su cose che vanno oltre al marchio. Di nuovo conosco una riga di seconda categoria che di certo non acquistano e non utilizzano le PT57 e compagnia bella, restiamo su quanto detto prima, andiamo su personalizzazioni che poco hanno a che vedere con l'utile sotto ad un certo livello. Poi per carità, c'è chi ha soldi da spendere per provare gli attrezzi dei professionisti, per divertirsi a trovare il settaggio con cui più si trova a suo agio, ma restano passioni assolutamente belle e legittime ma altrettanto inutili o quanto meno scarsamente incisive nella resa del gioco. Chi ha sensazioni opposte è per il puro effetto placebo!
- FreDDie-Nuovo arrivato
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
- OspiteOspite
Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
- doma12Utente attivo
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
FreDDie- ha scritto:Personalmente, ho sempre preferito Wilson
Beh poi credo che nel tempo ognuno trovi un feeling personale con una specifica marca e con le caratteristiche che le contraddistingue. Poi si trova una discreta confidenza con tutti i telai con caratteristiche simili! Ad esempio ho sempre amano la sensazione d'impatto delle Wilson, la serie six-one nello schema di corde 16x18. Invece, sebbene le abbia usate per due stagioni, lo schema 18x20 tende a non farmi impazzire!drichichi_at_alice.it ha scritto:Appunto FreDDie- Io pure adesso gioco con una Wilson, ma ho giocato con Prince, Head, Dunlop, Yonex, ed ho giocato bene con tutte ma il feeling migliore è sempre stato con le prince. Ma ripeto, gioco bene con tutte. Io per avere un telaio facile e leggero, non impegnativo la Prince exo3 tour 100, la head graphene radical mp, Babolat Pure Storm Team GT.
- abracadabra78Veterano
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
Ma non finisce qui, aggiunge poi:"secondo me Babolat fa racchette più facili e comfortevoli,
oddio,un paio di caxxate megagalattiche le ha dette eh....le babo confortevoli???????a parte la pure storm le altre sono molto rigide e trasmettono brutte vibrazioni che hanno smontato decine di gomiti...alla faccia della comodita'....
- nw-tVeterano
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
- kromagnonAssiduo
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
Non mi meraviglia questa espressione in quanto frutto della "ignoranza" tecnica di moltissimi maestri (opinione personale) che non sanno la differenza tra un telaio rigido ed uno morbido.
- doma12Utente attivo
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
Definiamo prima di cosa stiamo parlando: racchette per uso agonistico, per agonistico intendo dal 4.NC ai 3.1, oltre andiamo verso ad un tennis che si avvicina più al professionistico.
Adesso definiamo cosa si intende con un telaio facile. Le prime due difficoltà nel tennis sono colpire la pallina e buttarla oltre la rete. Se prima non la prendiamo e non la buttiamo oltre la rete è inutile parlare di direzione, precisione, top spin backspin ecc.
Prima domanda: Babolat ha oppure no rivoluzionato il mondo del tennis introducendo la Pure Drive, una delle più riuscite tubolari tutta potenza a discapito del controllo? Si. Tralasciando il gusto personale o il comfort, quei telai con piatto 100 rendevano più facile il gioco del tennis anche ai meno dotati tecnicamente? Assolutamente si.
Che poi siano rigide, che poi siano poche precise, che poi a molti hanno provocato dolori ovunque, rimane un altro paio di maniche.
Seconda domanda: Storicamente (ultimi 20 anni) le racchette Agonistiche di Wilson erano o no più difficili e più adatte ai giocatori più tecnici? Assolutamente si.
Che poi oggi ci sia una quantità incredibile di attrezzi per ogni casa è indubbio, tutte e tre (Babolat, Head e Wilson) producono telai di ogni genere, dalle tubolari ai piatti piccoli, dalle leggere alle pesanti.
In più personalmente ritengo che un Maestro oggi, considerando l'utente con il quale a che fare, non abbia bisogno di una super preparazione anche sui materiali. Forse dovrebbero avere una conoscenza più profonda delle corde, quello si. Ma sui telai tutti noi appassionati dedichiamo attenzioni assolutamente eccessive. Eccessive perché non restano nel campo del piacere del rinnovamento dell'attrezzo o della prova di più telai possibili, ma è eccessiva perché è una continua ricerca di un attrezzo diverso, migliore e più adatto al nostro gioco.
Quello che succede, che in pochi vogliono ammettere, è che il tennis per noi comuni mortali è fatto di alti e di bassi, godiamo dell'effetto placebo appena impugnamo una nuova racchetta, ci convinciamo che sia Excalibur fatta a telaio mandata sulla terra per farci vincere l'importantissimo tabellone intermedio del più importante torneo di 4° cat del quartiere. Cambiata la racchetta e finito l'effetto placebo, mentre il campo ci sputa in faccia il nostro reale livello, noi iniziamo a pensare... "mh...certo che con quel nuovo telaio riuscirei a fare quello che nelle mie potenzialità"
E così in aeternum!
- renatolibAssiduo
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
doma12 ha scritto:Facciamo così, mettiamoci d'accordo e capiamoci
Definiamo prima di cosa stiamo parlando: racchette per uso agonistico, per agonistico intendo dal 4.NC ai 3.1, oltre andiamo verso ad un tennis che si avvicina più al professionistico.
Adesso definiamo cosa si intende con un telaio facile. Le prime due difficoltà nel tennis sono colpire la pallina e buttarla oltre la rete. Se prima non la prendiamo e non la buttiamo oltre la rete è inutile parlare di direzione, precisione, top spin backspin ecc.
Prima domanda: Babolat ha oppure no rivoluzionato il mondo del tennis introducendo la Pure Drive, una delle più riuscite tubolari tutta potenza a discapito del controllo? Si. Tralasciando il gusto personale o il comfort, quei telai con piatto 100 rendevano più facile il gioco del tennis anche ai meno dotati tecnicamente? Assolutamente si.
Che poi siano rigide, che poi siano poche precise, che poi a molti hanno provocato dolori ovunque, rimane un altro paio di maniche.
Seconda domanda: Storicamente (ultimi 20 anni) le racchette Agonistiche di Wilson erano o no più difficili e più adatte ai giocatori più tecnici? Assolutamente si.
Che poi oggi ci sia una quantità incredibile di attrezzi per ogni casa è indubbio, tutte e tre (Babolat, Head e Wilson) producono telai di ogni genere, dalle tubolari ai piatti piccoli, dalle leggere alle pesanti.
In più personalmente ritengo che un Maestro oggi, considerando l'utente con il quale a che fare, non abbia bisogno di una super preparazione anche sui materiali. Forse dovrebbero avere una conoscenza più profonda delle corde, quello si. Ma sui telai tutti noi appassionati dedichiamo attenzioni assolutamente eccessive. Eccessive perché non restano nel campo del piacere del rinnovamento dell'attrezzo o della prova di più telai possibili, ma è eccessiva perché è una continua ricerca di un attrezzo diverso, migliore e più adatto al nostro gioco.
Quello che succede, che in pochi vogliono ammettere, è che il tennis per noi comuni mortali è fatto di alti e di bassi, godiamo dell'effetto placebo appena impugnamo una nuova racchetta, ci convinciamo che sia Excalibur fatta a telaio mandata sulla terra per farci vincere l'importantissimo tabellone intermedio del più importante torneo di 4° cat del quartiere. Cambiata la racchetta e finito l'effetto placebo, mentre il campo ci sputa in faccia il nostro reale livello, noi iniziamo a pensare... "mh...certo che con quel nuovo telaio riuscirei a fare quello che nelle mie potenzialità"
E così in aeternum!
Concordo in pieno; l'aiuto che puo' dare la combinazione racca-corde appropriata alle personali caratteristiche di gioco, per una quarta categoria non supera, secondo me, il 10%.
Che poi l'ossessione che abbiamo a cambiare e' proprio tale, e tra l'altro lo facciamo piu' noi veterani proprio per illuderci di supplire alla tecnica-preparazione fisica mancate, dovremmo proprio ammetterlo. Ma una cosa e' la passione, la fede, l'illusione, l'effetto placebo, altre sono le certezze obiettive.
- nw-tVeterano
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
Intanto diciamo che la RACCHETTA x giocare a tennis conta solo x cercare di rendere il TUO TENNIS GIOCATO...PIU' INCISIVO. Quindi si parte dal punto che si SAPPIA GIOCARE A TENNIS...se non sai giocare (in generale..) non c'è racchetta che t'aiuti. Quindi se prendi le racchette Head e SAI giocare...giochi bene...se prendi le racchette Wilson (perché ami quel genere di telaio un po' diverso dalle Head..) e SAI giocare...giochi bene anche con quelle...e così anche x Babolat..(assettate come gl'altri 2 marchi) giocando BENE a tennis...vengono sfruttate anche loro x le caratteristiche che hanno... quindi la storia di quel marchio o dell'altro non ci incastra NIENTE.doma12 ha scritto:Facciamo così, mettiamoci d'accordo e capiamoci
Definiamo prima di cosa stiamo parlando: racchette per uso agonistico, per agonistico intendo dal 4.NC ai 3.1, oltre andiamo verso ad un tennis che si avvicina più al professionistico.
Adesso definiamo cosa si intende con un telaio facile. Le prime due difficoltà nel tennis sono colpire la pallina e buttarla oltre la rete. Se prima non la prendiamo e non la buttiamo oltre la rete è inutile parlare di direzione, precisione, top spin backspin ecc.
Prima domanda: Babolat ha oppure no rivoluzionato il mondo del tennis introducendo la Pure Drive, una delle più riuscite tubolari tutta potenza a discapito del controllo? Si. Tralasciando il gusto personale o il comfort, quei telai con piatto 100 rendevano più facile il gioco del tennis anche ai meno dotati tecnicamente? Assolutamente si.
Che poi siano rigide, che poi siano poche precise, che poi a molti hanno provocato dolori ovunque, rimane un altro paio di maniche.
Seconda domanda: Storicamente (ultimi 20 anni) le racchette Agonistiche di Wilson erano o no più difficili e più adatte ai giocatori più tecnici? Assolutamente si.
- kingkongyVeterano
- Numero di messaggi : 14066
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
Se usi una Yonex in quale categoria kantiana devi essere inquadrato?
Se hai un paio di Donnay minimo sei gay.
Con una Kneissel sei affetto da gozzo e cretinismo.
L'impiego della Volki, lo ha detto anche il Lombroso, è per i tennisti cleptomani.
Onestamente non c'è logica. E, come vedi, ci divertiamo un po' a scerzarci sopra!
Per la competenza tecnica dei maestri...beh, non solo corde ma anche telai, un minimo sindacale sì! Un esempio? Solo un anno fa c'era una bambina 13 enne il cui padre spiegava al Forum che una BB e Luxilon Alu a 27 Kg andavano benissimo a detta del maestro... Che fai doma, spari al papà o all'istruttore?
- OspiteOspite
Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
Concordo pienamente. Io ormai non posso dire per problemi a ginocchio, braccio e spalla di poter essere agonista e attivo come prima, se gioco con head 18x20, yonex 16x19, prince o wilson 16x18, faccio male comunque e tiro in top anche col 18x20... se sai giocare, giochi bene anche con una padella...nw-t ha scritto:Intanto diciamo che la RACCHETTA x giocare a tennis conta solo x cercare di rendere il TUO TENNIS GIOCATO...PIU' INCISIVO. Quindi si parte dal punto che si SAPPIA GIOCARE A TENNIS...se non sai giocare (in generale..) non c'è racchetta che t'aiuti. Quindi se prendi le racchette Head e SAI giocare...giochi bene...se prendi le racchette Wilson (perché ami quel genere di telaio un po' diverso dalle Head..) e SAI giocare...giochi bene anche con quelle...e così anche x Babolat..(assettate come gl'altri 2 marchi) giocando BENE a tennis...vengono sfruttate anche loro x le caratteristiche che hanno... quindi la storia di quel marchio o dell'altro non ci incastra NIENTE.doma12 ha scritto:Facciamo così, mettiamoci d'accordo e capiamoci
Definiamo prima di cosa stiamo parlando: racchette per uso agonistico, per agonistico intendo dal 4.NC ai 3.1, oltre andiamo verso ad un tennis che si avvicina più al professionistico.
Adesso definiamo cosa si intende con un telaio facile. Le prime due difficoltà nel tennis sono colpire la pallina e buttarla oltre la rete. Se prima non la prendiamo e non la buttiamo oltre la rete è inutile parlare di direzione, precisione, top spin backspin ecc.
Prima domanda: Babolat ha oppure no rivoluzionato il mondo del tennis introducendo la Pure Drive, una delle più riuscite tubolari tutta potenza a discapito del controllo? Si. Tralasciando il gusto personale o il comfort, quei telai con piatto 100 rendevano più facile il gioco del tennis anche ai meno dotati tecnicamente? Assolutamente si.
Che poi siano rigide, che poi siano poche precise, che poi a molti hanno provocato dolori ovunque, rimane un altro paio di maniche.
Seconda domanda: Storicamente (ultimi 20 anni) le racchette Agonistiche di Wilson erano o no più difficili e più adatte ai giocatori più tecnici? Assolutamente si.
- renatolibAssiduo
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
Un buon terza vincerebbe un ottimo quarta anche con corde rotte e una wip panatta autograph o una maxima torneo de luxe.
- doma12Utente attivo
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
Oggi queste 3 case hanno sviluppato a modo loro telai in tutte le direzioni senza che nessuna di queste lasci un buco di mercato
Pure Drive Extreme Pro Open ad esempio è il trittico della categoria tubolari piatto 100 x 300gr (sia Head che Babolat fanno la versione da 315gr)
Poi ti trovi il quarta che colpisce tutto storto, con impugnature assurde, movimenti stranissimi. Sbracciate di servizio con l'impugnatura del diritto con un monofilo oltre i 25 kg che ti dicono "Mi è venuto male al gomito!" Davvero?! Ma che strano!
Che poi siano attrezzi che sollecitino decisamente di più le articolazioni sono stra d'accordo, ma che ci sia l'accortezza e la consapevolezza delle dimensioni del proprio orticello........
- kingkongyVeterano
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Re: Un "maestro" dice la sua sulle racchette.
Anzi, se vuoi essere gentile, dovresti per cortesia fare un po' l'offeso e l'arrabbiato. Per finta, s'intende! Insomma, una scenataccia da malavita....
Sul rapporto racchetta-bipede...siam tutti d'accordo. Diciamo tutti le stesse cose e il concetto è quello: gioca a tennis, divertiti e trastullati di meno che ti cala la vista...
Sulle categorie kantiane, invece, non ci troviamo. Proprio perché - chi più e chi meno - ci siam rotti le scatole di associare una marca al tipo di giocatore. Io mi conosco, lo so, se andiamo avanti così va a finire che compro davvero un paio di Artengo. Quando mi girano...mi girano... hihihiihihi
Hem, ricordati la scenata!