Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
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Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
- PistolPeteFedelissimo
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
La differenza più sostanziale è che la Pro è più leggera (e mi dava l'idea di essere vuota dentro, mentre l'altra mi sembrava piena).
Se ti servono "per collezione", la classica è la più "caratteristica" perché usata da McEnroe. Se pensi di giocarci, mi sembrano entrambe un po' troppo "datate", ad esempio si faceva una fatica boia a dare una rotazione decente ai colpi da fondo...
- focoUtente attivo
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
ho avuto da ragazzino la viola prima della yonex rd-7. Non ho ricordi precisi ci ho giocato poco ma probabilmente era troppo difficile.
Ho ricomprato una classica ed una viola cercavo solo di capire quale incordare per tirarci due botte.
Forse la viola, sembra un pelo piu' maneggevole.
- PistolPeteFedelissimo
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
Giocarci oggi ti servirà giusto a ritrovare antiche sensazioni, un po' meno nel punteggio...

- rey20Utente attivo
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
In pratica finchè comandi e domini è perfetta, appena incominci a difenderti game over.
- rogermaestro555Fedelissimo
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
Sono d'accordo con l'analisi tecnica. Oggi e difficile giocare con un piatto 97 se non sei piu che bravo allenato, pensa con un 90.......
e poi, credo che sulla terra, con palle molto cariche, anche la mia amatissima e mai dimenticata 200G oggigiorno soffrirebbe.....
solo una precisazione
racchetta potente si, ma la caratteristica di variare rigidita a seconda della forza impressa la rendevano un telaio dal tocco sopraffino anche grazie alla massa......
- drichichiVeterano
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
però se ti alleni a dovere con una buona preparazione fisica... ti diverti... magari in doppiorey20 ha scritto:io ho la pro viola, 369 grammi... la prima mezz'ora fai le buche per terra e l'avversario non sa che pesci prendere, poi iniziano i problemi a spalla e braccio, e diventa tua nemica.
In pratica finchè comandi e domini è perfetta, appena incominci a difenderti game over.

- rogermaestro555Fedelissimo
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
adesso vado di padelloni.....da quando ho scoperto che la palla va di la....e faccio molti meno errori.....

se proprio, proprio, la fusion che e un 100, di quelli con i cc......
- rogermaestro555Fedelissimo
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro



- drichichiVeterano
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
Ma non è detto che anche tu....rogermaestro555 ha scritto:non ho visto che non hai risposto a me, scusa....allora auguro al collega di poterla usare e godersela ancora tanto![]()
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- rey20Utente attivo
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
- drichichiVeterano
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
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- drichichiVeterano
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro

- Marvel64Utente attivo
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
- drichichiVeterano
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
assolutamente d'accordoMarvel64 ha scritto:La 200G Max è stata la mia racchetta quando giocavo davvero (ora mi limito a rimandarla di là), quindi la conosco piuttosto bene e provo ad aggiungere i miei 2 cents alla discussione.L'ho posseduta (e tuttora ne ho qualche esemplare) in quasi tutte le versioni possibili, dalla famigerata nera, verde e oro (elegantissima) alla ultima Pro violetta. A voler essere pignoli, le versioni sono state almeno 7:
1 1982: fondo nero, frecce oro e verde - 2 strisce verdi (3 differenti mold, il primo leggermente rastremato in testa e grommetsless con fori rotondi, il secondo con profilo costante e fori rotondi, il terzo con profilo costante e fori rettangolari (il terzo mold resterà in produzione fino al 1992).2 1986: fondo nero, frecce oro e verde – strisce nero e oro - scritta "Graphite Injection". Firma di John McEnroe a lato (esiste una versione differente che celebra la vittoria di Wimbledon e Us Open 1984).33.1 1988: Fondo nero, frecce oro e verde – striscie oro e verde - dicitura "Grafil Injection"3.2 Variante 1988: fondo verde sfumato, frecce rosso e bianco4 1989: Golden Grand Slam – Edizione numerata, 2000 pezzi. Frecce piccole e stilizzate con bordi arrotondati, cuoio Fairway. La più rara e desiderata (vale ancora almeno 300 euro circa se in perfetto statao)5 1990: fondo Nero lucido, frecce oro/turchese6 1991: PRO – fondo porpora con scritte verdiFatte salve le differenze estetiche (e non solo) sopra descritte, le specifiche -molto particolari, a guardarle con gli occhi di oggi- restarono sostanzialmente immutate nel tempo e quello che veramente differenziava le varie versioni -in gioco- erano piuttosto le tre classi di peso 345g(L) / 355g (LM) / 365g (M) utilizzate.Personalmente da ragazzo preferivo (e di gran lunga) la versione LM, ma anche la L era piuttosto diffusa.Aggiungo solo (per i più giovani) che, a fronte di un piatto da soli 85 sq, lo sweetspot era davvero grande, a causa della particolare modalità costruttiva, la famosa IMF (injection moulded frame), che prevedeva la realizzazione in stampi a base di una lega a perdere poi abbandonata per una legge comunitaria che bandiva l'uso del piombo. I macchinari furono inizialmente spostati in estremo oriente per poi successivamente abbandonare la produzione; peraltro ricordo che Dunlop realizzò alcuni telai con IMF con mold simile alla "principessa" -ma piatto assai maggiorato- una ventina di anni dopo la cessazione della produzione europea (mi pare si chiamassero Dunlop Neomax 2000 e 3000, ma qui bisogna chiedere al nostro mentore Eiffel59 per eventuali approfondimenti).La costruzione era infatti del tutto peculiare: le racchette venivano realizzate per iniezione di una miscela di nylon e graphite in polvere, che veniva riscaldata per ottenere il processo di sinterizzazione del materiale che consentiva di estrarre le racchette finite direttamente dallo stampo senza la necessità di realizzare le forature in una fase successiva. Il telaio quindi (in modo analogo ai primi POG) era completamente grommetless, col piatto corde "sospeso", e questo aiutava ad allargare la zona utile di impatto.La peculiarità più nota del telaio era quello di possedere una rigidità dinamica variabile, per cui risultava molto flessibile ai bassi regimi ma tendeva ad irrigidirsi progressivamente se impattata con violenza.Alla classica misura di flessibilità con macchinari moderni restituisce infatti valori di RA particolarmente bassi (flex= 45-46 o giù di lì) che non corrispondono all'esperienza d'uso con la racchetta.E comunque, qualunque modello si scelga di incordare: assolutamente budello o il miglior multifilo (non moderno) disponibile.ASSOLUTAMENTE NO MONOFILO
- Marvel64Utente attivo
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
- rogermaestro555Fedelissimo
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
credo di aver usato quasi solo budello, fino a quando un negoziante (competente) quello che me l'ha messa in mano dopo aver giocato.....me la incordo con un sintetico di colore verde (colore simile alla Hyper G attuale)....ed era ottimo....ma non chiedetemi cos'era parliamo del periodo 1990 - 1996 credo.....ma la memoria latita...drichichi ha scritto:assolutamente d'accordoMarvel64 ha scritto:La 200G Max è stata la mia racchetta quando giocavo davvero (ora mi limito a rimandarla di là), quindi la conosco piuttosto bene e provo ad aggiungere i miei 2 cents alla discussione.L'ho posseduta (e tuttora ne ho qualche esemplare) in quasi tutte le versioni possibili, dalla famigerata nera, verde e oro (elegantissima) alla ultima Pro violetta. A voler essere pignoli, le versioni sono state almeno 7:
1 1982: fondo nero, frecce oro e verde - 2 strisce verdi (3 differenti mold, il primo leggermente rastremato in testa e grommetsless con fori rotondi, il secondo con profilo costante e fori rotondi, il terzo con profilo costante e fori rettangolari (il terzo mold resterà in produzione fino al 1992).2 1986: fondo nero, frecce oro e verde – strisce nero e oro - scritta "Graphite Injection". Firma di John McEnroe a lato (esiste una versione differente che celebra la vittoria di Wimbledon e Us Open 1984).33.1 1988: Fondo nero, frecce oro e verde – striscie oro e verde - dicitura "Grafil Injection"3.2 Variante 1988: fondo verde sfumato, frecce rosso e bianco4 1989: Golden Grand Slam – Edizione numerata, 2000 pezzi. Frecce piccole e stilizzate con bordi arrotondati, cuoio Fairway. La più rara e desiderata (vale ancora almeno 300 euro circa se in perfetto statao)5 1990: fondo Nero lucido, frecce oro/turchese6 1991: PRO – fondo porpora con scritte verdiFatte salve le differenze estetiche (e non solo) sopra descritte, le specifiche -molto particolari, a guardarle con gli occhi di oggi- restarono sostanzialmente immutate nel tempo e quello che veramente differenziava le varie versioni -in gioco- erano piuttosto le tre classi di peso 345g(L) / 355g (LM) / 365g (M) utilizzate.Personalmente da ragazzo preferivo (e di gran lunga) la versione LM, ma anche la L era piuttosto diffusa.Aggiungo solo (per i più giovani) che, a fronte di un piatto da soli 85 sq, lo sweetspot era davvero grande, a causa della particolare modalità costruttiva, la famosa IMF (injection moulded frame), che prevedeva la realizzazione in stampi a base di una lega a perdere poi abbandonata per una legge comunitaria che bandiva l'uso del piombo. I macchinari furono inizialmente spostati in estremo oriente per poi successivamente abbandonare la produzione; peraltro ricordo che Dunlop realizzò alcuni telai con IMF con mold simile alla "principessa" -ma piatto assai maggiorato- una ventina di anni dopo la cessazione della produzione europea (mi pare si chiamassero Dunlop Neomax 2000 e 3000, ma qui bisogna chiedere al nostro mentore Eiffel59 per eventuali approfondimenti).La costruzione era infatti del tutto peculiare: le racchette venivano realizzate per iniezione di una miscela di nylon e graphite in polvere, che veniva riscaldata per ottenere il processo di sinterizzazione del materiale che consentiva di estrarre le racchette finite direttamente dallo stampo senza la necessità di realizzare le forature in una fase successiva. Il telaio quindi (in modo analogo ai primi POG) era completamente grommetless, col piatto corde "sospeso", e questo aiutava ad allargare la zona utile di impatto.La peculiarità più nota del telaio era quello di possedere una rigidità dinamica variabile, per cui risultava molto flessibile ai bassi regimi ma tendeva ad irrigidirsi progressivamente se impattata con violenza.Alla classica misura di flessibilità con macchinari moderni restituisce infatti valori di RA particolarmente bassi (flex= 45-46 o giù di lì) che non corrispondono all'esperienza d'uso con la racchetta.E comunque, qualunque modello si scelga di incordare: assolutamente budello o il miglior multifilo (non moderno) disponibile.ASSOLUTAMENTE NO MONOFILO
adesso lancio il quesito del secolo: ma una tecnologia costruttiva cosi (che come giustamente evidenziato rendeva il telaio unico), non ce qualche casa che se lo liscia magari su un piatto piu grande? avrebbe un senso? senza menzionare nessun caso precedente....
- Marvel64Utente attivo
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
a) potrebbe senz'altro avere un senso, se non fosse che i costi di produzione sarebbero -temo- difficilmente sostenibili per gli standard odierni, per tacere della difficoltà di mutuare l'utilizzo del piombo negli stampi con altro materiale (non nocivo) idoneo
b) assodato che la progettazione dei telai ha preso (complice anche la necessità di ridurre i costi di produzione) altre strade negli ultimi 30 anni, penso che la realizzazione di un telaio con caratteristiche "moderne" con tale filiera costruttiva necessiterebbe di una reingegnerizzazione complessiva, certamente non banale.
Ciò premesso, considerato che tuttora in molti forum -specialmente stranieri- sono ancora rintracciabili vecchi nostalgici della "principessa" temo che la strada sia proprio impercorribile dal punto di vista produttivo, perché immagino che Dunlop sappia bene che l'operazione, da punto di vista squisitamente commerciale, avrebbe certamente senso.
Voglio dire che, considerato che la casa madre ha cercato di attingere fino a che ha potuto dal suo telaio mito, utilizzandone il nome 200G fino a solo pochi anni fa, se non ha riconsiderato l'utilizzo -attualizzato- della tecnologia IMF fino ad ora temo che ben difficilmente lo farà in futuro...
p.s. se si fa un giro sul sito della Dunlop (https://dunlopsports.com/it/our-story/), ci si accorge facilmente che la storia recente sia davvero avara di soddisfazioni e che la casa sia tuttora aggrappata ai suoi due telai mito (Maxply e Max 200G). Quindi temo anche che non concederebbe facilmente il brevetto IMF (se ancora valido)...
- rogermaestro555Fedelissimo
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
grazie per la dettagliata risposta.
io sarei disposto a pagarla il doppio di una commerciale, se solo avesse una parvenza di affinita con la principessa, e un piatto piu tollerante, anche se concordo con te (grazie che mi hai dato del lei....), io mi prendo la licenza poetica

Io credo che tanti nostalgici la comprerebbero, ma forse i costi di sviluppo e il problema del brevetto rende la storia una mission impossible.
Pero, pero, forse un telaio un po affine almeno sul dritto piatto, tra le mani c'e l'ho, ma prima di fare dichiarazioni affrettate, vorrei esserne proprio sicuro......
- drichichiVeterano
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
Mi permetto di aggiungere che una costola di Dunlop è la Mantis...Marvel64 ha scritto:Premesso che questa è una domanda che, vista la complessità delle implicazioni, bisognerebbe girare a Eiffel59 (l'unico e inimitabile) mi spingerei a dire che:
a) potrebbe senz'altro avere un senso, se non fosse che i costi di produzione sarebbero -temo- difficilmente sostenibili per gli standard odierni, per tacere della difficoltà di mutuare l'utilizzo del piombo negli stampi con altro materiale (non nocivo) idoneo
b) assodato che la progettazione dei telai ha preso (complice anche la necessità di ridurre i costi di produzione) altre strade negli ultimi 30 anni, penso che la realizzazione di un telaio con caratteristiche "moderne" con tale filiera costruttiva necessiterebbe di una reingegnerizzazione complessiva, certamente non banale.
Ciò premesso, considerato che tuttora in molti forum -specialmente stranieri- sono ancora rintracciabili vecchi nostalgici della "principessa" temo che la strada sia proprio impercorribile dal punto di vista produttivo, perché immagino che Dunlop sappia bene che l'operazione, da punto di vista squisitamente commerciale, avrebbe certamente senso.
Voglio dire che, considerato che la casa madre ha cercato di attingere fino a che ha potuto dal suo telaio mito, utilizzandone il nome 200G fino a solo pochi anni fa, se non ha riconsiderato l'utilizzo -attualizzato- della tecnologia IMF fino ad ora temo che ben difficilmente lo farà in futuro...
p.s. se si fa un giro sul sito della Dunlop (https://dunlopsports.com/it/our-story/), ci si accorge facilmente che la storia recente sia davvero avara di soddisfazioni e che la casa sia tuttora aggrappata ai suoi due telai mito (Maxply e Max 200G). Quindi temo anche che non concederebbe facilmente il brevetto IMF (se ancora valido)...
- drichichiVeterano
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Re: Vintage Dunlop Max 200g vs 200g Pro
