Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
- mickfelagundNuovo arrivato
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Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
Allenamento Mentale:
un consiglio per tutti i giocatori di 4° e 3° categoria
Premessa:
- se siete persone che si allenano 1/2 volte a settimana
- se siete giocatori che fanno almeno una partitella a settimana (torneo o con amici)
Quando pensare e quando non pensare in partita
- pensare nella pausa fra un punto e l'altro a come voglio giocare il punto
- non pensare mentre si sta giocando. eseguire lo schema che vi siete prefissati.
Domanda:
- l'avete mai provato a fare per tutto un set?
- siete in grado di provarlo per almeno 2-3 game di fila?
attendo vostre risposte
buon divertimento
Marco
(Istruttore e allenatore mentale)
- Luchino 67Veterano
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
Buon tennis anche a te....
- AlessandroAmministratore
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
Luchino 67 ha scritto:Sai che ti dico, che mi fido molto di più di quello che mi dicono le persone che mi vedono a giocare da anni, che di quello che mi dici tu che hai visto 3 video..... C'è un detto che dice che una rondine non fa primavera...... quindi non so come puoi giudicare il mio gioco avendo visto mezz'ora sì o no....e tra queste persone ci sono anche maestri e giocatori che sono attualmente dei 2/8....
E visto che io ho mantenuto dei toni bassi mentre tu ora fai il bifolco e prepotente, *** ADMIN CUT ***, che se anche sei nato con la racchetta in mano, hai una visione del tennis limitata.... Ok Alessandro ora puoi anche bannarmi...... mi sono rotto il c**** di avere a che fare con persone del genere....
Impariamo a respirare prima di mandare a quel paese qualcuno per poi chiedere il ban, perchè oltretutto la figuraccia la fate voi e non chi mandate a quel paese, a prescindere da chi abbia torto o ragione.
Mi sembra di aver capito che in qualche modo i toni si siano attenuati e vi siate chiariti.
Per il futuro sappi che nel forum non sono tollerati questi atteggiamenti e non ci penserò due volte al ban.
Keep calm e buon tennis
- VeteranoVeterano
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
Gli utenti che sono qua' vengono per parlare di tennis e per cercare consigli per come migliorare.
I maestri che ci sono, parlo per me e credo anche di parlare per Taglia visto che sono un po di anni che ci incrociamo nei forum, sono qua' per dare consigli e non per prendere per i fondelli o denigrare nessuno e nel mio caso senza nessuna pretesa di costruirsi un nome forumistico e di avere sempre ragione perche' ho i titoli.
Scrivo qua come in altri forum perche' mi fa piacere farlo e perche' mi piace insegnare , e se posso aiutare con dei consigli mi fa piacere farlo,anche se virtualmente i consigli possono lasciare il tempo che trovano,e solo in campo si migliora.
Io ho un gran rispetto per tutti specialmente per chi da autoditatta riesce magari ad arrivare in terza senza a ver mai preso uno straccio di lezione.
Nella mia carriera ho conosciuto una sola persona arrivare alla B se non sbaglio era B 2 senza aver preso lezioni.
Un ragazzo di Napoli che era evidemente molto dotato e che passava ore seduto vicino al campo del maestro per vedere ed ascoltare le lezioni e poi metterle in pratica in campo.
Ora come dicevo a Luchino evito di dare un parere anche se mi dispiace, perche' a lui non interessa, e rispetto la sua decisione.
Pero' purtroppo ci sono delle cose evidenti che anche se i video sono corti, un maestro non puo fare' a meno di evitare di vedere.
Ora non entro piu' nel merito ma faccio una considerazione generale sul cosa voglia dire ed essere o diventare un giocatore d'attacco.
La domanda e': il tennista di quarta e dintorni (ma in generale il tennista moderno di ogni
ordine e grado) dovrebbe scendere a rete?
Un tecnico che volesse farvi scalare le classifiche direbbe si, ma solo per stringere la mano all'avversario e vi
ucciderebbe di cesti per farvi capire che un buon colpo è un colpo che entra 95 volte su 100 in un settore di un
metro quadrato.
Quando poi (sicuramente già ben messi in terza categoria) vi ritrovaste per le mani un dritto ed un rovescio solidi
a fallosità zero, allora e solo allora si potrebbe iniziare a curare il gioco di rete sempre massacrandovi di esercizi
per imparare prima come e dove si approccia e poi come si gioca una volè profonda e solo dopo,
se avete un servizio all'altezza e una volè tecnicamente decente, si potrebbe (sul veloce!) pensare di
introdurre nelle vostre soluzioni di gioco una certa (moderata) propensione a scendere a rete.
Un tecnico che volesse farvi crescere tecnicamente lasciandovi però il gusto della giocata perchè tanto ormai
Wimbledon non lo si vince comunque, vi direbbe: attento, vai a rete quando te lo puoi permettere, ovvero
quando sei avanti 40-0 o quando hai aperto talmente il campo e mandato l'avversario talmente in difficoltà da
trasformare la successiva volè in una banale formalità, ovvero vai a rete per eseguire una spadellata qualsiasi
nelle sconfinate praterie che ti sei guadagnato costruendo il punto con uno scambio ben strutturato da fondo.
In sostanza un tennista di quarta va a rete perchè non sa stare a fondo, non perchè sappia giocare di volo,
ovvero sceglie la morte istantanea alla morte lenta, scelta che pur essendo comprensibile dal punto di vista
umano, tennisticamente parlando è un controsenso.
Lo schema “approccio il prima possibile e mi gioco il punto a rete alla pari mia volè contro passante avversario”
è incompatibile con il tennis moderno perchè con queste racchette, anche un pescatore di frodo se si trova a
passare per caso nei pressi del nostro approccio, riesce ad organizzare un passante decente e nella maggior
parte dei casi non farà nemmeno toccare la palla al volleatore della domenica.
La base da fondo deve essere ottima per poter pensare di diventare un giocatore di attacco specialmente nel tennis moderno.
La vole' non deve essere un colpo alla Becker quiando si tuffava per prendere la palla,che ci puo anche stare ma non deve essere una costante.
La vole' si deve chiudere facilmente perche' mi sono costruito da fondo i presupposti per chiuderla quasi ad occhi chiusi.
Il saper giocare a rete non significa fare i numeri per giocare la vole',perche' se dovete fare i numeri per chiudere con la vole' vuol dire che il punto ve lo siete costruiti male non perche' siete bravi a giocare al volo.
Bisogna imparare i tempi per venire a rete, lo split step e' obbligatorio, perche' se no a rete ci vado senza senso, e non parlo di posizione di copertura, ma di tempismo, cioe' prima di fare la vole' faccio lo split step e dopo cerco la palla.
Se non vedo queste premesse da fondo ossia assenza totale di split step non posso pensare neanche lontanamente di cercare di impostare un giocatore per il gioco di attacco o di volo.
Per non parlare poi del serve and volley dove lo split step e' fondamentale.....
- rey20Utente attivo
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
- Luchino 67Veterano
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
Continuerò a credere a quello che mi è stato detto da gente assai competente in tutti questi anni, sulla bontà del mio gioco di attacco e sulle mie capacità tecniche di come eseguo le volee. In tutto quello che hai scritto tu Veterano, manca uno dei fondamenti cardine della tattica del gioco di attacco ovvero, la pressione che sentirà l'avversario, dovendo continuamente preoccuparsi di giocare abbastanza profondo per evitare di essere attaccato. Nei video, ho messo tutti i punti conclusi con volee vincenti o smash e quelli più rocamboleschi, nonchè quelle volee difficili perchè costretto dalla bontà della giocata avversaria a dover fare il numero da circo, ma il 60/70 % delle volte che attacco, porto a casa il punto senza neanche dover fare la volee, ed è questo, il vero scopo della tattica del gioco di attacco, non dare ritmo all'avversario, farlo pensare più di quello che aveva preventivato, non essere mai tranquillo.....
C'è gente che si mette le mani nei capelli, appena vede il tabellone e scopre che mi deve incontrare, altri che mi hanno detto dopo aver perso frasi tipo "da fuori non sembri un gran che, ma poi a giocarti contro, non si capisce come metterti in difficoltà"......nei 2 tornei con formula rodeo in cui sono arrivato in finale, ho ricevuto i complimenti per il tipo di gioco che faccio, ormai in via di estinzione......questi sono i feedback di cui io continuerò a tener conto....
Assolutamente nulla di personale, non c'è mai stato....e mi dispiace molto che Taglia lo abbia pensato, probabilmente dovuto al modo in cui ho scritto alcuni commenti....però ritengo di essere un buon giocatore di rete, anzi buonissimo e con le idee molto chiare su come si deve attaccare...quindi, se vuoi, perdonami, se non terrò conto di un giudizio basato su 30 minuti circa di visione, anche se fatto da persone con un grado elevato di competenza.....di nuovo buon tennis...
- VeteranoVeterano
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
In tutto quello che hai scritto tu Veterano, manca uno dei fondamenti cardine della tattica del gioco di attacco ovvero, la pressione che sentirà l'avversario, dovendo continuamente preoccuparsi di giocare abbastanza profondo per evitare di essere attaccato.Luchino 67 ha scritto:Io ovviamente sono in quasi totale disaccordo e cito una frase del grande Rino Tommasi " il vero attaccante, attacca anche se ha la sabbia sotto i piedi".....detta in merito ad una discussione sul gioco di attacco sulla terra battuta, superficie veramente avara per i giocatori dal gioco molto propositivo.....anche se il succo di tutto quello che disse in quella occasione era che, il vero attaccante, non rinuncia mai alla sua indole.....
Continuerò a credere a quello che mi è stato detto da gente assai competente in tutti questi anni, sulla bontà del mio gioco di attacco e sulle mie capacità tecniche di come eseguo le volee. In tutto quello che hai scritto tu Veterano, manca uno dei fondamenti cardine della tattica del gioco di attacco ovvero, la pressione che sentirà l'avversario, dovendo continuamente preoccuparsi di giocare abbastanza profondo per evitare di essere attaccato. Nei video, ho messo tutti i punti conclusi con volee vincenti o smash e quelli più rocamboleschi, nonchè quelle volee difficili perchè costretto dalla bontà della giocata avversaria a dover fare il numero da circo, ma il 60/70 % delle volte che attacco, porto a casa il punto senza neanche dover fare la volee, ed è questo, il vero scopo della tattica del gioco di attacco, non dare ritmo all'avversario, farlo pensare più di quello che aveva preventivato, non essere mai tranquillo.....
C'è gente che si mette le mani nei capelli, appena vede il tabellone e scopre che mi deve incontrare, altri che mi hanno detto dopo aver perso frasi tipo "da fuori non sembri un gran che, ma poi a giocarti contro, non si capisce come metterti in difficoltà"......nei 2 tornei con formula rodeo in cui sono arrivato in finale, ho ricevuto i complimenti per il tipo di gioco che faccio, ormai in via di estinzione......questi sono i feedback di cui io continuerò a tener conto....
Assolutamente nulla di personale, non c'è mai stato....e mi dispiace molto che Taglia lo abbia pensato, probabilmente dovuto al modo in cui ho scritto alcuni commenti....però ritengo di essere un buon giocatore di rete, anzi buonissimo e con le idee molto chiare su come si deve attaccare...quindi, se vuoi, perdonami, se non terrò conto di un giudizio basato su 30 minuti circa di visione, anche se fatto da persone con un grado elevato di competenza.....di nuovo buon tennis...
Rispondo a questo per incominciare.
La pressione me la devi creare tu per farmi giocare corto, e se pressione non ce o e minima tu a rete vieni per essere infilato come un tordo o per fare i miracoli con la vole.
Non e' rivolto a te ma e' una regola basica.
Se tu da fondo non mi metti pressione per farmi giocare corto a rete non ti ci avvicini nemmeno oppure come ho gia' detto antecedentemente ti passano quasi sempre quando ti avvicini.
Il non tenere conto del giudizio ci sta tutto, per me nessun problema.
Non entro nel personale e come gia' detto per me puoi giocare come vuoi e come ti pare basta che ti diverti.
Pero' ce un gran pero'......che perdonami neanche io prendo in considerazione quello che dici tu in base alla visione dei tuoi video......perche' in quei pochi minuti di video le pecche si vedono eccome....e sfido qualsiasi maestro o amico che tu abbia di buon livello a dire il contrario.
Che poi il tuo gioco ti piaccia, ti dia dei risultati e ti vada bene cosi' come e' lo rispetto.
Ma per favore abbi anche tu la decenza di rispettare chi per primo rispetta te....
- Luchino 67Veterano
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
Buonanotte.
- Luchino 67Veterano
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
Credi veramente di avere i requisiti per fare il maestro ?
Perche' da cosa dici il non diventarlo e' stata una scelta....
Ti ringrazio anticipatamente per la risposta.
Buon Sabato.
- Luchino 67Veterano
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
- VeteranoVeterano
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
Saludos
- piccolitAssiduo
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
Veterano ha scritto:Noooo...... Piccolit giochi gia' scandalosamente male con tutte le dita immaginati cosa potresti combinare con un dito menopiccolit ha scritto:Per un consiglio personalizzato di veterano io mi taglierei un dito della mano sinistra... (chemmefrega tanto gioco destro tutto monomano)
- albs77Fedelissimo
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
Alla fine sono dei semplici schemi da usare a partire dal servizio o risposta, su quale diagonale insistere e se giocare carico o in back.
Unica vera differenza di finalizzazione è l'utilizzo o meno del dropshot sulla base della mobilità del mio avversario, per il resto sono cose più o meno automatiche e molto basilari, principalmente basate sulla tenuta della diagonale
A questi (bassi) livelli è più che sufficiente
- mattiaajduetreVeterano
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
Anni or sono quando io appresi a giocare non si parlava ne di psicologo ne di mental coach.
Epure i giocatori buoni venivano fuori lo stesso.
Detto questo non e' che voglio dire che il lavoro del mental coach sia inutile anzi ha una grande utilita', ma a mio parere un bravo maestro o allenatore deve essere anche un mental coach.
Nel senso che come maestro ed allenatore non ti insegno solo a tirare la pallina da un lato al altro del campo ma ti insegno anche come si gioca e a come gestire mentalmente la partita.
Dico questo perche' nella mia carriera da allenatore di corsi con luminari del mental coach e psicologi sportivi ne ho fatti moltissimi.
Mi sono serviti ???? NO.
Perche' ho avuto la fortuna di avere dei buoni maestri che non curavano solo la parte tecnica ma tutti gli aspetti del gioco, incluso quella mentale.
In tutti i corsi che ho fatto con psicologi e mental coach ho verificato che tutto quello che mi dicevano lo sapevo e lo facevo gia'.
Per me erano semplici aspetti del gioco.
Lo stare in partita, il concentrarsi sul guardare la palla, il rilassarsi quando e' dovuto, il never give up, l'automotivarsi , il non pensare all' errore ma pensare al punto successivo, e chi piu' ne ha piu' ne metta.
Ho avuto la fortuna ( per modo di dire ) di assistere ad un corso di uno dei piu' grandi motivatori del tennis e credetemi ho fatto fatica a non addormentarmi, perche' erano tutte cose che mi erano state insegnate (e che facevo) da dei maestri qualificati....
Ora purtroppo o per fortuna per alcuni, bisogna suddividere i compiti.
non basta piu' il maestro qualificato ma ci vuole anche il mental coach.
Piu che sul mental coach io mi farei una domanda sulla qualita' dei nuovi maestri ed istruttori .
Ci sono corsi che in tre giorni ti danno la qualifica da istruttore senza neanche avere uno straccio di classifica.
Una volta il limite minimo per diventare maestro era C1, ed un C1 di 30 anni fa sapeva come si doveva giocare a tennis, perche' tecnica a parte se mentalmente non sapevi come gestirti C1 non lo diventavi neanche per sogno, ed il tutto senza l' aiuto del mental coach,ma con un buon maestro.
Ed il corso non durava solo tre giorni...... ma mesi....
Forse mi sono perso per strada, ma credo che sia molto triste doversi vendere come mental coach per poter lavorare quando in realta' non ce ne sarebbe il bisogno.
Al limite uno psicologo sportivo, cioe' un dottore che puo verificare se il problema riscontrato nel campo puo' dipendere da fattori esterni al semplice gioco.
Bueno non me ne voglia l'autore del post, e non e' niente di personale nei suoi confronti, e probabilmente e' anche un buon maestro, ma personalmente trovo molto triste doversi vendere per qualcosa che per un buon maestro od allenatore doverbbero essere scontati.[/quote]
buon pomeriggio
ribadisco il rispetto per tutte le figure professionali
e
(sicuramente per affinità varie) sottoscrivo in toto quanto scritto sopra.
buon tennis a tutti
- mickfelagundNuovo arrivato
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
buon tennis a todos
- VeteranoVeterano
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- piccolitAssiduo
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
Il presentatore chiede a Nadal quanto incida la sua routine mentale per vincere la partita.
E Raffa dice che si parla molto di mentalita' ma che la partite te le fanno vincere i colpi,mimando con la mano.
Dice anche che la mentalita' puo' essere importante un certi momenti ma resta il fatto che per vincere bisogna sapere colpire bene la pallina.
Poi dice di avere sempre momenti di tensione durante la partita e chi dice di non averne mente o non le importa molto quello che sta facendo.
Poi parla della mentalita' dopo partita dopo una sconfitta ,che dura i 10 - 20 minuti che le servono per sbollire,dopo di che cancella tutto e pensa ad allenarsi o allá prossima partita.
In línea di massima il succo e' questo.
- mattiaajduetreVeterano
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
Il presentatore chiede a Nadal quanto incida la sua routine mentale per vincere la partita.
E Raffa dice che si parla molto di mentalita' ma che la partite te le fanno vincere i colpi,mimando con la mano.
Dice anche che la mentalita' puo' essere importante un certi momenti ma resta il fatto che per vincere bisogna sapere colpire bene la pallina.
Poi dice di avere sempre momenti di tensione durante la partita e chi dice di non averne mente o non le importa molto quello che sta facendo.
Poi parla della mentalita' dopo partita dopo una sconfitta ,che dura i 10 - 20 minuti che le servono per sbollire,dopo di che cancella tutto e pensa ad allenarsi o allá prossima partita.
In línea di massima il succo e' questo.[/quote]
muchas gracias
hola
- andyvakgjVeterano
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
grazie ragazzi
- Roger75Veterano
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- piccolitAssiduo
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
Veterano ha scritto:Dai traduco per renderlo conprensibile a tutti.
Il presentatore chiede a Nadal quanto incida la sua routine mentale per vincere la partita.
E Raffa dice che si parla molto di mentalita' ma che la partite te le fanno vincere i colpi,mimando con la mano.
Dice anche che la mentalita' puo' essere importante un certi momenti ma resta il fatto che per vincere bisogna sapere colpire bene la pallina.
Poi dice di avere sempre momenti di tensione durante la partita e chi dice di non averne mente o non le importa molto quello che sta facendo.
Poi parla della mentalita' dopo partita dopo una sconfitta ,che dura i 10 - 20 minuti che le servono per sbollire,dopo di che cancella tutto e pensa ad allenarsi o allá prossima partita.
In línea di massima il succo e' questo.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] se posso ti faccio una domanda.
Secondo te perchè una delle frasi più ricorrenti è che "senza testa nel tennis non vai da nessuna parte/ non vinci" ecc?
Io di mio sono un iper-tecnico quindi se la palla è andata fuori non l'ho colpita come andava colpita e fine, il resto sono considerazioni che per quanto interessanti non cancellano il fatto che se la palla la colpisci in un certo modo lei sta in campo.
Però per molti altri la testa è fndamentale, anzi, colpire bene la palla conta solo per un 20-30%.
Io non riesco a capire cosa si intende con questo, ma lo sento dire molto spesso.
Che idea ti sei fatto (se anche tu hai sentito dire queste cose)?
- albs77Fedelissimo
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
Ci sarà un motivo se Veterano e tutti i maestri di un certo spessore insistono fino alla nausea su cose come tenere la diagonale, coprire il campo, sapere quando aprire gli angoli e quando cambiare in lungolinea... ma per molti sembrano discorsi secondari da giocatori di alto livello, ed invece sono la BASE del gioco del tennis.
La maggior parte delle persone gioca fondamentalmente a casaccio: arriva la palla, guarda l'avversario, e decide su due piedi dove tirare la palla, quando va bene. Quando va male chiude gli occhi e tira senza nemmeno sapere dove.
E' da qui che nascono i "problemi mentali": altro infatti non è che l'ansia generata dal non aver la minima idea di cosa fare, che riempie la testa di dubbi e ti fa sentire di non aver tempo di fare niente.
Bisogna sapere quando tenere, quando cambiare, quando difendere, quando attaccare.
Quindi insieme all'allenamento tecnico è necessario, forse addirittura più importante dell'aspetto tecnico, imparare come e quando si gestiscono le diagonali, il recupero della posizione , la difesa e l'attacco.
Nel momento in cui queste cose diventano sufficientemente automatizzate, "magicamente" si avranno molti meno problemi di testa..
E lo dico per esperienza diretta.
- VeteranoVeterano
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
Senza la testa non vai da nessuna parte e' una considerazione molto amplia,nel senso che la testa va usata nel modo appropriato per avere dei risultati.
Nel caso del tennis questa frase la sentirai molto ma molto spesso,purtroppo molte volte non in modo corretto.
Generalmente e' una scusa facile che si trova per giustificare una sconfitta che ben poco ha che vedere con il discorso mentale.
Dovresti sentire qualche intervista rispetto questo argomento di Toni Nadal.
Quello che mi e' sempre piaciuto rispetto a Toni riguardo al lavoro fatto con Raffa e che il primo punto importante e' stato scuse Zero.
In un simposio dove raccontava degli anedotti del percorso fatto con Raffa evidenziava il lavoro fatto rispetto alle scuse ed al accettare la situazione di gioco qualunque essa fosse.
La mente non deve essere distratta da fattori esterni.
Per esempio dopo una sconfitta in un torneo Toni chiede a Raffa quindicente cosa sia successo, e Raffa risponde che faceva caldo.
Toni le rispose che probailmente faceva caldo solo dalla sua parte del campo perche' l'altro giocatore aveva giocato bene.
Oppure in un altro torneo quando gia' Raffa era entrato a far parte dei pro si lamentava che le palline non prendevano abbastanza effetto e' ha fatto un torneo disastroso.
La settimana dopo invece ha vinto con le stesse palline e sulla stessa superfice un altro torneo.
Percio' Toni ha chiesto con che palline avesse giocato il torneo che aveva appena terminato di vincere, e dopo che Raffa ha confermato che le palline erano le stesse dell' altro torneo, le ha risposto meno male che stavolta le palline prendevano effetto...
Ci sono tantissimi anedotti al riguardo e sono tutti mirati al far capire a Raffa che bisogna accettare qualsiasi condizione ci si presenti davanti come fattore naturale del gioco,perche' se ce il sole ce anche per il tuo avversario,se le palline sono sgonfie lo sono anche per il tuo avversario etc etc etc....
Insomma scuse zero.....
Addirittura prima di scendere in campo per la prima volta con Federer quando Raffa chiese allo zio come vedeva la partita.
La risposta di Toni fu': ha un dritto migliore del tuo,un rovescio molto ma molto migliore del tuo,la vole' non ne parliamo, ed il servizio meglio che non ti risponda.
Raffa a questo punto le dice bel modo che hai di motivarmi....e Toni rispose cosa vuoi che ti dica bugie....perche' fra un ora in campo Roger le bugie non te le racconta.
Toni e' stato onesto con Raffa e' le ha fatto capire che le scuse non servono a nulla anzi ti aiutano a perdere.
Ora Piccolit l'errore tecnico fa parte del gioco e bisogna accettarlo come tale, come bisogna saper accettare la sconfitta.
Tornando al discorso quarta la partita contro il pallettaro di turno che ti gioca dei campanili senza peso, la perdi tecnicamente o mentalmente?.
La perdi tecnicamente perche' basterebbe saper spingere un po di piu' per fare in modo che lui quel campanile senza peso non sia in grado di rigiocartelo, e sapendo spingere la palla senza peso.
Ritornando all' insegnamento di Toni Nadal,cioe' accettare qualsiasi condizione di gioco.....le condizioni di gioco cambiano ma a prescindere da questo fattore saranno sempre i miei colpi a fare la differenza.
Percio' cosa vedi di mentale in tutto questo nella partita con il pallettaro, partendo dal fatto che tu hai accettato di stare in campo due ore e qualsiasi cosa ti arrivi sarai costretto a rigiocarla che ti piaccia o meno il tipo di gioco che il tuo avversario ti propone.
Io a questo livello ci vedo ben poco....perche' con un briciolo di tecnica in piu' sapendo spingere un po la palla e tenendo il pallettaro inchiodato sulla diagonale il pallettaro me lo mangio con patate.
Il lato tecnico quando si gioca e' quello che e', e si scende in campo con quello che si ha, e la mente non deve essere distratta da fattori esterni.
IL gioco o tattica o strategia lo si costruisce con la tecnica e anche li dopo un po di anni quello che fai diventa automatico.
Percio'eliminando tutti questi fattori il discorso mentale si riduce al porre attenzione al gioco.
Durante uno scambio tirato un pro non ha tempo per pensare, reagisce a cosa gli arriva e vede cosa sta succedendo in campo.
Non puo' avere insicurezze mentali a livello tecnico ne tattico.
Magari puo sbagliare tattica nell approcciare un certo tipo di giocatore,ma in genere la tattica e' sempre una.
Percio' la mente se stai andando fuori dal tuo piano di gioco e le cose non cambiano anzi vanno peggio di prima ti deve riportare alla normalita'.
Cioe' stai tranquillo e gioca come meglio sai....
Per terminare con il discorso di Nadal,quando Raffa dice che sono i colpi che fanno la differenza intende che per quanto lui possa essere forte mentalmente, e lo e',senza il suo dritto ed i suoi colpi e mettiamoci anche la sua fisicita' non sarebbe diventato quello che e'.
- VeteranoVeterano
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Re: Allenamento mentale: un consiglio per giocatori di 4° e 3° cat
Bravo albs buon report.albs77 ha scritto:Il problema della testa deriva dal non sapere cosa fare e dal decidere dove tirare negli ultimi 10 decimi di secondo...
Ci sarà un motivo se Veterano e tutti i maestri di un certo spessore insistono fino alla nausea su cose come tenere la diagonale, coprire il campo, sapere quando aprire gli angoli e quando cambiare in lungolinea... ma per molti sembrano discorsi secondari da giocatori di alto livello, ed invece sono la BASE del gioco del tennis.
La maggior parte delle persone gioca fondamentalmente a casaccio: arriva la palla, guarda l'avversario, e decide su due piedi dove tirare la palla, quando va bene. Quando va male chiude gli occhi e tira senza nemmeno sapere dove.
E' da qui che nascono i "problemi mentali": altro infatti non è che l'ansia generata dal non aver la minima idea di cosa fare, che riempie la testa di dubbi e ti fa sentire di non aver tempo di fare niente.
Bisogna sapere quando tenere, quando cambiare, quando difendere, quando attaccare.
Quindi insieme all'allenamento tecnico è necessario, forse addirittura più importante dell'aspetto tecnico, imparare come e quando si gestiscono le diagonali, il recupero della posizione , la difesa e l'attacco.
Nel momento in cui queste cose diventano sufficientemente automatizzate, "magicamente" si avranno molti meno problemi di testa..
E lo dico per esperienza diretta.