Passaggio dal riscaldamento alla partita

Ciao ragazzi,
voi come vivete il passaggio da riscaldamento alla partita?

Per me è sempre una sorpresa, a volte piacevole a volte no. Ieri è stato traumatico.
Nel riscaldamento ero normale, sciolto, sbagliavo poco, controllavo bene la palla. Anche nei servizi di prova sono stato decente.
Poi è iniziata la partita. Due doppi falli consecutivi, ma orrendi, da sotterrarsi, zero controllo palla. E così anche nei successivi turni di partita. Negli scambi al secondo tocco di palla sbagliavo clamorosamente, o a mezza rete, o completamente fuori dal campo. Dopo mezz'oretta mi sono ripreso. Era una semplice amichevole con avversario nuovo, persino scarsino lui. Ero sotto 4-1, poi quando mi sono ripreso l'ho battuto 6-5. C'è da dire che ieri avevo un nuovo grip al manico e sto cambiando impugnaura sul servizio usando una doverosa contiental, forse per questi motivi non "sentivo" bene la racchetta, ma questo è un altro discorso, anche perchè nel riscaldamento non ho avvertito queste difficoltà. Resta il fatto che sono imprevedibile nel passaggio da riscaldamento a partita.

Altre volte in riscaldamento non riesco a coordinarmi, sono imbarazzante, penso "farò un disastro". Poi inizia la partita e sono concentrato e sbaglio poco, un cecchino.

Trovo pesante questa situazione, vorrei essere più costante, non vedere più questi cambi improvvisi che invece avvengono spesso e non mi lasciano giocare tranquillo. Inizio l'ora di gioco sempre con ottimismo ma poi lo perdo quando vedo ste cose...

Mi raccontate le voste esperienze? Cosa posso fare per non avere questi problemi?

Per me c'è molta differenza tra amichevole con giocatore che conosco, a match di torneo.
Nel primo caso so cosa aspettarmi da me e da lui e le sensazioni di palleggio spesso riflettono quello che farò in partita.
In torneo, invece, VALE TUTTO! Posso palleggiare malissimo e poi essere solidissimo durante il match, oppure viceversa. Inoltre MAI farsi ingannare dall'avversario: quelli che a volte sembrano sgangherati, poi in partita si rivelano dei mostri, mentre quelli che arrivano con look e stile perfetto, spesso vanno a casa velocemente con pochi games
 

Scrittore, quello che posso dirti è che tantissimi amatori che vedo in giro, quindi da 4.nc a 3.4/3.3 non hanno la concezione del riscaldamenento, quindi fanno qullo che fanno giocatori in TV.
Quindi palleggiano con ritmo blando, poi vanno a rete a fare 3 voleè, 2 smash, 4 servizi e in 10 minuti hanno risolto tutto.

Ecco, questo non è scaldarsi, si può considerarlo a malapena uno "sciogliere". Il riscaldamento fisico, che viene utilizzato nello sport anche per passare dallo stato di concentrazione pregara alla trance agonistica, deve mandare a regime tutte le componenti del gioco. Quindi il corpo deve essere pronto a scaricare tutta al potenza alla prima palla, la mente deve essere già dentro il match e il cardio deve essere già il regime di gara.

Per me il tempo ideale è 60 minuti circa. Ovvio non è possibile in torneo, ma occorre non avere fretta, prendersi quei 15 minuti fuori dal campo e poi 20 minuti in campo (minimo) e farli intensamente, con concentrazione e azionando in crescendo di sforzo tutta la muscolatura, arrivando alle palpitazioni che permettono di "rompere il fiato".

Così secondo me si annulla anche il problema del passaggio alla partita.

Sul fare un lungo riscaldamento sono d'accordo, quando riesco faccio bene lo stretching, corsetta, ripeto i colpi a vuoto. Poi in campo fosse per me farei 20 minuti di palleggio ma se avessi un'ora e mezza di gioco.

Una piccola "soluzione" che sto pensando di adottare almeno per diminure il problema è quella di giocare a ritmo più blando i primi 2 game, prendendo bene le misure del campo (si dice così, no? ), senza forzare, ma palleggiando e semmai attaccando solo quando ho una buona occasione. Questo mi aiuterebbe a continuare a giocare sciolto come in riscaldamento, senza patire troppo l'inizio del gioco. Forse.

scrittore ha scritto:Sul fare un lungo riscaldamento sono d'accordo, quando riesco faccio bene stretching, corsetta, ripeto i colpi a vuoto. Poi in campo fosse per me farei 20 minuti di palleggio ma se avessi un'ora e mezza di gioco.

Una piccola "soluzione" che sto pensando di adottare almeno per diminure il problema è quella di giocare a ritmo più blando i primi 2 game, prendendo bene le misure del campo (si dice così, no? ), senza forzare, ma palleggiando e semmai attaccando solo quando ho una buona occasione. Mi aiuterebbe a continuare a giocare sciolto come in riscaldamento. Forse.

Beh, di certo se non puoi scaldarti, i primi game saranno a completamento del riscaldamento.
La fase di palleggio è assolutamente la meno importante. Li subentra la meloria muscolare, il feel con il gesto.
Se vuoi un consiglio.... prima di scendere in campo scalda tutto bene, corsetta a crescere, andature, scattini, addominali, lombari, pochi piegamenti giusto per scaldare la parte alta (petto/braccia/spalle), rotazioni... manda su di giri il cardio. Poi allunghi tutto per bene, quindi inzi in campo a palleggiare. A questo punto il riscaldamneto con la palla ha la corretta funzione (come per i pro) di "ambientamento al campo".

Questo "comportamento", lo hai solo contro avversari nuovi o anche contro avversari che già conosci?

Tdavid85 ha scritto:Questo "comportamento", lo hai solo contro avversari nuovi o anche contro avversari che già conosci?

Forse più con avversari nuovi, in effetti, ma capita anche con i soliti più conosciuti.

Ok, magari potrebbe essere un pò di ansia da prestazione, magari dopo aver fatto un buon riscaldamento, puoi provare ad "isolarti" quei 5/10 minuti prima della partita magari ascoltando musica e a ripassare mentalmente i movimenti senza avere distrazioni esterne. Poi quando inizi la partita prova a "studiare" l'avversario e, come hai già detto tu, non forzare le tue giocate e fai un gioco tranquillo. Una volta che ti senti caldo e in partita cerca di esprimere al meglio il tuo gioco.

tutti i consigli sul pre partita sono importanti e validi, ma ogni volta arrivo al circolo di corsa perchè ero impegnato a fare altro (magari lavorare) e poi mi butto subito in campo.
Quando riesco già un'ora prima e anche di più entro mentalmente in partita e faccio esercizi, soprattuto in fase tornei