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Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
Vorrei iniziare questo 2017 con una dedica.
Dedico questo post a "quelli che giocano un bel tennis".
Chi sono (tennisticamente) io?
Un amatore di 54 anni, con un livello di gioco (certificato da svariati forumisti) che si pone tra il 4.1 buono ed il 3.5 scarso... quindi una "nullità tennistica".
Ma in una cosa sono "bravo": frequentando circoli e giocando da 4 decenni conosco perfettamente tutti i personaggi che frequentano i campi rossi, e con i quali mi piace intrattenermi in scambi di idee, a volte anche "vivaci", ma sempre all'impronta delle buone maniere.
Essendo un autodidatta puro, il mio stile è artigianale, poco estetico... oserei dire piuttosto brutto a vedersi.
Scusate se mi sono dilungato nella presentazione, ma la ritenevo funzionale all'argomento.
Tale argomento riguarda quelli "che giocano un bel tennis", che per comodità chiamerò da ora i "belli", contrapposti a quelli come me, che appartengono alla categoria dei "brutti".
A tutti i livelli tennistico, la guerra dei belli contro i brutti si combatte con veemenza, e più scende il livello di gioco, tanto tale battaglia diventa più cruenta.
Nelle paludi di quarta, scorre il sangue a fiumi, come fiumi di parole e discussioni si ripetono, sempre uguali, negli anni.
Il bello ama Federer, MC Enroe, ed i tennisti di talento (e come non si potrebbe amarli?) E si identifica in loro...
Il brutto rispetta Nadal e Borg... Ed allo stesso modo a loro si ispira.
Fino a qui, tutto semplice, no?
No!
Perché poi ci sono le partite di tennis, le sfide di circolo.
Statisticamente, specialmente ai nostri bassi livelli, il brutto è vincente rispetto al bello... perché se si è pippe, non è facile vincere con i colpi che non si possiedono...
E qui i belli si incazzano a morte, mostrando spesso il peggio di loro (non sempre, naturalmente) dileggiando il brutto di turno che li ha battuti, con frasi irriverenti:
"Ho perso con una pippa"
"Sei senza colpi"
"Non fai un vincente"
"Hai uno stile inguardabile"
Normalmente il brutto incassa le sfuriate, e va sotto la doccia con il 62, 62 a suo favore è l'ennesimo scalpo del bello alla cinta.
Chiaro che a volte perde anche: è naturale...
Ma il nocciolo della questione non è questo:
Perché il bello deve rompere (quasi sempre ) il caxxo quando perde dal brutto?
Perché deve dileggiare il suo gioco?
Non ha alcun senso!
Ognuno (nel rispetto della regole) fa il gioco che vuole...
E, quando si perde, occorre, complimentarsi sempre con chi vince, prescindendo dal suo gioco.
Difficilmente al brutto interessa criticare il tipo di gioco dell'avversario:entra in campo, si impegna, e cerca di vincere.
Perché quasi sempre il fine del brutto è vincere, quello del bello migliorare i propri colpi, il proprio stile... cosa lodevole.
Come si può criticare chi cerca di migliorarsi? Impossibile.
Ma si può criticare chi rompe "Los cojones" a quello che ti ha appena battuto, criticando il suo gioco e dicendo frasi del tipo: "tra un anno ti faccio fare due giochi".
Allora devo dare una brutta notizia statistica a chi fa questi ragionamenti (a meno che non siano ragazzi in crescita): nel 80% dei casi (o più) continuerete a perdere con i brutti.
Non è un bene o un male: è semplicemente la dura realtà della terra rossa.
Chiaramente ci sta un 20% di eccezioni...I belli che poi miglioreranno davvero, e vinceranno contro i brutti.
Ma questi belli, di solito, sono diversi: non parlano dello stile dei brutti, stanno zitti, si allenano duro, sputano sangue... rispettano gli avversari... si focalizzano sul loro tennis, non su quello degli altri!
Che, guarda caso, è quello che fanno i brutti.
Noi brutti non pensiamo agli altri, non critichiamo il loro gioco...
Cerchiamo di dare il massimo con quel poco che abbiamo.
Concludo questo lungo post con una preghiera a voi belli: almeno per una volta nella vostra vita tennistica, quando perderete (come spesso succede) dal brutto di turno...
Fate uno sforzo: complimentatevi con lui.
Saluti dal vecchio Sonny.
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
Gli attrezzi di un tempo permettevano una maggiore personalizzazione degli stili di gioco...
- MatusaUtente attivo
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
@Robbyc ha scritto:
Beh Adriano è sempre Adriano....![]()
Però questi giocatori sarebbero spettacolari con ogni tipo di racchette credo.... Il talento non può essere legato all'attrezzatura
Il talento no, ma il livello che esso ti permette di raggiungere sì.
A noi Borg pareva gigantesco, ma era solo 1,80 x 72 (lo dico anche perché io sono 1,80 x 72

Ora sarebbe un nanerottolo. Quelli della generazione precedente erano in media ancora meno voluminosi, Laver 1,72, Rosewall 1,70. C'erano anche i giganti tipo Sirola, ma non eccellevano nel singolo, perché toccava correre di più e la potenza rendeva meno.
- MatusaUtente attivo
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
https://it.wikiquote.org/wiki/John_McEnroe
"[Sul tennis nel 2002] A guardarlo, tutto così uguale a se stesso, con le superfici sempre più dure e simili, mi sembra di essere più vecchio, perché una volta tutto era più bello, più vario, più appassionante. La prima cosa che mi viene in mente è che oggi i primi non sembrano tanto affamati e desiderosi di prendersi tutto. Si accontentano di quello che hanno, che non sono gli Slam, ma magari i tanti altri tornei che si giocano adesso e che ai miei tempi contavano molto meno."
- OspiteOspite
Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
- demetrio75Utente attivo
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
Ho perso di brutto... Ma quanto mi sono divertito(spero anche il mio compagno

E se anche avessi vinto non avrei rischiato insulti... Morale della favola e restando in tema... Nel tennis come nella vita bisogna scegliere bene i compagni.
- st13Assiduo
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"




L'amico "bello" dovrei essere io????
Comunico a tutto il forum che Demetrio è un emerito bugiardo

In ogni caso, non cullarti, non ho usato toni offensivi solo perché si trattava di tennis!
Se fosse stata una partita di calcetto avremmo litigato di brutto


- OspiteOspite
Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
@kingkongy ha scritto:Beh ci siamo dimenticati di uno come Pancho Gonzales che da autodidatta ha "inventato" il servizio moderno. Prima di lui quello che vediamo oggi in slow motion fatto da Federer non esisteva.
Spettacolare, atletico, rivoluzionario...legnodotato.
Proprio una monotonia!! Vuoi mettere gli scambi interminabili sulle diagonali del giorno d'oggi, o l'arcigna resistenza che alcuni pallettari sanno mettere in campo



- fabioborgFedelissimo
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"



Fabio.
- giperNuovo arrivato
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
- fabioborgFedelissimo
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
@giper ha scritto:Che scorretto quel M. Zverev a sfruttare la potenza dei colpi di Murray per fare volee profonde senza nemmano faticare, così sono capaci tutti.


Fabio.
- spalamaAssiduo
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
1) a tennis il regolamento non impone alcuno stile di gioco, alcuna velocità di palla, alcuna altezza massima dei colpi sopra la rete ergo i pallettari sono legali, non sono sleali, perseguono lo stesso obiettivo degli altri, e nel tennis ci stanno e ci devono stare.
Chi perde contro i pallettari semplicemente non ha una tattica o una tecnica, o semplicemente la testa, per contrapporsi efficacemente a quello stile di gioco.
2) Chi denigra un avversario durante o a fine partita va tacciato di comportamento antisportivo, oltre che di maleducazione, ed andrebbe sanzionato (a calcio ad esempio vieni espulso anche a partita finita mentre vai negli spogliatoi oppure finchè sei nel recinto della struttura e non hai varcato il cancello di uscita).
3) A tutti noi piacerebbe vedere giocare e saper giocare come Sampras o Federer, ma sia a livello pro, che sicuramente tra di noi, di gente così dotata e votata all'attacco non ce n'è più tantissima.
Sicuramente c'è più gente che gioca in modo completo in tutto le zone del campo, ed i difensori strenui non sono moltissimi, nemmeno loro al pari dei giocatori serve&volley.
Ma non per questo siamo nostalgici di Pietrangeli o dobbiamo per forza pensare ai gesti bianchi di Gianni Clerici o Lea Pericoli.
4) Chi dice che gli attrezzi non dovrebbero essere più grandi di 95" non conosce bene gli attrezzi moderni, in quanto tutti quelli che giocano Head e moltissimi di quelli che giocano Wilson, giocano con piatti da 95 (la prestige è 95" e non 98"). Quindi non è scendendo di dimensione che cambia il tennis.
5) I due più grandi giocatori degli ultimi anni per numero di slam vinti, Sampras e Federer, hanno vinto con una racchetta da 85" pesante da 355 a 400 grammi, e di concezione di trenta anni fa.
Siamo sicuri che le dimensioni contano???
6) Se si vanno a vedere vecchi filmati di Borg, ad esempio, lo si vede vincere con la racchetta di legno, contro Lendl già dotato di racchetta di grafite, ed anche all'epoca giravano già racchette di alluminio o di fibra, che contro il legno perdevano.
C'era un certo Roscoe Tanner che con l'alluminio serviva già a duecento all'ora ai tempi in cui Borg vinceva 5 Wimbledon con in legno.
7) Le profilate e tubolari, contro le quali ci si scaglia per l'abbrutimento progressivo di questo sport, senza l'avvento delle nuove corde in poliestere non sono mai state usate da nessuno con profitto.
Le nuove corde hanno dato un senso a questa tipologia di racchette, ma hanno reso più efficaci anche le boxed, pesanti e flessibili.
8)La battaglia dei materiali credo che oramai sia stata persa a meno di clamorosi ripensamenti della Federazione Internazionale, l'unica che può intervenire a livello regolamentare.
Purtroppo non sapremo mai se continuando a costruire racchette in legno di concenzione sempre più moderna il gioco sarebbe stato migliore o si sarebbe arrivati allo stesso punto di oggi. L'esperimento più evoluto con il legno lo ha fatto la Prince con la Prince Woodie (unico racchettone in legno mai realizzato e stratificato con la grafite), non sappiamo se si sarebbero potute realizzare racchette più rigide e potenti, magari profilate anche con il legno, semplicemente perchè le aziende hanno virato sui nuovi materiali, più economici ed industrializzabili (prima in Taiwan e poi in Cina) aumentando i profitti.
9) Il tennis di oggi di cui tanto si parla è noioso?
Dipende, ho visto partite noiosissime negli anni 70 con il legno, negli anni 80 con le fibre, negli anni 90 con la grafite, e così via.
Secondo me riflette più l'evoluzione fisica dei giocatori che quella tecnica, anche legata ai nuovi materiali.
Oggi quando si parla di scambi noiosi sulle diagonali parliamo di 10-12 scambi al massimo, oggi un match 2 su 3 dura mediamente 2 ore, oggi come uno dei due tennisti accorcia la palla l'altro entra in campo e prova a guadagnare la rete, insomma oggi per chi mastica tennis e ne ha masticato sui campi, facendo tornei, vede un livellamento abbastanza uniforme verso l'alto.
Secondo me il problema è questo, sembrano tutti uguali, impostati allo stesso modo, con un unico foglio tattico da seguire.
In questo il tennis di oggi è un pò noioso, e lo vedi soprattutto guardando i tornei della wta.
10) Cosa si può fare per renderlo più avvincente senza dover aspettare doni del cielo come Sapras e Federer?
Faccio le mie proposte:
1) Reintroduzione del legno con % minima del 70% nelle racchette.
2) A livello professionistico vietate le incordature full mono.
3) Abolizione del rovescio a due mani dagli under 14 in poi.
- fabioborgFedelissimo
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
Unico dubbio sull'ultima proposta che contrasta la tua affermazione sul punto 1 e sopratutto sul fatto che presumo i maestri di nuova generazione non saprebbero certamente insegnare il rovescio ad una mano.

Fabio.
- OspiteOspite
Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
- OspiteOspite
Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
http://www.federtennis.it/DettaglioNews.asp?IDNews=83386@Dagoberto ha scritto:http://www.supertennis.tv/archivio-news/516-mats-wilander-%E2%80%9Cquesto-tennis-mi-piace-ma-lo-cambierei%E2%80%9D.html
- spalamaAssiduo
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
La racchetta deve essere tenuta da una mano solamente per tutto l'arco del colpo successivo all'apertura, non solo al momento del contatto tra le corde e la pallina.
La reintroduzione del rovescio ad una mano sarebbe una vera rivoluzione tecnica.
I maestri lo insegnerebbero alla pari di come insegnano quello a due mani, è solo una questione di pigrizia mentale da vincere.
@Dagoberto, sono articoli condivisibili nei contenuti e purtroppo c'è una frase che racchiude molto del mio pensiero a riguardo: i maestri e gli allievi non amano i fallimenti.
E' vero tutto, gli attrezzi, le superfici, la preparazione fisica, tutto ha contribuito alla meccanizzazione del tennis, ma soprattutto è mancato un approccio critico all'insegnamento del tennis moderno, si insegna a giocare a tennis così perchè oggi si gioca così, dritto per dritto, rovescio a due mani, dritto in top, servizio in kick, il back non esiste, non ti inventare niente, non cambiare mai tu per primo la diagonale, colpisci la palla sempre allo stesso modo, mettiti li non ti spostare e vinciamo la partita.
E' un tennis diverso, che personalmente a me non piace, ma che a dirlo sia Wilander, francamente lascia il tempo che trova.
Lui, il più noioso dei tennisti dell'era moderna, il più palloso svedese che abbia calcato i campi da tennis, che in confronto Borg era Federer.
Lui giocava con una racchetta dal flex paragonabile a quelle di legno, ma lui, gli altri già giocavano con racchette dai flex simili a quelli di oggi.
Lui che dice che la pallina arrivava più veloce allora.
Come fa a dirlo se non gioca contro questi di adesso, tra l'altro quella di adesso forse camminerà meno, o uguale, ma sono sicuro che gli piega la racchetta per quanto è più complessa e quindi pesante.
Adesso è più facile rispondere con gli ovali grandi.....Ma l'oversize fu inventato da Prince, anzi dal sig. Howard Head di Prince, nel 1976, dico 1976!!!
http://www.80s-tennis.com/pages/prince.html
Ma quante castronerie.
Le superfici, prima US OPEN si giocavano sulla terra verde di Forest Hills, e gli Australian Open sull'erba di Sydney.
Prima sull'erba non si giocava, la palla nemmeno rimbalzava, dai non si poteva guardare.
Ma pure sul cemento non è che si giocasse moltissimo.
Che poi abbiano rallentata tutto troppo è un dato di fatto.
Non serviva arrivare a tale omogeneizzazione di materiali e superfici, poi si parla di corde, ma forse non sa che oramai sono moltissimi a giocare con ibrido budello/mono.
Poi parla del serve and volley, lui che andava a rete solo per dare la mano all'avversario, mentre gli altri si ammazzavano di scatti in avanti per aggredirlo e lui che gli tirava quei "cani morti" da fondo campo senza sbagliare per tre quarti d'ora.....
Il serve and volley è più diffcile perchè è aumentata la velocità del gioco, perchè i giocatori sono più fisici e tirano più forte, si allenano in palestra, si allenano sulla risposta al servizio, si allenano sul passante.....ai suoi tempi si allenava solo Lendl e qualche altro disperato, gli altri facevano la bella vita (lui compreso).
- fabioborgFedelissimo
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"





Fabio.
P.S. Persona tra l'altro squisita che ho avuto modo di conoscere assieme a Leconte e Bruguera.
- fabioborgFedelissimo
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
Sai qual'e' il vero problema secondo me?? E' che a partire dalle scuole tennis stanno formando tutti giocatori uguali, fatti con lo stesso stampo, si mettono a fondo campo e da li' non li muovi neanche con le bombe, rovescio bimane, gioco al volo non sanno neanche cos'e' , palle corte ogni tanto e quando vengono chiamati avanti....ritornano indietro per paura@spalama ha scritto:@Fabioborg, hai ragione, l'abolizione del rovescio a due mani contrasta col regolamento di gioco, che appunto andrebbe modificato vietando la pratica dei colpi a due mani, pena la perdita del punto, perchè la regola deve valere per il dritto, per il rovescio, per le volèè e per gli altri colpi.
La racchetta deve essere tenuta da una mano solamente per tutto l'arco del colpo successivo all'apertura, non solo al momento del contatto tra le corde e la pallina.
La reintroduzione del rovescio ad una mano sarebbe una vera rivoluzione tecnica.
I maestri lo insegnerebbero alla pari di come insegnano quello a due mani, è solo una questione di pigrizia mentale da vincere.
@Dagoberto, sono articoli condivisibili nei contenuti e purtroppo c'è una frase che racchiude molto del mio pensiero a riguardo: i maestri e gli allievi non amano i fallimenti.
E' vero tutto, gli attrezzi, le superfici, la preparazione fisica, tutto ha contribuito alla meccanizzazione del tennis, ma soprattutto è mancato un approccio critico all'insegnamento del tennis moderno, si insegna a giocare a tennis così perchè oggi si gioca così, dritto per dritto, rovescio a due mani, dritto in top, servizio in kick, il back non esiste, non ti inventare niente, non cambiare mai tu per primo la diagonale, colpisci la palla sempre allo stesso modo, mettiti li non ti spostare e vinciamo la partita.
E' un tennis diverso, che personalmente a me non piace, ma che a dirlo sia Wilander, francamente lascia il tempo che trova.
Lui, il più noioso dei tennisti dell'era moderna, il più palloso svedese che abbia calcato i campi da tennis, che in confronto Borg era Federer.
Lui giocava con una racchetta dal flex paragonabile a quelle di legno, ma lui, gli altri già giocavano con racchette dai flex simili a quelli di oggi.
Lui che dice che la pallina arrivava più veloce allora.
Come fa a dirlo se non gioca contro questi di adesso, tra l'altro quella di adesso forse camminerà meno, o uguale, ma sono sicuro che gli piega la racchetta per quanto è più complessa e quindi pesante.
Adesso è più facile rispondere con gli ovali grandi.....Ma l'oversize fu inventato da Prince, anzi dal sig. Howard Head di Prince, nel 1976, dico 1976!!!
http://www.80s-tennis.com/pages/prince.html
Ma quante castronerie.
Le superfici, prima US OPEN si giocavano sulla terra verde di Forest Hills, e gli Australian Open sull'erba di Sydney.
Prima sull'erba non si giocava, la palla nemmeno rimbalzava, dai non si poteva guardare.
Ma pure sul cemento non è che si giocasse moltissimo.
Che poi abbiano rallentata tutto troppo è un dato di fatto.
Non serviva arrivare a tale omogeneizzazione di materiali e superfici, poi si parla di corde, ma forse non sa che oramai sono moltissimi a giocare con ibrido budello/mono.
Poi parla del serve and volley, lui che andava a rete solo per dare la mano all'avversario, mentre gli altri si ammazzavano di scatti in avanti per aggredirlo e lui che gli tirava quei "cani morti" da fondo campo senza sbagliare per tre quarti d'ora.....
Il serve and volley è più diffcile perchè è aumentata la velocità del gioco, perchè i giocatori sono più fisici e tirano più forte, si allenano in palestra, si allenano sulla risposta al servizio, si allenano sul passante.....ai suoi tempi si allenava solo Lendl e qualche altro disperato, gli altri facevano la bella vita (lui compreso).


e' questo che a me fa piu' paura...gioco troppo standardizzato...nessuno che prova qualcosa di diverso, back di rovescio neanche parlarne.
Io nel io piccolo almeno ci provo..con tutti i miei limiti tecnici ed fisici , ma almeno ci provo....

Fabio.
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
@spalama ha scritto:
Poi parla del serve and volley, lui che andava a rete solo per dare la mano all'avversario, mentre gli altri si ammazzavano di scatti in avanti per aggredirlo e lui che gli tirava quei "cani morti" da fondo campo senza sbagliare per tre quarti d'ora.....
Il serve and volley è più diffcile perchè è aumentata la velocità del gioco, perchè i giocatori sono più fisici e tirano più forte, si allenano in palestra, si allenano sulla risposta al servizio, si allenano sul passante.....ai suoi tempi si allenava solo Lendl e qualche altro disperato, gli altri facevano la bella vita (lui compreso).
Condivido il tuo pensiero in questa discussione, ma su Wilander due imprecisioni te le contesto:
1) Wilander si allenava e pure tanto ed infatti correva come un dannato, ha cominciato a tirare i remi in barca dopo essere diventato n. 1 nel 1989 dopo aver battuto Lendl in una battaglia epica a Flushing Meadows;
2) Wilander nasce come "pedalatore da fondo", ma si è saputo costruire con il tempo un dignitosissimo gioco a rete, tanto è vero che la succitata finale del 1989 con Lendl l'ha vinta attaccando come un matto, ci sono i video su you tube e ti meraviglierai a vedere Mats fare frequentissimamente il serve and volley!
- OspiteOspite
Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
- spalamaAssiduo
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
Anche lui però era un amante della bella vita, come molti tennisti che ora si mostrano preoccupati della fisicità del tennis moderno.
Ma in tutti gli sport è accaduta la stessa cosa, la preparazione fisica la fa da padrone in ogni disciplina oramai, a scapito del talento.
Il talento ti capita, il resto lo costruisci.
Lo sport è diventato un lavoro, un business per troppa gente.
Un giocatore viaggia con il coach, il preparatore fisico, il terapista, lo sparring partner, e quando può anche col mental coach.
Non si parla più di un giocatore ma di un team per ogni giocatore.
Diciamo che siamo all'esasperazione della costruzione.
La domanda vera è: perchè se negli ultimi anni 31 tornei dello Slam e non so quante settimane da numeri 1, sono a favore di giocatori di stampo classico, con rovescio ad una mano, dritto poco coperto, gran servizio e gran gioco a rete (Sampras e Federer), con racchette da 85"-90" e pesi 350-400 grammi, corde in budello/ibrido, tutte le accademie e le scuole del mondo indirizzano gli allievi verso un altro modello di gioco e di tecnica?
Perchè stiamo sempre li: accecati dal fatto che così può giocare solo uno con un talento divino, ed in attesa che ci capiti un altro talento dal cielo, allora costruiamo tanti operai medi che qualche soddisfazione in termini economici se la tolgono, cioè ci campano. Ed allora via a botte di rovescio a due mani, costruendo automi che sanno fare due cose fatte bene, che non devono pensare troppo se non a mettere quei due colpi in quella porzione di campo per tutta la durata della partita.
Degli atleti "impiegati" del tennis più che dei giocatori.
E comunque in questo momento nonc'è solo Federer a giocare un bel tennis, ce ne sono molti altri che ci fanno ben sperare per il futuro del tennis.
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
@spalama ha scritto:No nessuno vuole trasformare Wilander in scamorza, figurati, è stato un grande interprete del tennis in un momento poco brillante del nostro sport, ad avercelo noi un Wilander. Magari.
Anche lui però era un amante della bella vita, come molti tennisti che ora si mostrano preoccupati della fisicità del tennis moderno.
Spalama so che sei una persona competente, ma mi sa che su Wilander e quell'epoca tennistica i tuoi ricordi sono un po' difettosi. Epoca poco brillante del nostro sport, gli anni in cui i migliori erano Lendl, McEnroe, Becker, Edberg e c'erano giocatori come Mecir, Leconte e Noah!? Quanto al fatto che Wilander amasse la bella vita, si sicuramente, ma negli anni dal 1983 al 1988 si allenato più che duramente, ha cominciato a mollare dopo aver coronato il sogno di detronizzare Lendl e diventare n. 1 del mondo.
- MaffaUtente attivo
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
- spalamaAssiduo
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Re: Dedicato a "quelli che giocano un bel tennis"
E' che c'è tanta gente che non gli va di fare nulla e che intravede nel tennis la possibilità di guadagnare qualche soldo, senza studiare, senza impegnarsi, fai due tornei, prendi un minimo di classifica, investi 400 euro per un corso di due giorni in cui diventi istruttore di tennis, istruttore di padel, e giudice arbitro, ti metti in campo a tirare quattro palle accanto ad un maestro scoglionato, incazzato con la FIT, non capisci nulla di nulla, nè di tennis, nè di preparazione fisica, nè di didattica, fai lo sgarzellino al circolo tutto il giorno, ti fai qualche lezione privata, tiri a campare, l'anno dopo ti fai l'altro corso FIT e diventi istruttore di secondo livello in due giorni, e così via....
E da questa gente, incluse le migliaia di maestri che campano nei circoli e di circoli, che più che altro sono circoli dopolavoristici, che cosa ci aspettiamo?
Che tirino fuori il talento dei ragazzini che si iscrivono alle loro scuole tennis?
Gaudenzi per trovare la sua strada nel tennis professionistico è dovuto andare ad allenarsi in Austria con Muster.
Le Italiane, Errani, Schiavone, Pennetta, per citare chi ha vinto qualcosa negli ultimi anni, sono tutte figlie di accademie spagnole, e parlano spagnolo.
Fognini pure sta provando a raddrizzarsi con il contributo di allenatori stranieri.
La Giorgi da quando è tornata in Italia non fa progressi, e meno male che non si è piegata alle logiche federali, come invece ha fatto Quinzi che è drammaticamente scomparso.
Ripeto, abbiamo solo due esempi di giocatori italiani con coach italiani, Seppi e Vinci.
Non esistono accademie di livello per i giovani.
I nostri ex tennisti non si dedicano alla carriera di coach, non c'è sviluppo e crescita del movimento a livello professionistico.
In questo contesto cosa vuoi tirare fuori?
In Spagna almeno hanno una identità stilistica, hanno una scuola, sono uniformati ad uno stile di gioco, hanno una serie di replicanti che giocano un tennis standard e che ha prodotto più di qualche risultato.
In Svizzera sono stati baciati dal sole, con Federer e Wawrinka, ma siamo sicuri che se fossero nati cento chilometri più a sud della svizzera, quei due adesso sarebbero i tennisti che sono?
In America non so come vadano le cose a livello di scuola, so che quando ero piccolo io, i maestri ci raccontavano che in america, per abituare gli allievi a giocare sui campi veloci, non insegnavano subito i colpi da fondo, ma gli insegnavano a palleggiare al volo, a giocare le volè prima che i colpi di rimbalzo.
E comunque hanno avuto Bollettieri che ha sfornato campioni a tutto spiano per un gran periodo di tempo.
Gli australiani e gli inglesi, che erano, causa erba, i fautori della scuola del serve and volley, si sono ritrovati ad essere numeri uno del mondo con due fabbri, Hewitt e Murray.
Per giocare il serve and volley ci vule fisico, tecnica, testa, allenamento tecnico specifico, ma che siamo matti!! Mettiti a fondo, rovescio a due mani, a randellare, se sono diventati numeri uno due come Hewitt e Murray, vuoi che non ci arriviamo pure noi'
Chi te lo fa fare ad impelagarti nel serve and volley, mica sei Federer o Sampras.
E continuiamo così.
P.S. Wilander lo ricordo bene, e la supremazia Wilander di quegli anni non ha fatto bene al nostro sport, intendevo quello.

