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Dom 29 Mag 2016 - 12:01
Mi sono imbattuto in questo articolone  e ve lo riporto [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]


L’immagine di unRaffaello Barbalonga, un grande esperto di evoluzione delle racchette nella storia, ma soprattutto di tecniche costruttive della grafite, porta avanti da qualche anno una ricerca il cui scopo è quello di valorizzare la tecnicità dei servizi e delle competenze nel comparto tennis. In relazione a queste considerazioni, non potevo esimermi dal chiedergli come stesse procedendo e quali fossero gli out-put, perché il progetto mi piace, è ambizioso ed ha a che fare con il tennis giocato, quello dedicato agli appassionati.
ARTECH / pro-stock Artengo 20160523_231219-1-576x1024Raffaello Barbalonga davanti alla sua famosa rastrelliera di telai storici
Come nasce il Progetto? Qual è il principio ispiratore?

Il progetto Artech nasce dalla necessità di scollegare il marchio Artengo dalla percezione di prodotto economico, come viene ingiustamente etichettato. Ci stiamo concentrando sul vero fruitore del prodotto, l’appassionato, che ha esigenze diverse rispetto al professionista e che vuole, allo stesso tempo, un telaio di qualità, giocabile, solido e appagante su tutti i fronti.

ARTECH / pro-stock Artengo Artech4b-1024x576

Qual è l’obiettivo? Cosa volete realizzare con le nuove Artech?

L’obiettivo è unico, fornire un prodotto sviluppato in campo, con e per gli appassionati di tennis, che piaccia per la resa e che sia soddisfacente anche a livello estetico, con scelte cromatiche che ricalchino il carattere agonstico delle nuove racchette. Allo stesso tempo, la base di partenza è quella di offrire una prodotto di qualità, per materiali impiegati e comportamento dinamico, e per questo abbiamo sviluppato un prodotto che non è votato all’economia, ma alla prestazione. In poche parole, abbiamo voluto realizzare le Pro Stock di Artengo, materiali di qualità e telai messi a punto da una squadra di tecnici.

A parte te, chi ha lavorato al progetto?

In Decathlon Modena si è creato una sorta di laboratorio dove facciamo ricerca e sviluppo e privilegiamo i servizi tecnici come l’incordatura e la customizzazione. In questa direzione abbiamo presto coniugato le nostre progettualità con il know how di Pro-T-One, dell’Ing. Gabriele Medri, dando vita a tante idee nel cassetto. Parallelamente é nato il gruppo ”Quindicizero” che si occupa di eventi che hanno l’obiettivo di dare consapevolezza al tennista contemporaneo.

Dal punto di vista delle racchette, da dove siete partiti?

Il tutto è cominciato quando ho visto come fossero all’interno le nuove Artengo TR990. Completamente piene e con la balsa e core foam, una manifattura assolutamente di alto alto livello. Mi sono chiesto quanto costasse produrre un telaio di quel genere. Le ho fatte analizzare a Gabriele Medri ed anche lui è rimasto di stucco. In effetti l’aspetto tecnologico di questi telai era troppo in ombra. Ho chiesto in azienda e mi hanno fatto parlare direttamente col capo prodotto a Shenzhen. Lui mi ha confermato che i prodotti erano realizzati con stuoie complesse, non semplici plain wave, ma twill di origine Japan, i migliori in circolazione. A quel punto abbiamo pensato che forse era giusto evidenziare questi prodotti ingiustamente etichettati come ”economici”.

Materiali di qualità, ma su quali telai li avete applicati?

Abbiamo fatto diverse prove e sono in arrivo altri telai definitivi, ma per ora posso dirti che il telaio che presenteremo a breve è basato su uno stampo H21, 97,5 pollici, già presente nella linea Artengo, sotto il nome di TR930, ma non valorizzato a dovere. Si tratta di una racchetta boxed beam, dal gusto classico e agonistico, pastosa e stabile, con un dato di flessibilità pari a 57 punti Ra, che garantisce quella sensibilità dell’attrezzo, che gli appassionati vogliono ritrovare nel proprio telaio. Abbiamo allo studio, poi, un modello profilato, per coprire la fascia di utenti che ricercano un telaio, sempre di qualità, ma più facile da gestire.

ARTECH / pro-stock Artengo Artech2b-1024x576

Riguardo al peso della racchetta, cosa avete scelto?

Tre pesi diversi, 305, 315 e 325, di cui l’ultima è denominata “Nos”, per l’effetto spinta che consente la massa del telaio.

ARTECH / pro-stock Artengo Artech3b-1024x576

Quindi, state tentando anche di cambiare l’appeal del marchio, ma l’estetica del prodotto?

Esatto. Abbiamo ridefinito i parametri di un telaio che sarebbe stato pienamente degno del mercato,  ma forse a causa di alcuni particolari, non era stato apprezzato. Abbiamo lavorato sulle caratteristiche tecniche e dinamiche, quelle che devono costituire il vero appeal del prodotto e che devono rappresentare il motivo di scelta di una racchetta rispetto ad un’altra. Ovviamente, abbiamo rivisitato anche il look, con delle livree più austere e meno vivaci, perché l’estetica deve trasmettere quel senso di agonismo per cui è stata creata. Ho avuto modo di far vedere le nuove racchette ad alcuni clienti e subito mi hanno chiesto se potessero acquistarle.

Considerando il lavoro che c’è dietro al progetto Artech e i materiali adoperati, il prezzo non sarà in linea con lo spirito Decathlon?

Assolutamente, qualora il progetto prendesse vita commerciale, il prezzo resterebbe contenuto, ben oltre ogni aspettativa e nella filosofia del brand. Questo è un segnale che dovrebbe far riflettere gli appasionati sul rapporto qualità/prezzo dei prodotti che acquistano.


ARTECH / pro-stock Artengo Artech4b-1024x576




Innanzitutto faccio un grande plauso agli ideatori e all'iniziativa, assolutamete speciale e interessante che spero incontri il successo che merita. Dalle foto delle racchette mi pare chiaro che siete partiti da 2 stampi, uno di quelli proprietari di Artengo (inconfondibili gli steli) ed un'altro che sembra il classico Head MP.
Visto che sul forum è presente Raffaello Barbalonga colgo l'occasione per rivolgergli qualche domanda su questa linea di prodotti
che mi viene spontanea dopo aver letto l'articolo che mi ha instillato molta curiosità.

Dal sito del Decathlon ho notato che non sono più listate le 920/930 che erano quelle fatte con uno stampo simil-prestige, quindi quella racchetta viene cessata come prodotto Artengo (sul sito non è più listata) e reincanalata nella linea Artech? Se è possibile saperlo si tratta di un'operazione di valorizzazione del medesimo prodotto o a seguito degli studi hai fatto introdurre delle modifiche di costruzione? In sostanza andate a valorizzare meglio le qualità esistente e non adeguatamente commercializzate o andate ad aggiungere altra qualità e innovazione a prodotti già buoni?

Nell'articolo dici di rivolgerti agli appassionati, partendo dall'assunto che l'appassionato ha esigenze diverse (e implicitamente inferiori) rispetto all'agonista/professionista. Secondo me questo punto di vista, commercialmente parlando, è un grosso errore.
Nello sport c'è sempre l'elemento competitivo e a nessuno piace essere inquadrato, anche se sa di esserlo, come amatore di turno perchè taglia le gambe alla potenzialità, alla speranza di miglioramento, motore dell'impegno della persona, e questa tendenza è palesemente riflessa sul mercato degli attrezzi sportivi, viceversa non vedresti principianti e amatori armati di PS97, Blade, Radical, PD-APD, Prestige e quant'altro circola in ATP. Da qui lancio una domanda e un suggerimento. Il progetto è interessante, alle spalle ci sono persone valide e intelligenti, è un'iniziativa senza precedenti. Probabilmente avete già in mente un lancio coi fiocchi, ma sei sicuro che una linea di racchette del genere non meriti di godere di un traino commerciale in competizioni ufficiali di medio livello dove ancora non girano troppi soldi ma hanno un seguito vicino all'utente finale appassionato? La contestualizzazione del prodotto, l'inserimento fra una concorrenza selezionata è propaganda esso stesso. Al sodo, perchè non provate a metterle in mano ai terza categoria? Le caratteristiche intrinseche dell'attrezzo lo permetterebbero o si tratta di telai materialmente inadeguati per quel livello di giocatori? Scusa le tante domande ma il progetto è veramente interessante e mi ha animato molta curiosità

In definitiva: "cosa volete fare da grandi"?
Volete fare la Artengo "deluxe" confinata nel mondo Decathlon o volete uscire dalla cuccia e andare a giocare con gli altri?

Tanti Auguri, e buona fortuna cheers
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Dom 29 Mag 2016 - 13:29
Belle domande...mi associo
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Dom 29 Mag 2016 - 18:10
Anch'io mi associo alle lodi, e vorrei aggiungere una domanda: Ma proprio a shenzen bisogna costruirle?
Di quanto farebbe lievitare i costi di uno di questi telai il riportare la produzione in europa, magari addirittura in italia?
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Mar 14 Giu 2016 - 20:23
Temo che costerebbe tanto di più.
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Mar 14 Giu 2016 - 20:24
Io mi prenoterei già per una coppia di artech 315 o addirittura 325 grammi, vista la competenza e serietà dei promotori di questa iniziativa.
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Mer 15 Giu 2016 - 9:38
paoletto ha scritto:Anch'io mi associo alle lodi, e vorrei aggiungere una domanda: Ma proprio a shenzen bisogna costruirle?
Di quanto farebbe lievitare i costi di uno di questi telai il riportare la produzione in europa, magari addirittura in italia?

Probabilmente tantissimo. In ogni caso i cinesi sanno fare tutto e con qualunque tipo di tolleranza: se la richiesta è di un milione di telai con tolleranza di 2g l'uno dall'altro te li fanno, se glieli chiedi con tolleranza di 10g te li fanno lo stesso. Cambia solo il prezzo, ma sono in grado di fare qualunque cosa.
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Mer 15 Giu 2016 - 23:55
ThirdEye_ ha scritto:
paoletto ha scritto:Anch'io mi associo alle lodi, e vorrei aggiungere una domanda: Ma proprio a shenzen bisogna costruirle?
Di quanto farebbe lievitare i costi di uno di questi telai il riportare la produzione in europa, magari addirittura in italia?

Probabilmente tantissimo. In ogni caso i cinesi sanno fare tutto e con qualunque tipo di tolleranza: se la richiesta è di un milione di telai con tolleranza di 2g l'uno dall'altro te li fanno, se glieli chiedi con tolleranza di 10g te li fanno lo stesso. Cambia solo il prezzo, ma sono in grado di fare qualunque cosa.


Ma allora com'e' che fino ad una decina di anni fa le head retail le facevano in austria e cz e costavano come ora, o le prokennex redondo made in usa?
A me questa storia del "probabilmente tantissimo" non convince affatto. tanto piu che ormai i costi della manodopera cinese stanno lievitando anno dopo anno.
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Gio 16 Giu 2016 - 16:31
Le Head made in Austria costavano come le attuali Graphene?
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Gio 16 Giu 2016 - 16:41
ThirdEye_ ha scritto:Le Head made in Austria costavano come le attuali Graphene?

credo che non si siano mai passati i 200/220€ retail
D'altra parte i prezzi  dovevano comunque essere allineati a quelli delle altre case come wilson e prince, che producevano gia da anni in cina.
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Gio 16 Giu 2016 - 17:42
paoletto ha scritto:
ThirdEye_ ha scritto:
paoletto ha scritto:Anch'io mi associo alle lodi, e vorrei aggiungere una domanda: Ma proprio a shenzen bisogna costruirle?
Di quanto farebbe lievitare i costi di uno di questi telai il riportare la produzione in europa, magari addirittura in italia?

Probabilmente tantissimo. In ogni caso i cinesi sanno fare tutto e con qualunque tipo di tolleranza: se la richiesta è di un milione di telai con tolleranza di 2g l'uno dall'altro te li fanno, se glieli chiedi con tolleranza di 10g te li fanno lo stesso. Cambia solo il prezzo, ma sono in grado di fare qualunque cosa.


Ma allora com'e' che fino ad una decina di anni fa le head retail le facevano in austria e cz e costavano come ora, o le prokennex redondo made in usa?
A me questa storia del "probabilmente tantissimo" non convince affatto. tanto piu che ormai i costi della manodopera cinese stanno lievitando anno dopo anno.
Non so da quando la Head ha cominciato a produrre le racchette in Cina, ma sono sicuro che, anni 90, con la produzione incentrata in Austria, i prezzi erano nettamente superiori agli attuali. Esempio, se oggi compri una Prestige a €160/€170, nel 92 comprai una Genesis, top di gamma come la Prestige, a 600000 lire!!! Confrontate gli stipendi dell'epoca con quelli attuali e capirete quanto effettivamente costavano le racchette allora!!!
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Gio 16 Giu 2016 - 18:33
Per fare un paragone ho visto una Prestige 600 (quella argento/verde del 1991) nuova sigillata con ancora il cartellino del prezzo che recitava Lire 489.000. Oggi 25 anni esatti dopo una Prestige viaggia intorno ai 200€, che sono le vecchie 400.000 lire. Solo che la Prestige del 91 era fatta in Austria con tolleranze quasi nulle e materiali buoni, quelle di oggi sono made in Cina, ci ballano fino a 15 grammi da un telaio all'altro e non voglio infierire sulla qualità dei materiali.


Comunque appoggio pienamente [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link], i cinesi sanno fare prodotti di ogni livello qualitativo dal più scadente al più elevato, dipende tutto da quanto si vuole spendere. In generale il prodotto cinese di qualità elevata è poco diffuso per 2 motivi.
1) COSTI la qualità costa sia in Occidente che in Cina, la differenza sostanziale è che il prodotto scadente da loro costa oscenamente poco mentre da noi costa comunque abbastanza da rendere anticonveniente produrlo (per cui lo fanno loro), mentre il prodotto di qualità è vero che da loro costa comunque meno, ma non così tanto meno.
2) MARKETING per il discorso di cui sopra in occidente siamo stati invasi da prodotti cinesi di infima qualità per cui oggi il made in china è percepito come scadente a prescindere dalla qualità intrinseca del'oggetto, per cui paradossalmente oggi le aziende posizionano sugli alti segmenti di mercato prodotti non più made in china, ma che se fossero stati fatti in cina a parità di costo sarebbero stati di qualità migliore.
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Gio 16 Giu 2016 - 18:57
fil27t ha scritto:Per fare un paragone ho visto una Prestige 600 (quella argento/verde del 1991) nuova sigillata con ancora il cartellino del prezzo che recitava Lire 489.000. Oggi 25 anni esatti dopo una Prestige viaggia intorno ai 200€, che sono le vecchie 400.000 lire. Solo che la Prestige del 91 era fatta in Austria con tolleranze quasi nulle e materiali buoni, quelle di oggi sono made in Cina, ci ballano fino a 15 grammi da un telaio all'altro e non voglio infierire sulla qualità dei materiali.


Comunque appoggio pienamente [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link], i cinesi sanno fare prodotti di ogni livello qualitativo dal più scadente al più elevato, dipende tutto da quanto si vuole spendere. In generale il prodotto cinese di qualità elevata è poco diffuso per 2 motivi.
1) COSTI la qualità costa sia in Occidente che in Cina, la differenza sostanziale è che il prodotto scadente da loro costa oscenamente poco mentre da noi costa comunque abbastanza da rendere anticonveniente produrlo (per cui lo fanno loro), mentre il prodotto di qualità è vero che da loro costa comunque meno, ma non così tanto meno.
2) MARKETING per il discorso di cui sopra in occidente siamo stati invasi da prodotti cinesi di infima qualità per cui oggi il made in china è percepito come scadente a prescindere dalla qualità intrinseca del'oggetto, per cui paradossalmente oggi le aziende posizionano sugli alti segmenti di mercato prodotti non più made in china, ma che se fossero stati fatti in cina a parità di costo sarebbero stati di qualità migliore.
Secondo te 489000 lire del 1991 equivalgono ai €200 di oggi? Suspect
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Gio 16 Giu 2016 - 19:39
400 mila di allora = 400 euro. È questa la conversione non ufficiale ma della realtà dei fatti
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Gio 16 Giu 2016 - 21:18
babolat94 ha scritto:400 mila di allora = 400 euro. È questa la conversione non ufficiale ma della realtà dei fatti
Verosimilmente, probabilmente anche qualcosa in più.  Wink
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Gio 16 Giu 2016 - 21:24
Avete pienamente ragione e la penso come voi, nel post avevo scritto la conversione puramente valutaria. Prendendo uno stipendio "base" di 1.200.000 lire di allora, che sono i 1.200 € di oggi, una racchetta di quel livello allora costava quasi 1/2 stipendio, oggi "solo" 1/6.  Sempre per paragoni 500.000 lire erano 1/60 di una Thema oggi 200€ sono 1/60 di una Punto
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Gio 16 Giu 2016 - 21:26
fil27t ha scritto:Avete pienamente ragione e la penso come voi, nel post avevo scritto la conversione puramente valutaria. Prendendo uno stipendio "base" di 1.200.000 lire di allora, che sono i 1.200 € di oggi, una racchetta di quel livello allora costava quasi 1/2 stipendio, oggi "solo" 1/6.
Perfetto, era proprio quello che volevo intendere  cheers
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Ven 17 Giu 2016 - 23:21
babolat94 ha scritto:400 mila di allora = 400 euro. È questa la conversione non ufficiale ma della realtà dei fatti

489.000 Lire del 1991 equivalgono a 457 € del 2016 (calcolato su questo sito ISTAT: http://rivaluta.istat.it/Rivaluta/)

il che conferma appieno quanto scritto da voi: le racchette oggi costano (prezzo di listino) meno della metà di 25 anni fa.
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Sab 18 Giu 2016 - 12:13
fil27t ha scritto:Avete pienamente ragione e la penso come voi, nel post avevo scritto la conversione puramente valutaria. Prendendo uno stipendio "base" di 1.200.000 lire di allora, che sono i 1.200 € di oggi, una racchetta di quel livello allora costava quasi 1/2 stipendio, oggi "solo" 1/6.  Sempre per paragoni 500.000 lire erano 1/60 di una Thema oggi 200€ sono 1/60 di una Punto
mh, purtroppo il 1.200.000 di lire di ieri, ad oggi sono 600 €...
gli stipendi sono stati capaci di convertirli bene, tutto il resto no... Sad
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Sab 18 Giu 2016 - 14:12
se quello che scrivete, e a cui sembra crediate, fosse vero, com'e' che le rakke yonex made in japan costano tanto quanto le altre? da quanto mi risulta in Japan gli stipendi e il costo della vita sono ben piu alti che da noi.
Secondariamente negli anni 90 marchi come prince eccetera gia fabbricavano in cina, tailandia o taiwan.
Quindi l'equazione non ha proprio senso.

Magari la verita' e' che prima i produttori marginavano di piu sui telai, e adesso non piu.
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Lun 20 Giu 2016 - 7:33
Yonex in Giappone ha prezzi mediamente più alti del 30% rispetto agli altri mercati, la scelta di prezzi allineati agli altri è legata a politiche di mercato e dalla contemporanea, e voluta, scelta di indebolire lo Yen per lungo tempo per favorire l'export.

Negli anni '90 Wilson fabbricava in Taiwan ma anche a ST.Vincent ed a Chicago, Prince aveva ancora uno stabilimento negli USA, e gli "europei" del tempo se ne guardavano bene di fabbricare fuori del vecchio continente.

Ed i prezzi tra le due produzioni avevano divari importanti (parlo di prezzi al pubblico). Così come li avrebbero adesso: se fossero accessibili al pubblico le PT made in Austria costerebbero tra i 350 ed i 400€.

Fai discorsi senza fondamento... Suspect
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Lun 20 Giu 2016 - 10:06
Boh, mario, in japan la famosa yonex regna, in tiratura limitata, con tolleranze minori fatta dai più esperti di yonex al cambio fa 270 euro.

Plausible che le head PT vengano sui 400, ma le varie tgk tgt, costruite con tolleranze maggiori e materiali inferiori non penso che al produttore possano costare il doppio. Poi magari tu ne sai di più e io mi sbaglio..
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Lun 20 Giu 2016 - 11:41
Ma in effetti le TGK/TGT dovrebbero -in teoria e nuove- avere prezzi pari a quelli di listino (non di vendita "reali") dei modelli equivalenti, anche se certe meccaniche di mercato (chiamiamole così) portano invece gli usati a prezzi non concepibili...

Bisogna vedere se la via che Wilson ha intrapreso, quella dei telai a diffusione limitata, sarà vincente...sulla carta potrebbe essere...

Per inciso, la "nuova" Regna a 270 non la compri di certo...
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ARTECH / pro-stock Artengo Empty Re: ARTECH / pro-stock Artengo

Lun 20 Giu 2016 - 22:02
Eiffel59 ha scritto:
Bisogna vedere se la via che Wilson ha intrapreso, quella dei telai a diffusione limitata, sarà vincente...sulla carta potrebbe essere...

Mario, probabilmente mi sono perso alcune discussioni specifiche qui sul forum, ma potresti spiegare come saranno questi telai Wilson a diffusione limitata?
Eiffel59
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ARTECH / pro-stock Artengo Empty Re: ARTECH / pro-stock Artengo

Mar 21 Giu 2016 - 6:50
No. Nel senso che non "posso" proprio entrare nello specifico, o l'intero 3d rischia di essere cancellato come è già successo per un altro solo per un OT.
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kingkongy
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ARTECH / pro-stock Artengo Empty Re: ARTECH / pro-stock Artengo

Mar 21 Giu 2016 - 8:34
Tanto per tornare in argomento, ma il listino prezzi delle Artech c'è?
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