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Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
premetto che gioco da poco e ho una tecnica buona, ma oggi ho perso con un pallettaro che metteva tutto in campo, anche quando colpiva il telaio o la rete.
Di solito (per paura) gioco corto (3/4 di campo e il maestro mi dice che posso allungare ancora di un metro e mezzo).
Oggi giocando il primo torneo della mia vita, ho perso contro un pallettaro che nel riscaldamento non combinava molto e voleva addirittura abbandonare vedendomi scaldare teso e lungo.
In partita, forse a causa delle sue palle alte (minimo 2 metri sopra la rete) tiravo spesso lungo di un metro (quindi 2,5 metri rispetto al solito)
E' normale?
Sono incazzato come una bestia, perché anche lui pensava di non portare a casa un game.
(meritevole di aver corso veramente tanto, prendeva tutto)
Grazie a chi vorrà darmi due dritte
- VeteranoVeterano
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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
Credo sia un discorso trito e ritrito. Chiaro che se posseggo un buon top da fondo campo da poter giocare sulle diagonali sarebbe sciocco non sfruttarlo, ma in questo caso significherebbe aver dedicato tempo ed attenzione a questa modalità di gioco, apparterrò, quindi, molto probabilmente proprio alla famiglia dei regolaristi. Il punto è se non ho questa tipologia di colpi tra le mie armi proprio perchè non appassionandomi questo modo di interpretare il tennis, non l'ho mai allenato. Ecco, pertanto, lo scontro di visioni, da una parte il tennis ormai sempre più omologato che si vede anche in televisione caratterizzato da grande fisicità nel colpire sempre più forte la palla e che, evidentemente è sempre più spesso insegnato ai giovani che si avvicinano al tennis che tu, Veterano, evidentemente consideri l'unica o la più efficace chiave risolutiva per costruirsi un tennis vincente. Dall'altra un tennis sempre meno praticato, purtroppo anche grazie ai materiali che hanno reso sempre più facile trasferibile la potenza muscolare alla palla, che vorrebbe esaltare maggiormente la creatività e l'imprevedibilità individuale fuggendo da omologazioni che intristiscono, a mio avviso, la spettacolarità degli scambi; come esempio basta citare l'ultima finale degli internazionali di tennis di Roma, dove si è assistito a colpi tecnicamente ineccepibili, diagonali perfette con cambi in lungo linea altrettanto efficaci, potenza in abbondanza, ma una monotonia contrastata solo da qualche smorzata e dal punteggio fortunatamente in bilico, ma lo spettacolo nel gioco giocato è un'altra cosa!@Veterano ha scritto:Permettimi di non essere daccordo,non hai usato il cervello ma una tecnica migliore della loro che ti ha permesso ti farli correre....in quarta si sbaglia per errori non forzati su palle facili,ad alto livello di palle facili da rigiocare te ne arrivano ben poche e si sbaglia su delle forzature imposte...non credi ci sia una bella differenza.......e ti direi io no corro piu' un tubo ma prova a farmi muovere dalla mia posizione se ci mettiamo a menarci sulla diagonale di dritto e a portarti a casa il punto....o io non corro piu' una cippa,e non ci va un cervello atomico a capire che basterebbe farmi correre da destra a sinistra per vincere la partita,ma ti dico prova a farlo....e vincere usando il cervello........
Se non si hanno le diagonali solide nel DNA del nostro gioco, forse perchè è un tipo di gioco che non si ama e, quindi, invece di cercare di svilupparle perchè non considerare efficace allenare altre soluzioni? Io continuo a faticare nel comprendere per quale motivo per un 4° dovrebbe essere più facile consolidare efficaci colpi da fondo campo, magari in top, colpo tutt'altro che naturale, piuttosto che un gioco a tutto campo, per così dire, che permetta anche variazioni, giocare qualche volè e saper modulare profondità ed effetti impiegati, lasciando libera anche un po' la creatività del tennista permettendogli di distinguersi dagli altri. Ormai i tennisti sembrano tutti uguali, giocano un po' tutti alla stessa maniera, ma siccome non tutti possono vincere, evidentemente perdono anche quelli che fanno bene le diagonali!
Credo che questa evoluzione partita da lontano, con l'arrivo dei primi regolaristi negli anni '70, ed agevolata con l'arrivo dei materiali tecnologicamente più evoluti che hanno permesso di ampliare le dimensioni del piatto corde a parità di peso della racchetta, sia stata sviluppata da alcuni allenatori e manager che con la particolare fortuna dimostrata nel scegliere i cavalli giusti su cui puntare (Agassi, Currier, Chang, per citare alcuni) hanno fatto credere che questo sia l'unico modo di poter vincere nel tennis moderno e cambiare ora questo trend è molto difficile e i miseri tapini che popolano il mondo del tennis amatoriale (quello che foraggia tale business) non possono che subire l'effetto mediatico della macchina economica costruitasi su questo modello tennistico. Io che ho cominciato a giocare quando il tennis giocato era un altro e Borg e Connors rappresentavano dei marziani, continuo a pensare o illudermi

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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
insomma ... questo passaggio non trova coerenza con il contenuto di un famoso libro scritto da un TOP TEN, certo Gilbert, che esalta proprio la capacità di adattare il tuo gioco alle caratteristiche del tuo avversario e per fare ciò devi pensare prima, durante e dopo l'incontro. mi ripeto, c'è chi si focalizza sul proprio tennis e cerca di svilupparlo al meglio per essere vincente con tutti senza pensare di cambiarlo e chi usa le proprie capacità miscelandole come in una ricetta in funzione dell'avversario da incontrare@Veterano ha scritto:... IL grande errore e che si pensa che quelli bravi pensino tanto,ma ti posso assicurare che ad un buo livello di gioco si pensa poco niente,si va in campo e si fa quello che si e' capaci di fare,....

- Matteo1970Assiduo
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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
Gli altri non rientrano certo solo tra i professionisti, ma anche gli agonisti. Io parlo di tutta quella gente che si allena quando può, gioca quando può, si diverte e stop, non ha velleità di diventare pro. Come può uno come me che gioca un'oretta quando va bene a settimana pensare di poter fare un match contro uno che si allena 6 ore ? ci prova, e cerca di usare il cervello (almeno nel mio caso) altrimenti può stare a casa, io la sua tecnica l'avrò affinata tra 6 settimane (e lui nel frattempo sarà balzato avanti di 36 settimane). Far uscire dai suoi schemi un amatore, farlo pensare, è un'arma che io trovo molto efficace. Io non diventerò mai Agassi, ma qualche match me lo potrei portare a casa.
Agonisti, ragazzini delle scuole tennis o accademie, agonisti, professionisti sono un mondo che non conosco. E che non ci penso nemmeno a giudicare se non con "mi piace" "non mi piace" per puro gusto estetico.
So che per chi è del mestiere non è comprensibile, io stesso quando si parla degli sport che ho praticato agonisticamente, non comprendo chi lo fa a categorie medio/basse... Capisco il tuo punto di vista, se uno mi chiedesse "cosa devo fare per giocare a Beach Volley" gli parlerei di sensibilità del piede, dello spostamento, del caricamento per il salto ottimale, delle sedute di pesi, degliesercizi uno contro uno... senza pensare che se lo fa per divertirsi, basterebbe insegnagli a non fare fallo qundo tocca la palla, e per lui sarebbe già molto...
Mai paragonerò ciò che provo a fare io con quello che fanno realmente quelli bravi... sarei pazzo. In fondo io cerco solo di tenere basso il colesterolo... mentre mi diverto...

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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito

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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
comunque trovarne di pallettari, a me fanno più male quelli con il back fatto bene perchè mi fanno piegare in continuazione a tirar su sta pallina e mi sembra di lavorare in risaia

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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
Dago credimi il libro di Gilbert e' una genialata del tipo che vuole fare soldi vendendo delle idee empiriche cha lasciano il tempo che trovano,specialmente a basso livello.Giilbert a tennis ci sapeva giocare eccome,percio partendo da quel punto di vista la base ce.Che poi in una partita si usino degli stratagemmi sporchi o puliti per vincere o meno e' un altro discorso.Ma se Mac Enroe non fosse stato bravo tecnicamente e tatticamente,pensi che averbbe portato a casa tutti i trofei che ha a portato semplicemente cercando di mandare fuori di testa l'avversario e l'arbitro con le sue sceneggiate....io ho i miei dubbi...si a volte in certi momenti certi stratagemmi ti posono aiutare e togliere magari da una situazione fastidiosa, ma se sotto non ce la base ho i miei seri dubbi che i trucchetti elencati da Gilbert funzionino sistematicamente.@Dagoberto ha scritto:insomma ... questo passaggio non trova coerenza con il contenuto di un famoso libro scritto da un TOP TEN, certo Gilbert, che esalta proprio la capacità di adattare il tuo gioco alle caratteristiche del tuo avversario e per fare ciò devi pensare prima, durante e dopo l'incontro. mi ripeto, c'è chi si focalizza sul proprio tennis e cerca di svilupparlo al meglio per essere vincente con tutti senza pensare di cambiarlo e chi usa le proprie capacità miscelandole come in una ricetta in funzione dell'avversario da incontrare@Veterano ha scritto:... IL grande errore e che si pensa che quelli bravi pensino tanto,ma ti posso assicurare che ad un buo livello di gioco si pensa poco niente,si va in campo e si fa quello che si e' capaci di fare,.....
- Matteo1970Assiduo
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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
Adolfo ha scritto:Ragazzi non vi capite semplicemente perchè da una parte si parla di tennis, dall'altra di tamburelli![]()
Quando sono andato al negozio non ne avevano, mi hanno buggerato dicendomi che quell'attrezzo con le corde era uguale....

Io a parte non avere colpi tali che mi permettando di tenere una diagonale, piuttosto di giocare così smetto... mi annoia da bestia. Ma così come giocare 3 colpi di fila con la stessa velocità, o giocarne 6 di cui il 6 non è una volèe.
Sono scarso, ma lo sapevo...ora sono anche anacronistico ( lo sospettavo...ora ne ho la certezza..

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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
Probailmente e' come dice Adolfo.......@Matteo1970 ha scritto:No Vet, scusami, sono io che non riesco a spiegarmi. Io parlo di amatoriale, ovvero di chi si diletta a giocare quando può.
Gli altri non rientrano certo solo tra i professionisti, ma anche gli agonisti. Io parlo di tutta quella gente che si allena quando può, gioca quando può, si diverte e stop, non ha velleità di diventare pro. Come può uno come me che gioca un'oretta quando va bene a settimana pensare di poter fare un match contro uno che si allena 6 ore ? ci prova, e cerca di usare il cervello (almeno nel mio caso) altrimenti può stare a casa, io la sua tecnica l'avrò affinata tra 6 settimane (e lui nel frattempo sarà balzato avanti di 36 settimane). Far uscire dai suoi schemi un amatore, farlo pensare, è un'arma che io trovo molto efficace. Io non diventerò mai Agassi, ma qualche match me lo potrei portare a casa.
Agonisti, ragazzini delle scuole tennis o accademie, agonisti, professionisti sono un mondo che non conosco. E che non ci penso nemmeno a giudicare se non con "mi piace" "non mi piace" per puro gusto estetico.
So che per chi è del mestiere non è comprensibile, io stesso quando si parla degli sport che ho praticato agonisticamente, non comprendo chi lo fa a categorie medio/basse... Capisco il tuo punto di vista, se uno mi chiedesse "cosa devo fare per giocare a Beach Volley" gli parlerei di sensibilità del piede, dello spostamento, del caricamento per il salto ottimale, delle sedute di pesi, degliesercizi uno contro uno... senza pensare che se lo fa per divertirsi, basterebbe insegnagli a non fare fallo qundo tocca la palla, e per lui sarebbe già molto...
Mai paragonerò ciò che provo a fare io con quello che fanno realmente quelli bravi... sarei pazzo. In fondo io cerco solo di tenere basso il colesterolo... mentre mi diverto...



Matteo stessa cosa, vale se ci metessimo a parlare io e te di beach volley,e non sapendo fare un bagher decente o un alzata passabile ti chiedessi di insegnarmi a servire in salto.........
Un abrazo.
- Matteo1970Assiduo
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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito

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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
Mi sa che ha proprio ragioneAdolfo ha scritto:Ragazzi non vi capite semplicemente perchè da una parte si parla di tennis, dall'altra di tamburelli![]()

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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
Che Gilbert sia un figlio di b............. probabilmente è vero, ma nel senso buono del termine (sia mai che frequenti anche lui il Forum@Veterano ha scritto:Dago credimi il libro di Gilbert e' una genialata del tipo che vuole fare soldi vendendo delle idee empiriche cha lasciano il tempo che trovano,specialmente a basso livello.Giilbert a tennis ci sapeva giocare eccome,percio partendo da quel punto di vista la base ce.Che poi in una partita si usino degli stratagemmi sporchi o puliti per vincere o meno e' un altro discorso.Ma se Mac Enroe non fosse stato bravo tecnicamente e tatticamente,pensi che averbbe portato a casa tutti i trofei che ha a portato semplicemente cercando di mandare fuori di testa l'avversario e l'arbitro con le sue sceneggiate....io ho i miei dubbi...si a volte in certi momenti certi stratagemmi ti posono aiutare e togliere magari da una situazione fastidiosa, ma se sotto non ce la base ho i miei seri dubbi che i trucchetti elencati da Gilbert funzionino sistematicamente.@Dagoberto ha scritto:insomma ... questo passaggio non trova coerenza con il contenuto di un famoso libro scritto da un TOP TEN, certo Gilbert, che esalta proprio la capacità di adattare il tuo gioco alle caratteristiche del tuo avversario e per fare ciò devi pensare prima, durante e dopo l'incontro. mi ripeto, c'è chi si focalizza sul proprio tennis e cerca di svilupparlo al meglio per essere vincente con tutti senza pensare di cambiarlo e chi usa le proprie capacità miscelandole come in una ricetta in funzione dell'avversario da incontrare@Veterano ha scritto:... IL grande errore e che si pensa che quelli bravi pensino tanto,ma ti posso assicurare che ad un buo livello di gioco si pensa poco niente,si va in campo e si fa quello che si e' capaci di fare,.....


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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
Essere "creativi", "trasgressivi", "sorprendenti" significa - secondo la mia concezione di tennis - POTER scegliere. E uno è libero di scegliere quando sa fare.
Veterano cerca di spiegare che tutti noi (soprattutto gli "anta") adoriamo il S&V e il tocco di classe... ma.... 1) per farlo, bisogna saperlo fare; 2) farlo bene non basta, deve essere perfetto perché se è appena "buono" ti appendono con la sparachiodi!!!
L'altro giorno vedevo mio figlio di 13 anni giocare una serie di bei rovesci lungo linea su una diagonale sostanzialmente conquistata. Allunga il rovescio...vince. Accorcia e viene inchiodato. Il livello? Nc perché non è ancora classificato ...ma gli do per simpatia 4.5. Al che lo prendo da parte e gli spiego che era geometria, semplice e implacabile: e non parlo di brutti rovesci...solo leggermente corti.
Ora ha capito che è bello chiudere con un vincente...ma il cross stretto, quelli con la Burn o la Zozzolat e le corde nere o arancioni ...lo sanno fare. E lo fanno. Al 100 per cento!
Adesso vuole imparare lo slice a uscire. Mi fa piacere perché non lo usa (ancora). Ora ha il 50% di probabilità di fare la figura del cretino o del fiko. Quando sarà pronto lo userà. Decide lui.
- Matteo1970Assiduo
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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
@kingkongy ha scritto:...
Essere "creativi", "trasgressivi", "sorprendenti" significa - secondo la mia concezione di tennis - POTER scegliere. E uno è libero di scegliere quando sa fare.
Veterano cerca di spiegare che tutti noi (soprattutto gli "anta") adoriamo il S&V e il tocco di classe... ma.... 1) per farlo, bisogna saperlo fare; 2) farlo bene non basta, deve essere perfetto perché se è appena "buono" ti appendono con la sparachiodi!!!
...
Vedi, per me ad esempio è molto semplice, NON sapendo fare nulla è un po' come saper fare tutto... puoi scegliere come più ti aggrada "come" essere appeso con al sparachiodi!!!
Come "anta" io posso aspirare ad un po' più di solidità, per evitare di fare troppi grautiti e divertirmi di più. Per il resto devo affidarmi all'unica cosa buona che gli "anta" portano, ovvero un po' di cervello e meno irruenza. Se poi mi appendono, è già in conto, quindi le poche volte che non lo fanno sono un successo!!!

- kingkongyVeterano
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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
Il problema è che io (e pure Vet, che lo ammetterà di certo...e tanti forumisti attempati), dalla fase "sperimento tutto" ci siam passati già.
E ci hanno steso....Alcune volte no, tante volte sì!!!
Giocare "per piacere" è più che legittimo, più che normale, divertente e appagante.
Però se si parla di "soluzioni" a 'sto kakkio di pallettaro (che ormai è diventato il mio eroe personale...), allora Vet sciorina tutta la filastrocca e non sbaglia di una virgola. Dura dargli torto.
Io non faccio S&V nemmeno con mio figlio che ha paura quando servo...perché ogni tanto gli passa la fifa e gioca passanti che 35 anni fa avrebbero fatto balzare in piedi una club house. Peccato che il suo passante lo sanno fare tutti i pistolini della scuola tennis e qualcuno anche con 20 Km/h in più di turbo.
L'intelligenza tattica o l'istinto darwiniano di sopravvivenza non premiano il più forte o il più "intelligente" (spettacolare???) bensì quello che si adatta più velocemente alle situazioni. E adattarsi significa stare su una diagonale, misurare l'avversario, la sua velocità di palla, la sua capacità di rispondere a palle lavorate e, con le variazioni, la sua capacità nello spostamento. Due game (uno in battuta e uno in risposta) e il quadretto lo hai.
Uno si conosce (DOVREBBE...) e sa se spingere o liftare, se cambiare o accelerare. Costruito il "tappeto" tattico della partita, dove devi mettere in conto i cali, i black out, le lasagne al forno e le pippe mentali....il gioco è il TUO ed è quello che fai (imponi).
Ti annoi? Vuoi divertirti? Ne sei certo? Ma proprio senza rimorsi? Ok vaff....o! Gioca quel cavolo di drop e pure la volée no look. Fallo, kakkio! Sei umano: ti devi perdonare e assolvere. Però son cavoli tuoi.
Non si tratta di sparigliare le carte e mandare fuori palla l'avversario. Ti giuro, ti capita due o tre volte nella vita di far perdere timing e lucidità all'avversario e non è manco detto che sia merito tuo!!!!! Vet ha ragione. Non è scaltrezza tattica ma solo "la cosa giusta"... Come diceva Spike Lee "Just do it!". Se dall'altra parte, bipede sotto il metro e un citofono o adulto attempato, non reggono un cambio di diagonale... mica è genio!!!!! E' incapacità tecnica palese.
Significa che il maestro dovrà prendere il soggetto (oppure il soggetto "prende se stesso") e si massacra di "Croce spagnola". Non è cattiveria od ottusa mania da maestro d'Accademia (Vet) ...ma la cruda realtà.
Abbracciun
- coccodrilloUtente attivo
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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
E' una cosa su cui discutete spesso, ma non ho mai letto un post che spiega in che consiste il giocare sulle diagonali.
Io non ho un maestro e sono autodidatta e su internet trovo solo spiegazioni in inglese...
Grazie
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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
Ieri partita con un avversario abbastanza tosto ecompleto: tigna, regolarità, se accorciavo chiudeva sia di dritto che di rovescio, buona voleè/smash e sulle palle profonde si metteva quando poteva con il dritto (normale o a sventaglio) e faceva abbastanza male.
Sal 5-1 per me primo set in cui lui non era ancora entrato in campo, lui inizia a giocare davvero bene, riesco a portare a casa il primo per il rotto della cuffia (sfruttando il vantaggio iniziale) per 6-4, ma nel secondo continuando a giocare come avevo fatto fino a quel momento (e come faccio sempre) cioè sulla diagonale di dritto inizia a comandare lui e mi chiude quasi sempre il punto: perdo 6-3.
Super tie-break finale, mi fermo a raccogliere i pensieri e mi soffermo sull'unico punto più debole degli altri che gli trovo: il rovescio. Inizio a martellarlo li sia con il mio rovescio sia con il dritto, cercando di angolare per bene con una buona forza per non dargli il tempo di mettersi a sventaglio, lui regge, non fa gratuiti, ma inizia ad accorciare, ed io gli entro sistematicamente sul suo dritto chiudendo il punto: risultato 10-3 per me.
Se avessi continuato a guardare solo quello che sapevo fare io avrei probabilmente perso, guardando "anche" cosa non sapeva fare lui l'ho portata a casa... visto che non metto mai in dubbio quello che dice vet, dove sta l'inghippo??

PS: il livello del match era tra i 4.0 e i 4.5 itr (4.3/4.2 fit)
- AndreaingNuovo arrivato
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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
- kingkongyVeterano
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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
In pratica hai fatto quello che diceva lui: sai giocare sul suo rovescio? Sai fare pressione? Sai chiudere quando accorcia? Bene, fallo, perché "tutto questo" lo sai fare. Ovvero - ecco il Vet pensiero - guarda a te stesso, non a quello che fa l'avversario!!!!
Se tu avessi guardato SOLO al suo gioco avresti perso di brutto, perché lo guardavi "complessivamente" e non "analiticamente". Appena hai "guardato alla tua diagonale di rovescio" (che sai fare) ...hai vinto!
Semplice semplice....
- Matteo1970Assiduo
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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
Per tornare in tema sul pallettaro, io lo attacco... cerco di capire se sa giocare i passanti e quindi avanzo di più o di meno di conseguenza, ma preferisco giocarmela a rete...
- kingkongyVeterano
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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
P.s. È un complimento (per intenderci)


- coccodrilloUtente attivo
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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
Però mi spiegami una cosa.
Quando io gioco cerco sempre di mandare la palla lontano dall'avversario: se rimando la palla nella stessa direzione da cui proviene, non facilito l'avversario?
- kingkongyVeterano
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Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
- OspiteOspite
Re: Perso contro pallettaro: tiravo più lungo del solito
C'è qualche cosa che non quadra@kingkongy ha scritto: ... guarda a te stesso, non a quello che fa l'avversario!!!!
Se tu avessi guardato SOLO al suo gioco avresti perso di brutto, perché lo guardavi "complessivamente" e non "analiticamente". Appena hai "guardato alla tua diagonale di rovescio" (che sai fare) ...hai vinto!
...




Aspetta che mi aiuto un pochetto, dunque: guardo me stesso, non quello che fa l'avversario, perchè se guardo solo il suo gioco perdo, ma solo se lo guardo complessivamente, quindi se lo guardo analiticamente, invece .... Ricapitolando, se guardo la mia diagonale di rovescio, ergo ciò che so fare, vinco ....

Chiamate un interpreteeeeee
