Novak Djokovic

- Paolo070Veterano
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Novak Djokovic
jasper ha scritto:Se posso paragonarlo ad altro sportivo lo paragono a Lorenzo della motoGp quando prende la testa della corsa e va via... talmente emozionante che i cameraman non lo inquadrano più sino all'ultima curva....






- VeteranoVeterano
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Re: Novak Djokovic
Guarda la partita contro Roblev che tira sassate a destra e sinistra.....onestamente ti ha divertito....drichichi ha scritto:si potrebbe dire "noioso" il suo gioco o chi non riesce a fare tattica contro di lui poichè oggi si usa molto la forza ma sono tutti carenti di genio e fantasia?Veterano ha scritto:Bueno, visto che il chissenefrega era rivolto al mio post,permettimi di rispondere e di argomentare come e' giusto che sia.Eiffel59 ha scritto:@Giulio Marino, queste discussioni escono fuori sempre e soltanto quando a vincere è Djokovic, e sempre dalle stesse persone e con gli stessi argomenti. Dire che Djokovic è "noioso" non è "solo un opinione, è una falsità.
Quello che ha vinto Nole è un insieme di giocate talvolta schematiche talora geniali. definirle "noiose" solo in base a simpatie personali infastidisce e non poco.
Per cui scusa se la cosa ti dà fastidio, ma "chissenefrega" di certi giudizi (le opinioni al caso vanno argomentate)...
Visto che come già detto al tempo sono stato ripreso -giustamente- per essere andato a rompere i cabbasisi nei 3d relativi ad altri giocatori, non gradisco e non gradirò mai le sparate figlie di risicate da delusione.
Se per te è essere fanatici, allora mi tengo e pure orgogliosamente la medaglia di "fan".
Stammi bene.
Premetto che Diokovic e' un grandissimo campione,i risultati parlano da soli e non ho nessuna antipatia nei suoi confronti percio' il "noioso" non e' espresso su antipatie personali.
Che poi tu intenda il noioso come una " falsita' " e' un altro discorso ed e' una tua opinione,basata sul nulla.
Ossia giudichi il mio noioso come una falsita' in base a quale criterio ?
Se permetti ognuno ha i suoi criteri di valutazione e per me vedere le partite di Diokovic e' noioso.
Noioso perche' so al 95% il risultato finale e non mi piace come gioca,punto.
A parte pochi giocatori che sono riusciti a batterlo attuando la giusta strategia tutti gli altri vanno in campo facendo le stesse cose....a livello tattico pochi sanno e riescono ad attuare una strategia vincente contro Diokovic.
Percio' visto il suo modo di giocare, il risultato quasi sempre scontato, e per l'appunto partite dal punto di vista tattico e strategico da parte dei suoi avversari sempre uguali,mi risulta noioso vedere le sue partite .
Credo che sia piu' chiaro cosi....
Comunque sempre onore al grande ed indiscutibile giocatore,si tratta solo di gusti personali.
ma non solo contro Roblev...... vincere contro Diokovic e' difficilissimo ma il modo ce'.
Genio e fantasia no,perche' contro un giocatore del genere se non vai in campo con un piano ben chiaro al posto di raccimolare qualche game ed in qualche modo di cercare di fare partita,le prendi di santa ragione e vai a casa con pochi game.
Ora tra il "sapere" come giocare contro Diokovic e poi avere le armi per vincere o per meglio dire per poter attuare la strategia giusta ce di mezzo il mare.
Ma a mio parere molti piu' giocatori potrebbero riuscirci,non tantissimi,ma qualcuno in piu' sicuramente.
Ma quello che continuo a vedere nella maggior parte dei casi e che anche se il giocatore "potrebbe", a livello tattico e strategico fa il gioco di Nole e non cosa doverbbe provare a fare per batterlo.....percio' risultato scontato e a mio punto di vista noioso.
- baccio7Assiduo
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Re: Novak Djokovic
Serena tirava lavandini..
Mica
Non e' colpa di Nole, che ha un gioco diverso e sa variare.... Non e' invincibile,non lo e' nessuno, ma e' forte e difficile da battere...specialmente 3 su 5.
- drichichiVeterano
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Re: Novak Djokovic
- VeteranoVeterano
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Re: Novak Djokovic
Probabilmente non mi sono spiegato bene.baccio7 ha scritto:Scusa veterano, ma Rublev tira sassate a prescindere....
Serena tirava lavandini..
Mica
Non e' colpa di Nole, che ha un gioco diverso e sa variare.... Non e' invincibile,non lo e' nessuno, ma e' forte e difficile da battere...specialmente 3 su 5.
Facendo l'esempio di Rublev e' perche' volevo dire che tirare sassate non serve a nulla se non ce una tattica e una strategia dietro.
Specialmente contro Diokovic su 5 set.
Rublev tatticamente e stato un disastro.
Ma cosa pensi di sfondare tirando piu' forte....
Chiaro che e' difficile da battere ma in quella partita con Rublev per Diokovic e' stata quasi una passeggiata.
Non so quante volte abbiano giocato contro e non so gli altri risultati ma lo staff tecnico come puo' fargli impostare una partita contro Diokovic su 5 set a sfondare....perche' quello era...
Lo trovo piu' fattibile in tre set ma in cinque e' improponibile.
Io sono contentissimo che esista Diokovic perche' e' il chiaro esempio che non serve per forza di cose tirare legnate a destra e sinistra per vincere una partita.
Il salto di qualita' Diokovic lo ha fatto quando ha cominciato a tirare piu' piano e ad avvanzare la posizione in campo.
Se non lo spingi lontano dalla linea di fondo prima di cercare gli angoli puoi tirare forte quanto vuoi che lui ci arriva e ti trova un angolo migliore del tuo e magari vincente.
A parte l'uno due sul servizio, quando le riusciva bene,e da li poteva cercare gli angoli su una palla corta,durante lo scambio rublev tira solo legnate, senza cercare profondita' centrale per fare arretrare prima Diokovic e poi cercare l'angolo a campo piu' aperto.
Questo e quello che intendevo.
- baccio7Assiduo
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Re: Novak Djokovic
- piccolitAssiduo
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Re: Novak Djokovic

- baccio7Assiduo
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Re: Novak Djokovic
giocare vicino alle linee ha risposto hahaha
- VeteranoVeterano
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Re: Novak Djokovic
Si ma la differenza e' tra il tirare lo stesso colpo alla stessa velocita' ma uno bello profondo vicino alla linea di fondo e l'altro ad un metro e mezzo dalla linea del servizio.piccolit ha scritto:Comunque la media del dritto di Nole è 130, direi che piano non tira nemmeno lui!
- francesco_jsbFrequentatore
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Re: Novak Djokovic
Eiffel59 ha scritto:@Giulio Marino, queste discussioni escono fuori sempre e soltanto quando a vincere è Djokovic, e sempre dalle stesse persone e con gli stessi argomenti. Dire che Djokovic è "noioso" non è "solo un opinione, è una falsità.
Quello che ha vinto Nole è un insieme di giocate talvolta schematiche talora geniali. definirle "noiose" solo in base a simpatie personali infastidisce e non poco.
Per cui scusa se la cosa ti dà fastidio, ma "chissenefrega" di certi giudizi (le opinioni al caso vanno argomentate)...
Visto che come già detto al tempo sono stato ripreso -giustamente- per essere andato a rompere i cabbasisi nei 3d relativi ad altri giocatori, non gradisco e non gradirò mai le sparate figlie di risicate da delusione.
Se per te è essere fanatici, allora mi tengo e pure orgogliosamente la medaglia di "fan".
Stammi bene.
Eh no, non si può definire "falsità" la noia, è una questione soggettiva, già definirla un'opinione è più corretto.
Sicuramente però non è corretto andare a sindacare sui gusti personali altrui o ancora peggio sulle sensazioni che altri possono provare, se @Veterano o altri lo trovano noioso hanno tutto il diritto di provare questa emozione e nessuno può vietarglielo (e sfido chiunque a costringere qualcun altro a farsi piacere a forza qualcosa), come è soggettiva l'antipatia o la simpatia (e spesso è anche irrazionale, la classica "a pelle" che, quando mi accorgo di provarla per qualcuno, spesso io non riesco a spiegarmela razionalmente).
Riguardo Djokovic personalmente non lo trovo particolarmente simpatico, ma neanche antipatico, ammiro molto le sue qualità di giocatore pur non essendo il mio ideale (per semplificare a me piacerebbe un numero uno che giochi tipo Musetti con ancora più fantasia), quanto al suo gioco, sicuramente non mi esalta, anche se non si può generalizzare anche parlando dello stesso giocatore, gli ho visto anche fare giocate stupende ma più di qualche volta se non mi sono annoiato ci sono andato vicino.
Anche farsi piacere o meno un tipo di gioco è soggettivo, all'epoca le bordate di Lendl o il gioco di Borg facevano andare in estasi alcuni e facevano schifare altri, è naturale e umano, l'essenziale è accettare le differenze di gusto tra noi ed altri senza cercare di prevaricare chi la pensa diversamente da noi.
- Eiffel59Veterano
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Re: Novak Djokovic
Le dietrologie a scusante dopo una affermazione come quella al massimo mi fanno godere ancora di più. Se per te è prevaricare, continuerò a farmene una ragione.
Al... prossimo Slam del "noioso"

- drichichiVeterano
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Re: Novak Djokovic
- Luchino 67Veterano
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Re: Novak Djokovic
Lucia Giovannini
Grandissimo Djokovic! Ha lottato contro il sistema che l'aveva emarginato, è tornato in Australia che l'aveva giudicato come "pessimo esempio" e ha vinto.
Andiamo a rivedere la definizione di "pessimo esempio" e lo facciamo attivando il pensiero critico e - per citare uno dei miei libri che s'intitola appunto così, useremo il Potere delle domande:
Pessimo esempio perché?
Perché fa sport?
Perché non beve?
Perché pur venendo da un paese non facile come la Serbia è riuscito a diventare il campione indiscusso del tennis?
Perché è sposato regolarmente dal 2004 con la stessa moglie
Perché fa una una vita sana e non fuma?
Perché è vegano?
Perché continua a vincere pur andando avanti con gli anni - anche quando gareggia con tennisti più giovani?
Perché in campo rimane umile e si congratula con gli avversari e li incoraggia?
Perché evita di incitare alla violenza anche di fronte alle ingiustizie?
Quando fu cacciato scrisse su twitter: "Buona fortuna ai miei colleghi giocatori. Mi terrò in forma e manterrò un approccio positivo aspettando la possibilità di competere di nuovo."
All'ennesima ingiustizia, il PESSIMO ESEMPIO ha deciso di reagire con positività e fiducia.
Fiducia nel tempo, fiducia nella libertà.
Evviva i pessimi esempi come lui

Mi è piaciuto ciò che ha scritto questa persona qui; l'ho trovato in rete e mi è sembrato giusto condividerlo; spero di non urtare la sensibilità di nessuno e di non rovinare lo spirito della discussione.......comunque , grande Novak, colui che agli internazionali d'Italia di svariati anni fa, voleva sempre concludere la giornata con una partita al subbuteo, perchè , in fondo, non si dimenticava di essere un ragazzo anche lui....
- VeteranoVeterano
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Re: Novak Djokovic
Caro Eiffel stai sbagliando indirizzo.....Eiffel59 ha scritto:Non cambio di una virgola la mia posizione, che la cosa ti aggrada o meno. E continuerò a fregarmene di chi rosica. Resto dell'idea che definire noioso "tout court" un giocatore che continua ad essere una spanna sopra la concorrenza in tutti gli aspetti è inutilmente polemico e provocatorio,.ancora più quando viene, senza uno straccio di analisi tecnica, da una persona che fa dell'insegnamento del nostro sport il proprio lavoro. Avrei gradito molto di più una sbottata tipo " mi spiace che Djokovic abbia vinto perché mi sta sul caxxo" piuttosto di una fregnaccia come quella letta.
Le dietrologie a scusante dopo una affermazione come quella al massimo mi fanno godere ancora di più. Se per te è prevaricare, continuerò a farmene una ragione.
Al... prossimo Slam del "noioso"
ho spiegato il perche' trovo le partite di Diokovic noiose,se non lo capisci o non lo vuoi capire e' un tuo problema,ma non buttarla sul professionale.
Perche' se uno va a leggere i tuoi post sui consigli che dai su corde e racchette ce ne sarebbero da dire delle belle...
Ma ho sempre discusso con te in modo pacato e senza emtrare nelle capacita' del tuo lavoro,
Cosa che in questo caso tu hai fatto senza nessun motivo.
Occhio alle fregnacce che "scrivi tu"...prima di dire ad altri che le scrivono.
Ragiona prima di scrivere .Che ormai anche tu hai una certa eta' e come tu no ti aspetti quello che tu attibuisci come fregnacce da parte di uno che lavora nel settore io mi aspetto rispetto ed educazione specialmente da una persona della tua eta' a prescindere di che lavoro faccia.
Se vuoi poi andiamo anche a parlare dei consigli del Maestro Eiffel,visto che la butti su questi toni,e magari ci divertiamo....
Saluti e buon tennis
- OspiteOspite
Re: Novak Djokovic
Luchino 67 ha scritto:Lucia Giovannini
Grandissimo Djokovic! Ha lottato contro il sistema che l'aveva emarginato, è tornato in Australia che l'aveva giudicato come "pessimo esempio" e ha vinto.
Andiamo a rivedere la definizione di "pessimo esempio" e lo facciamo attivando il pensiero critico e - per citare uno dei miei libri che s'intitola appunto così, useremo il Potere delle domande:
Pessimo esempio perché?
Perché fa sport?
Perché non beve?
Perché pur venendo da un paese non facile come la Serbia è riuscito a diventare il campione indiscusso del tennis?
Perché è sposato regolarmente dal 2004 con la stessa moglie
Perché fa una una vita sana e non fuma?
Perché è vegano?
Perché continua a vincere pur andando avanti con gli anni - anche quando gareggia con tennisti più giovani?
Perché in campo rimane umile e si congratula con gli avversari e li incoraggia?
Perché evita di incitare alla violenza anche di fronte alle ingiustizie?
Quando fu cacciato scrisse su twitter: "Buona fortuna ai miei colleghi giocatori. Mi terrò in forma e manterrò un approccio positivo aspettando la possibilità di competere di nuovo."
All'ennesima ingiustizia, il PESSIMO ESEMPIO ha deciso di reagire con positività e fiducia.
Fiducia nel tempo, fiducia nella libertà.
Evviva i pessimi esempi come lui
Mi è piaciuto ciò che ha scritto questa persona qui; l'ho trovato in rete e mi è sembrato giusto condividerlo; spero di non urtare la sensibilità di nessuno e di non rovinare lo spirito della discussione.......comunque , grande Novak, colui che agli internazionali d'Italia di svariati anni fa, voleva sempre concludere la giornata con una partita al subbuteo, perchè , in fondo, non si dimenticava di essere un ragazzo anche lui....
Io trovo invece che questa persona stia usando tecniche comunicative ben precise. Nessuno trova antipatico Djokovic per quello che lei scrive, anzi: sono tutte qualità che pure i suoi detrattori gli riconoscono.
Se Nole sta antipatico a molti, semmai, può essere per il suo gioco difensivo (come qualcuno ha detto in questo forum), per non aver mai mascosto di puntare ad essere il numero 1, forse per non essere un allegro compagnone come altri o per certi atteggiamenti nervosi in campo. Secondo altri è antipatico perché si è inserito nella dualità dei Fedal. O secondo alcuni per qualche sua foto con i nazionalisti serbi, e non mi riferisco ai recenti festeggiamenti di suo padre. Non lo so, chiedetelo a loro.
In ogni caso, nessuno lo critica perché è sposato da anni con la stessa donna o per i motivi che la persona che citi ha indicato: ripeto, quella persona sta usando una tecnica comunicativa ben precisa e non molto corretta, diciamo che ricorda molto certi politici...
Detto questo, a me Nole piace perché ha una testa come pochi ed è solido in ogni suo colpo
Ma non cadiamo nell'idolatria e nel tifo calcistico per l'uno o per l'altro, sono atteggiamenti puerili...
Ciao
- piccolitAssiduo
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Re: Novak Djokovic
Veterano ha scritto:Si ma la differenza e' tra il tirare lo stesso colpo alla stessa velocita' ma uno bello profondo vicino alla linea di fondo e l'altro ad un metro e mezzo dalla linea del servizio.piccolit ha scritto:Comunque la media del dritto di Nole è 130, direi che piano non tira nemmeno lui!
vangelo, e in questo nole è impressionante, anche nei recuperi
- Luchino 67Veterano
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Re: Novak Djokovic
Ciao, in effetti, colei che scrive probabilmente è un pò di parte, ma quello che ha scritto è assolutamente vero. Diciamo, che a quello che ha scritto lei, io lo sommo a tutto quello che ho sentito da giornalisti, altri tennisti e professionisti del settore ovvero, che è sempre molto disponibile e gentile per la stampa, che ha fatto molto per questo sport e per dare agevolazioni ai suoi colleghi all'interno dell'ATP, che è una persona squisita ( detto da un mio amico che lo ha conosciuto per aver fatto dei lavori per lui ) e non dimentico neanche ciò che disse Musetti in una delle sue prime esperienze nel mondo professionistico proprio agli Australian Open, quando si allenò sia con Federer che con Novak, ma mentre su Federer non disse niente, di Diokovjc disse testualmente " è veramente molto simpatico". Io, certi suoi atteggiamenti in campo, proprio non li sopporto, ma cerco di vedere l'interezza della persona e non solo certe brutte uscite......detto questo, per quanto riguarda il suo gioco, per me non è assolutamente un difensore ma uno che sa difendersi come pochi altri e se ha l'occasione prova a chiudere il punto ( come ad esempio, il match point della finale appena disputata ).....Un talento incredibile ma non riconosciuto, perchè il suo gioco è poco appariscente ma concreto in un modo impressionante e questo lo rende noioso ai più........Non sono un suo fan sfegatato, ma ho grande rispetto per lui sia come uomo che come giocatore....poi ognuno, la vede un pò come vuole, ma dire che è noioso io non me la sento.....se no sono in tanti ad essere noiosi, del gran gioco champagne io non lo vedo......a livello femminile poi, quasi tutte fatte con lo stesso stampofiulin ha scritto:Luchino 67 ha scritto:Lucia Giovannini
Grandissimo Djokovic! Ha lottato contro il sistema che l'aveva emarginato, è tornato in Australia che l'aveva giudicato come "pessimo esempio" e ha vinto.
Andiamo a rivedere la definizione di "pessimo esempio" e lo facciamo attivando il pensiero critico e - per citare uno dei miei libri che s'intitola appunto così, useremo il Potere delle domande:
Pessimo esempio perché?
Perché fa sport?
Perché non beve?
Perché pur venendo da un paese non facile come la Serbia è riuscito a diventare il campione indiscusso del tennis?
Perché è sposato regolarmente dal 2004 con la stessa moglie
Perché fa una una vita sana e non fuma?
Perché è vegano?
Perché continua a vincere pur andando avanti con gli anni - anche quando gareggia con tennisti più giovani?
Perché in campo rimane umile e si congratula con gli avversari e li incoraggia?
Perché evita di incitare alla violenza anche di fronte alle ingiustizie?
Quando fu cacciato scrisse su twitter: "Buona fortuna ai miei colleghi giocatori. Mi terrò in forma e manterrò un approccio positivo aspettando la possibilità di competere di nuovo."
All'ennesima ingiustizia, il PESSIMO ESEMPIO ha deciso di reagire con positività e fiducia.
Fiducia nel tempo, fiducia nella libertà.
Evviva i pessimi esempi come lui
Mi è piaciuto ciò che ha scritto questa persona qui; l'ho trovato in rete e mi è sembrato giusto condividerlo; spero di non urtare la sensibilità di nessuno e di non rovinare lo spirito della discussione.......comunque , grande Novak, colui che agli internazionali d'Italia di svariati anni fa, voleva sempre concludere la giornata con una partita al subbuteo, perchè , in fondo, non si dimenticava di essere un ragazzo anche lui....
Io trovo invece che questa persona stia usando tecniche comunicative ben precise. Nessuno trova antipatico Djokovic per quello che lei scrive, anzi: sono tutte qualità che pure i suoi detrattori gli riconoscono.
Se Nole sta antipatico a molti, semmai, può essere per il suo gioco difensivo (come qualcuno ha detto in questo forum), per non aver mai mascosto di puntare ad essere il numero 1, forse per non essere un allegro compagnone come altri o per certi atteggiamenti nervosi in campo. Secondo altri è antipatico perché si è inserito nella dualità dei Fedal. O secondo alcuni per qualche sua foto con i nazionalisti serbi, e non mi riferisco ai recenti festeggiamenti di suo padre. Non lo so, chiedetelo a loro.
In ogni caso, nessuno lo critica perché è sposato da anni con la stessa donna o per i motivi che la persona che citi ha indicato: ripeto, quella persona sta usando una tecnica comunicativa ben precisa e non molto corretta, diciamo che ricorda molto certi politici...
Detto questo, a me Nole piace perché ha una testa come pochi ed è solido in ogni suo colpo
Ma non cadiamo nell'idolatria e nel tifo calcistico per l'uno o per l'altro, sono atteggiamenti puerili...
Ciao


- VeteranoVeterano
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Re: Novak Djokovic
Va be l'antipatia ci puo' essere per qualsiasi motivo,anche a pelle come si suol dire.Luchino 67 ha scritto:Ciao, in effetti, colei che scrive probabilmente è un pò di parte, ma quello che ha scritto è assolutamente vero. Diciamo, che a quello che ha scritto lei, io lo sommo a tutto quello che ho sentito da giornalisti, altri tennisti e professionisti del settore ovvero, che è sempre molto disponibile e gentile per la stampa, che ha fatto molto per questo sport e per dare agevolazioni ai suoi colleghi all'interno dell'ATP, che è una persona squisita ( detto da un mio amico che lo ha conosciuto per aver fatto dei lavori per lui ) e non dimentico neanche ciò che disse Musetti in una delle sue prime esperienze nel mondo professionistico proprio agli Australian Open, quando si allenò sia con Federer che con Novak, ma mentre su Federer non disse niente, di Diokovjc disse testualmente " è veramente molto simpatico". Io, certi suoi atteggiamenti in campo, proprio non li sopporto, ma cerco di vedere l'interezza della persona e non solo certe brutte uscite......detto questo, per quanto riguarda il suo gioco, per me non è assolutamente un difensore ma uno che sa difendersi come pochi altri e se ha l'occasione prova a chiudere il punto ( come ad esempio, il match point della finale appena disputata ).....Un talento incredibile ma non riconosciuto, perchè il suo gioco è poco appariscente ma concreto in un modo impressionante e questo lo rende noioso ai più........Non sono un suo fan sfegatato, ma ho grande rispetto per lui sia come uomo che come giocatore....poi ognuno, la vede un pò come vuole, ma dire che è noioso io non me la sento.....se no sono in tanti ad essere noiosi, del gran gioco champagne io non lo vedo......a livello femminile poi, quasi tutte fatte con lo stesso stampofiulin ha scritto:Luchino 67 ha scritto:Lucia Giovannini
Grandissimo Djokovic! Ha lottato contro il sistema che l'aveva emarginato, è tornato in Australia che l'aveva giudicato come "pessimo esempio" e ha vinto.
Andiamo a rivedere la definizione di "pessimo esempio" e lo facciamo attivando il pensiero critico e - per citare uno dei miei libri che s'intitola appunto così, useremo il Potere delle domande:
Pessimo esempio perché?
Perché fa sport?
Perché non beve?
Perché pur venendo da un paese non facile come la Serbia è riuscito a diventare il campione indiscusso del tennis?
Perché è sposato regolarmente dal 2004 con la stessa moglie
Perché fa una una vita sana e non fuma?
Perché è vegano?
Perché continua a vincere pur andando avanti con gli anni - anche quando gareggia con tennisti più giovani?
Perché in campo rimane umile e si congratula con gli avversari e li incoraggia?
Perché evita di incitare alla violenza anche di fronte alle ingiustizie?
Quando fu cacciato scrisse su twitter: "Buona fortuna ai miei colleghi giocatori. Mi terrò in forma e manterrò un approccio positivo aspettando la possibilità di competere di nuovo."
All'ennesima ingiustizia, il PESSIMO ESEMPIO ha deciso di reagire con positività e fiducia.
Fiducia nel tempo, fiducia nella libertà.
Evviva i pessimi esempi come lui
Mi è piaciuto ciò che ha scritto questa persona qui; l'ho trovato in rete e mi è sembrato giusto condividerlo; spero di non urtare la sensibilità di nessuno e di non rovinare lo spirito della discussione.......comunque , grande Novak, colui che agli internazionali d'Italia di svariati anni fa, voleva sempre concludere la giornata con una partita al subbuteo, perchè , in fondo, non si dimenticava di essere un ragazzo anche lui....
Io trovo invece che questa persona stia usando tecniche comunicative ben precise. Nessuno trova antipatico Djokovic per quello che lei scrive, anzi: sono tutte qualità che pure i suoi detrattori gli riconoscono.
Se Nole sta antipatico a molti, semmai, può essere per il suo gioco difensivo (come qualcuno ha detto in questo forum), per non aver mai mascosto di puntare ad essere il numero 1, forse per non essere un allegro compagnone come altri o per certi atteggiamenti nervosi in campo. Secondo altri è antipatico perché si è inserito nella dualità dei Fedal. O secondo alcuni per qualche sua foto con i nazionalisti serbi, e non mi riferisco ai recenti festeggiamenti di suo padre. Non lo so, chiedetelo a loro.
In ogni caso, nessuno lo critica perché è sposato da anni con la stessa donna o per i motivi che la persona che citi ha indicato: ripeto, quella persona sta usando una tecnica comunicativa ben precisa e non molto corretta, diciamo che ricorda molto certi politici...
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Ciao![]()
Ma cio' non toglie che in campo sono i risultati che parlano.
Percio' che piaccia o meno come giochi che annoi piu' o meno che sia piu o meno simpatico ( a seconda del proprio metro di valutazione ) sempre un campione rimane,ed e' indiscutibile.
Poi rispetto al gioco che fa ed alle sue partite ognuno ha i suoi parametri di valutazione puo' piacere o meno a prescindere che sia il piu' vincente di tutti.
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Re: Novak Djokovic

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Re: Novak Djokovic
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Re: Novak Djokovic
anche sto giro siamo d'accordo
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Re: Novak Djokovic
Djokovic, destinato a essere il più cattivo. «Voi occidentali non potrete mai capire»

L’infanzia sotto le bombe, l’ossessione per il cibo: non aveva niente, si è preso tutto (ma vorrebbe essere amato, forse)

Novak Djokovic, nato a Belgrado nel 1987, numero uno del tennis mondiale. È sposato, ha due figli
L’ insegna luminosa della libreria russa di Parigi è una dichiarazione di principio al neon. Giallo e azzurro, i colori della bandiera dell’Ucraina. Su un tavolo all’ingresso, sono disposti alcuni tascabili dalla copertina color granata, editi dalla Louison, la casa editrice fondata dalla proprietaria Natalia Turine, che le ha dato il nome con il quale i francesi chiamavano la ghigliottina. «Mi piacciono i personaggi e le storie disturbanti», la sua filosofia ridotta in sintesi. All’improvviso, quella sensazione che si avverte quando si vede qualcosa che non dovrebbe esserci, che sembra stonare in quel contesto. Come se fosse fuori scala, come se urtasse l’occhio e gli altri sensi. La collana si chiama Dissidenti. «Una collezione di brevi saggi biografici dedicati a scrittori, cineasti, musicisti e artisti radicali». Così si legge sui risvolti di copertina.
Il suo biografo, intellettuale contestato
«Spingendo o superando i limiti dell’accettabile, hanno aperto nuove strade. Nonostante vite a volte turbolente, questi anticonformisti sono esempi per il nostro tempo». Il primo volume è dedicato al grande fotografo Helmut Newton. Il secondo a Bob Dylan e alla sua capacità di essere al tempo stesso così distante eppure così presente. Poi un tributo a Guy Debord, il filosofo del situazionismo. Luchino Visconti, sovrano e cacciatore. L’applauso finale di Rainer Werner Fassbinder, il più maledetto dei registi cinematografici. L’ultimo libro della serie è il dettaglio in apparenza fuori posto, il tassello di colore diverso che stupisce. Sulla copertina hanno messo quella foto che lo ritrae con lo sguardo perso e l’aria sfatta, scattata nel gennaio del 2022 in Australia, tra un arresto e l’altro, poco prima di finire ancora in cella. Djokovic, il rifiuto . L’autore è Patrick Besson, uno dei più prolifici scrittori francesi, intellettuale di sinistra, bastian contrario in servizio permanente. Al tempo delle guerre in Jugoslavia firmò il libello Contro i calunniatori della Serbia , che comprensibilmente non fu ben accolto dalla critica.

L’oscura paura e il bando dalle nazioni sportive
Leggiamo, con qualche cautela. « Ha detto no, come un bambino. In fondo da quando ha sei anni non trascorre la sua vita a giocare? Da quale oscura paura, da quale mania infernale è venuto fuori quel rifiuto che lo ha messo al bando da tutte le nazioni sportive? Lui che fin dall’inizio della sua carriera cerca in tutti i modi di essere amato. Con i suoi vani baci alla folla, che lo amerà sempre meno di quanto ha amato Federer, e lo detesta almeno quanto ha detestato Ivan Lendl». Novak Djokovic disturba. Su questo non ci sono dubbi. Nell’Olimpo dello sport non è mai esistito un personaggio così polarizzante. E se vogliamo, così bipolare. Perché sono vere tutte e due le cose, il suo bisogno evidente di essere amato, e la sua costante pulsione a fare in modo che ciò non avvenga, quasi fosse obbligato a seguire il richiamo di una identità che lo costringe all’isolamento, all’incomprensione. Un dissidente contro la propria volontà, l’alfiere di una minoranza che cerca costantemente il plauso della maggioranza. È una condizione paradossale che lo rende schiavo di se stesso, di una forza e di una debolezza derivanti entrambe dalle proprie radici.

Lo sfottò al re dal numero 65
Il video in cui un bambino di sei anni dice con voce chioccia che diventerà numero uno del mondo non è un tenero ricordo riproposto dal web a ogni sua vittoria, ma un reperto storico, la prima prova del suo Dna. Roland Garros 2006, quarti di finale. Perfetto sconosciuto, o quasi. Rafael Nadal, già re indiscusso della terra rossa, è avanti 6-4 6-4 sul Centrale. L’avversario è numero 65 del mondo, tutti sanno che promette molto, ma chissà. Gli inquadrano una scarpa, la regia parigina ama i dettagli. Con la biro blu ha scarabocchiato “Nole” sulla tomaia bianca, a dimostrare di non avere nulla in meno del campione già affermato, come dimostra il nomignolo Rafa ricamato sulle Nike. Djokovic si ritira per il mal di schiena. Conferenza stampa. «Peccato, avevo la sfida in mano. Nadal si batte senza problemi». Incredulo, lo spagnolo replica con una alzata di spalle. «Non so che partita abbia visto ma se lo dice lui va bene così».

«Non potrete mai capire»
L’anno seguente, a Wimbledon, nel tempio di un tennis estatico per aver trovato la rivalità necessaria ad accendere i motori del business, all’ingresso in una dimensione globale, Bird-Johnson, Senna-Prost, Messi-Ronaldo, e infine Federer-Nadal, il ragazzo serbo con i capelli a spazzola non si inchina come fanno gli altri, sconfitti in partenza. «Certo che li batterò. E lo dico. Dovrei masticare le solite ipocrisie e dire che sono irraggiungibili? Io li voglio prendere». Due mesi dopo, a Montreal, diventa il secondo tennista di sempre a sconfiggerli nello stesso torneo. «Coraggio Roger, non puoi mica vincere sempre» dice mentre alza la coppa davanti a un pubblico ostile per aver assistito alla caduta dei suoi due eroi. Il Genio svizzero gli rivolge uno sguardo severo. Per i quindici anni seguenti il suo ruolo e il modo in cui verrà percepita la sua figura rimarranno quelli.
I GENITORI DORMIVANO IN AUTO QUANDO LO ACCOMPAGNAVANO AI TORNEI. RESTA IL DISSIDENTE CHE ASPIRA AL MAINSTREAM

Novak è il dissidente, lo sfidante di una diarchia che incombe, ma al tempo stesso è un ribelle che aspira al mainstream , il più conformista dei controcorrente. Il mistero di Djokovic risiede proprio in questa convinzione nei propri mezzi, nella sovrannaturale fiducia in se stesso che talvolta sconfina nell’arroganza? «Voi occidentali non potrete mai capire» dicevano l’anno scorso i giornalisti serbi suoi amici durante una pausa sigaretta fuori dai sacri cancelli di Wimbledon. I più vecchi di loro abbassavano gli occhi, facendo un teatrale riferimento alle sofferenze passate.
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Aver provato la guerra e la paura
Ormai è un luogo comune. Ogni volta che si assiste a una sua rimonta, come accadde nel 2021 a Parigi contro Lorenzo Musetti e Stefanos Tsitsipas, come l’anno scorso a Wimbledon ai danni di Jannik Sinner, ogni volta che il suo sguardo viene preso da una strana fissità che significa «io adesso non sbaglio più una palla, battimi se ci riesci», quello sguardo che tanto timore incute nei suoi colleghi, nelle chat dei commentatori-aficionados di tennis ricorre sempre la stessa frase, con variazioni minime. «Non è un giocatore, e il Dio della guerra». Oppure il figlio, oppure il signore. Ma sempre un prodotto bellico, che deriva dall’aver provato quella esperienza e quella paura sulla propria pelle. La differenza con Nadal, che pure è dotato di un simile furore agonistico, forse solo meno razionale, è proprio nell’esperienza di vita. «Un boato assordante mi fece tremare il letto, un frastuono di vetri rotti veniva da ogni direzione, da ogni stanza della casa. Le sirene antiaeree urlavano nel cuore della notte, la casa era immersa nel buio. “Nole, Nole” gridò mio padre, “prendi i tuoi fratelli, uscite da qui”. Mia madre era stata scaraventata contro il radiatore, aveva sbattuto la testa ed era svenuta. Papà stava accanto a lei, piangeva e ci urlava di scappare nel rifugio e di metterci in salvo». Belgrado, 24 marzo 1999, la prima notte di bombe.

Serbia in purezza, nient’altro
Quei ricordi fanno parte di quel che è diventato sul campo. Gli insulti sui social e le frasi crudeli sul suo “clan di zingari” che ancora oggi si sentono in giro, non tengono mai conto di ciò che è stato. Quando difende un padre talvolta impresentabile con le sue sparate alcoliche, con i suoi insulti agli avversari, sta solo mostrando riconoscenza. Srdjan e Dijana Djokovic non sono nati ricchi. Gestivano una pizzeria per conto terzi in una località di montagna. Hanno dormito in macchina quando seguivano il figlio nei tornei giovanili. Per lui hanno contratto debiti, sono finiti in mano agli usurai. «Prendevamo denaro in prestito da alcuni e li rimborsavamo chiedendone ad altri». Non sono borghesi come i Federer, non hanno il curriculum sportivo e imprenditoriale dei Nadal. I Djokovic sono meno presentabili, forse. Ma la loro storia è simile a quella di tanti peones della racchetta senza alcun quarto di nobiltà. Goran Djokovic, lo zio di Nole che rappresenta la parte più dialogante e raziocinante del clan, ripete spesso che il nipote è «Serbia in purezza, nient’altro che questo».
WIMBLEDON, 14 LUGLIO 2019: PUBBLICO SOTTO CHOC. LUI FA UN SORRISO DI SFIDA A QUEGLI SPALTI IN LUTTO PER FEDERER

Sentimenti ruspanti: Novak è l’uomo del popolo
Esiste anche una spiegazione etnica, che i media di Belgrado sostengono con un certo orgoglio. Secondo loro, Novak è l’uomo del popolo, perché come nessun altro possiede la caratteristica tipica della gente serba di animo e sentimenti ruspanti. Quella smisurata sicurezza in se stesso che emana da ogni suo gesto, difficile da capire per chi osserva con mentalità “borghese”, è invece un segno distintivo immediatamente riconoscibile per chi viene dal basso della società balcanica. È una tracotanza che deriva dalla mancanza di tutto il resto. Quando hai poco o niente, ti resta solo la convinzione di essere comunque superiore e imbattibile, di avere sempre e comunque ragione, di essere l’unico e infallibile giudice di te stesso. Senz’altro un superpotere, che nasconde però un buco nero, nel quale Djokovic è caduto spesso. La certezza intima di essere sempre nel giusto, di non sbagliare mai, conduce a una fatale sottovalutazione degli eventi, di quel che gravita intorno. E spesso si tramuta nell’illusione di convincere il mondo intero delle proprie ragioni. Anche quando si basano su un libertarismo alquanto peloso e su astrusità parascientifiche in odore di new age, come accadde con la battaglia antivaccinale del gennaio 2022. Talvolta, peggio ancora, Nole scivola nell’ossessione, tra infiniti tormenti interiori.
Quando decise di nutrirsi di semi
Fu proprio lo zio Goran a rivelare a qualche addetto ai lavori che dietro la crisi del biennio 2016-2017 si celava un tremendismo alimentare che di sottrazione in sottrazione lo aveva portato a rinunciare sia alla carne che al pesce, a nutrirsi di semi. Toccò a lui il tentativo di riportare il nipote sulla via di una alimentazione più consona a uno sportivo di alto livello, che unita alla cura anche qui maniacale del proprio corpo, lo ha riportato a dominare il tennis contemporaneo come nessun altro ha mai fatto. Siamo arrivati quasi in fondo, scrivendo quasi solo di lui. Ma non è possibile farlo oltre. Nel suo recente e bellissimo I tre , forse lo studio più approfondito mai pubblicato sull’attuale età dell’oro tennistica, il nostro Sandro Modeo ha la felice intuizione di raccontare la sacra Trinità Federer-Nadal-Djokovic come una unica creatura, qualcosa di inscindibile nelle sue parti. E così facendo arriva in modo limpido alla ragione decisiva che rende Djokovic una sorta di alieno, un caso unico nella storia dell’intero sport, che a qualunque aspirante GOAT, Greatest of All Time , a qualunque sua leggenda, ha sempre riservato amore e incenso, e non una avversione condivisa non solo dagli appassionati di tennis.

Il rifiuto della vaccinazione anti Covid
Certo, la causa della sua popolarità non è stata aiutata da quanto abbiamo elencato finora, e il rifiuto della vaccinazione gli ha senz’altro alienato i favori della maggioranza che magari sa poco di tennis ma ha dovuto conoscere e fare fronte a una pandemia. Ma il peccato originale rimane quello di avere scompaginato i piani e le aspettative del mondo intero, che ormai si era adagiato «sulla perfezione platonica e materiale» della rivalità Roger-Rafa, entrambi amatissimi, entrambi complementari, perfetti anche negli stili differenti, che saziano sia gli esteti che i lottatori. Djokovic ha la colpa di avere rotto una simmetria, come scrive Modeo, mandando in frantumi l’armonia tra lo Ying e lo Yang del tennis della quale tutti ambivano a essere sudditi felici. Fino ad arrivare al regicidio del 14 luglio 2019. Alla finale di Wimbledon che mise fine alla vita sportiva di Roger Federer, il più amato. Quinto set. Roger serve due aces consecutivi dal quindici pari. Il punteggio dice 8-7, 40-15. La folla del Centre Court è in delirio. One more point . Ancora un punto, uno solo. E poi il destino si sarebbe compiuto, così come lo immaginava il mondo intero, con il Genio che compie l’impresa più bella, così grande che avrebbe chiuso ogni discussione sulle gerarchie della storia del tennis. Sappiamo come è andata, invece.
La sconfitta e le lacrime di Roger
Quando Roger ormai sconfitto si avvicina al giudice di sedia per salutarlo, nei suoi occhi si intravedono le lacrime, e si intuisce lo sforzo che sta facendo per reprimerle. Djokovic non tentò neppure di accattivare un pubblico sotto choc. Fece un sorriso di sfida, mentre annuiva con la testa, guardando gli spalti in lutto. Solo per quella volta, nella consapevolezza di avere compiuto il crimine dei crimini, accettò con dignità il proprio ruolo di “cattivo”. Il terzo uomo, quello che non aveva niente e si è preso tutto. Tranne quell’amore che gli viene negato ancora oggi, mentre si prepara a diventare l’ultimo dei Tre. Forse il più grande. Nella sua sofferta complessità, senz’altro il più interessante.
- baccio7Assiduo
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Re: Novak Djokovic
Che siamo d'accordo o meno, che Novak ti sia piaciuto o meno, personalmente preferisco un vero essere umano con le sue qualità, convinzioni e difetti, piuttosto che un'immagine perfetta e insincera della perfezione. Elevare la perfezione significa negare la nostra condizione di essere umani.
- baccio7Assiduo
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Re: Novak Djokovic

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Re: Novak Djokovic
Hola
