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A caccia di farfalle





- ThirdEye_Veterano
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Re: A caccia di farfalle
- kingkongyVeterano
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Re: A caccia di farfalle
L'adulto non impara per istinto se non nel caso si tratti di sopravvivenza. E il tennis non è un "bisogno primario": lo diventa in seguito e prende il nome di "mania compulsiva patologica"...

Mi piacerebbe vedere una lezione: 4 allievi sono una fantapacchia, puoi permetterti ogni genere di esercizio e una ottima intensità. Insomma si possono toccare tanti argomenti e far giocare tante palle pro capite. Boh?!?! Mi par strano!
- MaffaUtente attivo
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Re: A caccia di farfalle
- ThirdEye_Veterano
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Re: A caccia di farfalle

- gio2012Veterano
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Re: A caccia di farfalle
- MaffaUtente attivo
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Re: A caccia di farfalle
... o aver guardato, così per curiosità, quanto costa una sparapalle...@gio2012 ha scritto:... non prima di aver acquistato un'incordatrice...
- SevenisUtente attivo
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Re: A caccia di farfalle
Se inizi a questionare e a mettere in dubbio i suoi insegnamenti ora che sei a poche lezioni secondo me non andrai avanti con facilità.
L'età adulta è un ostacolo da questo punto di vista. Si è abituati a valutare, commentare, ponderare qualsiasi cosa ma sono più che sicuro che il giusto rapporto allievo - maestro è l'unico modo per rendere proficua quell'ora di tennis. Individuale o meno che sia.
A me anche è capitato di avere dubbi sul mio maestro e nel farlo ho solo perso tempo a guardarmi attorno, a vedere come giocano gli altri, a vedere come le mie aspettative poi non venivano a combaciare con la realtà delle cose etc etc. Perdere solamente tempo, per l'appunto.
Da quando ho smesso di farmi tutti questi film e mi son messo a testa bassa a seguire il mio maestro, il miglioramento tecnico e psichico è stato sostanziale.
Altra cosa... il tennis non è facile. Anche i movimenti più basilari sono in realtà complicatissimi perché bisogna educare corpo e mente. E' frustrante impugnare la racchetta pensando a lungolinea, diagonali, federer, djokovic, servizi alla milaeshiro e invece ritrovarsi a fare palleggi assurdi con gli altri compagni pippe come noi.
E' frustrante ma necessario perché ti permette di approcciare al campo, agli spazi ma soprattutto al proprio corpo. I primi mesi non pensare a sudare ma a tutto il resto.
Questo chiaramente my two cents!
p.s. io ho iniziato ad approcciare al servizio dopo MESI che prendevo lezioni e a confrontarmi contro altri dopo ulteriori MESI giocando con costanza e prendendo lezioni individuali. Apprendere non è facile e deve essere totalmente graduale per essere produttivo e prima di vedere i frutti "tocca sbocchi sangu"

My two+two cents!
Buon tennis!
- gio2012Veterano
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Re: A caccia di farfalle
@Maffa... infatti... tanto la negoziazione con la moglie va avanti da anni, io non trovo un'incordatrice in regalo, intanto ho trovato un Maestro che mi ha messo in condizione di giocare contro i 4.4 -4.5 ed io mi diverto, un'altro che in 2 ore dopo avermi visto provare il servizio mi ha detto: devi concentrarti sul servizio in lift, poi passi al resto (piatto, slice) e da allora riesco anche a servire decentemente... non è tanto la questione del gruppo, quanti in campo etc.. è il maestro: o ci sa fare (conosce la materia e sa come insegnarla) o sono soldi buttati via...
... certo... fino a quando non riuscirò a comprarmi le scarpe di Federer non è che posso pretendere di migliorare ulteriormente !
btw, recentemente ho maturato il desiderio di NON cambiare la racchetta... sto migliorando...
- Mr WhiteNuovo arrivato
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Re: A caccia di farfalle
- MaffaUtente attivo
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Re: A caccia di farfalle
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Re: A caccia di farfalle
@Maffa ha scritto:@Mr White a proposito del muro: in città non è facile trovare un muro, per quanto sia pieno il muroè sempre di qualcuno e/o c'è sempre qualcuno a cui dai fastidio. Ho provato dentro il mio garage, ma è troppo corto, neanche 2,5 per 1,5 di larghezza. Ho provato ad usare una palla pe rminitennis grandee mezza sgonfia per rllentarla, ma alla fin quello che sono riuscito ad ottenere è stato di distruggere il mio movimento del dritto adottando una specie di "frullino" che in campo è diventato un movmento accennato orrendo a vedersi. meglio far poco e giusto che fare tanto e sbagliato.
La palla che ti torna indietro da un muro non sarà mai come quella di una persona... non ha molto senso per me...
- Theo_84Utente attivo
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Re: A caccia di farfalle
@Sevenis ha scritto:Il mio consiglio è solo uno: affidati al maestro. Ci parli e ti confronti ma gli dai massima fiducia perché lui è un maestro e tu sei un niubbetto che vuole imparare a giocare partendo da 0.
Se inizi a questionare e a mettere in dubbio i suoi insegnamenti ora che sei a poche lezioni secondo me non andrai avanti con facilità.
L'età adulta è un ostacolo da questo punto di vista. Si è abituati a valutare, commentare, ponderare qualsiasi cosa ma sono più che sicuro che il giusto rapporto allievo - maestro è l'unico modo per rendere proficua quell'ora di tennis. Individuale o meno che sia.
A me anche è capitato di avere dubbi sul mio maestro e nel farlo ho solo perso tempo a guardarmi attorno, a vedere come giocano gli altri, a vedere come le mie aspettative poi non venivano a combaciare con la realtà delle cose etc etc. Perdere solamente tempo, per l'appunto.
Da quando ho smesso di farmi tutti questi film e mi son messo a testa bassa a seguire il mio maestro, il miglioramento tecnico e psichico è stato sostanziale.
Altra cosa... il tennis non è facile. Anche i movimenti più basilari sono in realtà complicatissimi perché bisogna educare corpo e mente. E' frustrante impugnare la racchetta pensando a lungolinea, diagonali, federer, djokovic, servizi alla milaeshiro e invece ritrovarsi a fare palleggi assurdi con gli altri compagni pippe come noi.
E' frustrante ma necessario perché ti permette di approcciare al campo, agli spazi ma soprattutto al proprio corpo. I primi mesi non pensare a sudare ma a tutto il resto.
Questo chiaramente my two cents!
p.s. io ho iniziato ad approcciare al servizio dopo MESI che prendevo lezioni e a confrontarmi contro altri dopo ulteriori MESI giocando con costanza e prendendo lezioni individuali. Apprendere non è facile e deve essere totalmente graduale per essere produttivo e prima di vedere i frutti "tocca sbocchi sangu"
My two+two cents!
Buon tennis!
La risposta migliore per me. Sono d'accordissimo su tutto!
- Michele ForniVeterano
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Re: A caccia di farfalle
Ho giocato contro un muro dai 5 ai 14 anni 2/3 ore al giorno alternando questa cosa "inutile" agli allenamenti sul campo con maestro e sono diventato B4: proprio inutile non lo è stato.... E aggiungo e ti assicuro che il muro ti dà tanto ritmo!!@Flauto ha scritto:@Maffa ha scritto:@Mr White a proposito del muro: in città non è facile trovare un muro, per quanto sia pieno il muroè sempre di qualcuno e/o c'è sempre qualcuno a cui dai fastidio. Ho provato dentro il mio garage, ma è troppo corto, neanche 2,5 per 1,5 di larghezza. Ho provato ad usare una palla pe rminitennis grandee mezza sgonfia per rllentarla, ma alla fin quello che sono riuscito ad ottenere è stato di distruggere il mio movimento del dritto adottando una specie di "frullino" che in campo è diventato un movmento accennato orrendo a vedersi. meglio far poco e giusto che fare tanto e sbagliato.
La palla che ti torna indietro da un muro non sarà mai come quella di una persona... non ha molto senso per me...
- MaffaUtente attivo
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Re: A caccia di farfalle
Eh ma dev'essere il ritmo giusto... se prendi vizi per cause strane (superfici irregolari, palle sgonfie, distanza troppo corta o troppo lunga, spin strani per continuare a palleggiare) fai a pezzi gli automatismi e la naturalezza del movimento
