Cambio racchetta si spera
- detritusNuovo arrivato
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Cambio racchetta si spera
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Re: Cambio racchetta si spera
se lo interpreti in modo restrittivo sicuramente, ma io per bellezza del gesto non intendo solo la bellezza fine a sè stessa, ma anche l'efficacia, ossia quanto un determinato colpo può essere "intelligente" nelle più svariate situazioni di gioco. per scambi non intendevo che ci si tira la palla tipo tamburelli in spiaggia, ma simulazioni di partite dove chi vuole fare il servizio lo fa, se ci si vuole cimentare nel gioco a rete idem, ogni situazione che si ritiene da approfondire ai fini del miglioramento reciproco viene presa in considerazione. questo semmai non significa giocare il peggior tennis, ma può essere, se fatto con criterio, un modo per approcciarsi a giocare il migliore possibile. anche io gioco a tennis da più di 30 anni e ho visto esattamente il contrario di quello che dici tu: persone che pensano solo al punteggio ma poi se gli capita di fare un passante difficile non lo sanno fare, se devono fare un tocco sotto rete hanno zero sensibilità e via dicendo. come vedi è tutto relativo, le esperienze di ognuno portano a risultati e constatazioni diverse. io non mi considero nè una regola, nè un'eccezione, ho soltanto esposto il mio approccio e quello che ho visto di personaSonny Liston ha scritto:VANDERGRAF ha scritto:quindi per fortuna ci sono ancora persone che pensano di più alla bellezza dei colpi e a giocare sempre meglio, piuttosto che al punteggio
La triste realtà (e lo dico dopo più di 30 anni di tennis giocato) è che di solito le "persone che pensano alla bellezza del gesto", in realtà, oltre a non riuscire a vincere quasi mai (ma, per loro, non è un problema) sono anche quelle che GIOCANO IL PEGGIOR TENNIS!
Ovviamente tu potresti essere l'eccezione che conferma questa regola...
- kingkongyVeterano
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Re: Cambio racchetta si spera
Prendi un cortile, un prato, un parcheggio abbandonato. Mettici 4, 8, 20 ragazzini. Dagli un pallone di gomma, di cuoio, di carta arrotolata. Che fanno? Si dividono in squadre e giocano a calcio. Palleggiano? No, fanno una partita.
Lo sport è questo. E' divertimento, gioia e voglia di "superare". C'è chi supera i propri limiti e chi sceglie di superare i limiti altrui. C'è chi vuole superare se stesso e chi gli altri. Ma c'è sempre un'asticella che viene posta sempre più in alto.
Il palleggio, l'allenamento, nel tennis, è il momento più egoistico, intimo e intimistico di questo sport: tu sei lì, in quel momento, a cercare "qualcosa" di tuo. Unicamente tuo.
Tutti cercano qualcosa in allenamento. Ed è importantissimo farlo. L'allenamento è "superare i nostri limiti".
Giocare una partita è invece "superare noi stessi".
Superare l'avversario è a mio avviso un'aberrazione: tu superi il gioco dell'avversario...non la persona. Chi "vive di agonismo da club" ha questo brutto vizio: "sconfiggere".
Il tennis è "vincere". E' un'altra cosa.
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Re: Cambio racchetta si spera
Scommetto una birra da mezzo che se la provi non la cambi.
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Re: Cambio racchetta si spera
VANDERGRAF ha scritto:ho soltanto esposto il mio approccio e quello che ho visto di personaSonny Liston ha scritto:VANDERGRAF ha scritto:quindi per fortuna ci sono ancora persone che pensano di più alla bellezza dei colpi e a giocare sempre meglio, piuttosto che al punteggio
La triste realtà (e lo dico dopo più di 30 anni di tennis giocato) è che di solito le "persone che pensano alla bellezza del gesto", in realtà, oltre a non riuscire a vincere quasi mai (ma, per loro, non è un problema) sono anche quelle che GIOCANO IL PEGGIOR TENNIS!
Ovviamente tu potresti essere l'eccezione che conferma questa regola...
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- detritusNuovo arrivato
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Re: Cambio racchetta si spera
kingkongy ha scritto:Detritus...non sottovalutare le parole di Nonno Sonny...!
Il tennis ha quest'anima guerriera che può farti male se la intendi fine a se stessa e che invece è motore di miglioramento quando è intesa come "progresso". O, se preferisci, "superamento dei propri limiti".
Il confronto - match/gara/torneo/partita - e' proprio il "bersaglio perfetto" dell'arciere zen o del maestro lottatore. Sai perché ? Perché al gesto tecnico -per definizione imperfetto- associ le imperfezioni del tuo essere come persona/giocatore. L'una influenza l'altra.
La "partita" non è quindi un punto di arrivo "tecnico"! Bensì una delle tante "tappe" di un "percorso tecnico". E se diventa anche "personale"....tanto meglio.
- detritusNuovo arrivato
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Re: Cambio racchetta si spera
viciohead ha scritto:detritus ha scritto:Il post era stato scritto prima di rompere l’ultima racchetta, appunto quando ero alla ricerca di un telaio. Dopo tutti quelli provati ero orientato verso le prestige e aspettavo la nuova pro staff. Un amico del circolo però nel frattempo mi ha venduto le sue pro sta 95 dato che mi sono trovato senza racchetta all’improvviso. Inizialmente non ero molto convinto dell’acquisto, ma adesso mi sto abituando al telaio, grazie forse anche al custom messo. Quindi, dato questo ultimo acquisto, non ho molte finanze per farne ulteriori a breve.‘Viciohead’, non capisco la tua ironia. E’ chiaro che sto cercando di imparare a giocare e per questo cercavo un telaio che mi aiutasse in questo, chiedendo consigli a tutti quelli che hanno più esperienza. Nel mio piccolo ho infatti già notato che preferisco telaio meno profilati, più precisi e di controllo. Questo mi permette di sentire di più la palla e nello stesso tempo mi costringe ad una evoluzione tecnica, pena non cacciarla di la. A me del tennis non interessa l’idea di vittoria ma il gesto tecnico in sé.Saluti.
la mia non voleva essere facile ironia ma un affettuoso consiglio,visto Che hai appena iniziato ti puoi ancora salvare altrimenti diventi come quelli Che cambiano il cuoio del manico imputandogli la colpa di un colpo sbagliato Che quando li leggo qui Sul forum mi piego dal ridere....salvati finche' sei in tempo.
- detritusNuovo arrivato
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Re: Cambio racchetta si spera
Sonny Liston ha scritto:VANDERGRAF ha scritto:quindi per fortuna ci sono ancora persone che pensano di più alla bellezza dei colpi e a giocare sempre meglio, piuttosto che al punteggio
La triste realtà (e lo dico dopo più di 30 anni di tennis giocato) è che di solito le "persone che pensano alla bellezza del gesto", in realtà, oltre a non riuscire a vincere quasi mai (ma, per loro, non è un problema) sono anche quelle che GIOCANO IL PEGGIOR TENNIS!
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Re: Cambio racchetta si spera
si, ma tu avevi usato la parola TUTTI, io ti ho fatto presente che almeno nel mio caso non è così. a me non me ne frega niente di vincere sempre, ovvio che mi farebbe piacere ma potrebbe anche voler dire che ho sempre avversari alla mia portata. e non sono d'accordo sul fatto che dice king dell'egoismo nel palleggio, perchè ho parlato di miglioramento reciproco, ossia essere uno a disposizione dell'altro, il contrario dell'egoismo. quindi non si tratta di non saper vincere o di avere limiti nel gioco o caratteriali o tutto il resto che si potrebbe pensare (presumendo). si tratta semplicemente del fatto che esistono alcune persone che si divertono di più in questo modo, oppure lo ritengono più utile a certi livelli o addirittura provvidenziale in caso di problemi fisici di varia natura. poi quello di pensare che questo rappresenti una debolezza è un discorso ipotetico, che non si può sostenere senza conoscere a fondo caso per caso. nel frattempo ti ho evidenziato le carenze oggettive che ho riscontrato io in molte di quelle persone che tu invece hai visto esprimere un tennis migliore, saranno stato coincidenze, campioni di gente estremamente diversi, valutazioni di parte o influenzate da chissaccosa, ai posteri l'ardua sentenza....Sonny Liston ha scritto:VANDERGRAF ha scritto:ho soltanto esposto il mio approccio e quello che ho visto di personaSonny Liston ha scritto:VANDERGRAF ha scritto:quindi per fortuna ci sono ancora persone che pensano di più alla bellezza dei colpi e a giocare sempre meglio, piuttosto che al punteggio
La triste realtà (e lo dico dopo più di 30 anni di tennis giocato) è che di solito le "persone che pensano alla bellezza del gesto", in realtà, oltre a non riuscire a vincere quasi mai (ma, per loro, non è un problema) sono anche quelle che GIOCANO IL PEGGIOR TENNIS!
Ovviamente tu potresti essere l'eccezione che conferma questa regola...
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Re: Cambio racchetta si spera
(o... a quello che succede nei campi da tennis...)
Siamo ad un vicolo cieco: io resto della mia opinione e tu, naturalmente, della tua.
Semplice differenza di vedute.
- OspiteOspite
Re: Cambio racchetta si spera
ma come ti dicevo non è un'opinione, ma soltanto quello che ho visto, apposta ho chiamato in causa i posteri. potrebbe anche essere che tu ti riferisci a giocatori tipo terza categoria, mentre io sto parlando di giocatori da 4nc a 4.4 e dintorni. questo e' il campionario che ho avuto sotto gli occhi direttamente per svariati anni. quindi anche quello potrebbe influire molto. poi dipende da come ognuno di noi affronta una cosa, con quale spirito, con quale determinazione e con quale scopo. è ovvio che se uno perde sempre e non riesce, magari anche per motivi economici, a migliorare, può preferire evitare le partite o comunque ridurle. e viceversa. così come mi sembra normale che ci siano invece altre persone, che per i motivi che ti dicevo nei precedenti post, preferiscono usare quel metodo che uso io oppure, ancora meglio, affiancarlo in parallelo alle partite, anche perchè non è facile trovare dei partners di gioco su cui si trova perfetta sintonia in quel tipo di discorso extra-punteggioSonny Liston ha scritto:Lasciamola ai posteri, questa sentenza...
(o... a quello che succede nei campi da tennis...)
Siamo ad un vicolo cieco: io resto della mia opinione e tu, naturalmente, della tua.
Semplice differenza di vedute.
- OspiteOspite
Re: Cambio racchetta si spera
perdona la famosa brutalità king, ma come direbbe di pietro, che c'azzecca il palleggio del calcio con quello del tennis ? nel calcio si palleggia senza nemmeno una singola porta, quindi lo scopo non è di fare gol; nel palleggio tennistico che dicevo io, invece, lo scopo rimane identico: fare un colpo conclusivo dentro le righe, solo che non si sta lì a seguire il punteggio e non si fanno necessariamente turni identici di servizio, in relazione anche alle problematiche fisiche evidenziate (eventuali ovviamente).kingkongy ha scritto:Ok, visto che ho 40 di anni di tennis sulla pelliccia aggiungo la mia "visione".
Prendi un cortile, un prato, un parcheggio abbandonato. Mettici 4, 8, 20 ragazzini. Dagli un pallone di gomma, di cuoio, di carta arrotolata. Che fanno? Si dividono in squadre e giocano a calcio. Palleggiano? No, fanno una partita.
Lo sport è questo. E' divertimento, gioia e voglia di "superare". C'è chi supera i propri limiti e chi sceglie di superare i limiti altrui. C'è chi vuole superare se stesso e chi gli altri. Ma c'è sempre un'asticella che viene posta sempre più in alto.
Il palleggio, l'allenamento, nel tennis, è il momento più egoistico, intimo e intimistico di questo sport: tu sei lì, in quel momento, a cercare "qualcosa" di tuo. Unicamente tuo.
Tutti cercano qualcosa in allenamento. Ed è importantissimo farlo. L'allenamento è "superare i nostri limiti".
Giocare una partita è invece "superare noi stessi".
Superare l'avversario è a mio avviso un'aberrazione: tu superi il gioco dell'avversario...non la persona. Chi "vive di agonismo da club" ha questo brutto vizio: "sconfiggere".
Il tennis è "vincere". E' un'altra cosa.
e in questa prospettiva, che come dicevo ha anche la funzione di creare presupposti per un miglioramento mirato e reciproco, l'egoismo non c'entra proprio nulla, perchè si può fare a meno, ad esempio di esagerare su una smorzata, per dare vita volutamente a situazioni di gioco meno definitive. è nella partita, invece, che può venir meno la sana voglia di divertirsi per cedere il posto all'egoismo agonistico da competizione, quindi non ci saranno sconti ma solo opportunismo tattico e mentale, che poi spesso degenera pure in atteggiamenti antisportivi. questo per il tennis. per il calcio invece ci si diverte nettamente di più a fare una partitella o partitona perchè il palleggio è di tutto altro genere.
- gioamirAssiduo
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Re: Cambio racchetta si spera
Amo anche i momenti di tensione come le partite che mettono alla prova personalita',agonismo ,tattica ecc ecc... ammetto che ci sono momenti che amo palleggiare .
Anche se mi fa sorridere ritengo che un PRO che spacca racchette sia un cattivo esempio per i giovani
- kingkongyVeterano
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Re: Cambio racchetta si spera
Mai parlato di palleggio calcistico stavo solo cercando di spiegare a modo mio e con la mia testa e con le mie esperienze cosa si agita nella mente del tennista.VANDERGRAF ha scritto:perdona la famosa brutalità king, ma come direbbe di pietro, che c'azzecca il palleggio del calcio con quello del tennis ? nel calcio si palleggia senza nemmeno una singola porta, quindi lo scopo non è di fare gol; nel palleggio tennistico che dicevo io, invece, lo scopo rimane identico: fare un colpo conclusivo dentro le righe, solo che non si sta lì a seguire il punteggio e non si fanno necessariamente turni identici di servizio, in relazione anche alle problematiche fisiche evidenziate (eventuali ovviamente).kingkongy ha scritto:Ok, visto che ho 40 di anni di tennis sulla pelliccia aggiungo la mia "visione".
Prendi un cortile, un prato, un parcheggio abbandonato. Mettici 4, 8, 20 ragazzini. Dagli un pallone di gomma, di cuoio, di carta arrotolata. Che fanno? Si dividono in squadre e giocano a calcio. Palleggiano? No, fanno una partita.
Lo sport è questo. E' divertimento, gioia e voglia di "superare". C'è chi supera i propri limiti e chi sceglie di superare i limiti altrui. C'è chi vuole superare se stesso e chi gli altri. Ma c'è sempre un'asticella che viene posta sempre più in alto.
Il palleggio, l'allenamento, nel tennis, è il momento più egoistico, intimo e intimistico di questo sport: tu sei lì, in quel momento, a cercare "qualcosa" di tuo. Unicamente tuo.
Tutti cercano qualcosa in allenamento. Ed è importantissimo farlo. L'allenamento è "superare i nostri limiti".
Giocare una partita è invece "superare noi stessi".
Superare l'avversario è a mio avviso un'aberrazione: tu superi il gioco dell'avversario...non la persona. Chi "vive di agonismo da club" ha questo brutto vizio: "sconfiggere".
Il tennis è "vincere". E' un'altra cosa.
e in questa prospettiva, che come dicevo ha anche la funzione di creare presupposti per un miglioramento mirato e reciproco, l'egoismo non c'entra proprio nulla, perchè si può fare a meno, ad esempio di esagerare su una smorzata, per dare vita volutamente a situazioni di gioco meno definitive. è nella partita, invece, che può venir meno la sana voglia di divertirsi per cedere il posto all'egoismo agonistico da competizione, quindi non ci saranno sconti ma solo opportunismo tattico e mentale, che poi spesso degenera pure in atteggiamenti antisportivi. questo per il tennis. per il calcio invece ci si diverte nettamente di più a fare una partitella o partitona perchè il palleggio è di tutto altro genere.
Io credo fermamente nella qualità e nel valore del palleggio e dell'allenamento ma questo non significa "giocare a tennis". Anzi vado oltre per me questo non è sport perché il superamento del limite è l'anima stessa dello sport.
La stesso allenamento lo stesso ripetere gesti che mirano alla perfezione dello swing o alla precisione dello swing non sono altro che sfide agonistiche con noi stessi.
Sono pieno di acciacchi e di malanni alcuni dei quali mi impediscono un'attività continua. nel mio modo di vedere il tennis questa è una delle privazioni che mi fa più male: non fare gare. certo, palleggio, posso cercare anch'io il "bel colpo" ma per me, manca "qualcosa".
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Re: Cambio racchetta si spera
come sarebbe a dire "mai parlato di palleggio calcistico" ? sta scritto nel tuo "intro" che hai riportato tu stesso nella citazione. evidentemente non sono riuscito a farti comprendere il palleggio di cui parlavo io, che non ha nulla a che vedere con quello di cui parli tu. e sto parlando solo di tennis. comunque....pazienza....kingkongy ha scritto:Mai parlato di palleggio calcistico stavo solo cercando di spiegare a modo mio e con la mia testa e con le mie esperienze cosa si agita nella mente del tennista.VANDERGRAF ha scritto:perdona la famosa brutalità king, ma come direbbe di pietro, che c'azzecca il palleggio del calcio con quello del tennis ? nel calcio si palleggia senza nemmeno una singola porta, quindi lo scopo non è di fare gol; nel palleggio tennistico che dicevo io, invece, lo scopo rimane identico: fare un colpo conclusivo dentro le righe, solo che non si sta lì a seguire il punteggio e non si fanno necessariamente turni identici di servizio, in relazione anche alle problematiche fisiche evidenziate (eventuali ovviamente).kingkongy ha scritto:Ok, visto che ho 40 di anni di tennis sulla pelliccia aggiungo la mia "visione".
Prendi un cortile, un prato, un parcheggio abbandonato. Mettici 4, 8, 20 ragazzini. Dagli un pallone di gomma, di cuoio, di carta arrotolata. Che fanno? Si dividono in squadre e giocano a calcio. Palleggiano? No, fanno una partita.
Lo sport è questo. E' divertimento, gioia e voglia di "superare". C'è chi supera i propri limiti e chi sceglie di superare i limiti altrui. C'è chi vuole superare se stesso e chi gli altri. Ma c'è sempre un'asticella che viene posta sempre più in alto.
Il palleggio, l'allenamento, nel tennis, è il momento più egoistico, intimo e intimistico di questo sport: tu sei lì, in quel momento, a cercare "qualcosa" di tuo. Unicamente tuo.
Tutti cercano qualcosa in allenamento. Ed è importantissimo farlo. L'allenamento è "superare i nostri limiti".
Giocare una partita è invece "superare noi stessi".
Superare l'avversario è a mio avviso un'aberrazione: tu superi il gioco dell'avversario...non la persona. Chi "vive di agonismo da club" ha questo brutto vizio: "sconfiggere".
Il tennis è "vincere". E' un'altra cosa.
e in questa prospettiva, che come dicevo ha anche la funzione di creare presupposti per un miglioramento mirato e reciproco, l'egoismo non c'entra proprio nulla, perchè si può fare a meno, ad esempio di esagerare su una smorzata, per dare vita volutamente a situazioni di gioco meno definitive. è nella partita, invece, che può venir meno la sana voglia di divertirsi per cedere il posto all'egoismo agonistico da competizione, quindi non ci saranno sconti ma solo opportunismo tattico e mentale, che poi spesso degenera pure in atteggiamenti antisportivi. questo per il tennis. per il calcio invece ci si diverte nettamente di più a fare una partitella o partitona perchè il palleggio è di tutto altro genere.
Io credo fermamente nella qualità e nel valore del palleggio e dell'allenamento ma questo non significa "giocare a tennis". Anzi vado oltre per me questo non è sport perché il superamento del limite è l'anima stessa dello sport.
La stesso allenamento lo stesso ripetere gesti che mirano alla perfezione dello swing o alla precisione dello swing non sono altro che sfide agonistiche con noi stessi.
Sono pieno di acciacchi e di malanni alcuni dei quali mi impediscono un'attività continua. nel mio modo di vedere il tennis questa è una delle privazioni che mi fa più male: non fare gare. certo, palleggio, posso cercare anch'io il "bel colpo" ma per me, manca "qualcosa".
- kingkongyVeterano
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Re: Cambio racchetta si spera
Sono convintissimo che un allenamento intelligente e anche intenso faccia benissimo. Perbacco, ci mancherebbe! Ma io parlo proprio di tennis.... e non giocare il match è come uno chef che cucina senza assaggiare i propri piatti.
E' vero che tu parli di un palleggio e io di un altro. Io trovo che ognuno sia libero di interpretare questo gioco come meglio crede. Sinceramente io mi sono sempre divertito: l'importante era avere una racchetta e una pallina non troppo sgonfia.
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Re: Cambio racchetta si spera
ma fuori strada cosa ? ti ho spiegato il tipo di approccio che uso io quando faccio quella simulazione di partita di cui ho parlato in vari post. come faccio a essere fuori strada se io la smorzata non la voglio forzare volutamente in certi casi per prolungare lo scambio ? ti ho parlato di miglioramento reciproco, significa che posso chiedere al mio partner di mettermi più palle sul rovescio , posso farlo abituare di più alla rete se vedo che gioca solo da fondo, posso dargli persino spiegazioni su cosa sbaglia e riceverne. e tu parli di egoismo ?! poi se tu vuoi per forza catalogare tutto questo sotto il nome di palleggio o di allenamento, a me sembra molto diverso da quelle due cose come vengono viste nel modo tradizionale. ovvio che ognuno è libero di interpretare questo gioco come meglio crede, ma se ti parlo di una cosa dove ti sto assicurando che non esiste nulla di egoistico, non capisco perchè tu debba continuare a dire che c'e' tanto egoismo. c'è per forza bisogno che proviamo questa cosa insieme per fidarti o puoi farlo anche soltanto leggendomi ?kingkongy ha scritto:Vander...in allenamento ci si fa un cucù così che se non sei molto motivato...ti esce dagli occhi. Non si forza una smorzata? Sei fuori strada. In allenamento tutto è forzato. E proprio qui sta la differenza: sei capace di fare quello swing anche in partita e sotto pressione? Sì, proprio quello stesso swing che hai ripetuto fino al vomito e che sai a memoria, a occhi chiusi e pure se sei sonnambulo?
Sono convintissimo che un allenamento intelligente e anche intenso faccia benissimo. Perbacco, ci mancherebbe! Ma io parlo proprio di tennis.... e non giocare il match è come uno chef che cucina senza assaggiare i propri piatti.
E' vero che tu parli di un palleggio e io di un altro. Io trovo che ognuno sia libero di interpretare questo gioco come meglio crede. Sinceramente io mi sono sempre divertito: l'importante era avere una racchetta e una pallina non troppo sgonfia.
- kingkongyVeterano
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Re: Cambio racchetta si spera
Scusa anche a Vander...ne riparliamo altrove. Magari finiamo anche per capirci.
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Re: Cambio racchetta si spera
ma figurati king ! quando vuoi apri un bel tread (non mi ricordo come si scrive e se si dice così) . il topic per me era bello che esaurito perchè avevo suggerito una racchetta ma mi era stato detto che non esisteva possibilità di spesa. quindi in questi casi sarebbe più sensato scrivere quello che uno può provare e poi valutare nell'ambito di quella cerchia ristrettakingkongy ha scritto:Colpa mia. Hai ragione.
Scusa anche a Vander...ne riparliamo altrove. Magari finiamo anche per capirci.
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