Quando la tecnica non è tutto...
- SimonbVeterano
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Quando la tecnica non è tutto...
Niente split step, niente atletismo, niente cambio impugnatura, servizio semplice, volée eseguite senza particolare tecnica, niente posizione atletica di attesa.
Eppure, mancando tutto ciò, riescono a buttare la palla di la, spesso e volentieri. Questo grazie alle ore di gioco (almeno penso), dunque l'esperienza.
È un post così, tanto per chiacchierare: non ho domande!
Solo che mi sono accorto che, usando sbaglio, non è sempre per un errore "tecnico", ma più che altro per una mancanza di ore giocate, di timing e confidenza con il gioco. Non che sia a zero ore, però non gioco nemmeno 4/5 volte a settimana.
- CrisidelmVeterano
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Re: Quando la tecnica non è tutto...
- SimonbVeterano
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Re: Quando la tecnica non è tutto...
Poi, per buttare di la la palla, intendo non il mero palleggiò, ma anche fare vincenti o impostare il gioco.
Non vorrei che le mie parole siano fraintese: per me è proprio una questione di ammirazione nel vedere che comunque, anche se manca tecnica, c'è comunque gioco.
Ho appena pensato anche che ti possa riferire alla classe, al talento: possibilissimo! Però non credo tutti.
- CrisidelmVeterano
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Re: Quando la tecnica non è tutto...
- nardacAssiduo
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Re: Quando la tecnica non è tutto...
Crisidelm ha scritto:Potresti provare tu: prova una volta a giocare evitando di fare split-step, piegarti sulle ginocchia ecc. e vedi quante volte riesci a buttar di là la pallina. Ovviamente poche volte: allora come ci riescono loro? Evidentemente giocano di braccio e di polso e...di testa. Ridotto ai minimi termini, il tennis è un gioco scandalosamente semplice: colpire una pallina con una racchetta per farla andare dall'altra parte di un rete, dentro un'area delimitata. E si può giocare anche in modo scandalosamente semplice.
A velocità basse hai perfettamente ragione , un buon braccio e una buona testa sono più che sufficienti per giocare bene a tennis .
- SimonbVeterano
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Re: Quando la tecnica non è tutto...
Forse, si potrebbe dire che, ovviamente, serve la tecnica; ma che non bisogna incapponirsi su questa. Una volta acquisita, va solo consolidata periodicamente. Il resto del tempo, dedicarlo alla semplicità di gioco (da cui potenza è fluidità dei colpi), per acquisire padronanza.
Lo so che per molti è logico e scontato come ragionamento, ma ero finito nel loop del tentativo strenuo del perfezionamento ad ogni colpo. Il che stava iniziando ad essere stancante.
- aieiebraseFrequentatore
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Re: Quando la tecnica non è tutto...
Simonb ha scritto:
Lo so che per molti è logico e scontato come ragionamento, ma ero finito nel loop del tentativo strenuo del perfezionamento ad ogni colpo. Il che stava iniziando ad essere stancante.
Mio personalissimo parere.... ognuno deve trovare il suo "swing"...... ovviamente cercare sempre di migliorarsi.... ma non "incaponirsi" per cercare il colpo perfetto alla Federer.... ognuno deve trovare il suo colpo perfetto... (o almeno andarci vicino )
Vedo persone che eseguono un movimento sul servizio praticamente inguardabile.... ma nonostante questo, molto ma molto efficace (lo stesso Dolgopolov non è che sia bellissimo da vedere ma tira delle bellle mine)..... se riesci ad imprimere buone rotazioni, profondità e potenza alla palla con una impugnatura semiwestern perchè devi passare alla western se ogni volta tiri la palla in rete.... svilupperai il tuo gioco in funzione di quello che ti viene meglio.... lo stesso discorso vale per le stance.......in buona sostanza ognuno deve trovare il suo tennis.... poi se hai delle velleità superagonistiche..... il discorso può cambiare......
- nardacAssiduo
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Re: Quando la tecnica non è tutto...
aieiebrase ha scritto:
Mio personalissimo parere.... ognuno deve trovare il suo "swing"...... ovviamente cercare sempre di migliorarsi.... ma non "incaponirsi" per cercare il colpo perfetto alla Federer.... ognuno deve trovare il suo colpo perfetto... (o almeno andarci vicino )
Vedo persone che eseguono un movimento sul servizio praticamente inguardabile.... ma nonostante questo, molto ma molto efficace (lo stesso Dolgopolov non è che sia bellissimo da vedere ma tira delle bellle mine)..... se riesci ad imprimere buone rotazioni, profondità e potenza alla palla con una impugnatura semiwestern perchè devi passare alla western se ogni volta tiri la palla in rete.... svilupperai il tuo gioco in funzione di quello che ti viene meglio.... lo stesso discorso vale per le stance.......in buona sostanza ognuno deve trovare il suo tennis.... poi se hai delle velleità superagonistiche..... il discorso può cambiare......
Completamente d'accordo .
Se non si è agonisti di un certo livello nn ha senso spulciare troppo nella tecnica .
Correggere solo difetti grossi e poi concentrarsi sul proprio tennis.
Se non esistono due pro che hanno un movimento identico ci sarà un motivo...
- OspiteOspite
Re: Quando la tecnica non è tutto...
In altre parole i circoli sono pieni di over 40 che sono perfettamente in grado di giocare un colpo, anche se esteticamente sono brutti a vedersi.
Giocare con questa gente è difficilissimo, perchè dato il loro cattivo stile uno tende a sottovalutarli, salvo poi essere massacrati sul campo.
Tieni presente poi che un autodidatta di 40 anni è spesso una persona che in gioventù ha praticato altri sport, anche ad un certo livello (è ben difficile che chi non ha mai fatto sport inizi a proprio 40 anni a giocare a tennis), e quindi ha comunque buone capacità atletiche e sopratutto una grande carica agonistica.
Riconosciuto il valore di queste persone, bisogna però anche dire che queste persone, per rimediare ai loro errori tecnici, spesso sforzano molto il loro corpo e quindi l'epicondilite e altri malanni sono dietro l'angolo...
- RaTPlayerUtente attivo
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Re: Quando la tecnica non è tutto...
Secondo me bisogna fare delle distinzioni:
Una cosa è la tecnica che ti insegnano ai corsi di avviamento, cioè quell'insieme di movimenti con cuoi puoi riuscire a buttare la palla dall'altra parte della rete senza grosse pretese. Chiaramente il range di risultati ottenibili è piuttosto ampio, e l'autodidatta puoi arrivare con il tempo a muoversi in maniera meno inumana e a tirare anche discretamente forte per i canoni di un amatore.
Altra cosa è la tecnica che ti insegnano magari ai corsi di perfezionamento.
Li si va a ricercare l'ottimizzazione del gesto perseguendo risultati di efficienza ed efficacia, cioè a parità di energia utilizzata, si ottengono risultati migliori e che contribuiscono maggiormente allo scopo: vincere la partita.
Poi come diceva un altro utente, la giusta tecnica aiuta a prevenire gli infortuni.
- fedmexVeterano
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Re: Quando la tecnica non è tutto...
Però al riguardo della prevenzione degli infortuni non sono sicuro.
Io vengo da uno sport dove la tecnica è essenziale. E nel tennis ho cercato e cerco - complice miei malanni - di imparare la tecnica proprio per evitare infortuni.
Però vedo gente che gioca in modo osceno per le articolazioni con torsioni, strappi, rigiri strani delle giunture o gente che gioca per 3 mesi con le rpm babaolat a 27 chili ( giuro ) e sta meglio di me. Allora mi chiedo?
La tecnica che insegnano in generale serve per impostare bene ( salvo poi risultati che sappiamo ); ma serve anche per prevenire dagli infortuni?
Voglio dire. Chi mi dice che tutte le menate che sappiamo servano effettivamente?
Io so solo che sono pieno di acciacchi. Chi magari gioca da una vita senza tecnica o neanche ipotizzando certe cose, no. Boh
- RaTPlayerUtente attivo
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Re: Quando la tecnica non è tutto...
Comunque per farti un esempio, ho notato che tendo a frenare il movimento proprio nell'ultimo tratto dello swing, e infatti mi si è infiammata la spalla, chissà che sia colpa di questo fatto.
Ora che me ne sono accorto cercherò di rimediare, ma non è facile.