controllo emotivo
- fedeVeterano
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controllo emotivo
nonostante abbia fatto ormai una decina di tornei continuo a non riuscire a giocare, battito a mille e cuore in gola...
le partite che ho vinto sono stato tranquillo, ma si contano sulle dita di una mano, le sconfitte non giocate sono troppe...
non riesco a stare tranquillo, non faccio nulla, la tiro di la lenta, altissima, spero nell'errore dell'avversario, ma sopratutto soffro soffro soffro, sto male, mentalmente sono terrorizzato..
vi prego datemi dei consigli, delle pratiche yoga,, dei libri da leggere sul tema...
no perchè o la smetto di cagarmi addosso o smetto di fare tornei, ci sto troppo male, è davvero una violenza mentale, vi giuro che non sto esagerando, tremo proprio..
- otello69Veterano
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Re: controllo emotivo
fede ha scritto:allora io ho un problema grosso, dato che i numeri iniziano ad essere rilevanti.
nonostante abbia fatto ormai una decina di tornei continuo a non riuscire a giocare, battito a mille e cuore in gola...
le partite che ho vinto sono stato tranquillo, ma si contano sulle dita di una mano, le sconfitte non giocate sono troppe...
non riesco a stare tranquillo, non faccio nulla, la tiro di la lenta, altissima, spero nell'errore dell'avversario, ma sopratutto soffro soffro soffro, sto male, mentalmente sono terrorizzato..
vi prego datemi dei consigli, delle pratiche yoga,, dei libri da leggere sul tema...
no perchè o la smetto di cagarmi addosso o smetto di fare tornei, ci sto troppo male, è davvero una violenza mentale, vi giuro che non sto esagerando, tremo proprio..
Ognuno di noi reagisce diversamente allo stimolo del torneo...di solito nei primi match dell'anno si gioca peggio e si deve acquisire abitudine alla partita...probabilmente tu soffri più di altri la tensione agonistica. Non credo che servano libri, devi solo farci l'abitudine...gioca gioca gioca (tornei)...magari fai qualche centinaio di cesti...acquisire automatismi aiuta.
- Alessandra76Veterano
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Re: controllo emotivo
- NeytiriAssiduo
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Re: controllo emotivo
A quel punto mi sono detta... ma porca paletta... perdere per perdere almeno provaci! Ed ho pensato a Tafazzi, simulando (sono una signora, non dimenticarlo! ) di darmi delle racchettate sulla schiena a mò di frustate. Un pò di sana auto-lapidazione. Così.. ho cominciato a tirare un pochino più forte.. sempre piano rispetto agli allenamenti.. ma decisamente sufficiente contro le avversarie. La percentuale di palle in campo è scesa, gli errori sono aumentati.. però non è peggiorato il rapporto tra palle e game. Era scarso in partenza, mica poteva peggiorare
In questo modo ho comunque aumentato la confidenza nei confronti dei colpi.. e lentamente la qualità degli stessi è migliorata, incontro dopo incontro (*)...
Neytiri
(*) match di oggi a parte, ma questa è un'altra storia
- jaguiFedelissimo
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Re: controllo emotivo
Si tratta di dare la giusta importanza al torneo di tennis, ossia zero.
Infatti cosa conta un torneo rispetto alla grandezza dell'universo, al miracolo della vita, alla felicità, alle guerre, alla fame nel mondo, all'inquinamento, alla fugacità della nostra esistenza, eccetera eccetera eccetera...
Se guardi le cose da molto molto lontano, ti accorgi che l'intera tua esistenza non conta nulla, il tuo torneo di tennis conta meno di nulla. Vivilo come un momento di divertimento spensierato all'interno di questo brivido passeggero che è la vita.
- nardacAssiduo
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Re: controllo emotivo
Appena ti accorgi di avere il braccino concentrati sul questa cosa .
- maffo72Assiduo
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Re: controllo emotivo
- maffo72Assiduo
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Re: controllo emotivo
- lamonf82Frequentatore
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Re: controllo emotivo
Comunque già che ci sono ti posso dare anch'io un piccolo suggerimento, rimanendo nella sfera tennistica: prova a inculcarti nella testa il concetto che qualsiasi avversario, anche il più ostico, è un "nemico" solo dal punto di vista del punteggio ma nella realtà è un "amico" che sta dedicando una parte del suo tempo libero per aiutarti, mettendoti alla prova per farti cercare una tecnica o una tattica di gioco più efficace. Secondo me ragionare in questo modo tranquillizza parecchio.
- fedeVeterano
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Re: controllo emotivo
sono tutte cose che a freddo penso e consiglierei naturalmente anche io, è assurdo cmq giocare in questo modo, non è infatti un problema di vittorie, ma di riuscire a giocare il mio tennis o qualcosa che gli assomigli, ridendo & scherzando, senza rischiare di infartare...!!!
sicuramente il rodeo è una formula assurda, 23 (dico 23 signori) euri per giocare 2 mezzi set col punto secco..........................
l'idea di considerare che sto facendo un cesto è bella però!
le uniche partite in cui mi sono divertito (e magari vinto) sono state quando tra un cambio e l'altro parlavo con amici in panchina e dicevamo minchiate tanto per...
- alain proustFedelissimo
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Re: controllo emotivo
ma l'abitudine, la ripetizione della situazione aiutano non poco. fare tanti tornei aiuta anche gli emotivi che sono rassicurati dal ripetersi della situazione (prenotazione, arrivo sul campo, pagamento della quota, attesa, presentazione dell'avversario, palleggio ecc.). in effetti, anche i bimbi si fanno leggere mille volte la stessa fiaba proprio perchè li rassicura.
il consiglio più saggio è quello del felino jagui. il torneo fit è una cazzata che non conta nulla nella vita. è solo un piccolo divertimento in più. vincere, perdere, è solo un risultato che qualunque persona che ti ha guardato in quella partita o che lo ha saputo, lo dimenticherà nel giro di un secondo.
la tensione arriva dall'importanza che tu dai ell'evento, al fatto di temere di fallire, al non voler perdere o fare "brutta figura" magari con un 60 60. bisogna giocare con la superiorità di chi sa quali sono le cose importanti e quali no, di chi va lì per dire "ora gioco come so, il risultato è solo una conseguenza". e in effetti è così, in quell'ora applichi ciò che hai maturato nei mesi e anni di allenamento, non puoi fare nulla di più, non puoi produrre nessun tennis che non sia il tuo. quindi non hai responsabilità se il tuo avversario è più forte, non c'è nulla che tu possa fare se non impegnarti, concentrarti e basta. se perdi, dovrai solo capire perchè e allenarti di conseguenza.
anche io ho sofferto la tensione di questi primi due tornei, anche se non si è tradotta in performance negative (nel senso che ho perso perchè dovevo perdere, non perchè ero emozionato). e la tensione l'ho avuta anche se la prima partita del primo torneo l'ho fatta contro un mio caro amico (hammer72) con cui ho giocato mille volte. ma c'era comunque un po' di tensione.
gioca gioca gioca. la tua vita non dipende dal tennis, non ci mangi, non ci vivi, è solo un diversivo, e allora sbattitene altamente e vai in torneo a cuor leggero!
- NeytiriAssiduo
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Re: controllo emotivo
I miei più sentiti complimenti
- alain proustFedelissimo
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Re: controllo emotivo
- NeytiriAssiduo
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Re: controllo emotivo
- PanacefAssiduo
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Re: controllo emotivo
Direi che con questo si possa chiudere il 3d non vedo cosa altro si possa dire...
Non rimane che metterlo in pratica... ma questo lo possiamo fare solo noi!!
grazie
- Hammer72Veterano
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Re: controllo emotivo
alain proust ha scritto:ciao fede, io sono più novellino di te in fatto di tornei fit (ieri ho fatto il primo turno del secondo torneo). parafraso ciò che è già stato detto correttamente. è ovvio che è molto soggettiva la cosa, anche in altri momenti della vita, c'è chi è freddo come un ghiacciolo, chi sente l'emozione e si blocca (agli esami, al matrimonio, al parto della moglie, in tanti piccoli grandi eventi).
ma l'abitudine, la ripetizione della situazione aiutano non poco. fare tanti tornei aiuta anche gli emotivi che sono rassicurati dal ripetersi della situazione (prenotazione, arrivo sul campo, pagamento della quota, attesa, presentazione dell'avversario, palleggio ecc.). in effetti, anche i bimbi si fanno leggere mille volte la stessa fiaba proprio perchè li rassicura.
il consiglio più saggio è quello del felino jagui. il torneo fit è una cazzata che non conta nulla nella vita. è solo un piccolo divertimento in più. vincere, perdere, è solo un risultato che qualunque persona che ti ha guardato in quella partita o che lo ha saputo, lo dimenticherà nel giro di un secondo.
la tensione arriva dall'importanza che tu dai ell'evento, al fatto di temere di fallire, al non voler perdere o fare "brutta figura" magari con un 60 60. bisogna giocare con la superiorità di chi sa quali sono le cose importanti e quali no, di chi va lì per dire "ora gioco come so, il risultato è solo una conseguenza". e in effetti è così, in quell'ora applichi ciò che hai maturato nei mesi e anni di allenamento, non puoi fare nulla di più, non puoi produrre nessun tennis che non sia il tuo. quindi non hai responsabilità se il tuo avversario è più forte, non c'è nulla che tu possa fare se non impegnarti, concentrarti e basta. se perdi, dovrai solo capire perchè e allenarti di conseguenza.
anche io ho sofferto la tensione di questi primi due tornei, anche se non si è tradotta in performance negative (nel senso che ho perso perchè dovevo perdere, non perchè ero emozionato). e la tensione l'ho avuta anche se la prima partita del primo torneo l'ho fatta contro un mio caro amico (hammer72) con cui ho giocato mille volte. ma c'era comunque un po' di tensione.
gioca gioca gioca. la tua vita non dipende dal tennis, non ci mangi, non ci vivi, è solo un diversivo, e allora sbattitene altamente e vai in torneo a cuor leggero!
Grandeee abbiamo passato entrambe il 1° turno del torneo di Sale !! se penso che il 1° set ho addirittura vinto 6.0 viva me
- NeytiriAssiduo
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Re: controllo emotivo
Voi sì che tenete alto il nome del forum mica come me che quando perdo lo faccio tanti a pochissimi
- Hammer72Veterano
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Re: controllo emotivo
Neytiri ha scritto:Grandi !!!!
Voi sì che tenete alto il nome del forum mica come me che quando perdo lo faccio tanti a pochissimi
Graziiiee ma arriverà anche il tuo momento abbi fede e pazienza vedrai
- NeytiriAssiduo
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Re: controllo emotivo
- vecchiofrakAssiduo
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Re: controllo emotivo
Un paio di settimane fa, il nostro maestro ha organizzato una bella giornata di tennis, facendoci incontrare/scontrare con i ragazzi del circolo di suo fratello (che nessuno di noi conosceva), quindi, ancora meno di un torneo....
In tutto, tra tennisti, amici, mogli e fidanzate varie, siamo una trentina (quindi, con pubblico competente) e la mia tensione prepartita è "ingiustificatamente" altissima, con ansia e tachicardia.
Mentre aspetto il mio turno e guardo gli altri giocare, la tensione aumenta ancora di più, così, quando, finalmente, tocca a me, sono uno "straccio" :
gambe molli e braccino "impestato", sono le conseguenze evidenti.
Il mio avversario è uno spilungone con dei buoni fondamentali e un dritto super-arrotato che mi mette, ancora di più in difficoltà, ma, soprattuto, rispetto a me è molto tranquillo e, tra uno scambio e l'altro, trova anche il tempo per ridere e scherzare.
Non mi sento mai in partita, non lascio mai andare il braccio come saprei , e mi ritrovo sempre a fare il tergicristallo a fondo campo, ributtando di là quello che posso (soprattuto mozzarelle)....oltre a non colpire mai con forza, faccio anche degli sbagli assurdi e, cosa per me inusuale, mi innervosisco, fino al vergognoso lancio della racchetta !
Per fortuna, anche lui fa qualche sbaglio e in un modo o nell'altro, a fine partita, riesco a portare a casa 4 punti, ma esco dal campo inc.....o nero, con me stesso, per non aver giocato e, soprattuto, per non essermi divertito (questo, in fondo, doveva essere lo spirito dell'incontro) affatto.
Finita la partita, continuo a parlare con il mio avversario (ragazzo simpatico e piacevole) ed entriamo in amicizia, cosicchè, durante il pranzo, siamo seduti vicino e continuiamo a conversare amabilmente, ridendo e scherzando....adesso, non è più un estraneo e entrando, finalmente, nel "clima" della giornata, gli chiedo la rivincita per il pomeriggio, cosa che lui accetta, con piacere.
Stavolta entro in campo rilassato, non sento alcuna pressione e comincio a giocare sciolto.
Rispetto alla mattina, è uno spettacolo : finalmente tiro il dritto come so (il mio colpo migliore), salto e corro come un grillo, sbagliando pochissimo e, vivaddio, mi diverto !!
Ora, voi vi aspettereste che io abbia vinto la partita.....macchè, ho addirittura raccattato un gioco meno della mattina
La morale ? Mah....forse era veramente troppo forte per me...forse giocando con il "braccino" sbagliavo di meno....però, non c'è paragone, sul mio stato d'animo, a fine partita, tra la mattina e il pomeriggio
Il prossimo torneo, prima di scendere in campo, proverò ad andare a pranzo con il mio avversario, chissà....
- Alessandra76Veterano
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Re: controllo emotivo
Gli esami....ricordarsi forse che i professori sono persone che prima di noi anche loro son stati ragazzi...forse un po' ottimista dicendo...che a nessun professore piace mettere un voto negativo o prova piacere a bocciare...generalizzo certo, ovvio...poi le eccezione son sempre eccezioni...ma che confermano la regola...ma non si può partire in nulla con prevenzione...fasciandosi ancora prima di farsi male....perché così ci precludiamo di vivere i rapporti e le esperienze in modo aperto...se poi cadiamo...amen...ci si rialza...sia mai!!
Io amo entrare in campo con la mia avversaria con un sorriso...perché lei come me sta lì per giocarsi il tutto per tutto....ma alla fine di tutto ci si da la mano e si ringrazia per l'ora passata assieme
Sapete la cosa che mi emoziona di più in un incontro di tennis qual'è?
...e quando dopo aver lottato fino all'ultimo uno contro l'altro...gli avversari si abbracciano...vi giuro che mi sale un'emozione bellissima...ora scirvendo queste stesse parole e ripercorrendo la memoria di questi abbracci mi si inumidiscono gli occhi...sorry...son fatta così
- abracadabra78Veterano
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Re: controllo emotivo
ohhhhh...dimmi quanto hai fatto contro hammer in torneo,cosi' lo massacriamo un po'.....quanto e' finita?alain proust ha scritto:ciao fede, io sono più novellino di te in fatto di tornei fit (ieri ho fatto il primo turno del secondo torneo). parafraso ciò che è già stato detto correttamente. è ovvio che è molto soggettiva la cosa, anche in altri momenti della vita, c'è chi è freddo come un ghiacciolo, chi sente l'emozione e si blocca (agli esami, al matrimonio, al parto della moglie, in tanti piccoli grandi eventi).
ma l'abitudine, la ripetizione della situazione aiutano non poco. fare tanti tornei aiuta anche gli emotivi che sono rassicurati dal ripetersi della situazione (prenotazione, arrivo sul campo, pagamento della quota, attesa, presentazione dell'avversario, palleggio ecc.). in effetti, anche i bimbi si fanno leggere mille volte la stessa fiaba proprio perchè li rassicura.
il consiglio più saggio è quello del felino jagui. il torneo fit è una cazzata che non conta nulla nella vita. è solo un piccolo divertimento in più. vincere, perdere, è solo un risultato che qualunque persona che ti ha guardato in quella partita o che lo ha saputo, lo dimenticherà nel giro di un secondo.
la tensione arriva dall'importanza che tu dai ell'evento, al fatto di temere di fallire, al non voler perdere o fare "brutta figura" magari con un 60 60. bisogna giocare con la superiorità di chi sa quali sono le cose importanti e quali no, di chi va lì per dire "ora gioco come so, il risultato è solo una conseguenza". e in effetti è così, in quell'ora applichi ciò che hai maturato nei mesi e anni di allenamento, non puoi fare nulla di più, non puoi produrre nessun tennis che non sia il tuo. quindi non hai responsabilità se il tuo avversario è più forte, non c'è nulla che tu possa fare se non impegnarti, concentrarti e basta. se perdi, dovrai solo capire perchè e allenarti di conseguenza.
anche io ho sofferto la tensione di questi primi due tornei, anche se non si è tradotta in performance negative (nel senso che ho perso perchè dovevo perdere, non perchè ero emozionato). e la tensione l'ho avuta anche se la prima partita del primo torneo l'ho fatta contro un mio caro amico (hammer72) con cui ho giocato mille volte. ma c'era comunque un po' di tensione.
gioca gioca gioca. la tua vita non dipende dal tennis, non ci mangi, non ci vivi, è solo un diversivo, e allora sbattitene altamente e vai in torneo a cuor leggero!
- arabaUtente attivo
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Re: controllo emotivo
1 sei emotivo in tutto quello che fai
2 o solo nel tennis ?
Se la risposta è la 1 sono probelmi di carattere tuoi che devi imparare a gestire a prescindere dal tennis,
se è la 2, ma che ha di così importante il tennis da diventare emotivamente così rilevante ?
Supponiamo risposta 2
A il tennis è uno sfogo, una sorta di luogo libero dove possiamo metterci tutto quello che quotidianamente non possiamo, si è possibile, ma ridiamogli allora il giusto ruolo, imponiamocelo !
B anche se fuori torneo gioco bene poi in torneo non rendo. Vuol dire che alzi il tuo livello di gioco dove non hai le capacità di arrivare. Semplicemente le tue mutate condizioni emotive dicono che il tuo livello non è alto a sufficienza per supportare le varibili del gioco sottopressione, il che in pratica significa che uno che sà tirare bene i colpi, lì sà tirare in qualsiasi condizione. In pratica vali semplicemente quello lì, non ci sono scuse che tengano.
Semplicemente devi abbassare il tuo livello a quello che sai certamente fare, non a quello supponi sai fare, altrimenti semplicemente vai ancora peggio di un tuo ipotetico livello possibile.
Se vuoi la controprova basta andare in campo e darti pressione in determinati esercizi, son certo non li sapresti fare. Soluzione ? allenarsi per migliorare.
- oldestVeterano
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Re: controllo emotivo
In partita di torneo gioco almeno il 20% in + di rovesci in back. Perchè?
1. trovo avversari che subiscono di + il back: FALSO (mediamente non è vero)
2. non so tirare il piatto o il top: FALSO (nelle partite che "non contano" lo tiro tranquillamente)
3. il back lo sbaglio di meno e quindi sono + sicuro con quest'ultimo: VERO
Conclusioni
Non sono tecnicamente in grado di tirare il top o il piatto come il back ergo in parita seria tiro il back perchè vado in sicurezza
Soluzione
Allenarsi sul top e piatto....ma l'ha già scritto araba
- alain proustFedelissimo
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Re: controllo emotivo
nel rispetto della normativa sulla privacy, non rispondo.abracadabra78 ha scritto:
ohhhhh...dimmi quanto hai fatto contro hammer in torneo,cosi' lo massacriamo un po'.....quanto e' finita?
parole da scolpire su targa ed applicare all'ingresso di ogni tennis club amatoriale.araba ha scritto:
Semplicemente devi abbassare il tuo livello a quello che sai certamente fare, non a quello supponi sai fare, altrimenti semplicemente vai ancora peggio di un tuo ipotetico livello possibile.
Se vuoi la controprova basta andare in campo e darti pressione in determinati esercizi, son certo non li sapresti fare. Soluzione ? allenarsi per migliorare.
grande araba.
ma proviamo ad immaginare di trovare di là uno che sa a mala pena giocare, ovviamente gli mandiamo delle palle semplicissime e, altrettanto ovviamente, mandando palle molto semplici avremo una percentuale bassissima di errore. ecco, se proviamo ad aumentare piano piano, vediamo che all'aumentare della forza-rotazione-angolazione che vogliamo dare, la nostra sicurezza (che con il superprincipiante era assoluta) diminuisce in maniera esponenziale, fino a farci arrivare al momento in cui andremo a rete, lunghi o a lato. ecco, bisognerebbe essere in grado di trovare quella velocità a regime che ci permette di tenere senza alcun problema e prendere il rischio solo quando la situazione di punteggio e tattica all'interno dello scambio ce lo permette.
e se l'avversario, nel nostro palleggio di tenuta, fa quel che vuole e dà pressione come vuole, allora vuol dire che è nettamente più bravo , che ha una velocità di crociera maggiore, e allora non c'è nulla da fare, non serve sperare di produrre un tennis spettacolo per un'ora che ci dia la vittoria. non arriverà. dobbiamo solo arrivare alla fine del match e umilmente mettersi ad allenarsi meglio e di più.
imho