Momento di sconforto
- Dustin BrownFrequentatore
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Momento di sconforto
Cerco un po di conforto in questo gruppo...
arrivo adesso a casa dall'ennesima sconfitta di questo 2017, tutte arrivate contro gente del mio livello (sono 3.3). Stasera ho perso con un ragazzino 3.2 (76 26 62). Sabato ho perso con un O55 3.3 75 46 64. Domenica scorso in coppa a squadre un risultato simile con un pari classifica. Insomma, ormai è una costante che quando nei tornei trovo uno del mio livello, di riffa o di raffa, perdo sempre. Oltretutto, perdo tutti i game ai vantaggi. Tutti,tutti,tutti. Stasera a vedermi c'era la mia ragazza e mio padre, solitamente vado solo e se perdo gli dico "anche oggi perso 1000 game ai vantaggi". Tanto che ogni tanto mi sento come se fosse quello che trova scuse. Stasera ne hanno avuto la prova anche loro.
Qualcuno ha vissuto mai una situazione simile? Come ne siete usciti?
- MatusaAssiduo
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Re: Momento di sconforto
Dustin Brown ha scritto:Cerco un po di conforto in questo gruppo...
arrivo adesso a casa dall'ennesima sconfitta di questo 2017, tutte arrivate contro gente del mio livello (sono 3.3). Stasera ho perso con un ragazzino 3.2 (76 26 62). Sabato ho perso con un O55 3.3 75 46 64. Domenica scorso in coppa a squadre un risultato simile con un pari classifica. Insomma, ormai è una costante che quando nei tornei trovo uno del mio livello, di riffa o di raffa, perdo sempre. Oltretutto, perdo tutti i game ai vantaggi.
Mi hai fatto pensare agli scacchi.
Io gioco a scacchi su un sito specializzato nelle pause del lavoro. È un modo efficacissimo per liberare la mente dai pensieri lavorativi, perché mi concentro totalmente sul gioco. Questo mi aiuta anche a vedere le questioni lavorative da un punto di vista diverso, senza bloccarmi sull'approccio iniziale. Giocando online posso fare una mossa al giorno, non ho scadenze temporali strette.
Qualche mese fa mi sono messo in testa di salire in una classifica mobile, in cui posso sfidare i giocatori che stanno fino a 20 posizioni avanti a me. All'inizio vincevo facile, poi salendo in classifica ho iniziato a faticare di più, poi a pareggiare qualche partita ed ora oltre a pareggiare ne perdo anche qualcuna.
Non salgo più.
Secondo me ho semplicemente raggiunto la fascia dei giocatori del mio livello.
Potrei applicarmi, studiare un po' di teoria, ed ho anche degli amici scacchisticamente formidabili che potrebbero aiutarmi, ma... che mi frega?
Continuo a giocare e mi diverto.
- feroAssiduo
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Re: Momento di sconforto
ciao,Dustin Brown ha scritto:Cerco un po di conforto in questo gruppo...
arrivo adesso a casa dall'ennesima sconfitta di questo 2017, tutte arrivate contro gente del mio livello (sono 3.3). Stasera ho perso con un ragazzino 3.2 (76 26 62). Sabato ho perso con un O55 3.3 75 46 64. Domenica scorso in coppa a squadre un risultato simile con un pari classifica. Insomma, ormai è una costante che quando nei tornei trovo uno del mio livello, di riffa o di raffa, perdo sempre. Oltretutto, perdo tutti i game ai vantaggi. Tutti,tutti,tutti. Stasera a vedermi c'era la mia ragazza e mio padre, solitamente vado solo e se perdo gli dico "anche oggi perso 1000 game ai vantaggi". Tanto che ogni tanto mi sento come se fosse quello che trova scuse. Stasera ne hanno avuto la prova anche loro.
Qualcuno ha vissuto mai una situazione simile? Come ne siete usciti?
magari una piccola pausa dai match di torneo ti toglie un po' di stress accumulato.
Così fai contento pure la fidanzata;)
- ilNovakdellabassaFrequentatore
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Re: Momento di sconforto
se la partita è contro a un tuo circa pari livello, sono quelli che ti cambiano il risultato che può passare da un 6-3 a favore a un 3-6 soltanto per 3/4 punti...
la cosa "positiva" è che capita a qualsiasi livello e molto spesso proprio in seguito ad un aumento di classifica o categoria, che sia 4.3 4.2 piuttosto che 3.5 3.3 o piuttosto da giocatori di challanger che passano a fare qualificazioni per master1000...
io direi che il problema è solo in parte mentale e a volte proprio non centra nulla col mentale...un giocatore freddo e abituato a giocare punti importanti (re dei tiebreack, specialisti di palle breack trasformate ecc...) lo saranno mentalmente anche se salgono a categorie diverse...
viceversa giocatori poco avvezzi al punto delicato (Federer per citarne uno conosciuto non è proprio il migliore a giocare nei punti con pressione psicologica forte), saranno poco avvezzi sempre indipendentemente dalla categoria in cui giocano, se salgono e se scendono...
è una qualità che si migliora con l'esperienza, l'abitudine e la fiducia nei propri mezzi, ma un giocatore "glaciale" partirà sempre da una base diversa dal giocatore "ansioso"
il punto focale, secondo me, è un altro...quando in partita si arriva al punto critico, alla palla importante, a meno di essere incoscienti tennisticamente, si entra volenti o dolenti nella fase di tennis più consapevole e sicura del nostro bagaglio tennistico...
questo può voler dire a bassi livelli il girare intorno alla palla per evitare il rovescio, oppure via via salendo giocare la palla con la velocità e la profondità col margine di sicurezza in relazione al nostro livello...
qui casca l'asino...se l'altro giocatore ha una maggiore sicurezza di te sul rovescio, nei punti importanti potrà contare su due colpi invece che girare intorno alla palla perdendo campo e tempo prezioso...se l'altro giocatore ha una palla in sicurezza più profonda, lavorata e spinta della tua, potrà contare su una tua più probabile possibilità di errore nel ribattere la sua palla...e così via salendo
questo per dire che probabilmente ti trovi a giocare con avversari più forti essendo salito di livello e come capita quasi sempre, se la differenza di livello non è molto alta, viene fuori tutta nei momenti chiave...
se il tuo allenamento, il tempo che hai a disposizione per il tennis, ti consentono ancora un miglioramento, vedrai che col tempo il problema si risolve perche ti "abituerai" alla nuova altezza dell'asticella
- OspiteOspite
Re: Momento di sconforto
INTERESSANTE E MOLTO CENTRATO.ilNovakdellabassa ha scritto:i punti importanti, che siano killer point, vantaggi, tiebreack ecc...
se la partita è contro a un tuo circa pari livello, sono quelli che ti cambiano il risultato che può passare da un 6-3 a favore a un 3-6 soltanto per 3/4 punti...
la cosa "positiva" è che capita a qualsiasi livello e molto spesso proprio in seguito ad un aumento di classifica o categoria, che sia 4.3 4.2 piuttosto che 3.5 3.3 o piuttosto da giocatori di challanger che passano a fare qualificazioni per master1000...
io direi che il problema è solo in parte mentale e a volte proprio non centra nulla col mentale...un giocatore freddo e abituato a giocare punti importanti (re dei tiebreack, specialisti di palle breack trasformate ecc...) lo saranno mentalmente anche se salgono a categorie diverse...
viceversa giocatori poco avvezzi al punto delicato (Federer per citarne uno conosciuto non è proprio il migliore a giocare nei punti con pressione psicologica forte), saranno poco avvezzi sempre indipendentemente dalla categoria in cui giocano, se salgono e se scendono...
è una qualità che si migliora con l'esperienza, l'abitudine e la fiducia nei propri mezzi, ma un giocatore "glaciale" partirà sempre da una base diversa dal giocatore "ansioso"
il punto focale, secondo me, è un altro...quando in partita si arriva al punto critico, alla palla importante, a meno di essere incoscienti tennisticamente, si entra volenti o dolenti nella fase di tennis più consapevole e sicura del nostro bagaglio tennistico...
questo può voler dire a bassi livelli il girare intorno alla palla per evitare il rovescio, oppure via via salendo giocare la palla con la velocità e la profondità col margine di sicurezza in relazione al nostro livello...
qui casca l'asino...se l'altro giocatore ha una maggiore sicurezza di te sul rovescio, nei punti importanti potrà contare su due colpi invece che girare intorno alla palla perdendo campo e tempo prezioso...se l'altro giocatore ha una palla in sicurezza più profonda, lavorata e spinta della tua, potrà contare su una tua più probabile possibilità di errore nel ribattere la sua palla...e così via salendo
questo per dire che probabilmente ti trovi a giocare con avversari più forti essendo salito di livello e come capita quasi sempre, se la differenza di livello non è molto alta, viene fuori tutta nei momenti chiave...
se il tuo allenamento, il tempo che hai a disposizione per il tennis, ti consentono ancora un miglioramento, vedrai che col tempo il problema si risolve perche ti "abituerai" alla nuova altezza dell'asticella
Mai approfondito in questi termini, ma proprio per questo ancora più utile.
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- tommy82Nuovo arrivato
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Re: Momento di sconforto
Intanto ti ringrazio per i consigli. Purtroppo tutto questo bel lavoro l'ho già ampiamente fatto: sono 2 anni che ho ricominciato ad allenarmi con un maestro che è molto bravo (tant'è che allena pure dei pro), ed in effetti i miglioramenti sono arrivati; purtroppo credo di esser arrivato tecnicamente quasi al mio massimo, anche perchè da quel punto di vista non ho mai avuto problemi, nel mio piccolo. Servo bene, diritto buono, rovescio molto migliorato sia top che back, a rete non son proprio un pippone.. Mi manca purtroppo il killer istinct (e quello non lo impari) e un pò di fiato, visto che spesso arrivo a fine partita bollito (e quello invece posso allenarlo).Dagoberto ha scritto:farei meglio a stare zitto, ne ho già dette troppe, ma, sai com'è, una ciliegia tira l'altra ... alla fine fai indigestione .tommy82 ha scritto:Io da quando son passato 4.2 non vinco più una partita, visto che in torneo mi toccano o 4.2 o 4.1. In più quest'anno mi è toccato fare il primo in D3, quindi giocando solo contro 3.5, 3.4 o 4.1. Me la gioco anche, magari perdo al terzo e comunque pure coi 3.5 non prendo 60 60, però resta il fatto che perdo, e secondo me il problema è uno solo: non sono a questo livello. Mi alleno, gioco spesso, magari potrei fare più attività fisica di sostegno, ma insomma se coi 4.3 veri vinco sempre, coi 4.1 veri perdo sempre e coi 4.2 me la gioco 50-50, magari perdendo più che vincendo, mi sa che la diagnosi è semplice.
Adesso sto provando a giocare un pò meno e fare più corsa, allenamenti fisici per poi riprendere a fare tornei tra un paio di mesi, giusto per vedere se cambia qualcosa.
alla tastiera da divano sono bravi tutti, ovviamente, ma un'analisi più dettagliata del perchè, secondo te, perdi l'hai fatta?
tipo; troppe palle lunghe, troppe palle poco profonde, non riesco a sfruttare la mia prima di servizio per impostare il gioco, sono poco reattivo sulle risposte e, non sapendo come giochi, diventa un tiro al piccione fare degli esempi.
voglio dire, invece che concludere con un generico (anche se, magari, realistico) non sono all'altezza dei 4.1., dettato dall'analisi statistica dei risultati e puntare su un , permettimi, più semplice aumento del fitness di supporto, perchè non cercare le cause tecnico/tattiche di queste sconfitte, o le hai già attribuite razionalmente ad esclusiva inadeguatezza fisica?
a mio modo di vedere, dovresti cercare di fare un lavoro di analisi razionale post partita persa, con lapis e taccuino , per focalizzare quelli che ritieni essere le principali cause degli scambi persi, attribuibili a tue deficienze o attribuibili a maggiori capacità del tuo avversario, sia sotto il profilo tecnico, sia sotto il profilo tattico, sia sotto il profilo mentale.
fatto ciò dopo un po' di partite, dovresti poter avere un bel po' di informazioni per organizzare e pianificare del lavoro specifico.
non è certo un'iniziativa semplice, bisogna anche avere un occhio analitico e critico, non per niente ci si serve, a certi livelli, di un coach, anche se con il tempo si allena anche questo aspetto e, poi, se non te lo puoi permettere ...
in questo modo, dovresti mettere in moto un ciclo virtuoso di miglioramento del tuo livello complessivo di gioco, riuscirci o non riuscirci dipende da tanti fattori, a partire dalla corettezza delle informazioni da te racolte (feedback), realismo nella programmazione del lavoro da effettuare per risolvere i gap individuati , tenancia e costanza nello svolgimento del lavoro programmato, dedizione nel verificare periodicamente l'efficacia, utilità, del lavoro svolto al fine di correggre, eventualmente, la programmazione e via discorrendo.
mi fermo per non addormentarmi ancora sulla tastiera
Il livello è questo, c'è poco da fare, ma mica mi lamento, credo di esser semplicemente realista. La mia attuale velocità di palla mescolata alla mia forma fisica e al grado di agonismo che riesco a mettere in campo mi tiene su questo livello, poco da fare. Ovviamente cercherò sempre di migliorarmi, però per come son fatto non riesco a sopravvalutarmi e pensare di poter valere un 3.5 solo perchè invece di 60 60 magari prendo 63 63 (esempio banale); conosco tanti che ce la fanno ed a volte proprio per questo riescono anche nell'upset.
- Andrea MalagoliUtente attivo
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Re: Momento di sconforto
secondo me non è tanto il discorso che l'avversario ha dei colpi in più nei momenti chiave, è piuttosto che se tu hai delle debolezze, diciamo il rovescio per proseguire lo stesso esempio, nei momenti chiave se il tuo avversario è sveglio, ti giocherà sempre sul rovescio, facendoti entrare in un loop difficile da districareilNovakdellabassa ha scritto:i punti importanti, che siano killer point, vantaggi, tiebreack ecc...
se la partita è contro a un tuo circa pari livello, sono quelli che ti cambiano il risultato che può passare da un 6-3 a favore a un 3-6 soltanto per 3/4 punti...
la cosa "positiva" è che capita a qualsiasi livello e molto spesso proprio in seguito ad un aumento di classifica o categoria, che sia 4.3 4.2 piuttosto che 3.5 3.3 o piuttosto da giocatori di challanger che passano a fare qualificazioni per master1000...
io direi che il problema è solo in parte mentale e a volte proprio non centra nulla col mentale...un giocatore freddo e abituato a giocare punti importanti (re dei tiebreack, specialisti di palle breack trasformate ecc...) lo saranno mentalmente anche se salgono a categorie diverse...
viceversa giocatori poco avvezzi al punto delicato (Federer per citarne uno conosciuto non è proprio il migliore a giocare nei punti con pressione psicologica forte), saranno poco avvezzi sempre indipendentemente dalla categoria in cui giocano, se salgono e se scendono...
è una qualità che si migliora con l'esperienza, l'abitudine e la fiducia nei propri mezzi, ma un giocatore "glaciale" partirà sempre da una base diversa dal giocatore "ansioso"
il punto focale, secondo me, è un altro...quando in partita si arriva al punto critico, alla palla importante, a meno di essere incoscienti tennisticamente, si entra volenti o dolenti nella fase di tennis più consapevole e sicura del nostro bagaglio tennistico...
questo può voler dire a bassi livelli il girare intorno alla palla per evitare il rovescio, oppure via via salendo giocare la palla con la velocità e la profondità col margine di sicurezza in relazione al nostro livello...
qui casca l'asino...se l'altro giocatore ha una maggiore sicurezza di te sul rovescio, nei punti importanti potrà contare su due colpi invece che girare intorno alla palla perdendo campo e tempo prezioso...se l'altro giocatore ha una palla in sicurezza più profonda, lavorata e spinta della tua, potrà contare su una tua più probabile possibilità di errore nel ribattere la sua palla...e così via salendo
questo per dire che probabilmente ti trovi a giocare con avversari più forti essendo salito di livello e come capita quasi sempre, se la differenza di livello non è molto alta, viene fuori tutta nei momenti chiave...
se il tuo allenamento, il tempo che hai a disposizione per il tennis, ti consentono ancora un miglioramento, vedrai che col tempo il problema si risolve perche ti "abituerai" alla nuova altezza dell'asticella
- Matteo1970Assiduo
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Re: Momento di sconforto
@tommi82 ...se posso, non è proprio così. O meglio, puoi lavorare sicuramente sull'equivalente del killer instinct.tommy82 ha scritto:... Mi manca purtroppo il killer istinct (e quello non lo impari) e un pò di fiato, visto che spesso arrivo a fine partita bollito (e quello invece posso allenarlo)....
Mi spiego, ci sono delle variazioni applicabili a ciascun esercizio che permettono di aumentare il livello di stress pricologico durante il colpo importante, variazioni che ti allenano a mettere il massimo della concentrazione e ad annullare la paura del colpo decisivo.
Faccio un esempio di cosa accadeva a me. Quando facevo sport a livello agonistico in categorie regionali e nazionali, determinati fondamnetali venivano lavorati a punteggio targhet. Applicato al tennis, facciamo un esemmpio: potrebbe essere mettere 5 prime di seguito sul rovescio avversario, ad ogni errore si torna a zero. Senza limiti di tempo, ovvero puoi stare a lfarlo per 1 ora intera, se non riesci farai solo quello tutto l'allenamento.
La tensione psicologica sale molto con il salire della progressioen corretta. Alla prima palla hai tensione 10, alla seconda 20, alla terza 40, ala quarta 70, alla 5 100. Questo alla priam serie. Se torni a zero, parti da 12, poi sali a 23 sulla seconda palla, etcc....
Applicato ai vari esercizi, ti porta a mettere ocncentrazione la dove sai di essere carente.
Fidati che quando arrivi al 5 servizio, dopo che hai riazzerato gia 5/6 volte , sei teso come nel match point di una partita di torneo...
Ci sono metodi e questo è solo uno di essi per allenare il gesto in situazione psicologica stressante. Con questi metodi la situazione stressante diventa la normalità...
- VeteranoVeterano
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Re: Momento di sconforto
- tommy82Nuovo arrivato
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Re: Momento di sconforto
Certo, ci mancherebbe, anzi hai ragione, mi sono espresso male. Diciamo che nelle situazioni dove sei lo sfavorito, c'è chi comunque si trova a giocarsela e magari la porta a casa, se l'avversario aiuta. Io di solito con chi reputo più forte di me tendo spesso a perdere proprio perchè non mi sento in grado di batterlo. Nelle situazioni punto a punto con chi credo essermi pari o inferiore, difficilmente perdo, pure oggi ho battuto un ragazzo del mio livello 12-10 al super tie-break nel torneo sociale annullandogli pure match point. Non so se inconsciamente parto già sconfitto da chi considero sia più forte di me e per la teoria della profezia che si autoavvera faccio di tutto per perdere anche se magari potrei vincere, oppure semplicemente son proprio più scarso e alla lunga lo pago. Ad esempio in doppio non mi succede, col mio compagno storico ho battuto spesso gente molto più forte di me. Vai a saperlo.Matteo1970 ha scritto:@tommi82 ...se posso, non è proprio così. O meglio, puoi lavorare sicuramente sull'equivalente del killer instinct.tommy82 ha scritto:... Mi manca purtroppo il killer istinct (e quello non lo impari) e un pò di fiato, visto che spesso arrivo a fine partita bollito (e quello invece posso allenarlo)....
Mi spiego, ci sono delle variazioni applicabili a ciascun esercizio che permettono di aumentare il livello di stress pricologico durante il colpo importante, variazioni che ti allenano a mettere il massimo della concentrazione e ad annullare la paura del colpo decisivo.
Faccio un esempio di cosa accadeva a me. Quando facevo sport a livello agonistico in categorie regionali e nazionali, determinati fondamnetali venivano lavorati a punteggio targhet. Applicato al tennis, facciamo un esemmpio: potrebbe essere mettere 5 prime di seguito sul rovescio avversario, ad ogni errore si torna a zero. Senza limiti di tempo, ovvero puoi stare a lfarlo per 1 ora intera, se non riesci farai solo quello tutto l'allenamento.
La tensione psicologica sale molto con il salire della progressioen corretta. Alla prima palla hai tensione 10, alla seconda 20, alla terza 40, ala quarta 70, alla 5 100. Questo alla priam serie. Se torni a zero, parti da 12, poi sali a 23 sulla seconda palla, etcc....
Applicato ai vari esercizi, ti porta a mettere ocncentrazione la dove sai di essere carente.
Fidati che quando arrivi al 5 servizio, dopo che hai riazzerato gia 5/6 volte , sei teso come nel match point di una partita di torneo...
Ci sono metodi e questo è solo uno di essi per allenare il gesto in situazione psicologica stressante. Con questi metodi la situazione stressante diventa la normalità...
- OspiteOspite
Re: Momento di sconforto
Vet ha fatto una precisazione stragiusta, senza poterti vedere, neanche lui che è un professionista della formazione può dare consigli pratici, però qualche considerazione di massima può aiutarti nel farti fare qualche riflessione, alla fine sei solo tu, in questo contesto, ad essere giudice di te stesso. Comunque il tennis è uno sport molto difficile sotto il profilo dell'approccio agonistico, sei da solo in campo e l'aiuto lo devi cercare solo in te stesso e questo aspetto complica non poco le cose, mettendoti sempre di fonte ad un continuo giudizio su di te agli occhi degli altri e per un essere umano che vive di approvazione sociale, ciò rappresenta una sfida molto impegnativa. In uno sport di squadra puoi contare sull'aiuto di un compagno, puoi cercare di mimettizzarti un po' nelle giornate no, puoi, infine, sfruttare la buona giornata di altri e riuscire comunque vincente o con l'ego salvaguardato. Nel tennis, quando prendi un 6-0 non hai alcuna scusa da campare, anche se ogni game l'hai giocato ai vantaggi (non parliamo, poi, del killer point tanto di moda, una sorta di giostra dei rigori applicato nel tennis ). Io, per esempio, sono il contrario di te, quando gioco con quelli più forti di me, ottengo quasi sempre il mio massimo e spesso anche qualche risultato sorprendente , quando gioco con i così detti underdog, spesso incontro delle debacle assolute, nel senso che fatico proprio a giocare il mio tennis e molte volte prendo delle scoppole dolorose, nello score e nel morale. La chiave di lettura è presto fatta: quando sei chiamato a confermare il tuo valore, quando non hai scuse e devi dimostrare a te stesso il tuo valore, l'ansia e la pressione non ti fa giocare con la necessaria leggerezza, ma io sono un amatore e le poche ore che ho nelle gambe - gioco in media 1 ora alla settimana - non mi consentono quell'abitudine necessaria ad affrontare le sfide con il giusto distacco, mentre il carattere un po' ansioso, evidentemente, fa il resto, quindi devo fare di necessità virtù . Tu, comunque, mi sembri sufficientemente equilibrato, hai accettto la situazione, sei comunque un classificato, non è da tutti, quindi sei nella condizione di poter decidere con serenità se accontentarti e cercare di divertirti così o decidere di soffire ancora nel metterti ulteriormente in gioco amplificando il training con il rischio di accorgerti di aver buttato via energie e tempo inutilmente o, magari, scoprire dopo un po' di essere riuscito ad alzare ulteriormente l'asticella. Solo tu puoi decidere il da farsi. Ad maiora.tommy82 ha scritto:Certo, ci mancherebbe, anzi hai ragione, mi sono espresso male. Diciamo che nelle situazioni dove sei lo sfavorito, c'è chi comunque si trova a giocarsela e magari la porta a casa, se l'avversario aiuta. Io di solito con chi reputo più forte di me tendo spesso a perdere proprio perchè non mi sento in grado di batterlo. Nelle situazioni punto a punto con chi credo essermi pari o inferiore, difficilmente perdo, pure oggi ho battuto un ragazzo del mio livello 12-10 al super tie-break nel torneo sociale annullandogli pure match point. Non so se inconsciamente parto già sconfitto da chi considero sia più forte di me e per la teoria della profezia che si autoavvera faccio di tutto per perdere anche se magari potrei vincere, oppure semplicemente son proprio più scarso e alla lunga lo pago. Ad esempio in doppio non mi succede, col mio compagno storico ho battuto spesso gente molto più forte di me. Vai a saperlo.Matteo1970 ha scritto:@tommi82 ...se posso, non è proprio così. O meglio, puoi lavorare sicuramente sull'equivalente del killer instinct.tommy82 ha scritto:... Mi manca purtroppo il killer istinct (e quello non lo impari) e un pò di fiato, visto che spesso arrivo a fine partita bollito (e quello invece posso allenarlo)....
Mi spiego, ci sono delle variazioni applicabili a ciascun esercizio che permettono di aumentare il livello di stress pricologico durante il colpo importante, variazioni che ti allenano a mettere il massimo della concentrazione e ad annullare la paura del colpo decisivo.
Faccio un esempio di cosa accadeva a me. Quando facevo sport a livello agonistico in categorie regionali e nazionali, determinati fondamnetali venivano lavorati a punteggio targhet. Applicato al tennis, facciamo un esemmpio: potrebbe essere mettere 5 prime di seguito sul rovescio avversario, ad ogni errore si torna a zero. Senza limiti di tempo, ovvero puoi stare a lfarlo per 1 ora intera, se non riesci farai solo quello tutto l'allenamento.
La tensione psicologica sale molto con il salire della progressioen corretta. Alla prima palla hai tensione 10, alla seconda 20, alla terza 40, ala quarta 70, alla 5 100. Questo alla priam serie. Se torni a zero, parti da 12, poi sali a 23 sulla seconda palla, etcc....
Applicato ai vari esercizi, ti porta a mettere ocncentrazione la dove sai di essere carente.
Fidati che quando arrivi al 5 servizio, dopo che hai riazzerato gia 5/6 volte , sei teso come nel match point di una partita di torneo...
Ci sono metodi e questo è solo uno di essi per allenare il gesto in situazione psicologica stressante. Con questi metodi la situazione stressante diventa la normalità...
- wetton76Fedelissimo
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Re: Momento di sconforto
- kingkongyVeterano
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Re: Momento di sconforto
Troppa gnocca! Mi da fastidio tutta questa gnocca e questi gonnellini al vento e le magliette bagnate di sudore!
E' ora di finirla! ....che sport del caxxo! lasciatemelo dire ...
- wetton76Fedelissimo
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Re: Momento di sconforto
kingkongy ha scritto:HAI RAGIONE !!!!
Troppa gnocca! Mi da fastidio tutta questa gnocca e questi gonnellini al vento e le magliette bagnate di sudore!
E' ora di finirla! ....che sport del caxxo! lasciatemelo dire ...
Guarda una delle cose da salvare sono proprio i gonnellini e le polo da tennis!!! (vedi thread apposito)
Per il resto io giocherei pure con un cane o con un gatto (se sapessero impugnare una racchetta)!
- wetton76Fedelissimo
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Re: Momento di sconforto
- OspiteOspite
Re: Momento di sconforto
Poi in un post poco tempo fa [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] scriveva:
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ha scritto:Dico che ci siamo tutti fissati nel trovare la 300x100 dei nostri sogni. Ma se non giochi molto contro i terza categoria (e pure molti terza, non hanno nella pesantezza di palla la loro arma, ma gambe e solidità) i 20 grammi in meno di massa non sono un problema. non destabilizzano la racchetta, non ti fanno scappare via di mano la racchetta.
Guadagni però velocità di braccio, maneggevolezza (se non troppo bilanciata in testa), resistenza del braccio alle lunghe maratone. Quando lo capirò anche io, farò il tuo stesso salto di qualità.
(Lo abbiamo detto spesso: E' quando vediamo, in torneo, un cinquantenne che tira fuori una PK 260 grammi, che sappiamo che saranno sorci verdi. Mentre quando tirano fuori la Federer, facciamo tutti un sospiro di sollievo...)