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No, questi non te li insegnano a lezione...
COLPI TRA ISTINTO E FOLLIA
No, questi non te li insegnano a lezione...
Chi ha detto che il tennis è monotono? Nelle chiacchiere da bar, chi non ama il nostro sport si lamenta della ripetitività dei gesti. Servizio, dritto, rovescio, sempre meno volèe....”Dopo un po' mi annoio”. A parte che l'asserzione è facilmente smontabile con “armi tradizionali”, il tennis sa offrire gemme di spettacolarità eccezionali. Sono i colpi strani, poco ortodossi, difficili anche soltanto da pensare. Ma che, a modo loro, hanno fatto la storia. Senza la pretesa di essere esaustivi, vi regaliamo i dieci colpi più curiosi dell'Era Open. Se pensate che il tennis non sia divertente, ci rivediamo dopo aver visto questi filmati...
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
Il servizio è il colpo che più di tutti si presta alla personalizzazione. Tuttavia, nessuno ha mai raggiunto i livelli del simpatico Brian Battistone. Insieme al fratello Dann ha brevettato una racchetta con due manici, perfetta per...non capirci nulla! Tira dritti a una o due mani, rovesci da entrambi i lati...ma col servizio ha esagerato. Come nella pallavolo, lancia la palla in aria con la mano dominante, poi cambia mano con la racchetta e colpisce in salto, come un Andrea Zorzi qualsiasi. Un colpo iper-spettacolare ma che non gli ha regalato troppa gloria. Certo, forse era troppo scarso negli altri colpi...ha avuto più fortuna il tedesco Karsten Braasch, un tipo molto particolare. Mancino, barbuto, occhialoni da vista, il suo movimento preparatorio era talmente assurdo da essere indescrivibile. [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
Inizialmente era un colpo rarissimo, spettacolare e spesso vincente perchè inatteso. Si dice che il primo a utilizzarlo sia stato Guillermo Vilas, tant'è che in Sud America non lo chiamano “tweener” bensì “Gran Willy”, ma é stato definitivamente sdoganato da Yannick Noah. Per anni è stato il “Colpo Noah”, poi le nuove attrezzature lo hanno reso accessibile a tutti. Abbiamo visto colpi straordinari, anche da parte degli azzurri (Seppi, Schiavone, Fognini), ma è stato portato a livelli onirici da Roger Federer e, pensate un po', da Rafa Nadal. Lo spagnolo si inventò un pallonetto-tweener in una finale di Madrid contro Djokovic, ma come si fa a fare meglio di Federer e dei due capolavori qui sotto? E voi, quale preferite dei due?
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
Ormai hanno sdoganato questo nome e vabbé, ce lo teniamo. Il colpo in questione è la volèe dorsale di rovescio, estremo tentativo di non essere scavalcati dal pallonetto. Il primo a usarla con efficacia fu Adriano Panatta negli anni 70. “Tutti sanno che giocherò quel colpo, tutti sanno dove andrà, ma nessuno ci arriverà” diceva l'ex campione romano. Il nome è mutuato dalla Corrida, dal gesto del torero con il drappo rosso quando viene caricato dal toro. In realtà è un errore, come scoprì Gianni Clerici informandosi presso il Club Taurino di Milano: nella Corrida, infatti, la “veronica” è un passaggio verso il basso e non verso l'alto come accade nel tennis. Ma è un nome talmente bello che va bene così. Di sicuro è più affascinante di “volata di rovescio”. Tra i maggiori interpreti, ovviamente, Roger Federer. Eppure è ancora più bravo Rafael Nadal: sfruttando le sue impressionanti doti acrobatiche, riesce quasi sempre a giocarla vincente, anche colpendo totalmente spalle alla rete. Davvero fenomenale.
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
E' un colpo talmente assurdo che gli avevamo già dedicato un articolo. Ma in una carrellata del genere non poteva mancare. La rumena tiene la racchetta come se fosse il coltellaccio di un macellaio e la pallina un ammasso di carne cruda da fare a fettine. Dice che nessuno le ha insegnato a giocare così, che le è venuto naturale e l'efficacia l'ha convinta ad andare avanti. Per sua stessa ammissione, diverse avversarie sono andate fuori di testa e hanno persino provato a imitarla. Ovviamente, con pessimi risultati.
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
Un colpo che espone a brutte figure. Se ti riesce, sei un fenomeno. Se sbagli, ti ridono dietro. Per questo in tanti lo evitano e soltanto alcuni fenomeni hanno saputo domarlo. I più bravi? Non c'è dubbio: Marcelo Rios e Marat Safin. Il primo ha sdoganato il colpo, forse era il simbolo più vivido del suo talento. Lo ha aiutato a diventare numero 1 ATP. Era un colpo di puro istinto, talento. Al contrario, Safin è stato la perfetta evoluzione: potente, preciso, una fiammata clamorosa. Ha mischiato i colpi di Ivanisevic (tra i primi a usarlo, insieme a Chang) e dello stesso Rios in una soluzione che ancora oggi non ha eguali. Nemmeno Djokovic e Murray, grandi interpreti del rovescio, hanno saputo imitarlo. Tirarlo a una mano? Quasi impossibile. Eppure ogni tanto qualcuno ce la fa. Sapete chi lo tra meglio? Grigor Dimitrov, come vedete qui sotto. Ma anche Sergiy Stakhovsky. Ogni tanto, tra le donne, [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
Non si è mai più vista una cosa del genere. Us Open 1991, semifinali: Stefan Edberg contro Ivan Lendl. Nel primo set, il cecoslovacco è colto in contropiede da un attacco dello svedese e non ha il tempo materiale per spostare il tronco. Allora tira un passante da dietro la schiena. La saetta mette in difficoltà Edberg, che poi perde il punto. Stefanello vinse senza problemi quella partita, ma se la legò al dito. Più in là, già avanti di due set, giocò un colpo analogo, chiudendo il punto con una maestosa volèe. Lendl fece il diamante, Edberg lo sgrezzò. Guarda caso, lunedì ad Halle abbiamo visto un colpo simile. Chi poteva farlo se non Roger Federer?
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
Non sarà mai il nuovo Federer, eppure Grigor Dimitrov finisce sistematicamente nelle graduatorie dei colpi più belli dell'anno. Il colpo sotto le gambe, fronte alla rete, è pressochè inutilizzato salvo che nelle esibizioni delle leggende. Troppo complicato anche solo da pensare, figurarsi a tiare un vincente. Beh, il bulgaro ne ha tirati due, uno dopo l'altro, dinnanzi al povero Jack Sock. Vedere per credere...Oltre a lui, sono bravi i francesi. Gael Monfils, ovviamente, ma ricordiamo anche un gran colpo di Mary Pierce.
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
Non sappiamo ancora se il primo maestro di Evgenia Koulikovskaya sia un genio oppure vada denunciato al telefono azzurro. Quando lei, ancora bambina, si allenava presso lo Spartak Club di Mosca, si rese conto che era ambidestra. Fin lì, tutto normale. Ma lui pensò bene di non insegnarle il rovescio. “Tira il dritto sia con la destra che con la sinistra, vediamo che ne esce”. E' emersa una delle giocatrici più strane di sempre, che ha riportato di moda un'usanza non così assurda negli anni dei pionieri (anche Giorgio De Stefano giocava così). Dai e dai, si è portata a ridosso delle top-100 ed era tra le attrazioni principali ovunque giocasse. Fossimo in lei, ci piacerebbe sapere dove sarebbe arrivata con un tennis più classico...
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
Diffidare dalle imitazioni. Ne abbiamo viste tante, anche belle, ma il Re di questo colpo resterà sempre Boris Becker. Era nel suo DNA, un'arma in più, la ribellione del giocatore di volo all'inesorabile avanzata dei picchiatori. Boris non ci stava: con la sua inseparabile Estusa (ha cambiato tanti sponsor, ma la racchetta era sempre quella), piuttosto che farsi passare era disposto a rischiare l'incolumità. Sull'erba può essere piacevole farsi un tuffo, sulla terra al massimo ti sporchi un po', ma sul cemento rischi grosso. Ma Bum Bum non voleva sentire storie. Ed è stato leggenda anche per questo.
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
Il compianto Roberto Lombardi lo aveva soprannominato: “Il basco di ferro che vuole rivoluzionare il manuale del tennis a suon di dritti”. Giocando un dritto assurdo, Alberto Berasategui ha raggiunto una finale al Roland Garros ed è stato tra i primi 10 del mondo. La sua presa era talmente estrema che colpiva il dritto con la stessa faccia della racchetta con cui tirava il rovescio. Un movimento talmente veloce che nemmeno le macchine fotografiche più avanzate riuscivano a metterlo a fuoco. Lui era anche simpatico, poi si è riciclato come discreto coach, ma è un bene che nessuno lo abbia imitato. Era troppo brutto da vedere, su. Però si è tolto la soddisfazione di battere Rafter e Agassi all'Australian Open. Certo, si è ritirato a 27 anni. Motivo: problemi al polso. Ma va?
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
Il servizio al salto ci avevo pensato anch'io un giorno come evoluzione del servizio, ma richiede molte energie senza risultati per cui ne valga la pena. Però è da studiare.
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ha scritto:LA DONNA CHE NON TIRAVA IL ROVESCIO
Non sappiamo ancora se il primo maestro di Evgenia Koulikovskaya sia un genio oppure vada denunciato al telefono azzurro. Quando lei, ancora bambina, si allenava presso lo Spartak Club di Mosca, si rese conto che era ambidestra. Fin lì, tutto normale. Ma lui pensò bene di non insegnarle il rovescio. “Tira il dritto sia con la destra che con la sinistra, vediamo che ne esce”. E' emersa una delle giocatrici più strane di sempre, che ha riportato di moda un'usanza non così assurda negli anni dei pionieri (anche Giorgio De Stefano giocava così). Dai e dai, si è portata a ridosso delle top-100 ed era tra le attrazioni principali ovunque giocasse. Fossimo in lei, ci piacerebbe sapere dove sarebbe arrivata con un tennis più classico...
Ah il mio sogno, giocare con due dritti...
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
- MB76Nuovo arrivato
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
Aggiungerei la "slam dunk" di Sampras. Per me il colpo più spettacolare della storia del tennis, combinazione unica di tecnica e atletismo
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
quel diritto uncinato, colpito basso, con una porzione di rotazione fornita lateralmente alla palla oltre al topspin, che dà una traiettoria che va fuori campo e poi rientra all'incrocio delle righe?
non saprei dire chi l'ha creato, ma prima di Nadal non lo ricordo. certo lui c'ha fatto i punti veri, non esibizioni, quindi è un'arma vera
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- gianluca.dcFrequentatore
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
AndreaTennis ha scritto:Io aggiungerei anche la SABR! roba impensabile per praticamente tutti i giocatori del circuito tranne federer...
e Stan the man.
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Re: No, questi non te li insegnano a lezione...
Bello Vero!gianluca.dc ha scritto:e la BANANA?
quel diritto uncinato, colpito basso, con una porzione di rotazione fornita lateralmente alla palla oltre al topspin, che dà una traiettoria che va fuori campo e poi rientra all'incrocio delle righe?
non saprei dire chi l'ha creato, ma prima di Nadal non lo ricordo. certo lui c'ha fatto i punti veri, non esibizioni, quindi è un'arma vera
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